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Autore: principessa1793    05/05/2020    1 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Roberta]
Il pilota annuncia che l’aereo atterrerà a breve all’aeroporto di Bogotà e raccomanda di allacciare le cinture. Do una leggera gomitata a mio fratello perché si svegli invidiandolo anche leggermente per esserci riuscito. Non so come diavolo faccia a dormire,nonostante il casino in cui si è infilato!
“ Stiamo per arrivare?” mugugna ancora con la testa sulla mia spalla. Mi sa che glielo devo dopo tutte i dispetti che gli ho fatto quand’era in fasce! Menomale che non lo ricorda!
 
Mi stavo allenando a leggere delle frasi che avevo scritto io su suggerimento della nonna. A settembre avrei cominciato la prima elementare e volevo che la mamma fosse contenta di me,che non volesse bene solo al mio fratellino.
“ Sei contenta che la mamma torni a casa oggi con Junior?” mi chiese la nonna correggendo una delle doppie che non avevo messo nell’aggettivo << bella >> usato per descrivere la mia mamma.
“ Non poteva lasciarlo lì Raganella? Nonna,tu e il nonno vivete da soli?” replicai. Lei annuì.
“ Allora perché non te lo prendi un po’ tu Raganella? Così io non mi spavento quando lo vedo con tutte quelle rughe in faccia!” le proposi.
“ Perché lui è il tuo fratellino e deve stare qui con te e la mamma!” bocciò la mia proposta.
“ La << e >> che hai detto tu per unire me e la mamma era senza accento,vero?” le chiesi.
“ Brava! Lo sapevo che avresti capito! Sei intelligente proprio come la tua mamma!” si complimentò baciandomi la fronte. Sorrisi e mi allontanai da lei quando sentii la porta d’ingresso aprirsi e richiudersi.
“ Dov’è la mia principessa?” domandò la mia mamma prima ancora di comparire sull’uscio del salone.
“ MAMMA! Mi sei mancata tantissimo!” esclamai entusiasta correndole incontro ma mi fermai quando notai nell’ovetto che teneva con la mano destra quella specie di bambolotto con le rughe.
“ Vieni! Tesoro,se ti avvicini,imparerà a riconoscerti!” mi invitò la mia mamma.
“ Con quella vocina la riconosce di sicuro!” borbottò maligno colui che credevo fosse mio padre. Mi avvicinai e lui mi bloccò.
“ Che cosa vorresti fare? Sta dormendo! Lo svegli!” mi redarguì.
“ Lasciala immediatamente! Anche se lo tocca,non lo uccide mica? Amore,gli vuoi fare una carezza?” mi difese la mia mamma per poi rivolgersi a me.
“ Raganella è meno rugoso,ma è brutto lo stesso. Non sa parlare,non sa camminare e dorme e piange soltanto. È pure scemo!” affermai.
“ Tesoro,è solo piccolo. Gli insegneremo insieme a parlare e a camminare. Con una sorella come te,imparerà in fretta e giocherete insieme!” mi rassicurò la mamma.
“ Imparerà in fretta a camminare,per scappare da lei ed evitare che lo uccida!” borbottò lui beccandosi un’occhiataccia da mia madre e da mia nonna. Perché era sempre così cattivo con me?
“ So quando si usa la << e >> con e senza accento,mamma,sei contenta?” le rivelai ottenendo un sorriso fiero e una miriade di baci.
“ Già solo per questo è un passo davanti al padre questa bambina! Per fortuna ha preso da te l’intelligenza! Apprende tutto molto facilmente!” commentò mia nonna rivolgendosi a mia madre per poi toglierle di  mano l’ovetto e portarlo in soggiorno.

“ Sì,Raganella. Tu sei proprio sicuro di ciò che stai facendo?” gli chiedo a bassa voce per l’ennesima volta approfittando del fatto che gli altri stiano dormendo.
“ Ho altre alternative? Sono 3 giorni che me lo chiedi di continuo. Per la precisione da quando è esplosa la bomba e ti ho comunicato la mia decisione dopo averla presa! E smettila di chiamarmi << Raganella >> come quando eravamo piccoli!” bofonchia stropicciandosi gli occhi. Il fatto che glielo domandi spesso dovrebbe indurlo a riflettere!
“ Sì,è un gesto nobile e maturo,ma che idee si faranno i nostri parenti di te? Ti ricordo che fino ad un mese fa stavi con Brigitte!” obietto. Sì, non l’hanno mai ritenuto un monaco,ma così mi pare troppo!
“ E zio Armando stava con tua zia prima di incontrare zia Betty e stravolgere la sua vita per lei. Roby,mi costa,ma prova a metterti nei miei panni!” replica. Non c’è altra soluzione!
“ Non oso domandarmi cosa dirà la mamma!” commento. Penserà di essersi persa qualcosa!
 
[Bob]
“ Altro che addio al celibato! Tuo fratello si ritroverà a vivere la vigilia delle sue nozze a casa del Vampiro! Detta così fa più Halloween!” commenta mia moglie. La fisso con divertimento scuotendo il capo.
“ Sì,lo so: non lo chiamerò più così! Però ammetterai che avrebbero potuto scegliere un’altra data! Ti pare bello che Carmen debba venire a quella cena con la prova dell’acconciatura di domani?” aggiunge. Scoppio a ridere.
“ Spero solo che non le facciano una di quelle acconciature che sembrano identiche alla torta nuziale!” sghignazzo beccandomi un canovaccio in faccia. L’attiro a me e la bacio.
“ Dino,lo zio domani si sposa!” sussurro alla sua pancia ricevendo di risposta un calcetto.
“ Credi fosse un modo di esultare?” domando a mia moglie,la quale mi abbraccia.
“ No,un augurio di sopravvivere stasera. Chissà che dovranno annunciare tua zia e il suo compagno,come la prenderà la figliastra idiota di tua zia e se il compagno di tua zia e tuo padre riusciranno a non azzuffarsi!” risponde prima di elencare tutte le sue perplessità.
“ Dici che dovranno dirci qualcosa di brutto?” le chiedo preoccupato.
“ Spero proprio di no o finiremo per guastarci pure le nozze di domani. Capisco che al nuovo compagno di tua zia importi poco,ma quei due aspettano di sposarsi da 8 anni!” risponde mia moglie.
“ Aurora lo trova simpatico!” affermo.
“ Da quando è tornato con tua zia,è diventato un uomo normale!” risponde stringendosi a me. Evidentemente credere di non essere amato da lei,lo faceva stare male!
“ Portiamo loro del vino o dei pasticcini?” le chiedo. Si stringe nelle spalle. Invio il medesimo quesito al nostro gruppo su Whatsapp.
 
[Jean Lou]
“ Tu sei certa di quello che stai dicendo?” domando a mia sorella intenta a scegliere quale croissant scegliere dal vassoio che io e Giulia abbiamo portato per la colazione a casa loro.
“ Diciamo che tua sorella,ignorando i miei consigli saggi,è partita in quarta. Ha adoperato lo stesso modus operandi di quando mi prendeva a schiaffi agli inizi e mi meraviglio che il dottorino non abbia rimediato qualche cinquina!” risponde mio cognato adoperando la locuzione latina << modus operandi >> come se stesse parlando di una serial killer. 
“ Amore,tu non c’eri,ma aveva lo sguardo colpevole! Quando gli ho nominato mia madre non ha avuto il coraggio di guardarmi in faccia!” afferma mia sorella prima di addentare la sua brioche.
“ Adesso però sembri Miss Marple! Te l’ho già detto in viaggio di nozze: niente thriller,niente gialli,niente telenovelas! Per i prossimi mesi guarderemo solo Peppa Pig e i PAW Patrol in questa casa!” ribatte lui. Giulia trattiene a stento le risate.
“ Comunque se dovesse essere,lo inchiodo al muro e lo meno! Non m’importa un fico secco che sia più vecchio di me! Cristo,lo sanno anche le pietre che la mamma sta sotto un treno per papà e quello che fa? Ci prova!” sbotto.
“ Sempre che resti vivo dopo che lo avrà saputo zio Daniele. Già non lo sopporta per la storia di Aisha; se dovesse scoprire una cosa del genere,finirebbe per aver bisogno lui di un medico,più precisamente un chirurgo ortopedico!” replica mia sorella.
“ Cambiando argomento,voi che porterete a casa loro stasera? Vogliono saperlo pure Bob e Pilar. E accordiamoci perché non possiamo portare tutti del vino: ci prenderanno per degli alcolizzati o penseranno che abbiamo scambiato casa loro per un’osteria! Cerchiamo di essere originali. E per << originali >> intendo meno della signora Maria Beatrice,che mi pare sia un po’ troppo originale!” interviene Hermes.
“ Eppure dalle esperienze precedenti dovresti aver imparato: gli alcolici quando ci sono le cene di famiglia servono sempre! Le nostre cene di famiglia sono sempre incasinate!” ribatto.
“ Vero! Io ho già cominciato a pregare che tutto vada bene per la cena della Vigilia ed il pranzo di Natale!” mi sostiene la mia fidanzata strappandomi un bacio. Beh anche per le nostre nozze dovrà pregare!
 
[Daniele]
Chi l’avrebbe mai detto che un cane così piccolo potesse fare più baccano della cagnetta di Junior? Inoltre sembra fissato con i pali della luce! Appena ne vede uno,deve annusarlo! Giusto un cane strano dovevo regalare all’amore della mia vita!
“ Fai tutte queste marachelle anche con lei o mi odi e quindi ti ci metti d’impegno a farmi i dispetti? Guarda che dovresti ringraziarmi perché esco 2 volte per farvi fare il giretto mattutino separati: ti sto tutelando da Lucky,che ti ha scambiato per un pupazzo! Potrebbe tranquillamente farti a pezzi! E stasera tornerà a trovarci lo zio Armando,quindi non gli mordere le scarpe o ci crollerà la casa in testa!” mi rivolgo a Cookie,il Carlino regalato a mia moglie per il suo compleanno. Insieme raggiungiamo il portico ed estraggo le chiavi di casa dalla tasca dei pantaloni. 
Non varco neppure la porta di casa,che già mi ritrovo Anita intenta a spolverare le cornici poste all’ingresso. Oggi è il grande giorno,oltre che la vigilia delle nozze dell’ultimogenito di Armando. Gli è rimasta solo Giulia da accasare,ma credo che per quello non abbia alcuna fretta!
“ Dottore,buongiorno,vuole dare a me il cane? Il caffè è pronto!” esordisce. Annuisco passandole il guinzaglio.
“ Buongiorno! Mia moglie è già sveglia?” replico.
“ No,dottore. Desidera che la svegli?” ribatte.
“ La lasci riposare. Stanotte ha faticato a prendere sonno e la giornata,fra l’arrivo dei ragazzi e la cena di stasera,sarà impegnativa! Le porterò la colazione a letto. Intanto controlli che tutto sia in ordine nelle stanze che abbiamo preparato per i ragazzi!” rispondo.
“ Immagino che il frutto della sua insonnia sia quella ciambella bicolore che ho trovato stamani in cucina!” commenta la mia domestica.
“ Già! Avremo la colazione pronta per i prossimi giorni,sebbene saremo in tanti in questa casa! Mia moglie è fatta così: quando è nervosa o preoccupata,cucina per un esercito! Prima di andare di sopra,prepari i croccantini per i cagnolini,per favore!” rispondo.
Mi dirigo verso la sala da pranzo prendendo posto alla tavola imbandita e mi verso nella tazza il caffè prima di  cercare il numero di quel decerebrato di Armando in rubrica. Perché doveva capitare a Camilla un fratello del genere?
“ Mendoza,sono ancora io! Ti ricordo che oggi rientrano i ragazzi e che il costume che dovevi prestarmi non è ancora qui. Spero che la demenza senile non ti abbia fatto scordare che non voglio per nessuna ragione che Roberta e Clizia lo vedano e se sei tanto insensibile da non comprenderne i motivi,te li illustro: non mi sono mai vestito da Babbo Natale né per mia figlia né per mia nipote,quindi non voglio ci restino male per il fatto che lo farò per i tuoi nipotini! Sbrigati a portarmi l’attrezzatura o finisci nel mio caminetto! Buongiorno!” sbotto alla sua segreteria telefonica,che oramai è diventata la mia migliore amica da ieri sera. Lo so che Roberta è adulta e che Clizia non crede più a Babbo Natale da qualche anno,ma voglio non pensino a tutti i Natali che non siamo stati insieme. Non ho mai visto l’espressione di stupore di mia figlia mentre scartava i regali di Natale e non ho mai aiutato mia nipote a scrivere la letterina per Babbo Natale. Ho già timore di come reagirà mia figlia quando mi vedrà accompagnare Barbara,Aisha e magari Susanna all’altare,visto che quella merda umana c’ha rubato anche questo. So benissimo che mia figlia è una donna forte,ma a tutto c’è un limite e vorrei parlarle di questa mia scelta per capire come possa averla presa. Non credo non le faccia alcun effetto che scorti all’altare sua sorella che non ha il mio sangue,mentre lei ha dovuto sorbirsi quel clown!
Sono due labbra soffici sul mio collo a scacciare la fastidiosa malinconia che mi ha invaso i pensieri. Sorrido catturandole la mano per posare un bacio all’interno del suo palmo. Le faccio spazio sulle mie ginocchia perché vi ci segga.
“ Buongiorno amore!” mi saluta prima di baciarmi. Ricambio quel bacio con passione perdendomi nei ricordi di ciò che abbiamo fatto stanotte in cucina (oltre al ciambellone) e sperando vivamente di aver cancellato ogni traccia onde evitare di imbarazzare la nostra domestica.
“ Buongiorno splendore! Avresti potuto dormire ancora un po’! Avevo in programma una colazione a letto per il mio scricciolo!” le sussurro quando ci allontaniamo. Sfiora il mio naso con il suo.
“ Non riesco a dormire quando non sei con me,lo sai. Hai già portato fuori i cani o andiamo dopo assieme?” replica. Le accarezzo la gota.
“ Dopo l’esperienza traumatica dei guinzagli che si attorcigliano e quasi ci fanno cadere,li ho portati a spasso io in 2 volte! A parte farti prendere dall’ansia per la cena di stasera,che programmi hai per la mattinata,tesoro?” ribatto. Mi strappa un bacio.
“ Dunque,amore mio: devo passare a ritirare le scarpe per domani e andare in tintoria per il tuo vestito e chiedere a Bea se ha intenzione di portare al matrimonio dei nostri figli il suo << ornitorinco >>. Inoltre credo mi farò aiutare da Anita ad accertarmi di avere tutti gli ingredienti per la cena di stasera o dovrò andare al supermercato!” mi spiega. Mi prendo un attimo per assimilare la cosa.
“ Il suo che?” le domando scioccato sperando di aver capito male.
“ Lo chiama così. Non dire nulla! Sono due giorni che cerco di riprendermi da questa cosa!” risponde poggiando la fronte sulla mia spalla.
“ Fosse almeno un bell’animale! È orribile! Non passerà molto tempo con nostro figlio,ti avverto! Non voglio sviluppi qualche disagio! A questo punto è meglio che il nostro bambino passi del tempo con Armando…mi pare il male minore!” replico. Il mio amore scoppia a ridere. 
“ Io credo stalkererò ancora tuo fratello sperando che non si presenti stasera col costume da Babbo Natale o lo infilo nel comignolo!” la informo. Sorride per poi afferrare la mia tazza di caffè e berne un sorso. Emette un ghigno disgustato.
“ Quando imparerò che al posto del caffè bevi il veleno non sarà mai tardi! Troppo amaro!” commenta schifata. Ridacchio divertito dal fatto che nonostante gli anni trascorsi siamo sempre gli stessi.
 
Come dovevo farle capire che non mi interessava né lei né nessun’altra? Voleva un manifesto affisso a tutti i muri di Bogotà? Dio Mio,era più appiccicosa di una cozza! Quando distribuivano la dignità lei era a farsi la tinta rosso fuoco?
“ Visto che è andata bene la prova intercorso perché non andiamo a festeggiare al Black Light?” cinguettò Rebecca. Avevo intenzione di festeggiare,ma a modo mio e con la mia ragazza. Stavamo assieme da 44 giorni ed eravamo in procinto di partire per la casa al lago dei miei approfittando del viaggio di lavoro che aveva allontanato i nostri genitori da Bogotà!
“ Io passo. Stasera ho da fare!” borbottai. Oramai io e Cami eravamo decisi e sicuri e quel weekend sarebbe stato speciale! Non riuscivamo più ad aspettare oltre ed era fin troppo evidente il nostro desiderio!
“ Daniele,ma mi stai ascoltando?” squittì la mia collega di corso poggiandomi una mano sul braccio. Odiavo il suo stridente tono di voce e soprattutto che si prendesse certe confidenze nonostante la mia rudezza nel farle comprendere il mio non apprezzare la sua intraprendenza.
“ Ho da fare con la mia ragazza!” risposi distratto scostandomi la sua mano di dosso piuttosto seccato.
“ E non puoi proprio darle buca?” mi chiese suadente.
“ Il problema è che non voglio. L’unica cosa che voglio è passare il mio tempo con lei,lei e nessun’altra!” risposi deciso a brutto muso. Il sorriso comparve sul mio volto quando due mani mi bendarono gli occhi ed un profumo di cocco mi accarezzò le narici.
“ Sei in ritardo,Mendoza! Non dirmi che hai dimenticato il bagaglio a casa,amore mio,o penserò che sono atti mancati per non partire con me!” asserii divertito. Scostò le mani dai miei occhi e si accomodò sulle mie ginocchia posandomi un bacio sulle labbra. Ci misi poco a tramutare la natura di quel bacio facendolo divenire a dir poco bollente dinnanzi agli occhi sgomenti dei miei colleghi.
“ Com’è andata la prova,amore mio?” mi chiese con le labbra ancora preda delle mie. I suoi baci non mi bastavano mai.
“ Bene,almeno spero…ho pensato tutto il giorno al nostro primo weekend assieme. Al primo di una lunga serie,Mendoza! Lo racconteremo ai nostri figli,ai nostri nipoti…” le sussurrai assaporando il suo collo delicato.
“ Sempre che mio padre non ti castri prima!” scherzò strappandomi un sorriso divertito.
“ Il tuo compito di fisica?” le chiesi giocando con un suo riccio ribelle. Carezzò il mio naso con il suo prima di strapparmi un altro bacio.
“ Bene,ma la mia testa vagava altrove. Sono così stanca…stanotte non abbiamo dormito nulla e spero ne sia valsa la pena per l’esito sia della tua prova intercorso che della mia verifica,Dan! Questo è caffè? Posso,amore?” mi chiese indicando il mio bicchiere. Annuii. Ne bevve un sorso. Aveva una faccia disgustata e ridacchiai. 
“ Amore,ma è veleno. Troppo amaro!” si lamentò attirandosi una serie di baci su tutto il viso.
“ Beh il mio dolce sei tu!” soffiai sul suo collo strappandole un sorriso.
“ Ma le bambine non dovrebbero bere caffè!” esclamò sprucida Rebecca beccandosi un’occhiata di sufficienza da Camilla.
“ E così tu sei la famosa Camilla. Daniele ti nomina ogni 3 frasi,ma non c’aveva mai detto di aver conquistato una meraviglia simile. Io sono Santiago e lei è Silvia!” esordì Santiago per evitare un litigio fra donne.
“ Immaginavo. Dan parla spesso di voi due. Soprattutto di te,ma se non mi reputi indiscreta,voglio darti un consiglio con la mia innocenza dovuta all’età: punta in alto. Non ti dannare la vita per una donnicciola che non è neppure un granché. C’è di meglio,sai?” replicò Cami lanciando una chiara frecciata a Rebecca.
“ Amore,il mio bagaglio è in auto di Armando. Non potevo portarlo a scuola con me. Andiamo a prenderlo o passa lui?” si rivolse a me il mio tesoro. Le strappai un altro bacio prolisso.
“ Quando la smetterete di scambiarvi abbondanti litri di saliva dinnanzi ai miei occhi,non sarà mai troppo tardi! Che croce che siete! Ancora mi domando come fai a nutrire attrazione sessuale verso la rompiscatole che fino a qualche anno fa voleva giocassimo con le bambole con lei!” sbottò una voce che purtroppo c’era nota facendoci staccare.
“ Perché tua sorella è una donna,la donna della mia vita. Sarai costretto ad avermi come cognato! Mi divertirò tanto quando sarai tu ad innamorarti,Mendoza! E sono sicuro che non sarà una 90-60-90,ma l’opposto. Magari sarà persino bruttina!” scherzai. Fece cadere il borsone della mia fidanzata di fianco alla mia sedia in modo piuttosto brusco.
“ Le mie ragazze sono tutto meno che bruttine,Valencia! Ho un palato fine! Il borsone della principessa. Se riesci a trasportarlo fino all’auto senza farti venire mal di schiena,diventi il mio eroe,fratello! Due giorni dovete star via e si è portata tutto l’armadio!” replicò.
“ Acido. Questo ragazzo è acido! Speriamo incontri presto l’amore della sua vita o poveri noi! Ce lo vedi Armandino con una ragazza esotica magari con l’apparecchio e gli occhiali? Fratellino,qualcosa mi dice che la donna che sposerai non sarà una di quei manichini che ti piace sfoggiare!” borbottò la mia ragazza facendomi ridere e facendo risentire suo fratello.
“ L’accoppiata perfetta siete voi due: due imbecilli! Buon viaggio!” si urtò Armando andandosene.
 
“ A che pensi,Valencia? Pensieri tristi?” mi domanda mia moglie. La stringo forte a me. Può sembrare assurdo,ma il mio amore per lei cresce sempre di più ogni giorno che passa: ogni volta che la vedo consigliare Susanna,coccolare Aisha,scherzare con Giulio.
“ No. Non vedo l’ora che arrivi il nostro bambino! Sei una madre eccezionale e sarà molto fortunato!” le sussurro.
“ Avrà un padre meraviglioso,quindi sarà decisamente fortunato! Promettimi solo che non cominceremo con quelle pratiche strane come i test di ovulazione e roba varia,che il sesso non diventerà solo un mezzo da adoperare nei giorni fertili per avere un bambino!” replica.
“ Non accadrà. Roby è la prova che i figli ci riescono proprio bene. Un po’ ritardataria e con scarso senso dell’orientamento come Bea,ma stupenda! E poi fare l’amore con te è il paradiso: non potrei mai vederlo come uno strumento!” ribatto. Ridacchia per poi catturare le mie labbra con le sue. Ricambio quel bacio stringendola a me. Infila l’indice nella fessura tra due bottoni della mia camicia facendomi rabbrividire frattanto che accarezzo i suoi fianchi sotto il pullover che indossa,ma un colpo di tosse impacciato ci fa staccare con enorme imbarazzo.
Non capisco perché debbano palesarsi tutti mentre ci stiamo baciando! È una maledizione? È la faccia paonazza di Anita ad impedirmi di inalberarmi e di ricordare al mio rinnovato cognato che deve avvisare prima di passare da casa!
 
[Armando]
Devo prendere il vizio di avvisare o qualche volta li becco a letto questi due! Ho già rischiato più volte durante la gioventù e non voglio che una delle mie peggiori paure da ragazzo si tramuti in realtà ora.
“ Vedo che l’ultimo messaggio in segreteria ha sortito i suoi effetti,ma se a te piace essere beccato a letto da tua figlia e mio nipote,io gradirei non avere spettatori quando sono con tua sorella,visto che purtroppo abbiamo già dato. Che ne dici di avvisare la prossima volta?” esordisce Daniele. Alzo gli occhi al cielo e ad impedirmi di ribattere beffardamente è quel microbo di cane che quel decerebrato di mio cognato ha pensato di regalare a mia sorella per il compleanno. La pulce ha sviluppato una specie di ossessione morbosa per le mie scarpe e prende a mordicchiarle appena sono nei paraggi.
“ Cookie,lascia stare zio Armando! Quando avrà un paio di scarpe consunte te le porterà!” lo richiama mia sorella. No,zio di un cane no!
“ Non l’ha detto sul serio,vero?” sussurro a mia moglie perplesso. Betty scoppia a ridere di gusto.
“ Anita,prenda il sacco che mio cognato sta stritolando e lo porti in camera nostra,per cortesia!” ordina Daniele alla loro domestica. Le passo il costume da Babbo Natale che ho portato per Daniele.
 
“ E così Guido si è rotto una gamba!” commentai rivolgendomi a mia sorella. Perché non mi aveva avvisato del suo arrivo piombando così alla cena di fidanzamento di Hermes? E in più lei e Daniele non facevano che guardarsi e battibeccare fra loro!
“ Ripetilo di nuovo e sarete accomunati dalla stessa sorte!” mi minacciò. Daniele sorrise.
“ Era una constatazione!” mi difesi.
“ Vuoi pure sapere dov’ero quando è successo? Come se una della mia stazza potesse azzoppare uno come Guido…ricordi quant’è lievitato, sì?” replicò acida Camilla. Le lanciai un’occhiataccia.
“ Lievitato…non è mica una pagnotta di pane? È un po’ ingrassato,ma come tutti!” l’ammonii notando le risatine di Daniele.
“ Tutti chi? Nicola è un fuscello nonostante ciò che mangia! E non guardarmi così,Armando: il fatto che sia mio marito non mi rende meno velenosa. Se è ingrassato,che posso farci?” si ribellò mia sorella. Daniele la fissava divertito.
“ Velenosa? Diciamo pure che sei un po’ stronza più che velenosa! Quel poveretto è un martire!” obiettai.
“ Un martire,come no! Lasciamo stare! Smettila solo di ripetere: << Guido si è rotto la gamba! >> come se fossi stata io a farlo cadere. Sono stanca e le domande incrementano solo il mal di testa che ho!” mugugnò.
“ Potevi andare a riposare. Ci saremmo visti domattina!” obiettai.
“ Non volevo restare sola lì! Quella casa mi ricorda mamma e papà. Non so tu come faccia a vivere lì ogni giorno!” rispose.
“ Cami,perché sei qui?” replicai prima di versarmi del vino.
“ Perché mi mancava il mio amante segreto e progetto di imboscarmi con lui da qualche parte!” rispose facendomi andare la bevanda per traverso. Ero scioccato da tanta sfrontatezza.
“ Noto che il senso dell’umorismo è il medesimo. Dovresti chiederne un po’ a Babbo Natale!” affermò. Daniele sorrise.
“ È solo che trovo strano che tu abbia lasciato Guido così correndo qui senza avvisarmi!” risposi.
“ Armando,io non sono come te: io e Guido non passiamo le giornate a mandarci baci da lontano o cuoricini su whatsapp! Non andiamo in giro come gemelli siamesi come fate tu e Betty! Volevo venirti a trovare,visitare mia figlia che non vedevo da giugno…non mi pare un reato contro l’umanità! Guido ha i domestici ed in azienda i ragazzi se la cavano da soli!” ribatté. Il vampiro rise. Sbuffai seccato.
“ Io e Betty non ci mandiamo i bacini né i cuoricini su whatsapp e se dobbiamo uscire ognuno per conto proprio,lo facciamo! E pure tu nelle relazioni d’amore sei molto appiccicosa!” mi difesi. Mi guardò scettica. Lei e Daniele stavano sempre appiccicati quando erano fidanzati!
“ Ah sì? E a quando risale l’ultimo viaggio di lavoro di tua moglie? O il tuo? E comunque quella donna è morta. Morta. Non esiste più! Era solo una ragazzina immatura che non aveva capito nulla della vita e degli uomini!” replicò mia sorella.
“ Io e Betty abbiamo sempre evitato i viaggi di lavoro per i nostri figli!” mi difesi.
“ Perché ti pare che io di figli non ne abbia? Ad ogni modo vorrei anche parlare con Nicola. Sai se posso svincolare una parte dei miei investimenti?” replicò lei prima di rivolgersi ad uno dei miei migliori amici.
“ Cami,non credo ti convenga. Il mercato è in crescita! Se proprio necessiti di liquidità,potresti vendere uno dei tuoi appartamenti,anche se gli ultimi bilanci provenienti da Zurigo non mostravano il bisogno di denaro!” le rispose Nicola.
“ Non è per l’azienda. Venderò la casa di Londra!” ribatté Camilla.
“ Hai una casa a Londra? In che quartiere?” chiese Miss San Marino. Era passata a darle del << tu >> dopo averla vista per 5 fottuti minuti!
“ Richmond!” rispose Daniele alludendo alla casa dei miei,che però avevo ereditato io.
“ Mayfair. L’appartamento di Richmond l’ha ereditato Armando. È un bel quartiere. Pare abbia vissuto lì persino l’ammiraglio Nelson! Ti piace l’Inghilterra?” esclamò mia sorella.
“ Mi interessano più i negozi che questo marinaio. Era nel film << Titanic >>?” replicò Susanna Valencia. Mia sorella la fissò basita.
“ Era morto da almeno 100 anni quando il Titanic è naufragato!” le rispose paziente Camilla. 
“ Dev’essere bellissimo fare shopping lì! Anche i miei nonni avevano una casa lì,ma l’ha voluta zia Bea! Magari siete vicine di casa senza saperlo!” squittì Miss San Marino.
“ Non siamo vicine di casa perché è la stessa casa. L’ho comprata 17 anni fa per evitare che Bea la vendesse al primo venuto e perché volevo regalare a mia figlia un viaggio di nozze a Londra! E comunque fare shopping lì è divino!” rispose mia sorella. Daniele restò impietrito.
“ ED HAI PENSATO BENE DI COMPRARLA ANZICHÉ AVVISARMI! TI COSTAVA TROPPO ALZARE QUEL CAZZO DI TELEFONO ED AVVERTIRMI? È UNA CASA DELLA MIA FAMIGLIA E TU L’HAI COMPRATA PER TRASFORMARLA NELLA GARÇONNIÈRE DI TUA FIGLIA! AVRESTI DOVUTO PARLARMENE,MALEDIZIONE!” sbottò Daniele.
“ Non ti devo un bel nulla. Io o un altro cosa cambia? Sono una perfetta estranea per te esattamente come un altro acquirente, quindi dov’è il problema,Daniele? Ora è casa mia e alla mia morte sarà di Roberta. La tratta come una reliquia,tranquillo!” replicò Camilla.
“ DOV’È IL PROBLEMA? NON VOGLIO CHE QUEL BUZZURRO CHE HAI SPOSATO METTA PIEDE IN CASA MIA!” tuonò Daniele. 
“ Guido a Mayfair? Questa è bellissima! Non basterebbero 100 anni con me per portarlo a quei livelli! Sarebbe come portare tua moglie in un convento o ad insegnare economia all’università solo perché te la sorbisci da 30 anni!” singhiozzò mia sorella fra una risata e l’altra.
“ Parallelismo interessante! Bell’amore il vostro!” borbottò Daniele cercando di celare un sorrisetto.
“ Amore non vuol dire essere drogati o incapaci di giudicare imparzialmente! Vedo benissimo i difetti di Guido!” rispose mia sorella decisa.
“ Li avessi visti prima,avresti salvato il fegato di tua madre!” ribatté il Vampiro.
“ E se tu notassi quelli di tua moglie,tua madre smetterebbe di rivoltarsi nella tomba! Credi sia felice di avere Paola in famiglia?” replicò lei.
“ Si chiama Patrizia! E non sarebbe felice,soddisfatta?” la corresse Daniele.
“ Molto! Ora se posso,vorrei solo conoscere meglio questo benedetto fidanzato di mia figlia,visto che lo conosco solo dai racconti di Babi! O vuoi parlarmi tu di tuo figlio per fare prima?” ribatté mia sorella.
“ Dubito mio padre sia tanto edotto sull’argomento. Cosa vuole sapere?” le chiese Giulio Valencia teso.
“ Non c’è bisogno di fare quella faccia! Mi vedi vestita di nero? No,quindi non sono la morte. E non ho un’ascia in mano per castrarti per aver deflorato la mia bambina! Ti posso assicurare che il ragazzo che ha sverginato Roberta è ancora tutto intero,quindi non corri pericoli! Non sono di certo qui per evirarti ad ogni risposta sbagliata! Ti rassereni un secondo?” ribatté Camilla imbarazzandolo ancora di più.
“ Mi scusi. È che sono nervoso! Amo tantissimo Barbara e vorrei lei mi apprezzasse!” rispose Giulio.
“ Ma io ti apprezzo,figliolo! E ti apprezzerei di più se evitassi di muovere la gamba per il nervosismo e di farti venire un infarto davanti ai miei occhi! Non mordo,te l’assicuro! Sei laureato in Economia,giusto? Quindi ti piacciono i numeri. E ti piace anche leggere? Non so se lo sai,ma Babi è laureata in Lettere!” ribatté mia sorella. Lui annuì.
“ Lo so. Anche se non capisco perché non abbia scelto qualcosa in linea con la sua predisposizione per il disegno!” rispose il ragazzo.
“ Papà mi ha suggerito di scegliere lettere visto che mi piacciono i libri!” gli narrò mia nipote.
“ Mio marito considera ed ha sempre reputato il disegno una perdita di tempo! Di fantasia ne ha poca…in tutti i sensi!” asserì Camilla.
“ Suo marito dev’essere un tipo più concreto! Di cosa si occupa?” chiese Giulio.
“ Della ristorazione,scommetto!” sghignazzò Daniele. Mia sorella scosse il capo con gli angoli delle labbra leggermente rivolti verso l’alto.
“ Ritenta! Sarai più fortunato! Lavora ai macchinari. Si occupa degli operai,controlla gli ordini e quando viaggiavo,prima che Junior e Roberta ne fossero in grado, controllava il mio sostituto a capo dell’azienda!” borbottò Camilla prima di spiegare a Giulio il ruolo di Guido.
“ È passato dalla puzza di fritto alle mani sporche di motori delle macchine. Complimenti! Ci vuole un bel fegato ad andare a letto con uno che rincasa così conciato!” sputò sprezzante Daniele. A Camilla andò la saliva per traverso.
“ Veramente ad oggi i macchinari sono computerizzati,Daniele! E Guido non fa l’operaio. Li controlla soltanto. E POI,MALEDIZIONE, STAREI TENTANDO DI MANGIARE! TI PARE IL CASO?” sbottai infastidito al pensiero dell’intimità di mia sorella.
“ Lei era favorevole all’idea di Giulia di assumerci dopo l’acquisizione della nostra azienda?” chiese Giulio Valencia a Camilla.
“ Certo! Perché avrei dovuto osteggiare tale iniziativa? Il destino è già stato poco gentile nei vostri riguardi,non avrei mai potuto aiutarlo lasciandovi senza lavoro. Vi descrivono tutti come professionisti competenti e vi siete integrati bene!” rispose mia sorella.
“ In realtà dei una dei 4 è professionista in altro,signora Camilla!” commentò Pilar beffarda. Ridacchiai. Camilla e Daniele si fissarono.
“ Armando,smettila di ridere! La cosa importante è che si sia risolto tutto per il meglio,Pilar! Non disprezzare la fortuna che hai a crescere il tuo bambino con l’uomo che ami. Non succede a tutte le donne,purtroppo!” farfugliò Camilla con un velo di tristezza nello sguardo.  
 
“ Potete anche accomodarvi! Ho abbastanza ciambellone per nutrirmi e la mia dieta di stamani non prevede sangue umano!” afferma Daniele beffardo strappando un sorriso a mia sorella. Io e mia moglie ci scambiamo un’occhiata prima di dirigerci al tavolo ed accomodarci vicini.
“ Mi sa che ho esagerato con le dosi,amore!”  valuta mia sorella. No,per carità,può solo sfamare tutte le ville che la separano da casa mia per i prossimi due mesi! Ma figuriamoci se Daniele sarebbe capace di farle notare una cosa del genere!
“ No,angelo mio,domani saremo in tanti in questa casa! Hai fatto bene!” la rassicura. Mia moglie scoppia a ridere. Lo sapevo che un giorno di questi sarebbe scoppiata a ridergli in faccia ed avrei finito per fare a botte con Daniele Valencia!
“ Mi scusi! È che con Camilla diventa un altro!” sghignazza fra le risate. Mi passo le mani sul volto.
“ Betty,andiamo! Ti faccio vedere il mio abito!” la esorta mia sorella prima che il suo Vampiro dia di matto. Mia moglie mi regala un bacio.
“ Hai scelto l’abito?” le chiede lui con un sorrisone enorme. E voleva venisse nuda domani al matrimonio?
“ Quello per domani,amore. Puoi scordarti che tenga qui l’abito da sposa! Curioso come sei,finiresti per vederlo! E comunque indosserò il burqa per evitare incidenti!” risponde lei strappandogli un bacio prima di allontanarsi con mia moglie.
“ Non ci credo neanche se lo vedo!” le risponde dietro Daniele strappandole una risata.
“ Immagino sia l’ansia per questa sera!” affermo indicando il ciambellone prima di prenderne una fetta. Annuisce.
“ Teme che Roby possa prenderla male! Che poi che c’è da prendere male? Neanche se stessimo per comunicare di voler entrare a far parte di uno swinger club! Vogliamo solo un figlio! È tanto sbagliato?” replica.  
“ No,non è sbagliato! I ragazzi capiranno. Su tua figlia non metterei la mano sul fuoco,visto il casino che ha fatto per Roby e per Aisha,ma gli altri capiranno!” lo rassicuro.
“ Non può andare male. Abbiamo già sofferto tanto! Mi sembra già tutto un sogno!” borbotta fra sé e sé.
“ Benvenuto nel club!” rispondo. Mi fissa confuso.
“ Sebbene sia sposato da più di 30 anni mi sento proprio così. Ho paura di svegliarmi e di scoprire che Betty non mi ha mai perdonato e di aver vissuto solo un sogno!” gli rivelo.
“ Anche la parentela con me non credo! Non penso reputi un sogno avermi come cognato!” ironizza. 
“ Tu dai nomi di animali a tua moglie?” mi chiede. Ma che razza di domanda è?
“ No,perché?” replico alquanto spaventato all’idea che mi riveli nomignoli strani affibbiati da lui a mia sorella nell’intimità.
“ Niente. Lascia stare! Era un piccolo test! L’avevo detto a Camilla che sei più normale di Bea!” risponde. Non che ci voglia molto!
“ Grazie per la fiducia!” ribatto sarcastico. Ma roba da matti!
 
[Giulio]
Odio il traffico. Lo detesto da quando facevo scuola guida con mio padre e mi faceva guidare nelle strade trafficate per testare i miei riflessi (e credo anche la mia pazienza)!
“ Dimmi che non vuoi davvero sfoggiare il regalo di zia Bea domani,amore!” supplico la mia fidanzata. Punto primo: non si intonano al suo abito; punto secondo: sembrano adatte ad una seduta di sadomasochismo (anche se il colore non credo sia adatto alla circostanza)!
“ Tua zia ha dei gusti un po’ naif. E il giallo non mi sta bene. Inoltre le borchie non si portano più e anche quando si portavano non mi piacevano molto!” risponde. Lo immagino! Sarà perché l’ho sempre vista come un fiore delicato,ma con un chiodo nero proprio non ce la vedo! Anche immaginandola stretta a me in sella ad una moto,non me la figuro con gli stivali,i pantaloni di pelle e roba simile.
“ Dici che mio padre e tua madre avranno finito di confezionare le bomboniere?” le domando.
“ Amore mio,preferisco non domandarglielo. Quando gli abbiamo chiesto di confezionare le bomboniere rivelandogli di essere stati bidonati da quel negozio,ha già fatto apprezzamenti poco lusinghieri sulla proprietaria del negozio e su sua madre,alludendo ad un loro doppio lavoro sul marciapiede. Credo sia meglio non pressarli!” risponde. Ridacchio.
“ Ti prego! Ho avuto paura che andasse lì per infilarle i confetti uno ad uno in un determinato posto! Tuo padre è un po’ impulsivo!” afferma.
“ Un po’? Mica mi offendo se mi dici che non conta fino a 100 prima di fare le cose?!” obietto.
“ Ci pensi che mancano 27 giorni al nostro matrimonio?” mi domanda sognante strappandomi un bacio.
“ E della tua mise non mi hai mostrato neanche le scarpe!” bofonchio fingendomi triste sebbene sia un po’ curioso.
“ Porta male! Ma se mi prometti che non ti lasci sfuggire nulla,ti mostro che vestito ha scelto mia madre per le sue nozze!” negozia. Sua madre…all’inizio avevo quasi paura di lei!
 
Mia suocera,la creatura mitologica su cui mi ero fatto tante domande,era seduta di fianco a me. Era una donna dolce,elegante,raffinata… diversa da mia madre. Ma entrambe erano state con mio padre!
“ Non mangi?” le chiese zia Bea.
“ Ho spizzicato qualcosa in aereo. Non ho molto appetito,Bea!” le rispose mia suocera.
“ L’ultima volta che hai detto così,ti ho fatto compagnia mentre facevi il test di gravidanza!” trillò zia Bea. Mio padre le guardò basite.
“ E in farmacia,mentre acquistavo il test,hai fatto gli occhi dolci al farmacista tutto il tempo,Bea! Ero incinta di Babi. Con Junior l’ho fatto da sola perché ero in ospedale con Roby. Per 3 minuti di attesa del responso non hai fatto che parlare! Ho ancora mal di testa!” borbottò mia suocera. Non era una novità la logorrea di zia Bea!
“ Ad ogni modo,non sono incinta…ho già dato! L’aereo mi ha spossata e non ho molta fame!” asserì la signora Camilla.
“ Io invece ho conosciuto un tipo fighissimo in aereo. Il tuo vicino di posto era uomo o donna?” trillò mia zia. Mio padre alzò gli occhi al cielo emulato da mia suocera.
“ Non c’ho fatto caso,se vuoi la verità. Ho altri pensieri! Tu,invece,usi il gergo di Clizia e ti entusiasmi per nulla! Beata te! Darei tutto ciò che ho per avere un pizzico del tuo entusiasmo!” rispose la signora Camilla. Io e Babi ridacchiammo divertiti.
“ Penso che dovresti guardarti intorno anche…” la frase di zia Bea fu interrotta da un gemito di dolore da parte di mio padre.
“ MA CHE CAZZO FAI? MI PRENDI A CALCI? SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITA? HAI UNA SPECIE DI SINDROME DI TOURETTE?” sbottò papà inferocito contro mia suocera.
“ Mi dispiace. Ho avuto un crampo al ginocchio! Non volevo! Ti sei fatto male?” replicò mia suocera mortificata.
“ Mi hai fatto più male in altre occasioni. La prossima volta vieni armata di machete che mi diverto di più!” sibilò mio padre. Mia suocera chinò lo sguardo imbarazzata.
“ Signora Maria Beatrice,perché ha detto che mia madre dovrebbe guardarsi attorno?” chiese timidamente la mia fidanzata. Mia suocera e mia zia si guardarono negli occhi complici. Non credevo fossero amiche e mi chiedevo cosa nascondessero!
“ Male non fa! Che danno può arrecare rifarsi gli occhi?!” squittì mia zia. Era la solita pazza,ma voleva trascinare con sé pure mia suocera!
“ Bea,non ho né la testa né la voglia per pensare agli uomini in questo momento! L’unica cosa su cui voglio concentrarmi è il mio nipotino. Sai da quanti anni non nasce un bambino nella nostra famiglia? 15!” replicò mia suocera elettrizzata. Almeno qualcuna era contenta!
“ Magari possiamo portare il bambino a spasso assieme. Dicevi sempre che l’avremmo fatto se fossimo diventate cognate! Lo sognavamo tanto…dicevamo che sarebbe stato come divenire sorelle!” ribatté zia Bea. Povero il mio bambino!
“ Ti considero lo stesso come una sorella,anche se…se le cose sono andate diversamente da ciò che sognavamo da ragazze! In fondo siamo rimaste legate anche se le cose fra me e tuo fratello sono finite come sono finite!” asserì mia suocera.
“ Cos’è? Ti vergogni? Dì le cose come stanno: anche se mi hai lasciato all’altare per correre dal tuo cameriere!” sbottò mio padre.
“ Comodo dare a me tutta la colpa! Avremmo potuto sistemare le cose,ma non hai fatto nulla perché ciò accadesse!” lo accusò mia suocera.
“ E cos’altro avrei dovuto fare? Magari rovinare anch’io uno dei vestiti di tua madre per essere al pari di quello? È la sua inettitudine che ti ha resa innamorata di quello?” si risentì mio padre.
“ Sarebbe bastato non scegliere la via più comoda! L’amore è anche questo!” ribatté la signora Camilla mordace.
“ E comunque,Bea,per diventare mia cognata avresti anche potuto sposarti con Armando,prima che conoscesse Betty!” scherzò mia suocera. Suo fratello quasi si strozzò,mentre mio padre emise la prima risata mal celata della serata.
“ Ma no! Ti ricordo che è stato con Marce! E poi tuo fratello urla troppo…non è il mio tipo!” obiettò zia Bea.
“ Credo se ne farà una ragione! Ad ogni modo non credo faccia scandalo avere un ex in famiglia,anzi ultimamente sembra di gran moda!” rispose mia suocera. M’irrigidii.
“ Signora Camilla,io credo di doverle delle spiegazioni! È che c’è stato un malinteso…” farfugliai.
“ Solo Camilla. E non mi devi spiegazioni! La mia era una constatazione in generale,non al tuo caso specifico o al mio,pure se ammetterai che avete combinato un bel casino! Giulio,a me piacciono i rapporti chiari e lineari: se tu hai intenzione di rendere felice mia figlia,sei il benvenuto in famiglia; in caso opposto preparati al peggio perché avermi come nemica è qualcosa che non auguro a nessuno! E non avresti solo me come nemica,ma anche Roberta,che è pure peggio! Non voglio mai più vedere Babi agitata come prima quando ti ha rivelato della gravidanza. Mia figlia deve vivere questi mesi come se si trovasse nel Paese dei Balocchi o diverrai uno dei migliaia di dispersi nel mondo,chiaro? Immagino tu voglia vivere ancora parecchio e soprattutto che tu tenga tanto a ciò che ti differenzia da Ken di Barbie…e allora fila dritto! Giulio,ti tengo d’occhio!” replicò. Annuii un po’ impaurito da quella donna.
“ Tua figlia vive già nel suo Paese delle fate! E smettila di minacciare mio figlio!” le fece notare mio padre acido.
“ E tu sei Peter Pan o Capitan Uncino? Inoltre sono 4 mesi che non fai che impaurire mia figlia,direi che siamo pari,Valencia!” ribatté con lo stesso tono mia suocera. La prima donna che riusciva a tenergli testa!
“ Posso farle una domanda?” le chiesi. Annuì.
“ Come ha fatto,una donna come lei,a trascorrere anche solo un mese accanto a mio padre? Era masochista?” le domandai. Mio padre serrò i pugni infastidito e pure mia suocera mi guardò storto.
“ Nessun masochismo. Ero innamorata e no,non era così misantropo! È peggiorato con gli anni evidentemente! E spero non accada lo stesso pure a te o non terrai Barbara accanto! Neppure lei è masochista,te l’assicuro! Tu resta sempre in modalità principe azzurro e vedrai che andrà tutto bene!” rispose. Risi.
“ Come no… Resta in modalità principe azzurro fino a che un bel cameriere non te la porterà via!” sibilò mio padre.
 
“ Non dirlo dinnanzi a mio padre o sai quante incursioni avrai in atelier da parte sua per vedere quel dannato abito! Curioso com’è,spero riesca a trattenersi nei prossimi mesi!” commento. Il suo cellulare emette un suono.
“ Niente vino per stasera. Ci pensano Bob e Pilar!” annuncia.  Dovremo scervellarci per capire cosa portare stasera,perfetto!
“ Una torta?” propongo. Avremo pur bisogno del dessert! Sperando che la notizia che vogliono darci non ci faccia andare la cena per traverso!
 
[Mario]
“ Mario,dai! Smettila! Possibile che tu non pensi ad altro?” mi ammonisce divertita mia moglie ancora nuda fra le mie braccia. Le bacio la tempia. Uno dei lati positivi della pensione è quello di poter trascorrere tutto il mio tempo con lei e non dover fare tutto di fretta!
“ Preferisci che mi metta a pensare che domani la bambina,che fino a ieri portava i codini e trascinava con se dovunque il cane giocattolo col guinzaglio,si sposa?” le domando. Sono davvero pronto a lasciarla andare?
“ Sono anche 8 anni che stanno assieme,amore!” mi fa notare poggiando il capo sul mio petto.
“ Ho capito,ma per me è come se stessero assieme solo da quando li abbiamo scoperti,capisci? E ciò non toglie che fino a ieri non voleva fare la pipì nel vasino perché credeva fosse un mostro pronto a mangiarla!” ribatto. Ridacchia.
“ Ed invece fra due o tre anni sarà lei a dover instradare nostro nipote o nostra nipote a fare la pipì nel vasino!” riflette la mia Sandra. Il mio cellulare squilla e leggo il nome di Armando.
“ Mi avessi telefonato un quarto d’ora fa,ti avrei mandato all’inferno,Tigre!” esordisco beccandomi un buffetto da mia moglie,che ridacchia.
“ Tutti esibizionisti in questa famiglia: i nostri figli che vengono beccati a letto dalla domestica; tu che mi informi della frequenza dei tuoi rapporti coniugali; quei due che amoreggiano come e più di 40 anni fa…qualcun altro?” si lamenta.
“ Tu e la tua legittima consorte che venite beccati a letto da Giulia e il suo ragazzo!” aggiungo all’elenco sghignazzando. Ricevo di rimando un << CALDERON! >> che per poco non mi rende sordo.
“ Vedo che la visitina mattutina al cognato non ti ha fatto bene!” commento.
“ Camilla ha sfornato un ciambellone che potrebbe risolvere il problema della fame nel mondo!” mi spiega.
“ E immagino non l’abbia fatto per evitare che il suo amore si nutra del nostro sangue stasera a cena!” rispondo ironico.
“ No. È nervosa e non ha torto. Con la figliastra che si ritrova,sarei nervoso anch’io se dovessi annunciare una notizia del genere!” ribatte.
“ Fermi tutti! Tu sai cosa devono dirci?” gli chiedo. Mia moglie drizza le antenne.
“ Sì,ma non ti rivelerò nulla. Tu sei capace di fare qualche battuta prima che diano la notizia e quei due chi li sente? Sono poco propensi allo scherzo,lo sai!” risponde. Ha ragione: è sempre stato un fattore comune quello di avere un senso dell’humor tutto loro!
“ Sei pronto per domani?” gli domando.
“ Quello pronto devi essere tu! E spero che dopo mi spiegherai cosa si prova a condurre la propria pulcina verso l’altare,visto che fra 6 mesi toccherà a me! Se rapissi Giulia quel giorno?” replica. Alzo gli occhi al cielo. Mia moglie sorride.
“ Tigre,ti prego! Lasci che se la spupazzi tutte le notti ed ora vorresti rapirla perché vuole sposarla? Non mi sembra il caso!” lo distolgo.
“ SEI UN CRETINO!” sbotta. Lo sapevo che sarebbe finita così!
 
[Aisha]
“ Sei sicura che stai meglio?” mi domanda Daniele. Questi mesi di gestazione saranno lunghi ed intensi! Carlos teme che prima o poi ce lo ritroveremo sotto al letto!
“ Sì. Sto bene! Voi siete carichi per stasera?” gli chiedo.
“ Camilla ha preparato un ciambellone!” mi racconta. Alzo gli occhi al cielo.
“ Bene. È nervosa,vero? Non capisco perché debba fare così! Perché dovrebbero prenderla male? È una cosa bella!” osservo.
“ Stai studiando?” mi chiede cambiando argomento. Quando lo vedo o lo sento mi torna in mente quella lettera e quindi cerco di evitarlo.
“ Sì. Non c’è molto movimento in azienda e ne approfitto per studiare un po’. Voi che fate?” replico.
“ Ci sono arrivate le varie partecipazioni e dobbiamo scegliere lo stile. Alla fine con Silvia ci vediamo sabato. Le ho detto di voi,della casa e abbiamo organizzato una cena. Tu e Carlos dovete solo portare la planimetria!” mi comunica.
“ Penserà che siamo una gran rottura di scatole. Esce per distrarsi ed è costretta a sobbarcarsi un lavoro!” commento.
“ Sarà solo un modo per risarcire sia voi che noi del cerchio alla testa che ci verrà. In confronto a lei,tua zia Maria Beatrice è praticamente laconica!” replica. Sorrido scuotendo il capo.
“ Bene! Cosa possiamo portare stasera?” gli chiedo.
“ A parte la pazienza? Quella servirà di sicuro! Degli occhiali da sole perché di sicuro tua zia Bea si presenterà ricoperta di pailette e lustrini; e dei tappi per le orecchie! Menomale che gamberetto è ancora troppo piccolo per avere le orecchie!” risponde teatrale. Rido.
“ Ci vediamo stasera con te e dopo pranzo con Camilla! In bocca al lupo con Lombardi!” replico.
“ Se terrà le mani al loro posto,andrà tutto bene!” ribatte per poi chiudere la chiamata.
“ Con Lombardi andrà tutto bene,se non allungherà le mani!” commenta il mio Carlos ottenendo un bacio.
“ Avete detto la stessa cosa! Camilla ha cominciato a cucinare per via dell’ansia!” gli riferisco.
“ Bene…con me e mio padre come ospiti,direi che la sua ansia torna utile!” ironizza strappandomi una risata ed un bacio. Quanto lo amo!
 
[Nick]
Fra poco più di 24 ore sarò un uomo sposato con la donna che amo da più di 8 anni e ancora non riesco a crederci. Solo un anno fa,vivevamo ancora nell’ombra ed invece fra qualche mese saremo in tre!
“ Papà,sì: è tutto ok! Ho preso anche le scarpe ieri!” rassicuro mio padre,che mi pare un po’ agitato. Forse più del solito!
“ Noi siamo stati da tua zia e da Daniele. È agitata pure lei!” mi racconta mio padre. È un’epidemia?
“ Per ciò che devono dirci stasera? Che poi perché tanto mistero?” domando prima che la mia piccola entri nel mio ufficio.
“ Perché è un argomento importante e devono parlarne con tutti,in special modo con i tuoi cugini!” mi risponde. Andiamo bene!
“ Il nuovo compagno di zia Cami ha scoperto di aver avuto qualche altro figlio?” gli chiedo spaventato provocando una crisi di tosse al mio povero papà. Con Aisha e Roberta gli è andata di lusso,ma non posso certo scordare che dal suo seme è nata pure quella sciroccata che pensa solo a scarpe e borsette!
“ NO! Niente del genere!” mi tranquillizza. Tiro un sospiro di sollievo.
“ Meglio così! Voi cosa porterete?” replico.
“ Un qualcosa che plachi i loro bollori!” ironizza mio padre strappandomi una risata. Carmen mi fa dei cenni perché l’ascolti.
“ Papà,aspetta un minuto!” intimo a mio padre.
“ Amore,io vado a sbrigare le ultime commissioni. Compro io qualcosa per stasera,non preoccuparti!” mi comunica la mia principessa.
“ Non ti affaticare!” le raccomando baciandole prima le labbra e poi la pancia. Annuisce prima di lasciare il mio ufficio.
“ Com’è andata l’ecografia?” mi domanda mia madre. Evidentemente sono in vivavoce.
“ Benissimo! È troppo carino e pare in ottima salute! Il dottore ha dato a Carmen delle compresse per le nausee e delle vitamine oltre che una lista di analisi che non finiva più!” racconto loro.
“ Per le analisi attenderete il ritorno dalla luna di miele?” mi chiede mio padre.
“ Sì,ma da oggi comincerà con la cura per la nausea e con le vitamine. Almeno riuscirà a mandar giù qualcosa domani durante il banchetto! Solo a pensarci,mi viene già fame!” rispondo.
“ Nick!” mi ammonisce mia madre scandalizzata.
“ Come esprimere la poesia di un matrimonio!” commenta mio padre sarcastico.
 
[René]
Scende 10 minuti dopo che ho visto la domestica sparire su per le scale. Indossa ancora la vestaglia quindi deduco che stesse dormendo. Già mi odia ed in più l’ho pure svegliata! Andiamo bene!
“ Dev’essere accaduto qualcosa,se ha avuto l’ardire di rimettere piede in casa mia dopo l’ultima volta,quindi salti i convenevoli e mi spieghi cos’ha combinato così che io possa tornare alla mia vita!” esordisce senza un minimo di cordialità. Una cordialità che ad ogni modo non merito dopo averle detto in faccia di essere lo zio della figlia che ha cresciuto per 25 anni!
“ Gradirei ci accomodassimo!” farfuglio.
“ Ed io gradirei mi liberasse della sua presenza. Non si può avere tutto dalla vita! Tagli corto!” replica astiosa.
“ Charlotte è stata da me ieri.” Affermo. Strabuzza gli occhi e sbianca.
 
La mia penultima visita era appena uscita e mi ero preso due minuti per me prima di autorizzare l’ultima visita della giornata ad entrare. Mi sono diretto verso la porta per pronunciare il cognome dell’ultima visita,ma quando l’ho spalancata mi sono ritrovato davanti l’ultima persona che mi sarei mai aspettato.
Charlotte ha fatto un balzo indietro spaventata e lo stesso è successo a me. Lei stava per bussare ed io per aprire la porta,quindi è rimasta con la mano chiusa a pugno a mezz’aria per qualche attimo prima di farsi largo ed entrare nel mio studio.
“ Stai bene? Vuoi che ti misuri la pressione?” le ho chiesto preoccupato. Era pur sempre in dolce attesa!
“ Presto sarà lei a non stare bene se non mi spiega immediatamente in modo convincente e limpido come mai mia madre salta come una molla quando lei viene nominato. Cosa ha fatto a mia madre? E non si azzardi a dire che salto i convenevoli come zio Daniele! È una delle cose che non mi pento di aver appreso da lui!” ha affermato decisa.
“ Io non capisco…” ho farfugliato tergiversando.
“ Mia madre è strana. Lo era già durante la mia luna di miele e quando viene anche solo nominato lei,si irrigidisce. La conosco da una vita e so che c’è qualcosa che non va. C’ha provato con mia madre? Le ha messo le mani addosso contro il suo volere? L’ha molestata? Cosa ha fatto a mia madre? Maledizione,è andato a letto con zia Patrizia perché mia madre non l’ha voluta? È la sua migliore amica!” ha replicato.
“ Cosa ti fa pensare che sia colpa mia?” ho ribattuto. Come faceva ad essere così sicura?
“ Il fatto che conosco mia madre. Adesso la avverto: se scopro che ha cercato di porre fine alla sua astinenza con mia madre ignorando i segnali che le mandava riguardo il suo stato di elaborazione del lutto,la evirò,così non avrà più il problema della castità! Stia lontano da mia madre!” ha risposto prima di lasciare il mio studio sbattendo la porta.
 
“ Su una cosa siamo d’accordo: dovrebbe lasciarmi in pace. E non solo me,ma tutta la mia famiglia! HA VISTO DOVE HANNO PORTATO LE SUE IPOTESI FUORVIANTI? ADESSO MIA FIGLIA PENSA CHE SIA STATA VITTIMA DELLE SUE AVANCES! QUANTO CREDE IMPIEGHERÀ QUESTA STORIA AD ARRIVARE ALLE ORECCHIE DI DANIELE?” sbotta dopo il mio racconto dettagliato di quanto accaduto ieri nel mio ambulatorio.
“ Lui sa benissimo che il suo turbamento deriva da altro!” le faccio notare.
“ Ma lui le aveva che intimato di stare lontano dalla nostra famiglia,proprio come avevo fatto io! Complimenti! La conosciamo da meno di 2 mesi e guardi cosa è stato in grado di combinare!” osserva decisa.
“ Cosa dirà a Charlotte?” le chiedo.
“ Non la riguarda. È mia figlia! E ad ogni modo,non le dirò nulla. Lei non è mai stato qui ed io non so nulla della visita di mia figlia di ieri. Ci manca solo che stasera intavoli pure quest’argomento rischiando di rovinare una cena che già pare precaria!” risponde.
“ Io volevo solo conoscere mia nipote!” borbotto.
“ Ed io vorrei una Ferrari,ma non per questo vado in giro e rubo la prima disponibile infischiandomene delle regole di convivenza civile e delle conseguenze. Dovrebbe fare un po’ di terapia e domare i suoi istinti visto che ultimamente scarseggia nell’uso della ragione lasciando predominare il lato animalesco!” ribatte lei lasciando che questa battuta finale diventi un invito ad abbandonare quella casa.
“ Mi dispiace!” bofonchio prima di andar via.
“ Almeno questo lei e Daniele l’avete in comune: entrambi vi pentite sempre dopo aver combinato dei casini colossali. Solo che almeno mio fratello non la giudica a livello morale! In meno di 3 settimane ha combinato guai su guai,pertanto si tolga l’aureola e torni fra i comuni mortali!” risponde prima che vada via. Sospiro seccato e rassegnato.
 
[Camilla Senior]
Chi per un verso,chi per l’altro mi sembrano tutte fini ed eleganti (a parte quella metà rosa e metà celeste,che abbiamo scartato subito). Mi perdo,quindi,ad osservarle immaginando il nome mio e di Daniele capeggiare nella parte alta delle stesse,sperando di avere una specie di folgorazione per una di esse.
“ Ok,partiamo da una domanda: con o senza filigrana?” mi domanda Daniele. Oramai dovremmo essere allenati,visto che sono le terze partecipazioni che scegliamo per il nostro matrimonio (dato che i primi due sono andati a ramengo),ma non è così.
“ Io direi con. E magari usiamo la stessa filigrana per i biglietti di ringraziamento da inviare dopo!” propongo. Si appunta l’idea sul suo tablet.
“ Come carattere direi questo corsivo un po’ inclinato verso destra. Mi pare elegante e minimalista!” afferma. Abbiamo proprio gli stessi gusti!
“ Valencia,lei mi capisce con uno sguardo!” civetto strappandogli un bacio.
“ Mendoza,fai la sposina diligente e torniamo sulle partecipazioni,che c’è Anita di là e non voglio scandalizzarla!” mi sussurra. Ridacchio.
“ Se vanno una a famiglia,direi che sarebbero un centinaio le partecipazioni ed un centinaio i biglietti di ringraziamento!” affermo. Mi fissa sconsolato. No,non gli infliggerei mai la tortura di scriverli a mano. Non voglio che mi chieda il divorzio!
“ Amore,ma li stampa la tipografia,vero?” mi domanda spaventato.
“ Dipende da cosa mi offri!” flirto. Mi bacia dolcemente portandomi sopra di sé. Per anni,pur di provare a non rimpiangerlo,ho cercato di far credere a me stessa che l’attrazione fisica fra noi sarebbe andata scemando se fossimo tornati assieme; invece più tempo trascorriamo assieme più aumentano sia l’attrazione fisica che quella mentale.
“ Devi per forza uscire?” mugugna tempestandomi il collo di baci. Torno subito in me.
“ Le scarpe! Amore,io devo andare! Ti occupi tu di avvisare la tipografia?” esclamo cercando di alzarmi. Mi stringe di più a sé.
“ Dipende da cosa mi offri!” soffia lasciavo sulle mie labbra. Sorrido sulla sua bocca per poi mordicchiargli il labbro inferiore,ma una voce ci impedisce di andare oltre.
“ Per pietà,quello che intendi dargli,offriglielo in sede privata,mamma!” esordisce la nostra primogenita facendoci sobbalzare. Quando la vedo ferma sotto l’architrave sorrido istintivamente. La mia bambina mi è mancata da morire.
“ Mamma! Papà!” esclama correndo ad abbracciarci e rischiando quasi di farci cadere. L’entusiasmo è di Bea. Decisamente di Bea.
 
Ogni tanto distoglievo lo sguardo dalle carte che stavo studiando per fissarla nei suoi tentativi di ergersi per poi cadere col sederino sul tappeto dei giochi. Non si dava mai per vinta ed ogni caduta pareva un incentivo a riprovarci. A breve avrebbe cominciato a camminare. Mancava meno di un mese al suo primo compleanno ed era da un anno e 5 mesi che non vedevo Daniele,senza riuscire però a cancellare dalla mia mente il sapore dei suoi baci,il profumo della sua pelle,il suono dei suoi << Ti amo >>. La vita mi aveva dato una bambina bellissima,ma mi aveva tolto lui. Mi aveva privato della persona con cui avevo desiderato avere dei figli e costruire una famiglia. Spesso lo sognavo di notte e mi sentivo in colpa verso mia figlia,ma non potevo ingannare me stessa asserendo di non sentire la sua mancanza. Mi sentivo come privata di un organo vitale e a non farmi anelare la morte era solo la mia bambina.
“ Mamma!” mugugnò protestando perché la raggiungessi. Si diffuse nell’aria il grugnito del maiale proveniente dal suo cubo degli animali e la sentii ridere divertita. Quel gioco la faceva ammazzare dalle risate ogni volta. Ci giocava per delle ore senza stancarsi mai.
“ Amore,la mamma ha quasi finito. Dopo la pappa facciamo un po’ di nanna,eh?” replicai non staccando gli occhi dalle carte.
“ Nanna no!” rispose per poi far emettere da quel cubo il miagolio di un gatto. Rise ancora. Alzai gli occhi al cielo divertita. Alla fine della lotta per la nanna,ci addormentavamo sempre abbracciate nel lettone. Era una testa dura come me,ma l’adoravo.
“ Come vuoi. Ora la mamma finisce e cambiamo il pannolino! Almeno il pannolino lo cambiamo,vero?” replicai.
“ Bibì!” rispose. Quello era un onere abbastanza urgente: insegnarle a non comunicarmi ogni volta cosa ci fosse nel suo pannolino. Non era signorile e con l’avvicinarsi dell’ora di pranzo non era neppure troppo educato. Non volevo traumatizzasse mia madre e mio padre alla loro prossima visita. Forse mio padre si sarebbe fatto una risata,ma mia madre proprio no!
Alla sua risposta seguirono il cinguettio di un uccello e l’abbaio di un cane con conseguenti sue risate. La sua risata cristallina mi restituiva il sorriso,sebbene non mi fosse chiaro cosa ci fosse di divertente nei versi degli animali.
“ Bene. Almeno non è l’atto grande. Mi fa piacere che tu faccia tanta pipì…almeno da grande non avrai la cellulite,amore! Principessa, cambiamo prima il pannolino o mangiamo prima il passato di verdure?” replicai. Le verdure non erano propriamente la sua passione,ma doveva mangiarle e mi inventavo mille giochi per farle terminare quel pasto indesiderato.
Mi allarmai quando non ottenni risposta,pertanto mi voltai nella sua direzione e la vidi in piedi. Mi fissava avanzando incerta e traballante verso di me. Non riuscii a trattenere un sorriso battendo le mani perché mi raggiungesse.
“ Daniele! Daniele,vieni a…” mi interruppi quando mi ricordai che non c’era,che non era con lui che condividevo la mia vita,che non era sua figlia e che non l’avrebbe mai vista,sebbene il nostro sogno fosse stato di crescerla assieme. Scoppiai a piangere stringendola a me.
 
“ Spero ti venga da piangere anche abbracciando me o finirò per offendermi!” esclama Junior strappando un sorriso a me e a Daniele. Mi asciugo una lacrima sfuggita al mio controllo. Roby sbaciucchia sia la mia guancia che quella di suo padre.
“ Se non le verrà da piangere per il resto!” borbotta Roberta facendo irrigidire me e suo padre.
“ Quale resto?” domanda Daniele anche per me. Roberta si allontana da noi ed è Clizia ad investirci col suo abbraccio.
“ Poi noi tre parliamo,Clizia!” le comunica Daniele con un tono che non ammette repliche.
“ Di cosa dovete parlarle?” domanda nostro genero,che credo abbia rinunciato ad abbracciarci per evitare di doversi mettere in fila,e ci stringe brevemente la mano.
“ Junior,tira fuori il rospo,che tanto prima o poi dovranno saperlo,su!” lo esorta la sorella. Mi ricorda tanto quando Junior combinava una delle sue marachelle da bambino. Mio figlio va verso l’anticamera e ritorna dopo pochi secondi con una ragazzina che mi sembra di aver già visto.
“ Sei una compagna di scuola di Clizia?” le chiedo.
“ Sicura,amore? Mi sembrava di averla vista in un altro contesto,non ad un concerto!” interviene mio marito. Faccio mente locale.
“ La figlia di Keller,giusto?” le chiedo piuttosto preoccupata. Spero non sia qui nelle vesti che penso io! Ha un anno meno di Aisha e 5 anni più di Clizia,maledizione!
“ Hildegard Keller,signora!” bofonchia rossa come un pomodoro. Susanna la sbranerà in due bocconi!
“ Io e Hildegard stiamo insieme. Siccome per lei sarebbe imbarazzante vivere qui,potrei adoperare il vostro bilocale finché non troveremo casa?” esclama Junior sbrigativamente. Come se ci stesse comunicando di aver comprato una nuova confezione di boxer! Che modo di dare le notizie alla gente!
“ Sempre che non tocchi a noi cercare casa dopo stasera! Credi che Susanna avrà pietà di noi ed eviterà di farcela cadere in testa?” mi sussurra Daniele più sconvolto di me. Sospiro seccata da questo nuovo problema. Ma perché proprio oggi?
Mio marito si alza pazientemente dal tappeto e procede verso la nostra bacheca delle chiavi. La apre mediante combinazione e porge il mazzo di chiavi del bilocale a Junior che lo afferra per poi abbracciarlo.
“ Sarebbe il caso di parlarne in privato,Junior!” affermiamo quasi all’unisono io e Daniele.
“ Posso venire con voi?” si offre Roberta. Col passare degli anni,è passata dal rompergli le scatole al fargli da avvocato. Ma oggi non posso proprio affrontare una delle sue arringhe!
“ Amore,tuo fratello ha 35 anni ed è il caso che tuo interloquisca da solo con me e tuo padre,che abbiamo lo stomaco pieno e non abbiamo di certo intenzione di usarlo per fare uno spuntino. Intanto fai gli onori di casa con Hildegard e ordina ad Anita di sistemare i vostri bagagli nelle camere!” ribatto per poi fare strada a mio figlio e mio marito verso lo studio. Dio mio,che casino!
 
[Junior]
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato e mi sento come quando ruppi la bambola preferita di Roberta da bambino o quando persi di vista Babi e la mia sorellina di due anni mangiò metà del rossetto di mia madre e l’altra metà la uso per dipingersi tutta la faccia. Quando mia madre chiede un colloquio privato,non c’è mai nulla di buono da dire!
Li seguo come fossi diretto al patibolo,non ascoltando minimamente Daniele,che mi sta facendo da Cicerone in questa casa. Avrò modo di vederla stasera o fra qualche giorno. Ad ora,devo solo sopravvivere a questo colloquio restando fermo sulle mie posizioni (cosa alquanto ardua) e senza svelare cosa mi ha spinto a ciò.
“ Bello studio!” commento quando entriamo nella meta d’arrivo del percorso. Daniele e mia madre potrebbero tranquillamente aprire una biblioteca con tutti i volumi che ci sono qui. Io amo il Kindle: accumula meno polvere e anche meno spazio!
“ Accomodati! Ti faccio portare un caffè d’orzo da Anita?” mi chiede Daniele pur di rimandare le domande che,giustamente,lui e mia madre hanno nella testa. Si chiederanno come sia riuscito a cambiare tutto in 4 giorni!
“ No,grazie. Non credo mi abbiate portato qui per offrirmi un caffè,che avremmo potuto consumare in salotto!” rispondo.
“ In 4 giorni non c’hai detto una parola su quella ragazza e poi ce la porti qui,come fosse la sorpresa di un uovo di Pasqua! Junior,non hai ancora elaborato il mio divorzio e la mia relazione con Daniele?” esordisce mia madre preoccupata.
“ Mamma,ma sei matta? Per me Daniele è un dono del Cielo!” replico. Se fosse rimasta con lui in tutti questi anni senza intrighi,forse non mi ritroverei neanche in questo casino!
“ Allora non vuoi vedermi morta,bene! Potrei sciorinarti svariati motivi che mi rendono poco gradevole questa relazione,ma te ne elencherò pochi: 1) Ha solo 5 anni più di Clizia ed un anno meno di Aisha,oltre che 15 meno di te; 2) Non la reputo affidabile visto che ha abbandonato suo padre alcolizzato a 16 ore di aereo,per seguire te che conosce da 5 minuti; 3) Mi pare abbiate poco in comune; 4) A te non piaceva un’altra ragazza? E direi che all’ultimo punto andrebbe data una risposta. Questa tizia che ti piaceva dove la collochi e che posto occupa adesso nei tuoi pensieri? Non ti permetterò di rovinarti la vita come è accaduto a me 40 anni fa,Junior!” esclama mia madre. Dove la colloco? Fra le tue damigelle di nozze,cara mamma! Sempre che la cena di questa sera non si concluda con il crollo di questa casa sopra le nostre teste per via delle sue urla. Già so che Hildegard non le risulterà simpatica!
“ Ho conosciuto Hildegard…o meglio ho rivisto Hildegard e quella donna è sparita di miei pensieri!” mento. Daniele mi fissa scettico e mia madre confusa. Questo interrogatorio sarà peggio di quelli presenti nei film americani! Ci manca solo la luce puntata in faccia!
“ Perché? Quando l’hai conosciuta?” mi domanda Daniele.
“ Il 20 ottobre. Poche ore prima di partire da Zurigo per le nozze di Bob!” rispondo con un’altra bugia.
“ Stavi con il segugio…cioè volevo dire con Brigitte,insomma…ci stai un po’ spiazzando con queste rivelazioni col contagocce!” obietta giustamente Daniele.
“ Ma poi non è quella ragazza molestata sessualmente dal degenerato di cui hai metà del DNA?” aggiunge mia madre.
“ Questo non c’entra nulla. L’avrei scelta anche se non avesse subito ciò che ha subito. Non è un risarcimento danni! Non che abbia un’autostima tanto elevata da considerarmi un premio per qualcuno! Io vorrei solo la vostra benedizione! “ rispondo.
“ Magari per qualcuno potresti essere ben più che un premio. Per la donna della tua vita!” chiosa mia madre. Alzo gli occhi al cielo.
“ Abbiamo intenzioni serie!” taglio corto.
“ Quanto << serie >>?” mi chiede preoccupata mia madre.
“ Vogliamo vivere insieme qui a Bogotà,ma dovreste tenere voi qui Lucky per qualche tempo! Hildegard ha paura dei cani e vorrei si abituasse col tempo!” le rivelo. Daniele le poggia una mano sulla spalla perché non sbotti.
“ Vivere insieme?  LA CONOSCI DA 5 FOTTUTI SECONDI,JUNIOR! MA SEI COMPLETAMENTE PAZZO?” esplode. Lo sapevo che l’avrebbe presa in questo modo. Sia perché è sempre stata gelosa di me sia perché credo abbia intuito chi è l’altra ragazza ed evidentemente le vuole un gran bene,non volendo quindi vederla soffrire.
“ Tua madre ha ragione! Non puoi prendere una ragazzina,sradicarla dal proprio paese e portarla qui a vivere con te,che hai 15 anni più di lei e ti conosce da meno di un minuto! Figliolo,non sarebbe meglio procedere per gradi? Guarda che certi errori,poi li paghi per la vita!” interviene Daniele. Questo lo so perfettamente!
“ Non ho intenzione di sposarla domani e c’andrò piano. Posso avere la vostra benedizione o volete portarmi in tribunale per questo?” replico.
“ Tanto qualcosa mi dice che,con la testa dura che ti ritrovi,andresti avanti ugualmente per la tua strada!” si arrende mia madre a malincuore abbracciandomi. Fisso Daniele che non muove un muscolo. Pensare che mi credeva un ragazzo normale quando mi ha conosciuto!
“ Sei dalla mia parte,vero,Daniele?” gli domando. Si avvicina ed abbraccia assieme me e la mamma.
“ Pensa solo bene a quello che fai!” si raccomanda per nulla convinto dalla mia decisione. La porta si apre di botto lasciando entrare Roby e Clizia,le quali ci regalano un sorriso pressoché identico.
“ Possiamo unirci a questo abbraccio o è esclusivo?” domanda Roberta. Mamma e Daniele spalancano le braccia per accoglierle. Mai come ora il mio pensiero va a Susanna,che la mia decisione allontanerà per sempre da me.
 
[Jorge]
Hillgate Street è proprio come la ricordavo. Abita ancora qui,nella casa con la facciata color tiffany dove ho trascorso molte notti di passione in 3 anni di relazione. L’unica cosa diversa è il trenino giocattolo al posto del vaso fuori la porta. Per il resto è tutto identico.
Salgo i gradini lentamente come se potesse sbucare un mostro fuori da quella porta. Paragone azzeccato,visto che non considero e non ho mai considerato la paternità una benedizione del cielo!
Prendo 3 respiri profondi e suono il campanello sperando di uscire di qui senza il macigno che sento sullo stomaco e con il capo più leggero. Non attendo molto prima che venga ad aprirmi.
Ha i capelli raccolti in una coda disordinata con tanto di baby hair; il viso è struccato ed anche l’outfit non è propriamente ricercato come quando stavamo assieme. Due anni fa indossava sempre leggins attillati e top striminziti per stare in casa. Riuscivo a stento a toglierle le mani di dosso.
“ Vuoi entrare o preferisci che Adam corra fuori e si becchi un malanno?” esordisce. Il bambino le arriva alle spalle e quando mi vede si nasconde dietro alle sue gambe.
“ Avresti potuto lasciarlo dai tuoi. Sapevi che sarei passato per parlarti!” la ammonisco non troppo duramente.
“ Mio figlio sta dove sto io. Mi spiace che tu sia allergico ai bambini,ai cani,ai gatti,alle piante…a tutto ciò che richiede un impegno,per farla breve,ma io non sono una di quelle che se tu vieni a casa mia e dici di essere allergico al gatto,chiude l’animale nell’altra stanza e questo dovresti saperlo!” replica.
“ Gatto!” ripete il bambino entusiasta. Ci manca solo un gatto!
“ No,niente gatto,amore!” risponde Susan paziente.
“ Immagino sia meglio entrare!” affermo accedendo all’abitazione dallo spiraglio della porta che ha lasciato aperto per evitare che il bambino scappasse. Poi si lamenta che sono allergico alle responsabilità!
Nel corridoio che conduce al suo salotto sono sparite tutte le nostre foto per lasciare spazio alle foto di suo figlio (probabilmente sono disposte in ordine cronologico) e ad un obbrobrio che mi domando perché abbia incorniciato. È un pasticcio di linee irregolari e macchie di colori diversi. Persino a Picasso sarebbe venuto un infarto dinnanzi ad una cosa del genere!
“ Cos’è?” le domando.
“ Il suo primo disegno con i pastelli adatti alla sua età. Nulla a che vedere con i Renoir,i Van Gogh o i Botero che piace sfoggiare a te,alla tua ragazza e alla sua famiglia!” risponde con una punta di veleno.
“ Puoi anche accennarmi cosa ti ha portato qui,anche se lo immagino!” afferma mentre entriamo in salotto. Si affretta ad allontanare dal tavolino basso una serie di papere di gomma per portare tutta la famiglia del Brutto Anatroccolo sul tappeto di gomma assieme ad altri giochi.
“ Lo immagini?” le domando.
“ Se mi dai una mano con i giocattoli,Adam non si attaccherà di certo ai tuoi pantaloni per chiederti di giocare! Non si prende certe confidenze con gli estranei!” afferma pungente.
“ E lo sono? Sono un estraneo?” balbetto terrorizzato dalla sua risposta.
“ Allora avevo ragione a credere che fossi qui per questo! Siediti!” risponde. Non so se sia un consiglio o un invito la sua ultima esclamazione ed ho un po’ paura di scoprirlo!  
 
[Susanna]
Oggi è il grande giorno e sono più di 72 ore che non lo sento. Non capisco perché non mi abbia più raccontato aneddoti divertenti o perché non abbia voluto comunicare a nessuno l’orario in cui sarebbe atterrato! Sto riguardando da quando è sparito la nostra conversazione domandandomi perché sia sparito,cosa possa aver detto di offensivo da indurlo a non parlarmi più!
 
Eravamo in taxi da qualche minuto diretti in centro sia per comprare gli accessori e il vestito che avrei adoperato la sera della sfilata sia per comprare un regalo a sua madre,che stava per diventare la mia matrigna. Dodo era stranamente silenzioso,come chiuso in una bolla tua sua, una bolla triste ed impenetrabile.
“ Che hai?” gli domandai. I suoi occhi blu si posarono su di me.
“ Ha tentato il suicidio. Mentre era incinta di Roby,dopo un paio di settimane dall’arrivo a Zurigo. Il braccialetto che le copre il polso sinistro non è solo ornamentale!” mi vomitò addosso. Lo fissai sconvolta.
“ C-Credi che papà lo sappia?” balbettai posando una mano sulla sua spalla.
“ Non sarò di certo io a dirglielo. Finirebbe per ammazzare mio padre e gli darei una mano a distruggere il cadavere!” rispose.
“ Per questo non toglie mai quel bracciale!” riflettei.
“ Come spiegherebbe una ferita su un polso? Dubito lo usi anche per dormire! Credi che a lui l’abbia detto o abbia inventato una scusa?” replicò. Strinsi le spalle. L’avevo vista pochissime volte e non la conoscevo quasi per nulla!
“ Ha scelto anche un modo lento e doloroso!” commentai.
“ Evidentemente il dolore più grande l’aveva già provato perdendo tuo padre!” rispose.
 
“ Susanna! Ma insomma!” mi chiama mio fratello schioccandomi le dita dinnanzi alla faccia.
“ Sono arrivate le fedi?” gli domando. Alza gli occhi al cielo.
“ Non hai sentito neanche mezza parola,scommetto! Ti ho chiesto se puoi dare tu un passaggio a Babi per andare a casa di papà e Camilla, visto che vi vedrete tutte lì!” ripete Giulietto con poca pazienza.
“ Perché? Tu dove vai?” gli chiedo. Alza gli occhi al cielo.
“ Il nome << Ugo Lombardi >> ti dice nulla? Io,Junior e papà andremo a provare l’abito per il matrimonio e poi pranzeremo fuori. Lo dai un passaggio a Babi,si o no?” riepiloga seccato. Annuisco.
“ Secondo te cosa devono dirci?” gli domando.
“ Non credo nulla di brutto. Sono più melensi del solito,quindi,per fortuna,non credo ci siano problemi in paradiso! Viene anche il tuo Jorge?” replica. Scuoto il capo.
“ È a Madrid per lavoro!” gli spiego.
“ Meglio! Avrebbe trascorso la cena a battibeccare con Junior e non mi pare il caso! Che poi come mai al tuo ragazzo nostro fratello sta così sull’esofago?” replica con una punta di curiosità.
“ È ciò che mi domando anch’io!” ribatto cercando di non arrossire. Jorge in fondo non sa nulla e non può essersi accorto di nulla!
“ La reginetta degli impicci non sa cosa nasconde il suo ragazzo?” mi punzecchia mio fratello.
“ GIULIETTO!” lo ammonisco. Si avvicina a noi la sua ragazza.
“ Amore,già vai?” gli chiede. Lui annuisce strappandole un bacio.
“ Sì. Da tua madre vai con Susanna. Io vado da loro,lascio la macchina lì ed esco con papà e Junior!” risponde Giulio. Al solo udire il suo nome il mio cuore fa una capriola.
“ Sono già arrivati?” domando.
“ Non lo so. Al massimo li aspetto lì e magari prendo un caffè con papà e Camilla!” risponde. Strappa un bacio alla sua fidanzata e poi s’infila in ascensore per abbandonare l’azienda.
“ È strano che Roby non abbia dato notizie!” commenta Barbara.
“ Questa mania di fare le sorprese è snervante!” osservo. Perché non dirci l’ora dell’atterraggio facendoci stare più tranquilli?
 
[Bianca]
“ Vino bianco. Ne ho ordinate un paio di confezioni. Siamo in tanti e non si sa mai!” mi comunica il mio fidanzato.
“ Amore,in vino veritas. Io non vorrei che mio padre,tuo padre e zio Armando si lasciassero trasportare dicendo al padrone di casa tutto ciò che pensano di lui. La cena finirebbe in tragedia!” rispondo un po’ preoccupata. Mario ridacchia.
“ In realtà,da ciò che ho capito,ad avere qualcosa da dire a tutti noi sono i padroni di casa,anche se noi due non abbiamo legami di parentela con i due. Tuo fratello è il genero,tua sorella ha sposato il nipote,ma tu ed io che c’entriamo?” obietta.
“ Famiglia allargata. Mi sa che però la cosa sta sfuggendo un po’ di mano a tutti loro. Ho quasi paura che ritroveremo anche il fratello di mia madre alla cena di Natale a casa loro!” rispondo.
“ Non credo i nervi di tuo padre resisterebbero alla signora Maria Beatrice e a tua zia messe assieme!” replica facendomi ridere.
“ Ad ogni modo credo che i padroni di casa siano più spaventati da cosa abbia pensato di portar loro la sorella di lui come omaggio per la serata!” commento suscitando una sua genuina risata. Le due coppie che si sono sposate precedentemente si sono salvate da regali obbrobriosi solo per via della lista di nozze o chissà che regali si sarebbero ritrovati fra le mani!
“ Tu non sai i tuoi fratelli cosa hanno deciso di portare?” mi chiede. Mi accomodo sulle sue ginocchia strappandogli un bacio.
“ Penso che per conto di Carlos ci penserà Aisha a decidere…si parla pur sempre di suo padre. Pilar e Bob credo opteranno per una torta o magari qualcosa di rustico! Vedrai che non punteranno tutti sugli alcolici!” lo rassicuro.
 
[Charlotte]
“ Amore,come un amaro?” domando a mio marito.
“ Guarda che è ottimo. È uno dei migliori in commercio. Che ci presentiamo a mani vuote?” obietta carezzandomi la pancia.
“ E se prendessimo un bel set di bicchieri colorati?” negozio. Mi guarda scettico.
“ Non vorrei che tuo zio me li tirasse appresso,amore. Già il fatto che non indossi più cravatte nere è un evento per me. Non credo sia ancora pronto ad un mondo a colori,sai?” ironizza beccandosi un pizzicotto sul fianco. Geme di dolore.
“ Amore mio,e se qualcun altro puntasse sulla stessa cosa? Anche Jean e Giulia parevano intenzionati a portar loro del vino o qualcosa di simile!” obietto.
“ E questo? Dell’olio al tartufo! A tuo zio piace il tartufo? Zia Camilla impazzisce per il tartufo!” propone. L’olio già va meglio! Almeno non è alcolico!
“ Non so se sia adatto alle pietanze che hanno pensato per la cena,ma magari potranno usarlo in un’altra occasione! A zio Daniele piacciono molto gli oli speziati da assaggiare sul pane!” rispondo approvando la sua idea.
“ Se gli piacciono anche gli oli da massaggi sono affari suoi e di mia zia. Non lo so,spero non lo sappia neanche tu e non intendo scoprirlo né fargli domande in merito. Senza offesa,ma dopo quel video,meno so di cosa accade nella loro sfera intima,e meglio dormo!” ribatte. Questo suo modo di fare mi fa morire dal ridere!
 
[Marcella]
Il cellulare di Daniele squilla per la seconda volta prima che scatti la segreteria,pertanto riaggancio. Avrà di sicuro da fare per rendere la casa accogliente per l’arrivo dei ragazzi e forse è meglio che non lo carichi anche con questo.
Il mio cellulare squilla e quando leggo il suo nome mi tranquillizzo,quindi scorro il pollice dal centro verso il pallino verde posto a destra sul display del mio smartphone.
“ Marce,scusa! Stavo aiutando Junior a caricare i bagagli in taxi!” esordisce.
“ In taxi? Non starà da voi?” domando perplessa. Hanno una casa enorme!
“ Una storia lunga. Lasciamo stare! Volevi dirmi qualcosa?” replica.
“ René Vega è stato qui. Pare che ieri Charlotte sia stata nel suo ambulatorio. Mi ha visto strana ed ha creduto c’avesse provato con me!” gli racconto. Seguono degli istanti di silenzio.
“ Le ha detto tutto quel morto di fame?” mi domanda urtato.
“ No. Ha solo ritenuto opportuno avvertirmi!” rispondo.
“ Sai cosa sarebbe stato opportuno dal mio modesto punto di vista? TENERE PER SÉ LE SUE TEORIE DEL CAZZO! Avremmo dormito tutti più sereni! Il loro colloquio com’è stato?” replica alterato.
“ Pare che l’abbia aggredito col suo solito modo di fare. Il medesimo che adoperava pure col nipote di Camilla prima che cominciassero a pomiciare!” gli spiego a grandi linee.
“ Una ginocchiata sui gioielli di famiglia avrebbe potuto dargliela!” commenta.
“ Povero Hermes!” mi intenerisco. Emette un mugugno infastidito.
“ Intendevo Dottor House,non Hermes. Se gli avesse colpito i gioielli di famiglia,non credo sarebbe rimasta incinta tanto facilmente! Spero tu abbia intimato ad E.R. di stare lontano dalla nostra famiglia! Charlotte è una Valencia. Non ha nulla a che vedere col letamaio da cui proviene lui!” risponde. Sento indistintamente che suonano alla porta di casa sua.
“ Papà! Scusa,sei al telefono!” esordisce Giulio.
“ Sì,con tua zia Marcella. Accomodati!” gli risponde suo padre.
“ Non sono ancora atterrati Roby e Junior?” chiede mio nipote.
“ Roby,Clizia e Joseph sono di sopra. Junior dobbiamo passare a prenderlo al bilocale. Poi ti spiego! Marce,scusa,ma devo andare! Poi ci vediamo da vicino e parliamo! Ti saluta Giulio!” gli risponde per poi rivolgersi a me.
“ Ricambia e saluta anche Roby,suo marito,Clizia e Camilla!” replico prima di riagganciare.
 
[David]
“ Questa è la segreteria telefonica di Jorge Smeaton. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio e forse sarete richiamati!” esclama la voce di mio fratello registrata. Ci mancava pure questa!
“ Jorge,vorrei solo sapere se hai già parlato con Susan e se Adam è davvero tuo figlio. A parte lo striminzito << Sono arrivato! >> non mi hai più fatto sapere nulla! Richiamami,please!” registro prima di riagganciare.
L’egoismo di questo ragazzo non conosce limiti: mente alla sua fidanzata (e posso capirlo perché è per la salvaguardia del suo udito e della sua incolumità in generale); mi usa come padre confessore senza avvisarmi dei risvolti… Crede che questa faccenda riguardi solo lui? Se quel bambino dovesse risultare suo figlio,entrerebbe anche nella mia vita,visto che sarebbe mio nipote! La faccenda riguarda anche me! Se fossero vivi mamma e papà taglierebbe fuori anche loro dopo averli coinvolti? Io avevo la mia vita tranquilla (per modo di dire visto che i miei suoceri ancora non mi reggono) ed è stato lui a sconvolgermela con questa rivelazione! Neppure ci pensavo all’idea di avere un nipotino,visto che Jorge è sempre stato esaustivo e piuttosto tombale (non per voler ironizzare sull’aspetto da becchino di suo suocero prima del ritorno dell’amore della sua vita) sull’argomento; ma se questo bambino esiste e dovesse risultare uno Smeaton,va accolto nella nostra famiglia e amato. E se non avrà un padre amorevole,allora avrà uno zio pronto a coccolarlo ed amarlo!
 
[Joseph]
Mia moglie è strana da un paio di giorni nei miei riguardi. È come se le avessi fatto un torto,come se fosse in collera con me. Mi auspico solo che non abbia frainteso le chiamate incessanti che ho ricevuto ed effettuato in questi giorni e che non debba svelarle anticipatamente la sorpresa che ho organizzato per lei e che ho intenzione di rivelarle dinnanzi a tutta la famiglia.
“ Amore,come mai non hai ancora disfatto i bagagli?” le domando notando le valigie ancora strapiene come lo erano all’aeroporto.
“ Che senso ha? Dopodomani ripartiamo,no? Immagino tu non stia nella pelle!” borbotta. La fisso confusa.
“ Come no! Non vedo l’ora che mi sanguinino le orecchie con tutte le domande che mi farà Melania su questa cerimonia!” ironizzo aspettandomi di risposta un sorriso che non arriva.
“ Amore,mi dici che c’è? È perché dovrai salutare di nuovo i tuoi fra 48 ore? Tesoro,ascolta,ci sarà ancora Natale in questo mese. E poi c’è il matrimonio dei tuoi fratelli!” la rassicuro.
“ Joseph,hai un’altra?” mi domanda con gli occhi pieni di lacrime. Eh? Mi sta prendendo in giro?
“ No,non potrei mai. Sai benissimo che sono contro chi ha una vita parallela. Se smettessi di amarti (cosa alquanto improbabile),te lo direi!” le rispondo. Dopo ciò che ha fatto mio padre a mia madre,non potrei mai farle una cosa simile!
“ Mi guardi?” le chiedo. Distoglie lo sguardo dal copriletto color panna di quello che per le prossime due notti sarà il nostro letto. Il suo sguardo accarezza il muro,l’armadio,lo specchio,ma mai me,pertanto sono io ad afferrarle il viso perché quei due pozzi scuri s’incastrino nei miei occhi.
“ Resterai qui. Anche dopo le nozze di Nick e Carmen resterai qui con tua madre e tuo padre! Insomma dovresti cominciare a guardarti intorno per trovare anche una casa! Oddio tuo padre ci andrebbe a nozze ad averti sempre intorno,ma non credo farebbe bene alla tua stabilità mentale assistere di continuo a spettacolini simili a quello che c’ha accolto quando siamo arrivati!” le rivelo. Mi fissa sconvolta.
“ Vuoi ripudiarmi?” mi chiede ferita. Non l’ho mai vista in questo stato!
“ Sei pazza? No! Io e Clizia torneremo a Zurigo per ottenere il suo trasferimento in un liceo a Bogotà ed io mi occuperò dell’avvio della clinica mia,di tuo padre e di Florent. Staremo qui io,tu e Clizia. Amore,io so quello che hai sofferto da bambina perché non ti sentivi amata dall’uomo che credevi fosse tuo padre,ma adesso hai un papà amorevole e voglio tu te lo goda. A me non importa dove starò. Mi basta solo che ci siate tu e Clizia. Siete voi la mia famiglia!” le spiego carezzandole i capelli.
“ Davvero? Anche se fin quando staremo in questa casa non potremo fare troppo casino per evitare che papà ti eviri?” mi chiede contenta. Oddio,suo padre con l’accetta me lo eviterei volentieri!
“ Sei tu a non dover fare troppo casino! Io di rumori ne faccio pochi!” ammicco beccandomi un buffetto sulla spalla.
“ Ma adesso papà non c’è. Lui e la mamma sono usciti!” mi sussurra provocante all’orecchio per poi morderne il lobo.
“ Allora abbiamo casa libera!” convengo giocherellando con il fiocco che chiude sul davanti la sua blusa.
“ No,ci sono io e la porta andrebbe chiusa o il nonno ce lo giochiamo un giorno di questi! Mamma,sai per caso dove sono gli assorbenti in questa casa?” c’interrompe nostra figlia spalancando la porta con una grazia inaudita. A questa cosa delle mestruazioni ancora non mi abituo, sebbene ce l’abbia da poco più di 3 anni; pertanto sentir parlare di assorbenti,proteggi slip,ovulazione e roba varia in associazione a mia figlia mi fa un po’ senso.
“ Clizia!” l’ammonisco scandalizzato.
“ Papà,ho 15 anni,se te ne fossi dimenticato! Possibile che ogni volta che ti viene ricordato che ho le mestruazioni,tu debba reagire in questo modo? Quando sarò sessualmente attiva,che farai? Espatrierai in Papuasia? Mi obbligherai alla cintura di castità? E poi non dico nulla io che perdo litri di sangue,soffro come un cane e cambio umore di continuo,e ti lamenti tu?” replica sbigottendomi ancora di più. Sessualmente attiva…spero accada il più tardi possibile!
“ Magari cercali in bagno,tesoro. Amore,se non dovessero esserci,manda un messaggio alla nonna perché te li compri. Al nonno è meglio di no. Ce lo giochiamo davvero,se si ritrova sbattuto in faccia che non sei più una bambina e che il tuo corpo,da più di 3 anni,è fertile e predisposto ad un’eventuale gravidanza!” le risponde mia moglie sconvolgendo pure me. Suo padre ci resta secco ed io?
“ Che gravidanza?” domando preoccupato. Ci manca pure questa!
 
[Cassandra]
Busso alla porta dell’ufficio del mio amore ed entro solo dopo un suo laconico e mogio << avanti! >>. Lo ritrovo alla scrivania con il cellulare stretto fra le mani come fosse l’oggetto più prezioso della sua esistenza.
“ Amore,preferisci qualcosa per pranzo o usciamo?” gli chiedo. Resta a fissarmi ridestandomi solo qualche attimo dopo.
“ Dicevi?” replica. Aggiro la scrivania e mi accomodo sulle sue ginocchia.
“ Che succede?” gli domando.
“ Nulla. Da Londra il nulla cosmico. Maledizione,quel bambino entrerebbe a far parte anche della mia vita,se dovesse risultare mio nipote e mio fratello non si degna di comunicarmi le novità!” si lamenta.
“ Se non le ha comunicate neanche a Susy,che è la sua fidanzata…” commento.
“ Lasciamo perdere! Con tutto che la tua amica mi è simpatica come un tacco 12 nel fondoschiena,non merita tutte queste balle. Se quel bambino dovesse essere suo figlio,volente o nolente la tua amica dovrebbe accettarlo ed includerlo nella sua vita!” risponde.
“ Credo che includere quel bambino nel suo concetto di famiglia,non  sia uno dei progetti di tuo fratello. Anzi credo che tuo fratello non sia proprio interessato a metter su famiglia!” specifico.
“ Ne sarà entusiasta il suocero,che da quando ha ritrovato l’amore,pare smani dalla voglia di fare il nonno!” chiosa. Effettivamente Daniele è decisamente più proiettato verso la famiglia rispetto a prima e alla festa di 5 giorni fa mi è parso decisamente entusiasta all’idea che Giulio e la sua Candy Candy lo rendano nonno!
“ Guarda che sono sicura che anche Susy voglia diventare madre!” obietto. Oddio,l’ultima volta che abbiamo parlato di maternità,quando quella che poi è diventata la moglie di Roberto Mendoza era incinta,non mi sembrava così proiettata verso l’idea di avere un bambino!
“ Sì,quando gli asini impareranno a volare,amore mio! È più probabile che io ritorni a consumare cadaveri!” ribatte scettico.  
 
[Junior]
Il viaggio in ascensore,così come quello in auto,è silenzioso forse perché deve aver respirato la disapprovazione di mia madre e l’incredulità di Daniele dinnanzi a tale situazione. Per carità,non è mai stata un vulcano di entusiasmo come Susanna,ma neanche così laconica!
Usciamo dall’ascensore ed infilo le chiavi nella serratura del bilocale di Daniele e già me ne pento. Ogni angolo di questo posto mi fa tornare alla mente Susanna e fa male,nonostante siano stati attimi quelli condivisi. Comincio a comprendere cosa ha spinto Daniele a non rimettere più piede nella sua casa al lago per tutti questi anni.
“ È molto grande e molto bello!” commenta. Bene! È ancora dotata di parola!
“ Sì,lo è. Quando c’ho messo piede la prima volta era messo peggio questo posto. È stato decisamente traumatico! Mamma e Daniele gli hanno dato un’aggiustatina!” le rivelo.
“ Il nuovo compagno di tua madre ti vuole molto bene!” osserva. Annuisco.
“ Ed io ne voglio a lui. Ti accompagno in camera da letto così ti sistemi con calma,visto che devo raggiungerlo per le misure del mio vestito da testimone!” le rispondo facendole strada verso la camera padronale.
“ Come hai giustificato loro la repentinità della cosa?” mi chiede confusa.
“ Ho detto loro che vivremo insieme. Nient’altro. Stasera prima di andare da loro,prendi le medicine,ok?” le suggerisco una volta in camera. La stanza è asettica,impersonale. Potremmo essere a Tokyo o a Parigi,in un hotel o in una baita di montagna. Non c’è traccia del loro passaggio né di quello di Susanna.
“ È di tua madre questa felpa?” mi domanda indicando una casacca di pile celeste poggiata sul cassettone ai piedi del letto. È un po’ troppo giovanile per essere di mia madre. E ne ho conferma quando la afferro e mi avvolge il profumo di Susanna.
“ Dev’essere di Barbara o di…di una delle figlie di Daniele. Io devo andare! Mangia e,per qualsiasi cosa mi chiami!” borbotto imbarazzato.
“ Junior,se hai cambiato idea…” la interrompo.
“ No. Io sono convinto! Voglio solo che tu sia rilassata per questa sera. Se ti manca qualcosa in dispensa,chiama il portiere e fattela comprare, va bene?” ribatto. Annuisce prima che il mio cellulare squilli.
“ Daniele,sei già giù?” gli domando.
“ Sì,con tuo fratello,che non mi sembra di umore ideale per restare in attesa. Ti prego,Lombardi metterà a dura prova la pazienza di tutti, cerchiamo di arrivare vivi a stasera!” risponde. Sorrido.
“ Ora scendo!” rispondo per poi riagganciare. Abbandono la stanza e con qualche ampia falcata anche l’appartamento. In quella casa si è aperta la breccia fra me e Susanna: lì l’ho insultata,l’ho difesa,l’ho punzecchiata,abbiamo dormito abbracciati e c’è stato un bacio fra noi. Non so se ce la farò a vivere lì dentro con un’altra donna.
È il suono dell’ascensore giunta al piano a distogliermi dai miei pensieri. Vi entro stringendo ancora fra le mani quella felpa del colore dei suoi occhi e pregna del suo profumo. Premo il pulsante 0 e quando le porte si chiudono mi porto la felpa al naso per assaporarne l’olezzo. Per la prima volta nella mia vita faccio una fatica immane a trattenere le lacrime. 
 
[Giulio]
“ Sta scendendo!” annuncia mio padre tamburellando le dita sul volante. Mi pare già parecchio nervoso!
“ Come mai non si è fermato da voi?” gli chiedo. Mi fissa.
“ Questa è una domanda da evitare,ok? Camilla ha un diavolo per capello per questa storia! Tuo fratello non è solo!” annuncia come se fosse una disgrazia quella da lui rivelata.
“ Bene! È tornato con Brigitte?” gli domando curioso. Strano che l’altrieri non abbia detto nulla né a me né a Babi!
“ Per fortuna no. Questa ragazzina mi sembra decisamente meno petulante,bigotta ed impicciona della principessa dei gabinetti! Ma ciò non rende il tutto più accettabile!” ribatte.
“ E allora perché Camilla…” m’interrompo quando lo vedo uscire dal portone.
“ Perché ha l’età di tua sorella…intendo Aisha!” risponde poco prima che Junior entri in macchina. Ha 15 anni meno di lui? La prossima la raccatterà al giardino d’infanzia?
“ Di solito quando un familiare torna da un viaggio gli si dovrebbero dire cose tipo: << Come va? >>; << Il viaggio è stato confortevole? >>; << Ci sei mancato! >>… non credo che il mutismo sia contemplato dall’etichetta!” esordisce Junior riportandomi alla realtà.
“ Sei stanco per il viaggio?” gli domando ancora scosso.
“ No. Sto bene! Tu? Fra 27 giorni sarà il tuo turno! Sei scioccato per questo?” replica. E dovrò rivoluzionare i tavoli per accogliere la sua ragazza (che mai come in questo caso mi pare l’appellativo azzeccato!).
“ Sono contento di sposare tua sorella! Quella felpa è tua? Devi andare a correre dopo la prova dell’abito da Ugo Lombardi? Ti va se ti accompagno?” replico.
“ Non è mia e non vado a correre. Susanna deve averla lasciata al bilocale…” farfuglia. Mio padre lo fissa in modo strano.
“ Preferisci che sia io a restituirgliela?” gli chiede.
“ Sì. Le hai detto che sono tornato?” replica Junior.
“ No. L’ho sentita solo stamani e tu non eri ancora arrivato! Immagino lo scoprirà stasera che sei tornato e cosa prevede il tuo ritorno!” risponde mio padre.
“ Credi che prenderà in antipatia la tua ragazza? Non devi preoccuparti: a Susy non piace mai nessuno!” lo rassicuro.
“ Ho come il sentore che la ragazza di tuo fratello le piacerà meno di tutti!” borbotta mio padre. I due si fissano in modo strano finché non squilla il suo cellulare.
“ Armando,stiamo arrivando!...COME?..CHE DIAVOLO VUOL DIRE CHE DEVE FARE IL BAGNETTO AL CANE?...Perché se si lava due minuti dopo,muore?...Ci mancava solo Lombardi!...Ok. Sì,a dopo!” lo sentiamo borbottare.
“ Lombardi ha un cane?” chiede Junior.
“ Quello è il meno: la cosa grave che il criceto che vive nella sua scatola cranica! Il bagnetto al cane…roba da pazzi! Tutte a me capitano!” risponde mio padre. Bene!
 
[Barbara]
“ Wow! Sembra ti sia stato cucito addosso! Sei perfetta! A Giulio mancheranno le parole!” commenta Aisha. Mi guardo allo specchio e mi sembra di essere la principessa delle fiabe che la mamma e Roby mi leggevano da bambina. Solo che Giulio è decisamente più sexy e più bello dei principi delle favole e per qualche strano motivo desidera sposare me!
Il mio vestito da sposa consiste in un corpetto in crêpe Georgette con ricami floreali perfettamente aderente al mio busto fino alla vita,dove lascia il posto ad una gonna in raso lunga e con lo strascico. Il tutto si adatta perfettamente alla mia figura alta e slanciata. Queste stoffe sono costate un botto e Daniele ha insistito per sobbarcarsi la spesa. Ho rifiutato innumerevoli volte la generosa offerta finché non mi sono resa conto che si trattava del suo modo per scusarsi ancora dell’inizio burrascoso che ha avuto la nostra conoscenza(come se ce ne fosse bisogno dopo il modo in cui rende felice mia madre!). E poi mi ha bonariamente << minacciata >> di non accompagnarmi all’altare nel caso in cui non avessi accettato,quindi ho dovuto soccombere! È un tipo a cui non piace sentirsi dire di no.
“ Che c’è?” mi domanda Pilar. Scuoto il capo con un sorriso.
“ Questi tessuti sono così bianchi che ho paura di sporcarli anche solo guardandoli!” le rispondo mentre mi faccio aiutare a sfilarmi l’abito. Deve arrivare almeno fino al ricevimento. Non voglio arrivare in chiesa con l’abito macchiato!
“ Però magari è meglio se non perdi altro peso fino al matrimonio o mi toccherà stringere ancora questo corpetto! Come fai ad essere così magra?!” interviene Asia strappandomi un sorriso.
“ No,ci siamo perse la prova del vestito!” si lamenta una voce che riconoscerei fra mille. Guardo alle mie spalle e sulle scale ritrovo Roby e Clizia,che mi fissano commosse.
Lascio perdere tutto e corro da loro in sottoveste per abbracciarle. Mi sono mancate così tanto e mi spiace che si siano perse l’ultima prova dell’abito. Un abito nato quasi di getto,ma di cui mi sono praticamente innamorata mentre lo disegnavo.
“ Principessa,devi scegliere la coroncina!” mi punzecchia Aisha. Lascio mia sorella e mia nipote,che salutano calorosamente Aisha,Pilar e poi Asia. L’idea della coroncina è stata della mamma. Solo che sono indecisa fra la tiara,il diadema e la corona. Ho paura di far cadere qualsiasi delle tre sceglierò facendo una figuraccia dinnanzi a tutti.
“ Coroncina? Un’idea della mamma,vero?” domanda Roberta. Annuisco.
“ NO! Mi sono persa l’abito!” trilla Susanna dalla cima delle scale per poi scendere le scale di fretta. La fisso scioccata.
“ Ci perderò un orecchio,lo so già!” borbotta Roberta alzando gli occhi al cielo.
“ Ciao,sorella,come stai? Bene,grazie,e tu? Magari sarebbe meglio che dici?” bofonchia sarcastica Roberta. Aisha se la ride divertita.
“ Scusa! Non sapevo foste tornati! C’è anche Dodo?” domanda Susanna prima di abbracciare lei e Clizia.
“ Sì,ma è con papà! La sorella è indecisa con la corona!” risponde nostra sorella maggiore.
“ Dovresti abbinarla alla parure che indosserai!” mi consiglia Susanna.
“ Ti prego,Babi,niente di pacchiano,per carità! Già basta zia Bea,che ha scelto il vestito e sembra un lampadario! Io scarterei la corona. La vedrei meglio da abbinare ad uno chignon o ad un raccolto e con i capelli raccolti proprio non ti ci vedo! Hai delle onde così naturali e belle, che sarebbe un peccato sacrificarle!” afferma Roberta.
“ Effettivamente la tiara ti starebbe d’incanto!” conviene Aisha.
“ Ma anche il diadema,che lambisce l’attaccatura dei capelli,fa un bell’effetto. Pensa a questo con questo punto luce che fa da pendente: è semplice ed elegante. Oltre che moderno! Saresti bellissima! I tuoi boccoli d’oro che quasi si intrecciano col diadema… Al tuo Giulio prenderà un colpo!” replica Roberta indicando un modello sulla rivista della gioielleria.
“ Effettivamente non rischieresti neanche di perderlo. Il diadema fa effetto! Magari sull’idea di far secco Giulio ci ripenserei. Papà non accetterebbe mai di consegnarti all’altare allo sposo cadavere!” scherza Susanna. Roberta mi fissa.
“ Papà ti porterà all’altare?” mi chiede. Annuisco.
“ Sei arrabbiata?” le chiedo preoccupata.
“ No,hai visto mai che a tuo padre prenda un colpo e ce lo togliamo di torno!” risponde. Susanna ed Aisha scoppiano a ridere. Le risate di Susanna ben presto però si trasformano in lacrime lasciandoci tutte di stucco. Clizia la fissa col capo inclinato verso destra,mentre io guardo perplessa Aisha e Roberta facendo segno ad Asia e Pilar perché ci lascino sole.
“ Porto il tuo abito di là!” mi comunica Asia.
“ Meglio! Prima che arrivi l’uragano Theresa e questo vestito diventi di tutti i colori!” commenta Roberta.
“ Che ti prende? Ti fa piangere che vorrei passasse a miglior vita Trimalcione? Credevo ti stesse sulle scatole!” esclama Roberta. Chi si sarebbe mai aspettato di vederla piangere?
“ Vuoi un po’ di snack al formaggio?” le chiede Aisha. La guardiamo tutti con scioccate. Possibile che pensi solo al cibo?
“ Io non avrò mai di questi problemi!” singulta coprendosi il volto con le mani.
“ Di fame atavica? Beh me lo auguro! Non è bello!” risponde Aisha. Roby alza gli occhi al cielo.
“ NON SCEGLIERÒ MAI UN ABITO DA SPOSA!” sbotta per poi scappare via.
“ Giusto il carattere istrionico della madre doveva prendere! Qualcosa più di papà,no,eh?” commenta Roberta prima di seguirla.
“ Perché fa così? Ha solo 26 anni,mica è vecchia?” domanda confusa Clizia.
“ Lacrime buttate! Piangere per uno come Smeaton è un sacrilegio!” commenta Aisha.
 
[Patrizia]
Spingo la porta della tintoria per entrare a ritirare il vestito che ho portato qui. Dovrò cominciare a fare un po’ di economia,ma non so da dove cominciare,a dire il vero. Non posso di certo portare i miei abiti firmati e costosi nella lavanderia di quel quartiere di poveracci! Immagino che le loro lavatrici non abbiano i programmi di lavaggio adatti!
Avanzo di qualche passo per lasciare libero l’ingresso e mettermi in coda. Dovrò anche pensare a come rimediare i soldi per comprare un abito adatto alle nozze di Giulietto con la figlia di quella sgualdrina. L’unica è chiedere un prestito a Daniele. Mi faccio forza e lo chiamo.
“ Non è giornata!” esordisce. Cominciamo bene!
“ Daniele,come stai? Ho bisogno di soldi!” replico. Segue qualche attimo di silenzio.
“ Ed io che tu sparisca dalla circolazione. Come vedi,non si può avere tutto dalla vita!” ribatte sarcastico.
“ Ti ricordo che sono ancora tua moglie!” affermo.
“ Ti ricordo che hai firmato spontaneamente l’annullamento quindi smettila di arrogare diritti che non hai e di rivangare quell’errore. Non ci faccio bella figura! L’unica moglie che ho ha un quoziente intellettivo nettamente superiore del tuo,per fortuna! Ti ho già detto che non è giornata per rompermi le palle!” risponde.
“ Sarà decisamente peggiore la figura che farai quando al matrimonio di Giulietto tutti vedranno come veste sua madre!” gli faccio notare.
“ Tutti sono abituati ai tuoi vestiti da donnaccia,quindi nessuno ci farà caso più di tanto,non preoccuparti! Dovresti cercare temi di conversazione interessanti,non abiti! Cerca di non litigare con i vicini di mia cognata o dovrò sorbirmi le grida di Armando e ciò acuirebbe l’acredine che nutro nei tuoi riguardi!” risponde prima di riagganciare. Disgraziato!
“ Buongiorno signora Valencia!” esclama l’impiegata della lavanderia. Sto per risponderle,ma mi accorgo che il suo sguardo è indirizzato a qualcuno dietro di me.
“ Buongiorno! Sono venuta a ritirare quel completo! Le macchie sono sparite?” domanda quella smorfiosa di Camilla. Mi lancia un’occhiata schifata quando si accorge di me.
“ E così frequentiamo la stessa lavanderia!” commento.
“ Un servizio di cui non dovresti abusare,vista la somma esigua del tuo conto in banca!” risponde acida.  Il suo cellulare squilla e sorride prima di rispondere. Mi lancia un’occhiataccia.
“ Amore,dove sei?...Sì,Bea sta parcheggiando. In realtà temo di sentire un rumore di fanali rotti da un momento all’altro,ma mi pare che le sue manovre procedano bene per ora!...Se aggiunge un altro animaletto di peluche in quell’auto,diverrà meglio che lo zoo!...No,non abbiamo parlato dell’ornitorinco!...Che vuol dire che vi sta facendo aspettare? Ma dov’è andato?...Ci mancava solo il bagno al barboncino! Armando come l’ha presa?...Bene!...No,immagino che scoprirlo stasera dinnanzi a tutti,renderà la sua reazione un po’ più contenuta!...Dan,vado a ritirare le scarpe e poi pranzo con Bea!...Non che abbia molta fame! Non mi piace trovarmi in queste situazioni!...Un bacio!...Ti amo anch’io, tesoro!...A dopo,amore!” le sento dire. Ripone il cellulare in borsa poco prima che la porta si riapra ed entri Bea.
“ Ciao Patty,che ci fai qui?” esordisce. Secondo lei?
“ Pensa te…è la stessa domanda che stavo per farle io! Che ci fai qui se non hai i soldi neanche per tingerti la ricrescita?” aggiunge quella stronza. La fulmino con un’occhiataccia.
“ Allora? Il completo è immacolato o ci sono ancora le tue tracce addosso?” domanda la mia ex cognata a quella sgualdrina.
“ Bea! Io e tuo fratello siamo passionali…lo sai da sempre! Ad ogni modo,oggi abbiamo altro per la testa!” le risponde quella.
“ Avrebbe potuto evitare di indossare il completo per il matrimonio per la vostra serata al cinema!” chiosa Bea. Quella ridacchia.
“ Eravamo a teatro. Ed è colpa mia: avrei dovuto stare più attenta!” risponde quella.
“ A proposito della vostra passione,sai che di fronte hanno aperto un sexy shop? Se andassimo a dare un’occhiata?” le propone Bea.
“ Io e tuo fratello non ne abbiamo bisogno. Però ho adocchiato un capo non male nel negozio di lingerie a due isolati!” ribatte quella troia.
“ Siete già pronti per la bomba di stasera? Ancora non posso crederci!” trilla Bea.
“ Sono contenta che tu l’abbia presa così,ma tieni il segreto ancora per qualche ora,ok?” replica quell’oca.
“ L’ultima volta che mi hai chiesto di tenere un segreto l’ho fatto. È stato il tuo ex a scoperchiare il vaso di Pagoda!” obietta Bea. Quella ride.
 
Stavamo tornando a casa dopo la serata al club e con noi in macchina c’era solo Bea. Morivo dalla voglia di sapere cosa diavolo avesse da dire quella sgualdrina di Camilla a mio marito,ma lui era reticente a parlarne.
“ Ho perso di vista Camilla! Come mai se n’é andata?” esordì Bea. Mio marito strinse più forte il volante.
“ Aveva mal di testa! La cercava anche il fratello assieme a quel fenomeno da circo della cognata. Menomale che è rinomata per l’intelligenza! Mi ha detto una cosa del tipo: << Ma non era con lei? >>! Va bene che Cami è magra come un chiodo,ma non è invisibile…se fosse stata con me,l’avrebbe vista,no?!” ribatté Daniele. Cami? Da quando era ridiventata << Cami >>?
“ Perché non mi hai detto del suo ritorno? E da quando è di nuovo Cami?” sbottai.
“ Volevi organizzarle un party di bentornato? Credo abbia altro per la testa al momento: quella svampita della figlia è incinta e sai come deve stare,pensando che da un momento all’altro potrebbe cadere,vista la sua proverbiale sbadataggine!” replicò acido.
“ E che voleva da te?” gli chiese Bea.
“ Abbiamo parlato di sua figlia e di Giulio!” rispose Daniele. Il silenzio che tornò in quell’auto s’interruppe solo quando udimmo un mugugno proveniente dal cellulare di Bea.
“ Giuro che se mi hai chiamata per parlare di un uomo,ti stacco il telefono in faccia e ti blocco,Bea! Quando dormo non voglio essere disturbata,lo sai! È morto qualcuno?” si lagnò la stronza con voce assonnata. Mio marito non riuscì a celare un sorriso.
“ No! Danielino mi ha detto del tuo mal di testa! Stai meglio?” le chiese mia cognata.
“ Stavo dormendo. E stavo facendo un bel sogno,un sogno senza liti,senza fratelli con l’hobby per l’investigazione,senza rotture di scatole. E poi << Danielino >> ha quasi 70 anni,ti prego!  Scusa,ma lui come fa a sapere del… Non ci credo! Armando se l’è presa con Daniele per il mio mal di testa? Dovrebbero tornare a giocare con la plastilina! Si può essere così puerili alla loro età?” replicò quella sgualdrina.
“ E la vostra chiacchierata com’è andata?” chiese mia cognata allusiva. A quella domanda seguirono alcuni secondi di silenzio.
“ Non come vanno le tue chiacchierate col sesso opposto. Tuo fratello mi odia e nutre repulsione per me; io vorrei strozzarlo per come si rivolge a mia figlia. Considerando variabili come il mood di tuo fratello e il mio caretterino,direi bene,visto che siamo ancora vivi! Lui come te l’ha raccontata?” replicò quella. Ma che c’era da raccontare?
“ Come al solito. 2 parole in croce ed amen. Che poi questa laconicità piace solo a te!” rispose Bea. Quella rise.
“ Piace pure a sua moglie o non l’avrebbe sposato! Dimenticavo che di lui apprezza il conto in banca!” replicò acida quella stronza.
“ Se non ci fosse Daniele di mezzo,tu e Patty potreste diventare grandi amiche! Avete l’amicizia con me in comune!” obiettò Bea.
“ Abbiamo in comune solo l’amicizia con te e il nipotino in arrivo. Siamo chiari,Bea: semmai dovessi diventare amica di quella, sei pregata di contattare un geriatra perché sarebbe di sicuro demenza senile la mia! Per una cosa del genere Roby potrebbe togliermi il saluto e Junior idem! Sai quanti anni di analisi servirebbero ai miei figli per accettare la mia amicizia con una che pare lobotomizzata,che se ne va in giro mezza nuda e che l’ha data a mezza America Latina? Già sto pensando alle battute di Roby quando conoscerà la madre di Giulio e ti assicuro che mi viene voglia di espatriare su Marte! Sì,tuo nipote è un po’ più pacato di Daniele, ma non ce lo vedo a farsi ridere in faccia! E per la cronaca: il problema fra me e lei non è Daniele,ma la mancanza di classe di quella donna. Quando Susanna ha litigato con Aisha,ha incitato tuo fratello a mettersi in mezzo! Pensava di essere ad un incontro di wrestling? Crede di essere sposata con un arbitro di pugilato? Da che mi ricordo Daniele è un economista,non un esperto di arti marziali e non è mai stato tipo da rissa! E sono sollevata che i tuoi non l’abbiano mai conosciuta! Almeno hanno conservato una buona opinione di tuo fratello e dei suoi gusti in fatto di donne!” rispose quella. 
“ Non essere esagerata,Cami! Fallo per il nipotino! Sarete tutti nonni dello stesso nipote!” cercò di mediare Bea.
“ Siamo cresciute assieme come sorelle e non è bello invogliarmi al suicidio!” commentò quella acida.
“ Bogotà ti fa male! Sei più incazzosa del solito! O è il nipotino? Ci pensi se fosse una bambina? Potremmo portarla a fare shopping assieme! Tu con Clizia ci vai!” trillò Bea. Mio marito scosse il capo sconvolto passandosi la mano sulla fronte.
“ Passeranno almeno una decina di anni prima che il bimbo che aspetta Barbara pensi allo shopping! Se poi eredita la predisposizione materna,trascorreranno una quindicina d’anni. Roby le ha fatto da personal shopper fino ai 16 anni! Tanto è patita di vestiti Roby quanto è distratta verso i particolari e gli accessori Barbara. Per carattere non sembrano neppure sorelle! Eppure sono nate entrambe da me!” rispose quella pensierosa.
“ Roby avrà preso dalla sua madrina!” si vantò Bea. L’aveva battezzata lei?
“ Non direi. Non ha l’innamoramento facile come qualcuna di mia conoscenza! È piuttosto difficile in fatto di gusti!” rispose quella.
“ Domani devo raccontarti una cosa!” squittì mia cognata.
“ Riguarda un paio di pantaloni,scommetto! Quando ti esalti in questo modo c’è per forza un uomo di mezzo!” rispose quella sconsolata. Daniele sorrise divertito.
“ Ci pensi se fosse femmina e la chiamassero come te? Ma tu vuoi davvero che lo chiamino Guido?” replicò Bea. Mio marito quasi sbandò.
“ Non ci tengo a presenziare al funerale di Daniele! Anche se credo che tua cognata lo sostituirebbe con la stessa velocità con cui cambia le mutande (sempre che le indossi!). La faccia che ha fatto ieri tuo fratello la diceva lunga: credo stia pregando che nasca femmina! A me fa paura l’idea che sia femmina e che somigli a tua cognata. Ma saranno i genitori a scegliere. E comunque non mi va di parlarne! Vorrei soltanto essere rimasta a casa! La prossima volta che mi lascio convincere da Armando a partecipare a qualche festa, picchiami! È la seconda volta che mi porta ad una festa in grado di finire in modo disastroso per me!” rispose quella. Addirittura?
“ Per la chiacchierata con Daniele?” le chiese Bea.
“ Che c’entra Daniele? Lui non ha fatto nulla di male. Hai scordato tua nipote ed Aisha che stavano per prendersi per i capelli?” replicò quella. 
“ E comunque Danielino non ti odia secondo me. Vi siete amati troppo per odiarvi!” affermò Bea. Mio marito arrossì.
“ Bea,che hai combinato? Hai parlato di me a tuo fratello?” chiese quella quasi spaventata.
“ No. Era solo una mia idea! Dovreste provare a confrontarvi!” suggerì mia cognata.
“ Bea,non mi diventare romantica e melensa anche tu,ti prego! Già annego in un mare di melassa con Babi! Dei sentimenti di tuo fratello devi chiederne conto a lui,non a me. Da ragazzina credevo di riuscire a leggergli dentro,ma mi sbagliavo! E comunque ho provato a confrontarmi con lui stasera,ma non ti racconto com’è finita perché è fuoriuscito troppo veleno da entrambe le parti!” rispose lei.
“ Sarebbe stato carino pensare di chiamare il bambino con il tuo nome al maschile!” propose Bea. Ci mancava pure questa!
“ Bea,fa proprio schifo! Al femminile suona pure bene,ma al maschile no! Sarebbe carino Alejandro come nome. Alejandro Valencia. Suona bene! A me va bene tutto,basta che non somigli a tua cognata e che non decidano di chiamarlo come lei. Ci manca questa!” rispose quella.
“ Ma stai meglio?” le chiese Bea.
“ Te lo ricordi quando marinavo la scuola e ti chiedevo di dire ai prof che stavo male?” ribatté quella. Mio marito s’irrigidì e arrossì.
“ Erano i giorni in cui Daniele non andava all’università e vi rintanavate in camera sua!” rispose Bea. Strinsi i pugni urtata.
“ Non ti ho chiesto cosa facessi in quei giorni. Lo ricordo. Ad ogni modo,il cocktail mi annoiava ed una piccola bugia bianca non uccide nessuno! Sto bene. Non è che una chiacchierata con tuo fratello può ammazzare. È Armando che è sempre così melodrammatico! Scommetto che l’ha accusato del mio mal di testa! Cosa mi sono persa?” replicò quella.
“ Niente. Giulietto e tua figlia ti cercavano. Pare che lei abbia litigato con Patrizia!” le narrò Bea.
“ Mia figlia non litiga. È la persona più pacifica di questo mondo,anche se non vorrei che gli ormoni ed i geni paterni del bambino ne avessero mutato la natura. Dì a quella troia di limitarsi ad abbinare lo smalto alla borsetta,visto che è l’unica cosa che sa fare a parte spogliarsi. Che non si azzardi mai più ad avvicinarsi a mia figlia o scoprirà cosa vuol dire avermi come nemica e i suoi bei capelli tinti diverranno del loro colore naturale per lo spavento. Con Daniele posso anche soprassedere e capirlo,ma lei no. Scommetto che all’età di Babi non riusciva a ricordare neppure i nomi di tutti gli uomini passati per il suo letto,quindi si limiti ad aprire bocca solo per prendere ossigeno! Ci sentiamo domani. Dormi bene!” le sentimmo dire.
“ Grazie per la gentile concessione!” borbottò Daniele.
“ MARIA BEATRICE,POTEVI DIRMELO CHE C’ERA ANCHE LUI!” strepitò quella gallina.
“ Menomale che avevi mal di testa! Se fossi stata in splendida forma,mi avresti frantumato i vetri? Da quando ti fa orrore la mia presenza?” intervenne mio marito.
“ Ho detto che posso capirti per la storia di Babi. Accontentati! Direi che per oggi con te ho già dato!” rispose quella.
“ Sei stata tu a cercarmi!” le rinfacciò Daniele.
“ E tu mi hai seguito di tua spontanea volontà. Sembravi tutto meno che infatidito da me…soprattutto alla fine della nostra conversazione. Spero che la nostra discussione ti abbia chiarito le cose!” replicò quella seccata prima di riagganciare.
“ Che le hai detto alla fine della conversazione,Danielino?” gli chiese la sorella. Ciò che mi domandavo pur’io!
“ Niente che ti riguardi!” la freddò lui trattenendo a stento un sorriso.
“ Meglio che la tua ex si moderi con le offese!” asserii imbufalita. Mio marito stava ancora sorridendo.
“ Altrimenti che fai? La costringi ad abbinare le scarpe rosa con la borsa celeste?” replico sarcastico.
 
“ Di Pandora. Il vaso è di Pandora. Come la marca dei bracciali,Bea!” la corregge quella sgualdrina.
“ Non è uguale?” le chiede Maria Beatrice. Quella scuote il capo divertita.
“ Ha fatto l’unica cosa buona della sua vita. Ci pensi che mi sposo?” squittisce quella sgualdrina. Alzo gli occhi al cielo.
Torna di nuovo al bancone la commessa della lavanderia con un completo da uomo coperto dalla plastica trasparente e lo passa a quella troia.
“ Signora,è tornato come nuovo!” le annuncia fiera.
“ Almeno spariranno i miei sensi di colpa! Quanto le devo?” ironizza quell’oca per poi cercare il portafogli nella borsa.
“ Ha già saldato suo marito quando l’ha consegnato!” le comunica l’impiegata.
“ Daniele e le sue manie!” commenta Maria Beatrice.
“ Buona giornata signorina!” le augura quell’oca.
“ Ciao!” mi saluta Maria Beatrice.
 
[Camilla Senior]
“ Cami,non ci credo che sei riuscita a farti guastare l’umore! Anche se Barbara non è più incinta,lei e Giulietto progettano di metter su famiglia quindi avrete dei nipotini in comune! Perché non cercate di sotterrare l’ascia di guerra?” mi domanda Bea seguendomi mentre cammino a passo spedito schivando gli altri passanti. Incontrare quella specie di Barbie andata a male non ci voleva! Non oggi! Con la storia di Junior già il mio buonumore è andato a farsi benedire; in più stasera a cena chissà cosa accadrà! O meglio,so cosa accadrà: Susanna darà di matto e non potrò neppure darle torto! Junior è partito solo e si è presentato qui con una che ha poco più della metà dei suoi anni!
“ Forse perché se mi ritrovassi un’ascia fra le mani la userei per farle fare la fine che meritano le galline come lei! Se penso a come quella donna ha agito in passato,vorrei solo fucilarla! E comunque stai serena perché non credo scalpiterà per fare la nonna!” le rispondo.
“ Ma adesso tu e Danielino siete tornati insieme! Non sei contenta?” replica. Come se ciò bastasse a risarcirci dei 40 anni divisi!
“ Lo sarò ancora di più quando quella donna sparirà dalle nostre vite! Daniele ha già deciso che il 31 dicembre,dopo le nozze dei ragazzi,la signora prenderà un aereo e lascerà il paese. Sarebbe capace di bruciare il mio vestito per le nozze o la casa con noi all’interno! È una pazza psicopatica e non voglio che faccia del male a me,a Daniele o al bambino che vogliamo mettere al mondo!” ribatto.
“ Non ci credo che sarò di nuovo zietta! Se sarà una bambina,ho già adocchiato una fascia fucsia piena di paillette da comprarle!” trilla. Immagino già la faccia di mio marito. Dopo la storia dell’ornitorinco, ci manca pure questa! A questo punto spero solo che sia maschio!
“ Maschio o femmina,basta che sia sano. E siccome voglio vivermi un’ipotetica gravidanza senza uccellacci del malaugurio quella donna deve andarsene! Mi ha fatto troppo male perché io tolleri di vivere nella sua stessa città!” rispondo.
 
Non facevo che tamburellare le dita sul tavolo cercando di non pensare a quello spazio vuoto fra me e Daniele,spazio lasciato da Bea,che era andata a rifarsi il trucco. Non dovevo pensarci e tantomeno guardarlo! Ci eravamo avvicinati mentre gli raccontavo di Roby,ma non dovevo permettergli di rientrare nella mia vita o si sarebbe accorto dei miei sentimenti.
Mi scossi dai miei pensieri quando due braccia mi cinsero da dietro. Riconobbi il profumo e sorrisi portando le mani sulle sue. Quando mi abbracciava così,voleva dire << guai >> perché manifestava in quella maniera la sua tristezza.
“ Che succede,amore? Hai litigato con Clizia?” le domandai.
“ Sai la novità! Papà mi ha chiamato arrabbiato nero e mi ha invitato un audio di Clizia che canta in doccia. Pare sia lì da più di un’ora! Come se non bastasse la cotta per uno col doppio dei suoi anni!” rispose glaciale.
“ Domani le parlo! È una testa dura…tutta sua madre!” replicai. Aveva i geni dei Valencia: di Daniele,di Roby e pure qualcosa di Marce!
“ Far notare quanto mi somigli non rende la cosa meno grave. Non ho mai pensato di essere perfetta e ti ricordo che la testa dura l’ho ereditata da te,mammina dolce! Lei canta e lui rompe le scatole a me! Che croce!” si lamentò Roberta sedendo fra me e suo padre e incrociando le braccia al petto. Sorrisi. Gli somigliava tantissimo! Daniele non aveva bisogno di nessuna prova del DNA!
“ Guido sopporterà! In fondo anche Joseph sopporta te che canti,no?” ribattei giocando con i suoi capelli.
“ Veramente una volta a casa dopo il viaggio di nozze,quando mi ha sentita cantare in doccia,per dispetto ha tolto l’acqua calda!” narrò.
“ Ma se sei così intonata! E tu che hai fatto?” le chiesi divertita.
“ Ho urlato come una pazza. L’acqua era fredda. Ma poi quando mi ha raggiunta in doccia ho cominciato a non sentire più tanto freddo!” rispose. A Daniele andò quasi l’acqua per traverso. Mi passai una mano sul volto.
“ Roberta!” l’ammonii scandalizzata. Daniele era rosso in viso quasi più di me.
“ Pure lei ha scartato le pesche dalla macedonia! Neppure a me piacciono mature!” notò Roberta vedendo le pesche nel piatto di suo padre.
“ Le preferisco più acerbe e meno dolci!” le rispose Daniele lanciandomi una rapida occhiata. Gli sorrisi e ricambiò quel ghigno.
“ Perché è fissata con le moto,con la chitarra…?” si lamentò Roberta. Perché era tutta suo nonno! Lo stesso che mi guardava compiaciuto.
“ Prima di tutto calmati. E poi smettila di farne una tragedia! È normale litigare con i figli. È previsto dallo statuto!” la rassicurai.
“ La verità è che non sono tagliata per fare la madre! Sono una brillante manager,una presidente impeccabile,una moglie appassionata,ma sono un genitore pessimo!” borbottò strofinando fra loro i polpastrelli delle mani proprio come stava facendo suo padre. Daniele stava fremendo dalla voglia di consolarla,ma non poteva farlo perché la conosceva a stento. Ero affranta per tutto quel casino.
“ Non è vero!” obiettai ipnotizzata dai loro gesti tanto simili. Quelle similitudini per anni erano state la mia salvezza!
“ Sì,invece. Clizia chiede consiglio a te,che sei sempre così algida con papà,mentre non domanda mai nulla a me,sebbene fra me e suo padre vada tutto a gonfie vele! E fa bene perché sono bravissima a parlare del crollo della borsa,delle varie teorie economiche,dei mercati azionari, della variazione del valore del dollaro,del marketing,ma queste cose smielate e sentimentali mi fanno incartare! Quando dovetti spiegare a mio marito di essere incinta per poco non pensò che volessi chiedergli il divorzio!” replicò. Somigliava a suo padre!
“ Tua figlia non ti chiede consiglio perché non vuole che le sciorini sotto il naso le tue esperienze con suo padre! A te non farebbe impressione figurarti le circostanze in cui sei stata concepita?” asserii.
“ Come hai fatto a non impazzire dietro le mie follie?” mugugnò. La presi per mano per poi carezzarle il viso.
“ Ascoltami: tu sei il regalo più stupefacente e prezioso che la vita mi abbia fatto. Mi sono innamorata di te appena ti ho presa in braccio! Sei stata la mia ancora di salvezza nei momenti più brutti della mia vita!” le rivelai spostandole delle ciocche di capelli dietro l’orecchio.
“ Tipo la morte dei nonni?” chiese. Sì,avevo sofferto,ma non come quando avevo saputo delle nozze di Daniele o in tutti gli anni senza di lui!
“ Sì,amore! Per me è stato traumatico anche separarmi da tua sorella,ma le tue battute,il tuo sarcasmo mi fanno ridere! E anche se credi che qualsiasi uomo sia innamorato di me,se ti perdi nelle città che conosci poco,non ti cambierei mai con nessun’altra perché non vorrei mai una figlia diversa da te. Io ti adoro con tutti i tuoi pregi e con tutti i tuoi difetti,amore mio! Crescerti e starti accanto è stata l’esperienza più bella della mia vita! Amore,è normale sentirsi inadeguati,sai? È successo anche a me,ma tu sei la mamma più incredibile del mondo e Clizia ti adora! E stare dietro alle tue follie non è stato peggio che stare dietro alle mattate di Bea durante l’adolescenza!” le risposi carezzandole i capelli. Si fiondò fra le mie braccia. Probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio perché l’avrei persa una volta scoperta la verità!
“ Questo diavolo di mascara mi frega sempre! Per le nozze di Hermes ne metterò un altro o finirò per sembrare un panda,visto che sono ancora scioccata dal fatto che si sposi!” asserì con voce nasale. Io e Daniele sorridemmo. Le baciai la tempia con gli occhi lucidi.
“ E comunque l’unica adorata da Clizia sei tu. Sei la sua nonna preferita e sarai la nonna preferita pure del bimbo di Babi!” aggiunse.
“ Anche se apprezzo il complimento,la vedo difficile,tesoro: con Clizia sono stata onnipresente,mentre il bimbo di Babi vivrà a 16 ore d’aereo da me. Non sarò io a crescerlo,purtroppo!” asserii quando si staccò da me. Patrizia Fernandez aveva tutto: Daniele,il suo amore e avrebbe visto crescere anche il bimbo nel ventre di Babi,un’altra piccola parte di Daniele. Si era presa la mia vita e la odiavo!
“ Veramente saresti la sua nonna preferita anche se vivessi sulla luna,mamma! Rispetto all’altra che si ritrova nella stessa città,sei di almeno un centinaio di gradini più in alto!” sibilò strappandomi un sorriso fra le lacrime. Ma suo padre non la pensava così evidentemente!
“ Non piangere,dai! Ti voglio bene,mamma!” mugugnò.
“ Anch’io,tanto,principessa!” replicai.
“ Senti,poi con tua sorella hai avuto modo di parlare?” le chiesi.
“ Ma alla prossima crisi esistenziale,vai tu. Mi ha fatto salire la glicemia alle stelle. Sono arrivata a casa di tuo genero (che pare un obitorio) e mi ha investito un odore nauseante di dolce. Sono entrata e abbiamo cominciato a parlare. E più parlavamo più lei sfornava biscottini,torte, ciambelline…sembrava di essere ad una sagra di paese!” mi rispose. Io e suo padre scoppiammo a ridere divertiti.
“ E il cruccio era?” le chiesi.
“ Che è felice per la prima volta nella sua vita,ha tutto ciò che ha sempre voluto ed ha paura che qualcosa vada storto distruggendo tutto! Anch’io mi sono sentita così nei giorni prima delle nozze. E sentivo anche come se mancasse qualcuno!” rispose. Io e Daniele ci fissammo.
“ Quando si è felici,capita,ma le passerà!” borbottai.
“ Ma il peggio è arrivato dopo. Non sai quello che è successo! Ero appena riuscita,con grande difficoltà,a farle chiudere l’idrante e a farla smettere di sfornare prodotti ad alto indice glicemico,quando è arrivato Mr. Melassa!” narrò. La guardai confusa.
“ Tuo genero. Mia sorella l’ha completamente rimbecillito,sai? Forse ha fatto emergere il lato ereditato dalla madre. Ad ogni modo,dopo leziosaggini varie(che non sto qui a descriverti per non traumatizzarti e perché il solo rimembrarle mi fa passare la fame),cosa fa lui? Si butta su quell’ammasso di grassi saturi! Non ha tendenze suicide,vero?” aggiunse. Io e suo padre ridemmo.
“ Questo posto di chi è?” mi chiese alludendo a quello dov’era seduta.
“ Di Maria Beatrice. Non devo presentartela!” risposi.
“ No. Dimenticarla è quasi impossibile con la sua mania si stritolare la gente,di passare da un tema all’altro durante le conversazioni alla stessa velocità con cui cambiano gli << uomini della sua vita >>. Credo che sia più lunga la lista degli uomini della sua vita che quelli presenti sulla guida telefonica! Le ci vorrebbe una cintura di castità!” rispose. Daniele scosse il capo divertito.
“ Non esagerare! Ti ha vista praticamente crescere!” l’ammonii.
“ Peccato che tra una visita e l’altra passassero nel migliore dei casi 5 o 6 anni! Anche se forse è stato un bene: immagina se mi avesse influenzato,mamma!” replicò. Quasi mi strozzai mentre Daniele impallidì.
“ La sola prospettiva ti stava portando alla morte!” asserì Roberta. Il caratterino paterno emergeva di continuo!
“ Effettivamente è stato un bene che le sue visite siano state rade negli anni!” borbottò Daniele. Annuii.
“ Devo scappare via prima che venga e cominci a scuotermi come uno shaker durante l’happy hour! Devi spiegarle una volta per tutte che non ho più 4 anni e che deve smetterla di stritolarmi! E non ridere,mamma!” replicò ammonendomi sul finale per le mie risatine.
“ Lo fa anche con me. È fastidioso!” borbottò Daniele divertito.
“ Se da fastidio a lui che è il fratello e che poteva soffocarla nella culla,figuriamoci a me!” replicò Roberta strappandogli una risata.
“ L’hai vista 30 volte in tutto! Bea è espansiva!” mugugnai.
“ E mi bastano! 30 volte sono pure troppe! Odio ripetermi e ogni volta devo spiegarle che mi piace essere abbracciata solo dai parenti stretti! E poi metti che voglia abbracciarmi qualcuno che puzza…meglio evitare il pericolo,no?” replicò. Io e Daniele scoppiammo a ridere divertiti. 
“ Non c’è niente da ridere!” ci ammonì seria. Io e Daniele ci sorridemmo. Arrivò al tavolo pure suo marito.
“ Leonessa,stai ancora così per Clizia? Durante la gestazione ti avevo detto di non farla somigliare troppo a te!” esclamò Joseph cingendola.
“ Non prendermi in giro! Vorrei tornare a casa e parlarle!” rispose Roberta.
“ Magari! La ragazzina che sta con Carlos dice che hanno lavorato tanto a quel video! A te non sembra un po’ iperattiva la ragazza? Per carità è carina,ma parla così tanto che a Mora sanguineranno le orecchie fra qualche anno e poi non sta mai ferma! Pare una trottola,ma è simpatica…alla lontana mi ricorda te!” replicò mio genero. Io e Daniele ci guardammo negli occhi per qualche secondo.
“ Carina? Attento perché ci metto poco ad usare uno dei tuoi bisturi per tagliarti le palle! E la scusa che mi somiglia per giustificare un tuo debole per lei è tipicamente maschile,ma io sono la donna meno comprensiva di questo mondo e ti trasformo in un eunuco se mi tradisci, tesoro caro! Non saresti molto credibile con la vocina effeminata e in falsetto!” lo freddò mia figlia. A Daniele veniva da ridere.
“ Sei sempre stata il mio sogno erotico col camice e i bisturi! E poi non devi essere gelosa,sai perché? Quando mi ritrovo ad operare una donna per rimodellarle una parte del corpo,penso al tuo corpo e cerco di riprodurlo in modo identico. Mi perdo a pensare alla tua perfezione, a quanto adoro accarezzarti e assaporarti e…” lo interruppi notando Daniele sul punto di esplodere.
“ Daniele,mi accompagneresti a parlare un attimino da  Giulio? È urgente!” esclamai. Annuì lanciando un’occhiataccia a nostro genero. Mi precedette nel tragitto verso un albero lontano dal nostro tavolo. Era incazzato nero!
“ Lo castro. Avrebbero dovuto castrarlo i suoi genitori! Quello è un maniaco sessuale e andrebbe evirato,maledizione! La mia bambina un sogno erotico…ma roba da matti! È ancora una bambina!” sbottò. Risi fra me e me.
“ Non avremmo avuto una nipotina,se l’avessero castrato! Ed è una donna,una donna meravigliosa!” gli feci notare serafica.
“ Che bisogno ha di toccarla e di chiamarla << Leonessa >>? E poi l’idea che abbia sogni erotici su mia figlia… Oltre al fatto che Roberta non può fare la doccia con lui…” sbottò Daniele urtato. Mi avvicinai a lui e ci guardammo negli occhi. Capivo i suoi sentimenti!
“ La chiama << Leonessa >> perché nostra figlia è del segno del leone. Bisogna fare un po’ di terapia d’urto: è suo marito. Ripetilo più e più volte nella tua testa,perché con me ha funzionato! Devi abituarti perché il loro rapporto è così,capisci?” esclamai. Mi guardò confuso.
“ Lo so che per te è una bambina e lo è anche per me. Quando mi raccontò del suo primo bacio non dormii per una settimana e non facevo che riguardare questa!” chiarii prima di aprire la mia clutch ed estrarre dal portafogli una fotografia. Ma purtroppo mi cadde anche un’altra diapositiva: il suo ritratto addormentato dopo una notte d’amore. Si chinò a raccoglierlo e lo fissò prima di guardare me.
“ Sapevo che avresti preso parte a queste nozze e l’ho portato con me per restituirtelo. L’ho trovato per caso fra le mie cose vecchie! Non ha senso che l’abbia io,non più!” improvvisai con la morte nel cuore all’idea di separarmi da quel ritratto,una delle ultime cose che avevo di lui. Annuì piegandolo in 4 parti e ficcandolo nella tasca della sua giacca. Non dovevo piangere!
“ Ed ecco Roby!” esclamai esibendogli la foto che volevo mostrargli. Si posizionò alle mie spalle per guardarla e rabbrividii.
“ Aveva 5 giorni. La porto sempre con me!” gli spiegai. Restò a fissarla carezzandola con la punta delle dita,quasi come temesse di sciuparla.
“ La bambina più bella del mondo. Mai visto nulla di più perfetto! Abbiamo generato un capolavoro!” farfugliò con voce tremante continuando a guardarla. Stava per piangere?
“ Non fare così! Puoi tenerla,se ti piace. Ho tante foto di lei da bambina e puoi tenere questa per ora. Poi magari posso farti avere qualche copia di alcune di loro!” gli proposi voltandomi verso di lui.
“ Davvero? Non ti dispiace separarti da questa meraviglia?” mi chiese sorpreso.
“ Un po’,ma posso farmene una copia. Vedilo come un minimo risarcimento per ciò che ti ho tolto!” risposi. Annuì.
“ Quando era piccola era un colpo al cuore per me separarmi da lei ogni volta che andavo al lavoro,così portavo con me un suo calzino o un bavaglino,qualcosa che avesse il suo odore,così da poter portare con me il suo profumo. Li conservo ancora,sai?” gli raccontai.
“ Immagino! Passerei anch’io delle ore a fissare questa foto! La mia bambina!” mugugnò.
“ Quando tornavo a casa non vedevo l’ora di mordicchiarle i piedini o di solleticarle il pancino. Se penso che ora è una donna!” replicai.
“ Tu? Ed io che dovrei dire? Se solo penso che è sessualmente attiva mi sento male!” ribatté strappandomi un sorriso.
“ E non ci pensare! Daniele,basta immaginarlo come Ken di Barbie! Così non lo penserai a letto con nostra figlia e non vorrai ucciderlo né ti sentirai male! È un meccanismo di difesa collaudato!” replicai. Mi guardò negli occhi e scoppiò a ridere. Il cuore prese a battermi fortissimo.
“ Glielo spiegherai tu il motivo quando scoppierò a ridergli in faccia! Ken di Barbie! Gli somiglia pure!” sghignazzò fra una risata e l’altra.
“ Posso chiederti di non strofinare fra loro i polpastrelli quando sei nervoso? Lo fa anche Roby e vorrei le parlassimo assieme della tua paternità non che lo scoprisse da sola ed in questo modo! Daniele,vi somigliate moltissimo ed è meglio non correre rischi!” esclamai.
“ Hai ragione. Dev’essere un momento speciale solo nostro. Solo di noi 3!” rispose. Annuii trattenendo le lacrime. Mi guardò negli occhi per poi carezzarmi una gota.
“ Potremmo provare ad essere amici. Lo siamo stati prima di iniziare la nostra relazione!” bofonchiai col cuore a mille.
“ Amici…neanche me lo ricordo com’era prima che m’innamorassi di te! Sempre che ci sia mai stato un prima…” rispose. Arrossii.
“ Possiamo cercare di capire come raggiungere un equilibrio!” replicai. 
“ Cami,io…” l’arrivo di quella serpe di Patrizia lo interruppe.
“ Disturbo?” chiese fulminando la sua mano sulla mia guancia. Fissai lei,poi lui prima di scuotere il capo.
“ Ci vediamo al tavolo!” bofonchiai facendo per allontanarmi,ma la gallina mi trattenne.
“ Se pensi di usare questa paternità che hai inventato per fare la svenevole con mio marito,hai fatto male i tuoi conti!” mi avvertì quella. Chi poteva biasimarmi per il mio volerla strozzare? Daniele si frappose fra noi due liberandomi il braccio dalla stretta dell’oca.
“ Camilla non ha inventato nulla! Non ho bisogno di esami medici per crederle e dare per certo la paternità di Roberta!” la rimproverò lui.
“ Visto che,senza che me ne accorgessi,abbiamo raggiunto un livello di confidenza tale da renderti edotta sulle mie intenzioni, perché non mi racconti in cosa consisteva la sorpresa di Daniele di 20 anni fa,dato che tale slancio di romanticismo gli ha reso impossibile presenziare agli 80 anni di mia madre mandando te come rappresentante?” replicai con l’intento di smascherare quella sgualdrina. Daniele rimase di sasso.
“ Non ero agli 80 anni di Margherita perché mi trovavo a Nantes per lavoro! Posso provartelo! Le avevo proibito di parteciparvi! Camilla, devi credermi! C’è stato un mali…” tentò di giustificarsi Daniele,ma lo interruppi sollevando la mano con il palmo aperto.
“ Il gatto ti ha mangiato la lingua? Strano perché a quel genetliaco eri molto loquace! O volevi solamente sapere se Babi fosse figlia di Daniele? Perché la tua cara mogliettina mi ha chiesto anche questo,fra le tante! L’avesse domandato di Roby,l’avrei pure capito e avrei scoperto un minimo di cervello in quella scatola cranica vacante che si ritrova,ma di Babi che non ti somiglia per nulla… mah!” proseguii.
“ Magari!” bofonchiò sorprendendomi in positivo ed irritando la sua sgradevole mogliettina. 
“ Se fosse stata tua figlia,le avresti riservato lo stesso trattamento per via della sua timidezza? Immagino di no…beh prova ad immaginare questa specie di utopia quando ti rapporti con lei…hai visto mai che ciò ti aiuti a non umiliarla?! Va beh vi lascio ai vostri segreti di coppia! Spero che tu un giorno ti renda conto di aver sposato una strega senza che a pagarne le spese sia di nuovo nostra figlia!” esclamai.
“ Sei proprio una grandissima stronza!” sbottò Patrizia afferrandomi il polso fino a farmi male. Daniele si frappose fra noi per difendermi.
“ Levami le mani di dosso che non voglio beccarmi le piattole. Posso procedere nel mio racconto e rovinarti. Non lo faccio solo perché non sono come te e non mi bastano gli avanzi. E per essere chiara: Roby è la cosa più bella che ho nella vita,quindi tieni le tue luride zampacce lontano da lei o del tuo corpicino rifatto non resteranno neppure le ceneri! Puoi continuare a devastare la vita di Daniele e quella dei vostri figli,visto che lui te lo permette,ma non ti azzardare a contaminare la vita di mia figlia!” sibilai liberandomi prima di allontanarmi inferocita.
“ Possibile che ti stia sempre attaccata?!” si seccò Patrizia. Il suo tono di voce era distinguibile.
“ Possibile che tu non abbia nulla di meglio da fare che attaccarla senza motivo? Quanti anni hai? 3? E di questa storia del compleanno di Margherita poi ne riparliamo! Non finisce qui!” ringhiò lui prima di venir via raggiungendomi.
“ Non una parola. Non mi va di parlarne. Né a questa festa né altrove!” scandii prima che cominciasse a sciorinare scuse. Aveva scelto lei!           
 
“ Ah no! Non puoi dire che maschio o femmina è uguale! Una bambina sarebbe carinissima da agghindare!” squittisce. A me preoccupa proprio questo: che desideri agghindarla!
“ Bea,non è un albero di Natale! Sarebbe mia figlia. Tuo fratello impazzirebbe di gioia se nascesse una bambina!” rispondo sognante.
“ Poveri i suoi corteggiatori…li farebbe scappare tutti!” replica. Su questo non posso che convenire!
 
[Clizia]
“ Adesso che siamo a pranzo e ti sei calmata ci racconti che ti è preso?” domanda mia madre a zia Susanna,che ha fatto una strage di Kleenex.
“ Jorge non mi sposerà mai ed io…io non lo so se lo sposerei mai!” risponde singhiozzando per poi scoppiare a piangere di nuovo.
“ In che senso?” le chiede zia Babi confusa.
“ Non so se lo amo. Non lo so più!” singulta zia Susanna.
“ Oh Signore! Andiamo bene!” borbotta zia Aisha.
“ E a te cosa prende? Clizia,sei strana!” esclama mia madre. Vorrei vedere lei se avesse visto nell’armadietto della nonna ciò che ho visto io. Quei medicinali servono durante le cure ormonali per la fertilità. L’ho letto su internet! È questa la notizia che devono darci? E se così fosse, come la prenderebbe mia madre?
 
Mio nonno. Quell’uomo dalla figura così imponente ed autorevole era mio nonno. Dal vivo incuteva meno timore che nelle foto. Aveva perso lo sguardo severo e il cipiglio autoritario,per fortuna. A quella cena era lui la star e i miei nonni paterni con relativi compagni di vita non facevano che subissarlo di domande come fosse un animale raro su cui carpire più informazioni possibili per il prossimo documentario.
“ Clizia,smettila di fissarlo che è maleducazione!” mi ammonì a bassa voce mio padre.
“ Se la tua matrigna la smettesse di fargli il terzo grado,forse potrei fargli anch’io qualche domanda anziché limitarmi a guardarlo! Oltre al fatto che la nonna sembra intenzionata a staccarle la testa,anche se non credo ci sia nulla di prezioso lì dentro!” farfugliai.
“ Amore mio,Clizia è sempre così taciturna o sono io che non le piaccio? Non le sono simpatico,non è così?” domandò il nonno alla nonna sottovoce con una certa preoccupazione. Poverino…si sentiva sotto esame!
“ Amore,non crearti questi complessi! Come potresti non piacerle se sei così dolce?” gli sussurrò la nonna schioccandogli un bacio.
“ Io potrei anche farti qualche domanda se mi lasciassero parlare. Ne ho tante,sai? Sono una ragazza molto curiosa e vorrei sapere se alcune cose le ho ereditate da te,visto che fino a qualche anno fa credevo di essere stata adottata!” risposi. Mio nonno mi fissò confuso.
“ Ma se sei il ritratto di tua nonna alla tua età. Solo gli occhi sono diversi! No,non sei stata adottata! Fammi la prima domanda che ti viene in mente e poi le altre puoi segnarle per farmele in seguito dato che abbiamo ancora tanti pomeriggi da trascorrere assieme!” replicò.
“ Beh magari domattina potrei non andare a scuola…ci sarebbe una motivazione valida!” farfugliai.
“ Non se ne parla!” asserirono all’unisono i miei prima di scambiarsi un bacio. Mio nonno tossì nervosamente.
“ Tieni giù le mani da mia figlia! Queste smancerie puoi farle solo quando io non ci sono o finisci in un coro di voci bianche! Per non staccarti la testa e qualcos’altro devo illudermi che il vostro rapporto sia platonico,quindi tieni le zampe in tasca quando sono nei paraggi o la tua carriera da chirurgo avrà vita breve!” affermò mio nonno lapidario rivolgendosi a mio padre. Ridacchiai divertita.
“ Nonno,quali sono le tue passioni?” gli chiesi.
“ A parte tua nonna,intendi?” replicò spiritoso facendo arroventare il viso della nonna.
“ Daniele!” lo redarguì imbarazzata.
“ Amore,credo che Clizia voglia la verità. A parte tua nonna ho molte passioni,ma la più duratura ed importante è lei. Solo la sua mancanza può farmi male! Poi ci sono le moto,i viaggi,la chitarra,la lettura,il modellismo,i puzzle,la finanza… Come vedi non sono uno che si annoia facilmente. Qualcosa in grado di interessarmi la trovo!” replicò lui prima di rivolgersi a me. La nonna non smetteva di accarezzarlo.
“ I puzzle ed il modellismo sono hobby in cui ci vuole pazienza. Quindi tu sei uno che sa aspettare?” chiesi al nonno.
“ Dipende se ne vale la pena. Diciamo che ci sono momenti per cui vale la pena aspettare tutta la vita: il ritorno del proprio amore oppure la vendetta. Per altre cose sono decisamente meno paziente. Ma posso dirti che sarei stato capace di aspettare la nonna anche tutta la vita perché lei vale ogni sofferenza!” mi rispose. Sorrisi commossa. La nonna si asciugò una lacrima.
“ Come se l’avesse aspettata con le mani in mano! Nel mentre è andato a letto con mezza popolazione colombiana!” borbottò il padre di zio Junior attirandosi delle occhiatacce.
“ Tu che fai la morale a mio padre? Davvero? Tutto questo è colpa tua,quindi taci!” lo zittì mia madre.
“ Prima gli piaceva anche correre,mentre ad oggi è un po’ pigrone!” mia nonna punzecchiò il nonno ricevendo un pizzicotto sul fianco.
“ Devo cominciare a pensare di non piacerti più?” replicò lui divertito.
“ No,tu sei l’amore della mia vita ed io non cambierei mai nulla di te,lo sai!” gli rispose seria lei ricevendo un bacio.
“ A te piacciono i puzzle?” chiese mio nonno a mia madre per evitare di commuoversi.
“ Sì. È una delle cose che abbiamo in comune io e Joseph. Pensa che in soggiorno abbiamo una foto del nostro matrimonio che abbiamo composto noi facendo un puzzle! Poi te la farò vedere,papà!” rispose mia madre contenta.
“ Almeno hai qualcosa in comune con Susanna. Quando era piccola ci divertivamo un sacco a comporre i puzzle degli animali o dei cartoni animati! Una volta,dopo un puzzle dei cani,s’incaponì di volere un Dalmata! Mentre con Giulio trascorrevamo delle ore a costruire galeoni,moto o strutture architettonici mediante il modellismo!” le raccontò il nonno.
“ Ho visto i puzzle delle Winx nella sua stanza. Li ha tutti in un cassetto,sai?” farfugliò mia madre.
“ Se ti va,possiamo comprare uno di quei puzzle complicati e provare a risolverlo assieme io,te e la mamma! Io e la mamma da ragazzi lo facevamo sempre e ci venivano anche bene. Alcuni nostri capolavori li ho in soffitta!” replicò mio nonno carezzandole i capelli. Mamma annuì felice di tale idea.
“ Lo sai che anche io e la mamma facevamo tanti puzzle assieme quando ero piccola? Soprattutto quando ero in ospedale per la gamba rotta!” gli raccontò mia madre.
“ Avrei dovuto chiamarti!” farfugliò mia nonna con evidente rammarico rivolgendosi al nonno.
“ Non è colpa tua. Non ci pensare,amore! Abbiamo detto di voler cancellare tutto quello schifo ed il primo passo è non parlarne mai più per non dare importanza a qualcosa che non ne ha e che non l’ha mai avuta! Sai cosa ho pensato? Hai presente la caravella nel mio studio? Beh volevo regalarla a Giulio per le sue nozze! L’abbiamo costruita insieme quando aveva 6 anni e voglio la tenga lui! La chiamava << la caramella >>!” replicò mio nonno. Gli occhi di nonna Cami divennero lucidi.
“ Sarà felice. Lui ti vuole bene. Sono sicura che non ha mai smesso proprio come non hai smesso tu!” lo rassicurò la nonna.
“ Tesoro,posso farti una domanda che non c’entra nulla?” domandò mio nonno a mia nonna. Nonna Cami annuì.
“ Mr. Fluffy che fine ha fatto?” le chiese giocando con le sue dita. Sembrava incapace di smettere di toccarla!
“ Beh…è una bella domanda,amore mio! Diciamo che la sua personalità è un po’ cambiata negli anni. Prima è passato a Roby cambiando nome!” rispose mia nonna in evidente difficoltà.
“ Non mi pare grave…” replicò mio nonno.
“ In realtà stava per dargli il tuo nome perché l’aveva sentito in un telefilm e le piaceva,ma poi ha dato il tuo nome ad un bambolotto e Mr. Fluffy è diventato Geronimo,come Geronimo Stilton. Dopo un po’ di anni,il peluche è finito nelle mani di Clizia ed ha cambiato di nuovo identità oltre che abbigliamento!” continuò mia nonna. Alla mamma piaceva il nome del nonno anche prima di sapere il suo legame con lui!
“ Davvero volevi dargli il mio nome?” chiese mio nonno a mia madre.
“ Sì. L’avevo sentito in tv ed ho dato il nome al mio bambolotto. Hai un bel nome,anche se piaceva ancora di più alla mamma ed ora capisco il perché!” rispose mia madre sortendo la risata di mio nonno e l’imbarazzo di mia nonna.
“ Mi aiutava a sentirlo più vicino. Non c’è nulla di male!” si difese imbarazzata mia nonna.
“ Adesso non ne hai bisogno: sono qua e non ti lascerò più da sola,amore mio. Mai più! Ma non divagare,tesoro: che è successo a Mr. Fluffy? È diventato un punk o un emo?” scherzò mio nonno baciando la mano della nonna.
“ Una ballerina principessa di nome Matilda. Il suo cilindro ha fatto un bel bagno nella candeggina e poi l’ho colorato di giallo prima di trasformarlo in una coroncina. Niente più giacca e cravatta,ma abitino rosa con tutu!” rispose mia nonna scioccando il nonno.
“ Questa non me l’aspettavo. Mr. Fluffy è una femmina!” farfugliò il nonno.
“ In compagnia femminile si è sempre trovato a suo agio quando lo costringevo a bere il tè con le mie bambole,quindi le alternative erano due: o diventare una donna o diventare un seduttore come qualcun altro!” ribatté mia nonna beffarda. Mio nonno le strappò un bacio.
“ Sei ingiusta con me: non sono un seduttore! Sono solo un pover’uomo innamorato della stessa donna da più di 40 anni o non ti avrei aspettato tutto questo tempo!” replicò il nonno posando tanti piccoli baci sulla spalla nuda della nonna.
“ Lo spero per te o farai a meno di me per tutta la vita e tu non vuoi fare a meno di me per tutta la vita,vero?” ribatté la nonna.
“ No. Direi di no,pulcina! In questi anni senza di te credevo di morire!” rispose il nonno rubandole un bacio.
“ Lo so. È stato così anche per me,ma adesso ti tocca sopportarmi perché non ho intenzione di lasciarti scappare di nuovo,sai? Prima stavo scherzando: so benissimo che non potresti mai farmi del male!” lo rassicurò la nonna sbaciucchiandogli la guancia e facendolo ridere.
“ Sì,non potrei mai farlo. Farti del male è come farlo a me stesso. Ma tu ne fai a me se non mangi! Mai più pasti da uccellino. Ti concedo solo le autopsie alle bistecche,ma il resto devi mangiarlo tutto,ok?” replicò mio nonno riempiendola di baci e sortendo le sue risate.
“ E gli altri suoi figli le assomigliano,dottor Valencia?” domandò la mia nonna paterna a nonno Daniele.
“ Giulio è identico a me. Aisha mi somiglia per carattere. Susanna mi somiglia un po’ meno degli altri!” rispose mio nonno.
“ L’ho vista su facebook e mi piacciono un sacco i suoi vestiti! Nonno,dici che me ne presterà qualcuno per uno dei miei concerti?” intervenni. Mio nonno mi guardò confuso e spaventato.
“ Ci manca solo questa!” borbottò zio Junior.
“ Magari però li facciamo allungare un pochino,eh? Con lei non ho avuto successo in merito a tale idea,ma non puoi vestire anche tu così,per cortesia!” rispose il nonno spaventato da tale iniziativa.
“ Perché dici così? Le stanno benissimo!” obiettai.
“ E chi dice il contrario? Ma è un insulto al decoro definire << vestiti >> quegli straccetti striminziti adatti ad essere indossati solo per uscire dalle torte agli addii al celibato! Per una volta io e il signor Valencia siamo d’accordo su qualcosa!” rispose zio Junior infastidito.
“ Junior! Susanna farà parte della nostra famiglia e diverrà una sorella anche per te! Smettila!” lo ammonì la nonna.
“ Andiamo bene! Non mi stai incentivando ad accettare questa nuova situazione presentandomi tali scenari!” affermò mio zio.
“ E poi come fai a ricordarti di lei?” domandò Brigitte sospettosa.
“ Dimenticarla è quasi impossibile dopo quel video al matrimonio di Bob! Quella ragazzina dovrebbe prima di tutto allungare le minigonne e poi assumere un Pigmalione che le infonda un minimo di cultura!” rispose zio Junior beccandosi un’occhiataccia da mia nonna.
“ Amore,tuo figlio ha ragione sia sulle minigonne sia sul Pigmalione. È mia figlia e mi duole dirlo,ma è così: rischia di diventare come Bea. In un certo senso è già una versione giovane di Bea e di Patrizia. Non è così che sognavo una figlia!” mio nonno si rivolse alla nonna.
“ Ho capito,amore,ma non puoi pensare che siano tutti come Roby. Con lei siamo stati fortunati! Vedrai che crescendo cambierà! Dalle fiducia!” lo rassicurò la nonna.  
 
“ Nulla! Alla fine ho trovato gli assorbenti nell’armadietto della nonna!” le rispondo. E non solo quelli! È meglio che tenga per me quello che ho scoperto per evitare di rovinar loro la sorpresa!
“ Susanna,non per impicciarmi,ma non è che hai un altro per la testa?” domanda mia madre a zia Susanna che arrossisce fino alle orecchie. Mia madre e il suo proverbiale tatto!
“ Ma come ti viene in mente? No! È che con la storia della ex omonima ho capito che non lo conosco per niente!” risponde zia Susanna.
“ La ex omonima? No,questa devi raccontarmela!” ribatte mia madre curiosa. Chissà se resteranno così ciarliere anche dopo la notizia bomba!
 
[Daniele]
Lo guardo e non riesco a credere che sia così sfortunato. Ho ascoltato la storia allibito,sconcertato ed anche infuriato. Non con lui,ma col destino che gli ha affibbiato un padre così disgraziato e gli sta rovinando la vita ponendo sul suo cammino un sacco di ostacoli.
“ Daniele,dì qualcosa,ti prego! Ti ho deluso?” mi domanda preoccupato con la testa fra le mani. Poggio una mano sulla sua spalla.
“ No. Sono orgoglioso di te. Non è da tutti rinunciare alla propria vita per assumersi certe responsabilità e ti ammiro! Mi dispiace che ti sia capitato quella sciagura di padre,ma sono certo che la vita ti regalerà tante belle cose! Ti consiglio solo di parlare a Susanna come hai fatto con me: sono sicuro che col tempo capirà e ti sosterrà!” rispondo. Scuote il capo.
“ Non voglio trascinarla in questo casino. Si vede che non siamo destinati. E forse è pure meglio così: se cominciassimo una storia e poi dovesse finire per un motivo o per un altro,la famiglia che tu e la mamma state mettendo su con tanto amore finirebbe in pezzi!” replica. Questo ragazzo ha una fifa matta di vivere l’amore!
“ Perché tu credi che quando Susanna stasera vedrà quella ragazza,ti schiaccerà il cinque e si congratulerà con te? Ti consiglio di farle un’assicurazione sulla vita perché la ragazzina rischia di perdere qualche arto ad opera di Susanna. La nostra famiglia subirà il suo primo scossone già stasera: per la presenza di Hildegard Keller nelle vesti in cui l’hai portata qui; per il bambino che io e la mamma progettiamo di avere…sarà una cena impegnativa!” ribatto. Non voglio che si sacrifichi per noi!
“ Mi fa bene parlare con te!” afferma. Il mio sorriso si amplia quando odo il suono di una notifica ed apro la chat con Camilla. Mi ha invitato un suo selfie con una camicia da notte rosa cipria appena acquistata. Mi manderà al manicomio questa donna! Le invio il messaggio: << Non la terrai per molto addosso stanotte! >> seguito da 3 fiammelle.
“ La mamma?” mi chiede Junior. Annuisco per poi concentrarmi su di lui fin quando una figura familiare non viene verso di noi.
“ Maddalena,come sta?” esordisco quando la domestica di Roberto e Margherita si avvicina al nostro tavolo.
“ Bene,dottor Valencia! Dottor Lascano,come va?” replica lei. Dev’essere andata in pensione quando Margherita ci ha lasciati!
“ Bene. Sono contento di rivederla! E sono lieto di non doverle presentare Daniele. Lui e la mamma si sposeranno a breve!” risponde Junior.
“ Sì,l’ho letto sul web. È giusto così! È ciò che meritano. Anche se non mi sarei mai aspettata di vedervi un giorno ad una tavola calda assieme quando il dottor Valencia le impedì di arrampicarsi per mettere il puntale all’albero di Natale da bambino!” ribatte lei. Ecco! Questa è una cosa che Junior evidentemente non ricorda e che non ho mai provveduto a rammentargli per evitare di imbarazzarlo o che mi accettasse al fianco di Camilla solo per quell’episodio.
“ Per fortuna,però le cose si sono sistemate!” borbotto.
“ Sì. Beh io vado! Portate i miei saluti al dottor Armando,a sua moglie e alla signora Camilla. A quest’ultima aggiungete le mie più sentite congratulazioni!” si congeda da noi l’ex domestica dei miei suoceri. Junior mi fissa.
“ Ti va di raccontarmi a cosa alludeva Maddalena? Io e te ci siamo già conosciuti prima delle nozze di Bob?” mi chiede curioso. Annuisco.
 
Mancavano 3 giorni al giorno di Natale del 2005 e Patrizia mi aveva quasi costretto a festeggiarlo con suo padre,probabilmente per obbligarmi a conoscerlo. Come se potesse mai interessarmi conoscere suo padre! Il suo tatto era commovente: non avevo superato il lutto dei miei,l’abbandono dell’unico amore della mia vita,le mie sorelle erano lontane e lei mi obbligava ad un pranzo di presentazioni il giorno di Natale! Della serie << Empatia portami via! >>. Che poi l’avrei pure capito se avessimo avuto una relazione convenzionale,ma non ero mai riuscito a restarle fedele in 3 anni di relazione e lo sapeva: sapeva che appena incontravo una donna con qualcosa della mia Camilla,finiva che me la portavo a letto senza troppi complimenti!
Suonai il campanello di casa di Roberto e Margherita cercando di scacciare i ricordi delle volte in cui avevo attuato quel gesto per raggiungere l’unica donna che era stata capace di rapirmi il cuore e che aveva preferito un altro a me. Volevo solo far loro gli auguri con un piccolo presente. Nonostante tutto rappresentavano ancora una parte della mia famiglia.
“ Salve dottor Valencia! Si accomodi! Come va?” mi accolse Maddalena,la loro domestica,spalancandomi la porta.
“ Bene,grazie! Roberto e Margherita sono in casa?” replicai accedendo all’ingresso.
“ No,ma può aspettarli in soggiorno. Io non posso trattenermi per evitare che… Signorino,dov’è? Signorino,dove si è cacciato?” si scusò prima di cominciare a guardarsi intorno spaurita. Chi cercava? Un bassotto? Un gatto? Un furetto?
“ Signorino è buffo!” sghignazzò la voce di un bambino. Entrambi seguimmo la voce e trovammo una pulce dai ricci color oro che cercava di afferrare il puntale dell’albero di Natale. Non avevo bisogno che mi fosse spiegata la sua identità. Il DNA era abbastanza esaustivo!
“ Scenda di lì che è pericoloso,signorino!” lo ammonì la colf. Mi avvicinai all’albero di Natale e al bambino prendendolo in braccio di peso per farlo scendere. Aveva le stesse idee spericolate della madre e gli stessi occhi.
“ Mi metti giù? Volevo solo aggiustare il puntale!” protestò. Passai alla domestica il cesto che avevo portato ai padroni di casa.
“ Quando il nonno tornerà,lo farà lui!” risposi mettendolo giù per poi spostare da lì la sedia che aveva usato per la sua arrampicata.
“ Tu conosci il mio nonnino?” mi chiese stupito.
“ Sì,e anche la nonna. Tu sei qui con la mamma?” replicai piegandomi alla sua altezza per guardarlo negli occhi.
“ Lei e Roby sono uscite per andare da Milla!” mi spiegò. Il cuore prese a battermi forte.
“ Chi è Milla?” chiesi curioso. Era la fotocopia di Camilla. Il bimbo più bello del mondo. Quello che avevo sempre sognato di avere da lei!
“ La mia cuginetta. Dovevamo giocare,ma lei ha ancora i puntini rossi e la mamma dice che è una malattia esagematica!” rispose. Risi.
“ Esantematica. Se non l’hai ancora contratta,puoi prenderla anche tu e stare male. La mamma ha ragione ad evitare il rischio di contagio!” replicai carezzandogli i capelli. Avrei potuto essere io suo padre se le cose non avessero preso quella piega nefasta.
“ Io mi chiamo Armando,ma tutti mi chiamano Junior. Ad agosto ho compiuto 4 anni e la mamma mi ha preparato una torta piena di panna. Tu come ti chiami?” ribatté porgendomi la mano. Sua madre era fissata con la panna.
“ Daniele. Quindi ti piace la panna?” replicai ricambiando la stretta di mano. Mi accomodai con lui sul divano. Annuì.
“ Sì,tanto!” rispose con un sorrisone identico a quello di Camilla. Dovetti trattenere le lacrime. 
“ Vuoi qualcosa da bere?” mi chiese. Trattenni a stento un sorriso.
“ No,grazie,sto bene così. E a Babbo Natale cosa hai chiesto?” gli domandai.
“ Volevo un fratellino,ma Roby non vuole. Dice che basto io. E anche la mamma ha pianto quando ho chiesto un fratellino,quindi voglio gli acquerelli. Tu cosa hai chiesto a Babbo Natale?” replicò. L’unica cosa che volevo da Babbo Natale l’avevo persa quasi 10 anni prima.
“ Nulla. È una cosa che non posso avere come per te il fratellino!” gli risposi con un groppo alla gola.
“ Tu non hai dei bimbi?” mi chiese. Ne avevo avuta una nel ventre di sua madre per qualche mese,ma non sapevo neppure come fosse fatta!
“ Sono stato papà per qualche mese qualche anno fa,ma poi è andato tutto storto!” spiegai trattenendo a stento le lacrime. Squillò il cordless di casa Mendoza e Junior scattò come un maratoneta per prendere la chiamata,ma fu preceduto da Maddalena.
“ Casa Mendoza!…Sì,signora!...Tutto bene!...Certo! Gliel’ho appena portata!...No,suo marito sta ancora dormendo. Vuole che lo svegli?... No,i suoi genitori non sono ancora tornati!...Come desidera!” le sentii dire prima di passare il telefono al piccolino.
“ Mamma,quando torni?...No,faccio il bravo,promesso!...Va bene: non mi avvicino all’albero!...Ti voglio tanto bene!...Lo sai che ho un nuovo amico?...Sì,ciao!” gli sentii dire prima di ripassare il telefono a Maddalena. Tornò al divano e notò i biscottini nel piattino.
“ Non lo dici alla mia mamma che volevo aggiustare il puntale,non è vero?” mi chiese. Sorrisi intenerito.
“ Resta un segreto fra uomini,promesso. Ma tu devi giurarmi con la mano sul cuore di non arrampicarti più perché puoi farti male e la mamma ne soffrirebbe molto!” risposi. Si portò la mano destra al centro del petto.
“ Lo giuro!” asserì solenne. Mi offrì uno dei suoi biscottini e lo accettai notando però che gli stessi furono da lui snobbati.
“ Che c’è? Non ti piacciono?” gli chiesi.
“ La mamma ci mette la cioccolata glissata. Così sono brutti!” rispose deluso. Sorrisi.
“ Glassata. Ti piace la cucina della mamma,vero?” replicai. Annuì sorridente. Quella chiacchierata fu interrotta dall’arrivo di Roberto e Margherita dal cortile e di quel buzzurro dalla scalinata. Entrambi trasalimmo quando ci trovammo l’uno in presenza dell’altro. Non riuscivo a non fumare di rabbia pensando alle sue mani addosso a Camilla,al fatto che le sue labbra potessero baciarla,che fosse il suo seme ad aver dato vita a quel bambino dolcissimo.
“ Daniele!” esclamarono Roberto e Margherita correndo ad abbracciarmi dopo aver salutato il bambino.
“ Vi siete già conosciuti con Junior?” chiese Margherita. Carezzai il capo di quel piccoletto.
“ Sì. Ero venuto a salutarvi e a farvi gli auguri prima di andare fuori città per Natale e sono stato degnamente accolto da questo piccoletto! È stato un eccellente padrone di casa! Per fortuna,è tutto la madre o chissà cosa avrei trovato al mio arrivo!” risposi cercando di trattenere la rabbia per la presenza di quell’essere stravaccato sulla poltrona.
“ Camilla starà per arrivare. Sarà contenta di vederti e potresti conoscere anche Roberta! È un tipetto non male!” asserì Roberto.
“ Non ne dubito! Non so se sia il caso però!” borbottai. Morivo di curiosità,a dire il vero! Volevo rivedere Camilla e conoscere Roberta!
“ Ma certo! Meriti di conoscere Roberta! Puoi farcelo questo regalo di Natale,no? Almeno Roberto non sarà il solo uomo di buongusto presente al momento in questa casa!” replicò Margherita. Risi divertito.
“ È bello che riusciate a scherzarci su! Io nei vostri panni andrei in giro con l’antiacido nella fiaschetta!” commentai divertito.
“ Meglio che farsi venire l’ulcera!” rispose Roberto. Risi divertito.
“ Tesoro,la mamma è ancora da Milla?” chiese Margherita al bambino,che annuì.
“ La figlia di Armando e Beatrice ha avuto la varicella e Camilla e Robertina sono andate a trovarla perché la piccolina l’ha già contratta a 6 anni!” mi spiegò Roberto. Annuii. Avevo visto la figlia di Armando quando aveva 8 o 9 mesi!
“ E somiglia alla sua omonima?” domandai interessato.
“ No. Somiglia a Beatrice!” mi rispose Margherita. Speravo per la bambina somigliasse a sua madre dopo la trasformazione o sarebbe finita presto in carcere per aver fatto morire di spavento qualcuno!
“ Peccato!” borbottai.
“ Esperanza prepara dei biscotti buonissimi,ma quelli della mamma sono più buoni!” mi raccontò Junior.
“ Esperanza è una tua amichetta? I suoi hanno fatto bene ad insegnarle a cucinare o avrebbe fatto la fine di mia sorella!” risposi.
“ Anche tu hai una sorella come me? Ti fa i dispetti?” mi domandò curioso.
“ Mi stritola nei suoi abbracci ed è peggio. E possono essere considerati dispetti anche i look stravaganti che mi propina ogni volta!” risposi.
“ Se vuoi ti regalo Roby. Lei non dà fastidio e non abbraccia. Si fa solo comprare tanti libri di Geronimo Stilton!” mi propose. Risi di cuore.
“ Valuterò questo affare. La mamma sa che hai la fidanzatina?” replicai.
“ Esperanza è la nostra cameriera,ma quando divento grande me la sposo!” rispose. Margherita quasi si strozzò. Voleva continuare la tradizione bislacca dei matrimoni misti? O era gerontofilia la sua?
“ Credo che per allora sarà un po’ agée e,se accetti un consiglio,punta sempre in alto. Ad ogni modo,non dubito che i biscotti della mamma siano i migliori. È sempre stata un asso ai fornelli! È bravissima!” replicai. Sembrava curioso riguardo gli aneddoti su sua madre.
“ Tu e la mamma siete tanto amici?” mi chiese. Mi ero fregato con le mie stesse mani.
“ Ci siamo persi di vista,ma la conosco molto bene! Tu,per fortuna,le somigli moltissimo,sai?” replicai. Accolse il complimento con un sorrisone. Per grazia di Dio,era tutto sua madre! Non aveva nulla del cafone che voleva uccidermi con lo sguardo! 
“ Ci giochi ai soldatini con me?” mi chiese speranzoso.
“ Magari dopo la merenda. Non sta bene che tocchi i biscottini con le mani sporche per via dei soldatini!” gli risposi gentile. Ridacchiò.
“ Lo dice anche la mia mamma!” sghignazzò divertito.
“ Tu e la tua sorellina giocate spesso insieme?” gli domandai curioso.
“ A Roby non piacciono i soldatini e a volte mi obbliga prendere il tè con le sue bambole,ma a me non piace questo gioco. Perché devo fare finta di bere il tè se le tazze sono vuote? Le femmine sono tutte strane tranne la mia mamma!” rispose. Risi divertito.
“ Non dirlo a me: con 2 sorelle la mia vita è stata molto complicata,ma avrei avuto un’infanzia peggiore senza tua madre, sebbene anche lei mi costringesse a bere il tè con le sue bambole!” ribattei.
“ E tu lo facevi?” mi chiese curioso. Annuii.
“ Però per farsi perdonare Roby mi legge i suoi libri ed io mi addormento!” mi raccontò. Sorrisi intenerito.
“ Deve volerti molto bene! E non le do torto. Sei un bravo bambino!” mi complimentai.
“ Junior,vai a fare merenda in cucina con Maddalena!” tuonò quello infastidito dal vedere il bambino rapportarsi con me.
“ Ma perché? A me piace guardare l’alberello! In cucina mangiano solo i domestici: lo dice sempre la mamma! Non sono un cameriere io!” rispose il bambino. Sorrisi come per canzonare quello stronzo.
“ Già! La mamma ha ragione: i domestici dovrebbero stare in cucina. Non sulle poltrone stravaccati in quel modo! Non indossi l’uniforme perché è in lavatrice o perché l’hai scordata?” sghignazzai per poi rivolgermi a quello. Quello stronzo si urtò soprattutto per le risatine per nulla celate di Roberto e Margherita.
“ Come devo spiegarti che quando qualcuno ti impartisce un ordine non devi chiedere il perché,ma eseguire? O vai in cucina o in camera tua. Scegli!” lo redarguì. Il bambino stava per mettersi a piangere quindi fui io ad alzarmi. In fondo non era quello il mio posto,non più. E non volevo che quel bimbo venisse maltrattato per colpa mia.
“ In merito alle tue insinuazioni,ti assicuro che il mio essere rozzo a Camilla piace molto. Devo spiegarti anche in che ambiti o ci arrivi da solo? Guarda la tua eleganza nei modi dove ti ha portato!” mi provocò. L’idea di immaginare Camilla con lui mi faceva venire la nausea.
“ Vado a preparare i bagagli. Ho lasciato un piccolo presente per voi a Maddalena! Casomai ci sentiamo per gli auguri!” salutai Roberto e Margherita con degli abbracci prima di inginocchiarmi davanti al piccoletto.
“ Cerca di non far disperare la mamma e i nonni,ok?” mi raccomandai. Annuì aprendo la mano perché schiacciassi il cinque. Lo assecondai.
“ Lieto di averti conosciuto!” esclamò come un ometto. Sorrisi intenerito.
“ Anch’io!” risposi. Prima che tornassi in posizione eretta mi abbracciò stampandomi un bacio sulla guancia. Gli occhi mi divennero lucidi e cercai in ogni modo di uscire di lì prima che cominciassero a lacrimare.
“ Buon Natale,campione!” gli augurai ricambiando quell’abbraccio.
“ Anche a te!” rispose quando mi lasciò andare salutandomi con la manina. Ricambiai quel gesto con un sorriso per poi lanciare un’occhiataccia allo stronzo che si era preso la mia vita. Salutai con un sorriso i Mendoza e la domestica prima di andare via col cuore a pezzi e la malsana idea in testa di mettere radici con Patrizia Fernandez per sopprimere ogni sogno romantico su una famiglia con la mia Cami,Puledrino e il bimbo che avevo appena conosciuto.  Quella sera piansi come quando lei era andata via.
 
Gli narro ogni particolare,ogni cosa,ogni sensazione che quel ricordo ancora evoca in me. Mi sento un cretino per non essere rimasto e non averli tenuti con me,per aver lasciato Camilla nelle mani di quell’essere schifoso,per essermi convinto dopo quel giorno che sarebbe bastato avere una stabilità affettiva per accantonare quel desiderio di occuparmi di loro.
“ La mamma lo sa?” mi domanda sconvolto. Annuisco. Io a Camilla non nascondo nulla.
“ Avresti dovuto dirmelo! Ti ho rovinato la vita 2 volte: quando mi hai conosciuto ed hai deciso di sposare quel genio; e quando la mamma ha scoperto di aspettare me ed ha rinunciato a te di nuovo. Dovresti odiarmi!” afferma. Un altro motivo per cui non avrei voluto dirgli nulla.
“ E invece non ti odio! Che vuoi farci?!” replico.
 
[Junior]
Eccolo il motivo per il quale non riesco a trovar pace: a questo pover’uomo ho rovinato la vita con la mia presenza. Senza la mia nascita sarebbero tornati assieme tempo fa!
“ Dovrei essere io a tagliarmi le vene!” farfuglio fra me e me quasi senza rendermene conto.
“ Tu sai che tua madre…” farfuglia. Lo fisso. Lui lo sa? Quando l’ha scoperto?
“ Ho letto il suo diario. Vi ho rovinato la vita. Se non fossi mai nato,sareste tornati assieme prima! Avresti cresciuto Roberta da quando era bambina!” rispondo.
“ NON TI AZZARDARE A RIPETERLO! Non è colpa tua! E direi che tuo padre di vittime ha già rischiato di farne a sufficienza!” risponde.
“ Tu come sai che la mamma…” bofonchio lasciando in sospeso la frase.
“ Me l’ha detto lei. E non l’ho presa bene! Se prima odiavo tuo padre,dopo questa rivelazione vorrei solo farlo a pezzi e bruciarlo. Non vorrei lasciare neanche un suo capello su questa terra!” mi racconta. Non stento a crederlo!
“ Davvero non mi odi?” gli chiedo.
“ No. Non ti odio! Non è colpa tua! E ora smettiamo di parlarne che non voglio la notizia si diffonda anche se tuo fratello secondo me sta tentando di uccidere il pollo per le nostre insalate,visto che è dentro da un’ora e non si hanno ancora sue notizie! Ed io che credevo che avesse altre aspirazioni nella vita!” risponde. Ridacchio divertito. Effettivamente ci sta mettendo un po’ troppo,ma ce ne siamo accorti solo adesso, visto che prima eravamo presi dal nostro confessionale.
“ Eccolo! Sta arrivando,ma senza insalate! Magari gli ha fatto impressione il pollo o non aveva la mannaia!” ribatto strappandogli una risata.
“ Dieci minuti e sono pronte!” annuncia prima di mettersi a sedere.
“ Dentro,fra quella marea di persone,c’era Uribe,il rettore. Ci siamo messi a chiacchierare dell’invito alle mie nozze,che gli è arrivato ieri e ho scoperto una cosa.” Ci racconta.
“ Giulio,lo sai che odio pure quando le puntate delle serie tv si chiudono in questo modo! Parla!” lo esorta Daniele curioso.
“ Pare che Stella e Leonardo Sinisterra abbiano intenzione di fare la lista nozze da Harrods!” esordisce.
“ Buon per loro! Per me un negozio vale l’altro e non capisco cosa ci sia di sensazionale! Anche tua cugina l’ha fatto!” risponde Daniele.
“ Il fatto sensazionale è che per l’occasione lei e Lorenzo sono recati a Londra e all’aeroporto hanno incontrato Jorge!” replica Giulio.
“ Beh era diretto a Madrid e sapevo non ci sarebbe andato a nuoto!” commenta Daniele.
“ Papà,l’aeroporto era quello di Londra e il viaggio Bogotà-Madrid non fa scalo a Londra. Non è andato a Madrid,ma a Londra! E mi sa che non voglio sapere perché ha raccontato a Susanna tutt’altra cosa!” spiega Giulio. E Nana chi la sente?
“ Le ha mentito?” domando scioccato. 
“ Ed il dessert della nostra cena è servito! Le cene andrebbero abolite nella nostra famiglia! Finiscono sempre male!” borbotta Daniele. Diamogli torto!
 
 
Capitolo terminato! Anche questa volta è stato un parto,ma c’ho messo meno tempo forse perché l’avevo tutto (o quasi) nella testa! Junior è tornato con una novità (non proprio,visto che l’avevamo già conosciuta),una novità che provocherà non pochi problemi al suo rapporto con Susanna. La povera Susanna (chi l’avrebbe mai detto che avrei finito col compatirla) ha già i suoi problemi e chissà come prenderà questa new entry! E cosa faranno gli uomini della sua famiglia? Le diranno della loro scoperta? Questa cena parte già col botto e gli imprevisti ci saranno,vi avviso,quindi diciamo che sarà movimentata (chi l’avrebbe mai detto?). Beh alla prossima!
  
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