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Autore: EleAB98    06/05/2020    5 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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“Signori e signore, vi do un calorosissimo benvenuto al tanto atteso Festival che per mesi ha accesso i vostri animi e, soprattutto, gli animi dei registi partecipanti, nonché degli studenti qui presenti che aspirano, un bel giorno, a seguire le orme dei loro grandi maestri mettendosi in gioco con la realizzazione di un film o di una sceneggiatura di successo” esordì Lennard Jones con fare solenne e altrettanta emozione.

Il pubblico accolse l’uomo con un entusiastico applauso della durata di almeno cinque minuti. Quell’evento godeva di un’importanza decennale a Los Angeles, e tutti i presenti ne erano vivi testimoni. In mezzo a quel palco dove trovavano posto gli sfidanti, regnava un’atmosfera decisamente competitiva ma comunque intrisa di un forte divertimento. Sarebbe stata un’esperienza che nessuno avrebbe mai osato dimenticare.

Non appena si placarono le grida entusiasta del pubblico, Lennard mostrò un breve filmato inerente le edizioni precedenti del Festival. Ovviamente, tra quei vincitori figurava anche il professor Hunt, classe 1985, che a soli vent’anni aveva vinto quel prestigioso premio riscuotendo altrettanto successo da parte della critica dell’epoca. Poi ve ne furono molti altri, e addirittura tra questi figurava una donna; la prima in Europa a essersi guadagnata un successo senza precedenti attraverso il magnifico film-documentario dall’accattivante titolo: ‘La storia segreta della congiura di Catilina’ – le fonti ritrovate –.’

Al termine del videoclip, Jones diede ufficialmente inizio alla competizione. Il sipario si aprì e i protagonisti apparvero sulla scena. Sulla destra figurava il professor Hunt, che venne immediatamente acclamato dal pubblico: forse, era da molti considerato il favorito. A seguire, altri quattro registi - anch’essi molto conosciuti in Europa – ricevettero le dovute acclamazioni, e poi...

E poi c’era lui: il signor Jack Wilson. Il suo sguardo torvo suggeriva inimicizia, ostilità, vendetta. Contrariamente agli altri membri del Festival, infatti, strinse loro la mano malvolentieri, non mancando di regalare un’occhiataccia ricolma di disprezzo a Thomas, il quale si limitò a non rispondergli né con lo sguardo né, tantomeno, con le parole. Dopo qualche secondo, Thomas si ritrovò a scrutare velocemente il ‘suo’ pubblico...

Nessuna traccia di Jane McMiller. Dove diavolo poteva essere finita?
 

 
***

 
“Cavoli, sono maledettamente in ritardo! Hunt mi ucciderà anche soltanto con uno sguardo!”

Jane si avviò di corsa verso il suo armadietto ma, non appena lo aprì, restò letteralmente a bocca aperta. All’interno di esso vi era un piccolo biglietto, simile a quello che aveva trovato mesi fa allegato a quel piccolo mazzo di fiori. Con il cuore a mille, ne lesse il contenuto.

“Spero di vederti stasera al Festival e che, quando mi guarderai negli occhi, capirai che sono stato io a mandarti quel mazzo di fiori in occasione della festa San Valentino.”

La ragazza rimase impietrita e per un momento pensò si trattasse di uno scherzo. Come al solito, non era presente alcuna firma o iniziale che potesse lasciar presagire chi lo avesse scritto. Cercando di non pensarci, mise il biglietto nella tasca della sua borsa e si avviò in tutta fretta al Festival del cinema con l'ausilio di un taxi che, dopo circa quindici minuti, la portò a destinazione.

Presentando il biglietto di prenotazione al bodyguard che si trovava fuori l’edificio, la ragazza ne ammirò per un attimo l'entrata. La stessa era decorata in un modo decisamente sfarzoso, con poster afferenti al mondo del cinema con annesse biografie dei principali registi del passato, che ne garantirono un fiorente sviluppo. Poco più avanti, Jane si trovò dinanzi alla porta che avrebbe sancito il suo effettivo ingresso alla manifestazione più esclusiva dell’anno.

Con grande emozione, girò la maniglia e vi entrò. Il magnifico scenario che le si prospettò dinanzi agli occhi, suscitarono in lei meraviglia e profonda incredulità. Una miriade di persone si trovava seduta ad assistere a quell’evento tanto atteso, mentre lei si accingeva a raggiungere la propria postazione. Ed ecco che poi, posando direttamente lo sguardo sul palcoscenico, quei suoi stessi occhi luminosi incrociarono quelli del professor Hunt.

 
***

 
Per qualche secondo, Thomas rimase inerme sul palco, senza fiato. La sua studentessa era semplicemente... stupenda. Indossava un bellissimo vestito di colore azzurro che si intonava perfettamente con i suoi occhi. Questa volta, i suoi capelli non erano raccolti in una treccia, ma le ricadevano sulle spalle ricoprendo in parte la leggera scollatura del suo vestito. In compenso, non aveva perso la sua caratteristica naturalezza, congiunta al suo consueto aspetto acqua e sapone.

D’altro canto, anche l’espressione della studentessa si tinse di una certa meraviglia. Il suo professore indossava una giacca davvero elegante abbinata alla solita cravatta, eppure, Jane notò in lui un qualcosa di diverso. E quel qualcosa si nascondeva nel suo sguardo espressivo e profondo, che continuò ad ammirarla finché non raggiunse la sua postazione.

Non appena si sedette, Thomas concentrò nuovamente l’attenzione sui giudici di gara, i quali gli domandarono che genere di film intendesse proporre al pubblico. La medesima domanda venne poi posta agli altri partecipanti che, con altrettanta disinvoltura, esposero alla giuria le informazioni basilari concernenti i loro film.

“Benissimo” riprese Lennard. “Quest’oggi, verranno visionati due film. Il primo, dal titolo ‘Ricominciare’, ha come protagonista una giovane donna affranta da una delusione d’amore e che trova ‘consolazione’ e ‘rifugio’ in una sorta di paradiso artificiale costituito dall’abuso di alcol e di sonniferi che in qualche modo possano alleviare il suo dolore. Ma come ben sappiamo, il passato è davvero difficile da cancellare. Riuscirà la donna a far fronte a tali sofferenze e, come da titolo, ricominciare a vivere la propria vita? Lo scopriremo soltanto vedendo il film, ma vi pregherei di fare molta attenzione... nello stesso vi è intessuta una ‘sotto-trama’ altrettanto affascinante e coinvolgente.”

Il pubblico applaudì entusiasta, quasi nutrisse intrinseca fiducia nel film presentato dal grande regista, che rimase intimamente colpito da quell’inaspettata accoglienza.
Dopodiché, toccò alla presentazione del secondo concorrente, il quale presentò un film d’azione ricco di effetti speciali dal titolo ‘Missione spaziale – Apollo’. Hunt aveva già conosciuto quel regista, in realtà, sebbene avesse trattato con lui di affari solamente in un paio di occasioni. Doveva ammettere che quell’uomo aveva davvero un talento innato per gli affari cinematografici et similia... Effettivamente, anche lui era, come Lennard, a capo di una piccola ma efficiente casa cinematografica nei pressi di una città dell’Illinois, la magica Chicago.

Terminato quel breve ma intenso sodalizio, i due si erano persi di vista e rincontrarsi di nuovo a quel Festival aveva suscitato in loro il riaffiorare di vecchi ricordi. Adesso, però, si trovavano entrambi in una delle competizioni più importanti organizzate dallo stato californiano e l’emozione derivante da tale esperienza superava di gran lunga quella della loro casuale ‘rimpatriata’.

“Or dunque,” continuò Lennard. “potete andare a sedervi. Il film del primo concorrente - Thomas Hunt - sta per iniziare.”

A quelle parole, Jane trasalì. Avrebbe finalmente visto per intero il frutto del lavoro dell’intera troupe ma, soprattutto, del suo insegnante, che nel frattempo aveva trovato posto vicino a Beverly. Le luci si spensero e, proprio come nelle sale adibite alle proiezioni cinematografiche, calò il silenzio. Il film cominciò e, in un attimo, lo sguardo della ragazza si perse nella contemplazione di quel grande schermo.
 

 
***

 
I consueti dieci minuti di intervallo scoccarono, e in men che non si dica gli spettatori si alzarono per sgranchirsi le gambe e uscire dalla stanza. La giuria aveva infatti bisogno di analizzare la prima parte del film con meticolosità e perfetta imparzialità, senza la presenza incombente del pubblico. Non appena Jane si voltò dalla parte di Thomas, la giovane notò che il suo professore era scomparso.

Non era dunque lui la persona che le aveva inviato quei fiori?

Una parte di sé lo aveva creduto, nel momento esatto in cui i loro sguardi si erano incrociati. Ma spesso si sa: non è la prima impressione quella che conta, anzi. Spesso, la prima impressione risulta fuorviante e, nel peggiore dei casi, assai ingannevole. Nel bel mezzo di tali pensieri, la giovane si apprestò a uscire dalla stanza, ma nel momento esatto in cui lo fece, un ragazzo che conosceva molto bene la fissò dalla testa i piedi, regalandole un timido sorriso.

Quel ragazzo era proprio lo stesso che l’aveva accompagnata a quel pre-Festival: l’affascinante Mike Ostfield. Jane ricambiò quel genuino sorriso.

“Ciao Jane, come stai?” proruppe il ragazzo, andandole incontro e accompagnandola fuori sul terrazzo.

“Tutto bene, Mike... Tu come stai?”

Il ragazzo fece un sorriso smagliante.

“Adesso che ti vedo, molto meglio... sai, sono molto contento che tu sia qui...” disse poi. “Ti ho visto quando sei entrata in sala. Sembravi davvero emozionata.”

“Lo ero, in effetti” rispose Jane, con leggero imbarazzo.

“E... lo eri forse per qualche ragione in particolare?”

“Beh, a dire il vero...”

Nel bel mezzo di quella risposta, gli occhi della ragazza si posarono su due figure indistinte che si trovavano a pochi passi da lei. Quando si voltò completamente, scoprì che si trattava di Hunt e Beverly, che si trovavano lì fuori a sorseggiare un drink.

“Hey Jane, va tutto bene?” domandò il giovane, notando il suo sguardo distratto.

“Sì, certo... è tutto a posto” rispose lei, scostando lo sguardo da entrambi. “Senti Mike... ti dispiace se torniamo dentro? Sto sentendo un po’ di freddo e non vorrei beccarmi l’ennesima influenza di stagione.”

Il ragazzo acconsentì alla richiesta e, in un attimo, i due si ritrovarono soli nella stanza antistante alla sala cinematografica. Jane cominciò a tremare e Mike gli mise addosso la sua giacca, come un perfetto gentiluomo. La ragazza arrossì a quel gesto che, nel contempo, fu da lei molto gradito.

“Ti ringrazio molto, Mike.”

“Figurati” rispose lui. “Ammetto quanto tu sia bellissima con questo vestito ma, allo stesso tempo, so bene quanto tu detesti il freddo... Comunque, avrei una domanda che la volta scorsa avrei voluto farti, ma poi l’ho dimenticato.”

“Dimmi pure...”

“Quella Beverly... mi è sembrato che tu la conoscessi già, quando siamo andati insieme al pre-Festival... Mi sbaglio?”

“No, in effetti non ti sbagli... sai, quel giorno che il professor Hunt mi ha chiesto se potessi presenziare al suo pre-Festival con qualcuno, c’era anche quella Beverly, e lui ovviamente me l’ha presentata. Pensa che quell’attrice è stata così gentile con me che si è persino offerta di darmi del tu... ovviamente, io avrei dovuto fare lo stesso con lei.”

Mike annuì, e la giovane si congratulò mentalmente con se stessa per aver risposto così in fretta al suo interrogativo.

“Capisco... comunque, Jane... dovrei assolutamente parlarti di una cosa...” continuò il ragazzo, guardandola negli occhi.

In quel preciso istante, la studentessa comprese cosa egli intendesse dirle. Nella sua mente, le si insinuò il vago – quanto crescente – sospetto che quel ragazzo fosse ‘il misterioso lui’ che le aveva regalato quel bellissimo mazzo di fiori. Dopo qualche secondo, Mike confermò in pieno i suoi sospetti.

“Sai Jane... è da molto tempo che desidero dirti una cosa. Tu mi piaci molto e il mio più grande desiderio sarebbe quello di uscire con te. Mi concederesti questo onore?”

Il ragazzo le prese la mano e, proprio in quell’istante, la porta che dava sul terrazzo si aprì.
   
 
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