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Autore: sihu    07/05/2020    1 recensioni
1 novembre 1981 - dopo la terribile notte di Halloween casa Potter piange i suoi morti: James è morto, Lily è ancora viva e aspetta un altro bambino. Steve, il gemello di James non riesce a credere a quanto accade e insieme ai malandrini con la memoria torna all'inizio della storia. Ai tempi di Hogwards, quanto tutto è iniziato. La storia dei malandrini rivive tra passato e presente, guardando al futuro.
cap.5 - "Tornare alla realtà fu un duro colpo per Sirius. Perso nei ricordi, tutto sembrava perfetto. James era ancora vivo e loro erano soli dei mocciosi che ancora non sapevano nulla della vita, ne avevano idea dei guai e dei tormenti che li avrebbero aspettati negli anni a venire”
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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CAPITOLO 5

AL PIANO DI SOPRA

1 Novembre 1981.

Tornare alla realtà fu un duro colpo per Sirius. Perso nei ricordi, tutto sembrava perfetto. James era ancora vivo e loro erano soli dei mocciosi che ancora non sapevano nulla della vita, ne avevano idea dei guai e dei tormenti che li avrebbero aspettati negli anni a venire. Tutto era ancora da decidere, da esplorare. Tutto era ancora possibile. 

Il ragazzo sospirò. Non era passato poi molto dalla cerimonia di smistamento, dieci anni appena, eppure a Sirius sembrava di parlare di una vita precedente. Quando ancora non c’era la guerra, né la paura di morire giovani per mano di un fanatico assassino. Era normale sentirsi vecchi a ventanni appena?

Remus, Steve e Eilyn guardavano in silenzio davanti a loro. Sirius immaginò che i loro pensieri non dovessero essere poi tanto diversi dai suoi. Rimasero così, immobili e silenziosi, a lungo, fino a che il piccolo non richiamò la loro attenzione.

- Harry.. - 

Sussurrò Remus, mentre il piccolo scoppiava in un pianto disperato. Sirius si avvicinò al bambino e lo prese in braccio con infinita delicatezza. Harry sembrò calmarsi un poco, ma tuttavia non smise di piangere. 

- Dai piccolo, vieni dallo zio Sirius. Su, calmati.. -

Cercò di calmarlo Sirius, senza successo.

- Vuole il papà. -

Disse Eilyn, lapidaria. Nessuno dei ragazzi disse nulla. Steve rimase immobile a guardare il camino, poi sospirò si alzò. 

-Vado da Lily. - 

Dichiarò a mo’ di spiegazione, lasciando la stanza. Nessuno certo di fermarlo, ma Eilyn si strinse più forte tra le braccia di Remus. 

Steve sospiro e prese a salire le scale cercando di non fare rumore. Quel gesto banale e automatico gli ricordò ancora una volta James. Lui gli diceva sempre che faceva troppo rumore salendo le scale e che ogni volta svegliava Harry. Aprire la porta della stanza di Lily e James fu una delle cose più difficili che Steve avesse mai fatto. Nella camera da letto la luce era spenta, la stanza era in penombra e si distinguevano a fatica due figure nel letto rimasto disfatto dalla sera prima.

Lily era sveglia, ma piangeva tutte le sue lacrime abbracciata al corpo senza vita di James. 

Vedere suo fratello, immobile in quel letto, provocò a Steve una scarica di dolore al petto e lo fece sentire impotente. Dovette aggrapparsi con discrezione allo stipite per non finire lungo e disteso per terra. Non c’era nulla, né la vendetta né altro, che avrebbe potuto farlo stare meglio o riportargli suo fratello. Qualsiasi cosa fosse successa a partire dal giorno successivo sarebbe stato solo. Questa consapevolezza lo colpì come una scarica di pugni.

- Steve.. Sei tu vero? - 

Chiese Lily, senza nemmeno alzare la testa o voltarsi verso il cognato che singhiozzava sulla porta come un bambino. Non piangeva così dalla morte della madre.

- Ho fatto rumore sulle scale? - 

Chiese Steve in risposta, asciugandosi il viso con discrezione. 

- No, ma sei l’unico che non si fa problemi a piangere davanti a me. Sirius e Remus cercano di fare i duri, ma so benissimo che stanno male anche loro. Eilyn, invece non l’ho ancora vista. - 

Spiegò la ragazza. La sua voce era debole, poco più di un sussurro. Persino parlare ormai era uno sforzo. Tutto quel dolore la stava consumando. Se dentro di lei non ci fosse stata una vita che cresceva, da difendere, ed un altro piccolo da crescere nella stanza accanto forse si sarebbe lasciata andare e avrebbe seguito James. 

- Vieni giù. Mangia qualcosa, prendi in braccio tuo figlio.. -

Implorò Steve, avvicinandosi un poco alla donna riversa sul letto e sfiorandole appena la spalla. 

- Non posso, non riesco a lasciarlo solo. Mi sembra di abbandonarlo. - 

Spiegò la ragazza tra le lacrime, accarezzando piano il viso del marito.

- Lo so, è un’idiozia. Non mi può nemmeno sentire. Solo, ho bisogno di abbracciarlo ancora e di piangere appoggiata al suo petto un’ultima volta. - 

Disse la ragazza, alzando lo sguardo su Steve. Il ragazzo sospirò. Non aveva senso, ma poteva capirla. Nulla di quello che stava succedendo ormai aveva più alcun senso.

- Allora vi lascio soli. Se hai bisogno di noi ci trovi giù. - 

Mormorò Steve piano, allontanandosi e tornando sulla porta.

- Harry sta bene? - 

Chiese Lily, preoccupata, fermando il cognato. Steve sospirò.

- Si è svegliato. Piangeva, ma Sirius lo ha preso in braccio e si è calmato. C’è anche Eilyn giù, ma non vuole salire. Credo abbia paura. Dopo provo a parlarle. - 

Spiegò Steve, cercando di fare il possibile per aiutare la ragazza dai capelli rossi.

Lily annuì, e Steve lasciò la stanza chiudendosi la porta piano alle spalle.

Tornare in salotto era come entrare in un altro mondo. Certo, l’atmosfera era comunque triste ma niente a che vedere con l’alone di morte che si respirava al piano di sopra. 

Steve per un attimo sembrò di tornare con la mente all’estate in cui era morta sua madre. Solo una voce lontana e tre sguardi perplessi lo distolsero da quel pensiero.

- Lily? - 

Chiese Sirius, appoggiando piano Harry nella sua culla. Il piccolo si era addormentato di nuovo, velocemente come si era svegliato. Si sarebbe svegliato ancora, angosciato per l’assenza del padre, era poco ma sicuro.

- È sveglia, ma vuole stare un po’ sola con James.. - 

Spiegò Steve, sintetico. Remus e Sirius si scambiarono un’occhiata che voleva dire molte cose, ma rimasero in silenzio.

- Dove eravamo rimasti? – 

Chiese Remus, cercando disperatamente di cambiare argomento. James era morto, Peter aveva avuto quello che meritava ma questo non rendeva la giornata meno triste. Parlare d’altro era una necessità, un bisogno primario.

- Al vostro smistamento. - 

Ricordò Steve, facendo mente locale e cercando di scacciare tutti i fantasmi dalla sua mente per quanto difficile potesse sembrare.

- Già, tu non c’eri. - 

Mormorò Eilyn, guardando il fratello con un sorriso triste. Il ragazzo annuì, distratto.

- No, io sono arrivato ad Hogwarts solo al terzo anno. James però mi scriveva ogni giorno. Sapevo praticamente ogni cosa di voi. - 

Confermò Steve, sorridendo tristemente. Da qualche parte, forse in soffitta, aveva ancora tutte quelle lettere. Steve sospirò e si ripromise di andarle a cercare.

 
  
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