Serie TV > 13 Reasons Why - Tredici
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Autore: JennyPotter99    08/05/2020    1 recensioni
Ciao, sono Samantha Baker.
So cosa state pensando, una cassetta? Ma davvero?
L’ho solo trovata originale come idea.
Volevo che qualcun altro sapesse cosa è successo davvero.
Perché qualcun altro doveva saperlo oltre a noi e io non riuscirei a sopportare di vivere tenendolo dentro di me.
Gli altri non sarebbero d’accordo, ma io voglio che la memoria di Hannah rimanga indelebile nel tempo.
Prima di iniziare, dovrei dirvi chi è Hannah.
Hannah era un essere umano, una persona e si è suicidata.
Vi starete chiedendo il perché.
Pian piano ci arriverò.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quelle birre, Sammy, non le aveva proprio comprate.
Aveva 17 anni ancora e non poteva permettersi gli alcolici.
Non voleva finire in prigione, quindi, d’istinto, iniziò a correre dalla parte opposta.
Fortunatamente i suoi genitori erano a Chicago con l’avvocato, quindi non videro niente.
Ma i poliziotti si accorsero che stava fuggendo e quindi la rincorsero per tutto il viale.
Fin che Samantha non inciampò e cadde sul marciapiede.
Il poliziotto non esitò a mettersi su di lei e legarle i polsi con le manette.- Sei in arresto per furto, cara mia.-
Fu un bel casino: se Samantha avesse avuto 18 anni, gli avrebbero dato 18 mesi di prigione, ma visto che era ancora minorenne, il giudice avrebbe deciso per lei e intanto avrebbe dovuto pagare una cauzione di due mila dollari.
Non voleva dare altre preoccupazioni ai suoi genitori, ma non sapeva chi chiamare.
Ma mentre attendeva in una cella di poter fare una telefonata, una guardia venne ad aprirle.
-Baker, esci, avanti, ti hanno pagato la cauzione.-
Sammy non aveva idea chi avesse potuto sborsare due mila dollari per aiutarla e soprattutto nessuno l’aveva vista rubare, a parte le telecamere del negozio.
Ma si ricredette quando uscì dalla stazione di polizia e vide Bryce Walker.
-Sei stato tu?- gli chiese sorpresa. -Come sapevi che ero qui?-
-Mio padre ha delle conoscenze nella polizia.-
-Ma…Perché?-
-E’ stato un bello scherzo.- rispose Bryce, ridacchiando. -Dai, ti porto a casa.-
Sammy non capiva il perché facesse tutte quelle cose , se fossero sincere o era solo perché voleva venire al letto con lei.
-Posso farti una domanda.- gli disse lei, rompendo il silenzio nella jeep.
-Tutto quello che vuoi, tesoro.-
-Hai toccato il culo a mia sorella?-
Lui storse la bocca, quasi dispiaciuto.- Si, so che ho fatto il coglione, l’ho ammetto, mi dispiace.-
Non c’era menzogna nelle sue parole, le aveva pagato la cauzione e le aveva perfino chiesto scusa.
-Grazie per il passaggio e il resto…-gli disse Sammy.
-Non preoccuparti, io aiuto sempre gli amici in difficoltà.-
Samantha gli fece un piccolo sorriso e rientrò in casa: da Chicago era tornata solo sua mamma e la vide al letto, a piangere.
-Ehi..- le sussurrò, stendendosi accanto a lei.
-Ehi, piccola, ciao.- disse l’altra, asciugandosi il viso.
-Com’è andata con l’avvocato?-
-Vuole che raccogliamo più informazioni possibili, soprattutto dalla scuola.- spiegò la signora Baker.- Deve esserci un motivo per la quale lo ha fatto. Anche se non ha lasciato nemmeno un biglietto…-
Sammy avrebbe voluto dire delle cassette a sua madre, ma non poteva, l’avrebbero distrutta.
-Mamma, ti prometto che ti aiuterò. Ti prometto che gliela faremo pagare….A tutti loro.-
***
La vendetta non finì lì, il lunedì mattina, quando il gruppetto arrivò a scuola, al centro del corridoio, in alto, cera un lungo striscione con una scritta rossa: A de la Cruz, Foley, Stendall e Dempsey piace il piscio.
Se la stavano ridendo tutti, sia per la  scritta, che per le facce imbarazzate degli atleti.
In più, Tyler Down, il fotografo del giornalino scolastico, stava facendo delle foto.
-Mi raccomando Tyler, prendilo da una bella angolazione e fa sì che finisca sul giornale della scuola.- gli disse Sammy.
-Sarà fatto Sammy!- esclamò l’altro, ridacchiando.
Infine, Samantha aveva fatto una scritta sull’armadietto di Alex: dopotutto la lista l’aveva fatta lui.
Fai schifo, con il suo rossetto.
-Davvero Sammy?- sbuffò Alex.
-Stai attento, potrebbe essere indelebile.- gli disse lei, indicandosi il rossetto che aveva alle labbra.
Con sorriso soddisfatto, si diresse in cortile per l’ora di ginnastica, ma qualcuno la seguì.
-Aspetta, aspetta!- la rincorse Bryce.
-Che c’è?-
-Non hai scritto il mio nome..- le fece notare lui.
Bryce era stato gentile con lei e aveva anche chiesto scusa.- Sei perdonato, ma io non dimentico.-
-D’accordo.- rispose lui, sorridendole.- Senti, Hannah ti ha mai detto qualcosa su di me?-
Samantha trovò molto strana quella domanda.- No, in realtà non parlava mai di te..-
-Bene, okay. Comunque…Siamo stati bene al ballo, io e te, no?-
Sammy si era praticamente dimenticata di esser stata al ballo d’inverno con lui.- Si, certo…-
-Quindi, mi chiedevo se qualche volta non ti andasse di uscire.-
Uscire con Bryce Walker sarebbe stata “la mossa peggiore che potessi fare”, come le aveva detto la sorella.
-Sai, sono un po' nei casini adesso, con questa storia della causa.-
Ah, dimenticavo, la famiglia Baker aveva accusato la scuola della morte di Hannah e ci aveva visto bene.
Era in corso una causa in tribunale.
-Certo, certo, capisco. Ma se cambi idea, chiamami.- le disse Bryce, col solito sorriso da principe.
Sammy annuì, ma sembrava proprio che non volessero farla andare a lezione, perché venne chiamata in presidenza.
-Vandalismo, prese in giro, bullismo…- stava elencando il preside.
-Bullismo?! Ma è serio? Sa che cosa hanno fatto quei tipi a mia sorella?- esclamò Samantha, mentre il preside rimase con la faccia da pesce lesso.- No, infatti.-
-Samantha, a qualsiasi altro studente, tutto queste infrazioni, costerebbero l’espulsione immediata. Ma io so che stai passando un periodo difficile e ti farò andare in detenzione per un paio di giorni.-
Sammy odiava la faccia del preside: non aveva la minima idea di cosa succedesse nella sua scuola.
-Ma vaffanculo.-
Si alzò senza dire nient’altro, ma sapeva di dover andar per forza in detenzione, altrimenti sarebbe stata cacciata e non voleva dare questo peso a sua madre.
Passando per il corridoio, notò Courtney, la giapponesina sempre ben vestita e simpatica a tutti.
Stava mettendo dei fuori su un tavolo che era stato abbellito per Hannah: c’erano tante dediche, pupazzi e candele.
-Ciao Sammy, è per Hannah, spero ti piaccia.- le disse.
Non aveva idea di dove venissero tutte quelle cose, dato che Hannah non aveva molti amici.
-Le dediche e il resto sono dei suoi amici.-
Sammy ridacchiò appena.- Davvero?- le chiese, notando un mazzo di rose.- Chiunque conoscesse bene mia sorella sa che le rose non le piacevano: le trovava banali.- commentò poi. -Ma tranquilla Courtney, stai apparendo a tutti buona e gentile, come sempre.- disse infine, prima di andarsene.
In aula non c’era nessuno, solo un professore grasso che dormiva sulla sedia con mezza patatina in bocca.
Era disgustoso, ma dopotutto doveva starci solo per due ore.
Fu a quel punto, che con sua grande meraviglia, vide entrare Clay.
-Ehi, che ci fai qui?- gli chiese, mentre si sedeva al banco accanto al suo.
-Dovevamo ascoltare le cassette insieme no?- rispose l’altro, con un mezzo sorriso.
Anche a Sammy venne da sorridere.- Ti sei fatto mettere in punizione per me?-
-Una sorta.- sussurrò Clay, per non svegliare il prof.
-E cosa hai fatto?-
La risposta giunse dalla porta: Alex Stendall con un pacco di ghiaccio sulla guancia.
Sammy scoppiò a ridere e diede un cinque a Clay.- Grande Clay!-
-Si, molto divertente.- borbottò Alex, sedendosi.
-Hai davvero fatto tutte quelle cose che dice Hannah?- domandò Clay.
-E tu? Siamo tutti colpevoli.- commentò l’altro, prima di mettersi a braccia conserte sul banco.
Successivamente, Clay tirò fuori il walkman e porse una cuffia a Samantha.
Sssh, per questa cassetta dovrete essere molto molto silenziosi. Vi siete mai chiesti com’è osservare qualcuno? Violare la sua privacy? Vi chiederete che segreti potreste scoprire. Che scheletri potreste scoprire. Facebook, Twitter, Instagram, ci hanno trasformati in una società di guardoni….E ci piace. Ma ovviamente, spiare qualcuno nella vita reale è una cosa completamente diversa. Si, qualcuno mi spiava. Quindi benvenuto Tyler Down, questa è la tua cassetta.
   
 
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