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Autore: KawaTengu_Ronin    08/05/2020    0 recensioni
Nella fredda Horsvezia all'epoca dei Vichinghi una nuova puledra sta per nascere, una puledra speciale per il suo tempo e per la sua gente
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le pegaso Cuordidrago'
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Ett sto och den drakarna
Una puledra e i draghi
Era una bella giornata, la neve era fresca e non vi erano nuvole in cielo, i pochi pegasi nel villaggio non avevano programmi di pioggia o neve per quella giornata, Lumi mise zoccolo fuori dalla capanna, e vide i vari pony e grifoni che stavano uscendo dal villaggio per andare a fare legna, i grifoni naturalmente andavano a caccia essendo carnivori, Tømmer invece era fuori dalla capanna che andava al lago ghiacciato del villaggio per andare a pescare. La pegaso si limitò a chiudere la porta per tornare ad occuparsi della piccola Snö che stava dormendo beata, e da un lato della capanna lei osservava le sei uova che Regn le aveva affidato e ne accarezzò una, poi si diresse verso la cucina dove stava cuocendo il pane.
-“Mmm che buon odorino, credo che andrò a prendere delle piante dall’altra stanza, forse una buona zuppa di muschi e licheni potrebbe andare bene con il pane”-, Lumi andò in un’altra stanza per prendere delle erbe e dei licheni che erano conservati in alcune ceste.
-“Io spero tanto che la piccola Kristall Snö possa apprezzare i draghi come ho fatto io, che lei possa avere una bella vita in questo villaggio lontano dalle lotte e dalla violenza, che possano i draghi proteggerla”-. Lumi era spesso intenta in casa a preparare da mangiare, ma quando era la bella stagione raccoglieva spesso piante da mangiare e altre cose che si sarebbe conservata per l’inverno, ma lei non odiava questa stagione, era infatti felice di vedere le montagne e le pianure piene di neve, ma non le dispiaceva starsene in casa al calduccio di un buon focolare soprattutto accompagnato da una buona pagnotta con dell’ottimo formaggio salato. Dopo un po' di tempo Lumi sentì bussare alla sua porta, era Regn che voleva parlare con lei.
-“Regn, che bello poterti vedere”-
-“Esagerata, non ci vediamo solo da due giorni”-
-“Per me è sempre un dramma non poterti vedere, sei la mia migliore amica e mi riempie sempre di gioia il cuore il vederti”-
-“La cosa rende felice anche me, come stanno le uova?”-
-“Le tengo in un lato della casa al calduccio, se le mettessi vicino al fuoco finirebbero per schiudersi, forse dovresti rimanere qui al villaggio”-
-“Lo sai che se volessi potrei, ma purtroppo devo stare vicino a Flod, e poi alla gente del tuo villaggio non fa piacere che io rimanga qui”-
-“Mi dispiace, forse dovresti occuparti tu delle tue uova”-
-“No, ho scelto te per occupartene, perché sei l’unica pony di cui ho fiducia”-
-“Io spero di non deluderti, sto facendo il mio dovere, e la cosa non è né facile né difficile, dato che devo occuparmi anche di Kristall Snö”-
-“Come sta la piccolina?”-
-“Dorme spesso, e quando è sveglia i suoi bellissimi occhi sono una gioia vederli”-
-“Mi auguro che anche lei diventi come te, una pony che adora i draghi”-
-“Lo spero anche io, spero di poterle stare sempre vicina, ed di difenderla, come spero che i draghi possano sempre starle vicino e proteggerla”-
-“Flod non lo permetterebbe, ma a me non importa quello che dice qualunque cosa dovesse accadere io ti prometto che mi occuperò di lei e di te”-
-“Ne sono felice, ti va una zuppa di licheni?”-
-“Per me va bene”-, Lumi prese una ciotola, ci mise dentro la zuppa e la diede a Regn, che la bevette in un fiato sebbene scottasse,
-“Ah, squisita, davvero buona”-
-“Rimarrai ancora un po' qui?”-
-“Giusto un altro po' per fare un volo intorno al villaggio, poi credo che ritornerò alle mie grotte”-
-“Questo significa che fino a domani non ti vedrò?”-
-“Non essere triste, in fondo ci vediamo lo stesso, no?”- .
Regn salutò Lumi e poi fece dei voli intorno al villaggio, per poi andarsene verso est in direzione delle sue grotte, Lumi la salutò sebbene la draghessa non potesse vederla, poi chiuse la finestra di legno e si mise a trangugiare un po' di zuppa e cullò la piccola Snö, poi ogni tanto dava un’occhiata alle uova di Regn per vedere se c’era movimento.
Un’altra giornata passò e Lumi pensò di andare verso il laghetto del villaggio mentre gli altri pony e grifoni erano fuori per cercare cibo. Si portò con sé una lancia di legno e quando arrivò al laghetto usò la lancia per penetrare il ghiaccio, fece un piccolo buco, poi con giusta precisione cercò di colpire con la lancia i pesci sotto il ghiaccio, non era per niente facile dato che i pesci erano veloci, ma dopo tanti tentativi, Lumi riuscì a prendere un pesce, e lo appoggiò sulla neve per prenderne un altro.
Ad un certo punto però sentì un forte grugnito venire al di là del grosso steccato che attraversava il villaggio, Lumi non ci fece caso e continuò a pescare, ma dopo sentì di nuovo quel verso accompagnato da un altro simile, incuriosita si alzò dalla neve e andò ad osservare cosa ci fosse oltre lo steccato.
Si avvicinò piano piano e vide qualcosa in mezzo alla neve, qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere, erano dei Mutanti del ghiaccio, erano di colore blu e bianco e si mimetizzavano nella neve, erano gli stessi Mutanti che Tømmer e gli altri guerrieri avevano sconfitto, per Lumi era strano che ci fossero altri Mutanti dato che la regina madre era stata abbattuta, l’unica cosa che lei fece era indietreggiare, ma i Mutanti si stavano avvicinando, allora Lumi corse subito alla sua capanna di legno per scappare, senza guardarsi dietro.
Il suono che sentiva mentre correva era agghiacciante, sentiva i brontolii e i ruggiti che i Mutanti stavano facendo, la sfortuna volle che durante la sua corsa, Lumi aveva lasciato cadere la sua lancia, nella fuga cercò di avvisare le poche puledre e grifonesse rimaste.
-”Hjälp Hjälp! (Aiuto Aiuto) ci sono i Mutanti, scappate, scappate”-, le puledre e le grifonesse aprirono le loro porte e videro Lumi scappare dai Mutanti.
Dopo alcuni secondi Lumi chiuse la porta e la sprangò con un asse di legno, la povera pegaso ansimava per la corsa, ma sapeva che lì dentro sarebbe stata al sicuro, intanto la piccola Snö stava piangendo, così Lumi corse a farla stare calma.
-“Sshhh, ssshhh, non piangere piccolina, non preoccupare, papà verrà presto a salvarci”-. Nel frattempo al di fuori della capanna i cinque Mutanti aspettavano che Lumi uscisse, sembravano dei cani randagi che aspettavano la preda al varco, alcuni si erano anche messi a battere con gli zoccoli sul tetto. Le puledre e le grifonesse non sapevano che fare, non avevano armi con loro, però la loro amica era in pericolo e non potevano starsene lì ferme.
Ecco che in un attimo però due Mutanti calciarono la porta e la buttarono giù, Lumi non sapeva cosa fare i due Mutanti stava davanti a lei a pochi passi, e ringhiavano, lei prese Kristall Snö in braccio per proteggerla, ma qualcos’altro attirò l’attenzione dei due Mutanti, erano le uova di drago, ed entrambi si avvicinarono ad esse.
-Oh no- disse Lumi, lei non poteva permettere che quelle bestie fameliche si mangiassero le uova, ma nel frattempo gli altri Mutanti riuscirono a fare un buco dal tetto, Lumi non poté fare altro che fare in fretta, strinse forte Kristall Snö e mise subito le sei uova in una borsa e scappò via prendendo a spallate i Mutanti che stavano davanti alla porta, ma prima di fuggire chiuse la porta per ostacolare i Mutanti.
Dopodiché corse veloce fuori dal villaggio, sperando che i Mutanti non la seguissero, purtroppo nessuno la aiutò erano tutte terrorizzate dai Mutanti.
Questi ultimi riuscirono ad uscire dalla capanna e cercarono di inseguire la puledra con l’odore, purtroppo i Mutanti del ghiaccio riescono a sentire l’odore di una preda anche in mezzo ad una tempesta di neve, e quindi capirono subito dove era andata la puledra e corsero fuori dal villaggio.
Ma proprio quando i Mutanti uscirono fuori dal villaggio, c’erano i pony e i grifoni che li videro, compresi Tømmer e il suo amico Vinge, il quale vide per primo quel branco
 -“Hej! Vad händer?”(Ehi! Che succede?)-
- “Jag vet inte”(Non so), sembra che ci siano dei Mutanti che scappano dal nostro villaggio-
-“Sarà meglio andare a vedere, qualcuno potrebbe essere stato attaccato”-.
Tømmer e Vinge corsero assieme agli altri pony e grifoni per vedere cosa stesse accadendo, entrarono subito nel villaggio e alcune puledre e grifonesse si misero davanti a loro,
-“Quei Mutanti…quelle orribili bestie, hanno attaccato Lumi, lei aveva con sè la piccola Snö e le uova di drago e poi quelle orribili bestiacce si sono messe ad inseguirla”-, Tømmer era spaventato ma anche un po' arrabbiato
-“E non avete fatto niente per salvarla? Vi siete semplicemente messe a guardarla?”-
-“Ci dispiace, non sapevamo cosa fare, avevamo paura”-
-“Siete tutte delle idiote, Lumi è in pericolo per colpa vostra”-, ma Vinge fermò il pony dalla sua ira,
-“Andiamo Tømmer, possiamo ancora inseguire quei Mutanti, possiamo salvare subito tua moglie se cominciamo a correre”-
-“Giusto, andiamo”-, Tømmer e Vinge e gli altri pony e grifoni si misero subito a correre per inseguire i Mutanti, e cercarono di correre più in fretta che potevano nonostante la neve, per fortuna che Tømmer e Vinge potevano volare.
Volarono per circa dieci minuti e trovarono una brutta scena, i Mutanti erano ammassati sopra qualcosa nella neve, e lì intorno c’erano tracce di uova distrutte.
Non ci volle molto per realizzare che I Mutanti stavano attaccando Lumi, così Tømmer e Vinge con le loro lance attaccarono quelle bestie.     
Sia Tømmer che Vinge usarono molta forza contro di loro, ma i Mutanti erano molto coriacei, e ritornavano all’attacco, ma Tømmer non avrebbe permesso che Lumi fosse in pericolo, così con la lancia perforò l’esoscheletro robusto di uno dei Mutanti uccidendolo all’istante, Vinge d’altro canto oltre alla sua lancia aveva anche i suoi artigli come ogni grifone che si rispetti e non aveva difficoltà ad attaccare i Mutanti, per fortuna non erano molti e così dopo qualche colpo di lancia i Mutanti erano tutti morti sulla neve.
Vinge era eccitato per quella piccola battaglia
-“Wow, è stato fantastico, da quanto non mi capitava di uccidere qualche Mutante, e adesso abbiamo vinto e…..”-, Vinge dovette smettere di festeggiare perché Tømmer era in preda allo sconforto, Lumi infatti era piena di morsi e graffi e perdeva molto sangue, la prese e la alzò nei suoi zoccoli, si accorse che lei si era messa sopra la piccola Kristall Snö e l’ultimo uovo di drago che era sopravvissuto, Lumi durante la lotta aveva fatto da scudo col suo corpo per proteggerli entrambi.
Tømmer strinse Lumi molto forte poi si rivolse a Vinge,
-“Tu prendi l’uovo e Kristall Snö, io devo portare subito Lumi dalla vecchia grifonessa per curarla”-
-Subito-, e Vinge fece come gli fu detto, Tømmer portò subito Lumi nella capanna della vecchia grifonessa perché potesse guarirla, la vecchia non era affatto contenta delle ferite che lei aveva, ma fece come Tømmer gli chiese e così la portò dentro per fare il possibile per aiutare la povera pony.
Vinge intanto aveva portato la piccola Kristall Snö nella sua culla di legno, la puledrina non la smetteva di piangere, anche durante il combattimento la si sentiva, poi Vinge mise l’uovo di drago sopra della paglia, cercò di calmare la puledrina, ma era inutile, evidentemente la piccola Snö voleva la madre, Tømmer entrò in quel momento per vedere come stava la piccolina.
Si avvicinò a lei e la prese tra gli zoccoli, e la cullò un po' per calmarla, anche se la piccina voleva la madre, lui riuscì a farla smettere di piangere.
-“Non piangere piccola Snö, la mamma è solo ferita, stai calma, tornerà tutto a posto, se solo non fossi andato in cerca di cibo, non avrei dovuto lasciarla da sola”-, Vinge cercò di rincuorare Tømmer,
-“Non te la prendere, è colpa mia e degli altri, non dovevamo chiederti di venire, avremmo dovuto lasciarti qui assieme a tua moglie e poi portarti qualcosa da mangiare”-
-“No la colpa è mia, sono io che non dovevo lasciarla da sola, è stata una mia decisione, spero che stia bene, non potrei sopportare di perdere Lumi”-
-“Ora non abbatterti, vedrai, se la caverà”-
-“Se le succedesse qualcosa, non potrei mai perdonarmelo”-
-“Non dire queste cose, e davanti a tua figlia”-
-“Scusa, scusa, è vero, devo pensare positivo, se penso anche che quelle bestiacce hanno anche distrutto le uova di Regn, ora chi glielo dirà? Chissà i draghi cosa sarebbero in grado di fare”-
-“E’ vero, Regn potrebbe capire, ma Flod non credo che sarebbe comprensibile”-
-“Lumi è l’unica che può parlare senza paura con i draghi, io invece non oso avvicinarmi a loro, qui stiamo parlando dei draghi del ghiaccio, sono creature molto fiere quelle”-
-“Non voglio pensare a cosa ci farebbero quando sapranno delle uova rotte”-
-“Ma la colpa non è nostra, sono stati i Mutanti, anche i draghi del ghiaccio odiano quelle maledette creature”-
-“Ma le uova erano sotto la responsabilità di Lumi, avevo promesso anche io di dare uno zoccolo”-
-“Ne verremo tutti fuori, in fondo è anche colpa del resto del villaggio”-
-“E’ vero, non hanno fatto niente quando Lumi era in pericolo, tutte a tremare di paura, l’hanno condannata”-
-“Ora basta, è successo, possiamo solo pregare gli dei del nord, sperando che si sistemi tutto, Lumi ce la deve fare”-.
 Passò il tempo e il cielo cominciava a farsi scuro per via delle nuvole che si stavano radunando, oramai si era fatta anche ora di cena, ma né Tømmer né Vinge avevano fame, però la piccola Kristall Snö stava piangendo, lei di fame ne aveva, così Tømmer versò del latte in una ciotola e lo diede alla puledrina che lo bevette dalla punta della ciotola. Dopo averla sfamata la cullò per farle fare il ruttino e per farla dormire di nuovo.
Il tempo passò e Tømmer era sempre preoccupato per Lumi, così decise di andare nella capanna della vecchia grifonessa per sapere nuove notizie.
Bussò e la grifonessa aprì,
-“Come sta Lumi? Si rimetterà?”-
-“Vieni dentro”-,
Tømmer fece come disse la vecchia, e quando entrò vide Lumi su di un letto di paglia, con diverse fasciature, sulla faccia, sul petto, sugli zoccoli e sulle ali.
Tømmer voleva avvicinarsi per toccarla, ma la vecchia grifone lo fermò.
-“Non la toccare, è ancora molto ferita”-
-“Ma come sta? Ti prego, dimmi come sta”-
-“Senti, non voglio mentirti, purtroppo ha ricevuto molti morsi da quelle bestie, gli hanno succhiato molto sangue e sembra che gli abbiano iniettato un bel po' di veleno”-
-“Ma….come sta? Ti prego dimmi che sta bene”-
-“Ora sta bene, io ho fatto il possibile, ho cercato di salvarla, ma credo proprio che non supererà la notte, io ci ho provato, mi dispiace”-.
Tømmer non poteva credere a quelle parole, avrebbe tanto voluto che fosse una bugia, ma la grifonessa ripetette che non lo era, il pegaso impazzì subito voleva stare vicino a sua moglie, ma la vecchia lo fermò.
-“LUMI, LUMI, NEJ, NEJ (NO, NO), non è possibile, non può morire, io e lei dobbiamo stare insieme, abbiamo anche una puledrina, non può lasciarci, che ne sarà di noi? Che cosa dirò a Regn? Che cosa faremo con i draghi quando vorranno le loro uova?”-
-“Stai calmo Tømmer, non è certo sbraitando così che lei potrà guarire”-
-“Ora parli così, ma quando lei è stata attaccata cosa avete fatto? Niente, siete tutte rimaste a morire di paura, NON AVETE FATTO NIENTE, l’avete lasciata morire, ED IO CHE L’HO PURE LASCIATA SOLA PER CERCARE CIBO”-.
Tømmer corse fuori e diede pugni nella neve dalla rabbia, si stava trattenendo le lacrime, ma ora cominciò a piangere dal dolore,
-“E’ soprattutto colpa mia, COLPA MIA, io l’ho abbandonata, sono stato io a condannarla, IO, IO, SONO LO STUPIDO CHE L’HA CONDANNATA”-,
Vinge vide come il suo amico si stesse sfogando e pensò di non fare niente per far sì che lui buttasse fuori la sua rabbia,
 Tømmer continuò a picchiare con gli zoccoli la neve fino a quando la grifonessa lo chiamò per rientrare.
-“Cosa c’è?”-
-“Tua moglie ti vuole parlare”-
-“Cosa? Lumi vuole parlarmi?”-.
Tømmer si avvicinò a Lumi, ma la pegaso era molto debole e tossiva, quindi riuscì a parlargli solo a bassa voce.
-“Lumi? Cosa c’è? Non dovresti parlare, devi riposarti”-
-“Coff, coff, lo so……che……non ce la farò, non devi mentirmi”-
-“Nej, nej, devi riposare, io sono sicuro che ce la farai, devi solo riposare”-
-“No invece, questa è la mia fine…..non ce la farò”-
-“Non dire così, vedrai starai meglio, e staremo insieme con la nostra piccola Snö”-,
Lumi prese lo zoccolo di Tømmer e lo guardò con l’occhio destro che non era bendato,
-“Ascoltami bene Tømmer, ti prego ascoltami”-
-“Va bene, ti ascolto”-
-“Non mi resta molto tempo, quando sono stata attaccata ho cercato di volare più veloce che potevo, ma quei Mutanti mi hanno raggiunto e mi hanno morsicata e non ho potuto fare niente, l’unica cosa che ho potuto fare è fare da scudo a alla piccola e all’ultimo uovo che i Mutanti non hanno distrutto, quello che ti voglio dire, è che la colpa non è di nessuno, è successo, non ci puoi fare niente, il mio rimpianto è che non ho mantenuto il mio impegno con Regn, l’ho delusa, i Mutanti hanno rotto tutte le sue uova, ma una è rimasta, spero solo che mi perdoni”-
-“Non è stata colpa tua Lumi, sono stati i Mutanti, hai fatto il possibile”-
-“Ora quello che ti chiedo è questo, devi restituire l’uovo a Regn, e spiegarle la verità, e che mi dispiace con poterle parlare qui in questo momento, e non dimenticare la cosa più importante, la nostra piccola Snö, voglio che tu ti prenda cura di lei che non le faccia mai mancare niente, deve crescere come una bella pegaso che non deve fermarsi alle prime difficoltà, e farai in modo che lei non abbia mai paura dei draghi, che sono delle creature fantastiche, voglio che lei sia amica dei draghi come lo ero io, capito?”-
Davanti alla sua compagna morente Tømmer non potè certo dire di no, quindi promise che avrebbe fatto tutte queste cose,
-“So che posso fidarmi di te, sono sicura che la nostra piccola sarà una puledra in gamba”-, detto questo Lumi si mise lo zoccolo sul petto e si mise a dormire, il suo respiro era lieve, Tømmer pensò di lasciarla dormire, e se ne tornò dalla sua puledrina.   
Vinge neanche chiese cosa avesse detto la vecchia grifonessa, perché gli bastava aver visto la reazione di Tømmer per sapere la verità.
Tømmer si mise seduto su di una sedia e si mise a pensare, come avrebbe potuto lui badare da solo alla piccola Kristall Snö? Però la piccola era spiccicata alla madre oltre ad avere gli occhi blu del padre, però lui pensava anche che non poteva dire di no a sua moglie, e che doveva fare il possibile per occuparsi della piccola, doveva parlare con Regn, per fare in modo anche che Kristall Snö avesse a che fare con i draghi, proprio come sua madre, e forse sua madre sarebbe vissuta attraverso la puledrina.
Ormai arrivata la notte Lumi esalò l’ultimo respiro, così il villaggio organizzò un funerale, trasportarono la pegaso morta su di una branda di legno traportata da quattro pony, tutto il villaggio era presente, c’erano pony e grifoni, maschi e femmine che brandivano torce di fuoco. 
Portarono Lumi vicino ad una stele di pietra dove c’era una buca per mettercela dentro, la pegaso era anche avvolta in una coperta, fu Vinge a mettercela dentro, prese il corpo e lo piazzò nella buca, sulla stele c’era scritto “Kristall Lumi, una pegaso speciale per i pony e per i draghi”.
Tømmer teneva in braccio la piccola Snö, la piccola non sapeva cosa stesse succedendo, ed era meglio così,        
Tømmer la tenette stretta e poi salutò la moglie che ormai li lasciava soli
-“Adjö Lumi (Addio Lumi), non amerò nessun’altra puledra oltre te, ti prometto che farò il possibile per far crescere bene la nostra Snö, te lo giuro”-,
Detto questo, fu riempita la buca e tutti si misero a pregare per la perdita della cara pegaso.
Tømmer sapeva che la sua vita non sarebbe stata come prima, ma doveva farsi forza proprio per la sua puledrina, non poteva demoralizzarsi, né sentirsi debole, né mostrarsi negativo, doveva essere forte perché l’aveva promesso a Lumi ed anche a sé stesso, ora aveva solo Kristall Snö, e per lui era già molto, dato che era l’eredità che sua moglie aveva lasciato, per fortuna tutti nel villaggio promisero a Tømmer di aiutarlo con la piccola, dato che erano colpevoli di non aver aiutato Lumi.
Tømmer faticò a dormire quella notte, ma la mattina fu svegliato da un colpo alla porta, pensò potessero essere altri Mutanti però quando aprì la porta fu sorpreso, era la draghessa Regn, la quale era venuta a trovare proprio Lumi.
Tømmer uscì di casa e chiuse la porta, poi portò Regn davanti alla tomba di Lumi, all’inizio lei non capì, ma poi il pegaso gli spiegò per filo e per segno cosa fosse successo l’altro giorno, senza lasciare dettagli.
Regn si mise a piangere molto forte, si mise gli artigli sugli occhi, ed urlò, non poteva credere di aver perso la sua migliore amica, era più disperata per la perdita di Lumi che per quella delle uova.
-“E’ colpa mia, è tutta colpa mia, non posso credere che per un giorno che non sono venuta è successo questo pandemonio, ed ora….ora lei non c’è più”-,
-“Non è colpa tua, è colpa mia che l’ho lasciata da sola”-
-“No, anche io l’ho lasciata da sola, sarei dovuta rimanere qui al villaggio, e non starmene con quegli stupidi draghi buzzurri”-
-“Tu sei la moglie del capo, è naturale che debba stare con lui”-
-“Ma non dovevo permetter che il mio dovere mi tenesse lontana da Lumi, e adesso…..adesso lei è morta, e tutto perché io non ero con lei”-
-“Lo so come ti senti, prima di morire Lumi mi chiesto delle cose”-
-“E cosa?”-
-“Mi ha detto di restituirti l’unico uovo che è riuscita a salvare dall’attacco dei Mutanti, ed anche di prendermi cura di Kristall Snö, farla crescere sana e forte, e che potesse essere amica dei draghi, come lo era lei, ed io non so se ci riuscirò a fare tutte queste cose, però, proprio per Lumi io devo farlo”-
-“Qual è il problema? Ti aiuterò io”-
-“No, non potrei mai chiederti una cosa del genere”-
-“Lei ha fatto il possibile per salvare le mie uova, ma non era abbastanza forte da contrastare un gruppo di Mutanti, quando si schiuderà l’uovo voglio portarlo qui al villaggio per far conoscere il mio cucciolo alla piccola Snö, così avrà un legame con il mio unico erede”-
-“Flod non apprezzerà, uno orgoglioso come lui non accetterà mai”-
-“Bah, che Odino lo perdoni, non permetterò che lui si intrometta più, proprio perché sono dovuta rimanere con lui che ho perso la mia migliore amica, non permetterò che lui mi impedisca di vedere l’unica cosa che Lumi ha lasciato in terra, può brontolare quanto vuole, ma io sono pur sempre sua moglie, e sono più potente di lui in fatto di autorità, ed io insegnerò alla piccola Snö ad avere fiducia nei draghi, ad essere sua amica, anzi spero che possa crescere con il mio cucciolo, maschio o femmina che sarà, farò visita al villaggio quando vorrò, e se ci saranno attacchi di Mutanti io ci sarò stavolta”-
-“Ma cosa succederà quando dirai a Flod della perdita delle altre uova? Non sarà furibondo? Se la prenderà con noi”-
-“Non essere sciocco, non permetterò che lui metta neanche una zampa qui, Lumi ha fatto di tutto per salvare le mie uova, io non potevo certo lasciarle in mezzo a quei draghi buzzurri, ho preferito lasciarle a chi mi fidavo di più, però avrei anche dovuto essere presente per lei e le uova, è soprattutto per colpa mia che lei non c’è più, io farò di tutto per proteggere e crescere la piccola Snö, lei mi ricorda tanto Lumi, e perciò voglio fare anche io la mia parte, come se Lumi fosse ancora tra noi”-
-“E’ molto bello quello che hai detto, con il tuo aiuto sono sicuro che potrei farcela, anche a me piacerebbe vederti spesso qui, tu hai molti ricordi di Lumi, ed è come se Lumi fosse ancora con me, però ho soprattutto Kristall Snö che rassomiglia a Lumi, ed è il vero ricordo vivente che conservo di lei, e spero possa essere una puledra in gamba, perché le voglio bene”-
-“Io ora vado a portare il mio uovo alla nostra grotta, tornerò quando si schiuderà, però tu prenditi cura di Kristall Snö intanto”-
-“Non ti preoccupare, anche molti qui nel villaggio mi hanno promesso di aiutarmi quindi non rimarrò da solo”-
-“Adesso io vado, ci vedremo quando l’uovo si schiuderà”-
-“Ci vediamo Regn, hejdå(ciao ciao)”-.
Regn volò lontana dal villaggio per tornare nella grotta dove abitava.
Purtroppo non fu accolta calorosamente dal marito Flod, il quale voleva sapere delle uova.
Regn quasi mai mentiva a suo marito, ma in questo caso doveva dire per forza la verità, così raccontò tutto il fattaccio a Flod, la povera Regn non poteva trattenere le lacrime quando si mise a parlare della morte di Lumi.
Ma a Flod questo particolare non interessò, era infuriato dal sentire quella storia.
-“LE NOSTRE UOVA? LE NOSTRE UOVA SONO STATE DISTRUTTE?”-
-“Non urlare, ti stanno ascoltando tutti i draghi”-
-“Urlo eccome, la colpa è tua, hai lasciato le nostre uova negli zoccoli di quella maledetta puledra amica tua, e guarda che è successo, ti sei fidata di quella stupida puledra, ed ecco cosa è capitato, ci è rimasto un solo uovo”-
-“Non ti azzardare a parlare male di Lumi, lei ha fatto il possibile per difendere le uova dai Mutanti, purtroppo non era una puledra che sapeva combattere, la colpa è mia, io che non sono stata con lei, l’ho abbandonata e lei è stata attaccata, la colpa è solo mia, ed ora lei è morta”-
-“Almeno ora che lei è morta non andrai più in quel villaggio”-
-“E’ qui che ti sbagli, io ci tornerò, lì ci vive la figlia di Lumi, la sua unica eredità”-
-“Cosa? Vuoi tornare lì per una puledrina?”-
-“Quella puledrina è ciò che mi rimane di Lumi, lei stessa prima di morire voleva che sua figlia fosse diventata amica dei draghi, ed è quello che ho intenzione di fare, quando il mio uovo si schiuderà, farò conoscere il nostro draghetto o draghetta alla piccola Kristall Snö”-
-“Non puoi dire sul serio, ora che Lumi è morta non avevi più motivo di andare in quel villaggio”-
-“Invece ce l’ho, io l’ho vista quella puledrina, è bellissima, assomiglia tutta alla madre, ed io voglio che anche lei possa essere amica dei draghi proprio come lei, e se la cosa non ti aggrada, posso benissimo andare in quel villaggio permanentemente, così mi assicurerò che stavolta i Mutanti non facciano male a nessuno, non farò due volte lo stesso errore”-
-“NO FERMA……d’accordo, hai vinto tu, se proprio vuoi, fallo, basta che tu sia felice, non posso permettere che tu rimanga lì lasciandomi qui solo, io non ti ostacolerò”-
-“Sapevo che sotto quella corazza dura batteva un cuore d’oro”-.
In realtà Flod aveva bisogno di Regn, dato che lui era il capo e sua moglie la regina dei draghi di ghiaccio, e la regina non poteva stare per troppo tempo lontano dal branco, perché ne avrebbe risentito la posizione di leader di Flod, ma lui comunque non era freddo come il suo elemento, perché amava sempre la sua compagna anche dopo tanto tempo, perciò la lasciò fare.
7 anni dopo
Erano passati ormai sette anni, e nel villaggio la vita scorreva pacifica, sia grazie ai suoi abitanti sia al fatto che Regn spaventava ogni creatura ostile nei paraggi.
Da una casetta ecco che esce una puledra carina di color azzurro chiaro, con la coda lunga e la criniera folta di colore blu chiaro e blu scuro, è proprio la nostra protagonista Kristall Snö, che si allontana da casa sua per andare a pregare alla tomba della madre, ma prima di andarsene rientra in casa per prendere un paio di cosette.
Le prime cose sono un arco di legno ed una faretra, l’altra cosa è una pelle di drago di ghiaccio, si tratta precisamente di una pelle di drago dopo una muta, ed apparteneva a Regn in persona, che la donò a Kristall Snö anni fa, dato che questo tipo di pelle i draghi di ghiaccio la buttavano via, ma Regn la regalò alla puledra per proteggerla dal freddo, dato che a differenza dei Draghi di Equestria, le pelli dei draghi elementali hanno proprietà magiche e sono leggere come le foglie, ma dure come il diamante, e Kristall Snö non stava mai senza quella pelle, che nemmeno puzzava, anzi odorava di neve, e le permetteva persino di mimetizzarsi nel bianco manto invernale.
Arrivata davanti alla tomba della madre, Kristall Snö unì i suoi zoccoli anteriori e pregò,
-“Grandi antenati, proteggete mia madre, la quale io non ho potuto conoscere meglio, purtroppo i Mutanti me l’hanno portata via”-,
dopo essere uscita di casa Snö era solita fare visita alla tomba della madre, e spesso piangeva per non averla conosciuta.
-“Mamma, quanto avrei voluto sapere molte più cose di te, non è colpa tua, ma papà dice sempre che se io sono qui, tu continui a vivere dentro di me, e non sarai mai dimenticata, ed hai anche fatto di tutto per salvarmi la vita a me a all’ultimo uovo di drago, tu vivrai sempre nel mio cuore, anche se non so molto di te, le sole cose che conosco di te me le hanno dette papà, Regn e gli altri abitanti del villaggio, spero che tu possa riposare in pace, vila i fred, mamma(riposa in pace, madre)”-
Kristall Snö si alzò dalla neve e si mise a fissare la tomba della madre, sopra la lapide c’era una collana fatta di denti di drago di ghiaccio, quei denti appartenevano a Regn, lei stessa la creò con i suoi vecchi denti per lasciare qualcosa alla sua cara amica.
Kristall Snö si rimise a posto la faretra e si incamminò nella foresta vicino al villaggio dove suo padre Tømmer la stava aspettando.
Il pegaso si trovava vicino ad un albero, e poi si girò verso la figlia,
-“Eccoti Kristall Snö, vedo che ti sei attardata alla tomba di tua madre”-
-“Lo devo fare padre, mia madre mi ha salvato la vita, devo portarle onore”-
-“E’ vero, ma è anche vero che devi imparare a difenderti da sola, non permetterò che tu venga attaccata come tua madre, sarai ancora una puledra piccola, ma devi imparare ad usare qualche arma”-
-“Papà, non sono più piccola, ormai ho sette anni”-
-“Ed è per questo che devi imparare a difenderti, ora prendi il tuo arco”-,
Kristall Snö si mise in posa, sbatteva le ali per rimanere a pochi centimetri dalla neve, poi con uno zoccolo prese una freccia e con l’altro teneva fermo l’arco, il padre le chiese di mirare alla corteccia di un albero.
-“Concentrati Kristall, mira bene con un occhio e osserva bene dove punterai con la tua freccia”-,
Kristall Snö scoccò, la freccia, ma quest’ultima finì a pochi centimetri dall’albero conficcandosi sulla neve, la puledra, non capì cosa avesse sbagliato, il padre la consolò,
-“Non devi rattristirti Kristall, può succedere le prime volte, ho aspettato che tu fossi più grande per farti usare un arco, devi solo concentrarti meglio, fai un altro tentativo, e se non ti riesce, fanne un altro, finchè non ti riesce, ma bada che devi tenerti sempre in allenamento se vuoi sempre essere pronta per difenderti da un attacco dei Mutanti, o da parte di altre bestie feroci”-,
Kristall Snö si fece coraggio, e si mise di nuovo a scoccare un’altra freccia, però tirò troppo verso destra e mancò il tronco, tirò di nuovo ma stavolta mirò troppo verso sinistra, provò con un’altra freccia, ma nemmeno con questa riuscì a colpire la corteccia, il padre si mise vicino a lei e la aiutò a tenere meglio sia l’arco che la freccia, Snö riuscì a scoccarla senza tremare ma la freccia colpì la base dell’albero.
-“Sembra proprio che l’arco non faccia per me”-
-“Tesorina, non devi demordere, basta solo allenarsi e vedrai che ce la farai, dopotutto sei riuscita a colpire l’albero, no?”-
-“Sì, ma solo perché mi hai aiutato papà”-
-“Vedrai che riuscirai a tirare frecce da sola, ricorda, punta bene il tuo obiettivo, tieni tesa la corda, e poi lascia andare la freccia”-,
Tømmer e Kristall Snö ripresero la loro roba e ritornarono al villaggio, ma poco prima di entrarci videro da lontano nella neve due figure familiari che li salutavano.
La prima era Regn, la seconda era un draghetto né piccolo né grande, ma un po' più grande di Kristall Snö, era un draghetto con le squame di colore celeste e la pancia di colore giallo,
Kristall Snö gli corse incontro,
-“Sven, Sven, sei venuto”-,
il giovane drago in questione si chiamava Sven, ed era l’unico erede di Regn e Flod, praticamente l’ultimo uovo sopravvissuto, Sven a differenza del padre era sempre contento di poter fare visita al villaggio dei pony, dato che sua madre gli insegnò ad accettare le interazioni tra le due razze.
Per Sven, Kristall Snö era come una sorella, e sapeva del sacrificio di Lumi affinché lui nascesse, non era burbero come Flod, ma gentile come Regn, solo quando si trovava in mezzo ai draghi diventava uguale al padre.
Sven abbracciò forte Kristall Snö e fu felice,
-“E’ bello poterti vedere Kristall”-
-“E’ bello anche per me vederti, fratello mio”-, Sven posò Kristall per parlarle meglio,
-“Che cosa stai facendo fuori dal villaggio?”-
-“Mi stava allenando mio padre con l’arco”-
-“Stai cominciando ad imparare a difenderti? Ottimo, ma ricorda, se dovesse succedere qualcosa il tuo fratellone Sven sarà sempre qui per proteggerti” -
-“Papà dice che però devo anche contare sulle mie forze, non sempre tu sarai qui”-
-“Forse è vero, ma non permetterò che qualcuno possa torcerti un crine”-,
Regn fece segno di entrare nel villaggio. 
Nessuno degli abitanti si spaventava più per la presenza dei draghi, a parte il fatto che erano solo Regn e Sven a fare visita, soprattutto la draghessa che voleva fare ogni tanto vedere Kristall Snö, e naturalmente pregare davanti alla tomba della sua amica Lumi.
Il più del tempo Regn si piazzava davanti alla tomba con aria malinconica, e a volte Tømmer le faceva compagnia, ma il pegaso non voleva stare troppo tempo davanti a quella lapide, perché altrimenti si sarebbe messo a piangere, e poi aveva da fare in casa, anche se ora che Kristall era abbastanza grande poteva benissimo aiutare il padre.
Kristall e Sven invece si divertivano a giocare nella neve, ed anche a pescare nel lago del villaggio, Regn era felice per questi momenti, anche se non duravano molto, perché dopotutto non poteva stare molto tempo via dal suo branco, soprattutto dopo Sven fu nato, ma a Regn non importava, lei adorava quel villaggio, e Sven anche e Kristall era sempre felice di passare il tempo con suo fratello drago.
La pegaso e il giovane drago si sedettero davano al lago e si misero a pescare, e nel frattempo parlavano.
-“Sven?”-
-“Sì? Kristall?”-
-“Quando un giorno tu sarai il capo dei draghi diventerai come tuo padre?”-
-“Papà dice che è troppo presto per una prova del fuoco, bisognerà aspettare quando sarò più grande, sarà lui  a deciderlo”-
-“Cos’è una prova del fuoco?”-
-“E’ un test per misurare la forza fisica e la velocità di un drago, bisogna superare degli ostacoli, volare, e il tutto per recuperare uno scettro che uno dei draghi anziani ha nascosto”-
-“Nascosto dove?”-
-“Questo non si sa, mio padre mi sta allenando per quando arriverà quel giorno, è molto faticoso l’allenamento che mi fa fare, però lui dice che lo fa per il mio bene, vuole che quando succederà io dovrò essere pronto, vuole assolutamente che io possa prendere il suo posto un giorno”-
-“Credi che quel giorno potrò assistere alla prova?”-
-“E’ una cosa riservata ai draghi, non credo che mio padre ti permetterebbe di vederlo, così come non vuole che tu venga a vedere il nostro covo”-
-“Tuo padre è parecchio cattivo con me”-
-“Non devi avercela con lui, è fatto così, non ama stare con i pony, dato che non tutti accettano i draghi come nel tuo villaggio, e poi lui è un tipo molto orgoglioso, non gli piace mostrare i suoi sentimenti, nemmeno con mia madre e me, ma non devi odiarlo”-
-“Speravo di poterti vedere il giorno della prova, avrei voluto tifare per te”-
-“In realtà non è che i pony non possono vederlo, non c’è una legge scritta che lo vieta, però è risaputo che non possono parteciparvi”-,
Kristall notò che Sven mentre parlava riuscì a prendere un pesce, mentre lei no, lei si alzò da terra e prese la sua canna,
-“Ci vediamo vicino casa mia, devo andare”-
-“Perché? Rimani ancora un po'”-
-“Non riesco a prendere neanche un pesce, è inutile stare qui”-.
Kristall andò vicino alla sua casa di legno, ed appoggiò la sua canna da pesca, poi volò sul tetto e si mise seduta a fissare le montagne.
Pochi attimi dopo Regn la vide e le si avvicinò.
-“Ciao piccola Snö, che ci fai sul tetto di casa tua?”-
-“Regn, per favore, non sono più così piccola, ho sette anni”-
-“Per me e per tua madre sarai sempre una puledrina, già da quando eri nata non avevi paura di me”-
-“Io…..non so niente di mia madre”-
-“Ooooh, povera piccina”-
-“Lo so che tutto quello che conosco l’ho saputo da te e da papà, ma avrei tanto voluto conoscerla per avere dei suoi ricordi, l’unica cosa che ricordo era la sua voce quando mi cantava le canzoni per farmi addormentare”-,
Regn prese Kristall nelle sue mani e l’accarezzò e poi le diede un bacetto,
-“Piccola Snö, non sentirti triste, tua madre vive ancora dentro di te, ed io ci sarò sempre per te, come se fossi una mamma per te”-
-“Sniff, sul serio? Come una mamma?”-
-“Se vuoi puoi anche chiamarmi mamma, e non ti preoccupare di quello che direbbe Flod, io sono più potente di lui in fatto di autorità, lui sarebbe perso senza di me”-
 -“Davvero?”-
-“Lo so, lui è il capo dei draghi del ghiaccio, ma io resto pur sempre sua moglie, e non gli converrebbe vedermi arrabbiata, è una testa dura, ma in fondo mi ama, come ama suo figlio Sven, e sono sicura che vuole bene anche a te, anzi sai cosa faremo la prossima volta che verremo qui? Ti porterò dal mio branco”-
-“Ma Flod non vuole che io stia lì”-
-“Non importa quello che dice, io dico così, e lo sai? La prossima volta verranno a trovarci dei vecchi amici di Flod, sono un branco di draghi del fuoco provenienti dal Múspellsheimr”-,
Kristall rimase un po' perplessa da quella parola, scese dalle mani di Regn e si mise seduta sulla neve,
-“Cos’è un Múspellsheimr?”-
-“Ma come, non conosci i nove regni che ci circondano?”-
-“No, non ne so niente, quali regni?”-,
-“Mmm, immagino che qui nel tuo villaggio non abbiate questa credenza, sono più i Vichinghi che vivono sulle coste che hanno queste conoscenze, voi che dei pregate?”-
-“Noi preghiamo i nostri antenati, non abbiamo dei”-
-“In effetti non ho mai parlato di queste cose con tua madre,
Regn prese un ramoscello che aveva trovato lì vicino e disegnò nove cerchi nella neve,
-“Devi sapere che nelle nostre terre ci sono nove regni, dove ci vivono diverse razze, c’è per esempio qui in alto l’Ásaheimr dove si trova Ásgardr, il regno del dio pony Odino, poi c’è Álfheimr, il regno degli elfi chiari, e il Svartálfaheimr, il regno dei bisonti nani e degli elfi oscuri, poi ci sono lo Jǫtunheimr, il regno degli antichi draghi giganti di roccia, il Vanaheimr, il regno dei Vani, più in basso a tutto c’è lo Helheimr, il regno dei morti, tornando più in su c’è il Múspellsheimr, il regno del fuoco dove vivevano i draghi giganti del fuoco, poi c’è il Niflheimr, il regno dei draghi giganti del ghiaccio, dove sono nata io, ed infine qui al centro c’è il regno dove vivi tu e dove viviamo adesso cioè Midgardr, dove vivono razze come pony, grifoni, yak ed anche draghi”-
-“Quindi tu vieni da un altro regno?”-
-“Esatto, Kristall Snö, io vengo dal Niflheimr, un regno fatto di ghiaccio, io sono nata lì, ed anche Flod, ma un giorno io e la mia famiglia decidemmo di venire qui a Midgardr, e poi ci siamo trovati così bene che non ce ne siamo mai andati, siamo sempre vissuti nelle montagne e abbiamo creato il nostro clan, ma adesso dopo tanti anni, vengono a trovarci dei nostri vecchi amici dal Múspellsheimr, e si tratta di draghi del fuoco, vorrebbero rivedere alcuni di noi, tra cui proprio Flod”-
-“Ed io cosa c’entro?”-
 -“Vorrei farteli conoscere, anche se sono draghi di un altro elemento, voglio che tu conosca altri draghi, e che dia loro il benvenuto qui a Midgardr in qualità di rappresentante dei pony”-
-“Ma Flod…approverebbe?”-
-“Lascialo perdere, conta solo quello che ti ho detto io, anzi non gli diciamo niente, verrò a prenderti il giorno stesso in cui incontreremo i draghi”-
-“Ma….ci sono davvero i draghi giganti negli altri regni?”-
-“Sono quasi tutti scomparsi, Kristall, e poi loro non uscirebbero mai dal loro regno, ma quando fui piccola ce ne erano tanti, mi è ignoto il motivo della loro scomparsa”-
-“Sarà un’esperienza fantastica, non vedo l’ora”-
-“Ne parlerò con tuo padre, è giusto che lui sappia dove sarai quel giorno”-,
Regn andò a cercare Tømmer, mentre invece Sven volle di nuovo parlare con Kristall Snö.
La puledra disse tutto quello che Regn aveva detto a lei, Sven rimase sorpreso,
-“Non…..non me l’aspettavo che mia madre ti parlasse dei nostri amici del fuoco”-
-“Come mai? C’entra Flod?”-
-“Lui pensa che i pony possano uccidere i draghi, dopotutto non tutti i popoli accettano la nostra razza”-
-“Ci sarò solo io, in effetti mamma avrebbe voluto che io potessi avere contatti con i draghi, anziché averne paura, sarei lieta di poter fare amicizia con loro”-
-“Vedrai, ti piaceranno, ho già degli amici in quel branco, ci sono due draghi più giovani di me, sono un fratello e una sorella, si chiamano Lapillus e Lava, e hanno anche un fratello maggiore che si chiama Flail, e il loro padre è il capo dei draghi del fuoco, è lui che è l’amico di mio padre”-
-“Non vedo l’ora di vedere questi draghi”-
-“Però è meglio se non ti porti l’arco, sennò penseranno male di te, tanto ci sarò io e mia madre a proteggerti”-
-“Chiaro”-.
 
 
Continua…
 
 
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