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Autore: MissOphelia    08/05/2020    1 recensioni
[AN HARRY POTTER SPIN-OFF]
Tutto cambia, niente muore.
«Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente, affinchè riesca ad emergere la parte migliore di noi.» fece una breve pausa, avvicinandosi ad Helen e fissandola dritta negli occhi.
«Al tempo stesso la decisione di abbandonarci all'Amore richiede sempre una scelta da parte nostra, la scelta di non cedere alla paura, ma seguire ció che il nostro cuore realmente desidera. Dunque, solo attraverso una scelta coraggiosa, giunge la possibilità dell'Unione».
Genere: Fantasy, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Charlie era tornato da qualche giorno, per lui rivedere casa era sempre un sollievo.
Quell'edificio tanto pericolante quando sicuro, tanto angusto quanto confortevole.
Quella mattina sarebbero dovuti andare a prendere i ragazzi di ritorno da Hogwarts insieme ai Clark.
E quando mai non facevano qualcosa insieme ai Clark, erano come dei componenti acquisiti della famiglia, ormai.
Si guardó allo specchio, cercando di dare una sistemata a quell'ingarbugliata massa rossa che aveva in testa. I suoi capelli: un caso perso.
Sbuffó, uscí dalla camera che era abituato a condividere con Bill, troppo impegnato per fare ritorno alla Tana, e scese di sotto, dove la madre lo accolse con un grosso sorriso.
«Buongiorno tesoro.»
La signora Weasley era indaffarata con gli incantesimi domestici, come suo solito. Stava cucinando un abbondante pranzo, notó, evidentemente avrebbero avuto ospiti, quasi sicuramente i Clark.
«Buongiorno figliolo.»
Il signor Weasley era intento a leggere la Gazzetta del Profeta, mentre sprofondava nella sua poltrona.
«Ciao papà.»
Prese qualcosa da mangiare dalla dispensa e si sedette.
«Goditi questa calma Charlie, tra poche ore la rimpiangerai.» affermó il padre, ridacchiando.
«Sicuro!» asserí Charlie, mentre, tranquillamente continuava a fare colazione.

Trascorsero circa due ore prima che Jacob e il signor Clark arrivassero a casa Weasley. Anche Helen, la sorella di Jacob, sarebbe tornata per le vacanze natalizie.
Helen aveva dimostrato un certo carattere sin da piccola, era intelligente e piuttosto carina, da quello che ricordava, era più di un anno che ne' lui ne' Jacob vedevano i propri cari.
«Charlie, sbrigati!»
Molly lo stava chiamando, dovevano andare. Indossò il giaccone ed uscì di corsa, serrando con un incatesimo la porta di casa.
Non che avessero paura di qualche visita indesiderata, ma temevano che gli gnomi avessero potuto intrufolarsi in casa per mettere a soqquadro la cucina, come era giá capitato una volta; mamma Weasley si era infuriata da morire. (come biasimarla).
«Heeeey Charlie.»
Era Jacob. Si avvicinò con un grosso sorriso stampato in volto.
«Come si vive senza di me?» 
«Magnificamente Jacob, magnificamente.» 
Ammise scherzosamente.
L'amico rise, dandogli una pacca sulla spalla.
«Prima o poi ti trasfigureró in un Asticello, almeno così non potrai russare.» continuó Charlie.
C'era del vero in quell'affermazione: Jacob russava come un trombone, non invidiava per nulla suo padre ed Helen, che avrebbero dovuto sorbirlo in quei giorni.
Si diressero verso l'auto ed una volta sistematisi, partirono.

Quasi non ricordava la stazione di King's Cross, aveva dimenticato quanto fosse caotica in quei giorni.
Non era più abituato al caos, alle persone che scorazzavano ovunque, che correvano contro il tempo pur di non perdere il proprio treno, che discutevano animatamente, che si salutavano con strette di mani, abbracci, baci.
Non era più abituato a quel tipo di vita, si sentiva un estraneo.
Raggiunsero il binario 9 e 3/4 attraversando il solito passaggio.
Anche quello gli sembrò strano.
"Da quanto tempo."
Questo primo pensiero gli balenó nella testa appena sbucó dall'altra parte del muro.
«Chissà come stanno i nostri piccoli.» disse la signora Weasley, stringendo le mani al petto.
«In perfetta forma, immagino, Molly.» rispose il signor Weasley.
«Per Merlino, spero che quei due furfanti non ne abbiano combinata un'altra delle loro prima di tornare.»
«Tranquilla Molly, c'è Helen con loro.» rispose Arthur, rivolgendosi poi al signor Clark «Tua  figlia è una delle poche che riesce a tenerli a bada, Thaddeus!» 
Il padre di Helen annuì, accennando un sorriso.
Il signor Clark era sempre stato un uomo piuttosto schivo, di poche parole, quasi l'opposto del signor Weasley, eppure la loro amicizia era una di quelle che durano per la vita.
Il treno era fermo in banchina già da qualche minuto, quando d'un tratto la signora Weasley inzió a sventolare le braccia.
«Eccoli! Ragazzi, siamo qui! Ginny!»
Tre teste rossicce si distinguevano dalla massa dirigendosi verso di loro.
Per tutti i draghi Irlandesi! 
Erano cresciuti molto, forse troppo.
Charlie non vedeva i fratelli da un anno ed ora?! Non poteva crederci, sembravano lievitati. Se non fosse stato per i caratteristici capelli color carota e i visi gremiti di lentiggini, avrebbe creduto che quelli non fossero davvero i suoi fratelli.
«Ma che avete bevuto quest'anno, una pozione dilantante o succo di zucca?»
«Charlieeeee!»
Era la piccola Ginny. Beh, non più tanto piccola. Si precipitó ad abbracciarlo, tenendolo stretto per qualche secondo.
«Noi burrobirra!» intervennero i gemelli, mentre si apprestavano a salutarlo con pacche sulla schiena.
Abbracció anche loro, gli erano mancati. Era un po' malinconico all'idea che non avrebbe potuto riabbracciare anche Ron e Percy.
Poi improvvisamente vide Jacob smaterializzarsi, per poi ricomparire alle spalle di una ragazza bionda, che, nel frattempo, si era fermata a pochi passi da loro.
Non la riconobbe immediatamente, ma collegò solo quando la vide gettarsi tra le braccia di Jacob.
Helen Clark.
La bocca di Charlie si schiuse, quasi automaticamente. 
Era diversa, era cambiata, era...cresciuta.
"È bellissima."
Charlie si accorse di star facendo la figura del babbeo, solo quando vide che anche lei lo stava fissando.
Sorrise instintivemente.
Avrebbe voluto salutarla, ma lei si giró immediatamente, volgendo lo sguardo altrove.
"Bene Charlie, ora penserà che tu sia una specie di maniaco."
Si rimproverò.
La voce del padre che li intimava a raggiungere l'auto, lo distrasse da quei pensieri. 
"Ma quale strana erba o bevanda  avranno somministrato a questi ragazzi durante quest'anno."
Alzò lo sguardo cercando nuovamente Helen, forse si era sbagliato, non poteva essere lei.
La vide. Si teneva stretta al braccio di Jacob, mentre proseguivano e scherzavano per chissà cosa. 
Era più alta, i capelli più lunghi e leggermente ondulati.
Era diversa, era più...donna.
Scosse la testa. Ma che andava a pensare.
La voce della madre gli arrivó quasi ovattata, era così assorto in se' stesso che non si accorse di essere arrivato alla macchina e nemmeno di come il battibecco tra mamma Weasley e i gemelli fosse iniziato.
«Mamma cara.» 
Le si avvicinò sorridendo, facendo cenno ai gemelli di filarsela.
«Devi rilassarti. È il momento di andare a casa, non credi?»
Sembrò funzionare, vide l'espressione della madre mutare dall'adirata alla...un po' meno adirata.
Si posizionarono tutti in macchina, la quale, grazie ad un incantesimo estensore, era diventata più spaziosa.
Era seduto vicino al finestrino, al suo fianco c'era Jacob.
Era felice, ritrovare la sorella lo aveva, in un certo senso, acquietato. 
Il suo sguardo ricadde nuovamente sulla ragazza bionda, che ora teneva poggiata la testa sulla spalla del fratello, tenendo gli occhi chiusi.
Charlie constató quanto i suoi lineamenti fossero perfetti, dolci, quasi come quelli di un cucciolo di unicorno.
Distolse fugacemente lo sguardo.
"Un cucciolo di unicorno?!"
Ma che stava pensando.
"Deve essere l'aria inquinata di Londra."
Guardò fuori dal finestrino.
Dannato smog!

 

   
 
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