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Autore: Kameyo    08/05/2020    4 recensioni
Ogni essere vivente ha un'anima gemella, ma in mondi tanto vasti è difficile che tutte le coppie riescano a incontrarsi. Per questo, a ogni neonato di ogni pianeta viene regalata una bussola speciale, l'ago punta solo in direzione del proprio spirito affine. Le anime gemelle condivideranno ogni sensazione fisica almeno finché non s'incontreranno e potranno stare insieme.
"Sasuke credeva di aver ricevuto una bussola rotta. Sentiva le sensazioni dell'altra persona su di sé, poteva percepirla, era viva, esisteva, ma l'ago continuava a girare a vuoto come se non riuscisse a trovarla, e Kathréptis era un pianeta fin troppo piccolo perché questo fosse possibile. Ma forse era proprio Kathréptis il problema.
[AU!Soulmate][La raccolta potrebbe contenere delle OS]
Genere: Erotico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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24.
Owari
Pt. 2
 
 
 
 
Toneri poggia le mani sui polpacci dolenti, le dita si muovono agili sui muscoli tesi. Ashura sospira di piacere, il dolore è ogni giorno meno intenso, il suo corpo si sta riprendendo, ma ha fretta di tornare a correre.
«Sono arrivato al terzo albero oggi, la barriera si è allargata ancora.»
Toneri smette di massaggiargli le gambe, lo scruta pensieroso. È impossibile che il sigillo imposto da Hagoromo perda potere da solo.
«Credi che si sia arreso?»
Ashura guarda la bussola poggiata sul comodino, l’ago gira in tondo alla ricerca di una via.
«Indra deve aver trovato il modo di raggiugermi. Dopo tutto questo tempo e il mio silenzio, lui sta ancora…» Si copre il viso con una mano, preso dall’emozione.
Toneri riprende il lavoro e distoglie lo sguardo.
«Hamura deve averlo finalmente convinto: le anime gemelle non possono essere separate in alcun modo.»
Ashura si asciuga gli occhi e sorride trionfante.
«Gliel’avevo detto. Gliel’avevo detto che tutto questo non sarebbe servito a niente e che Indra sarebbe tornato da me.»
 
***
 
Ashura corse giù per la collina, il cuore stretto in una morsa.
Non farlo! Non farlo!
Vicino al fiume scorse suo padre, il bastone degli dei stretto fra le mani, e il cielo pronto a colpire.
«Non farlo!» pregò.
Sentì urlare il suo nome al di sopra del frastuono e vide Indra poco lontano, lo guardava disperato.
«Non ti avvicinare! Non venire qui!» gli sentì gridare.
Lo ignorò e prese a correre più veloce, non avrebbe permesso a suo padre di punirlo, lo avrebbe raggiunto e protetto, come lui aveva fatto in tutti quegli anni.
«Scappa!» urlò. «Vai via di lì!»
Indra scosse la testa e lo supplicò di tornare indietro. Sopra di lui, il cielo si fece buio e un enorme buco nero prese ad allargarsi sempre più.
«Punisci me! Lascialo stare! Padre, punisci me! Prendi la mia vita!»
Hagoromo distolse lo sguardo dal maggiore dei suoi figli per puntarlo su di lui, i suoi occhi erano ricolmi di lacrime. Lo vide alzare il bastone e si preparò a ricevere il colpo, non gli importava di morire, voleva soltanto salvare la sua anima gemella, il suo amato fratello.
«Nessuno morirà» rispose suo padre «Ma oggi questo orrore vedrà la fine.»
Una luce accecante gli ferì lo sguardo e fu costretto a fermarsi per schermarsi il viso, sentì un boato e poi il silenzio. Pochi instanti dopo avvertì il vento alzarsi, e quando riaprì gli occhi vide Indra aggrappato al terreno, mentre l’oscurità tentava di portarlo via.
«No!» urlò distrutto. «Padre, non farlo! Non farlo! Ti prego!»
Tentò di fare un passo avanti per riprendere a correre, ma il suo corpo non si mosse. Si guardò i piedi e vide delle enormi catene strette attorno alle sue caviglie, le cui estremità erano conficcate nel terreno.
Non puoi farmi questo. Non puoi!
«Indra!» chiamò. «Padre, non farlo! Non farlo!»
Ashura combatté contro le catene nel vano tentativo di spezzarle, si sforzò di camminare, spinse in avanti le sue gambe fino allo stremo, ma l’unico risultato che ottenne fu ferirsi.
Indra lo guardò in preda alla rassegnazione, il volto arrossato per lo sforzo di rimanere ancorato a terra.
«Tornerò da te!» gli promise, prima che i suoi arti cedessero e il vento lo trascinasse via.
Ashura lo guardò sparire oltre l’oscurità senza poter fare alcunché e cadde sulle ginocchia privo di forze.
«No» esalò stanco.
I suoi occhi si riempirono di lacrime e un dolore insopportabile lo travolse. Non era arrivato in tempo, non lo aveva protetto, non aveva potuto niente contro suo padre, ed ora Indra non c’era più. Colpì il terreno con il pugno fino a ferirsi la mano. Era tutta colpa sua, dell’amore inarrestabile che provava per lui.
Aveva sempre saputo di star commettendo un errore, ma quei sentimenti erano talmente forti, talmente meravigliosi da non essere riuscito a fermarli.
Amava Indra. Lo amava da sempre. Ma poteva l’amore portare un simile dolore?
Perché erano anime gemelle? Perché erano fratelli?
Quel sangue che scorreva nelle loro vene non era altro che veleno, e il filo che legava i loro cuori era la corda con cui avrebbero dovuto impiccarsi molto tempo addietro, quando gli aghi delle loro bussole si erano tinti di rosso.
«Non mi avete lasciato altra scelta» disse Hagoromo avvicinandosi.
Ma il vero colpevole in tutta quella storia non era il loro amore, non era il loro legame, era qualcun altro.
Ashura alzò il viso verso suo padre.
«Non smetteremo» gli rispose tremante. «Non importa cosa farai, noi non smetteremo di amarci. Non smetteremo mai, perché siamo fratelli e anime gemelle. Un legame del genere non puoi spezzarlo neanche tu.»
«È stata Kaguya a legarvi, tutto questo è opera sua.»
«No» disse. «Kaguya non ha né il potere di legare né quello di dividere. Lei ha visto il legame delle nostre anime e ha donato agli Otsutsuki i suoi stessi occhi, e Hamura, con i suoi poteri, ha dato vita alle bussole senza sapere di fare il suo gioco. Non esiste alcuna maledizione, è stato il destino, l’Universo a decidere. E tu non puoi nulla contro di lui. »
Hagoromo strinse la presa sul bastone.
«Non cambia il fatto che sia sbagliato.»
Ashura strinse la stoffa dei pantaloni fino a strapparla.
«Lo è in questa vita, non sappiamo se lo fosse anche nelle altre. Le anime gemelle vivono e si reincarnano sperando d’incontrarsi ogni volta, e a noi è capitato, anche se in questo modo» sorrise amaro. «E tu non puoi fermarci. Indra tornerà, l’ha promesso, e quando lo farà, non ci separeremo mai più.»
  
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