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Autore: ginstories    09/05/2020    7 recensioni
Lei non comprendeva lui e lui pensava di non meritare lei. Entrambi pensavano che almeno loro nell'universo, almeno loro.
[Questa storia partecipa alla Challenge "Citazioni in cerca d'autore (Oscar Edition)" indetta da Rosmary sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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[Storia che partecipa alla challenge "Citazioni in cerca d'autore" (Oscar Edition) di Rosmary]
Coppia: Remus Lupin/Nimphadora Tonks
Prompts: “Tu che sei diverso, almeno tu nell'universo” tratto dalla canzone di Mia Martini - "Almeno tu nell'universo"
 

Almeno tu

Le punte delle bacchette ad un centimetro dal viso l’uno dell’altro.
Le lacrime scendevano calde e graffiavano le guance della donna, amare come le parole che riecheggiavano nella stanza. Una sola, invece, si era persa nelle cicatrici che deformavano il volto dell’amato.
Un guizzo e lei sparì dalla stanza.
Quando riaprì gli occhi, il vento sferzava incessante le grandi scogliere nere sopra le quali il suo corpo si ritrovò in bilico. Le lacrime si cristallizzarono all’istante. Ispirò profondamente e guardò giù. Le onde sbattevano con violenza sugli scogli acuminati che sembravano chiamarla, un flebile sussurro che la seguiva da giorni, settimane, forse mesi.
Un raggio la sfiorò, riscaldando il suo corpo gelato.
Fissò lo scorcio che si era aperto nel mantello grigio che ricopriva il cielo d’Inghilterra come al suo solito. Si chiese come fosse possibile essere così ciechi come quell’uomo, si chiese cosa c’era che non andava nel suo amore, com’era possibile non accettare qualcosa di così profondo e sincero. E infine si chiese cosa c’era di sbagliato in lei. Come al solito non seppe trovare delle risposte alle sue domande.
Guardò per terra e per la prima volta notò dei fiorellini bianchi che, nonostante il clima impervio, crescevano e sbocciavano in tutta la loro bellezza. S’inginocchiò e ne colse uno. Tirò fuori la bacchetta e, alzando lo sguardo verso il sole che pallido sbucava tra le nuvole, sussurrò: “Expecto Patronus”. Un lupo d’argento sbucò con forza dalla punta e fece dei giri intorno a lei, fino a che non si sdraiò al suo fianco e la guardò con occhi interrogativi. Nimphadora, rannicchiata sul bordo della scogliera, si rassegnò.
 
“Tu che sei diverso almeno tu nell'universo
Un punto sei, che non ruota mai intorno a me
Un sole che splende per me soltanto
Come un diamante in mezzo al cuore”
 
Lupin abbassò la bacchetta.
Urlò e tirò un calcio alla prima cosa che aveva trovato, ovvero una credenza.
Una foto incorniciata cadde inevitabilmente a terra ed i vetri rotti si infilarono scricchiolando sotto le scarpe vecchie dell’uomo. Buttò la bacchetta sul tavolo e si chinò quasi stizzito a raccogliere la cornice. Guardò la foto. Erano James e Lily, il giorno del loro matrimonio. Probabilmente Sirius l’aveva fatta incorniciare quando era tornato a Grimmauld Place la prima volta. Un giramento di testa lo fece indietreggiare fino a trovare una sedia sulla quale si accasciò. Riprese la bacchetta e sussurrò: “Reparo”, mentre altre lacrime si tuffavano nelle profonde cicatrici che lui aveva sempre odiato. Guardò i suoi amici e pianse ancora di più. Quanto avrebbe voluto che l’amore fosse una cosa semplice anche per lui, lui che di amore ne aveva avuto sempre troppo poco. E sicuramente non ne meritava di più. Restò a guardare la foto e per la prima volta sperò che Nimphadora fosse lì, ma lui non la meritava.
 
“Tu che sei diverso almeno tu nell'universo
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più”
  
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