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Autore: il dolce bacio di Harry    11/05/2020    1 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi è il gran giorno.

Finalmente ci sposiamo.

Io ed Harry ci sposiamo, ci rendiamo conto?

Ed io non vedo l'ora... anche se devo ammettere di essere un tantino agitata.
Non che abbia paura eh, assolutamente, è... è solo un'agitazione più che altro per la cerimonia in sé.
Che d'altronde credo sia anche normale.
No?
'Andrà tutto a meraviglia'.

Perché non dovrebbe?
Sposo il mio ragazzo.
Sposo Harry che amo più della mia stessa vita.

Quindi perché tanta preoccupazione?
Non cambierà nulla se non il nostro stato.
Saremo semplicemente marito e moglie.
Stop.
Io continuerò ad amarlo come ho sempre fatto e lui farà la stessa cosa.
Nella cattiva e nella buona sorte.
Nella gioia e nel dolore.

Per sempre.

< Care? >.
La voce di mia madre.
È super agitata.
È da stamattina che va in giro per tutta casa.
In preda al panico.
E spargendo il panico.
Sono a casa Styles, come tutti.
Ci sono anche gli altri.
Siamo arrivati giusti l'altro ieri per poter sistemarci con calma, così da non fare tutto di corsa.
E finire di preparare le ultime cose.
Mi guardo intorno e sospiro.
È così grande questa stanza per solo una persona...
Dico così perché ovviamente non mi è stato consentito dormire con Harry.
Per carità!
Porta male, hanno detto.
E quindi ho dovuto mandar giù il fatto di non poterci dormire insieme.
Ci hanno divisi.
Siamo in due piani completamente diversi.
Ma... almeno l'ho visto.

(Anche se nessuno lo sa).

Ieri sera mi è venuto a trovare di nascosto.
Era mezzanotte quando si è intrufolato nella mia camera intimandomi di far silenzio.
È stato... strano ma eccitante allo stesso tempo.
Abbiamo parlato un sacco, rigorosamente a bassa voce.
Abbiamo visto le stelle.
In silenzio, abbracciati.
Giuro, è stato uno dei momenti che mi ricorderò per tutta la vita.
Un momento che ho già impresso nella mia mente e tatuato sul mio cuore.

< Care? > domanda mia madre facendomi alzare gli occhi al cielo.
Oddio.
Se la farà finita?
< Caroline?! > urla con insistenza sbuffando esasperata.
Sembra che sia lei per sposarsi.
Nemmeno io sono così messa male.
Ok, sono agitata ma non così tanto.
Bussa un'altra volta e capisco che è il momento di attivarmi.
Di prepararmi.
Senza farla agitare ulteriormente apro la porta sorridendole.
< Sei impazzita per caso? >.
Rido dentro di me.
< No, perché? >.
< È la cinquantesima volta che ti chiamo >.
< Scusami, avevo le cuffiette > mento spudoratamente mentre la sento borbottare che è arrivato il truccatore e la parrucchiera.
Come vuole lei signora Rottermaier.
< Se non ti muovi finirai con l'essere in ritardo > mi trascina fuori dalla mia camera camminando a passo spedito per tutto il corridoio.
< Non lo sai che la sposa fa sempre ritardo? È lecito! > mi lamento prima di fermarmi a salutare Tim e i domestici che mi fanno gli auguri.
< Grazie a tutti... speriamo solo di non cadere con quei tacchi >.
Ridono tutti, perfino mia madre.
In effetti quello dei tacchi è un bel problema.
Sono alti.
Molto alti, per poter raggiungere Harry o almeno provarci.
Per fortuna sono a tacco largo i sandali, quindi in teoria dovrei essere più stabile.
O almeno credo.
No?
< Buongiorno a tutti > dico entrando nella stanza dove regna il casino più assoluto.
Trousse sparse, spazzole per capelli, phon, piastre varie.
E ovviamente diverse persone.
Anne mi viene incontro piangendo.
Gemma e Lerya mi vengono ad abbracciare, o meglio stritolare.
< Ehi, ehi ancora non mi sono sposata > scherzo andando a sedermi sulla sedia bianca di fronte allo specchio.
Che la preparazione abbia inizio...
< Quindi, dicevamo di tenerli sciolti >.
Annuisco alla parrucchiera.
Li voglio sciolti, come Harry.
E poi credo che col mio abito sia meglio tenerli sciolti.
Anzi, ne sono convinta.
Ridacchio quando Mark mi ordina di girarmi per farmi una foto.
Alla fine devo dire che Harry aveva ragione.
È uno dei migliori nel suo campo.
Assolutamente.
Ha scattato delle foto da inserire nell'album del nostro matrimonio... che sono strabilianti.
Semplicemente magnifiche.
< Puoi aspettare che mi trucchino almeno un po'? >.
< Harry mi ha ordinato di farti almeno una foto completamente struccata... mi dispiace >.
Scuoto la testa facendo lamentare la parrucchiera che mi ordina di stare assolutamente ferma mentre mi pettina e districa i capelli.
Che odio queste richieste di Harry.
Perché immortalarmi completamente struccata?
Non mi sento chissà quanto pronta a mostrarmi senza nemmeno un po' di bronzer in viso.
Ma una foto posso concedergliela.
Solo una, però.
< Va bene, non metto bocca >.
< Care, tesoro... questa vestaglia ti sta un incanto > afferma mia madre facendomi ridere non appena afferma < è proprio perfetta per la prima notte di nozze >.
Rido perché non ha capito che questa vestaglia sarà tolta dopo due secondi in cui metteremo piede in camera.
Quindi bella o no... non sarà apprezzata come invece sarà apprezzato l'intimo che indosso.
Ho un reggiseno a fascia di pizzo bianco, e gli slip sempre in pizzo bianco ma velati sul davanti.
Sì, credo proprio che l'intimo sarà apprezzato.
E poi con quello che mi è costato, se non osa farmi almeno un complimento lo uccido.
Per forza.
< Chiudi gli occhi Care grazie >.
Faccio come mi ha detto il truccatore mentre inizia ad armeggiare coi pennelli e ombretti.
Ho scelto un trucco nude, molto molto naturale dai toni del marroncino chiaro.
In realtà mia madre preferiva un trucco ancora più naturale... solo del mascara a darmi profondità allo sguardo.
Per fortuna dopo diverse prove si è convinta.
Altrimenti, chi l'avrebbe sopportata?
< Io sono stra emozionata > ammette Gemma al mio fianco.
< Sei riuscita a dormire? >.
< Assolutamente Lé, perché non avrei dovuto? > rispondo alla riccia che per l'occasione si è stesa i capelli, diventando così liscia.
< Magari sei agitata >.
< Giusto un po', ma è tutto sotto controllo > affermo eseguendo gli ordini del truccatore.
< Ti rendi conto che da oggi sarai una Styles a tutti gli effetti? > domanda Gemma facendomi ridere.
< Non ci sto credendo che sto per sposarmi > sospiro.
< Sarà il giorno più bello della tua vita >.
< Voi testimoni come vi sentite invece? >.
< Io sono pronta... ho ripassato anche quello che dovremmo dire > spiega Lerya prima che anche Gemma parli < io credo che piangerò >.
< Perché mai? > domando confusa.
< Bhe non capita tutti i giorni di vedere mio fratello sposarsi > poi aggiunge commossa < per di più vederlo sposare la persona che ama infinitamente >.
< Nemmeno io sono pronta > ammette Anne < pensare che oggi vi sposerete... >.
Le scende una lacrima < sei la cosa più bella che potesse capitare ad Harry e... anche a noi ovviamente >.
La guardo commossa.
< Oddio, basta... altrimenti piangerò e rovinerò tutto il lavoro >.
Ridono tutti.
< È permesso? > bussano alla porta mentre io ridacchio.
È Niall.
< Che ci fai qui? > gli domanda Gemma.
< Rilassati, sono venuta a vedere Care >.
< Tutto nella norma Horan >.
< Caroline hai scritto le promesse? > domanda mia madre mentre a me prende il panico.

Alla fine non le ho scritte.
Mi sono dimenticata, come una tonta.
Certo che... possibile debba ricordarsi sempre di tutto?
Ed io che pensavo di essermela cavata.
Che nessuno si fosse accorto ecco.
E invece...

< Ehm... > balbetto.
< Non dirmi che non le hai scritte > si porta una mano sul viso perfettamente truccato.
Ci penso.

Magari posso scriverle ora, perché no?
Quanto mai sarà difficile scrivere delle promesse?
Il problema è che non ho tempo.
Dannazione.
Mannaggia a me che mi riduco all'ultimo.

< Ora come farai? >.
La guardo dallo specchio < invento al momento >.
In effetti... perché no?
Perché non provarci?
< Non so come devo fare con te >.
Rido per poi far ridere tutti < non puoi farci niente, in effetti >.
< Guarda giù > mi ordina il truccatore applicando il mascara.
< Abbonda di mascara > gli ordino non appena mi rendo conto che la sua passata equivale a zero.
È come se non si vedesse nulla.
Zero spacca zero.
< Sicura? >.
Annuisco. 
< Come tinta va bene questa nude? >.
< Sì, non può mettere colori scuri > risponde al mio posto mia madre.
Che personaggio...
< Comunque sei bellissima > si complimenta Niall baciandomi la mano.
< Grazie Niall, anche tu devo dire che non sei niente male >.
< Modestamente... >.
Guarda Gemma < faccio le prove visto che tra tre mesi tocca a me >.
< Horan non mettermi ansia per favore > lo supplica Gemma prima che lui si avvicini per stamparle un casto bacio sulle labbra.
< Smith sai già che oggi avrai molti baci da dare? >.
Alzo gli occhi al cielo.
Oddio, meglio non pensarci.
Altrimenti mi sento male prima del tempo.
< Ormai... > sussurro per poi guardarlo curiosa.
Mi volto per permettere alla parrucchiera di lavorare meglio.
< Come procede di sopra? > domando infine cercando di immaginare gli altri ed Harry intenti a prepararsi.
< Diciamo che va tutto per il meglio... alcool compreso >.
Rido.
Lo sapevo.
Lo sapevo eccome che avrebbero bevuto.
< Promettimi solo che me lo farete arrivare sobrio all'altare > lo supplico con le mani giunte.
< Hai la mia parola >.
Gli mando un bacio volante < e... Harry? Come sta? >.
< Vuoi sapere per caso se i capelli li ha legati? >.
Rido.
Mi ha sgamata in pieno.
Oh, sì.
< Anche > ammetto < però volevo sapere come sta in generale >.
Niall ride prima di dirmi che sta bene.
< Forse è un tantino emozionato >.
< Il mio bambino > afferma Anne prima di scusarsi per il commento.
< È già pronto... aspetta solo di vederti arrivare in chiesa >.
Annuisco mentre cerco di immaginarmelo nel suo smoking.
Sarà... sarà semplicemente una visione.
Assolutamente una visione.
Sto per chiedere qualcos'altro quando il truccatore mi dice di aver finito, così come la parrucchiera.
< Sei magnifica Care > commentano tutti mentre io mi volto per specchiarmi.
Oddio, non mi aspettavo che i capelli sarebbero venuti così bene.
Dei grossi boccoli a scendermi sulle spalle.
Morbidi come se fossero di zucchero filato.
< Grazie... mi vedo bellissima > commento portandomi una mano davanti le labbra.
< Sei bellissima >.
Mi alzo per andare ad abbracciare tutti.
< Manca solo il vestito >.
Annuisco a mia madre prima di voltarmi verso Anne < ti lasciamo qualche minuto da sola, così puoi rilassarti >.
Li vedo uscire dalla stanza ad uno ad uno ed io mi guardo emozionata allo specchio.

Manca poco...
Stavolta così poco da non crederci.
Da non poter essere possibile.
Reale.
Guardo l'abito appeso e lo accarezzo.
A breve lo indosserò.
E ancora non riesco a capacitarmi che oggi io e Harry ci sposiamo.

Mi dirigo verso il balcone prima di uscire fuori a prendere una boccata d'aria.
Si sta bene.
Per essere giugno non è nemmeno caldissimo.
Il sole splende tra i miei capelli ed io sorrido.
È la giornata perfetta per celebrare l'amore.
Continuo a sorridere senza nemmeno rendermene conto.
Tra poco sarò Caroline Smith Styles.
E non più la semplice Caroline Smith che tutti conoscono.
Verrò arricchita di quel cognome che tanto amo.
E farò ufficialmente parte della famiglia che amo.

Fa strano eh?

Fino a qualche mese fa non avrei mai pensato di sposarmi e invece... eccoci qua.

Il giorno del mio matrimonio.

Penso a questi anni con Harry e non posso che sorridere.
Penso ai nostri baci, ai nostri ti amo... ai nostri momenti insieme, alle nostre litigate, alle nostre uscite, ai nostri abbracci, alle nostre dormite stretti abbracciati.
E una lacrima si posa sulla mia guancia.

Non devo piangere.

Non.
Devo.
Accidenti.

Ma come faccio?
Come faccio quando so di essere la persona più fortunata del mondo?
Quando so di avere accanto il ragazzo più dolce, rispettoso, fedele del mondo?


È tutto per me.

È sempre presente per me.
Come lo è sempre stato...
Si prende cura di me, mi sprona ad andare avanti, mi abbraccia quando mi sento giù, mi stringe a sé così forte da farmi svenire... mi ama come nessuno mai.
Sono fortunata.
Molto fortunata a dire il vero.
E non posso essere grata alla mia vita, a quello che mi ha donato.

Oggi, e per sempre.

Probabilmente per le promesse mi basta spiegare quanto sia fortunata ad avere Harry al mio fianco.
E ripetere davanti a tutti quanto lo ami.
Perché no?
D'altronde è la verità.
La campana suona.
Il primo richiamo.
A breve dovrò fare il mio ingresso.
A breve inizierà la celebrazione ed io non ci sto capendo nulla.
Niente di niente.

'Dovresti rientrare e indossare l'abito' mi dico prima di rientrare.
Tolgo la vestaglia e chiamo Gemma e Lerya per aiutarmi.
< Come sei sexy Smith > mi pizzica un fianco Lerya facendomi sobbalzare.
< Stenderai Harry in un colpo solo > mi fa l'occhiolino Gemma.
< Ragazze, invece di commentare il mio intimo pensiamo a sistemare l'abito al meglio > le riprendo.
< Sei pronta? >.
< Per cosa? > chiedo non capendo.
< Per farti allacciare la zip > scherza Lerya prima che effettivamente la tiri su.
< Visto? È stato più facile del previsto Lé > ironizzo facendo un giro su me stessa.
Lascio che mi infilino i sandali col tacco per poi fare delle prove.
< Se cado oggi... farò una figura di merda già lo so >.
< Sono veramente alti >.
Annuisco < proprio come tuo fratello Gemm >.
< Almeno così potrai baciarlo senza problemi > sghignazzano entrambe.
< Vi odio >.
< Invece noi ti vogliamo bene >.
Le guardo.
Le mie migliori amiche.
Le mie testimoni.
Voglio un gran bene ad entrambe.
E so di poter contare su di loro ogni volta che ne abbia bisogno.
< Non posso crederci che stai per sposarti >.
< Anch'io Lerya >.
< Però lo sapevo che avresti avuto il tuo lieto fine >.
< Ah sì? >.
Annuisce < Care, ma certo... non riesci proprio a renderti conto di quanto ti ami Harry >.
Aggiunge < come guarda te... anch'io vorrei una persona che mi guardasse così >.
Le sfugge una lacrima < vi auguro tutta la felicità del mondo >.
< Lé, non farmi piangere > la supplico.
< Ora tocca a me > guardo Gemma.
Oddio.
Non devo piangere.
< Anch'io l'ho sempre saputo che alla fine avrebbe fatto la scelta migliore... e quando me l'ha detto non ho potuto fare altro se non piangere >.
Mi accarezza il viso < sei così cara, buona Care... sono sicura che tu ed Harry avrete una vita da favola >.
Scuoto la testa.
< Vi prego basta... non mi fate piangere >.
Ridacchiamo tutte prima che io le abbracci.
< Sono così fortunata ad avervi nella mia vita ragazze, grazie >.
Prendo un bel respiro.
< Ci sei? >.
Le campane suonano ancora.
< Sì, ci sono >.
Sorrido mentre esco dalla stanza e mi avvicino a mia madre, Anne, Desmond e... mio padre.
< Sei... > inizia mia madre piangendo.
< Sei bellissima Care > afferma Anne accarezzandomi una guancia.
< Sei stupenda > commentano Desmond e mio padre sorridendo.
< Grazie, a tutti > affermo.
< Sei pronta? >.
< Sì, sono pronta >.
< Allora andiamo > fa cenno mia madre mettendosi dietro per non farmi strisciare il velo per terra.
< Care > mi ferma mio padre < dovrei dirti due cose >.
Annuisco < voi iniziate ad andare verso la macchina, noi arriviamo >.
< Non so da dove iniziare > inizia con la voce commossa.
< Papi > gli accarezzo una guancia.
< La mia bambina è diventata una donna >.
Una lacrima sfugge al mio controllo.

Non devo piangere, perché lo continuo a fare?

< Sono sicuro che Harry sarà il miglior marito del mondo e che avrete una bellissima vita da trascorrere insieme >.
< Grazie > sussurro.
< Vi auguro tutta la felicità del mondo bambina mia >.
Lo guardo e annuisco.
< Papi, anche se oggi divento una Styles... infondo sarò sempre una Smith > gli dico mentre una lacrima scende sulla sua guancia.
< Lo so, lo so > mi stringe in un abbraccio ed io mi ritrovo a dover asciugare le lacrime che scorrono senza sosta.
Quello che ho detto è vero.
Non l'ho detto tanto per dire.

Sarò sempre una Smith... per sempre.

< Sarà meglio che andiamo altrimenti tua madre chi la sente >.
Rido per poi infilare il braccio sotto il suo e camminare.
< Signorina Care è stupenda > commenta Tim.
< Tim ti ringrazio >.
< Ah > mi blocca prima che possa uscire.
< Sì? > mi volto avvicinandomi.
< Harry mi ha detto di dirle che non vede l'ora di toglierle il vestito di dosso >.
Alzo gli occhi al cielo.

Che odio.
Pure il giorno del matrimonio deve fare questi commentini?
Oddio mio.

< Non so più se sto facendo la scelta giusta sposandolo > scherzo facendo ridere tutti, per poi avvicinarmi alla macchina dove entro con non poca difficoltà.
Che senso abbia andare in chiesa in macchina, ancora non si sa...
La chiesa è talmente vicina che se ci arrivavo a piedi ci avrei impiegato meno tempo e soprattutto avrei evitato di fare tremila manovre per entrare col vestito.
Ma ovviamente mia madre si è opposta.
Ha bocciato la mia idea di arrivarci a piedi.
Con le solite scuse 'porta male... e se cadi coi tacchi? Devi fare l'ingresso come si deve e blablabla'.
Alla fine ho ceduto.
Tanto non avrei mai e poi mai vinto.
Ma già lo sapevo in partenza.
Fortunatamente come ho detto, la chiesa è vicina, infatti dopo nemmeno tre minuti la macchina si ferma davanti la chiesa.
Respiro lentamente.

Ci siamo quasi.
Porca l'oca, che ansia...
Ora ho tanta ansia da potermela fare addosso.
Sul serio.
Non scherzo.
Fino a poco fa ancora non riuscivo a realizzare ma ora che vedo la chiesa davanti ai miei occhi capisco che è arrivato il momento.

< Ti aiuto a scendere > annuisco a mio padre per poi scendere con meno difficoltà.
Intravedo le persone che sbirciano fuori per potermi osservare meglio.
< Ci sei? >.
< Papi, mi sto cagando in mano > ammetto ridendo nervosa.
< È normale, anche a me è successo >.
< Come hai fatto a non fartela addosso? >.
< Ho guardato tua madre e ho capito che stavo vivendo il momento più bello della mia vita in quel momento >.
< Dici che anche con Harry funzionerà? >.
< Assolutamente >.
Deglutisco... non so, io non ne sono convinta sinceramente.
Però mi fido di mio padre quindi ho fiducia che non appena vedrò Harry l'ansia scomparirà e io sarò totalmente concentrata su di lui da non rendermi conto di nulla.
Lo guardo < sta' tranquilla, andrà tutto bene >.
< Sicuro? >.
< Sicuro, sicuro >.
Ci guardiamo per dei secondi interminabili.
< Ti voglio bene Care >.
< Anch'io Nickolas Smith >.
Vedo Desmond darà l'ok per far partire la musica.
'Coraggio Care' mi sprono salendo le prime scale.
Forse, forse ho fatto un errore scegliendo di indossare questi tacchi.
Sono troppo alti.
Altissimi ed io nemmeno ci sono abituata.
Ma dovevo farlo per poter acquistare un po' di centimetri da poter essere quasi al pari di Harry.
Che cosa mi tocca fare eh?
Solo perché è alto da morire... se solo fosse stato più basso avrei potuto indossare dei tacchi più bassi.
'Smettila di pensare a queste sciocchezze e attenta a non cadere' mi ripete la vocina insistentemente.
Ha ragione la mia coscienza.
Devo concentrarmi e non cadere.
Arrivo sull'ultima e sorrido prima di entrare in chiesa accompagnata dalla canzone che Harry ha scelto per me.


'Looks like we made it
Look how far we've come my baby.
We mighta took the long way
We knew we'd get there someday
They said, "I bet they'll never make it"
But just look at us holding on
We're still together still going strong'.



Cammino con lo sguardo fiero sorridendo agli invitati che commentano il mio abito.


'You're still the one I run to
The one that I belong to
You're still the one I want for life
(You're still the one)
You're still the one that I love
The only one I dream of
You're still the one I kiss good night'.



< Che schianto ragazza > commentano Matt e Luke facendomi ridere.
Gli strizzo un occhiolino per poi continuare a sorridere a destra e sinistra.


'Ain't nothin' better
We beat the odds together
I'm glad we didn't listen
Look at what we would be missin'
They said, I bet they'll never make it
But just look at us holding on
We're still together, still going strong'.



Continuo a camminare tenendomi stretta a mio padre fino a che non guardo Harry e per poco non mi prende un colpo.

È bellissimo.
Con lo smoking e i capelli sciolti con i ricci a scendergli morbidi sulle spalle.
È praticamente come l'avevo sempre immaginato.
Mi guarda e un sorriso gli compare sul volto andando ad illuminargli quegli occhi che tanto amo.
Si lecca le labbra velocemente e si ravvia i capelli non togliendo nemmeno per un attimo i suoi occhi dai miei.


'You're still the one I run to
The one that I belong to
You're still the one I want for life
(You're still the one)
You're still the one that I love
The only one I dream of
You're still the one I kiss goodnight
You're still the one'.



Lo vedo boccheggiare letteralmente osservandomi da capo a piedi ed io non posso che sorridergli.
Percorro gli ultimi metri della navata per poi girarmi verso mio padre che dopo avermi donato un bacio sulla guancia mi lascia nelle mani di Harry.
< Il bacio sulla fronte > gli ricordo sussurrando.

Sennò questo è un attimo che mi bacia subito...
Meglio ricordargli quello che deve fare.
No?

< Me lo ricordo Smith > sussurra ridendo posando un bacio sulla fronte.
I ragazzi sono disposti vicino a me, mentre Lerya e Gemma sono disposte vicino ad Harry.
Mi volto sorridendo a tutti per poi guardare davanti Padre James che sorride a sua volta < nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo >.
Guardo Harry.
< Sei bellissima >.
< Anche tu non sei niente male Styles > poi lo rimprovero < ma ora concentrati >.
Ride per poi annuire.
< Ti è stato recapitato il messaggio da Tim? >.
Alzo gli occhi al cielo.
Sì, direi di sì...
Ed era meglio che non mi venisse recapitato.
< Sì, direi che potevi evitare > sussurro a denti stretti.
< Lo so che mi ami così tanto da perdonarmi qualche commentino qua e là >.
Ridacchio e poi mi concentro su padre James.
< Cari familiari, amici, parenti e invitati siamo qui oggi per celebrare l'unione in matrimonio di questi due ragazzi >.
Ci indica < Harold Edward Styles e Caroline Smith >.
Sento qualcuno tirar su col naso.
Ma già so di chi si tratta.
Di mia madre ovviamente.
Già inizia ora... non oso immaginare alla fine della cerimonia.
Padre James ci sorride prima di iniziare a recitare delle formule.
< Carissimi Harold Edward Styles e Caroline Smith siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità... >.
Annuisco prima che riprenda a parlare con quella sua voce calma e tranquilla in grado di rilassarti come non mai.
Abbiamo scelto bene scegliendo Padre James.
Assolutamente.
È la persona più indicata per celebrare un matrimonio.
Il nostro.
< Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio >.
Annuiamo entrambi.
Si avvicina < pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni >.
Ok, ora tocca a noi rispondere.
Speriamo solo che mi ricordi tutto.
Guardo Harry e capisco che anche lui ha paura di non ricordarsi nulla.
Eppure abbiamo seguito il corso, abbiamo ripetuto le battute a casa così tante volte che alla fine mi sognavo di ripeterle anche di notte.
Un incubo.
Eppure, abbiamo ancora paura di non ricordarci nulla...

Siamo proprio fatti l'uno per l'altra.
Eh?

< Harold Edward Styles e Caroline Smith, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione? >.
Io ed Harry rispondiamo forti e chiari < sì >.
< Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l'un l'altro per tutta la vita? >.
< Sì >.
< Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa? > recita ancora padre James.
Parlare di figli mi mette di un'ansia...
Perché parlarne proprio oggi?
Qui?
< Care, devi rispondere > mi sussurra Harry prima che io mi maledica mentalmente.
Non mi sto concentrando.
< Sì >. 
Devo prestare attenzione...
Mi sto sposando ed è una delle cose più serie del mondo, mi sembra...
Con l'occhio spio Harry che guarda Padre James emozionato.
E capisco...

Che sono pronta.
Che è arrivato il momento di sposare il mio bel principe Harry.




 
———



Padre James ci fa alzare.

Ci siamo.
È arrivato il momento del fatidico sì lo voglio.
Dopo questo... saremo, marito e moglie.
Ed io non sto nella pelle...

< Alla presenza di Dio e davanti alla Chiesa qui riunita, datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso >.
Mi volto per dare la mano destra ad Harry che fa la stessa cosa.
< Il Signore, inizio e compimento del vostro amore, sia con voi sempre >.
< Amen > diciamo entrambi.
< Ora > mi indica Padre James < tocca a te Caroline >.
Mi volto per guardare Harry.
Spero di farcela.
E di non incepparmi.
Con la coda dell'occhio vedo mia madre ed Anne piangere sommessamente.
Ma d'altronde non dovrei nemmeno stupirmi.
È quello che stanno facendo ormai da praticamente quasi tutta la celebrazione.
Torno a guardare Harry e gli sorrido prima di dire con la voce emozionata quanto ho imparato < Io Caroline Smith accolgo te Harold Edward Styles come mio sposo >.
Prendo una piccola pausa.
< Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita >.
< Ora Harry, tocca a te manifestare il consenso >.
< Io Harold Edward Styles accolgo te Caroline Smith come... >.
Si blocca.
Ridacchio e mi volto verso gli invitati < è emozionato >.
Tutti ridono.
Anche Harry ma la sua è una risata nervosa direi.
< Harry non ti preoccupare ripeti la formula > lo invita Padre James sorridendogli.
< Ok... io, Harold Edward Styles accolgo te Caroline Smith come mia... >.
Si blocca di nuovo.
Deglutisce.

Che succede?

< Che succede? > domando guardandolo in preda al panico.
Letteralmente.
Le labbra corrucciate.
Gli occhi più lucidi del solito.

È... in panico.

< Ehi > mi avvicino e gli accarezzo il viso.
So che non si potrebbe fare ma sti cavoli.
È in ansia.
Ed ha bisogno di me.
< Guardami Harry > gli sussurro.
Mi guarda e una lacrima sfugge al suo controllo.
< So che sei emozionato... >.
< Vero? > aggiungo per poi vederlo annuire sommessamente.
Gli prendo la mano e gliela stringo < ma pensa solo che ci siamo io e te, nessun'altro >.
Gli faccio una carezza < ok? >.

Annuisce ma ha lo sguardo perso.
Vuoto...

Così decido di aiutarlo.
Mi volto e chiedo a Padre James se può rispondergli solo col 'sì'.
Senza dover ripetere la formula che ho ripetuto io.
Annuisce.
Che Padre paziente.
Signore perdonaci.
< Harold Edward Styles vuoi prendere la qui presente Caroline Smith come tua legittima sposa, amarla, onorarla tutti i giorni della tua vita finché morte non vi separi? >.
Oh, ora ci siamo.
Deve solo rispondere di sì.
Senza troppi giri di parole.
Sorrido a Padre James aspettando che Harry risponda fiero col solito 'sì, lo voglio'.
< Io... > balbetta mentre io gli chiedo cosa c'è che non va.
Mi giro così da poter guardarlo negli occhi.

Occhi che non riesco a decifrare in questo momento, ahimè.

< Tu? > lo invito sorridendogli per dargli forza.
Aspetto paziente che risponda.

Non voglio mettergli nessuna fretta.
Non ho alcun problema ad aspettare.
Anzi, se serve a calmarlo... aspetto anche tutta la mattinata.

Se devo lo faccio.
Per lui, che amo più della mia stessa vita.


Respira lentamente mentre si sbottona un bottone della camicia.
< Ehi > sussurro cercando di riportarlo da me.
Cercando di farlo ritornare nella realtà.
Si passa una mano tra i capelli e poi afferma quasi urlando < io, non posso Care >.
Lo guardo confusa.

Che cosa significa che non può?

< Come sarebbe a dire che non puoi? >.
Scuote la testa < non posso sposarti, mi dispiace >.

Il panico.

Lo guardo cercando di vedere un sorriso come a dirmi 'te l'ho fatta'.
Ma questo sorriso non compare.
Lascia le mie mani.

Ed io capisco che è tutto vero.

Dannatamente vero.
Il mondo che mi crolla.

Come diavolo sarebbe a dire che non può sposarmi?
Non è molto difficile.
No?

Senza nemmeno poter ribattere Harry inizia a percorrere la navata centrale sotto il mio sguardo attento.
Cioè... mi sta lasciando sull'altare.

Mi sta lasciando sull'altare?

Se è un sogno, vi prego svegliatemi.
Perché è il sogno più brutto della mia intera esistenza.
Senza nemmeno rendermene conto inizio a camminare per la navata inciampando sul velo, troppo lungo.
Maledetto velo.
Vedo Harry troppo, troppo distante e capisco che se non corro lo perderò.

Tolgo il velo e inizio a correre sperando di non cadere.
E di non fare una figura di merda senza precedenti.
< Harry > lo chiamo ma la mia voce è troppo bassa.
Non ci credo che sta succedendo proprio a me.
Non ci credo che lo sto perdendo, così.
E senza motivo.
< Harry! > urlo.
Niente.
< Harry! > urlo ancora più forte correndo.
Ma niente, ancora una volta niente.
< Harry, ti prego voltati > lo supplico.
Il passo troppo lungo rispetto a quello che posso fare.
Tant'è che quasi inciampo.
< Harry! > urlo a squarciagola.

È inutile.
È come se non mi sentisse.
E senza poter fare nulla lo vedo uscire dalla chiesa e correre lontano.

Lontano, troppo lontano da me.

< Harry! > urlo per poi accasciarmi per terra.
Sbatto i pugni a terra < non farmi questo >.
Una supplica tra me e me.
Le lacrime prendono a fuoriuscire copiose.
Sicuramente starò facendo pena a tutti.

Caroline Smith lasciata sull'altare il giorno del suo matrimonio.
Che sfigata.
Eh?

< Harry > piango sommessamente mentre sento qualcuno raggiungermi per poi tirarmi su.
Guardo mio padre e Desmond per poi guardare fuori dalla chiesa.
'Respira, respira, respira' mi impongo asciugandomi con la mano le lacrime finendo con lo sporcarmi di mascara il lavoro del truccatore che ovviamente mi odierà.
Mi volto verso l'altare dove vedo i ragazzi parlare con padre James e inizio a camminare lungo la navata.
Sento i diversi commenti.
Vedo le diverse facce sconcertate.

E mi sento... semplicemente persa.

Avanzo fino a salire gli scalini.
< Care > si avvicina Niall < abbiamo chiesto a padre James di poter aspettare... andiamo a prendere Harry >.
Lo guardo e una lacrima scende.
La giornata che avrebbe dovuto essere la più bella della mia vita... si è trasformata in un perfetto incubo.
< Tranquillo > sussurro flebile.
E con l'ultima forza rimasta affermo con lo sguardo vitreo < Padre James, familiari, amici e parenti vari... >.
Mi volto verso tutti < oggi, non ci sarà più nessun matrimonio >.
Faccio un segno con la mano prima di piangere su Niall che mi abbraccia e culla dolcemente.

Perché ormai, posso solo che piangere.
Non posso fare altro.

Ho perso Harry.
Ho perso tutto.

Forse... ho perso anche me stessa.


 

———



Non ci posso ancora credere.

Mi ha lasciata.
Senza se e senza ma.

Pensavo di trovarlo a casa, ma una volta tornata... il nulla.

Mi ha lasciata.
È proprio quello che ha fatto.
Ed io non mi spiego il perché.

Le sue parole mi rimbombano in testa troppo velocemente da farmi girare.

Rivedo i suoi occhi.
Le sue mani.
Lontane da me.
E mi... sento male.
Troppo male.

La mia stanza rimbomba dei miei respiri veloci, dei miei singhiozzi... come a farmi ricordare che sono rimasta sola.
Sola... con la sua macchina.
Perché quella l'ha lasciata qui, a casa dei suoi.
'Harry mi ha detto di darti queste' mi ripete la voce di Tim facendomi sorridere.
Cosa diavolo me ne faccio delle chiavi?
Avrei sperato, che ne so... in un messaggio.
In un biglietto.
In una cavolo di spiegazione.
Semplicemente.
E invece... mi sono beccata il mazzo di chiavi della sua auto.

Grazie Harry...
Che premuroso, che gentile eh?

Guardo fuori.

Chissà dove se ne sarà andato.
Chissà se è a Londra.
O se è ancora a Reddicth.
A casa di qualche suo amico d'infanzia che lo protegge.

Chissà.
Chissà, chissà.


Una lacrima bagna la mia guancia.
L'ennesima.
È pomeriggio inoltrato ed io ancora devo mettere in bocca qualcosa.
Non ho mangiato.
E non intendo minimamente mangiare.
Non ho fame.
Ho la bocca dello stomaco talmente chiusa che non credo di poter mandare giù nemmeno un boccone.
Sento le voci nell'altra stanza e scuoto la testa.
Ci sono tutti.
I miei, Anne e Desmond e tutti i ragazzi.
Parlano.
Li sento dire che sono increduli.
Ed io vorrei tanto andare da loro per dirgli che anche io sono incredula.
Per urlare a squarciagola che sono la persona più incredula di questo mondo.
Perché... non me lo spiego.

Non trovo una ragione.
Non trovo dei motivi validi.
Non vedo perché... abbia dovuto lasciarmi lì.

Che al sol pensiero rabbrividisco.
Se ripenso alla mia immagine su quell'altare potrei svenire o vomitare.

Una ragazza, sola.
Una fallita.
Abbandonata a sé stessa senza sapere perché.

Lasciata lì come una babbea di fronte a tutti.
Lasciata dalla sua unica ragione di vita.
Lasciata dalla persona che più ama al mondo.
Lasciata in un maniera... assurda.


Sì, questa situazione è assurda.
Veramente assurda.
Irreale ecco.
È il termine più adatto, o almeno credo.

Mi alzo e mi avvicino allo stereo dove inserisco il CD che ho trovato prima in camera di Harry.
Dove stamattina si è preparato.
Pigio sul pulsante play e mi siedo sulla sedia portando le ginocchia al petto.
La musica risuona per tutta la stanza, a tutto volume.

'Wish you were here'.

A come vorrei che fossi qui!
Ad abbracciarmi.
A ripetermi quanto mi ami.
A farmi capire che niente cambierà tra di noi.
Nemmeno tra dieci anni.
Mai e poi mai.

Senza rendermene conto mi lascio andare ad un pianto mentre David Gilmour inizia a cantare.
Piango perché mi ricorda Harry.
È la sua canzone preferita.
O... forse era.
Perché magari non lo è più.
Visto che da oggi è cambiato tutto.
Tutto e niente direi.


'So, so you think you can tell
Heaven from Hell,
blue skies from pain
Can you tell a green field
from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?'.



Appoggio la testa sulle mie ginocchia.

Harry.
Harry.

Perché mi hai fatto questo?
Perché mi hai distrutto il cuore?
Perché mi hai lasciata senza poterti abbracciare ancora una volta?
Perché mi hai abbandonata?

Come farò senza di te?
Eh?

Te lo sei chiesto?
Ci hai pensato?
Come pensi che supererò questa batosta?
Come pensi che riuscirò ad andare avanti?



'And did they get you to trade
your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees?
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
And did you exchange
a walk on part in the war
for a lead role in a cage?'.



La porta si apre ma io non alzo lo sguardo.
Anzi, lo tengo basso.
Fisso sul pavimento.
Così come se potessi scomparire.
Venire inglobata, risucchiata dalla Terra.
Dalle sue profondità.
< Care >.
Entrano.
Sono tutti qui.
Ma io non alzo lo sguardo.
Non riesco.
Non... ci riesco perché è più forte di me.
< Care, tesoro > si avvicina mia madre con Anne.
< Dovresti mangiare qualcosa... non hai mangiato nulla da stamattina >.
Scuoto la testa.


'How I wish,
how I wish you were here.
We're just two lost souls
swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground.
What have we found?
The same old fears,
Wish you were here'.



Continuo a piangere.
A far uscire il mio dolore.

Che è... semplicemente immenso.

Più grande di me.
Più grande della stanza.
Più grande perfino della mia intera esistenza.
Più grande di ogni fottuta cosa.

< Ti prego > afferma mia mamma guardandomi.
< Mi fa male vederti così > continua mentre mi lascia una carezza sulla mano.
< Anche a me > asserisce Desmond per poi sedersi accanto a me.
I miei singhiozzi continuano.
Così come le mie lacrime.
< Care >.
Mio padre.
Il mio uomo.
Colui che ci sarà sempre.
Sempre e comunque.
Mi richiama ed io alzo lo sguardo.
< Ehi, piccola mia > si avvicina per poi prendermi le mani.
< Perché... > tento di dire non riuscendo.
< Perché? >.
< Perché mi... >.

Le parole mi muoiono in gola.
Proprio non riescono ad uscire.
È come se avessero paura che una volta uscite diventino reali.
È come se io avessi paura che diventino reali.

La sua mano sul mio viso.
< Perché mi ha lasciata? >.
Vedo Anne piangere.
< Perché ha dovuto farmi una cosa del genere nel giorno che sarebbe dovuto essere il più bello della mia vita? >.
Tiro su col naso.
< Perché papi? Perché? >.
Una lacrima sul suo viso.

Oh, papà.
Non sai quanto mi faccia male vedere una lacrima sul tuo viso.
Non sai quanto mi senta impotente... impossibilitata.

< Non lo so Care > si avvicina per abbracciarmi < non lo so >.
Si asciuga le lacrime < ma sappi che io, la mamma, Anne, Desmond e tutti i tuoi amici siamo qui per aiutarti >.
Annuisco.

Anche se non ne sono convinta.

Come possono aiutarmi?
Non sanno quello che sto provando.
Non sanno cosa significa perdere la persona che ami.
Non sanno cosa significa vederla sparire sapendo di non rivederla più.
E senza nemmeno sapere il reale motivo.
Non lo sanno.

Quindi, come possono aiutarmi?
Come possono?

< Care, Nickolas ha ragione... siamo qui per te >.
Mi volto verso Desmond.
Gli sorrido.
Un sorriso tirato.
< Lo so > sussurro.
Probabilmente per mia madre ed Anne è troppo vedermi conciata così perché ad un certo punto escono dalla stanza.
Scosse dai loro singhiozzi.

Ed io mi sento colpevole.
E male.
Non vorrei vederle così.
E mai avrei voluto.

< Ehi Smith >.
Guardo Niall.
Ha gli occhi lucidi.
Come tutti d'altronde.
< Stavo pensando... > tenta di dire prima che io lo anticipi < è proprio ora di berci un bel gin tonic >.
< Stavo pensando proprio a quello > si asciuga gli occhi col dorso della mano per poi porgermela.
< Coraggio, andiamo di là >.
Annuisco mentre mi lascio trascinare fuori dalla stanza per poi arrivare in veranda dove trovo i domestici intenti a parlare a bassa voce.
Ovviamente intenti a parlare di me.
Di Harry.
Di quello che è successo.
< Tim? >.
Annuisce sorridendomi.
< Potresti preparare per tutti dei gin tonic? >.
< Assolutamente >.
Si muove per andare in cucina seguito dagli altri domestici.
< Ah > lo richiamo e quando si volta lo imploro < facceli forti >.
Detto ciò mi siedo sulla sedia in vimini dopo essermi legata i capelli in una coda.
Anche gli altri si siedono.
Ma nessuno parla.
Capiscono che non ho voglia di parlare.
Ma solo di stare in silenzio.
Di riflettere.
Respiro lentamente.
Magari così mi calmo.
Ho il cuore che va a mille.
Che penso che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
< Eccoci > fanno il loro ingresso mia madre, Anne accompagnate da... nonna Dorothy.
Oh, la nonna...
Quanto mi dispiace per la nonna.
Da morire.
Ha creduto in questo matrimonio prima di noi.
Prima di... me.
Ha la faccia provata.
Ma è sempre impeccabile.
< Caroline > avanza verso di me mentre io mi alzo per abbracciarla.
La sento piangere ma cerco di non piangere per non darle un ulteriore dispiacere.
E poi... lo noto.
Il mio anello di fidanzamento.
L'anello che mi è stato donato da Dorothy.
Quell'anello che ho indossato fieramente in questi mesi.
Dal giorno esatto in cui Harry mi si è proposto.
Qui, a casa.
< I vostri gin tonic >.
Annuisco a Tim per poi deglutire.
Devo liberarmi di questo anello.
Non sono più fidanzata, d'altronde.

Quindi, perché farmi del male guardandolo ogni giorno?

< Comunque > inizio a dire interrompendomi per via di alcune lacrime che inevitabilmente scendono.

È... è difficile.

È come se perdessi un pezzo di me.
È come se perdessi un pezzo di Harry.
È come se perdessi un pezzo di... noi.


È profondamente difficile.
Molto.

Prendo un lungo respiro, per poi sfilarmi l'anello dall'anulare sinistro.
< Questo è tuo Dorothy >.
< No Caroline tienilo >.
Scuoto la testa < non mi sembra corretto >, glielo appoggio sulla mano richiudendola.
< Mi dispiace solo di non averlo onorato come avrei voluto Dorothy... >.
Un singhiozzo a scuotermi.
< Oh, no, no piccola mia... l'hai onorato divinamente >.
Mi avvicino per abbracciarla per poi staccarmi < è ora di bere forse >.
Vedo gli altri annuire, così mi siedo portando il bicchiere vicino alle labbra.
Ne prendo un sorso.
Accidenti, se è forte... Tim mi ha presa in parola.
Ma meglio così.
Almeno così non penserò a quanto la mia vita sia infelice in questo momento.
< Tim >.
< Sì Caroline >.
< Puoi mettere la musica? > gli do il mio cellulare con la riproduzione della mia playlist.
Prendo un bel sorso del mio gin tonic mentre la canzone parte.
La canzone appunto.


'And after all this time
You're still the one I love, mmm, yeah'.



Nell'aria non vola una mosca.
Tutti stanno in silenzio.
Muti, come pesci.


'Looks like we made it
Look how far we've come my baby
We mighta took the long way
We knew we'd get there someday'.



Senza poter farne a meno... piango.
Piango e nel mentre bevo.
Ma d'altronde cosa posso fare se non piangere?


'They said, "I bet they'll never make it"
But just look at us holding on
We're still together still going strong'.



La canzone del mio ingresso in chiesa.
La canzone che mi hai dedicato tu Harry.
Ti ricordi?
Io mi ricordo bene quel momento.
A casa.
Sul letto visto che dovevo stare a riposo.
Hai tirato fuori quella dannata cassetta e ancora una volta il mio cuore ha perso un battito.
Ancora una volta mi sono innamorata di te.
Hai detto che fin da piccolo l'avresti dedicata all'amore della tua vita. 
Quell'amore che sembravo essere io.

E che probabilmente non sono più.


'You're still the one I run to
The one that I belong to
You're still the one I want for life
(You're still the one)
You're still the one that I love
The only one I dream of
You're still the one I kiss good night'.



< Questa canzone l'ha scelta Harry > dico guardando un punto fisso davanti a me.
< Me l'ha dedicata > spiego.
< Quant'è difficile > sento dire da Lerya.
< Non so che cosa gli sia preso > commentano in sincrono Liam e Louis.

Ah, nemmeno io...
Proprio non mi capacito di come sia potuto succedere.

Eppure stanotte è venuto a trovarmi.

Mi ha abbracciata, stretta a lui come ha sempre fatto.
Mi ha baciata, ha detto di amarmi.

E poi?



'Ain't nothin' better
We beat the odds together
I'm glad we didn't listen
Look at what we would be missin'.



Guarda Harry, guarda cosa ci saremmo perso se solo avessimo ascoltato quello che diceva la gente.
Non saremmo stati mai insieme.
Non avremmo vissuto insieme.
Non saremmo stati nulla... se non Harold Edward Styles e Caroline Smith.

< Mi manca terribilmente > mi lascio sfuggire mordendomi la guancia.

Mi manchi terribilmente Harry.
Dove diavolo sei?
Perché non sei qui con noi?

Se solo fossi qui... ti bacerei davanti a tutti senza imbarazzo.
Senza provare vergogna.
Per far vedere a tutti quanto ti ami.
Se solo fossi qui non ti lascerei andare nemmeno per un secondo.
Ti terrei sempre con me.
Sempre e comunque.
Se solo fossi qui, sarebbe diverso.
Sicuramente sarei felice..
Saremmo, felici... tutti, nessuno escluso.
Perché oltre ad avermi fatto del male, hai fatto del male a tutti.
La tua famiglia, i tuoi amici...
Sono tutti provati, senza parole.
Perché... ci hai lasciato senza parole.
È questo il bello.
Sai sempre come stupire, come sorprendere.
Ed oggi non sei stato da meno...
Anzi.

Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Chi avrebbe mai pensato che saresti potuto uscire da quella chiesa alla velocità della luce?


Perché... sei stato un razzo.
Non mi sono nemmeno resa conto finché non ti ho visto troppo lontano da me.
Troppo lontano dal poterti fermare.
Ho cercato di chiamarti... ma nulla.
Non ti sei girato.
Mi hai dato le spalle.

Le spalle, ti rendi conto?
Mi sarei aspettata che saresti tornato indietro.
Che mi avresti spiegato almeno.

E invece... mi rimane solo il dolore.


'They said, I bet they'll never make it
But just look at us holding on
We're still together, still going strong'.



Perché ti amo, ti amo da impazzire cazzo.

Ti amo, ti amo e ti amo.

Come faccio?
Come vado avanti?
Come posso non piangere?
Come?

Me lo spiegasse qualcuno perché... per me è veramente incomprensibile.
Assurdo.


'You're still the one I run to
The one that I belong to
You're still the one I want for life
You're still the one that I love
The only one I dream of
You're still the one I kiss goodnight
You're still the one'.



La canzone finisce mentre altre lacrime bagnano le mia guance.
Delle lacrime a cancellare il dolore che provo.
A cancellare quanto vissuto oggi.
Che però... non può essere cancellato.

Oggi, domani, per sempre.
Ormai questa giornata, brutta, orrenda, fa parte di me.
Fa parte dei miei ricordi.
Fa parte e farà parte del mio vissuto.

Della mia vita.

Guardo tutti < perché? >.
Prendo il mio bicchiere bevendolo tutto d'un fiato.
Non è vero il detto che l'alcool disinfetta ogni ferita?
< Perché ha dovuto andarsene così? >.
Intorno a me solo silenzio.
Occhiate disperate.
< Perché? >.
Chiudo gli occhi < perché Harry? >.


Perché Harry?
Perché?
Perché?


< Harry! Perché? > urlo più forte di me mentre mio padre si alza per venirmi a calmare.
< Shhh piccola >.
< Perché papà, perché, perché > aggiungo senza più fiato < perché, dimmi perché, dimmi perché papà >.
< Shhh, vieni qui > mi trascina verso di sé abbracciandomi mentre si lascia andare ad un pianto disperato.
Anche lui.
< Siamo qui per te Caroline > si avvicina Desmond stringendosi al nostro abbraccio.
< Ci prenderemo cura noi di te > affermano mia madre, Dorothy ed Anne facendo la stessa cosa di Desmond.
Vedo i ragazzi annuire per poi stringersi intorno.
< stai tranquilla Care, ci siamo qui noi... ricordalo sempre >.
Affondo la mia testa nel petto di mio padre più a fondo possibile.
Il gin tonic ha fatto il suo effetto.

Ho la mente completamente annebbiata.

Spero solo che possa annebbiarmi i sensi, il cuore... la vita.
Spero solo che possa disinfettarmi quella ferita infertami oggi.
Infertami dalla persona che mai avrei creduto potesse farmi del male.

La persona che più amo al mondo.
La persona che però sto... odiando di più in questo momento.



'Ti amo Harry'.

Mi mordo le labbra.

'Ti odio Harry'.



Cazzo, se ti odio... ti odio eccome.
   
   
   
   
   
   
  
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