Parola: mono no aware
Rating: verde
#07. Forgotten land
Un vecchio lunapark abbandonato, nei pressi del molo di Okinawa.
Kageyama gli aveva raccontato di quel posto non molto tempo prima. Lo avevano aperto quando Reiji era ancora giovane; così, per curiosità, quel giorno avevano deciso di passare da lì, ma lo avevano trovato tristemente deserto.
La nebbia mattutina sale dall’oceano poco distante, conferendo al luogo un’aura ancor più spettrale. Le attrazioni sono tutte visibilmente arrugginite, a partire dalla ruota panoramica fino ad arrivare alle giostre ben più piccole. L’ultimo giro doveva essere stato parecchio tempo prima, per loro.
Yuuto è appoggiato al parapetto del molo e, da lì, osserva l’acqua ondeggiare quietamente.
L’atmosfera cupa del lunapark lo fa riflettere. È tutto così precario, in fin dei conti: un giorno le cose sembrano risplendere di luce propria, quello successivo sono abbandonate a loro stesse. È un pensiero disarmante, che lo sconvolge forse più del dovuto. Mente a se stesso, tuttavia, se dice di non averci mai pensato. È un concetto straordinariamente applicabile alla vita privata, alla sua vita privata: un giorno, che si augura essere il più lontano possibile, Kageyama non ci sarà più. Immaginare una vita senza di lui sembra follia, per Yuuto.
Eppure, quella è la realtà dei fatti, per quanto orrenda che sia. Vorrebbe che ci fossero più primavere per tutti, ma l’autunno arriva sempre, prima o poi – proprio come era successo per quel lunapark.
Kageyama riappare attraverso le attrazioni, e Yuuto cerca di rivolgergli un sorriso scacciando via la malinconia.
[245 parole]
▬ note
Mono no aware: la consapevolezza
della precarietà delle cose, una sorta di nostalgia e
sensibilità verso la natura transitoria della bellezza della
vita.
cercherò di essere breve. non è esattamente un bel periodo, ieri ho avuto un crollo emotivo e oggi non riuscivo nemmeno a trovare la forza di mettermi al pc e postare l'aggiornamento settimanale di questa raccolta. l'ho fatto adesso, in zona cesarini, e non vi nascondo che, nonostante tutto, continui ancora a sentirmi estremamente spossata.
anyway. in realtà il concetto di precarietà è forse uno dei pilastri in una relazione come quella del tipo di Kidou e Kageyama, e per quanto abbia cercato di approfondirla svariate volte nelle mie storie ho provato ad offrirne qui una prospettiva differente.
scusate se non mi dilungo molto oggi, ma onestamente non ho la più pallida idea di che cosa dire. tra l'altro questa flash non mi fa neanche più di tanto impazzire, rip.
ieri ho disinstallato twitter in seguito a un casino che è successo e per quanto mi manchi e vorrei riscaricarlo già adesso mi sono imposta di aspettare ancora qualche giorno, sigh
e niente, grazie a chiunque leggerà & see you next week
cercherò di essere breve. non è esattamente un bel periodo, ieri ho avuto un crollo emotivo e oggi non riuscivo nemmeno a trovare la forza di mettermi al pc e postare l'aggiornamento settimanale di questa raccolta. l'ho fatto adesso, in zona cesarini, e non vi nascondo che, nonostante tutto, continui ancora a sentirmi estremamente spossata.
anyway. in realtà il concetto di precarietà è forse uno dei pilastri in una relazione come quella del tipo di Kidou e Kageyama, e per quanto abbia cercato di approfondirla svariate volte nelle mie storie ho provato ad offrirne qui una prospettiva differente.
scusate se non mi dilungo molto oggi, ma onestamente non ho la più pallida idea di che cosa dire. tra l'altro questa flash non mi fa neanche più di tanto impazzire, rip.
ieri ho disinstallato twitter in seguito a un casino che è successo e per quanto mi manchi e vorrei riscaricarlo già adesso mi sono imposta di aspettare ancora qualche giorno, sigh
e niente, grazie a chiunque leggerà & see you next week
Aria