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Autore: PRISHILLA    11/05/2020    2 recensioni
L'ossessione che Harry Potter ha per Draco Malfoy sta portando i suoi amici all'esasperazione. Cosa succederà quando Ginny, stanca delle sue continue lamentele, deciderà di prendere in mano la situazione per dimostrargli una volta per tutte che Draco non è stato marchiato e che le sue sono solo paranoie?
Scopriamolo insieme che ne dite..? ^^
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti, eccomi ancora qua, come promesso a questo giro sto cercando di aggiornarvi spesso! Vedo però che siete timidi con i commenti, ma io vorrei davvero sapere se vi piace o meno la piega che sta prendendo la storia perché come già detto non sarà sicuramente fedele alla mia idea iniziale di sei anni fa (che non ricordo assolutamente XD), quindi mi farebbe piacere sapere se vi sta piacendo, se la trovate interessante o meno insomma.

Intanto vi lascio un altro capitolo e spero di sentire le vostre opinioni! Un bacio!!

Capitolo 18

Era trascorsa già un'altra settimana da quel giorno.

Ricordava benissimo che durante le lezioni del pomeriggio gli studenti della scuola l'avevano guardata sinceramente divertiti, e che non era riuscita a capire cosa si sussurrassero con tanto entusiasmo.

Ovunque andasse chi la vedeva sghignazzava e la cosa iniziava a darle sui nervi.

Forse era per i suoi occhi gonfi, forse qualcuno l'aveva vista piangere. Non aveva idea si cosa pensare. Ma ad ogni modo voleva farli smettere.

Fu solo a cena quella sera che ebbe le sue risposte. Seduta finalmente al tavolo con i suoi amici poté ricevere tutte le risposte che voleva, la prima era sulla faccia di suo fratello.

-Centri tu in tutto questo non è così?- gli chiese con un cipiglio incrociando le braccia al petto.

Lui guardò altrove con il viso imbronciato.

-Lo sapevo.- disse esasperata sbuffando. -Ditemi cos'ha fatto, vi prego.- supplicò gli altri due che si guardavano con sguardi colpevoli. -Subito!- ordinò al limite della pazienza. -E' tutto il giorno che vengo guardata tra risolini isterici e chiacchiere. E adesso voglio delle spiegazioni!- quasi urlava Ginny mentre minacciava i suoi amici.

-Calmati Gin ti diremo tutto.- le disse Hermione mentre lei annuiva e soddisfatta si sedeva comodamente.

-Ron ha appeso Draco al muro.- le annunciò Harry schietto.

Ginny strabuzzò gli occhi. -Tu hai fatto cosa?- era paonazza e scandalizzata.-Si è appena ripreso dall'incidente per amor del cielo, Ron!-

-Non è andata proprio così.- disse Hermione cercando di smorzare i toni guardando Harry truce, ma lui fece spallucce dicendo semplicemente che “doveva sapere”.

-Non gli ho fatto niente.- si giustificò Ron.

-Tu consideri quello di appendere una persona al muro niente?!- gli domandò furibonda.

-Non l'ho picchiato anche se avrei voluto, e non ho aperto bocca per non imbarazzarti ulteriormente davanti a tutti.- si giustificò ancora pensando bastasse a placarla.

-Ron...- gli disse sconvolta. -Hai comunque dato alito ad altre chiacchiere... ti rendi conto almeno?- non sapeva cosa fare, come reagire. Da una parte c'era suo fratello che aveva tutte le ragioni per sentirsi in dovere di difenderla, ma dall'altra adesso la scuola aveva altro su cui chiacchierare.

Di quel passo quella storia non sarebbe mai finita, rendendo a lei le cose più difficili.

Levò lo sguardo quasi involontariamente, lo portò al tavolo delle serpi e cercò la sua testolina bionda, un'abitudine quella che ormai aveva perso da un po'.

Lo trovò.

Lo guardò. -E lui?- chiese senza distogliere lo sguardo. -Cos'ha fatto?-

-Niente.- rispose suo fratello. -Non si è scomposto il damerino!- diceva Ron esasperato. -Anzi sembrava quasi volesse essere colpito per come mi guardava.- ammise. -E io lo avrei fatto volentieri se non fosse stato per te.- concluse mentre Ginny guardava Draco al suo tavolo che mangiava la sua cena senza troppo entusiasmo, incurante delle chiacchiere e delle voci che a lei invece stavano facendo impazzire.

Sperò che la guardasse, vide Nott sussurrargli qualcosa all'orecchio, e poi lo vide finire la cena come nulla fosse.

Per tutta la cena non la guardò mai, mentre lei mangiava come un uccellino, spiluccando qua e la senza un vero appetito.

Potevano andare avanti così?

Poteva lei andare avanti così?

Pensò allora.

Adesso era trascorsa una settimana e ancora nulla, non uno sguardo, non un gesto, non una parola.

La evitava al punto che anche la scuola si era messa a tacere sulla loro “storia” non avendoli più visti entrare in contatto l'uno con l'altra.

Ma per Merlino per lei il tempo si era congelato insieme alla neve che scendeva violenta fuori dalle finestre.

Non riusciva davvero a farsene una ragione, non riusciva a passargli accanto senza parlargli, non riusciva a non guardarlo, e continuava testarda a presentarsi ai loro soliti posti nella speranza di vedendolo arrivare. Ma non accadeva mai.

Addirittura una volta si era nascosta furtiva dietro una delle colonne di pietra del cortile per paura di essere vista, mentre lui si allenava, solo per vederlo...

Era da matti?

Si, lo sapeva, questa era l'unica cosa di cui era davvero cosciente...

Ma del resto si sentiva impazzire, e faceva le cose che solo un folle avrebbe fatto.

La cosa peggiore era che non riusciva a spiegarsi il suo stesso atteggiamento. Non sapeva perché lo facesse!

Aveva capito benissimo che per lui era tutto finito quel giorno nella torre di astronomia, che probabilmente era andato oltre, e sarebbe dovuto essere così anche per lei, certo, era consapevole... ma non era stato così.

Aveva convenuto in fine che semplicemente non voleva rinunciare a quello che aveva visto in lui. La fiamma della speranza era fortemente accesa in lei e neanche le sue lacrime erano riuscite a spegnerla.

Era da matti?

Si, ne era consapevole.

Quel pomeriggio aveva allenamento dopo i serpeverde, le sue gambe l'avevano portata lì al campo almeno dieci minuti prima della fine del loro turno.

Aveva già la divisa indosso e la scopa in pugno. Era inutile allontanarsi con il rischio poi di far tardi solo perché lui la voleva evitare.

Dannato Draco Malfoy, lei di lì non si muoveva! Se voleva doveva passarle davanti per uscire dal campo, e che diamine. Si arrabbiò.

Non poteva davvero cambiare sempre strada per evitare che potesse pensare che fosse lì per lui.

Scosse la testa per scacciare tutti quei pensieri.

Il fatto che fosse sicuramente lì per lui era del tutto irrilevante.

Si sedette alla panchina e attese che il loro turno finisse a braccia conserte.
 

-Ciao Ginny.- quella voce la fece sobbalzare per lo spavento. Non se l'era aspettato. -Ti ho spaventata?- le disse divertito lui.

-No, no.- gli rispose tentando di mantenere un minimo d'apparenza. -Ciao.- si ricordò di salutarlo almeno quella volta.

Era stato Blaise Zabini a spaventarla saltando sulla panchina e sedendosi al suo fianco, piuttosto vicino in effetti, notò mentre si allontanava un po' da lui.

-Gran bell'allenamento non credi?- le disse convinto. Ginny gli rispose che non poteva saperlo perché era appena arrivata. -Draco è stato piuttosto bravo oggi. Questo è il suo terzo boccino.- sorrise orgoglioso dell'amico.

Anche Ginny sorrise cercandolo involontariamente nel campo senza darsi il tempo di rifletterci su.

-E' lì adesso, guarda.- puntò il dito verso alcune bandiere in alto nei cieli sporgendosi su di lei avvicinando la guancia alla sua. Poteva quasi sentirne il tocco sulla pelle.

-No, sinceramente non lo vedo.- ammise nel tentativo di farlo allontanare ma quello che ottenne invece fu di ritrovarselo quasi addosso. Aveva appoggiato il braccio sinistro sulla panchina alle sue spalle e con l'altro puntava in una direzione sempre più alla sua sinistra, considerando che le sedeva alla sua destra, poco ci mancava che non l'abbracciasse.

-Ma come no, guarda meglio.- le diceva con la voce calda che lo contrassegnava. In effetti non gli aveva mai sentito alzare la voce. Si ritrovò a domandarsi se ne fosse capace.

Un attimo dopo una sferzata di vento le scompiglio i capelli, fu come se fosse appena passato un tornado. Blaise rideva, lei non capiva, ma finalmente si allontanò quel tanto che le bastava per sentirsi più a suo agio. Non levò il braccio da dietro la sua schiena però, anzi di tanto in tanto mentre parlava le toccava la spalla, come se la stesse abbracciando.

Era una situazione ambigua, ma in fondo Blaise era ambiguo. Forse era così con tutti, di certo era così con tutte. Aveva una certa fama da play boy nella scuola, ma con lei non c'era trippa per gatti, pensò mentre gli sorrideva furba.

-Che cosa vuoi Zabini?- gli chiese a bruciapelo continuando a sorridergli.

-Ma niente davvero.- le disse lui quasi offeso dalle insinuazioni di lei.

-Mh...- gli rispose una Ginny per nulla convinta.

-Uh, guarda Draco ha acchiappato il boccino, giusto in tempo.- le disse puntando verso l'alto senza avvicinarlesi troppo. Ginny d'istinto voltò la testa in quella direzione, ma non lo vide. -Lo sapevo.- gli sentì dire.

-Sapevi cosa?- gli chiese voltandosi verso di lui ritrovandoselo quasi addosso. Era ad un palmo dal suo viso. Doveva ammettere che il suo dopobarba aveva un buon profumo.

-Che ti saresti voltata.- le disse lui sorridendo divertito. Ginny non sapeva cosa rispondergli, era palesemente vero. -Dimmi Weasley...- le disse girandosi maggiormente verso di lei sinuosamente.

-Dimmi.- riuscì a dirgli piuttosto nervosamente muovendosi spesso sul posto nel tentativo di aumentare lo spazio tra loro, che però lui riduceva puntualmente, e Ginny stava finendo la panchina...

-Tu per caso...- iniziò prendendole una ciocca di capelli rigirandosela tra le dita. Ginny sentiva una crescente ansia pensando che suo fratello Ron poteva essere lì da un momento all'altro. Cosa avrebbe pensato vedendola così? Lui le guardava le labbra e poi la guardava negli occhi, e ancora le labbra. Doveva ammettere che Blaise era davvero un bel ragazzo... Si maledì per l'idiozia che il suo cervello riuscì a formulare in un momento come quello. Cosa andava a pensare?! Ma era vero. Pensò guardandolo. -Sei ancora innamorata di Draco?-

Quelle parole la colpirono come un pugno nello stomaco. Cosa doveva rispondergli? -No.- e credeva davvero di essere sincera con lui. -Non lo sono mai stata.- ammise innocentemente. Lui sollevò un sopracciglio, capì che non la credeva. Sapeva che anche dicendogli la verità non sarebbe stata creduta. Ma era vero, lei non era mai stata innamorata di Draco, anche se tutti pensavano fosse così.

-Weasley...- le disse con una voce fin troppo sensuale per i suoi gusti. Le lasciò la ciocca passando ad accarezzarle il collo con la punta delle dita. Ginny voleva solo scappare cercando di divincolarsi da quella situazione assurda. -Lo sappiamo entrambi che non è così. Ma se adesso non provi più niente allora, che ne dici se...-

Blaise non poté finire la frase perché Ginny udì un suono fin troppo famigliare e si mosse prontamente.

-Ma che diamine!- esclamò lui stupito ma al contempo divertito da quello che era accaduto prendendo infatti a ridere come un matto l'istante dopo.

Ginny si era ritrovata praticamente seduta su di lui, la pluffa stretta tra le braccia e gli occhi che guardavano in cielo, dove lui la guardava con uno sguardo che poteva uccidere.

Cosa voleva? Non poteva neanche parlare con i suoi amici perché sua maestà si offendeva?

-Qual'è il tuo problema?- gli domandò rendendosi conto solo dopo che era la prima cosa che gli diceva dopo tanto tempo ed era stata acida. Ma ben gli stava, cosa credeva che le poteva lanciare palle addosso senza che reagisse, era quella l'impressione che aveva dato di sé? Non lo credeva affatto.

Ginny si rese ben presto anche conto di essere seduta sulle gambe di Blaise quando lui le mise le mani sui fianchi. Si alzò di scatto imbarazzata, e la pluffa la cadde dalle mani.

-Non ce l'aveva con te Ginny.- le disse lui ancora seduto comodamente. Ginny levò un sopracciglio costernata. Di che parlava? -E ti ringrazio perché io non sono un gran giocatore...- parve rifletterci su un attimo. -Be in effetti si, ma il gioco che piace a me è differente...- e ammiccò mentre Ginny faceva un passo indietro.

-Togliti di mezzo!- sentì Draco urlare alle sue spalle. Si voltò incuriosita da quella situazione che non riusciva bene a comprendere.

-Non dirmi cosa fare!- gli urlò di rimando rimanendo ferma al suo posto con le braccia sui fianchi.

Che modi...

-Togliti ti ho detto.- le intimava ancora cercando di guardare alle sue spalle.

Ginny si voltò trovando Blaise che si contorceva dalle risate rimanendo quasi senza fiato. Lo vide mentre si alzava e andava ad afferrare la pluffa. -Spostati Weasley, devo insegnare a Draco una lezione.- portò il braccio indietro e tirò con tutta la forza che aveva in corpo.

Non era possibile...

Ginny non riuscì a trattenere una risata spontanea. Adesso era lei che rideva come una matta. Era la cosa più esilarante che avesse visto in tanto tempo.

-Ah ridi eh.- le disse lui che trafelato non era riuscito a tirare la palla più lontano di un metro. Aveva davvero ragione quando le aveva detto che lo sport non faceva al caso suo.

Non voleva offenderlo, davvero, non voleva, ma prese a ridere così forte che l'udirono tutti. Non riuscì a trattenersi, a darsi un contegno. Non rideva così da una vita! Era ridicolo, e l'espressione di Blaise era ancora più ridicola mentre le faceva le boccacce. Non si era offeso, anzi assecondava la sua ilarità.

-Dai qua.- gli disse tra una risata e l'altra. -La prendo io.- e andò verso la palla afferrandola e portandosi di fianco a lui. -Ti faccio vedere io come si tira una pluffa!- e così dicendo Ginny prese la mira, e la tirò con tutta la forza che avesse in corpo. In quel tiro c'era tutta la disperazione, la fatica, il dolore, la gioia, c'erano tutte le emozioni che lui le aveva fatto provare. Era come rispedirle al mittente.

La pluffa non solo entrò in uno dei cerchi superando il portiere della squadra dei serpeverde, ma andò a finire a destinazione. Draco si ritrovò con la palla nello stomaco. Per sua fortuna aveva mantenuto le apparenze riuscendo ad afferrarla senza cadere dalla scopa.

Ginny sorrise soddisfatta.

-Ma sei un portento.- le disse Blaise affiancandola incredulo. -Non ho mai visto nulla del genere, Weasley lo ammetto.- concluse dandole una pacca sulla schiena come un buon amico.

-E' così che si rispedisce una pluffa al mittente.- gli disse lei divertita. Poi ripensò al tiro di lui e non riuscì a trattenere le risa ancora una volta notando che lui sorrideva guardandola.

Il turno delle serpi era finito e scesero per terra mente la squadra dei grifoni arrivava allegramente ignara di quello che accadeva nel campo.

-Ginny, sei già qui?- le chiese Ron andandole incontro e guardando di sbieco il ragazzo al suo fianco.

-Si sono arrivata prima e ho aspettato, tanto mancavano solo pochi minuti alla fine del loro allenamento.- confessò serena mentre guardava il fratello squadrare Zabini dalla testa ai piedi.

-Blaise, maledetto!- si voltarono tutti e tre nella sua direzione. Draco sudato come non lo aveva mai visto andava loro incontro con passo pesante, i pugni stretti ai fianchi e l'aria di chi voleva vendetta.

-Oh, Dra, non essere sempre così scontroso...- gli disse invece l'altro rimanendo calmo. -Ti verranno le rughe.- concluse quando l'amico fu a un passo da lui. -Guarda, tipo questa che hai sulla fronte adesso.- e allungò la mano puntando quella che per lui era una ruga sulla fronte di Draco con un dito.

Draco scansò la sua mano in malo modo. -Smettila!- gli ringhiò contro. -Questo argomento era chiuso! Perché ti ostini a non capire!- gli urlava in faccia mentre lui non si scomponeva di una virgola.

-Chiuso per te... chi ha parlato di me.- gli rispose con leggerezza, come se parlasse della cosa più ovvia del mondo.

Ginny intanto era lì, ad assistere alla scena proprio sotto di loro. Era al fianco di Blaise quando lui era arrivato tutto trafelato e si era ritrovata scaraventata di lato quando Draco era arrivato e con poca grazia l'aveva allontanata con un braccio dicendole “eh spostati” con quell'aria da arrogante.

Per un attimo si era anche arrabbiata, e stava sul serio per rispondergli mandandolo a quel paese quando si rese conto che non gli era così vicino da mesi.

Poteva sentire il suo odore misto al sudore. Poteva guardare il suo profilo così vicino da vedere la ruga di cui parlava Blaise. Poté guardare i suoi occhi che in quel momento sembravano scuri come un cielo tempestoso mentre i capelli gli ricadevano davanti scompigliati e disordinati, muovendosi ad ogni parola che diceva. Era piuttosto agitato. Non seguì bene il discorso, non avrebbe capito nulla ad ogni modo perché sembravano discutere di cose loro.

Capì che la pluffa era per Blaise quando lui la guardò e le fece un occhiolino sorridendo indicandogli Draco con un gesto delle sopracciglia e della testa. A lei sembrava che a Blaise piacesse farlo arrabbiare. Ad ogni modo a quel punto Draco scattò e gli disse: -Vedo che la pluffa non ti è bastata, dannato!- ma Blaise rise ancora più di gusto mentre Draco irato respirava affannosamente.

Ginny era allibita, allora era naturale per lui trattare male i suoi amici.

-Lascialo in pace Malfoy, sembri impazzito.- le uscì dalle labbra senza potersi fermare. Ma le dava fastidio assistere a certe scene senza far nulla. Anche se Blaise rideva, lei non lo trovava affatto gentile.

Draco s'irrigidì. -Tu stanne fuori.- fu il ringhio minaccioso che le propinò senza mai guardarla abbassando la voce.

Ginny deglutì ma mantenne con fierezza il capo alzato fissandolo intensamente sicura che avrebbe ceduto, ma non lo fece, si ostinò nel non degnarla di uno sguardo, e si limitò ad andarsene furibondo.

-Bene, il nostro tempo è infine giunto al termine... ma il mio discorso è ancora aperto se...- non finì la frase perché Draco era tornato indietro e se l'era trascinato via con sé.

Li guardò allontanarsi mentre la sua testa faceva le giravolte. Che diamine era appena successo?

-Che diamine è appena successo?- sentì dire a Ron.

Le venne da ridere al pensiero del fratello che esprimeva a voce i suoi pensieri. -Non ne ho la più pallida idea.- ammise ridendo.

-Andiamo.- le disse Ron ricordandole che avevano un allenamento a cui pensare.

Annuì seguendolo, ma con gli occhi seguiva la scena di quei due che continuavano a battibeccare ma tutto quello che riusciva a sentire era Draco che urlava qualche “muoviti bastardo” oppure “taci maledetto”.

Ad ogni modo si apprestò a spiccare il volo, aveva dei punti da segnare con quella benedetta pluffa.


 


 


 


Draco era sconvolto. Non si capacitava di quello che era accaduto proprio davanti ai suoi occhi.

Quel rimbecillito!

Gli aveva intimato di restare dove poteva vederlo, costringendolo a restare negli spogliatoi fino a che non avesse finito di lavarsi e cambiarsi.

Poteva benissimo vedere dalla sua espressione che la cosa gli faceva piuttosto schifo. E ne fu soddisfatto. Era una vendetta piuttosto soddisfacente quella di vedere Blaise circondato da vapore, asciugamani bagnate, divise sporche e ragazzi sudati, mentre cercava in tutti i modi possibili di non toccare niente. Ben gli stava.

Intanto sotto la doccia cercava di rilassarsi, gli aveva fatto saltare i nervi.

Ci stava mettendo tutta la sua buona volontà per non parlare con lei, per non avvicinarsi a lei, per fare finta che non esistesse affatto, che non fosse mai esistita nella sua vita come nei suoi pensieri... e poi arrivava lui e gli rovinava tutto!

Maledetto!

Si strofinò i capelli con più vigore cercando di lavare via le immagini di quello che aveva visto dalla testa.

Quando aveva visto Blaise arrivare al campo aveva fiutato aria di guai, quando si era accorto che lei era lì aveva capito che avrebbe avuto guai, quando si era reso conto che lui era arpionato a lei come un polipo in calore avrebbe voluto staccargli i tentacoli a morsi! Adesso per lui erano guai!

Respirò affondo mentre l'acqua calda gli cadeva sulla testa con violenza.

E non si staccava da lei dannazione!

Tirò un pugno al muro, si fece un male tale che per poter trattenersi dall'urlare si morse forte le labbra. Doppiamente maledetto!

Forse non avrebbe dovuto dare spettacolo, non avrebbe dovuto tirargli la pluffa a quel modo, davanti a tutti. Ma i ragazzi sapevano che lui e Blaise erano così da sempre, non avevano fatto altro che tirarsi brutti tiri in quegli anni, eppure la loro amicizia era salda come una roccia. Allora perché fargli questo? Si domandava mentre appoggiava la fronte alle mattonelle e si lasciava cadere l'acqua sulla schiena.

Ginny era stata formidabile a prendere la palla al volo, senza avere la più pallida idea che stesse arrivando, e con quel pervertito che le sussurrava chi sa quali schifezze all'orecchio.

E l'aveva anche toccata!

Draco roteò gli occhi stanco dei suoi stessi pensieri, chiuse l'acqua e prese un asciugamano.

Quando gli passò davanti lo guardò sbieco. Sorrise solo una volta che gli ebbe voltato le spalle per aprire l'armadietto delle robe, il viso di Blaise era troppo comico in quel contesto. Non faceva altro che scansarsi da tutto e da tutti stando attendo che non venisse toccato da nulla che avesse potuto infettarlo.

-Dai Dra lasciami andare, non ne posso più.- si lamentò lui.

-Non esiste, non mi fido.- gli rispose iniziando a vestirsi.

-Ma dai non potrei fare niente comunque e lo sai.- si riferiva al fatto che Ginny era agli allenamenti, Draco lo guardò truce e poi riprese a vestirsi senza più rispondergli.

I ragazzi per fortuna non dissero niente, nessuno parve più di tanto interessato alla vicenda che si era svolta sul campo. Ne fu grato. I maschi non erano così inclini al pettegolezzo come le ragazze.

A quel punto si ritrovò a pensare che non sapeva cosa stesse accadendo nello spogliatoio femminile.

Sbuffò mentre pensava che forse quella sera a cena ci sarebbe stato un ritorno di fiamma per gli appassionati dello scoop di “la Weasley ama Malfoy”.

Che stress, pensò finendo di sistemarsi i capelli e uscendo dallo spogliatoio seguito dall'amico che fu felice di essere uscito da lì.

Appena in tempo, pensò, passando dal campo nel momento in cui i grifoni finivano l'allenamento e scendevano dalle loro scope. Notò Blaise voltarsi a cercarla con lo sguardo e gli sferrò una gomitata nel fianco senza smettere di camminare.

-Che c'è?- gli chiese con aria innocente ridacchiando.

-Maiale.- disse senza mai guardarlo.

-Ma dai Dra...-

-No Blaise, ma dai tu!- gli disse fermandosi in un corridoio isolato, guardandolo finalmente. -Avevamo già discusso della cosa e ti avevo pregato di smetterla e di lasciarla stare.-

-E io ti avevo risposto che non ne avevo nessuna intenzione perché è carina.- concluse lui ricordandogli la cosa come se Draco si fosse semplicemente dimenticato.

-Non puoi provarci con tutta la scuola semplicemente perché sono carine!- fece lui scandalizzato.

-Si che posso.- gli rispose ammiccando.

Draco era furibondo, come doveva fare con lui? Possibile che non si arrendesse proprio?

-Ti ho già detto che visto che tu non la vuoi, e neanche la frequenti più da mesi, io non ho nessuna riserva nel prendermela.-

-Ma lei non è una di quelle che puoi prendere con indifferenza e lasciarti dietro come nulla fosse!- gli urlò contro.

Blaise sorrideva, di lui probabilmente, dello spettacolo che stava dando di se stesso, del modo in cui ancora ora si agitava quando la nominavano, o la nominava.

-Ah no?-

Riusciva come nessun altro mai era riuscito prima a farlo uscire dai ghingheri. Se avesse potuto lo avrebbe preso per la gola e strozzato fin quando non avesse chiesto pietà.

-Perché mai? A me sembra una ragazza come le altre...-

-Perché io ci ho provato e non ha funzionato.- gli disse d'un fiato mentre si allontanava per andare alla finestra. Da lì poteva vedere il campo da quidditch, era vuoto. Sospirò pensando che l'unico modo che aveva di tenere Blaise lontano da lei era ammettere cose che lui non ammetteva neanche a se stesso.

Lo vide avvicinarsi e posargli una mano sulla spalla avvicinando il viso al suo orecchio bisbigliando piano: -In che senso l'hai “presa”.-

Draco se lo levò di dosso voltandosi a guardarlo. -Non nel senso che intendi tu!- si affrettò a correggerlo.

Blaise rideva ancora mentre lui si giustificava e difendeva l'onore della ragazza come fosse una questione di principio. Loro che non erano proprio tipi da ferrei principi morali...

-Sei carino.- ammise lui guardandolo.

-Smettila.- gli disse disgustato dalla sua viscida gentilezza.

-Senti Dra te l'ho detto, sono un uomo di parola io, se tu mi dici che Ginny è off limits perché la vuoi tu va bene...-

-Ma io non la voglio Blaise.- gli rispose esasperato.

-E allora me la prendo io.-

-Sei un maledetto idiota.- gli ringhio Draco nervoso.

-Mai quanto te.- fu la risposta del ragazzo che non si scomponeva mai. -Mi basta che tu mi dica che la ami e la lascerò stare.-

-Ma io non la amo!- gli urlò al limite della pazienza.

-Allora dimmi che la vuoi.-

Per un attimo Draco si perse tra i ricordi evocati da quella frase: “dimmi che mi vuoi” le aveva sussurrato mentre non riusciva più ad impedirsi di avvicinarsi a lei, “dimmelo” le aveva intimato per poi...

-Non lo farò.- gli rispose serio e severo. Era deciso, aveva preso una decisione tempo prima e avrebbe rispettato quella decisione.

Blaise sospirò sonoramente. -Non può più bastarmi la solita tiritera di “è sotto la mia protezione”, o “non la toccare perché è casta e pura”.- disse lui incrociando le braccia al petto e parlando come se per lui fossero tutte sciocchezza. -La rossa non è male, ed è pure simpatica, se tu non la vuoi io ci provo.- e prima che potesse rispondergli aggiunse. -Tanto se non lo farò io lo farà qualcun altro.- e si allontanò lasciandolo dietro.

Draco era allibito da quelle parole. Blaise faceva sul serio? Gli piaceva Ginny? Cioè la Weasley...

Che diamine, era la stessa cosa!

Gli piaceva?

Lo seguì continuando a chiederglielo ma lui evitava di rispondergli direttamente, ovviando la domanda, girandoci intorno o stando in silenzio.

Nella sua mente intatto si erano formati tanti di quei pensieri che la testa iniziava a dolergli.

Aveva anche aggiunto che qualcun altro poteva provarci con lei...

A quel punto che avrebbe fatto?

Fermó con violenza il flusso dei suoi pensieri. Respiró affondo dandosi una calmata. Non poteva farci niente, era giusto così.

Tanto a lui bastava che non fosse Blaise a provarci, non era un ragazzo serio, non faceva al caso suo!

Si fermò ancora di colpo, questa volta oltre che mentalmente anche fisicamente, rendendosi contro finalmente di cosa stava dicendo.

Era impazzito?!

Si, era impazzito. Non c'era altra spiegazione.

Non erano affari suoi con chi lei usciva, se se la sentiva allora poteva farsi anche tutta la scuola per quello che gli importava!

Lo sapeva che non doveva dar retta a Blaise, sapeva che doveva chiudere gli occhi o voltarsi dall'altra parte, eppure continuava a cascarci come un allocco.

Maledetto!

  
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