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Autore: Mei91    13/05/2020    1 recensioni
Sakura e Naruto stanno inseme da un anno e si amano immensamente, ma proprio in quel momento Sasuke e dopo cinque anni di assenza da Konoha, decide di fare ritorno.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Dopo la serie
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RICERCA

 

 

 

 

 

 

Erano passati tre giorni dall’ arrivo inaspettato di Sasuke e Naruto e Sakura non avevano idea di cosa dire o cosa fare con l’Uchiha.

Lo avevano cercato per mari e per monti trascurando e tralasciando tutti i loro impegni. Sakura, infatti, aveva delegato Ino e la vecchia Tsunade a dirigere l’ospedale in sua assenza, mentre Naruto, che purtroppo non poteva delegare molte delle sue mansioni agli altri, aveva dovuto supplicare Kakashi di riprendere per un periodo lui le mansioni di Hokage.

La sola certezza che entrambi avevano era che si amavano, che volevano essere felici e che volevano esserlo con Sasuke nelle loro vite. Non volevano di certo che le loro scelte o il loro amore avrebbe allontanato per sempre Sasuke da Konoha ma o peggio, da loro. Non avrebbero mai voluto ignorarlo ma anche loro avevano una vita, difficile e stracolma, piena di impegni, ma pur sempre una vita e anche loro desideravano in qualche modo rilassarsi, prendersela comoda e se ciò poteva includere anche l’Uchiha la loro felicità sarebbe stata al completo. Però, Sasuke era tornato inaspettatamente e li aveva colti in fragrante e in una posizione equivocabile, anche se di equivoco non c’era nulla, loro, Naruto e Sakura, non avrebbero mai voluto mettere Sasuke a conoscenza della loro relazione in quel modo. Naruto se ne era accorto, in un certo senso lo avevano ferito. Anche se Sasuke era tornato e purtroppo non lo aveva fatto per loro, Naruto aveva capito che il loro tenersi nascosti a lui, non avendogli inviato nemmeno un messaggio che lo informava della bella o brutta notizia, lo aveva turbato. Così facendo lui era tornato solo perché Sakura aveva avuto l’ardire di ignorare il cielo e lui aveva colto questo atteggiamento come una sorta di sfida non aspettandosi di dover affrontare, cosa che l’Uchiha non aveva fatto perché se l’era data a gambe, la loro relazione.

Se Naruto non agiva come ninja e come Hokage, avrebbero avuto non pochi problemi con il villaggio della nuvola ed ecco che adesso quella missione era una priorità. Dentro i loro cuori Sakura e Naruto sapevano che però anche la missione Sasuke Uchiha era una priorità, forse quella missione che valeva l’etichetta: questione di vita o di morte. Lui per loro era la priorità assoluta e adesso che non avevano la minima idea di dove si fosse cacciato e l’ansia e la paura di perderlo di nuovo li stava divorando. Nonostante questo, e nonostante la sbadataggine e l’omissione che avevano sulle loro teste, non avevano nessuna intenzione di sentirsi in colpa per la loro relazione, per il loro amore, o per essersi presi la libertà di non scrutare il cielo proprio nel giorno del compleanno di Naruto. Era pur vero che la situazione era abbastanza complicata se ciò aveva costretto l’Uchiha a fare ritorno a Konoha, chi erano loro per non prestare il loro aiuto all’ Uchiha.

«Lo hai trovato?» chiese Sakura con il respiro affannoso dopo essersi ritrovata con Naruto alle porte di Konoha.

L’Uzumaki scosse la testa in segno di negazione, gli occhi provati e un dolore sordo al petto che gli dava una certezza.

«Pensi sia ormai lontano? »

«No Sakura! È a Konoha. Lo sento ma ho come l’impressione che non voglia farsi trovare»

«E invece noi lo troveremo! »

Naruto ghignò maligno.

«Sono o non sono l’Hokage? Nessuno sfugge alle mie grinfie, nemmeno Sasuke! »

Sakura sorrise e annuì. Naruto portò due dita alla bocca e fischiò richiamando una raccolta.

Sakura si strinse al fidanzato poggiando la testa sul petto dell’amato e avvolgendogli le braccia attorno alla vita, in attesa.

«Hokage! Non siamo cani!» esclamò Shikamaru.

Naruto inarcò un sopracciglio per poi guardare Kiba e Akamaru.

«Niente convenevoli. Sai, Shikamaru, Temari, Ino, Choji, Ten Ten, Kiba e Akamaru. Nuova missione. Trovatemi Sasuke Uchiha. All’ istante! »

Shikamaru inarcò un sopracciglio.

«Naruto mi spieghi come pretendi che partiamo alla ricerca dell’Uchiha senza prima prepararci. Ci saranno giorni di viaggio e …»

«Sasuke è a Konoha, solo che non vuole farsi trovare» sbuffò Naruto.

«Come non vuole farsi trovare? E come mai è a Konoha? Perché non è venuto da te o da Sakura se è a Konoha?» chiese Ino.

«Storia lunga a voi serve solo sapere che dovete trovarmi l’Uchiha e portarlo da me. »

«Tu batterai la fiacca?» chiese Kiba appoggiandosi ad Akamaru.

«No, io e Sakura abbiamo da fare al quartiere Uchiha. Deve esserci qualcosa lì che mi ha fatto intuire dove quell’ idiota si è nascosto, ma ho bisogno che Konoha stessa sia sotto sorveglianza nel qual caso appena lo becco lui pensi di darsela nuovamente a gambe. »

«Ma perché Sasuke è tornato?» chiese Sai.

Sakura si irrigidì tra le braccia di Naruto e quest’ultimo le carezzò un braccio per tranquillizzarla.

«Abbiamo una nuova missione da svolgere. Me lo ha detto lui tre giorni fa! »

«Ma se vi siete già visti e ti ha spiegato tutto, per quale motivo dobbiamo cercarlo?» chiese ancora Sai.   «Lui non ci serve!» concluse.

Sakura annaspò e sgranò gli occhi fino all’inverosimile, poi rigida urlò

«Lui ci servirà sempre!  »

«Calma piccola!» sussurrò Naruto stringendola a sé con maggiore forza.

«Cos’è Sakura, vuoi mollare l’Hokage per correre nuovamente dietro all’Uchiha?» chiese Ino che si avvicinò a Sai e gli strinse dolcemente la mano. Sta volta a irrigidirsi fu Naruto e Sakura, che aveva ancora la testa poggiata al petto dell’amato, sentì il cuore di Naruto perdere un battito e istintivamente lo strinse maggiormente per tranquillizzarlo. Nella voce di Ino non c’era ne cattiveria ne vendetta, la sua era semplice curiosità ma nonostante questo non poté evitare a un pizzico di rabbia corrergli lungo tutto il corpo nei confronti dell’amica.

«Va bene Naruto, sei l’Hokage e i tuoi ordini non si dovrebbero discutere, ma oltre a questo siamo anche tuoi amici e un pizzico di preoccupazione ce l’abbiamo anche noi. Non per Konoha ma per i tuo cuore e quello di Sakura. Sappiamo cos’è per voi l’Uchiha, vorremmo solo proteggervi.» spiegò Temari.

Naruto e Sakura si sorrisero.

«Grazie» sussurrarono entrambi alla bionda che in quel periodo viveva a Konoha e a casa di Shikamaru.

«Ok, va bene, allora quando ci rivediamo per gli aggiornamenti? »

«Se lo trovate, all’istante lo portate da me. Se lo trovo ci aggiorniamo tra tre giorni per capire il da farsi nella missione. Sasuke mi deve spiegare ancora un po’ di cose, tipo se in questa missione bisognano più ninja o solo il team 7 basti.» spiegò Naruto.

«Io?» balbettò Sai guardano Ino.

«Tranquillo se non sarà difficile potrai restare a Konoha. Ah Ino, Sai, Auguri!» ridacchiò Naruto. Sakura spostò la testa dal petto di Naruto per guardarlo negli occhi con sguardo interrogativo. Naruto ridacchiò.

«Io? Cosa…come?» balbettò rossa Ino. Sai sorrise stringendo la mano di Ino «Grazie Naruto»

«Che cosa? Ma che succede? Mi spiegate? Perché gli auguri?» chiese Sakura dubbiosa.

Naruto scoppiò a ridere e si allontanò da Sakura per poi parlarle divertito.

«Che razza di medico sei me lo spieghi? Controlla la tua amica e poi mi dici. »

Sakura inarcò un sopracciglio poi capì che Naruto voleva che sondasse il chakra di Ino. Con passo lento si avvicinò a lei.

«Eh…no! Sakura…ehm…sto bene. Ecco…io»

«Naruto vuole che ti controlli. Stai male? Se stai male me lo devi dire così troviamo una cura e…»

«No!» indietreggiò nascondendosi dietro Sai.

«Ino, non è mica un segreto!» esclamò Sai.

«Quella è capace di diventare una piovra se lo scopre Sai! »

«Piovra? Io? »

«Si, tu! »

«Piovra a chi, Ino-pig! »

«Non chiamarmi Ino pig, fronte spaziosa! »

«Tu dimmi cos’hai! »

«Dico ma se se ne è accorto Naruto …» sospirò Ino

«Non ho Kurama io! »

«Non ho usato Kurama tesoro, ma se la guardi è evidente.» rise Naruto. Sakura inarcò un sopracciglio fermandosi dal saltellare poi squadrò l’amica dalla testa ai piedi. Da un po’ di mesi aveva smesso di mettersi addosso quei vestiti striminziti e aveva optato per dei leggies delle casacche morbide che la coprivano sin sotto il sedere, ma in quel momento Ino se ne stava stretta Sai e le sue vesti, a causa del corpo di lui stretto al suo, aderivano al corpo come una seconda pelle e un rigonfiamento al ventre la fece sbiancare e poi diventare rossa come un peperone.

«Sei incinta?»  Sussurrò la rosa.

Ino sospirò poi annuì piano.

«Sei incinta?» chiese di nuovo Sakura con il tono di voce più alto.

Ino annuì di nuovo.

«Sei Incinta!» urlò Sakura esplodendo per poi correre dall’amica afferrarla per un braccio e costringendola a staccarsi da Sai e a saltare con lei.

«Waaa perché non me lo hai detto? Cos’è maschietto? Femminuccia? Di quanti mesi sei? Che sensazione da…appena nasce ne prendo dominio. Mio nipote! Tutto mio e guai a chi me lo tocca!» esclamò Sakura riprendendo a saltare con l’amica che stava cominciando ad avere un colorito verdognolo.

«Sakuraaaa! Lasciami! Per i Kami, non farmi saltare. Se vuoi spupazzare qualcosa fattene uno tu! Questo è mio figlio! Lasciami! Che ti avevo detto Sai! »

Sai sospirò ma non nascose un sorriso.

A quell’ultima frase però Sakura si era zittita di botto diventando bordeaux e con lei anche Naruto aveva smesso di ridere diventando rosso. Sakura la lasciò andare e Ino si ricompose.

«Comunque è maschio e sono di cinque mesi. Che sensazione da? Fai un figlio e lo saprai da te! Bah.»  Disse la bionda sistemandosi i vestiti mentre Sai sorrideva e la raggiunse per metterle una mano intorno la vita gonfia.

Ino si accorse dell’espressione affranta di Sakura e sospirò.

«Non te l’ho detto perché sei sempre super impegnata e quando hai un minuto libero è giusto che lo passi con Naruto. In ospedale siamo in reparti diversi e in questi mesi ci siamo viste poco. Non volevo non dirtelo solo che poi i mesi passavano e la cosa si faceva sempre più difficile. Inoltre so quanto per te è importante avere un figlio, non volevo ferirti…» poi spostò lo sguardo su Naruto «Ne mettere pressioni all’Hokage. »

«Io…» ansimò Naruto rossissimo. Sakura annuì.

«Noi non siamo pronti per questo passo Ino…» sussurrò piano Sakura guardando adorante Naruto che aveva chinato il capo imbarazzato.

«Ci credo state insieme solo da un anno!» dichiarò la bionda poi annuì. «Però Tesoro, lo conosci da una vita, io un pensierino ce lo farei!» ridacchiando poi guardò Naruto «Tu vedi di darti da fare neh. Non voglio che il mio marmocchio cresca solo. »

Naruto annaspò e Sakura sbiancò.

«No…noi…non è possibile ora e…» balbettò Sakura.

«Va bene, puoi spupazzarti il mio se poi mi prometti che io ne spupazzerò uno tuo!» sbottò Ino interrompendo lo balbettio dell’amica e Sakura scoppiò a ridere per poi annuire con le lacrime agli occhi.

«Mi spiegate come siamo finiti a parlare di poppanti quando avevamo una missione da svolgere» sbottò Shikamaru ripristinando la serietà.

«Giusto! A lavoro.  A fra tre giorni se non ci sono novità. Ino riguardati. Sakura, andiamo?» concluse Naruto riprendendosi dallo shock e appena la rosa annuì e lo raggiunse si avviarono verso l’interno di Konoha.

 

Sasuke Uchiha si era rifugiato nei meandri del quartiere Uchiha, ovviamente non a casa sua perché molto probabilmente Naruto intuendolo ancora a Konoha è lì che lo avrebbe cercato. L’ Uzumaki infatti in quei tre giorni aveva fatto più volte capolino nel quartiere Uchiha e per fortuna lui era sempre riuscito ad evitare che si incontrassero. Aveva pure messo a soqquadro casa sua, anche se era disabitata era sempre un luogo sacro per lui e in un primo momento fu tentato di rivelarsi in quei giorni e di rompergli l’osso del collo. Come si permetteva a disonorare quella dimora ma alla fine era riuscito a trattenersi. Quel loro maledetto legame gli consentiva di percepirsi ovunque e in ogni dove. Col senno di poi, Sasuke, aveva capito come facesse Naruto a trovarlo ogni volta quando era un traditore. In quel momento, però, era lui a sentirsi tradito e doveva ammettere che non era una bella sensazione.

Apprendere, e di presenza anche, l’unione sentimentale di Sakura e Naruto gli faceva male. Non che non fosse contento per loro e che finalmente i suoi due legami più importanti erano felici, ma dannazione erano suoi.

Quella costatazione lo fece sussultare ogni volta. Non credeva di essere così possessivo e soprattutto non nei loro confronti.

Saperli felici senza di lui, faceva dannatamente male. Per certi versi doveva aspettarselo.

 Sakura non lo avrebbe aspettato in eterno e il bisogno d’amore che aveva Naruto era così profondo che era riuscito a sentirlo anche lui. Ma era anche vero il fatto che voleva essere lui il riposo dei suoi legami, voleva renderli felici, ma non era per niente bravo ad esternare i propri sentimenti.

Li amava e questo loro lo sapevano eppure lo avevano escluso, chiuso fuori dalle loro vite.

Amava Sakura per le sue debolezze, ovvero lui, ma la amava ancora di più per i suoi pregi, per la sua dolcezza, per il suo coraggio, per la capacità innata che aveva di far stare bene le persone quando le stavano vicino.

Amava Naruto per quella sua forza che nonostante il dolore possedeva. Lo amava per la sua allegria, per la sua vivacità, e per la capacità che aveva di legare le persone a se. Lo amava per la sua profondità, per la sua essenza, per tutto quello che lui era, e amava anche quel Kurama che si portava dentro perché senza di lui il suo Naruto sarebbe morto e la consapevolezza che estraendogli quel demone lui moriva lo terrorizzava a morte e glielo faceva amare ancora di più e questo amore lo feriva.

Naruto era il suo balsamo e Sakura il suo riposo. Quelle erano le due persone che più amava al mondo e non voleva e non poteva scegliere.

Sapeva che se si fosse avvicinato a Sakura con intenzione di dividerla da Naruto avrebbe rovinato il suo rapporto con Naruto e se si fosse avvicinato in modo ancora più intimo a Naruto, con intenzione di separarlo da Sakura avrebbe rovinato quel flebile legame che lo univa a Sakura perché lei lo aveva amato e lui non si voleva costringere a scegliere. Forse l’unica soluzione che rimaneva era quella di sparire per sempre dalle loro vite, ma se pensava a quell’ eventualità, dopo la battaglia fatta con Naruto, dopo la quarta guerra mondiale, quell’idea lo terrorizzava e lo feriva al contempo. Non aveva più le forze e nemmeno la voglia di separarsi da loro e se tre giorni fa era tornato a Konoha semplicemente perché si era sentito sfidato ora avrebbe voluto restarci per creare una famiglia con i suoi legami, ma loro adesso erano una coppia e lui odia essere il terzo incomodo, lo aveva sempre odiato e con il passare del tempo quella sensazione di solitudine era peggiorata. Aveva bisogno di Naruto e Sakura e fino a quando non li aveva visti insieme nemmeno se ne era reso conto.

Era per questo che aveva offerto il suo aiuto a Naruto per quella missione anche se lui aveva già parlato con la milizia della nuvola. Non aveva le forze di separarsi una seconda volta dalla propria famiglia ed era per quello che dopo aver scoperto che Sakura e Naruto stavano insieme non aveva lasciato Konoha e si era rifugia nel quartiere Uchiha.

Sotto sotto sperava che quei due lo avrebbero trovato.

Erano tre giorni che se ne stava nella vecchia casa diroccata che un tempo era stata di sua zia, distante da villa Uchiha ma nemmeno troppo. Tre giorni che non mangiava e a fargli compagni solo una brocca d’acqua che aveva racimolato quella mattina a Konoha sotto mentite spoglie. L’acqua purtroppo era necessaria a vivere ma dopo quello che aveva scoperto l’idea di mettere anche una briciola dentro il suo stomaco gli faceva venire la nausea. Quello che in quel momento voleva, la sola cosa che voleva davvero erano Sakura e Naruto. Solo loro potevano alleviare le pene e la sofferenza muta, la sensazione di abbandono che covava dentro.

Non di nuovo. Non voleva soffrire le pene dell’inferno una seconda volta.

Che cosa poteva fare?

«Credevi davvero che non ti avremmo trovato? »

Quella voce lo fece sussultare e voltare di scatto la testa verso la finestra della vecchia casa. Una chioma bionda e un paio di occhi azzurri se ne stava in piedi sulla finestra e lo fissava serio, mentre una chioma rosa un paio di occhi lucidi verdi se ne stava con il sedere poggiato al davanzale della finestra e la testa poggiata allo stipite e lo guarda cauta.

«Che importanza ha quello che credo, Naruto. »

«Perché sei scappato via?» chiese la voce di Sakura timidamente.

«Ero di troppo» sospirò Sasuke chiudendo gli occhi per non guardarli.

 Risplendevano.

Sakura e Naruto si guardarono poi si sorrisero a vicenda.

«No Sasuke, tu non lo sei mai!» sussurrarono insieme facendogli sgranare gli occhi all’ inverosimile.

To be continue.

 

Allora ragazzi eccomi qua dopo secoli d’assenza, spero che questa storia possa piacervi perché ho bisogno di voi. Sto passando un periodo molto brutto e spero che condividere con voi possa migliorare le mie giornate. Anche l’ispirazione ha deciso di abbandonarmi, quindi vi chiedo fatemi sapere com’è il capitolo e se volete che in un modo o nell’ altro continui la storia

Grazie in anticipo.

Un Kiss

Mei

   
 
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