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Il panico le attanagliò lo stomaco al solo sospetto.
“Impossibile” si derise, asciugamano ancora sul capo a coprire le ciocche ramate fradicie, mentre rovistava tra i suoi abiti.
Impossibile.
Era impossibile che avesse perso il suo prezioso bracciale dorato.
Che poi… “prezioso”.
Era paccottiglia recuperata chissà dove, nemmeno placcata d’oro vero ma appena verniciata di un giallo intenso, quasi prezioso.
Un semplice bracciale tondo e di finto valore monetario.
Per un occhio inesperto, ovvio.
Ma per Nami quel bracciale valeva come oro puro, tempestato di diamanti e con qualche smeraldo qua e là.
-Non scherziamo- gettò la pezza di spugna con ira fuori dalla sua stanza, gettandosi ginocchioni a controllare sotto al suo letto.
Zoro fermò i suoi passi proprio davanti alla pezzuola.
La navigatrice e il suo ordine di donna.
-Hai perso qualcosa qui- sbottò e sgranò gli occhi quando la rossa gli corse incontro guardandolo speranzosa.
-L’hai trovato?!-
Non l’aveva mai vista così tesa e tremante. La studiò per un lungo momento, prima di chinarsi a raccogliere l’asciugamano e porgerglielo.
Riconobbe la delusione farsi spazio nell’iride nocciola di Nami.
No, lei non aveva perso uno stupido straccio di spugna.
Aveva perso il bracciale di Nojiko, di sua sorella, il suo regalo, il suo augurio per una nuova vita, il suo tesoro più prezioso, il suo…
-Qualsiasi cosa sia- la mano di Zoro le sfiorò il mento, alzandole il volto colorato di panico -Lo troveremo insieme-
Nami deglutì e respirò con maggior calma, aggrappandosi al polso dello spadaccino.
-È solo… solo un bracciale…- che bugia orribile!
-Habseligkeiten- mantenne la mano sul suo volto, tra le sue dita -Lo troveremo-
Habseligkeiten.
Quella parola sapeva di promessa se pronunciata da Zoro.
Habseligkeiten, oggetti personali
che hanno un basso valore materiale
ma un forte valore affettivo.
(Tedesco)