Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Illibrosulloscaffale    14/05/2020    2 recensioni
Ancor prima che l’uno sapesse dell’altra, noi ci appartenevamo.
(Friedrich Holderlin)
Dal testo: "Non capiva perché il destino voleva farlo soffrire più di quanto avesse già sofferto per Bella. Probabilmente una punizione per essersi impuntato così tanto su di lei, non comprendendo quanto fosse importante quel legame che univa indissolubilmente due anime, schernendo coloro che erano stati così fortunati da trovarlo prima di lui.
Tuttavia quando si era reso conto che in realtà il più fortunato di tutti era lui, aveva iniziato a vedere il destino come un alleato più che come un nemico. Poteva vederla crescere, essere tutto quello di cui lei avrebbe avuto bisogno durante tutta la sua vita. Avrebbe potuto darle tutto l'affetto che voleva in proporzione di quanto ne voleva. Poteva amarla in modi svariati e sempre nuovi. Poteva amarla come si ama una sorella, poteva volerle bene come amica, poteva viverla a 360°"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I giorni inesorabilmente passavano, Jacob aveva persino quasi perso il conto di quando tempo fosse passato. Forks, La Push, casa Cullen, iniziavano a diventare immagini sbiadite relegate in un angolo della mente. Probabilmente erano passati tre o quattro mesi da quando in fretta e furia, erano scappati. 
Non avevano avuto più notizie da nessuno, isolati completamente dal mondo, dal loro mondo. 
Il ragazzo aveva persino perso il conto dei kilometri fatti, ad un certo punto le strade avevano cominciato ad assomigliarsi tutte e non provava nessun interesse a godersi i vari paesaggi che incontrava, quei posti tanto non sarebbero mai stati casa sua.

Ogni tanto interrompevano la loro infinita corsa, soggiornavano per un paio di giorni nelle città che più attiravano la curiosità della ragazzina e poi ripartivano. Erano diventati vagabondi, nessuna casa in cui tornare, nessun posto in cui andare.

《Dovremo scegliere un'isola sperduta e andare a viverci, solo noi. Non ci troverebbero mai》

《Si, bell'idea, e il cibo? La corrente elettrica? L'acqua? Nessie non ragioni》

Ormai Renesmee si era stancata di passare le sue giornate chiusa dentro un'auto, voleva trovare un posto in cui stabilirsi per un po' e da tempo cercava di convincere Jacob.

《Dai Jake, lo so che sei stanco pure tu. Fermiamoci per qualche mese》

La ragazzina aveva ragione, era completamente stremato. Guidava e guidava, non faceva altro da mesi. In quella scatola di metallo si sentiva in trappola, gli mancava la libertà di correre sotto forma di lupo, gli mancava la terra sotto le zampe, gli mancava l'aria sul muso, gli mancava la foresta, la spiaggia, la salsedine... 
Gli mancava casa.
Per fortuna aveva lei. Sapere di doverla proteggere, di dover essere il suo punto di riferimento, l'unico di cui abbia bisogno, riusciva a risollevare il suo umore che col passare del tempo sembrava peggiorare sempre di più.

《Va bene, fermiamoci. Ma solo per un paio di mesi, poi riprendiamo a spostarci》

《Meglio di niente, ci sto》

Renesmee non stava nella pelle di poter finalmente stare in uno stesso posto per più di due giorni. Iniziava a sentire la nostalgia di un posto da chiamare casa e le mancava la sua famiglia, provava a non pensarci, a impegnare la sua mente con altri pensieri, ma di notte tutta la tristezza tornava prepotentemente a farle visita. Jacob, per quanto fosse fantastico, non era suo padre e non poteva certo prendere il posto di sua madre, Nessie dimostrava poco più di tredici anni, o almeno così le aveva detto suo nonno durante la sua ultima visita, tuttavia era nata solo cinque anni prima. Poteva cercare di farsi forza, di confidarsi con Jake e farsi coccolare ogni volta che la nostalgia diventava soffocante, ma niente le avrebbe restituito la sua famiglia. Non si è mai abbastanza grandi per dire addio alle persone che si amano, lei lo aveva dovuto fare troppo presto.

《Allora è deciso, domani andiamo in aeroporto. Vediamo il primo volo disponibile e partiamo. Adesso però cerchiamo una stanza per questa notte》

A lei sarebbe andato bene anche dormire in macchina ma Jacob era stato irremovibile su quel punto, niente più nottate passate su quei sedili. 
In quel momento erano dispersi letteralmente in mezzo al nulla e Renesmee non pensava sarebbero riusciti a raggiungere una città prima che calasse la sera, era sicura invece che alla fine avrebbero passato la notte ancora una volta in auto.
A dirla tutta, a lei non dispiaceva nenache tanto, le piaceva dormire vicino a Jake e potergli stringere la mano, quando dormivano negli hotel invece, il ragazzo non le permetteva nemmeno di dormire nello stesso letto. Cercava sempre le stanze con letti singoli ben separati e se era costretto a scegliere quella con il letto matrimoniale, lui dormiva per terra.
Nessie era ancora una ragazzina ma sapeva che non andava bene che un uomo e una ragazzina dormissero nello stesso letto, glielo aveva detto sua madre per spiegarle come mai Edward aveva iniziato a impedire al suo Jacob di rimanere nella sua stanza di notte. Tuttavia non aveva mai capito cosa ci fosse di male, Jake era sempre stato uno di famiglia e alla stregua di un fratello per lei. Eppure sembrava che il ragazzo portasse avanti questa regola, anche senza suo padre a controllare.

Il buio era sceso, anche troppo in fretta e come immaginato dalla ragazzina non erano riusciti a raggiungere un centro abitato. Dopo qualche imprecazione e borbottio per non aver trovato nemmeno una casa, Jake aveva accettato di dormire nella macchina.

Quella notte però il ragazzo non era l'unico il cui sonno faticava ad arrivare, infatti nemmeno la dolce Nessie riusciva a chiudere occhio.

《Non riesci a dormire Nessie?》

La ragazza aveva scosso la testa, sapendo che Jacob sarebbe stato in grado di vedere quel movimento nonostante il buio che li circondava.

Non c'era bisogno di chiedere il perché non riuscisse a prendere sonno, capitava spesso alla la piccola ibrida, sopratutto da quando erano partiti. A volte era la nostalgia di casa, a volte la paura che i Volturi riuscissero a trovarli, a volte semplicemente le si accumulavano troppi pensieri che non le permettevano di riposare serena.

《Vuoi dirmi a cosa pensi?》

Jacob quasi sussurrava, come se avesse avuto paura d'infrangere il silenzio della notte. Il tono che assumeva rendeva la sua voce calda e avvolgente.

《Sarà bello fermarci per un po', fare finta che tutto sia... normale》

Nulla era normale nella loro vita. Lui era un mutaforma, lei un ibrido mezzo vampiro, stavano scappando da dei vampiri che molto probabilmente erano sulle loro tracce dopo aver abbandonato la famiglia di vampiri vegetariani di lei. Come potevano essere normali?

《La normalità non è bella quanto credi》

《Chi lo sa》

La conversazione sembrava voler spegnersi con quelle ultime parole pronunciate da lei. 
Quanto avrebbe dato Jacob per tornare indietro, a quando bastava una battuta per farla ridere o quando la ascoltava parlare per ore. Da quando erano partiti la sua Nessie era cambiata, non rideva quasi più e quei suoi racconti infiniti sembravano aver trovato una fine.
Renesmee stava maturando, cresceva sia con il corpo che con la mente. Erano bastati pochi mesi per renderla una ragazza più riflessiva, molte volte la sorprendeva con lo sguardo fisso e chissà quale pensiero per la testa. Sicuramente un ruolo importante era stato giocato dal distacco così improvviso da tutti i suoi affetti.
Eppure dopo soli tre mesi Nessie sembrava completamente un'altra persona.

Anche in quel momento poteva vederla immersa in una riflessione da cui probabilmente non ne sarebbe uscita molto in fretta, forse era proprio quella che non le permetteva di addormentarsi, quella che nonostante la promessa fatta, Renesmee non gli aveva voluto dire.
Jacob comunque aveva capito che non la poteva costringere ad aprirsi con lui, lo avrebbe fatto entrare nella sua mente solo quanto avrebbe ritenuto opportuno.
Forse sbagliava o forse era la decisione migliore che avrebbe potuto prendere, questo non poteva saperlo. L'unica cosa che poteva fare era starle accanto e farle sentire che lui c'era e ci sarebbe stato fino a quando lei ne avrebbe avuto bisogno.

Muovendosi piano, cercando di sistemarsi su quel dannato sedile, si era voltato verso di lei. L'aveva osservata per qualche secondo e poi le aveva preso una mano e l'aveva stretta tra le sue. Lo facevano spesso, si prendevano per mano per far sentire la propria presenza, per loro valeva più di mille parole ed era il gesto più intimo che si potevano permettere.

《Jake, raccontami qualcosa di bello》

Lui le aveva sorriso e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, dato con non poca facilità visto lo spazio angusto in cui si doveva muovere e durato qualche secondo di troppo, aveva iniziato a parlare.
La voce tenuta sempre bassa, quasi un sussurro, un racconto solo per lei.
In quel momento a entrambi sembrava essere tornati indietro, a quando tutto andava bene, a quando erano felici.
Eppure Jacob lo sapeva che prima o poi sarebbero tornati a esserlo, Renesmee avrebbe ripreso a sorridere, a guardare il mondo con entusiasmo, a pensare al futuro senza averne più paura.
 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Illibrosulloscaffale