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Autore: genxha    15/05/2020    2 recensioni
Quando tutto sembra perduto, c'è sempre una speranza, magari in due occhi verdi.
Papillon riesce a colpire Marinette, pur senza conoscere la sua vera identità. Toccherà a Chat Noir salvare la ragazza, accorgendosi che forse è qualcosa di più di una semplice amica.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Miraculous fanfic'
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Capitolo 2 - Akuma

Tikki ha finalmente raggiunto villa Agreste, si sta affacciando alle grandi finestre della stanza di Adrien, proprio mentre  un lampo di luce verde illumina la stanza e un atterrito Adrien viene magicamente sostituito da Chat Noir. Con un balzo l'eroe mascherato raggiunge la finestra, a pochi metri dalla Kwami della Coccinella sull'orlo del panico "Chat Noir! Presto.... Ho bisogno del tuo aiuto!".

Il ragazzo mascherato, colto di sorpresa rischia di mancare  l'orlo dell'apertura "Tikki! Cosa fai qui? Potrebbero vederti!" Un balzo e Chat Noir è oltre il muro di cinta, seguito dalla Kwami della Coccinella. Nascosto dietro un comignolo, il ragazzo alza una mano, palmo in su, dove la piccola creatura rossa si posa subito. "Ma dov'è Ladybug? Cosa sta succedendo? E' opera di Papillon, vero?" chiede lui, sbalordito e ancora spaventato.  Tikki, avviandosi in volo nella direzione da cui era arrivata "Non c'è tempo, Chat Noir. E'.... non importa dov'è Ladybug adesso. Vieni con me, ti spiegherò strada facendo" 



 

Per le strade si sta scatenando un putiferio: sembra che tutti i parigini improvvisamente stiano cercando qualcuno che è sparito. La notizia si sparge velocemente, grazie all'immancabile diretta di Nadia Chamak ed è ormai chiaro che c'è lo zampino di Papillon.

Alya viene quasi travolta da alcuni passanti presi dal panico mentre esce dalle scale poco affollate della Metro vicino casa. Scuote la testa di ricci rossi appoggiandosi al corrimano e borbottando.

La nube grigia non ha lasciato tracce nel cielo e Alya non capisce cosa abbia causato quell'ondata di panico, ma l'esperienza dei mesi precedenti le dice che dev'essere colpa di Papillon. Prende l'immancabile cellulare e apre la rubrica per chiamare Marinette "lo sapevo" borbotta Alya ascoltando la voce allegra di Marinette dire "Sono Marinette! Adesso non posso rispondere, lasciate un messaggio!". 

"come al solito avrà dimenticato il cellulare da qualche parte". 

La rossa continua a camminare aumentando l'andatura,  alzando il telefono per chiamare Nino per e assicurarsi che stia bene. Nessuna risposta al quindicesimo squillo. "Uff, nemmeno lui! Sempre con quelle cuffie... spero" borbotta a mezza voce. 

Nemmeno il  tempo ad infilare il cellulare nella tasca posteriore dei jeans che quello vibra: Un allerta akuma! Nelle immagini del telegiornale, la casa della sua amica Marinette avvolta dalla nebbia e l'inconfondibile sagoma nera di Chat Noir che cerca, con una serie di capriole, di non farsi colpire da dei raggi viola scagliati da una figura grigia. L'aspirante giornalista si passa le mani nella chioma fulva, si sistema gli occhiali e si precipita verso casa di Marinette,  cercando con lo sguardo sui tetti la sagoma di Ladybug e scordandosi totalmente di chiamare Nino. mentre inizia a correre verso la zona di Notre-Dame.



 

Chat Noir e Tikki sono ormai in vista di Notre-Dame, quando Adrien si ferma improvvisamente "Avanti, su" esordisce secco, gli occhi verdi puntati su Tikki mentre atterrano su un tetto "Spiegami: cosa ci fai qui, dov'è Ladybug, come mai non c'è e cosa sta succedendo" alzando un dito guantato ad ogni domanda "No, non avrà mica rinunciato? No, non può averlo fatto senza avermi detto niente." l'eroe porta una mano dietro la nuca e si guarda attorno spaesato, e Tikki lo guarda, non meno preoccupata "Chat Noir, no... non ha rinunciato, calmati!" 



 

Lui, sempre fissandola "Tikki, per favore" con troppa enfasi sul per favore, "dimmi dove è ladybug o mi ritrasformo qui e ora" scandisce, allungando una mano verso di lei e poi fermandola a mezz'aria. La piccola kwami è visibilmente nervosa "Chat, ti prego, fidati di me. Lei sta" Tikki si guarda intorno "sta bene ma.. ma ora non può trasformarsi, e...senti, solo tu puoi salvare Parigi, adesso! Ti spiegherà tutto Ladybug!" la creaturina abbassa gli occhi.

Lo sguardo di Chat Noir si fa sempre più serio, stacca il bastone dalla cintura e lo apre in modalità telefono, lo richiude, poi guarda Tikki "Ok, Ladybug non c'è. Io però non posso catturare le akuma" Tikki lo guarda altrettanto seria "lo so, ma puoi liberarle e Ladybug farà il resto quando... quando potrà trasformarsi di nuovo. Per favore, Chat Noir" congiunge le piccole zampe davanti al petto, come pregando l'eroe in nero "facciamo in fretta, non abbiamo tempo per parlare". "Va bene" il biondo annuisce "Ladybug mi dovrà spiegare molte cose." conclude ma sta pensando "lo dice per non spaventarmi, Ladybug deve essere in grave pericolo e, peggio, senza poteri, visto che Tikki è qui. Se le dovesse succedere qualcosa..." mentre sente come un peso calargli cupo al centro del petto.

I due si voltano verso la chiesa, ancora segnata dall'incendio e vedono una strana nube grigiastra, simile a un piccolo cumulo temporalesco formarsi più o meno dove si trova la pasticceria dei genitori di Marinette. Chat Noir strizza gli occhi per vedere meglio "Ma è casa di Marinette?" poi allunga il bastone per saltare la piazza che li separa dalla Senna e dalla casa della ragazza.

Quando la raggiungono, tutta la parte superiore della palazzina è ormai avvolta da una nebbia grigia. "Oh no! Non di nuovo!" pensa il biondo "Marinette!" grida Chat Noir, precipitandosi verso la palazzina dopo aver dato un'occhiataccia a Tikki.  Dal canto suo la piccola Kwami si nasconde dentro una cassetta della posta, osservando la scena dalla fessura per le lettere.

Mentre Chat Noir si avvicina, dalla porta della pasticceria escono un po' barcollanti i genitori di Marinette, chiamandosi l'un l'altro e gridando il nome della figlia , ma è come se non si vedessero l'un l'altra. Chat Noir si avvicina a Tom "signor Dupain! Sta bene? Dov'è Marinette?" l'uomo lo guarda "Chat Noir! Marinette è... era in camera sua! Devo andare!" Chat gli si piazza davanti, cercando di fermarlo  "Hai visto mia moglie? Devo anda..." ma la frase gli muore in gola quando alza gli occhi sul secondo piano della casa da cui è uscito. 

"Sua moglie è qui, dietro di lei" fa il giovane mascherato, facendo voltare Tom verso la strada "Non è il momento di scherzare!" lo rimprovera il corpulento pasticcere "Non c'è nessuno!".

"Ma .. ma... " fa Chat Noir mordendosi un labbro "D'accordo. Signor Dupain! Cerchi di stare calmo e vada a mettersi al sicuro. Ce ne occ " ci ripensa "me ne occupo io. E' colpa di Papillon, ci penso io. Salverò sua figlia!" sulle ultime parole l'eroe vestito di nero si è già precipitato verso la madre di Marinette, che si sta guardando attorno con le mani strette sul petto chiamando Tom e Marinette. Mette un braccio sulle spalle di Sabine e la accompagna dall'altra parte della strada "Stia tranquilla, suo marito sta bene, dev'essere colpa di Papillon se non lo può vedere, le giuro che qui accanto a lei. Signor Dupain! Venga, la prego. Vado a salvare Marinette!" il giovane si volta e sta per spiccare un salto, quando una sagoma salta dalla nube, atterrando con una capriola su uno dei blocchi di marmo dell'argine del fiume e provocando la fuga disordinata di chi si era avvicinato per vedere.




 

Marinette, naturalmente, non è più lei: i jeans rosa, la maglietta e la giacca ora sono una tuta aderente grigia, sul petto il motivo floreale che era sulla maglietta, nei toni del grigio. Ai piedi porta degli stivali al ginocchio, più scuri della tuta.

Al collo una sottile catenina d'argento con un ciondolo di forma triangolare. Sulla schiena indossa un mantello semitrasparente, che ondeggia al vento. Il viso è coperto da una maschera senza lineamenti, gli occhi rossi,  inespressivi, tranne per le linee verticali che scendono lungo le guance, come lacrime nere.

I capelli prima blu, ora privi di colore, sciolti sulle spalle. L'unica altra nota di colore, a parte gli occhi, sono gli orecchini a bottone luminescenti di un viola acceso. In mano stringe il portafortuna che aveva quando è stata colpita dalla farfalla, anch'esso di un grigio anonimo. Attorno ai polsi, due bracciali d'argento, uniti da una grossa catena dello stesso materiale lunga quasi fino a terra, gli anelli leggermente luminescenti.

"Ah, eccoti!" grida la strana figura, puntando gli occhi rossi verso Chat Noir "Dammi il tuo Miraculous e finiamola qui, ho fatto una promessa! E io le promesse le mantengo, non come t.. voi!

L'eroe mascherato è immobile di fronte alla figura, la gola secca "E ora cosa mi succede?" pensa, scuotendo la testa per concentrarsi sulla sua avversaria.

"M...Marinette?" le chiede Chat Noir, incredulo "Cosa ti succede?  Lo sai che posso aiutarti!" il ragazzo non se la sentiva di fare una delle sue solite battutine, sapeva di avere di fronte la sua amica coi codini e di doverla salvare. 

"Non chiamarmi Marinette, gattaccio, sono Principessa Solitudine adesso!" la figura fa correre lo sguardo della maschera sulla strada, da cui una piccola folla cercava di allontanarsi "Voglio che tutti restino soli, così nessuno soffrirà più a causa di chi gli è caro e lo abbandona!!" la figura grigia solleva una mano guantata, lanciando un raggio violaceo verso Chat Noir, che lo schiva gettandosi a destra, rotolando e rialzandosi in piedi, in posizione di guardia. L'eroe sentiva dentro di sé, oltre al peso dell'ansia sul petto, salire la rabbia nei confronti di Papillon.

"Avanti, su, non voglio farti del male, ti farò solo dimenticare tutti quelli che ti hanno fatto soffrire! E' bello! Dai, Poi sistemerò due cosette e porterò i miraculous a Papillon!"

 

Chat Noir doveva guadagnare tempo per capire dove fosse l'akuma "Forse nell'oggetto che tiene in mano, ma cos'é? Il ciondolo? La maschera? Le catene? Pensa, Adrien, pensa.... ma dov'è Ladybug?" . L'eroe mascherato si sposta al centro della strada, cercando di allontanare la ragazza dominata da Papillon dai suoi genitori "Cosa? No! Non voglio dimenticare chi mi è caro! Nessuno lo vuole!" Chat Noir deglutisce a fatica "Cosa ti è successo? Perché fai così? Io..." 

 

"Zitto! Non voglio il tuo aiuto! Non voglio l'aiuto di nessuno! Voglio solo...no" Principessa Solitudine si porta le mani al viso, la voce tremante "Non voglio più nessuno!" e lancia una serie di raggi viola verso Chat, che li schiva con una serie di capriole, finendo col nascondersi dietro un'auto parcheggiata, sporgendosi quel tanto che basta per vedere attraverso i finestrini.

La figura grigia si guarda attorno cercando il suo bersaglio "non ti nascondere m... micetto, non fare come fanno sempre tutti!" la voce di Marinette è alterata dalla maschera ma trema.

Con un urlo "TUTTI!", Principessa della Solitudine solleva entrambe le braccia davanti a sé, due raggi viola partono dalle mani e raggiungono i suoi genitori impietriti, mentre due anelli della catena che legava i polsi scompaiono. Tom e Sabine, abbassando le braccia con cui si erano coperti il viso si guardano attorno disorientati, poi il pasticcere dice a Sabine, allungando la manona "venga, signorina, mettiamoci al riparo" Sabine lo guarda dal basso in alto "ah si, certo, ma lei chi è?" unendosi ai passanti in fuga che si rifugiarsi in un vicolo lì accanto.

Chat Noir, dal suo nascondiglio improvvisato assiste alla scena coprendosi la bocca con una mano, e mordendosi la labbra per evitare di farsi prendere dal panico "E perché Ladybug non è qui? Cosa le è successo? Lei saprebbe cosa fare..." scuote la testa bionda "concentrati, Adrien, concentrati, ce la puoi fare, e poi Ladybug arriva sempre, fido di lei.. come sempre!".




 

Nei pressi della Senna, Alya inizia a incontrare persone che si allontanano dai dintorni di Notre Dame. Muovendosi a fatica, in direzione opposta alla fiumana di persone in fuga, arriva finalmente in vista della ben nota pasticceria. Mentre cerca con lo sguardo Ladybug vede chi stava cercando di chiamare col suo immancabile berretto rosso: Nino, il suo ragazzo, nonché migliore amico di Adrien.




 

L'eroe mascherato fa guizzare gli occhi verdi per la strada cercando inutilmente Tikki.

Si concentra allora sulla sua avversaria, che gli sta dando momentaneamente le spalle. E' impegnata a lanciare altri raggi viola dalle mani verso i pochi passanti in fuga rimasti, lasciandoli disorientati, ma senza che gli anelli della catena scompaiano,

"Adesso" dice tra sé e con un movimento fluido, facendo leva col bastone argentato, Chat Noir esce da dietro l'auto e atterra sulla balaustra dell'argine del fiume, a qualche metro da Principessa Solitudine. "Ehi, principessa!" gli sembra così strano chiamare così quell'essere grigio "E' me che vuoi, no? Dai, giochiamo a prendi la coda al gatto!" la sfida, posando la sinistra sull'anca e roteando la coda del costume con la destra. Da quella distanza osserva meglio la figura della sua avversaria: dalla mano destra pende un oggetto, che Chat Noir non riesce a riconoscere "sarà quello?" riflette.

"Oh, non ti preoccupare, il tuo turno, m.. micetto, verrà dopo, quando mi darai il tuo Miraculous!" Principessa Solitudine allunga il braccio destro, scagliando un altro raggio verso Chat Noir, che si ripara facendo roteare il bastone davanti a sé, poi spicca un altro salto, posandosi in cima a un lampione, lontano da Chat Noir. La ragazza in grigio si guarda attorno, riconoscendo la chioma fulva di Alya "ah, guarda chi si vede! La mia amica Alya!" dice, a denti stretti "E c'è anche Nino, due piccioni..." alza le braccia prendendo la mira.
   
 
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