Film > Zootropolis
Segui la storia  |       
Autore: RyodaUshitoraITbis    16/05/2020    3 recensioni
Zootropolis, 2035.
Un anno dopo essere ritornato per dare l'ultimo saluto a sua madre, Nick ha ripreso a lavorare come agente del corpo di polizia cittadino al fianco di Judy, in modo da instaurare un rapporto più profondo e duraturo non soltanto con lei, ma anche con il suo primogenito Nicholas. Nel frattempo, dovranno avere nuovamente a che fare con due vecchie conoscenze e sventare una nuova, terribile minaccia che rischia ancora una volta di gettare nel caos la metropoli in cui ogni mammifero - almeno in apparenza - può aspirare a diventare ciò che desidera.
Riusciranno i nostri eroi in divisa a proteggere i loro cari da questo pericolo e a chiudere definitivamente i conti con gli errori commessi in passato?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellwether, Doug, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo XX

Faccia a faccia

 

(dal punto di vista di Nick)

 

Quando io e Carotina siamo arrivati qui e abbiamo avanzato fino ad arrivare dall’altra parte del piano, stavamo… correndo un po’ troppo speditamente, a mio parere. Forse è solo una mia impressione, ma mi considero un po’ più cauto rispetto a Judy, perciò mi sono preso la briga di liberare la zona nella quale mi trovavo il più rapidamente possibile. Cerco di non perderla di vista neanche per un secondo. Judy arriva per prima dall’altra parte del piano, mentre io le copro le spalle.

Una volta arrivati, la prima cosa di cui mi accorgo è che Nicholas e Robin sono legati insieme per le zampe. Riesco a vedere un piccolo segmento di corda dietro Nicholas…

Quel furbacchione… è riuscito a liberarsi. È rimasto seduto in maniera tale che soltanto io potessi vedere da dietro che non era legato, il che è piuttosto astuto. In fin dei conti, è pur sempre mio figlio.

Ma che cos’è quel gigantesco affare? Sono appoggiati contro un grande… macchinario. Sembra un’enorme vasca di metallo, alla quale sono collegati pannelli, pulsanti e indicatori di vario genere.

Posso solo immaginare che sia l’ordigno preparato con il Risveglio dei Morti con il quale Michael intende far precipitare l’intera città nel caos.

******

Nick arrivò dall’altra parte del piano in cui si trovavano non soltanto Nicholas e Robin, ma anche il famigerato dispositivo. Judy lo stava già aspettando ed era uscita dalla sua copertura, lanciando un’ultima occhiata alle sue spalle mentre Nick le si avvicinava.

Prima che la volpe potesse aprire bocca, la coniglia si voltò alla sua sinistra. Nick seguì lo sguardo di Judy e vide la sagoma di un mammifero, seduta su un piano da lavoro. Ciò che Nick poteva definire… insolito… era il fatto che il sopraccitato mammifero – sembrava una specie di lupo in miniatura, ma dalle orecchie molto più lunghe rispetto a quelle di qualsiasi altro canide – non li degnava di uno sguardo. Al contrario, era intento a osservare i pezzi disposti su una scacchiera.

“Sapete qual è la cosa che più mi affascina degli scacchi?” domandò la figura, “È il fatto che si tratta di un gioco complesso. Devi usare una certa dose di strategia. Devi ingannare il tuo avversario per fargli fare una mossa avventata, in modo da poter prendere le sue pedine. Nessuna di esse ha più valore delle altre. Tutte hanno uno scopo ben preciso.”

******

Non posso che dare ragione a colui che non può essere altri che Michael. Gli scacchi sono davvero qualcosa di più complesso di una semplice battaglia in campo aperto. Esistono molti modi coi quali puoi spingere il tuo avversario a compiere una mossa sbagliata.

Eppure, mentre afferma che la nostra situazione è giunta in una fase di stallo, mi accorgo che non ha dichiarato lo scacco matto. Dev’essere convinto di avere l’intera situazione sotto controllo, di averci in pugno e che non ci sia niente che possiamo fare.

A meno che tu non abbia altre pedine a disposizione e non sia rimasto chiuso in un angolo, c’è quasi sempre una via d’uscita.

Michael non ha ancora vinto.

******

Nick e Judy tirarono fuori le armi.

“Michael Clawford, ti dichiaro in arresto per rapimento, terrorismo, atti intimidatori, tentato omicidio e innumerevoli altri reati, dannato criminale.” disse la volpe.

Michael rispose con una risata.

“Pensavate davvero che, una volta arrivati fin qui, mi avreste trovato da solo?” continuò l’ibrido, “Questo è tutto ciò che potete ottenere quando agite come genitori anziché come agenti di polizia.”

Michael schioccò le dita. Dalla tromba delle scale di fronte a quella da cui Nick e Judy erano saliti all’ottavo piano, emerse un montone con indosso un paio di pantaloni e una polo rossa. Teneva fra gli zoccoli un fucile, puntato in direzione di Nick.

******

Non appena vedo Doug, nella mia mente iniziano a delinearsi i contorni di un piano. Ho notato che quel montone indossa uno di quei collari elettrificati… il modo di agire di Michael è a dir poco crudele, ma sufficiente a farmi intendere il disprezzo che quest’ultimo nutre nei confronti di Doug, perciò…

So che Michael disprezza Carotina per essere stata la ‘portavoce’ degli incidenti che hanno causato la morte dei suoi genitori, ma… Doug era stato il braccio e Dawn la mente. Credo… anzi, sono certo che Michael sia altrettanto interessato a vedere morti anche loro.

Per quanto io desideri che Doug e Bellwether paghino per quello che hanno fatto anni fa, non voglio vederli morti. Inoltre… sfruttare l’astio che Michael nutre nei loro confronti potrebbe davvero… funzionare. Se riuscissimo a metterli l’uno contro l’altro, potremmo riuscire a fuggire con i nostri figli e avere così salva la vita. Certo… rimane ancora la questione della bomba da disinnescare. Ma che cosa posso fare, a parte giocarmi il tutto per tutto? Forse è un azzardo, e per giunta uno di quelli colossali, ma se riesco a mettere Michael e Doug l’uno contro l’altro, l’ordigno non verrà attivato.

Non ho modo di discutere di questo piano con Carotina, almeno non direttamente. Lei mi ha detto più volte che ho una lingua tagliente. È giunto il momento di scoprire se è davvero così.

******

“Credo che… dovremmo sapere per quale motivo stiamo per morire.” esclamò Nick.

“Morirete comunque, indipendentemente dal fatto che ti spari o no.” affermò Michael, “Doug potrebbe anche renderti più facile il tuo passaggio nell’aldilà. Per quanto riguarda la coniglia, invece… intendo farla soffrire il più a lungo possibile…”

“Proprio come lui?” domandò Nick, volgendo lo sguardo in direzione di Doug.

“Ho bisogno di Doug, ma non voglio nulla dalla coniglia, a parte vederla soffrire prima che muoia.”

“… ma che cosa accadrà a Doug quando avrai ottenuto ciò che vuoi?” ribadì Nick, “Non penso proprio che lo lascerai andare in piena libertà.”

Michael rimase interdetto per un istante.

“Voglio dire, sono certo che vuoi farla pagare cara a tutti i responsabili della morte dei tuoi genitori.” continuò Nick, “Il sangue e la sofferenza di una sola coniglia non potranno mai soddisfare il tuo desiderio di vendetta.”

“Nick, che stai facendo?” sibilò Judy incredula alle sue orecchie. Nick agitò una zampa sotto i suoi occhi, facendole intendere che doveva tenere la bocca chiusa.

“So esattamente come ti senti.” proseguì la volpe, “Avere tutto ciò che ti rende felice e vedertelo portare via sotto i tuoi occhi. Senti l’impulso irrefrenabile di sfogare la tua rabbia, di vendicarti del responsabile… ma nel tuo caso, sono stati più mammiferi ad aver causato la morte dei tuoi genitori, non è così?”

Michael sogghignò.

“Li schiaccerò tutti…” ribadì con un ringhio, “Tutti quanti. Bruceranno tra le fiamme dell’inferno. Ucciderò tutti i responsabili.”

Nick tornò a osservare Doug.

******

Ci siamo.

L’espressione gelida stampata sul volto di Doug conferma tutti i miei sospetti. Probabilmente sospettava da sempre che Michael lo avrebbe ucciso una volta finita tutta questa faccenda. Vedo la sua pistola girarsi leggermente, ma non verso di me o Carotina, bensì contro lo stesso Michael.

È in questo preciso istante che avverto il rumore e il sibilo di una pistola che ha appena fatto fuoco, mentre Carotina mi sbatte contro il pavimento senza andare troppo per il sottile.

******

“Vi ammazzo…” tuonò Michael con un ringhio, “Vi ammazzo tutti…”

Puntò la sua pistola contro Nick. Judy sollevò la sua e fece partire un dardo soporifero, facendo sì che Michael cercasse una copertura.

“Tutto bene, Nick?” domandò la coniglia.

“Sì, sto bene.” rispose la volpe, mentre impugnava la sua pistola e la puntava in direzione di Michael, “Porta i nostri figli via da qui.”

“Non ti lascio da solo. Ce ne andremo da qui insieme.” esclamò Judy.

“Lo sai che sono un tiratore migliore di te.” ribatté Nick.

“Sì, quando eri più giovane.” Judy represse un ghigno, “Lo sai che hai bisogno di me, furbacchione.”

“Anche i nostri figli.”

“Penso che se la caveranno benissimo da soli.” disse la coniglia, indicando un punto alle spalle del partner. Nick si voltò e vide che Nicholas era riuscito a liberarsi e stava raggiungendo la rampa di scale più vicina insieme a Robin.

Fu in quell’istante che Michael uscì da dietro un cumulo di assi di legno. Puntò la pistola contro Nicholas, ma prima che potesse aprire il fuoco contro i due giovani mammiferi in fuga, Nick sollevò la propria arma e sparò una raffica di dardi tale da costringere Michael a cercare un riparo per la seconda volta.

Mentre l’ibrido era costretto sulla difensiva, Nick notò che qualcosa di indefinito si stava avvicinando a Nicholas e Robin. Dando retta unicamente al proprio istinto, la volpe cambiò obiettivo e fece fuoco.

La figura crollò sul pavimento a metà percorso. Nick si accorse che si trattava di Doug.

******

Adesso è Michael a trovarsi in inferiorità numerica. Per colpa sua. Tira fuori la testa per un attimo, ma un dardo sparato dalla pistola di Carotina lo riporta sulla difensiva. Dopo averle rivolto un cenno d’intesa, avanziamo con le armi sollevate per prendere d’assalto la posizione in cui si trova Michael. Ora che ci siamo liberati della sua influenza, è tempo di porre fine alla partita.

******

Procedendo con la dovuta cautela, Nick e Judy stavano stringendo Michael in una morsa. Mentre si rivolgevano cenni d’intesa, raggiunsero rapidamente la catasta di assi di legno dietro la quale avevano visto Michael trovare riparo.

Eppure, lui non c’era.

“Dov’è?” chiese Judy, tenendo la propria arma ben salda fra le zampe.

La sua domanda trovò risposta non appena le sue orecchie colsero lo scalpiccio di zampe che si allontanavano dalla loro posizione. Mentre puntavano le armi verso la fonte di quel rumore, entrambi videro Michael dirigersi verso la macchina.

“Fermo dove sei!” esclamò Nick. Eppure, la volpe sapeva bene che se avesse sparato e mancato il bersaglio, il dardo avrebbe potuto colpire il macchinario e fatto partire il conto alla rovescia. Sapeva altrettanto bene che non poteva correre un rischio di quella portata. Sembrava che Michael lo avesse capito, perché ignorò deliberatamente l’ordine e raggiunse il dispositivo, attivando freneticamente i comandi che collegavano la macchina alla bomba.

In quello stesso istante, il dispositivo emise uno stridio lieve e acuto. Michael sembrava incredulo e provò ad azionare il macchinario una seconda volta, ma tutto ciò che ottenne fu il medesimo suono.

******

La bomba… non sta per esplodere? È impossibile che Michael abbia dimenticato la password di avviamento. A meno che…

Se mi fossi trovato al posto di Doug, avrei sospettato che il mio cosiddetto alleato non avrebbe esitato a eliminarmi, non appena tutto il lavoro che avevo svolto per lui fosse stato dichiarato concluso. Non avrei forse escogitato una via d’uscita, in modo tale da rimanere vivo il più a lungo possibile? Probabilmente avrei pensato a un modo di garantirmi che il dispositivo non potesse funzionare senza che me ne accorgessi.

Ritorno da Doug. Mi ero accorto che aveva addosso un paio di dispositivi elettronici, fin da quando si era mostrato per la prima volta. Uno era un collare elettrificato, l’altro una specie di orologio. E se… se fosse uno smartwatch collegato direttamente alla macchina? Mentre controllo il polso, noto che lo schermo, sebbene si sia rotto, riporta un messaggio.

C’è scritto ‘Frequenza cardiaca al di sotto della soglia indicata. Codice di ripristino inviato.’

Beh, che io sia dannato… Doug è riuscito a cambiare i termini di avviamento della detonazione quando era ancora sveglio, o quantomeno cosciente. Quando l’ho colpito con uno dei dardi, il suo battito cardiaco dev’essersi abbassato al punto da causare l’invio del codice che ha scongiurato la deflagrazione.

******

“No…” ringhiò Michael, “No… NO!”

Nick e Judy si voltarono ad affrontare il loro avversario furente di rabbia.

“Hai rovinato tutto!” gridò l’ibrido, “TUTTO! TUTTO QUANTO!”

Michael impugnò la pistola e iniziò a sparare. La sua mira era ottenebrata dalla collera e i colpi finirono col rimbalzare su una pila di tubi nelle sue vicinanze.     

“Quelli sono proiettili veri!” esclamò Judy, mentre si nascondeva dietro il riparo più vicino. Nick la imitò, andando a rifugiarsi dietro un piccolo serbatoio. La sua partner cercò di tirar fuori la testa, ma i proiettili sparati da Michael la convinsero a cambiare tattica.

Nick attirò l’attenzione di Judy e iniziò a muovere freneticamente la zampa nel tentativo di comunicarle una strategia d’azione. Indicò la coniglia prima di fare un ampio movimento con le altre dita e spostare la sua attenzione sulla rampa di scale verso la quale si erano diretti Nicholas e Robin.

Nick voleva che Judy scendesse le scale. Da sola. La coniglia scosse la testa, rifiutandosi di accettare tale richiesta.

Altri colpi di arma da fuoco costrinsero entrambi gli agenti a non lasciare le rispettive posizioni. Nick chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.

******

Questa sarà sicuramente la cosa più stupida che io abbia mai pensato di dover fare… ma qui non sta succedendo nulla di buono, perciò… mentre Michael si avvicina, balzo fuori dal mio rifugio improvvisato e faccio fuoco. Michael, che si sta dirigendo in direzione di Judy, risponde allo stesso modo. Mi sposto dalla mia copertura tenendomi ben lontano dall’obiettivo e gli sparo da dietro una pila di tubi. Manco l’obiettivo e Michael punta la sua arma contro di me.

Non appena lo fa, mi chino in avanti e percorro di volata un breve tratto in direzione della prossima copertura…

Un dolore acuto e pungente alla gamba destra mi costringe a rotolare sul pavimento, mentre la pistola mi scivola dalla mano. Mi accovaccio con la schiena rivolta contro la catasta di assi di legno che avevo individuato come rifugio improvvisato. Guardo la gamba destra.

Sto perdendo sangue. Sono stato colpito.

Mi strappo un lembo della manica della mia camicia e ne faccio un laccio emostatico. Lo lego attorno alla gamba sanguinante e lo stringo più forte che posso. Mentre lo faccio, un sibilo sfugge dalle mie labbra.

Sento il lieve rumore di artigli che toccano il pavimento. Michael si sta avvicinando.

Provo a trascinarmi per prendere la pistola. È solo a pochi metri da me, ma per colpa di questa ferita… sembra che si trovi a chilometri di distanza.

Prima che riesca a raggiungerla, una zampa munita di artigli mi blocca il braccio, inchiodandomi a terra. Alzo lo sguardo e scorgo Michael, i cui lineamenti sono deformati da una furia omicida, puntarmi la sua pistola alla testa.

******

“Addio, Wilde.” ringhiò Michael. Tolse la sicura alla pistola e fu sul punto di premere il grilletto.

All’improvviso, barcollò in avanti e inciampò su Nick, finendo lui stesso a terra. In preda allo sconcerto, Nick voltò lo sguardo nel punto in cui si trovava il suo nemico.

Vide Nicholas che teneva fra le zampe un’asta di legno, mentre respirava affannosamente.

Michael si riprese rapidamente e puntò l’arma contro il giovane ibrido.

Nicholas rimase immobile, mentre i suoi occhi erano spalancati per via dello shock.

“Muori, piccolo…” sibilò Michael furibondo. Prima che potesse premere il grilletto, però, alcuni colpi fendettero l’aria e Michael cadde all’indietro. Nick e Nicholas voltarono la testa in direzione del punto da cui erano partiti i dardi. Judy era lì, con la sua pistola ben salda fra le zampe e un’espressione di ferrea determinazione stampata sul viso.

“Era davvero questo il tuo piano, Nick? Darsela a zampe levate?” domandò la coniglia mentre rinfoderava la pistola e si avvicinava ai due mammiferi.

Nick si sedette presso la scatola d’imballaggio più vicina.

“Come stai?” domandò Nicholas.

“Starò bene.” rispose Nick, “Grazie, figliolo.”

“Non c’è di che… papà.” esclamò il giovane ibrido.

Nick strabuzzò gli occhi per lo stupore. Guardò Judy, anch’essa spiazzata da quell’ultima affermazione.

“Mi hai appena chiamato…?” esclamò Nick.

“Lascia perdere.” affermò Nicholas facendo finta di niente.

“Dov’è tuo fratello?” gli chiese sua madre.

“È ancora sulla tromba delle scale. Gli ho detto di aspettare lì.”

“E pensare che sei uscito allo scoperto per affrontare da solo un sospetto armato…” Judy allungò una zampa e strinse l’orecchio sinistro di Nicholas, trascinandolo leggermente verso il basso.

“Ahi! Mi fai male, mamma!” si lamentò Nicholas.

“Hai una vaga idea del pericolo che hai corso, giovanotto?” lo rimproverò Judy, “E se ti avesse sparato?”

“Mi ha salvato la vita e io ho salvato la sua.” s’intromise Nick, “Dacci un taglio, per piacere!”

Judy si voltò verso di lui. “Risparmiami i tuoi deliri, Nick.” gli disse.

“E chi sta delirando?!” esclamò la volpe, “Potrei sentirmi un po’ stordito, ma…”

Judy sospirò, lasciò andare l’orecchio di suo figlio e dopo aver raccolto la pistola di Michael, estrasse il caricatore e lasciò cadere a terra i proiettili. Dopodiché, gli mise le manette ai polsi.

“Perché non gli metti anche una museruola?” domandò Nicholas. Judy rispose con una rapida occhiata verso Nick.

“Normalmente, ti direi che sai benissimo che cosa provo a riguardo…” disse Nick, “Ma, in fin dei conti… se c’è qualcuno che se lo merita…”

“Non mi hai mai detto nulla di simile, neppure di fronte al più efferato dei malviventi, Nick.” rispose Judy.

******

Forse sono davvero un po’ stordito perché in circostanze normali non prenderei neppure in considerazione l’idea di mettere la museruola addosso a un sospettato.

Michael, tuttavia, non è un semplice sospettato. Ha rapito i miei figli. Ha cercato di ucciderci. Ha provato a gettare Zootropolis tra le fiamme infernali per qualcosa di cui la città non aveva alcuna colpa.

Se c’è qualcuno che merita di ritrovarsi con quel dannato aggeggio addosso, quello è lui.

Ci pensa il timbro poderoso della voce di Rhinowitz a distogliermi dai miei pensieri. Naturalmente, lui e gli altri agenti della squadra d’assalto sono riusciti a sistemare gli scagnozzi di Michael al piano inferiore e hanno trovato il modo di arrivare fin quassù.

******

“Wilde? Hopps?” disse Rhinowitz ad alta voce.

“Siamo qui.” rispose Judy. Rhinowitz seguì il suono della sua voce, riuscendo a individuare Nick, Judy e Nicholas. Dopo essersi avvicinato, il rinoceronte diede loro una rapida occhiata e contattò la centrale tramite la sua radiotrasmittente.

“Qui è il comandante Rhinowitz.” esclamò, “Abbiamo un agente ferito all’ottavo piano. I sospetti sono stati arrestati e l’intero edificio è sgombro.” Rhinowitz riattaccò il dispositivo alla cintura. “Come stai, Wilde?”

“Sono dolorante, ma credo che me la caverò.” rispose la volpe.

“Bene.” affermò il rinoceronte. Guardò la scena che si presentava davanti ai suoi occhi: Michael era riverso a terra in manette, Nick era appoggiato a una scatola d’imballaggio con un laccio emostatico ricavato dalla manica della sua camicia attorno alla gamba ferita, Judy e Nicholas erano in piedi accanto a lui.

“Spero che quella non fosse la tua camicia preferita, Wilde.” grugnì Rhinowitz.

“Conosci Nick. Probabilmente ne avrà altre cinque identiche nell’armadio di casa sua.” scherzò Judy, riuscendo a far sorridere il possente mammifero.

“Ottimo lavoro.” proseguì Rhinowitz, “Da qui ci penseremo noi. Mandate giù l’ascensore.”

“Non erano stati disattivati?” domandò Judy.

“La squadra di terra è riuscita a trovare l’interruttore per riattivarli non appena abbiamo ripulito il settimo piano.” intervenne l’agente Capeson.

“Un momento…” proseguì Judy, “Robin ci sta ancora aspettando sulle scale, vero?”

“Sì.” rispose Nicholas, “Vado a prenderlo io.”

******

Judy mi aiuta a rialzarmi – in questo momento, perfino la benché minima pressione sulla gamba destra mi provoca un dolore insopportabile – e troviamo la strada per entrare nell’ascensore che ci porterà al primo piano dell’edificio. Mentre ce ne andiamo, i miei occhi cadono su Michael, che viene portato via da Capeson con la museruola addosso. Doug, invece, viene prelevato dall’agente Stripeton.

Robin e Nicholas sono dietro di noi e insieme scendiamo a destinazione. Il suono delle sirene ci viene incontro e siamo portati direttamente alle ambulanze in attesa. Guardando indietro verso le vetture della polizia e dello ZBI, riesco a intravedere Michael e Doug mentre sono presi in custodia dai federali. Jack e l’agente Cervozzo si fermano per salutarci con un breve cenno del capo, prima di salire sul furgone. Lo vedo andare via, con Michael e Doug in manette al suo interno.

Mentre cerco di ricordare ben altro, chiamo un agente della forza d’assalto per comunicargli quello che so: il codice di attivazione della bomba è collegato direttamente alla frequenza cardiaca di Doug e la deflagrazione non potrà avvenire. L’agente mi ringrazia e comunica prontamente le informazioni ricevute ai suoi colleghi.

La femmina di ocelot che lavora come paramedico esamina le mie condizioni. Controlla attentamente la ferita alla gamba destra. Per mia fortuna, il proiettile è passato da parte a parte, il che significa che dovranno soltanto disinfettare la ferita, ricucirla e tenerla fasciata per un po’.

Accidenti… questo significa un sacco di lavoro d’ufficio quando tornerò in servizio.

Mentre le porte dell’ambulanza si chiudono, un ultimo pensiero mi colpisce.

Michael aveva ragione: è stata una partita a scacchi.

E sono stato io a uscirne vincitore.





Note dell’autore: Con questo siamo giunti a quota venti capitoli!

Ancora una volta si può affermare che la giustizia ha trionfato. Il piano di Michael sembrava pressocché perfetto, ma già nei capitoli precedenti era emerso che l’alleanza che legava il vendicativo ibrido al montone Doug fosse tutt’altro che solida, tanto è vero che il primo non si era minimamente accorto delle modifiche effettuate dal secondo per impedire la deflagrazione degli ordini che avrebbero dovuto colpire la città. Per farla breve, Michael e Doug sono stati consegnati alle autorità, mentre Nick e Judy sono ritornati a essere i salvatori di Zootropolis a quasi vent’anni di distanza dagli eventi del film, anche se la volpe avrà dinanzi a sé un periodo di convalescenza che lo costringerà a dedicarsi al tanto detestato lavoro d’ufficio. Sapete, non lo invidio affatto!

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Capitolo XX di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-21-Confrontation-741731665

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione. Al prossimo capitolo!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Zootropolis / Vai alla pagina dell'autore: RyodaUshitoraITbis