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Autore: PRISHILLA    18/05/2020    2 recensioni
L'ossessione che Harry Potter ha per Draco Malfoy sta portando i suoi amici all'esasperazione. Cosa succederà quando Ginny, stanca delle sue continue lamentele, deciderà di prendere in mano la situazione per dimostrargli una volta per tutte che Draco non è stato marchiato e che le sue sono solo paranoie?
Scopriamolo insieme che ne dite..? ^^
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti eccomi di nuovo qui! :))

Volevo anzitutto ringraziare tutti quelli che seguono la storia, noto che siete numerosi e la cosa mi fa piacere, spero davvero che vi stia piacendo e spero troviate questo capitolo un po' divertente, come l'ho trovato io. ^^

Ci vuole una scossa tra quei due ed è ora che qualcuno sia quel fattore scatenante!

Allora senza aggiungere altro ecco a voi il diciannovesimo capitolo!

Buona lettura!



Capitolo 19


Da quella volta si era come sentita seguita, perseguitata, stalkerizzata da un Blaise Zabini che con un'insistenza disarmante era letteralmente ovunque.

Se lo trovava davanti quando entrava in Sala Grande per la colazione, e poi per la cena, le apriva la porta se malauguratamente capitava vicino a lei quando si apprestava ad entrare in una stanza, le dava la buonanotte quando la sera si ritirava in sala comune con la scusa di scendere nei suoi sotterranei e addirittura, e questo era davvero troppo, se lo trovava davanti anche uscendo dal bagno!

Ormai viveva come l'ombra di Hermione perché non voleva essere lasciata sola per paura di un altro dei suoi approcci inappropriati, e per fortuna fino a quel momento aveva funzionato.

Aveva preso a guardare i suoi allenamenti di quidditch impedendole di allenarsi a dovere, deconcentrandola.

Si domandava come poteva fare per toglierselo dalle scatole, senza però riuscire a trovare una soluzione. Non temeva neanche Ron, si avvicinava a lei e la salutava anche in sua presenza...

In realtà la salutava in presenza di chiunque.

Era un continuo “ciao Weasley” o “come va Weasley”, di qua e di la, e la gente iniziava a guardarla in modo strano.

Le veniva da ridere però quando riflettendoci su immaginava la gente che pensava a lei come la ragazza di Draco Malfoy e in seguito che avesse un flirt con Blaise Zabini.

-Che hai da ridere così?- le chiese Hermione mentre si lavava le mani.

-Niente.- le disse finendo di lavarsi le sue.

-Gin io devo proprio correre o farò tardi.- le disse d'un tratto come una nube a ciel sereno. -Ci vediamo dopo ciao!-

-No aspetta!- urlò Ginny invano in preda all'ansia voltandosi di scatto e bagnandosi la camicia. -Cavoli...- disse cercando un modo per asciugarsi le mani mentre pensava al fatto che era sola....

L'ultima volta che era uscita dal bagno lo aveva trovato sul davanzale della finestra con un libro in mano che, secondo lei, faceva solo finta di leggere.

Questa volta cosa l'aspettava?

Sospirò, tanto valeva scoprirlo. Fece spallucce e si diede una sistemata veloce. Prese i libri che aveva appoggiato per lavarsi le mani e aprì piano la porta, solo uno spiraglio per dare giusto un'occhiata.

Una ragazza dietro di lei però la spalancò uscendo dal bagno mentre la guardava con aria stranita. Ginny tossicchiò schiarendosi la gola sorridendo come nulla fosse.

Comunque non aveva visto nessuno fuori. Per sicurezza si affacciò dall'uscio e guardò prima da una parte poi dall'altra. Nulla.

La via è libera, pensò, finalmente.

Peccato che ebbe solo il tempo di fare pochi passi prima che un sonoro “ciao Weasley” la spaventasse a morte facendola strillare e cascare tutti i libi rovinosamente per terra.

-Zabini.- lo salutò, con un tono che però pareva più una minaccia che un saluto vero e proprio. Lui ovviamente non se ne curò affatto.

Si piegò a raccogliere i suoi libri e lo vide chino vicino a lei che l'aiutava. Lo guardava di sottecchi senza capire a che gioco stesse giocando. -Lascia, faccio io.- le disse, come se già quel gesto non fosse abbastanza equivoco.

-Lascia stare non c'è bisogno.- tentò lei sperando che rinunciasse, ma dovette scoprire che era ostinato. -Grazie.- gli disse con un mezzo sorriso di circostanza, voltandosi per andar via ma...

-Zabini...-

-Chiamami Blaise.- la corresse.

Ginny dovette fare affidamento a tutta la sua pazienza per non mandarlo a quel paese subito. -Blaise...- lo assecondò. -Perché mi stai seguendo?- gli domandò esasperata da quel comportamento vedendolo passeggiare serenamente al suo fianco come se stessero davvero camminando insieme.

Non solo doveva ritrovarselo davanti ovunque andasse, adesso stava camminando con lei nei corridoi dove tutti potevano vederli. E non era tutto... Con molta indifferenza e tranquillità salutava gente a destra e a manca mentre camminava con lei vicino, sorridendo come fosse la cosa più naturale del mondo.

-Perché abbiamo un discorso in sospeso.- le ricordò.

Maledizione a lei e a quella sua boccaccia, poteva stare zitta? No. Lei doveva porgli la domanda da un milione di...

-Allora?- lo sentì insistere.

-Come?- gli domandò confusa. Aveva parlato? Era troppo presa dai suoi pensieri per sentire cosa aveva da dirle.

La prese per un braccio, ma fu gentile, non strinse, non le fece male, volle solo fermarla ed essere guardato. Quando fu certo di ricevere la sua attenzione allora parlò ancora: -Ginny voglio sapere se, visto che hai detto che con Draco è finita... se ti va che io ti faccia la corte.-

Non sapeva davvero cosa rispondergli. La corte. Si faceva ancora la corte ai loro tempi? E poi, per quale motivo tutto quell'interesse improvviso per lei?

-Dammi la possibilità di starti un po' intorno.. solo questo ti chiedo.- sembrava sincero, parlava piano con una voce sottile e suadente, un sorriso quasi timido, inusuale sulle sue labbra, a chiudere quella richiesta palesemente assurda.

Ginny pensò che in effetti non ci sarebbe stata molta differenza da quello che già faceva da qualche tempo, ma dovette declinare la gentile offerta... -Non credo sia il caso.- gli disse sperando di averlo deluso abbastanza da vederlo demordere.

-Ma dai Gin...- si lamentò, e le parlava come se si conoscessero da una vita, una confidenza che aveva impiegato anni ad ottenere con altri, lui se la prendeva così, come nulla fosse. -Sono bello non credi?- Un po' narciso, pensò lei invece. -Non sono proprio da buttare suvvia...- continuò non ricevendo risposta. Ma dovette ammettere che lo trovava comico, era sufficientemente divertente da estorcerle un sorrisetto, che davvero non riuscì a reprimere malgrado i suoi tentativi. Lui probabilmente lo prese come un assenso. -Ecco vedi? E allora qual'è il problema?- avrebbe voluto rispondergli che di problemi ce n'erano quanti ne voleva, ma non le lasciava il tempo di parlare. -E sono simpatico.- continuò infatti. -Ti faccio ridere... vedi?- le disse puntando gli indici sugli angoli della sua bocca tirandoli su. Ginny rise togliendogli le mani dalla faccia, non le era possibile trattenersi. -Allora?- le chiese dopo qualche attimo di pausa tornando pacato, senza mai perdere quel sorriso dolce, innaturale su quel viso di serpe.

Ginny non sapeva cosa rispondergli, tanto non accettava un “no” come risposta. -Io non mi sento in grado di uscire con qualcuno in questo momento.- ed era vero, non voleva vedere nessuno, aveva la testa altrove.

-Benissimo allora, considerando il freddo che fa possiamo rimanere dentro.- e sorrise con uno sguardo così sinceramente divertito che Ginny non ebbe cuore di continuare a rifiutarlo.

-Non lo voglio un fidanzato... Blaise.- faticò a chiamarlo per nome, infondo non era mai successo prima che si dessero tanta confidenza.

-Perfetto.- le disse lui. -Allora facciamo che sarò il tuo buon amico... fintanto che non cambierai idea.- ammiccò facendole un occhiolino pieno di promesse.

La fece sorridere ancora quando poi le fece un inchino quasi fosse un cavaliere. Non le restava altro da fare, da dire, l'aveva disarmata. Annuì, se non poteva eliminarlo definitivamente... -Vada per l'amico.- almeno questo era il meno peggio.

-Benissimo allora, vogliamo andare.- le disse prendendole i libri dalle mani e prendendosela a braccetto si incamminarono verso l'aula in cui Ginny avrebbe avuto la prossima lezione.

Dire che si era sentita terribilmente a disagio era dire poco.



Con il tempo si abituò alla presenza di Blaise, non avrebbe potuto fare altrimenti, era una presenza ingombrante.

Ricordava come all'inizio gli chiedesse spesso se in realtà lui non avesse davvero nulla da fare, e le rispondeva che era lei il suo da fare, con quell'aria trasognate a cui Ginny non credeva assolutamente, facendola ridere invece.

Doveva ammettere che le sue lusinghe le facevano piacere, e che la faceva ridere come nessun altro, ma la cosa finiva lì, nonostante tutto non l'aveva convinta a volere un fidanzato.

Il tempo che trascorrevano insieme però non era male, anzi. Blaise era uno di quelli a cui non importavano le apparenze, o meglio gli importava moltissimo della sua di apparenza, ma non di quello che la gente pensava di lui come persona, solo di lui come “gran figo” come si era auto proclamato lui stesso in diverse occasioni.

Gli invidiava tutta quella autostima in realtà.

Giravano per i corridoi, parlavano in Sala Grande quando non era ora dei pasti e la sala era una semplice sala di riunione o di studio. Lui si sedeva accanto a lei, al suo tavolo insieme agli altri Grifondoro, senza pensarci troppo o farsi problemi in merito a ciò che avrebbero pensato di lui, della situazione, dei suoi atteggiamenti o della scelta delle sue amicizie, e iniziava a chiacchierare del più e del meno, incurante di cosa stesse facendo lei un attimo prima che lui arrivasse.

Quando arrivava Blaise il resto del mondo doveva essere messo in pausa. Era una prima donna.

Le raccontava delle sue giornate, della scuola, dei compiti. Le chiedeva come gli stessero i capelli o se gli piaceva quanto il verde della sua cravatta tirasse fuori il verde che c'era nei suoi occhi...

-Ma Blaise i tuoi occhi sono marroni!- gli ripeteva ridendo ogni volta che glielo chiedeva.

-E quindi?- le rispondeva attonito.

Ginny non poteva non ridere con lui, e di lui, era estremamente comico!

E poi la complimentava, nei modi più disparati e più fantasiosi, a volte più gentile a volte più sincero, a volte senza un briciolo di pudore facendola arrossire vistosamente beandosi della cosa.

Ricordava benissimo quella volta in cui entrando in Sala Grande lo aveva sentito fischiare dal suo tavolo, e voltandosi a guardarlo si rese conto che ce l'aveva con lei! L'aveva messa così tanto in imbarazzo che gli aveva tenuto il muso per un giorno intero.

Quella volta si beccò anche una bella gomitata nello stomaco da Draco, che gli sedeva accanto.

Era così spudorato che anche durante i pasti, a diversi tavoli di distanza le faceva segnali perché lo guardasse, e poi faceva qualcosa di stupido per farla ridere, e ci riusciva sempre.

Inizialmente Hermione, Ron e Harry lo trovarono strano, come lei del resto, ma impararono a conviverci perché era inarrestabile.

Addirittura salutava anche loro se si trovavano nei paraggi.

Una sera sentì Ron entrare in sala comune sconvolto perché: -Mi ha chiesto dove poteva trovarti... ma ti rendi conto.- le disse con un'espressione da pesce lesso in faccia. -Lui ha chiesto a me dove trovare te!-

Ginny non sapeva se ridere o se mantenersi seria, ma ovviamente rise di gusto alla fine, come avrebbe potuto non farlo?

-Sai cosa voleva?- gli chiese tra l'altro.

-Cosa diamine vuoi che ne sappia io!- le rispose inferocito. -Gli ho detto che non erano affaracci suoi!- concluse agitato.

-Poverino...- pensò Ginny che ormai lo conosceva quel tantino che le bastava per sapere che: -Lo avrai offeso.-

Uscì dalla sala lasciandosi dietro un Ron scioccato da tanta impertinenza che continuava a ripetere “e a come mi sono sentito io in quel momento non ci pensi?”, e Hermione che rideva di gusto.

Non le dispiaceva affatto l'amicizia di Blaise, l'aveva distratta da tutta quella faccenda di Draco, e stare con lui era un po' come stargli vicino anche se a distanza.

Sapeva benissimo che era sbagliato, sapeva che stava usando Blaise per rimanere aggrappata ai suoi ricordi, ma non riusciva a dare un taglio netto a quella storia.

Lo stava cercando in giro per la scuola ma non aveva idea di dove fosse. Infine lo trovò seduto sulla panchina giù al campo di quidditch. Gli corse incontro chiamandolo a gran voce. Lui voltandosi le sorrise radioso sventolando la mano felice di vederla.

Questo le piaceva di lui, sapeva sempre di essere accolta con gioia da quel ragazzo esuberante e vanitoso, che però le tirava sempre su il morale.

-Mi stavi cercando...- gli disse avvicinandosi e sedendosi accanto a lui sulla panchina.

-Già...- le rispose. -Tuo fratello ha qualche problema con la gentilezza.- s'imbronciò.

Ginny rise. -Sapevo che ti eri offeso.- gli confessò. -Non farlo, Ron semplicemente non concepisce questa “cosa” tra di noi.- Ginny arricciò il naso e storse il labbro pensando a cosa effettivamente potesse esserci tra loro, e come poterlo definire in un discorso.

Blaise le sorrise, sembrava quasi serio mentre la guardava dritto negli occhi. -Questa “cosa” tra di noi?- le chiese dolcemente.

-Si insomma...- balbettò accaldata credendo di aver fatto una gaffe.

-Cosa c'è tra di noi?- le domandò lui stuzzicandola senza mai smettere di sorridere debolmente a labbra serrate.

-Siamo amici Blaise... ricordi? Amici..- si affrettò a rettificare sperando di non aver gettato le basi per un fraintendimento. E forse in cuor suo era davvero così, era quella la definizione migliore per quella “cosa” che era nata tra loro, almeno per lei.

-Bene.- le disse allungando una mano per portarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, lei lo lasciò fare senza preoccuparsi di scansarlo.

-Blaise.- lo chiamò, e nella voce una strana malinconia, le dispiaceva davvero. -Mi dispiace davvero.- gli confessò.

-E di cosa?- le chiese lui senza capirne il motivo strabuzzando gli occhi.

Ginny gli prese una mano e la tenne stretta tra le sue accarezzandogli le nocche. -Mi dispiace davvero di non essere innamorata di te.- confessò tutto d'un fiato. -Potendo scegliere di chi innamorarmi sceglierei di sicuro te.- continuò ridacchiando. -Sei gentile, e simpatico, e mi fai ridere! Davvero tanto... Mi tieni allegra, mi fai sentire speciale, mi dai belle sensazioni...- concluse guardandolo senza mai distogliere lo sguardo pensando pienamente tutto quello che gli confessava.

-Ma?-

Ma... ma cosa? Ci doveva essere per forza un ma? Ma non lo amava punto! Punto, giusto?

-Ma non ti amo in quel senso... ti amo da amico.- e gli sorrise sperando che la spiegazione gli bastasse.

Lo vide sospirare e scuotere il capo tristemente. Le si strinse il cuore nel vederlo così. D'istinto si portò la mano che avena stretta tra le sue alle labbra e la baciò. Era un modo come un altro per farlo sentire importante per lei.

-Non dovresti farlo Gin.- le disse lui a quel punto.

-Non era per illuderti, scusami io...-

-Non è per quello!- ridacchiò davvero divertito. -Sciocca.- la chiamò guardandola con occhi strani, dolci e velati di qualcos'altro che lei non riusciva a decifrare. -Guarda Ginny visto che tu ti sei liberata, devo fartela anche io una confessione.- Ginny corrucciò la fronte umettandosi le labbra interessata a questa piega che stava prendendo il discorso. -Ginny... neanche io ti amo.- le confessò tutto d'un fiato lasciandola basita.

-Ma...- era senza parole. Allora davvero non capiva il suo comportamento, ma aveva fatto bene a non fidarsi al cento per cento di quegli occhi languidi.

-Volevo riuscire ad estorcerti la confessione dell'amore che nutri per Draco.- le confessò.

Ginny gli lasciò la mano. Come aveva potuto? -Tu mi hai usata...- si sistemò meglio sulla panchina respirando a fondo per calmare i nervi, dopo la confessione che gli aveva fatto e quello che le aveva risposto, l'unica cosa che voleva fare era allontanarsi da lui, da quella panchina, e da tutta quella situazione. Che stupida.

-Non mi fraintendere ora..- le disse cercando di prenderle la mano senza però riuscirvi perché Ginny continuava a sfuggirgli. -Io non ho detto che non nutro sentimenti per te.- le disse attirando finalmente la sua attenzione riuscendo ad afferrarle quella benedetta mano. -Anche io ti vedo come un'amica Gin. Sei adorabile.- le confessò, e Ginny involontariamente si sciolse un pochino. -Oh Ginny avanti guardami...- piagnucolò cercando il suo sguardo.

-Come potrei? Blaise ma ti rendi conto di cosa hai fatto?- gli domando esasperata.

-Si certo... volevo vedere se per Draco c'erano speranze.-

-Cosa?- non riusciva più a seguirlo, ma di che cavolo parlava quel pazzo per la miseriaccia di una scopa ladra!

-Ginny... e voltati maledizione!- le disse afferrandola di peso e girandola in modo da averla difronte, ma lei non lo guardava, si rifiutava, allora le afferrò il viso tra le mani e la costrinse a guardalo. La sua faccia doveva essere esilarante perché Blaise rideva incapace di continuare. Alle sue protese disse solo “okay, okay, sono serio, sono serio” e riprese il discorso tenendola in quella posizione. -Le voci che nella scuola girano da mesi le conosci tu meglio di me...- parve rifletterci su, ma scosse il capo per non distrarsi rischiando come al solito di perdere il filo. -Io voleva capire se erano vere, perché Draco mi sembrava piuttosto preso e non volevo che gli spezzassi il cuore.-

Era una confessione assurda quella. -E ti credi che io mi beva sta porcheria?!- gli domandò, la voce le uscì distorta in quella posizione.

Blaise rise e la lasciò andare. -E' la verità.- le disse. -Ti ho mai mentito?- Ginny sollevò un sopracciglio guardandolo di sbieco. -Domanda stupida me la riprendo... ma comunque sono sincero.- mise una mano sul cuore per enfatizzare la cosa.

Ginny non sapeva che pesci pigliare. Secondo Blaise Draco era innamorato di lei? Be lui non aveva detto proprio “innamorato” ma comunque gli piaceva, almeno questo era la sua opinione. E se fosse così? Ma come poteva esserlo se oramai non le rivolgeva più la parola, non solo la parola, ma neanche lo sguardo!

-C'è nessuno?- domandò Blaise, non ricevendo segni di vita dalla ragazza, bussandole sulla testa come fosse una porta.

-Si ci sono... ci sono...- gli disse difendendosi da quella mano che chiusa a pugno batteva ancora sulla sua testa, senza che riuscisse suo malgrado a impedirsi di sorridere.

-Sei scioccata?- le domandò. -Non lo sapevi?- le chiese come fosse una cosa talmente ovvia da essere riuscita a sfuggire solo a lei.

Ma Ginny era di un'altra opinione. Strinse le labbra e la sua espressione si fece combattuta, un po' tirata mentre era costretta a contraddirlo. -Non credo tu abbia ragione Blaise, in verità credo che non voglia avere molto a che fare con me...-

-Ginny ma come sei ingenua...- le disse saltandole letteralmente addosso e strofinandole le nocche sulla testa tenendola ferma immobilizzandola con l'altro braccio.

Rise a perdifiato finché dopo una breve ma intensa colluttazione riuscì a liberarsi da quella presa tirandogli un ceffone in testa per vendicarsi. Risero insieme. -Ginny...- le disse prendendole le spalle. -Ti confesso anche che... anche per me sarebbe stato lo stesso, mi sarebbe tanto piaciuto innamorarmi di te, sei splendida!- le disse sorridendole, e Ginny era certa che fosse sincero, forse le aveva anche mentito, ma quale Serpeverde non mentiva? E lei voleva credergli davvero, a lui e a quel suo modo tutto particolare di essere.

Gli saltò tra le braccia stringendolo forte e sentendolo ricambiare. Forse era anche la necessità che aveva in quel momento di un sostegno perché se quello che Blaise diceva era vero allora le si riaprivano le porte, le speranze. -Tu mi ascolti blaterare, mi dici sempre se ho qualcosa in disordine, ridi alle mie battute e mi fai sentire bello.- le confessò stringendola ancora. Ginny storse il naso, così tutto il suo affetto per lei era in realtà solo perché lui si sentiva importante e bello vicino a lei. Tutto nel suo mondo girava introno a se stesso, pensò.

-Spero davvero che tu non voglia solo illudermi Blaise.- gli confessò quasi senza accorgersene con un filo di voce impercettibile forse senza un reale desiderio di essere udita da lui. Si rese infatti conto solo dopo di avergli appena confessato di avere dei sentimenti per Draco, almeno così poteva sembrare con una frase del genere.

-Ma allora è vero!- le disse scostandosi da lei. -Ti piace!-

-No!- gli rispose, ma Blaise gli faceva certe facce. -Non in quel senso comunque... non in quel modo...- tentò di giustificarsi. -Mi manca... la sua amicizia.- gli disse in un soffio.-Tutto qui.- continuò a voce sempre più bassa, sempre più incerta.

Finché non lo esprimi ad alta voce, non esiste. Questo continuava a credere lei, che per tutto quel tempo aveva deciso di rimanere su quella versione dei fatti.

-Davvero vuoi prendermi in giro?- Blaise aveva sollevato un sopracciglio per nulla convinto di quella versione.

-Io non sono te Blaise io sono sincera.- gli rinfacciò facendogli una linguaccia.

Lui annuì convinto. -Allora vuol dire che sei solo molto più ingenua di quello che credevo.- sembrava serio davvero mentre con una certa premura la guardava costernato.

-Vuoi smetterla di insultarmi o no? Ci siamo appena confessati il nostro grande amore reciproco e tu mi tratti così?!- scherzò lei.

-Io non ti sto ne insultando ne prendendo in giro. Ginny sei cotta di lui!- esordì esasperato dal comportamento restio di lei nei suoi confronti.

-Oh, smettila sei noioso.-

-E parlando del diavolo... eccolo là.- disse lui indicando qualcuno alle sue spalle con un gesto del capo.

-Dove?- gli chiese voltandosi di scatto. Inspirò piano ma profondamente mentre gli occhi si chiudevano in due fessure. -Blaise!- gli urlò contro tornando a fissarlo inacidita.

Lui rideva come un matto continuando a ripeterle “visto che ti dicevo” con quell'aria da so tutto io che non sopportava in Hermione che ne aveva tutti i diritti... figuriamoci in lui!

-Ginny va tutto bene.- le disse infine prendendole ancora la mano. -Non c'è niente di male se nutri dei sentimenti per lui.- lei non gli rispose limitandosi a distogliere lo sguardo.

Perché le faceva questo? Aveva fatto davvero tutto quello che era in suo potere per andare oltre, e poi arrivava lui e passava da quello che le faceva passare i pensieri a quello che gliene metteva di peggiori.

-Io credo che gli farebbe bene stare con qualcuno che ci tiene davvero a lui per una volta tanto.- Blaise le sorrideva mentre sincero le apriva il suo cuore. A Ginny gelò il sangue al pensiero di cosa quelle parole volessero dire. Stava frequentando qualcuna? O peggio ci stava “solo”andando a letto? Ebbe un brivido lungo la schiena, tentò di camuffarlo facendo finta che fosse dovuto al freddo mentre si dava della stupida evitando di guardare il ragazzo quasi avesse paura le leggesse nello sguardo quei dubbi malsani.

Decise di porre fine a quel discorso assurdo. -Blaise, Draco per me è stato un buon amico, e io tengo a lui per questo.- cercò di essere convincente. -E sì, mi manca davvero trascorrere il mio tempo con lui.- un sorriso amaro e ricordi nostalgici a riaffiorare da quel cassettino mai chiuso a chiave. -Era un tipo impossibile sai?- ridacchiò. -A volte l'avrei strozzato a mani nude.- rifletté guardando un punto indefinito nel cielo mimando il gesto con le mani.

-A volte fa questo effetto anche a me.- le confessò lui serio.

-Ma alla fine dei conti... era... bello, stare con lui.- terminò con un filo di voce sorridendo piano abbassando poi lo sguardo sulle sue mani, sperando che quelle emozioni non risalissero il canale per i suoi occhi. Blaise la guardava con aria trasognante, ma anche un po' saccente. -Che vuoi?!- gli chiese quando non ricevendo una risposta si decise a guardarlo, spintonandolo poi via lontano da se per punirlo dei suoi pensieri.

-Hai detto stare con lui...- le fece notare.

-Ma no non...- capì dal suo sguardo che la prendeva in giro. -Idiota!- rise con lui mentre decidevano di rientrare perché il sole stava tramontando e iniziava a fare piuttosto freddino.

Passeggiarono per un po' per i corridoi con una nuova consapevolezza, quella di sapere di essere finalmente stati sinceri l'uno con l'altra. Adesso erano amici. Ora non era più strano, ne assurdo, essere in sua compagnia, adesso era naturale. Blaise le passò un bracciò sulle spalle attirandola un po' più a sé appoggiandosi su di lei come fosse un bastone. Ginny non si scansò, lo sorresse ben volentieri.

-Ginny tu non mi credi giusto?.- le domandò a bruciapelo proprio fuori dalla Sala Grande. Era ora di cena. Lei capì che si riferiva a Draco. Guardò dentro la sala trovandolo seduto al tavolo con gli altri che parlava con Nott spiluccando dell'uva. No, non gli poteva credere. -Ti dimostrerò che sbagli, e una volta che ne sarai sicura, mi confesserai apertamente che anche per te è lo stesso?- le domandò chinandosi su di lei appoggiandole una mano sulla spalla per non farsi sentire dagli studenti che si apprestavano ad entrare la sala.

Ginny era esitante, non sapeva mentire e non voleva farlo con lui. -Non posso confessarti quello che non c'è.- gli disse schietta. Lui roteò gli occhi facendola sorridere. -Ma se qualcosa ci fosse... te lo direi certamente.- continuò a sorridergli dolcemente mentre quella consapevolezza si faceva più forte.

Lo vide sorridere soddisfatto. -Bene. Allora da adesso in poi qualunque cosa strana tu mi veda fare, dovrai assecondarmi.- le ordinò con un tono che non ammetteva repliche.

-Non è forse già così?- gli chiese ridendo di lui che sollevava le sopracciglia.

-Sono serio.- l'ammonì.

-Anche io.- lo canzonò lei decisa.

-Ginny sei impossibile. - concluse prendendole la mano e portandosela alle labbra baciandone il dorso rimanendo lì per qualche secondo prima di lasciarla andare soddisfatto facendole un occhiolino e andando al suo tavolo.

Ginny scuoté il capo cercando di riprendersi dall'Uragano Blaise che come sempre arrivava, la sconvolgeva, e la lasciava piena di dubbi.






Draco vide Blaise avvicinarsi. Un moto di rabbia lo pervase, ma decise di darsi un contegno. Avrebbe davvero voluto spegnergli quel sorriso ebete dalla faccia. Aveva anche il coraggio di spostare Pansy di lato per infilarsi in mezzo a loro per sederglisi accanto.

In realtà non era dispiaciuto per la questione Pansy, ma...

-Draco.- si sentì salutare. Era davvero indeciso se rispondergli o meno ma alla fine lo fece a denti stretti. -E una bellissima giornata.- continuò Blaise incurante del suo visibile malumore, beandosi di quella reazione che sapeva avrebbe ricevuto da lui.

-E' sera Blaise la giornata finita.- gli fece notare inacidito.

-Si, ed è stata una bellissima giornata, non trovi?- gli domandò sorridendogli allegro.

Draco lo guardò esaminando quella faccia felice, quella domanda assurda, e quell'allegria immotivata. Non sapeva di preciso cosa fosse successo o cosa si fossero detti, ma li aveva visti.

Oh si che li aveva visti.

Lo aveva cercato.

Aveva cercato Blaise in lungo e in largo per impedirgli di continuare a disturbare Ginny visto che aveva sentito dire a Nott che andava in cerca di lei, così lui si era messo a cercare Blaise.

Lo aveva trovato, certo che lo aveva trovato. E aveva trovato anche lei.

Dalla finestra del secondo piano li aveva visti in giardino, seduti vicini vicini sulla panchina, mano nella mano...

Avrebbe voluto fare qualcosa, lanciarli qualche maledizione senza perdono, dirle chiaramente che Blaise la stava usando per divertirsi, ma sentiva le gambe pesanti, come paralizzate.

Si, paralizzate, da quei sorrisi, che lei gli rivolgeva, che una volta erano per lui.

Non la vedeva ridere così da tempo. Ogni cosa lui dicesse sembrava che lei pendesse dalle sue labbra.

E lui?

Lui sembrava felice di farla ridere, di starle attorno, di essere la sua ombra ovunque andasse.

Di farla ridere...

Vedendoli su quella panchina aveva avuto un vuoto nello stomaco. Sembravano felici...

Che Blaise si fosse innamorato davvero di lei..?

Strinse i pugno senza volerlo, non era possibile, non era da lui.

E se così fosse stato invece?

Blaise intanto era seduto accanto a lui e aveva preso a riempirsi il piatto mangiando allegramente scherzando con Theo come al solito, sembrava sempre il solito Blaise in quel momento nulla di diverso. Eppure quella scena, non riusciva a togliersela dalla testa.

Lei lo aveva abbracciato saltandogli letteralmente tra le braccia. Aveva strabuzzato gli occhi mentre sobbalzava preso alla sprovvista. Per un attimo ebbe paura che si sarebbero baciati, proprio davanti ai suoi occhi...

Si passò una mano sul viso partendo dagli occhi arrivando al mento con un gesto ruvido e sgraziato. Non poteva andare avanti così.

Paura di che cosa dannazione a lui!?

Paura che si legasse troppo a Blaise che non era un buon partito per lei, che era uno sciupa femmine, che non aveva la testa apposto e non era in grado di pensare a nessun altro che a se stesso.

Fosse stato un altro ragazzo sarebbe stato diverso, pensò deglutendo.

Per questo non aveva sopportato quella vista e aveva raggiunto Theo in Sala Grande. Per non vedere in che guaio quell'idiota della Weasley si stava cacciando.

-Si Theo, Ginny è fantastica in realtà.- quel nome attrasse la sua attenzione. "Ginny", la chiamava per nome adesso?

-Ho notato che passi tutto il tuo tempo libero con lei...- gli rispose divertito Theo sogghignando.

-Eh già.- confermò tra un boccone e l'altro. -Mi piace molto, è simpatica.- gli disse voltandosi nella sua direzione, perché per poter parlare con Theo doveva scansare Draco che sedeva tra i due amici. Sorrideva felice mentre diceva quel mucchio di stupidaggini. Draco avrebbe davvero voluto togliergli quell'espressione inebetita dalla faccia. Ma si limitò ad addentare un pezzo di pane capitatogli sotto tiro. -Guarda un po' qua.- disse mentre si voltava verso il tavolo dei Grifoni e sventolava le mani finché non ebbe attratto l'attenzione di Ginny che in fine lo guardò stranita. A quel punto le sorrise e fece qualcosa che Draco trovò assolutamente disgustoso, indegno, gli fece ribrezzo... unì le dita delle mani per formare... un cuore!

Draco era sbigottito. Erano arrivati a quel punto? Al punto da rendersi ridicoli davanti a tutti!?

Theo dall'altro lato rideva di gusto, anche se a differenza di Blaise era sempre stato più riservato nelle sue manifestazioni.

Si impose di non guardala, si impose di mantenere la calma e fare finta di non aver notato il suo amico di sempre che faceva l'imbecille al suo fianco cercando di far ridere quella che era... che per lui era... che era stata... ma che diamine, cosa importava? Il punto era che si stava rendendo ridicolo davanti a tutti!

E lei? Gli aveva risposto?

Non resistette oltre, la guardò di sottecchi levando appena lo sguardo puntandolo davanti a sé dove di solito sedeva. E la trovò lì al solito posto.

Sorrideva di quella tarantella che l'amico le stava proponendo. La vide scuotere il campo mentre con il labiale leggeva un “no”.

Spostò allora lo sguardo su Blaise e lo vide puntare lei con un dito indicandola e poi tornare a formare quel cuore sciocco e infantile, e infine puntare se stesso.

Draco sgranò gli occhi quando si rese conto che Blaise voleva che Ginny gli facesse un cuore di rimando. Era allibito da quello che vedeva. Quanta stupidità!

Lei non lo avrebbe mai fatto, ne era certo. Tant'era vero che gli aveva detto di no.

Sorrise soddisfatto, mentre ancora facendo l'indifferente tornava a dirigere il suo sguardo verso di lei, bevendo un sorso d'acqua per riparare a quell'arsura che gli era presa d'improvviso.

Inutile dire che sputò tutta l'acqua con cui aveva riempito la bocca un'istante prima.

Quella maledetta stupida! Pensò stringendo i pugni.

Lo aveva fatto, sembrava un po' titubante, ma gli aveva fatto quel gesto sorridendo con la stessa faccia ebete che aveva Blaise stampata quando lo aveva visto entrare in sala!

Saltò letteralmente dalla panca quando Blaise scattò in piedi come un indemoniato e si batté un paio di volte il pugno sul petto al livello del cuore puntando poi l'indice verso Ginny, che lui guardò nel pieno dello sbigottimento, mentre lei arrossiva lievemente e prendeva a ridere come una forsennata guardandolo con uno strano sguardo scuotendo il capo.

Avrebbe strozzato anche lei... subito dopo aver crucciato lui, facendola assistere... ovviamente.

-Visto Theo?- disse tornando a sedersi affacciandosi davanti a lui per parlare meglio con l'amico. -Che ti avevo detto? E' fantastica. Mi asseconda sempre, ride alle cose che faccio... un'altra avrebbe fatto finta di non conoscermi.- rise di gusto mentre Theo la guardava con aria incuriosita.

-Prima Draco, adesso tu...- gli sentì dire, e si voltò a guardarla incuriosito. -Credo che a questo punto me lo dovrei fare anche io un giro con la Weasley.- si leccò le labbra come se fosse stata una preda gustosa.

Questo era davvero troppo!

-Non ci pensare nemmeno!- urlarono i due amici all'unisono.

Draco sollevò le sopracciglia voltandosi piano verso Blaise. Avevano appena urlato la stessa frase. Lo guardò dritto negli occhi con un cipiglio. -Ma davvero Blaise?- gli domandò inferocito.

-Ma davvero Draco?- gli rispose lui con un ghigno malefico stampato sul viso.

-Ma fai sul serio?- gli chiese Draco irato.

-Potrei.- fu la sua risposta soddisfatta.

E questa fu l'ultima goccia.

Si alzò dal tavolo e se ne andò. Per quella sera aveva finito.

Una volta andato via Blaise guardò Ginny trionfante facendole il gesto della vittoria con due dita a formare una "V". Sapeva di aver vinto, di averle dimostrato che lui proprio non riusciva a sopportare... ma lei non sembrava della stessa opinione, scuoteva la testa e mangiava come se non avesse visto nulla di compromettente.

Blaise era allibito.

-Blaise che succede? Posso sapere anche io?- gli chiese scivolandogli vicino sulla panca abbassando la voce.

-Ricordi cosa ci siamo detti su di lui... su di loro?- gli disse Blaise cercando di parlare in codice.

-Certo. Che si piacciono.- disse Theo mangiando una patata arrosto che aveva preso dal piatto di Draco.

-Appunto...-

-Ma tu sembra ci stia provando con lei...- gli fece notare guardandolo con un sopracciglio sollevato, continuando però a mangiare come nulla fosse.

-Si.. e no.- gli rispose Blaise soddisfatto di se stesso. -Ho parlato con lei oggi. Non mi ama purtroppo.- fece la parte di quello che aveva il cuore spezzato. Theo rise. -Ma a me Ginny piace davvero, e io piaccio davvero a lei.-

-Che diamine stai dicendo Blaise!?- lo rimproverò con la tonalità di voce più bassa che poté.

-E calmati... come sei noioso... neanche fossi Draco.- lo guardò di traverso. -Intendo che abbiamo deciso di essere amici. E ho intenzione di aiutare Draco a conquistarla.- sembrava radioso all'idea, gli brillavano gli occhi.

-Bene... ti sfugge solo un piccolo particolare.- gli disse con tono neutro.

-E qual'è?- chiese l'altro attonito. Non riusciva proprio a vedere una falla nel suo piano.

-Che lui ha detto di non volerla.- concluse soddisfatto portando un'altra patata alla bocca.

-Mente spudoratamente. Anche lei ha detto di non volere lui.- lo squadrò corrucciato all'idea di non essere creduto. Blaise sapeva benissimo quello che diceva, ne era certo.

Entrambi presero un boccone delle patate dal piatto di Draco. Masticarono, ingoiarono, rifletterono, si guardarono, sorrisero.

-Ci sto.- disse Theo divertito. -Se ti serve una mano dimmelo.- in fine aveva ceduto.

-Non credo mi servirà molto con lui, scatta che è una bellezza. Una settimana così e l'avrò cotto a puntino.- annunciò soddisfatto. -Ma lei... è un'altra storia.- disse guardandola con gli occhi un po' tristi.

Theo gli diede una gomitata lieve per scuoterlo. -Che ti prende, che è quella faccia?-

-Ho paura che Ginny soffra... tutto qua.-

Theo lo guardò con aria incerta. -Ti piace davvero la ragazza...- dovette ammettere.

Blaise gli sorrise. -Certo, mi sono affezionato, è stato piuttosto facile... è... gentile.- lo disse come se questo fosse un fattore alieno. -E ho capito che Draco aveva ragione quando mi disse che non si poteva giocare con i suoi sentimenti... non ci riusciresti neanche tu, non lo troveresti giusto.-

-Addirittura neanche io...- disse con sarcasmo.

-Assolutamente. Con tutto quello che lei ti da, senza pretese, non avresti cuore di farle male.- ammise serio.

Theo lo guardò esterrefatto. Iniziava davvero a volerci provare anche lui con la piccola di casa Weasley.

-Ma comunque... Per fortuna che è tutto finito tra noi...- continuò Blaise come fosse vero. -Non ne potevo più con tutta quella storia della fedeltà.- ammise e Theo dopo un attimo rise di gusto. -E credo di aver individuato la mia nuova preda.- concluse instaurando un contatto visivo molto eloquente con una ragazza della loro casa che era un po' che voleva “conquistare”. Sembrava ci stesse, e Blaise ne fu a dir poco eccitato. Finalmente si tornava alla buona vecchia vita!


 

  
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