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Autore: lmpaoli94    19/05/2020    0 recensioni
Giovanni, un ragazzo di vent’anni caduto in come dopo un grave incidente, giace ancora addormentato nell’ospedale della sua città dopo un anno dal fatto.
I suoi genitori che riponevano ancora flebili speranze sul suo risveglio, gli erano sempre rimasti vicini in quel momento difficile che sembrava non avere fine.
Dal canto suo, Giovanni doveva lottare nella sua mente per superare ostacoli di ogni tipo che gli si presentavano, raccontando tutto in un diario immaginario che ha deciso di scrivere dopo un anno di oblio e di buio dove la luce era solo una pura illusione e la speranza di rinascita, una vittoria ancora troppo lontana.
P. S.: le scritte in corsivo sono i pensieri e le parole durante il viaggio nella mente del protagonista
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre vagavamo ancora incessantemente ma con la meta vicina, sentii il respiro di quell’angelo sempre su di me.
< Perché quella donna mi fa sentire così… innamorato? > pensai.
Non so dirlo con certezza, ma la sua presenza mi aveva cambiato.
Ma se fosse un tranello della mia mente? E se davvero questa creatura si potesse rivelare ostile?
Se davvero fosse così, sarei davvero in un grande guaio.
< Accidenti, no0n voglio nemmeno pensarci! Odio la disperazione! Quella creatura… >
“Siamo arrivati, Giovanni. Guarda tu stesso davanti a te.”
Alzando lo sguardo, potei vedere una rocca bellissima su una collina di diversi colori.
Alberi sempreverdi, olivi, colture di grano: questi erano i bei colori che la mia mente osava vedere.
Uno spettacolo stupefacente per un luogo mistico che non riuscivo a capire dove potesse trovare.
Il tutto era contornato da un bellissimo tramonto che rispecchiava immagini molto nitide e davvero bellissime.
Eppure mi convincevo che questo posto l’avevo già visto.. Ma in che frangente?
L’angelo dinanzi a me mi spronava ogni volta nel ricordare, ma io non ci riuscivo.
Il mio stato comatoso e la mia mente contorta mi rendevano impotente, eppure…
“Giovanni, che cosa ti succede?”
“Stavo cercando di pensare… Ma non ho ricordi di questo posto.”
“Sono sicura che se ti sforzerai…”
“Non è necessario. Deve essere uno dei tanti luoghi che ho visitato quando ero molto piccolo, però non posso stupirmi più del dovuto nel rimanere in questo bellissimo borgo. Il mio viaggio sarà molto più lungo del previsto.”
“Giovanni, solo tu deciderai quando il tuo cammino finirà. Dipende dalla tua forza di volontà”
“Ho forza di volontà da vendere… Ma non per questo mi riuscirà a farmi riaprire gli occhi… Che cosa vuoi dire con queste parole, Angelo del mio cammino?”
“Lo dovrai capire da solo” rispose l’angelo squadrandolo con sorriso sincero e quegli occhi di un azzurro scintillante.
“Se non mi sei di nessun aiuto,  puoi benissimo tornare da dove sei venuta.”
“Rimarrò vicino nei tuoi sogni. Perchè è questo quello che vuoi veramente.”
“Cosa ne vuoi sapere dei miei pensieri? Hai poteri talmente inimmaginabili che puoi fare tutto quello che vuoi?”
“Non ho detto questo. I miei poteri sono sufficienti per illuminarti il cammino e tenerti compagnia. È questo il mio unico compito.”
“Certo… E come pensi che io possa fidarmi?”
“Dovrai farlo perché non hai altra scelta” disse infine la donna prima di scomparire dalla mia vista e lasciandomi in un vortice di solitudine che la mia anima soffriva tanto.
“Angelo! No! non te ne andare… Io ho bisogno di te!”

 
 
Rimasi lì a crogiolarmi nel dolore nel momento in cui la notte stava facendo spazio alle stelle.
Non avevo nessun bisogno di mangiare, di bere, di riposarmi e di fare altre cose che facevo da vivo.
Ero morto. E in quell’occasione non mi sono mai sentito così disperato prima d’ora.
Ho voluto scrivere tutti i miei pensieri flebili e quei pochi discorsi che avevo iniziato ad instaurare verso quell’angelo di cui ignoravo il suo nome.
Ma la sua visione non sarebbe stata così nitida, perché lei era vera! Oh, sì che era vera.
Poteva essere la fidanzata perfetta di ogni uomo se fossi in vita.
< Chissà s ci sono donne così belle nella realtà > pensai.
Ma perché mi vengono in mente sempre queste strane idee? Ormai non mi interessa più di niente.
Io non voglio fare ricordi che mi ricollegano alla mia vita precedente, perché adesso sono solo. E lo sarò finché non mi risveglierò.
“No, Giovanni. Tu non sei mai solo. Avrai sempre qualcuno che ti rimarrà vicino in ogni frangente. Anche il tuo spirito non conoscerà mai la solitudine.”
Nel vederla ricomparire dinanzi a me, non mi scomposi più del dovuto.
“Sei forse la mia coscienza?”
“In un certo senso sì. Ma voglio solo essere la tua accompagnatrice e protettrice. Con me non corri alcun rischio.”
“Tanto ormai… Peggio di così non può andare, non credi?”
“Forse. Ma di sicuro non permetterò che tu ti perdi ancora nell’oblio dell’oscurità dove sei rimasto nell’ultimo anno di coma. Il tuo risveglio passa da questo cammino. Credo che ormai tu l’abbia capito.”
“Sì. Non sono così sciocco come si può pensare.”
“Scusami tanto. Non volevo darti questa sensazione.”
“Sicuramente sei molto più bella del grillo parlante del racconto di Pinocchio. Se avessi avuto un animale del genere, non so quanto mi avrebbe fatto piacere.”
“Però il grillo parlante ha guidato Pinocchio verso il suo più grande desiderio: diventare un bambino vero.”
“Cosa? non avrei mai creduto che un angelo potesse conoscere tale storia.”
“Anch’io sono molto intelligente come tu non crederai mai, sai? Anche se sono frutto della tua immaginazione.”
“Già… Ma se un giorno di questi io mi risveglierò, tu non sarai più accanto a me.”
“Ecco, rimarrò per sempre accanto a te nello spirito. Basti ricordarti il mio volto e vedrai che sarai assolutamente felice.”
< Infatti lo sono anche adesso > pensò divertito.
“Vedi però di non provarci con me. Io non sono come molte ragazze che hai visto.”
“Oh, certo che no.”
< Che imbarazzo. >
“Sai Giovanni, non avrei mai creduto che tu fossi un ragazzo dalle mille risorse” fece l’angelo stringendomi la mano.
“Come puoi dirlo? Non mi conosci ancora… Sei forse una veggente?”
“Presto mi capirai in tutte le sfaccettature. Adesso però il tuo spirito deve riposare. Domani sarà un nuovo giorno e un passo più vicino al tuo risveglio.”
“Che cosa? tu pensi che io un giorno mi risveglierò? E quando?”
“Te l’ho detto prima: dipende tutto da te e dal tuo cammino che farai.”
“Ma che cosa devo fare? Io non ci capisco niente!”
“Evita di sforzare la tua mente. In questo momento non arriverai a niente.”
“Adeso mi parli pure con le rime?”
“Ahahah non l’ho fatto apposta… Adesso dormi. Anche se il tempo sembra che si sia fermato, questo luogo dinanzi ai tuoi occhi è reale. Ti trovi nel sottile confine tra il tempo e lo spazio, dove tutto sembra reale ma che in realtà trascorrerai sempre il solito giorno. Fino a quando tutto questo non sarà finito.”
Scomparendo ancora dalla mia vista, non riuscii a capire le sue ultime parole.
“Accidenti! Odio tutti questi pensieri che mi annebbiano la mente! Dove sei? Perché te ne sei ancora andata via? Angelo!”
E nel gridare questi ultimi accorgimenti, sentii che il mio spirito aveva bisogno stranamente di riposo, mentre il buio del buio comprimeva il mio cammino.
< Ascoltami nei sogni anche quando non ti parlerò… Guardami anche se avrai gli occhi chiusi… Senti il mio tocco della mano anche se la carne non è reale… Solo così rimarrai vicino a me. >
   
 
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