Era un pomeriggio sonnacchioso delle vacanze di Natale ad Hogwarts, quando delle urla turbarono l’atmosfera fiabesca del castello e, soprattutto, il pisolino pomeridiano dei gemelli Weasley. 

“Gred, le orecchie mi ingannano o c’è una Banshee isterica che osa disturbare il nostro sonno?” esclamò George infastidito. 

“Non sbagli fratello, e sospetto che le cause della sua ira siano Potter e quella disgrazia di Troll che ci ritroviamo come fratello, andiamo a metterli in riga” rispose Fred ridacchiando. 

Mentre percorrevano le scale dal dormitorio alla Sala Comune udirono frammenti della concitata conversazione, tra cui spiccavano parole come Black, McGranitt e, soprattutto, Firebolt. 

“Firebolt? Che Firebolt?” chiese Fred incredulo. 

“Qualcuno mi ha regalato una Firebolt a Natale” rispose Harry piano. 

“Stai scherzando!” esclamò George, basito. 

“No, ma poi è arrivata questa guastafeste e l’ha fatta confiscare dalla McGranitt per i controlli anti-malocchio!” sbottò Ron, rosso per la rabbia. 

“Stai scherzando!” ripetè Fred, e per la prima volte rivolse lo sguardo a Hermione che era accovacciata sulla poltrona, gambe e braccia incrociate con così tanta forza che il ragazzo non credeva che sarebbe riuscita mai a sbrogliarle per rialzarsi. Aveva il viso livido di rabbia e lo sguardo inferocito, non l’aveva mai vista così. 

“No che non sto scherzando! E c’è un motivo per cui l’ho fatto, non vi ci mettete pure voi. Mi preoccupo per la sicurezza di Harry, e non vi sembra un po’ sospetto che lui riceva un regalo del genere anonimamente proprio quando c’è un serial killer a piede libero che non vede l’ora di farlo fuori?” sputò Hermione, furibonda. 

Fred era incredulo, la pazzia della Granger, già evidente, galoppava. 

“Fammi capire bene Granger, tu pensi che Sirius Black, l’uomo più ricercato del mondo magico, possa andare a Diagon Alley allegramente a comprare una scopa da chissà quanti galeoni? Una Firebolt, per la barba di Merlino! Avremmo distrutto le altre squadre a Quidditch!”. 

“Quidditch! Non siete capaci di pensare ad altro voi! Tranquilli, se la scopa non è maledetta Harry la riavrà presto, ma vedete che non sarà così, e io vi ricorderò che ve l’avevo detto! Non importa a nessuno del vostro amico, solo per uno stupido gioco inutile!”. 

“Il Quidditch non è stupido, tu lo sei!” urlò Fred, sdegnato. 

Hermione lo fissò, scioccata: sembrava che qualcuno le avesse gettato un secchio di acqua gelata addosso. Senza dire nulla, si voltò e attraversò il buco del ritratto uscendo dalla Sala Comune. 

“Dolce fratello, hai davvero chiamato Hermione Granger stupida?” rise George, non potendo credere alla scena a cui aveva appena assistito.