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Autore: loverrrr    21/05/2020    1 recensioni
Bella è una veterinaria, lavora insieme alla sua migliore amica Alice. Le sono sempre piaciuti gli animali, sin da quando era bambina.Per l'ennesima volta, Edward, fratello di Alice, le fa recapitare un bellissimo mazzo di rose rosse, ma...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
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Buon pomeriggio. Come avrete capito dal precedente capitolo, Bella sta buttando giù il muro che aveva creato per colpa di James e in questo capitolo finalmente lo butterà giù definitivamente e aprirà di più il suo cuore. Vi lascio al capitolo e grazie mille per il sostegno.





Pov Bella
 
Nel precedente capitolo…
 
La porta si apre di nuovo. Ci avrà ripensato. Mi dico. «Edward vieni a vedere Angel», dico dolcemente.
«Bella…», sussurra.
La sua voce è come un tuono nel silenzio che irrompe in una normale notte d’inverno e mi spaventa molto, fa male.
«Non dici nulla?», domanda stupito. «Sembri la stessa Bella di un tempo, così… graziosa, educata… mi manchi lo sai», dice dolcemente.
«Cosa vuoi?», domando seria.
Guardarlo, o anche solo pronunciare il suo nome, riaprirebbe una ferita che vorrei rimanesse chiusa per sempre.
«Lo so, ti ho ferita e hai tutte le ragioni del mondo per odiarmi, ma sono qui per scusarmi», sospira. «All’epoca ero troppo stupido e ingenuo per rendermi conto di cosa stessi perdendo, ma starti lontana mi ha fatto capire quanto tu fossi importante per me», dice con voce un po' tremolante. «Bella so che ti chiedo molto, me ne rendo conto, ma vorrei… avere una… seconda possibilità».
Mi giro di scatto e lo guardo malissimo. «E tu pensi che io ti creda?». Questa poi, è assurdo. Mi dico scompigliando i capelli. «Io ero innamorata di te, ogni volta che mi mandavi dei fiori o me li portavi, mi sentivo la ragazza più felice del mondo e quando Alice mi ha detto che ti aveva visto con un’altra, io non le volevo credere e continuavo a ripeterle che si stava sbagliando», sospiro, «ma quando ti ho visto con quella ragazza…». Parlo senza riprendere fiato, guardandolo dritto in faccia, e le parole escono dalla mia bocca senza che io riesca a controllarle. «Mi è letteralmente crollato il mondo addosso e mi sono sentita stupida perché avevo perso tempo con un ragazzo che voleva solo prendersi gioco di me e dei miei sentimenti», riprendo fiato e continuo, «era come se tu mi avessi portato sulla luna e un secondo dopo, fossi caduta sbattendo contro la cruda realtà. E sai cos’è che mi fa più male? Non aver capito chi eri sin dall’inizio e l’essermi lasciata condizionare da ciò che tu avevi fatto a me, come se ogni ragazzo fosse stronzo quanto te o volesse farmi soffrire nello stesso modo».
Si avvicina lentamente. «Bella, mi dispiace. Cosa posso fare per rimediare a tutto il male che ti ho fatto?», domanda in una supplica.
Non è per niente cambiato: il tono della voce, il viso, il portamento e il vestire. È lo stesso identico ragazzo che mi aveva fatta innamorare di lui, solo che ora non lo amo più. «Non… provare… ad avvicinarti», dico in toni intimidatori.
Alza le mani e le mette avanti. «Dammi almeno una possibilità».
«Mi fai… schifo James», dico stringendo i denti e le mani a pugno.
«C’è un altro?», domanda nervoso, stringendo le mani a pugno.
«Questi non sono affari tuoi!», dico seria.
«Ma che cosa devo fare per avere il tuo perdono?», domanda in una supplica.
«Non avrai il mio perdono James», dico seria.
«Allora è così: vuoi odiarmi per sempre?», domanda confuso e perplesso.
«Io non ti odio, mi fai solo schifo e mi dispiace per chiunque ragazza si innamori di te perché prenderà soltanto una grande e grossa fregatura».
«Victoria è stata solo un’avventura, mentre tu… tu sei s….».
«Mentre io ero l’amante? È questo che vuoi dire?», esclamo stizzita.
«Non ho mai detto questo Bella».
«Il tuo comportamento però ha detto il contrario», sospiro. «Senti James, non so per quale motivo tu sia qui e non mi interessa saperlo. Ora va via e non farti più vedere da queste parti», dico in toni intimidatori.
«Che diavolo ci fai qui?», chiede scioccata Alice, entrando.
«Alice che piacere vederti!».
«Esci immediatamente fuori di qui, James!», dice in toni minacciosi.
«Sei sempre molto educata, vedo», risponde nervoso.
«Sono educata con chi voglio e ora fuori di qui!», dice guardandolo in cagnesco.
«Hai ragione tu Bella… sei veramente cambiata», sospira. «Comunque sono solo di passaggio, tra poche ore ho il treno per Seattle e da lì prenderò un aereo per Boston. Credevo di poter rimediare, ma mi sbagliavo».
«È troppo tardi James, e anche se non lo fosse, non riuscirei a stare con un ragazzo che mi ha fatta soffrire», dico seria.
Sospira. «Allora… ciao Bella» e si rivolge ad Alice. «Alice, è stato davvero un piacere rivederti».
«Si certo, come no!?», esclama sarcasticamente mentre lui se ne va.
Tiro un sospiro di sollievo.
«Bella tesoro», sussurra.
Faccio una smorfia. «Va tutto bene… credo».
Alice si avvicina e mi abbraccia. «Tesoro…», sussurra.
«Io pensavo fosse Edward, che fosse tornato indietro e invece…», dico con voce provata mentre sciolgo l’abbraccio e vado a controllare come sta Angel. Sta dormendo. Sorrido mentre gli accarezzo la testolina.
«Che gran bastardo! Guarda se davvero non parte, giuro che lo riduco in polpette».
Mi viene da ridere. «Sembri Edward quando parla di Jacob».
«A proposito di mio fratello, sono suoi questi girasoli?», domanda curiosa.
Annuisco. «Sì, è stato qui fino a poco fa e…», rivelo timidamente «non sai quanto mi costi dirlo, ma… avevi ragione tu. Lui mi piace».
«AHHHHHHHHHH, lo sapevo!», esclama euforica.
«Sai Alice, credo che rivedere James mi abbia fatto bene», sospiro. «Ho capito che in realtà, quando respingevo Edward, era solo perché avevo paura di aprire il mio cuore ad un altro ragazzo, paura di soffrire. Ecco cos’era, ma Edward non centrava nulla».
«Allora che aspetti? Va da lui e diglielo!!!!».
«Veramente stasera usciamo insieme, l’ho invitato a mangiare una pizza», dico imbarazzata.
Alice spalanca gli occhi sorpresa. «No scusa un secondo, fammi capire bene» e posa le braccia sui fianchi. Io ti lascio aprire lo studio e tu combini un appuntamento con mio fratello e quando arrivo trovo James», dice. «Che diavolo hai combinato?», chiede sconcertata.
Rido imbarazzata. «Possiamo cambiare discorso?».
«Ok d’accordo, ma lascia che ti dica una cosa: Edward ti ama veramente e non è come gli altri ragazzi».
Sorrido. «Lo so».
In realtà, credo di averlo sempre saputo, così come ho sempre saputo che fosse quello giusto, solo che evitavo l’argomento per paura di soffrire nuovamente. Il pensiero che potesse rivelarsi stronzo come James, non ha mai abbandonato la mia mente.
 
Il Cullen Daily News è situato all’interno di un grattacielo enorme, molto alto e dentro è gigantesco. Ognuno ha dei compiti precisi e da quando siamo qui non ho sentito nemmeno un urlo o qualcuno che bisticciasse. Tutti lavorano rispettando gli altri, aiutandosi e ciò che più mi ha colpita è il modo in cui Edward interagisce con ognuno di loro. Per lui non sono dei dipendenti, o persone che lavorano ad di sotto, ma vengono tutti trattati allo stesso modo e sono tutti sullo stesso piano. Non lo avrei mai pensato e nemmeno immaginato, ma perfino la sua segretaria viene considerata al suo stesso livello. Credo che alla base di tutto ci sia il rispetto e la stessa identica passione per il giornale e la televisione. Sono sorpresa, Edward mi ha sorpreso, e sono anche orgogliosa di lui e di come ha impostato il lavoro. Ascolta il padre di Jacob con lo sguardo fisso sul computer – nemmeno la mia presenza riesce a distrarlo – e non si lascia sfuggire neanche una parola. Tutto l’opposto di Jacob. È da ieri che sento i suoi occhi sempre addosso, con quello sguardo timido e impacciato di chi ha una cotta verso un’altra persona, che in questo caso sarei io. Ahimè, non sono l’unica ad averlo notato. Edward ieri l’ha impaurito a tal punto che quando parlava teneva quasi sempre lo sguardo rivolto verso il basso. Strano che oggi non gli abbia rivolto nessuna occhiata. Forse è troppo concentrato sull’articolo. Mi dico mentre scaccio via questi pensieri. Per la prima volta voglio avere gli occhi solo su Edward e lasciare che il mio cuore apra le porte al suo. Sorrido guardandolo.
«Ah Jacob scusa», dice Edward, alzando lo sguardo, «per caso ti ricordi di preciso quando hanno abbandonato i gattini?».
Io abbasso gli occhi dall’imbarazzo, anche se in realtà vorrei perdermi nel suo bellissimo sguardo e noto che Edward se ne accorge. Arrossisco in viso. Allora non gli sono indifferente come pensavo? Mi dico mentre Jacob, schiarendosi la voce inizia a raccontare.
«Cir-r-r-ca, circa sei mesi fa è successo», farfuglia Jacob.
Edward scuote il capo dal nervoso. «Che gente! Io più continuo a scrivere, e più non riesco a credere che esistano persone del genere», dice allibito.
«Ma ci sono anche altre persone, buone e generose come te Edward», dico dolcemente mentre lui – lentamente – sposta lo sguardo su di me. Sorride arrossendo leggermente sulle gote. Vorrei dirgli che sono fiera di lui, che ammiro il suo modo di lavorare e che non potevo desiderare un ragazzo migliore di lui al mio fianco. In tutto ciò, Jacob ha ripreso a guardarmi con quello sguardo a dir poco imbarazzante.
«Bella ha ragione», dice Billy, interrompendo il mio pensiero. «Magari fossero tutti come te, e ci terrei molto a ringraziarti per aver accettato di aiutarci».
«Non devi ringraziarmi. Io l’ho fatto perché sono il primo ad essere contro cose del genere e sono sicuro che grazie all’articolo e alla video news possiamo fare informazione», dice Edward. «Le persona devono sapere cosa succede» nel dirlo il suo sguardo si sposta su di me ed è pieno d’amore, così come io sono fiera e innamorata di lui. Sposto una ciocca di capelli dietro la nuca arrossendo leggermente in viso mentre sorrido. Pochi secondi dopo, anche lui sorride.
«Verrà un bell’articolo e anche la video news sarà perfetta», dico.
«Grazie Bella», dice dolcemente. «Oh! Non vi ho nemmeno offerto un caffè, che sbadato!», dice timidamente.
«Qui sotto mi sembra ci sia un bar, però offro io», dice Billy.
Edward ha catturato così tanto la mia attenzione che non ho mai guardato l’ora. Se non torno in studio, credo che Alice poverina inizierò ad odiarmi e anche se stamane ho aperto io lo studio, è il caso che torni. Mi dic
«Io verrei molto volentieri ma, credo sia ora di tornare da Alice», dico. «Poverina è tutto il pomeriggio, quasi, che è da sola».
«Be-l-bella, se vuoi posso accompagnarti io», dice Jacob, balbettando leggermente.
«Ah grazie, ma vado a piedi. Mi va di fare due passi».
«Grazie di tutto», dice Billy.
Sorrido guardando Edward. «È merito di Edward».
 
   
 
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