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Autore: ailyn    22/05/2020    4 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Hinata fissava le foto poste sopra la mensola in salotto, mentre calde lacrime le rigavano il bellissimo viso. Dentro a sé, nel profondo, aveva sempre sospettato, sempre saputo, ma mai avrebbe immaginato una ferita tanto profonda, un’umiliazione così pesante, il suo orgoglio ruggiva, la sua anima di Hyuga scalpitava"
SasuHina - NaruSaku
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Ciao a tutti! Ecco a voi il secondo capitolo, sperando vi piaccia. Data la disponibilità di tempo libero, sono riuscita a scriverlo in poco tempo.

Buona lettura!

 

CAPITOLO 2: FRA PASSATO E REAZIONI

Naruto si teneva la testa fra le mani, devastato mentre Sakura si lasciava andare su una sedia con gli occhi pieni di lacrime, dopo aver prestato soccorso alla povera Eiko, e Kakashi li osservava tenendo il piccolo Keiji che cercava di toglierli la maschera.

“Che succederà ora?” domandò la donna guardando Naruto affranta, ma l’uomo non diede segni di averla sentita troppo preso a pensare a ciò che aveva irrimediabilmente perso.

Non aveva mai visto Hinata in quello stato, mai quella donna dolcissima e gentile si era rivolta a chicchessia con quel tono, quella decisione, quell’assenza di emozioni quali imbarazzo e soggezione. Forse si era illuso di conoscere sua moglie. Quando era entrata l’aveva osservata e aveva provato una gran vergogna di fronte a quella donna fiera, a quella guerriera orgogliosa e bellissima. Lui non ricordava nemmeno che sua moglie fosse così bella, sembrava sbocciata all’improvviso o forse così gli era sembrata una volta indossata quell’uniforme che aveva utilizzato durante la missione per salvare Hanabi.

Che stupido che era stato. Si era lasciato andare con Sakura, il suo primo amore, la sua compagna di team, la ragazza che gli faceva sempre battere il cuore quando si rivolgeva a lui. Poco conta che Keiji era nato a causa di una confessione dopo una sbornia in compagnia della donna.

Era successo prima che lui diventasse Hokage. Mentre tornava a casa dopo un viaggio diplomatico al Villaggio della Nebbia, ma prima di rincasare aveva deciso di passare a trovare Sakura che sentiva mancargli terribilmente. La donna lo accolse con un viso rosato guardandolo sorridendo

“Ciao Naruto, che ti porta da queste parti?” domandò lei allegra

“Ero passato a salutarti e vedere come stavi. Sono appena tornato da una missione” rispose lui, mentre la donna lo invitava ad entrare “che stavi facendo?” le domandò curioso, osservandola. Era bella Sakura, come Hinata non sarebbe mai stata ai suoi occhi: così allegra, con quel viso che trasudava sicurezza e quegli occhi verdi che gli facevano perdere letteralmente la testa. Lui aveva sperato fino all’ultimo che dopo la guerra lei l’avrebbe scelto, lasciando stare Sasuke e la sua cotta adolescenziale, ma così non era stato… lei aveva scelto l’Uchiha e lui dovette rinunciare al suo amore, avvicinandosi a Hinata, sperando che la mora riuscisse a farlo innamorare di lei. Certo, lui voleva bene a sua moglie che l’aveva sempre sostenuto, assecondato e dato due meravigliosi bambini, decidendo di stare a casa ad accudirli e rinunciare così ad essere una kunoichi. Ma se da un lato queste caratteristiche gli avevano fatto piacere, dall’altro cominciò a dare per scontata la presenza e l’affetto della donna… non aveva più neanche il desiderio di tornare a casa il prima possibile per rifugiarsi fra le sue braccia, sapendo che se anche si fosse assentato per mesi la donna l’avrebbe accolto con quel sorriso timido e le guance arrossate.

Ma Sakura non era così e Naruto lo notava. Notava come si era pentita di aver scelto Sasuke perché quella decisione l’aveva portata a vivere da sola, dato che il marito non cercava affatto di tornare a casa per lei, anche se ne aveva la possibilità e lui sapeva che l’amico avrebbe potuto rincasare più volte di quanto non facesse. Dopotutto l’aveva incontrato diverse volte nei pressi di Konoha per ritirare i rapporti delle sue missioni da consegnare poi a Kakashi e ogni santa volta gli chiedeva di tornare a casa almeno per qualche ora, per trovare Sakura, rassicurarla, e vedere Sarada che stava crescendo senza una figura paterna. Insomma, lui c’era e sosteneva l’amica come poteva ma sentiva che non era sufficiente

“Stanno bene?” gli chiedeva il moro, impassibile

“Certo che stanno bene, dattebayo! È di Sakura che stiamo parlando!” gli rispondeva infervorato

“bene” e poi spariva, tornando da dove era venuto

Ogni volta lo stesso copione, stesse domande e stesse risposte che lasciavano il biondo amareggiato e furioso

“Nulla di particolare” disse la donna, interrompendo il flusso dei pensieri del biondo “mi rilassavo e bevevo un po' di sakè, ti va di farmi compagnia?”

“Certo, dattebayo!” esclamò euforico, facendo sorridere affettuosamente la donna.

Si accomodarono in salotto, vicini e cominciarono a bere e scherzare dimentichi di qualunque problema avessero, dimenticando figli, famiglia, responsabilità e anche Hinata.

“sai” disse Sakura d’un tratto incupendosi “avrei dovuto scegliere te, Naruto. Ti amavo davvero, ma la presenza di Sasuke e la consapevolezza che era tornato a casa o che quantomeno sarebbe tornato, avevano fatto riaffiorare sentimenti che non erano stati vissuti”

Un silenzio carico di sgomento seguì quelle parole, mentre Naruto fissava la donna stupito, abbracciandola di slancio quando lei cominciò a piangere. Rimasero stretti per un po', quando poi lui si staccò cercando di asciugarle gli occhi con le mani “Non ho mai smesso di amarti” sussurrò poi, baciandola con foga.

Si amarono più volte quella notte incuranti del mondo, dimentichi di qualunque conseguenza, e la loro relazione continuò anche nei giorni seguenti, facendo vivere ad entrambi momenti indimenticabili; ogni scusa, ormai, era buona per Naruto per non passare  la notte a casa sua, certo che Hinata l’avrebbe comunque accolto quando lui avrebbe deciso di rincasare.

La gravidanza li aveva colti di sorpresa in quanto avevano sempre usato protezioni…tranne la prima volta. Sakura lo aveva comunicato a Naruto, pallidissima e visibilmente sconvolta: non potevano permettersi un tale scandalo, lei era la vicedirettrice dell’ospedale di Konoha, nonché un’eroina di guerra, allieva di Tsunade e moglie di Sasuke Uchiha; mentre Naruto sarebbe diventato il settimo Hokage e non poteva macchiarsi di uno scandalo tanto grande e sua moglie era amata da tutti. Decisero di parlarne con Kakashi per cercare di trovare una soluzione al problema senza ricorrere alla strada dell’aborto poiché nessuno dei due voleva non veder nascere quella creatura.

Il loro sensei li aveva guardati dapprima scioccato, poi arrabbiato come non lo avevano mai visto “Vi rendete conto della gravità della situazione?” aveva domandato loro con la solita voce calma ma, a differenza del solito, piena di ira

“Si Kakashi sensei ma non intendiamo interrompere la gravidanza” aveva risposto Sakura tenendosi saldamente a Naruto che la stringeva in vita con fare protettivo.

Il sesto Hokage li osservava: aveva sempre saputo che quei due si amavano, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbero finiti insieme dopo aver formato famiglie con altre persone. Ma comunque il danno era fatto e vedeva la decisione nei loro occhi mista a paura.

Sospirò chiudendo gli occhi e riflettendo. Lui era un ottimo stratega e ora doveva trovare una soluzione a quella situazione senza rovinare la vita ai due ragazzi.

Fu un silenzio lungo. Naruto aveva perso la cognizione del tempo osservando il sensei in attesa di una opzione miracolosa che arrivò

“a che mese sei, Sakura?” le chiese l’Hokage fissandola

“secondo. Per la precisone sono di sei settimane”

L’uomo annuì e sospirò, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi alla finestra “applicheremo dei sigilli in modo che si crei un’illusione, in questo modo non si vedrà il tuo corpo mutare. A circa due mesi dal parto partirai per una missione, o almeno questa sarà la versione ufficiale, in realtà andrai a stare in una tenuta fuori dal villaggio. È una dimora accogliente, nulla di speciale in mezzo ai boschi, che appartiene a me” fece un’altra pausa, voltandosi per osservare le loro espressioni, trovandole sorprese “ Naruto potrà venire a farti visita spesso, ma dato che non potrà astenersi dai suoi obblighi sarà costretto a continuare a svolgere i suoi compiti. Una volta partorito starai con il bambino per qualche mese in modo da poterti prendere cura di lui, e successivamente tornerai al villaggio. Prima che me lo chiediate vostro figlio o figlia non sarà portato in orfanotrofio o altro. Me ne occuperò io e potrete vederlo quando desiderate.”

I due lo guardato stupiti e a mano a mano che le informazioni venivano assimilate, sui loro visi si apriva un sorriso pieno di gratitudine

“c’è un unico problema” disse poi l’uomo tornando a sedersi “Sarada, dove intendi lasciarla?”

“Lei non è un problema” rispose Naruto, entusiasta “se ne occuperà Hinata, dattebayo!”

Gli altri due lo guardarono esterrefatti: come poteva anche solo immaginare che sua moglie potesse occuparsi della figlia della donna che le stava rubando il marito

“Non fate quelle facce, lei non saprà del bambino. Semplicemente si occuperà della figlia di una sua cara amica, impegnata in missione”

Kakashi sospirò contrariato: non potevano fare una cosa del genere a Hinata, ma in effetti era una soluzione ragionevole e, non considerando il lato umano, era la più idonea.

E così era successo, ma ora tutto rischiava di complicarsi e uno scandalo del genere avrebbe investito sia il Settimo che il Sesto Hokage.

“Naruto…” sussurrò Sakura, interrompendo il flusso di ricordi dell’uomo che la guardò abbattuto

“Sakura non possiamo permettere che Hinata parli. Accoglierò la sua richiesta e le affiderò missioni di spionaggio che la terranno a debita distanza da Konoha e da Sasuke. Lui non deve assolutamente sapere, sperando che non l’abbia raccontato a Boruto e Himawari” disse il biondo deciso, mandando poi a chiamare Shikamaru.

“beh, noi andremmo allora” disse Kakashi che era più preoccupato a tenere su la maschera, mentre il piccolo Uzumaki cercava in tutte le maniere di tirargliela giù.

“Via la maschera, zio Kakashi” piagnucolava infatti facendo sorridere i genitori.

“Va bene Kakashi sensei. Ci vediamo questa sera Keiji” disse Naruto alzandosi per dare un bacio in fronte al figlio, seguito da Sakura.

Intanto, Hinata e i figli avevano finito di metter via le proprie cose e, una volta riposte nei rotoli, si erano recati a Villa Hiyuga, dove Hiashi li aveva accolti sorpreso, cominciando a tremare di rabbia una volta ascoltato il racconto della figlia

“Padre!” esclamò Hinata, vedendolo in procinto di recarsi dall’Hokage “non lasciare che la rabbia vi offuschi la mente. Pensate all’onore della nostra casata!”

Quelle parole ebbero un effetto immediato sull’anziano che si voltò di scatto verso la figlia, sbalordito: da quando Hinata anteponeva l’onore del clan ai suoi sentimenti? E fu lì che non poté che esserne estremamente orgoglioso

“non ho intenzione di sorvolare sulla cosa, padre. Ma intendo fare le cose con calma” continuò lei, guardandolo dolcemente ma con decisione. Era cresciuta Hinata, finalmente. Era diventata la sua degna erede e, nonostante le regole del clan fossero cambiate, non potè Hiashi far a meno di guardarla compiaciuto.

“sistemate le vostre cose. Benvenuti a casa vostra”.

Nel pomeriggio Naruto tornò a casa sua, trovandola deserta e non potè far a meno di sentirsi perso: lui non amava Hinata, le voleva bene certo, ma non amava lei. In compenso adorava i suoi figli e tornare a casa senza trovarli, fu per lui un duro colpo e il timore che la madre li avesse informati dell’accaduto si fece strada nel suo cuore.

Ora. Naruto non era mai stato una persona riflessiva e si lasciava sempre guidare dai sentimenti e proprio a causa di questo suo lato caratteriale si fiondò di corsa fuori casa, cominciando a correre in direzione di villa Hiyuga

“Ti vedo trafelato Settimo Hokage”

Quella voce. – No, non può essere- pensò il biondo, alzando lo sguardo lentamente. Sgranò gli occhi, fissando Sasuke Uchiha che se ne stava comodamente seduto sul ramo di un albero. Naruto sbiancò, mentre un brutto presentimento si faceva largo nel suo cuore.

Il moro lo fissò freddamente per poi balzare giù a fianco a lui

“Sa…Sasuke. Che ci fai qui?”

“Mi hai rincorso per anni, dobe, per riportarmi a Konoha e, ora che l’ho fatto, mi poni questa domanda?” era arrabbiato Sasuke, e Naruto lo vedeva. Vedeva lo sharingan illuminare il suo occhio e d’istinto indietreggiò, non desiderando dare spettacolo per strada

“sai, una graziosa fenice mi ha recapitato questo rotolo oggi” continuò il moro porgendo all’Hokage l’oggetto

Naruto lo afferò e leggendolo sbiancò visibilmente. Poche parole, ma un concetto chiaro:

 

Naruto Uzumaki e Sakura Haruno hanno un figlio

L’orgoglio del clan Hiyuga ne è profondamente risentito.

Suppongo anche quello del clan Uchiha.

H.H.

Naruto ripiegò nuovamente il rotolo interdetto. Come aveva potuto Hinata fare una cosa del genere? Una ferita profonda si fece largo nel suo cuore, sentendosi per la prima volta tradito dalla moglie.

Sasuke intanto lo osservava, trovando conferma alle parole scritte nella lettera e una rabbia ceca si impadronì di lui. Non amava Sakura, semplicemente lei era l’unica donna disposta a stare con un ex nukenin e lui l’aveva accettato per ridare vita al suo clan. Ciò non toglie che l’ammirava e non era stato con altre ragazze durante gli anni di lontananza, certo di avere una moglie fedele che lo attendeva mentre lui era impegnato a proteggere quel maledetto villaggio.

“Sei uguale a tutti gli altri” sussurrò, mentre un chakra violaceo cominciava a ricoprire il suo corpo.

“Non lo farei fossi in te” Sasuke spostò di scatto gli occhi verso la fonte della voce e così fece anche Naruto.

I due fissarono Hinata appoggiata al muro di un’abitazione, in tenuta da missione, che li osservava senza traccia di emozione sul viso.

“Non è questa la strada giusta. Ci rimetteresti solo tu, tornando ad essere un nukenin” eccola. La nuda e cruda verità, a cui Sasuke non aveva pensato

“me ne fotto” rispose furioso, osservando quella donna così cambiata

Lei sorrise senza gioia notando la finezza di linguaggio dell’Uchiha, staccandosi dal muro e avvicinandosi a loro “e a Sarada cosa dirai? La lascerai con quella madre?”

L’Uchiha sgranò gli occhi, mentre riassorbiva il suo chakra, cercando di controllarsi: la Hiyuga aveva ragione, non poteva lasciare Sarada con Sakura. Non più.

E mentre l’Uchiha prendeva consapevolezza, la stessa cosa faceva Naruto. Hinata avrebbe portato via loro i figli, senza destare clamore, semplicemente i ragazzi avrebbero odiato i genitori. E il biondo non riusciva a credere che quella fosse la donna che aveva sposato, rendendosi conto di non aver mai conosciuto a fondo la moglie.

“Hokage” continuò lei impassibile ai sentimenti che si facevano largo sulla faccia dell’uomo “suppongo che vi stavate dirigendo a villa Hiyuga. Avete già individuato la missione da affidarmi? Perché altrimenti non vedo perché dobbiate essere il benvenuto” un sorriso. Hinata aveva sorriso. Ma non come faceva solitamente, questo era uno stiramento di labbra compiaciuto e sadicamente consapevole del potere che aveva: era lei ad avere il coltello dalla parte del manico. Lei e Sasuke che la stava osservando stupito, non riuscendo a comprendere il cambiamento di quella donna ai suoi occhi da sempre debole e patetica. Si sarebbe aspettato lacrime, depressione e disperazione. Non certo quello.

“vado da mia figlia” disse poi, interrompendo il suo flusso di pensieri

“non ce n’è bisogno. È a Villa Hiyuga. Boruto è andato a prenderla” comunicò la donna impassibile. “sei il benvenuto anche tu Uchiha sama, nel caso lo desiderassi”

E lui ghignò. Aveva capito e non poteva che essere soddisfatto delle mosse messe in atto dalla Hiyuga: dopotutto la vendetta aveva diverse forme.

“Vi seguirò con piacere Hiyuga sama” rispose, lanciando uno sguardo beffardo a Naruto “beh, dobe. Credo che avrai una puttanella da consolare al momento. Ti consiglio di andare da lei” continuò lasciandolo indietro e seguendo la donna che dopo pochi passi si fermò e senza voltarsi ricordò all’Hokage che non aveva più molto tempo per trovarle una missione.

Naruto li osservava mentre si incamminavano senza fretta verso la dimora del clan Hiyuga e maledicendosi, prese la direzione opposta per raggiungere l’abitazione di Kakashi, poiché Sakura si trovava lì al momento.

Non era un vigliacco, ovviamente. Ma non poteva fregarsi da solo nel bel mezzo del villaggio.

Ciò di cui non era a conoscenza era che quella sarebbe stata la prima volta che un membro del Clan Uchiha sarebbe stato il benvenuto nella dimora del Clan Hiyuga, da sempre rivali.

 

 

  
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