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Autore: Duchessa712    22/05/2020    1 recensioni
La storia si colloca qualche mese dopo l'ottava stagione e si concentra principalmente su Sansa Regina del Nord.
Dovrebbe sentirsi in colpa. Quello che resta della ragazzina che era lo è. Grida tutta la sua rabbia e il suo disgusto. La donna che è diventata, la giocatrice, sa che è stata una mossa necessaria. Al Nord serve un erede. Lei non può permettersi di perdere la sua corona per darla ad un marito che, anche senza volerlo, usurperebbe la sua posizione.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Arya Stark, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Past and present and memory'
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Ha passato l'ultimo mese, il terzo di una gravidanza che le ha reso gli occhi brillanti e pieni di stelle cadenti, aspettando che la calma si spezzasse. Non ha immaginato esattamente il modo e del momento in cui glielo avrebbero detto ha anticipato solo l'irritazione. I Bruti hanno rapito due ragazze, sparite nel buio della notte tra grida di terrore e disperazione e lei è irritata e anche delusa. Ha il ghiaccio sul viso e il fuoco negli occhi, la rabbia di Cersei che Jon ha già sperimentato e i Bruti non conoscono.
Gliela farà pagare, proteggerà la sua gente e ricucirà il suo povero cuore spezzato per l'ennesima volta. Impareranno che Sansa Stark mantiene le sue promesse ed è crudele con i nemici.
-Vuoi che venga con te? - le chiede Arya con cui i rapporti sono tornati gli stessi di sempre da quella conversazione che entrambe fanno finta non essere mai esistita, e lei scuote il capo. È una cosa che deve fare da sola e le sue guardie la sanno proteggere, le ha scelte lei personalmente, uomini del Nord fedeli solo alla loro Regina e di comprovata lealtà. - Deve esserci sempre uno Stark a Grande Inverno-aggiunge prima di partire alla volta del Castello Nero.

Galoppa veloce e senza fermarsi e quando entra, i suoi ospiti, i suoi nemici, sono radunati nel cortile come se non fosse accaduto nulla di grave, Tormund la guarda con un sorriso che non le piace. Pensa di avere la situazione sotto controllo, il povero folle coraggioso. Pensa che solo perché conosce il Nord conosca anche la sua Regina. Si aspetta la Sansa di sempre, fredda e distaccata, per questo, quando lei lascia ihl fuoco libero di bruciare, fa un passo indietro spaesato e spaventato.
Le giovani rapite sono davanti a lei, strette l'una all'altra e con lo sguardo basso,uno sguardo che Sansa conosce fin troppo bene.
-Dov'è Jon Snow? - chiede, la voce che si leva alta nel silenzio attonito che li circonda. Lo vede comparire, alto, fiero e con la colpevolezza scritta in volto. Lui ha garantito per loro e sa cosa starà per succedere. - Se non sbaglio avevamo un patto noi due. Un accordo da cui a trarre beneficio sarebbe stato solo il tuo popolo. Avete deciso di non rispettarlo. Dovete pagare le conseguenze della vostra follia-. Si rivolge a tutti adesso e si accorge solo in quel momento di essere vestita di giallo e che con i capelli rossi sciolti e mossi dal vento leggero sembra una Lannister.
Sorride internamente e senza darlo a vedere. Questi uomini non lo sanno, non possono conoscere i particolari della Guerra dei Cinque Re, delle Tre Regine, di Leoni, Lupi, Rose e Draghi, di fantasmi e peccati che si trascinano di generazione in generazione. Non sanno e questo toglie potenza al modo in cui si è presentata e allo stesso tempo è un vantaggio perché non le permette di essere paragonata a nessuno, fa sembrare la sua rabbia solo sua e per questo ancora più temibile.
-Giustizia sarà fatta- annuisce Jon, consapevole di non poter fare altro e se i suoi uomini si sentono traditi, a sua discolpa può dire di non aver mai dato loro false speranze, di non aver mai promesso di proteggere criminali, di aver detto chiaro e tondo che le offese sarebbero state punite.
Sansa li fissa con quei suoi occhi di ghiaccio brillanti di fuoco, le mani poggiate sul ventre curvo nell'atto di protezione più istintivo e inconsapevole.
-Lo farò io, Vostra Grazia- le annuncia e lei annuisce leggermente stupita. - Mi definiscono il loro Re e sta a me assicurarsi che la giustizia venga fatta rispettare e chi pronuncia la sentenza deve anche eseguirla-. Sansa annuisce e fa un passo indietro, il sole che illumina i capelli rendendoli fuoco, come quello che continua a brillare nei suoi occhi, la rabbia sorda che non è ancora svanita, che è ancora presente sotto la cenere.
La Regina di Ghiaccio baciata dal fuoco di quella vecchia canzone che le piaceva da bambina.

Torna a Grande Inverno senza degnare Jon di uno sguardo più del necessario e se le lacrime pizzicano i suoi occhi è colpa del sole, se il cuore batte all'impazzata è per l'agitazione di quella giornata, se le mani tremano è perché ha dovuto vedere altra morte quando pensava di non doverlo più fare.
Le due ragazze, due bambine in realtà, una deve avere l'età che aveva lei quando era partita per il Sud, l'altra un paio di anni in più, non hanno ancora parlato e tengono lo sguardo puntato verso il terreno.
Sansa le sta portando a Grande Inverno prima di restituirle alla loro famiglia e capire cos'è successo, intavolando un discorso inappropriato per le orecchie dei soldati.
Quando arrivano ordina di preparare un bagno e di dar loro vestiti puliti, poi le conduce nel suo studio, dove nessuno oserà disturbare. Scopre che si chiamano Myra e Lyarra, che sono due sorelle e che sono grate alla loro Regina per essere venuta personalmente a salvarle. Raccontano delle mani dei Bruti e degli insulti. Sansa stringe le mani a pugno e non sa descrivere l'ondata di sollievo che la invade quando Lyarra le dice che i loro rapitori non hanno fatto nulla perché Jon Snow stesso le ha prese sotto la sua protezione. Vorrebbe piangere di sollievo e un piccolo sorriso le incurva le labbra.
Le lascia andare con il cuore più calmo e stringe il ventre chiedendosi che mondo vedrà la sua bambina quando nascerà,pieno di pericoli e orrori. Vorrebbe tenerla dentro di sé, proteggerla come nessuno ha mai protetto lei e i suoi fratelli. Come farà ad essere innocente in una vita in cui l'innocenza è il peggiore dei pregi, una strada sicura verso la morte? Con quanta facilità una madre diventa spietata e crudele per proteggere i propri figli, che esempio potrà mai dare lei, che ha dovuto imparare da sola ed è incapace di emozioni spontanee, di non pensare sempre al dopo e sempre al peggio?
   
 
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