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Autore: Mimi18    11/08/2009    13 recensioni
La prima volta che la vide fu al suo terzo anno, quando Astoria si era seduta con aria spaurita sullo sgabello di legno di fronte a tutta la Sala Grande ed aveva osservato con il naso arricciato per il disgusto il rovinato cappello parlante, che la McGranitt le aveva poggiato sbrigativa sul capo.
Quel giorno aveva acconciato i lunghi capelli biondo sporco in due treccine alte. Solo in seguito avrebbe scoperto che era stata Daphne a pettinarla, quella mattina, in occasione del suo primo giorno di scuola.
L’avrebbe scoperto solo quando, correndo con un sorriso di sollievo verso il tavolo dei Serpeverde, gli si sarebbe seduta accanto, arrossendo sotto lo sguardo incuriosito che lui le rivolgeva e balbettando sconclusionata le risposte alle domande che gli altri membri della casa le porgevano.
(Draco e Astoria)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Astoria Greengrass

 

10. Harry-il-prescelto-Potter

 

Secondo Astoria Harry Potter era un ragazzo anonimo sotto molti punti di vista.

Portava sempre un paio di occhiali rotti, che si tenevano insieme e non cadevano a pezzi solamente grazie ad un nastro di scotch legato più volte attorno ad essi.

Aveva dei comunissimi capelli neri – nessun paragone con quelli di un biondo quasi bianco di Draco, a voler ben dire – ritti in testa, che non sembravano mai pettinati. E, probabilmente, ragionò la giovane crucciata ma divertita, quei capelli non venivano proprio pettinati, perché indomabili ed intrattabili. Un po’ come lei, durante le mattinate storte.

Volendo essere pignoli, Harry non possedeva nemmeno una figura da copertina del settimanale delle streghe: non molto robusto, raggiungeva quasi sicuramente il metro e ottanta di altezza, indi per cui a volte il suo fisico lasciava un po’ a desiderare; se messo a confronto a Ronald Weasley, molto più ben piazzato di Potter, non c’era alcun paragone.

L’unica cosa che poteva colpirti di Harry Potter – oltre alla sua famosa cicatrice a forma di saetta – erano gli occhi color smeraldo che, si vociferava, avesse ereditato da sua madre, Lily Evans. Erano occhi particolari, di un verde raro e splendente, che rimanevano impressi anche ad un solo ed unico sfuggente sguardo. Astoria, questo, lo sapeva benissimo.

Tuttavia, la giovane Greengrass, non riusciva a capacitarsi di tanta popolarità.

Oh, certo. Aveva salvato il mondo magico spedendo il Signore Oscuro chissà dove quando era solo un neonato e, effettivamente, giocava a suo favore anche il fatto di aver un ruolo fondamentale nella Guerra Magica. E, ovviamente, il fatto di essere sfuggito a voi-sapete-chi ripetutamente.

Per non parlare, poi, del suo ruolo di capitano e cercatore nella squadra di Quidditch dei Grifoni.

Da quanto Harry Potter era entrato a far parte della squadra, Astoria non aveva mai visto la coppa del Quidditch nella propria Casa, perché i Grifondoro si dimostravano non solo superiori a Serpeverde, ma anche a Corvonero e Tassorosso.

Effettivamente, pensò la giovane bionda con un sorriso divertito sul viso, Harry Potter era un ragazzo molto interessante. Sotto molti punti di vista.

E, dalle voci, si diceva che fosse anche un ragazzo generoso e gentile.

Tutto ciò, pensò scotendo il capo con stizza, non spiegava il motivo per cui lei, Serpeverde discendente da una famiglia Purosangue, fosse appostata fuori dal Dormitorio nei Grifondoro, nell’attesa che il bambino sopravvissuto uscisse allo scoperto, come una spia assoldata da qualcuno.

Infondo, ragionò la ragazza andando avanti indietro per il corridoio deserto sentendosi vagamente idiota, la rivalità tra Potter e Draco era risaputa per tutto il castello: persino i professori ne erano a conoscenza, seppur non prendessero mai parte ai rari scontri dei due ragazzi o vi partecipassero solo nel momento in cui erano costretti a dare punizioni.

Senza contare che se l’avessero scoperta, gli altri Serpeverde – eccetto Tracey, ovviamente – l’avrebbero denigrata senza pensarci due volte.

Una Serpeverde insieme al più grande traditore di sangue di tutti i tempi?

Non sia mai.

«Cerchi qualcuno?», domandò proprio in quell’attimo di riflessione una dolce voce femminile alle spalle di Astoria, facendola sussultare.

Quasi gridò la Serpeverde nel trovarsi di fronte niente meno che Hermione Jean Granger.

La Mezzosangue. Quella che tutti i Serpeverde odiavano. La ragazza che aveva preso per i fondelli Draco e gli aveva mollato un pugno.

Quella ragazza che in quello stesso istante le stava sorridendo gentile e stava aspettando con pazienza una sua risposta, quando se ne sarebbe benissimo potuta andare una volta notata la cravatta verde e argento.

Oltre a domandarsi perché diavolo quel maledetto cappello parlante vecchio, logoro e schifoso l’avesse smistata nei Serpeverde, Astoria sorrise rassicurata.

Era contenta di essersi trovata di fronte una come lei – seppur mezzosangue, a ben dire – e non Ginny Weasley che, oltre ad essere una traditrice del proprio sangue, le stava anche parecchio antipatica.

«Non vorrei sembrare inopportuna», cominciò allora la giovane Serpeverde fissando Hermione negli occhi, «ma vorrei parlare con Harry Potter»

La castana strinse maggiormente a sé i libri scolastici, sgranando gli occhi color nocciola all’udire quell’insolita e, effettivamente, assurda richiesta.

Incespicò la Grifondoro nell’entrare nella Sala Comune, balbettando la parola d’ordine alla Signora Grassa ed urlando come un’ossessa il nome di Harry, facendo sorridere di cuore Astoria.

Passarono una manciata di minuti prima che il giovane interpellato facesse la sua comparsa, i capelli scompigliati e gli occhiali storti, l’aspetto più trafelato e scarmigliato del solito.

Ed un sorriso sul viso, seppur non si conoscessero.

«Io sono...»

«Astoria Greengrass. Ti conosco. Grazie a te sono potuto venire ad Hogwarts e non tornarmene a Londra. Sarei venuto a sdebitarmi domani stesso», pronunciò azzardando ad una pacca sulla spalla il giovane Potter, cogliendola di sorpresa.

Di certo Astoria non si sarebbe mai aspettata che lui conoscesse il suo nome; a Hogwarts non aveva mai goduto di alcuna popolarità, in quanto né in bellezza, né per carattere era paragonabile a sua sorella Daphne e molte altre fanciulle presenti.

Sapere che in quel luogo ci fosse qualcuno a conoscenza del suo nome le faceva piacere, e montava un po’ il suo piccolo ego nascosto.

Oh beh, pensò con un sorriso, Serpeverde lo era di sicuro vista la vanità.

«Posso chiederti perché mi hai fatto chiamare?», domandò con estrema curiosità Harry, riportandola alla realtà.

La ragazza sbatté più volte le palpebre presa in contropiede, cercando di ripescare nei meandri della sua mente una possibile risposta a quella domanda.

«Riguarda Draco. Draco Malfoy», chiosò allora incerta, facendo saettare gli occhi a destra e sinistra, nella preoccupazione che qualcuno potesse sentirli.

Capì subito di non essere l’unica ad aver notato qualcosa di strano nel giovane re delle serpi, quando anche un sopracciglio scuro di Harry si arcuò attento.

«Nonostante tu sia una Serpeverde, sono sicuro di potermi fidare: credo che Malfoy sia un Mangiamorte», borbottò senza troppi giri di parole il giovane, leggermente scocciato al pensiero che anche lei, come Ron ed Hermione il giorno prima, sarebbe probabilmente scoppiata a ridergli in faccia.

Tuttavia, contro ogni sua aspettativa, Astoria si limitò semplicemente a stringere la cravatta che teneva legata in vita; mordendosi il labbro carnoso, poteva già sentire l’odore di sale e ferro del sangue nella sua bocca.

«Lo penso anche io, Potter», sussurrò pallida in viso, facendo pensare all’altro che sarebbe potuta cadere svenuta tra le sue braccia da un momento all’altro.

Harry ebbe addirittura l’istinto di allungare una mano e stringere quella di lei, così piccola, ma si trattenne: Greengrass era pur sempre una Serpeverde, seppur fuori dal comune. E molto più piacevole, sotto molti punti di vista.

«Credo abbia tatuato il Marchio Nero sul braccio», disse allora il prescelto, a corto di parole, cercando di non guardare troppo la giovane negli occhi; era una cosa che lo imbarazzava spesso, a volte gli capitava addirittura con Hermione stessa.

La Serpeverde aprì la bocca in una smorfia d’orrore, mentre il cuore iniziava a sanguinarle copioso: il (suo) Draco era davvero un Mangiamorte.

 

Parlare con Harry Potter, ammise tra sé e sé qualche ora dopo Astoria, le aveva fatto sia bene che male.

Da un lato, era contenta di aver reso partecipe qualcuno dei suoi dubbi, di aver incontrato una persona che condivideva i suoi medesimi pensieri.

Dall’altro, invece, un dolore lancinante la trafiggeva, come tante lame di coltelli affilati.

Aveva sempre saputo della mania dei genitori di Draco per le Arti Oscure, ne aveva ottenuto conferma in seguito all’arresto di Lucius Malfoy, il precedente giugno.

Ma mai, mai avrebbe pensato che un giorno proprio Draco, così abituato agli agi ed alla vita comoda, avrebbe preso il posto del padre in quella battaglia che, forse, mai avrebbe avuto fine.

«Maledizione», sussurrò a sé stessa stringendosi tra le braccia, in un tentativo di provare meno freddo.

Chiuse gli occhi, appoggiandosi alla bell’e meglio al corrimano delle scale che conducevano al quinto piano.

Non aveva voglia di tornare al dormitorio: sarebbe stata costretta a rispondere alle domande di Tracey e Daphne, e magari incrociare gli occhi di Draco.

Assurdamente gli occhi le pizzicarono ed una grandissima voglia di piangere la colse inaspettata.

Si sentiva una bambina, così poco adatta alla sua famiglia e alla sua casa, avrebbe tanto voluto avere un cuore di ghiaccio come Daphne o sua madre, che guardavano tutto con occhi critici e cinismo, senza mai mostrare il minimo sentimento.

L’amore era una fregatura, pensò con il cuore pulsante e doloroso, mentre rumori di passi dietro di sé la costringevano ad asciugarsi gli occhi velati.

«Astoria?», una constatazione più che una domanda, pensò la giovane mentre si voltava verso di lui, la sua rovina, quel ragazzo a cui da più di un anno non parlava.

Uno stormo di farfalle spiccò il volo nel suo stomaco, mentre il suo cervello annunciava l’arrivo della primavera in anticipo.

Sembrava quasi che il destino avesse voluto tirarle un brutto scherzo: lui era l’ultima persona a voler vedere, in quel momento, ma il suo corpo la pensava in maniera differente.

Le gambe iniziarono a tremarle per l’emozione, mentre già le guance le si imporporavano di un grazioso rosso carminio.

«Draco», bisbigliò il suo nome a voce talmente bassa che lui quasi non lo udì.

La osservò attento mentre si sollevava dai gradini, gli occhi arrossati dal pianto e il viso più pallido del solito, fatta eccezione per le solite macchie rossastre come comparivano sempre in sua presenza.

I capelli biondi erano scompigliati e le conferivano un’aria selvaggia, particolare, tutto il contrario di quello che lei era di solito.

Da quanto non la guardava più così attentamente?

Da quel bacio, quella dichiarazione che per notti l’aveva tenuto sveglio a riflettere, meditare. Quel bacio che non gli aveva più fatto osservare le altre fanciulle con lo stesso sguardo d’un tempo.

Gli occhi grigi di Malfoy scorsero lungo la figura ammorbidita dalle curve da donna che la giovane stava armoniosamente acquistando nel tempo, e si ritrovò stupito di quanto quel corpo lo attraesse, seppur coperto da una pacchiana divisa scolastica.

Il suo cuore perse un battito nell’osservare la pelle lasciata nuda a causa dei bottoni della camicia slacciati ed una irreprimibile voglia di sentire il suo sapore lo colse.

Dio, pensò il giovane mentre con una mano le accarezzava la guancia gelida, perché sei così, Astoria?

Prima che l’orologio di Hogwarts battesse le sette, prima che tutti gli studenti si dirigessero in Sala Grande per la cena, prima di poter dire qualcosa, di pensare a qualcosa di razionale e banale, Astoria gli si buttò tra le braccia, stringendo forte tra le mani la stoffa leggera e pregiata della bianca camicia di Draco.

Quest’ultimo vacillò, cadendo a terra e portandola con sé.

«Draco», lo chiamò la giovane, mentre un singulto le sfuggiva dalle labbra rosse a forma di cuore, vicine al collo del giovane.

Lentamente, inaspettatamente, un braccio le circondò la vita, in modo da poterla sentire più vicina a sé.

«Sono qui», si ritrovò a dirle insicuro su quelle parole troppo lontane dal suo io, troppo distanti dal suo cervello e da ogni pensiero che di solito lo contraddistingueva.

Le sollevò il mento con decisione, il respiro caldo di Astoria sulle sue labbra e i suoi doveri dimenticati in un cassetto remoto del  suo cervello.

Contro ogni logica, ogni aspettativa ed ogni legge dello spazio, Draco la baciò.

                                                                

Anticipazione capitolo 11:

Era stato scoperto dopo nemmeno due settimane dal suo nuovo compito da una ragazza che, in tutta sincerità, giudicava tra le più ingenue ed innocenti del Castello.

Eppure, nonostante quell’impiccio, non riusciva a volerla lontana da sé.

«Ho imparato ad osservarti. Ti sfiori sempre il braccio sinistro con sguardo nervoso, scompari agli orari più strani e certe volte non ti rechi nemmeno a lezione. Ti ho sentito confabulare con Parkinson e Zabini, sul treno, Draco»

 

Delucidazioni (?):

Dato che mi sono portata parecchi avanti con i capitolo ho deciso si inserire le anticipazioni.

Sono passati dieci capitoli e, tra alti e bassi, finalmente ciò che ogni singola persona aspettava è successo. Non sapete quando mi brillavano gli occhi mentre scrivevo la scena.

Astoria – la mia Astoria, almeno – è così diversa dagli altri Serpeverde che mi fa sorridere. Sa essere perfida, ma anche gentile: se è per il bene di Draco, decide addirittura di andare da Potter e schiacciare sotto i piedi il proprio orgoglio.

Questa amicizia sarà significativa per i successivi capitoli. Questo ve lo posso assicurare!

Ultimamente non faccio altro che leggere fic su questa coppia, il problema è che tante sono in una fase di stallo, mentre le One-Shot le ho ormai divorate tutte...

Indi per cui, mi chiedo dove sono finite le meravigliose scrittrici Draco/Astoria. ù_ù

Io aspetto con ansia le vostre fic! Sarà un piacere leggere e commentare!*_*

Detto questo, ringrazio di cuore:

Kimly: Tu! Tu sei una Mosca Bianca! Qualche tempo fa lessi una tua ShikaIno. Ora, purtroppo, ho quasi totalmente abbandonato il Fandom di Naruto. Spero tu ti stia dando ancora da fare per diffondere la fedeH! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Sono contenta che la storia risulti veritiera e che Astoria ti piaccia! *_* Un bacio!

Angel Texas Ranger: AHAHAHAHAH! Draco deve guardarsi le spalle: a quanto pare le Fan della coppia adora Astoria molto più di lui! Gli farà vedere chi comanda, appena saranno sposati (...tecnicamente già lo sono, in effetti). Grazie mille! Un bacio!

Gobra1095: Ria si sta facendo largo pian piano nella storia e nel cuore di Draco – e lettori, autrice, cani, gatti. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Spero sia così anche per questo! Un bacio!

Hermy101: Sono felice che l’idea ti sia piaciuta! *_* Non sapevo se avrei fatto bene a “modificarla”,  indi per cui il commento positivo mi rincuora molto. Grazie mille! Un bacio!

EllaYaYa: Posso chiamarti Antonella? No, perché è un nome che mi piace un sacco. ò_ò Sono felice che la mia idea ti sia piaciuta! Devo averla riscritta almeno una trentina di volte, tanto che mia madre si trovava foglietti da tutte le parti! Io aspetto un’altra tua Draco/Astoria, nel frattempo! La prima mi era piaciuta un sacco! Grazie mille! Un bacio!

Confettina: La risposta alle tue domande...è in questo capitolo!XD Insomma, sei stata paziente fino al momento giusto. La drammaticità tra questa coppia mi sembra fondamentale, non so te. Diciamo che potrebbero essere un mix esplosivo di parecchi sentimenti. Con loro non ci si annoia MAI! Spero di poter leggere presto la tua storia! Grazie! Un bacio!

Terrastoria: Allleeeee! Tra poco invaderemo questo Fandom con la nostra presenza! Dobbiamo solamente trovare una trama... Ti ringrazio di cuore per i complimenti. Essendo Astoria così sconosciuta mi piace il fatto che alla gente stia simpatica. Farla crescere è l’obbiettivo che mi sono prefissata sin dall’inizio di questa fic! Grazie tesoro! Un bacio!

Katia37: Katia! Grazie mille! *_* Fortunatamente non dovrai pazientare troppo per il prossimo capitolo, solamente una settimana. Ce la farai? Grazie ancora! Un bacio!

 

Ringrazio inoltre chi ha aggiunto la storia ai preferiti, chi tra le seguite e chi ha semplicemente letto.

Niente da aggiungere se non...ci vediamo il diciotto!

Cà.

 

   
 
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