Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Sia_    23/05/2020    2 recensioni
Il gemello sorride di nuovo, Hermione non lo vuole vedere, ma lo sa che sta sorridendo compiaciuto: la mano che le sta torturando la schiena, adesso viene ad accarezzarle il capo con dei movimenti affettuosi, è grande e calda. Arrossisce sotto quel tocco, ruotando un poco il volto per cercare di intercettare gli occhi del ragazzo.
“Io sono sempre bravo.” le fa notare con una smorfia divertita, lanciando lo sguardo al prato del castello: forse perché sta guardando, che cattura l’attenzione di Harry e Ron, che stanno parlottando con Ginny e Luna. Alza la mano libera per salutarli, Hermione lo imita subito dopo, “Però questa è la prima volta che mi dici che sono stato bravo, è un po’ più speciale.” sussurra, sorridendo agli amici che rispondono con un paio di grida.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Through the window


“Ti ho visto.” Hermione non ha bisogno di girarsi per sapere che sul volto del gemello è stampato un sorriso che parte dall’orecchio sinistro e arriva a quello destro, “Ho visto che mi stavi guardando dagli spalti durante la partita.” 

Si avvicina di qualche passo, mentre la giovane è ferma alla finestra: sta guardando i campi del castello, la faccia è appoggiata ai palmi delle mani, i gomiti si issano sulla pietra fredda. È arrossita, la presenza di Fred le brucia sempre quel poco orgoglio che si è costruita nei quattro anni precedenti. Si mordicchia il labbro inferiore, quando sente la mano del gemello che si appoggia sulla sua schiena inclinata e fa su e giù. 

“Ho guardato un po’ tutti.” cerca di controbattere, togliendo un ciuffo di capelli dal viso con un soffio. Gira appena la testa per osservare il giovane che le sta affianco, che ora sta giocando con le ciocche che le coprono la schiena. 

Fred ghigna, mentre arrotola i capelli ricci di Hermione sul suo indice, “Sono stato fortunato allora.” commenta, piegandosi poi verso il suo volto, “Ogni volta che ti guardavo, perché ti guardavo, , anche tu stavi guardando verso di me.” le sussurra all’orecchio, sicuro di averla fatta arrossire. La giovane, per tutta risposta, si gira verso di lui con un broncio imbarazzato, le guance che ormai vanno a fuoco. Incontra il sorriso di Fred, che illumina tutto quel corridoio vuoto. 

Hermione rompe lo sguardo, torna a guardare fuori dalla finestra con poco interesse, perché la sua attenzione è totalmente focalizzata sulla mano che Fred ha sulla sua schiena, “Sei stato bravo.” riesce a sussurrare, mandando giù il suo orgoglio tutto insieme: non riesce più a tenerlo nascosto, a fronteggiare quella marea di capelli rossi che la insegue da tutte le parti con un ghigno malefico sul volto. 

Il gemello sorride di nuovo, Hermione non lo vuole vedere, ma lo sa che sta sorridendo compiaciuto: la mano che le sta torturando la schiena, adesso viene ad accarezzarle il capo con dei movimenti affettuosi, è grande e calda. Arrossisce sotto quel tocco, ruotando un poco il volto per cercare di intercettare gli occhi del ragazzo. 

“Io sono sempre bravo.” le fa notare con una smorfia divertita, lanciando lo sguardo al prato del castello: forse perché sta guardando, che cattura l’attenzione di Harry e Ron, che stanno parlottando con Ginny e Luna. Alza la mano libera per salutarli, Hermione lo imita subito dopo, “Però questa è la prima volta che mi dici che sono stato bravo, è un po’ più speciale.” 

La giovane nasconde un broncio dietro al palmo della mano, mentre il cuore comincia a batterle forte nel petto: ancora una volta, il gemello ha abbattuto tutte le sue difese, tutte le sue frasi fatte, i suoi scudi. Abbassa la mano, smettendo di salutare i propri amici: adesso che è libera può cercare le dita del gemello. Si incastrano per un secondo, il contatto le provoca solletico alla pelle, la fa quasi ridere. Il gemello ghigna, lanciando un cenno a George, che sta correndo con Lee sulla sponda del lago. 

Hermione sta ringraziando Merlino di essere al secondo piano: è abbastanza distante dai suoi amici per evitare di far vedere anche a loro quel rossore sulle guance, abbastanza per non palesare quello che sta accadendo tra loro. I loro mignoli stanno ruotando uno intorno all’altro, in una specie di danza a cui il gemello presto mette fine. Riporta la sua mano sinistra sulla schiena della giovane, la accarezza su e giù di nuovo, l’indice è quello che fa da capo alle altre dita: segue la colonna vertebrale con calma, raggiunge le spalle e poi torna verso il basso, marchiandole il fianco destro. Hermione deglutisce, stringendo la mano appena liberata sulla pietra fredda. 

Il ragazzo fa qualche passo verso il muro alle sue spalle, mettendosi proprio dietro alla giovane, muovendole l’orlo della gonna, “Fred?”

“Cosa vedi dalla finestra?” le chiede tranquillamente, mentre con la mano destra comincia ad accarezzarle la coscia: sta salendo piano piano, sentendo il respiro della giovane che si fa più silenzioso,  finendo per annullarsi. È focalizzata sul gemello, che ora le sta accarezzando la natica: il pollice chiude la fila, è il dito più lento di tutti ed è particolarmente consapevole di quella presenza, “Hermione, cosa vedi alla finestra?” chiede di nuovo con un ghigno sul volto, mentre stacca la mano dalla pelle della giovane: usa l’indice per allargarsi la cravatta che porta al collo, accovacciandosi dietro di lei. 

“Ci sono… Ci sono Harry e Ron.” si sforza di dire, mentre la sua gonna viene alzata di nuovo e le labbra di Fred le lasciando un bacio sulla pelle, “Stanno parlando con Ginny e Luna.” 

“Li ho visti, dimmi qualcosa che non ho visto.” il gemello le risponde con serietà, anche se è intento a fare ben altro: le sposta l’elastico delle mutande di qualche centimetro e posa le labbra sulla parte appena scoperta con un sorriso; lo sa che, qualche centimetro più in alto, Hermione sta prendendo fuoco. 

“C’è George.” 

“Sicura che sia George?” Fred ghigna, mentre la giovane muove le gambe come risposta. 

“Forse dovrei andare a chiederglielo, per sicurezza.” risponde comunque, cercando di rialzarsi dalla posizione, ma la mano sinistra del gemello la tiene ferma, “Non ti muovere di qui.” le dice, non è una imposizione, non è una supplica, non è proprio niente di quello che dovrebbe essere. Hermione sorride colpevole, appoggiando le braccia alla pietra fredda e nascondendo il volto. 

“Chi c’è, oltre a George?” le chiede, mentre l’indice della mano destra sale verso l’interno coscia, la mano sinistra le sta tenendo la gonna ripiegata. La giovane all’inizio fa fatica a connettere, perché le dita del gemello la stanno toccando. C’è un velo che le separa dalla pelle, ma è come se fosse inesistente, non pervenuto, inutile. A quel punto, Fred riesce ad incastrare l’orlo della gonna nell'elastico. 

“C’è Lee.” sussurra Hermione, mordendosi le labbra. Ha una voglia matta di urlare al gemello: non ha niente per cui essere arrabbiata, niente per cui valga la pena alzare la voce, ma quella situazione la sta facendo sentire in svantaggio, “Stanno correndo nell’acqua, probabilmente si sono bagnati anche i pantaloni: dovresti essere lì con loro, ti bagneresti i pantaloni.”

“Hai ragione, dovrei proprio essere lì con loro.” Fred le fa da eco, mentre le sue mani corrono all’elastico dell’intimo della ragazza e lo tirano verso il basso. Hermione arrossisce sulle guance, ma non si sposta, non fa niente: ogni sua barriera è caduta, è stata definitivamente sconfitta. 

Hermione smette di guardare, di riferire: chiude gli occhi, perché questa volta l’indice di Fred la sta toccando, non c’è niente che difende malamente la sua pelle. Si accorge, mentre deglutisce e non ha più saliva, che il tocco di prima non ha nulla a che fare con quello di adesso. Piega appena le ginocchia, abbassandosi di qualche centimetro. Vorrebbe sprofondare, perché le sta piacendo, perché sicuramente il gemello sta ridendo davanti al suo annientamento, perché non ha modo di controbattere. 

“Che altro vedi?” Fred torna a parlare, il suo tono di voce è caldo e piacevole, Hermione si rende conto che vorrebbe continuare a sentirlo parlare ancora e ancora, senza sosta. 

“C’è Dean che sta lanciando sassi nel lago con Seamus… Ginny mi sta facendo cenno di raggiungerli.” 

“Vuoi andare?” torna a baciarle la pelle, mentre l’indice si sposta dal clitoride della ragazza per inumidirsi al meglio. Sorride, quando si rende conto di quanto la ragazza sia bagnata. 

Si morde il labbro, arrabbiata. Che razza di domanda è? Come potrebbe preferire… Scuote il capo, mentre il pollice di Fred entra dentro di lei e l’indice torna verso il suo punto sensibile, “Hermione, vuoi andare o no?” 

“No, non voglio andare.” 

“Allora dille che non vai.” 

Hermione fa un cenno alla sua amica, usa la mano destra per dirle che arriva dopo: è una specie di bugia, perché non sa bene quando sia quel dopo. Magari, quel dopo non arriverà mai. Mentre le risponde e osserva il sorriso di Ginny si chiede quante cose possano fare le dita: Fred, qualche centimetro più in basso, le sta dando un esempio della bravura manuale. 

“Mi sta sorridendo.” Hermione torna a parlare, il viso è ancora appoggiato all’avambraccio sinistro, mentre il braccio destro è disteso verso l’alto, la mano penzola senza sapere cosa fare. A muoversi sono le sue gambe, le uniche che effettivamente possono provare un’emozione. Se urlasse, se ne accorgerebbero tutti. 

George, che si gira con un ghigno divertito verso di lei qualche secondo dopo, probabilmente lo sa già e questo la fa arrossire ancora un po’. L’imbarazzo tuttavia non ferma il suo piacere, anzi forse lo intensifica: non riesce a non pensare che potrebbero essere beccati da un momento all’altro, che non è il caso di stare lì in mezzo ai corridoi, ma poi si rende conto che a quell’ora di un sabato pomeriggio sono tutti in giro o per i prati o a Hogsmeade. La sua parte razionale si annulla totalmente, si lascia andare, la mano destra che penzolava senza vita ora si aggrappa alla pietra del castello per evitare di cadere, il suo viso sprofonda nel braccio. Alla finestra, non c’è più niente da vedere. Sono le cose che sta immaginando, che sta provando, che Fred le sta facendo sentire, che sono da vedere e vivere. 

Le ginocchia le si piegano, stringe le labbra e gli occhi nello stesso momento, mentre il gemello le morde appena la pelle della natica con un certo compiacimento, sentendola venire nelle sue mani. Rallenta il suo movimento, fino a fermarsi completamente quando lei lascia scappare un sospiro rumoroso. Ghigna, alzandole di nuovo le mutande e abbassandole la gonna, facendola tornare presentabile. 

“Sei stata brava.” le sussurra all’orecchio, emergendo di nuovo al suo lato come se nulla fosse successo. 

“Mi hai appena fatto infrangere otto regole della scuola.” gli fa notare, ancora arrossata. In qualche modo riesce a rimettersi in piedi, le sue dita adesso toccano il contorno della finestra. Ha un cipiglio arrabbiato sul volto, ma il gemello sa che quella è solo l’ennesima maschera. 

Scuote il capo, passandole un braccio dietro la schiena per avvicinarla e lasciarle un bacio sulle labbra, “Ti aspetto nella Stanza delle Necessità stanotte, non tardare.” le sussurra, smuovendole i capelli con la mano sinistra. Hermione arrossisce, mentre il giovane la lascia andare. 

Non lo sa ancora che, qualche metro più giù, tutti hanno notato il loro bacio, per questo non si preoccupa delle grida e dei fischi che arrivano dal prato. Insegue il gemello, che la sta salutando con la mano destra, quella mano destra

“Non verrò.” gli dice, raggiungendolo con una smorfia imbarazzata sul volto. 

“Va bene, non venire.” Fred sorride, le passa il braccio sinistro sulle spalle e aspetta che la strega incroci le loro dita in una stretta. Osservando il suo viso non riesce a trattenersi, le lascia un veloce bacio sul capo, che sa tanto di qualcos’altro, non sa di un non verrò, e nemmeno di un non venire. Perché Hermione, con tutte le sue difese rotte e spezzate, ci sarebbe andata da Fred, ci sarebbe sempre andata.

 


Devo studiare, ma non ho voglia. Devo mangiare, sono in ritardo, ho un mucchio di cose da fare, ma Fred ed Hermione mi riempiono la testa. Ora sparisco, giuro. 
Ringrazio chiunque abbia letto la storia, 
Sia 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sia_