Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: evil 65    24/05/2020    20 recensioni
È passato un anno da quando i Guardiani hanno sconfitto Pitch Black.
Jack Frost è ormai una Leggenda a tutti gli effetti, e cerca di bilanciare la sua nuova posizione di Guardiano del Divertimento con la vita di tutti i giorni.
Tuttavia, l’improvvisa apparizione di un vecchio che afferma di essere Padre Tempo segnerà una brusca e inattesa interruzione dal periodo di tranquillità: secondo l'uomo, Pitch Black sta costruendo un’arma abbastanza potente da far sprofondare l’intero universo in una nuova Dark Age.
C’è solo un piccolo dettaglio: Pitch Black è ancora intrappolato nel suo regno…
(Crossover tra Le 5 Leggende, Frozen, Dragon Trainer, Ribelle - The Brave e altre opere)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The War of Ice and Nightmares'
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Finalmente, eccovi un nuovissimo capitolo! Vi auguriamo una buona lettura, fateci sapere cosa ne pensate in un commento!



Capitolo 12 - Once upon a time…

99114137-3250247028374824-1611904421644468224-n  

"Here we are, don't turn away now 
We are the warriors that built this town 
Here we are, don't turn away now 
We are the warriors that built this town 
From dust..."

Imagine Dragons - Warriors

<< Sul serio… dovevi davvero colpirmi così forte? >>
Quella domanda fuoriuscì dalla bocca di Hiccup Haddock III in maniera piuttosto ovattata, probabilmente a causa del fatto che si stesse tenendo il naso da ormai dieci minuti buoni, al fine di evitare una copiosa fuoriuscita di sangue. Maledizione, quella Merida aveva davvero un bel gancio destro, sicuramente non aveva nulla da invidiare a quello di sua moglie.
Le principesse non avrebbe dovuto essere raffinate? Almeno, così le avevano sempre rappresentate le storie e i mercanti che giungevano da oltre oceano.
"Evidentemente non ne hanno mai incontrata una di persona" pensò con aria visibilmente stizzita, mentre lanciava un'occhiataccia in direzione della rossa.
<< Hai una bella faccia tosta! >> esclamò Merida, con i pugni sui fianchi. << Tieni tra le braccia ogni ragazza che incontri!? Era assolutamente inappropriato e indice del più vile tentativo di approfittarne! >>
<< Quindi avrei dovuto lasciarti svenuta in una foresta, con il rischio che quello psicopatico tornasse a prenderti? >> domandò incredulo il vichingo, reprimendo un'ondata di irritazione.
<< Tu...! >> La principessa lo indicò, ma poi esitò a rispondere: era difficile per lei trovare qualcosa che potesse contestare quell'affermazione. << Be', c'era modo e modo, ecco…e avresti dovuto pensarci! >>
Hiccup rilasciò un sospiro rassegnato, ormai conscio che quella ragazza fosse troppo testarda per poter ammettere di essere nel torto.
Affianco a lui, Astrid si ritrovò incapace di trattenere una risata, cosa che spinse il vichingo a guardarla con un'espressione impassibile.
<< Non hai intenzione di aiutarmi? >> borbottò miseramente.
In tutta risposta, la moglie si limitò a sorridergli brillantemente.
<< Chi, io? Assolutamente no, stai già facendo un ottimo lavoro >> rispose innocentemente.
Poco più indietro, Elsa era impegnata in una discussione altrettanto accesa con una certa coppia di giovani donne dall'animo frizzante.
<< Ciò che avete fatto è stato a dir poco sconsiderato >> disse con tono di rimprovero, rivolta soprattutto nei confronti della sorella.
<< Io volevo solo dare un senso a quello che stava succedendo >> ribatté Rapunzel, tormentandosi le mani << non avevo la minima idea che quel vortice fosse un portale! Anche se, considerato tutto quello che mi è capitato negli ultimi anni, avrei dovuto intuirlo. Sul serio, non ci ho pensato... e non credevo nemmeno che Anna mi avrebbe seguita! >>
<< Be', che altro avrei dovuto fare, lasciarla andare da sola? Poteva finire nei guai! >> esclamò la suddetta rossa, tentando di difendersi.
Il Quinto Spirito si portò una mano alla fronte, incapace di trattenere un gemito.
<< Anna, ora sei la regina di Arendelle. Devi capire che le tue azioni hanno conseguenze che influenzeranno la vita di centinaia di persone! >> dichiarò con enfasi. << Ti sei fermata a pensare a quale potrebbe essere lo stato attuale dei tuoi sudditio peggio, di Kristoff ed Eugene? Potrebbero pensare che siate entrambe morte! >
La regina la fissò incredula, non riuscendo a credere di aver udito quell'uscita. << Parola mia, mesi che non ci vediamo e la tua capacità di usare il tatto continua ad essere... raggelante. >>
Elsa la scrutò in silenzio per quasi dieci secondi buoni.
<< Dio, sei peggio di Jack >> sospirò miseramente, massaggiandosi la fronte con il palmo.
<< Jack? >>
Sua sorella inarcò le sopracciglia, assolutamente perplessa. Elsa si limitò a puntare davanti a sè, ove il suddetto albino era impegnato a parlare con un coniglio antropomorfo alto quasi due metri.
Inutile dire che la donna era rimasta non poco sorpresa dallo scoprire che quello strano essere fosse proprio il Coniglietto di Pasqua. Se lo era sempre immaginato un po' più… adorabile.
<< Jack Frost, lo Spirito dell'Inverno >> rispose in modo apparentemente disinteressato. << E come te, ama creare giochi di parole legati al ghiaccio. >>
<< Cosa!? Lo stesso Jack Frost di cui mi leggevi da bambina?! >> sussurrò Anna, con gli occhi che le brillavano. << L’indiscusso signore dell’inverno?! Oh, Elsa, ma questo è fantastico! E assurdo! E straordinario! E... >>
<< Incredibile >> concluse e Rapunzel, altrettanto stupita dalla dichiarazione della cugina. Proprio come lei, era sempre stata affascinata dai miti e dalle leggende riguardanti personaggi come l’Omino del Sonno, Babbo Natale e lo stesso Jack Frost, una credenza che nel corso del tempo era riuscita a trasmettere anche a suo marito.
Inconsciamente, l'ex regina di Arendelle si ritrovò a sorridere.
<< Sì, è piuttosto incredibile >> ammise con un sottofondo di divertimento, prima di rendersi conto di cos’aveva appena detto. << Che là fuori ci fosse qualcuno come me >> aggiunse rapidamente, incapace di trattenere un rossore imbarazzato.
<< Oh, non ci provare >> sbottò Anna, avvolgendole un braccio attorno al collo e spiando Jack da lontano << È quello lì con i capelli bianchi e quello strano bastone in mano, giusto? È carino da morire, sorellona! >>
<< Anna, tu sei sposata >> sibilò il Quinto Spirito, incapace di trattenere un rossore.
<< Be’, in verità non ancora… e poi, ha solo fatto un'osservazione che personalmente condivido >> replicò Rapunzel. << E non lo diciamo per noi, ma per te. >>
Elsa inarcò un sopracciglio.
<< Non capisco cosa intendi >> disse con un'espressione visibilmente confusa.
La regina e la principessa si guardarono l’un l’altra, senza parole. Sapevano entrambe che l’ex sovrana di Arandelle fosse piuttosto acerba quando si trattava di certe questioni, ma fino a quel punto...
<< Be', ecco, Elsa, quello che stiamo cercando di dire è... >>
<< Vogliamo capire se piace anche a te, sorellona! >> la interruppe Anna. << E considerato come sei arrossita prima... >>
<< Non sono arrossita >> ribatté prontamente il Quinto Spirito, incrociando ambe le braccia davanti al petto. << E ho già capito dove voi due vogliate andare a parare…e la mia risposta è no! >>
Prima che la coppia di donne potesse aprire bocca, fece loro segno di lasciarla continuare.
<< Lo ammetto, è piuttosto carino… ma il semplice fatto che abbiamo entrambi gli stessi poteri non la ritengo una ragione sufficiente per perseguire un corteggiamento >> concluse con tono risoluto.
<< Ma certo, hai perfettamente ragione >> replicò la principessa perduta, annuendo in totale accordo. << Ma è un ottimo punto di partenza! Quello che intendo è... perché non provare a conoscerlo? Dopotutto, hai finalmente la possibilità di parlare con qualcuno che capisce davvero cosa voglia dire avere dei poteri come i tuoi. Potresti pure chiedergli qualche consiglio! Sai…da uno Spirito ad un altro. >>
Elsa volse alla cugina un'occhiata incerta, come se non fosse sicura del modo corretto in cui risponderle. Passò brevemente lo sguardo da lei a Jack, per poi scuotere rapidamente la testa.
<< Abbiamo altre questioni di cui occuparci. Al momento, l'esistenza o meno di una mia vita amorosa è l'ultimo dei nostri problemi. Caso chiuso >> disse freddamente, zittendo ambe le donne con uno sguardo.
Queste si guardarono l'un l'altra con espressioni rassegnate, prima di annuire lentamente.
 
                                                                                                                         * * *  

<< Come... come, IN NOME DI TUTTE LE UOVA DI PASQUA! >> sbottò sonoramente E. Aster Calmoniglio, affianco allo Spirito Invernale << Come cavolo ti è venuto in mente di portarti dietro quella... quella combriccola! >>
<< Wow, rilassati, Coda di Cotone >> rispose Jack con uno dei suoi classici ghigni. << L'hai detto tu stesso, ci troviamo in una situazione disperata. Per quale motivo avrei dovuto rifiutare il loro aiuto? >>
<< Per quale motivo!? Ma li hai visti!? Sono dei ragazzini! Dei mortali! >>
<< Tecnicamente, anche io sono un ragazzino >> osservò Jack, internamente divertito dalla sfuriata del Secondo Guardiano. << Inoltre, solo due di loro sono mortali, posso assicurarti che la bionda è uno spirito al cento per cento. >>
<< Oh, sì, certo, uno spirito di universo alternativo di cui sappiamo poco o nulla. E allora andiamo a raccattarne altri, già che ci siamo! >
Frost si limitò a roteare gli occhi.
<< Mi sto forse lamentando di Mr Vita e Anima? >> disse indicando un certo scheletro a pochi passi da loro.
Skellington era occupato a discorrere con Dentolina e Maui, e pareva molto interessato ai racconti piuttosto energici del semidio, che non perdeva occasione per muoversi e atteggiarsi col proprio muscoloso corpo.
Il Coniglio Pasquale alzò gli occhi al cielo e si tormentò il muso con le mani. << È una situazione completamente diversa, okay? Quella maledettissima cozza ci ha seguiti senza darci nemmeno la possibilità di protestare! >>
Lo Spirito dell’Inverno lanciò una rapida occhiata in direzione dello scheletro vivente. Non era certamente la cosa più strana che avesse mai visto, ma poteva tranquillamente guadagnarsi un posto tra le prime dieci.
<< E questa, ehm… cozza ha un nome? >> chiese incuriosito.
Calmoniglio tirò un sospiro.
<< Jack Skellington... o Jack O' Lantern, per i mortali. Re delle Zucche e Spirito di Halloween. >>
Al sentire tali parole, Frost lo fissò con gli occhi strabuzzati.
<< Mi stai dicendo che esiste un altro Jack capace di irritarti tanto quanto me? >> disse con un tono di voce apparentemente ferito. << Stai forse cercando di sostituirmi? Coda di Cotone, pensavo che la nostra rivalità fosse qualcosa di speciale... >>
<< Oh, ma va' a farti un giro sulla slitta, e magari portati dietro quel presunto spirito... >>
Il Pooka scrutò Elsa da lontano, e non poté fare a meno di mettere sù un sorrisetto. << Però, Frost, hai un certo buon gusto o sbaglio? >>
Le guance del Quinto Guardiano si tinsero lievemente di rosso.
<< Non farti venire strane idee, è solo un'amica… conoscente… alleata >> azzardò, prima di annuire a se stesso << Sì, decisamente un'alleata. Mi ha offerto il suo aiuto e io ho accettato, tutto qui. >>
<< È così che lo chiamate voi giovani, al giorno d’oggi? “Allearsi”? >>
Per un attimo, Jack credette di potersi strozzare con la propria saliva. << Senti, non nego che sia una bella ragazza… MOLTO bella, in realtà… e il fatto che abbia poteri di ghiaccio aggiunge sicuramente punti a suo favore… inoltre, ha una personalità molto premurosa e gentile… >>
Sì fermò di colpo, notando lo sguardo divertito del Coniglietto di Pasqua.
Arrossì ancora più intensamente e aggiunse: << Ma è totalmente fuori dalla mia portata! >>
<< Totalmente... fuori... dalla tua portata? >> ripeté l’altro, incredulo << Ma ci pensi sul momento a queste idiozie oppure ti nascono spontanee? Per quale motivo dovrebbe essere fuori dalla tua portata? Siete entrambi due spiriti dalla forma di adulti vaccinati! >>
<< E lei è una regina >> ribatté il Guardiano, con un sonoro sbuffo. << Ex regina, in realtà… ma il punto resta. È una donna di sangue reale con un forte senso del dovere, mentre io sono… be’, me: un ragazzino che passa le sue giornate a imbrattare le case di ghiaccio e giocare a palle di neve con i bambini. Non penso che siamo molto compatibili. >>
<< Hai almeno provato a conoscerla a fondo e ad appurare quello che dici, invece di basarti su semplici paturnie personali? >>
Jack lo scrutò lateralmente.
<< Non ne abbiamo davvero avuto l'occasione, sai? Eravamo un po' impegnati ad evitare la fine del multiverso >> ribatté sarcasticamente.
<< Un motivo in più per cui ritengo che questi tuoi film mentali da eterno adolescente in piena pubertà siano del tutto infondati >> replicò Calmoniglio, incrociando le braccia << Ho la sensazione che dovremo attendere un po', prima che Ombric se ne salti fuori con una qualche soluzione per distruggere quei frammenti infernali... quindi, avrete tutto il tempo per socializzare a dovere. >>
Lo Spirito Invernale fece per controbattere, ma in quel momento la fila di persone si fermò di colpo, e così capì che erano arrivati all'infermeria della base.
Nord aprì la porta, rivelando la figura di Ombric ancora stesa su un letto. Una volta resosi conto della loro presenza, l'uomo si alzò in piedi e sorrise in modo raggiante.
<< Nord, vecchio mio, vedo che siete tornati! >> esclamò, per poi dare un'occhiata curiosa al gruppo di bizzarri individui che si trovavano alle spalle del Primo Guardiano. << E, a quanto pare, avete portato degli amici. >>
Rapunzel fissò il vecchio con fare curioso, poi lanciò un'occhiata a Sandy e poi di nuovo a lui. << Voi... dovete essere Padre Tempo, giusto? O qualcosa di simile... >>
<< Dici bene, giovanotta >> rispose il mago, offrendole un sorriso gentile. << E con chi, se posso chiedere, ho il piacere di parlare? >>
La bionda restituì l’espressione dell’uomo.
<< Io sono la principessa Rapunzel, e loro…>> disse indicando le due donne affianco a lei << sono le mie cugine: Anna ed Elsa, rispettivamente la regina di Arandelle il Quinto Spirito della Foresta Incantata. >>
<< È un onore, signore >> disse Elsa, compiendo un inchino solenne. Venne presto imitata dalla sorella, la quale borbottò un rapido: << Sì, quello che dice lei. >>
Ombric ridacchiò divertito, per poi posare lo sguardo su una certa coppia di vichinghi. << E voi? >>
<< Astrid Hofferson, al vostro servizio! >> esclamò la bionda << Ah, e lui sarebbe solo mio marito e il capo del nostro villaggio, Berk. Ma nulla di importante, piccoli dettagli… >>
<< Astrid! >> protestò il ragazzo, contrariato. Poi, si rivolse al vecchio. << Mi chiamo Hiccup Horrendous Haddock III. E questi due sono Sdentato e Tempestosa. >>
I draghi, all’udire i loro nomi, si fecero avanti con un verso. Sdentato si avvicinò ad annusare Padre Tempo e gli rifilò una leccata in volto, innalzandosi sulle zampe posteriori.
<< Sdentato! >> lo riprese l’amico umano, fortemente imbarazzato.
Con suo sollievo, tuttavia, l'uomo non sembrò per nulla infastidito dalle attenzioni del drago e si limitò a ridere di gusto.
<< Non preoccuparti, ragazzo, mi sono sempre piaciute le creature magiche >> disse con voce affettuosa, mentre accarezzava delicatamente la testa del rettile.
Poi, i suoi occhi incontrarono un paio di orbite vuote.
<< Skellington? Hanno reclutato pure te? >> domandò sorpreso.
<< Certamente, signor Ombra! Uno dei frammenti si è schiantato nel mio regno, e Babbo Nachele e Saltellante si sono ritrovati lì. Non potevo assolutamente negare il mio aiuto, so bene quanto Black possa essere insidioso. >>
Lo scheletro allungò la mano e gliela strinse con grande energia.<< Molto lieto di conoscervi! >>
Il vecchio fece un sorriso tirato.
<< Vedo che la tua capacità di ricordare i nomi è pessima tanto quanto quella del mio Skellington. E per quanto riguarda il gigante? >> chiese voltandosi verso Maui.
Il semidio gonfiò il petto con orgoglio.
<< Io sono Maui! >> proclamò a gran voce. << Semidio del vento e del mare, eroe degli uomini e delle donne, signore dei samoani, uomo più sexy dell'anno... >>
<< Sì, sì, abbiamo capito, il nome basta e avanza >> lo interruppe Dentolina, tirandogli una pacca in testa.
Maui le lanciò un'occhiataccia, ma la Terza Guardiana si limitò a restituirgli uno sguardo innocente.
Ombric decise di non darci troppo peso e si girò verso l'ultima persona rimasta.
<< E poi ci sei tu >> disse con tono molto più serio, rivolto nei confronti di Merida.
C'era qualcosa in lei… qualcosa di familiare… e spaventoso al tempo stesso. Qualcosa che inviò un brivido lungo la spina dorsale dello stregone.
La principessa dai capelli rossi, in altre circostanze, avrebbe risposto con una presentazione altrettanto entusiasta e fiera. Invece, si limitò a stringere le mani in grembo: non si era mai sentita tanto insicura come di fronte a quello sguardo.
<< Merida DunBroch >> mormorò.
L'uomo inclinò leggermente la testa di lato e si avvicinò cautamente a lei. Fatto questo, passò brevemente la punta del proprio bastone sulla figura della principessa, e il cristallo sulla cima di esso cominciò a illuminarsi di un intenso bagliore viola.
Ombric lo scrutò con attenzione, prima di annuire a se stesso.
<< Ha l'essenza di Black dentro di lei >> disse seriamente, volgendo a Babbo Natale un'espressione sospettosa.
L'uomo annuì seriamente.
<< Purtroppo sì >> rispose il Primo Guardiano, con aria solenne. << Jack, qui, dice che giovane Merida potrebbe aver assorbito frammento di Crogiolo. >>
Gli occhi di Ombric si spalancarono per la sorpresa.
<< È la verità? >> domandò alla rossa, visibilmente preoccupato.
<< Io... >>
Merida sentì la saliva che le si seccava in gola, incapace di farle aggiungere altro. Le parole non servivano, solo una dimostrazione poteva fugare ogni dubbio. Così lambì le maniche di ciascuna delle sue braccia e le tirò su, mostrando la pelle violata dalle luminose venature azzurre e nere.
Ombric si ritrovò incapace di trattenere un sussulto.
<< Sì, è sicuramente una brutta situazione. Dimmi, bambina, com'è potuto succedere? >>
<< Io... io ero nella foresta e... ad un certo punto, dal cielo è piombato giù il frammento. Non sapevo cosa fosse... l'ho toccato e... è successo... >>
Lo stregone sospirò.
<< Aaaaah, la curiosità dei giovani. Sempre causa di così tanti problemi >> disse con tono quasi rassegnato, mentre lanciava una breve occhiata laterale in direzione di Jack.
Prima che lo Spirito Invernale potesse chiedersi a cosa si riferisse, l'uomo volse a Merida un sorriso rassicurante.
<< Non preoccuparti, bambina, penso di poterti aiutare. >>
<< Da... davvero? >> chiese lei, sgranando gli occhi << Può... può togliermelo? >>
<< Posso e lo farò >> confermò lo stregone. << Vedi, nel mio mondo ho creato un incantesimo che mi permette di estrarre l'essenza di Pitch dagli esseri umani che sono stati trasformati in Fearlings. Ritengo di poter utilizzare lo stresso principio per liberarti da quel frammento infernale. >>
Sospirò una seconda volta.
<< Sfortunatamente, questo incantesimo necessita la luce di una Luna Piena, che non ci sarà per altre dodici ore. Pensi di poter resistere fino ad allora senza dare di matto? >>
Merida si strinse forte le spalle, fortemente combattuta. Poi, qualcosa nel suo sguardo riaccese la scintilla di forza che tanto la caratterizzava. Con decisione, si risistemò le maniche dell'abito e fissò Padre Tempo negli occhi.
<< Farò in modo che le mie subdole membra non mi tradiscano finché avrò vita in corpo, signore. >>
<< È quello che speravo di sentire! >> esclamò Ombric. << Nord, avrò bisogno del tuo aiuto, dovrai portarmi al tuo laboratorio. >>
Inizialmente sorpreso, il Primo Guardino annuì risolutamente.
<< Quanto a voi... >> riprese lo stregone, volgendo la propria attenzione nei confronti delle altre persone raccolte, << Beh… avete dodici ore per fare quello che volete. Quindi… divertitevi! >>
E, detto questo, fuoriuscì dalla stanza e cominciò a seguire Babbo Natale.
Nella sala piombò per qualche istante un silenzio imbarazzante, rapidamente rotto da Dentolina.
<< Be’… io devo andare >> replicò con voce frizzante. << Devo assolutamente controllare che le mie fate stiano bene. A stasera! >>
Sandy le si affiancò, poggiando le mani sui fianchi e liberando un piccolo sbuffo di sabbia dorata. Un gesto eloquente che esprimeva perfettamente la necessità della Quarta Leggenda di allontanarsi per continuare a svolgere il proprio lavoro come Guardiano dei Sogni.
Nella stanza tornò a regnare il silenzio. I vari individui raccolti cominciarono a guardarsi l'un l'altro con espressioni incerte, non del tutto sicuro come comportarsi in una situazione del genere.
Alla fine, fu proprio un certo Spirito dell'Inverno a rompere quella quiete.
<< Quindi… qualcuno ha qualche storia interessante da raccontare? >>
 
                                                                                                                         * * *   
 
All’insaputa di tutti, un altro ospite inatteso stava zampettando per i corridoi del Polo Nord. Un ospite assai più sgradito, le cui intenzioni erano tutt’altro che benevole. Al contrario, perché la mente di questa creatura era guidata da una forza maligna ed infida, capace di irretire anche gli animi più gentili.
Nascosta alla vista di Anna e Rapunzel, la mano sopravvissuta del Generale Fearling era riuscita ad attraversare il portale che aveva portato ambe le donne nell’universo di Sandy, dando al Fearling libero accesso alla base.
E sebbene la mano in questione fosse solo una piccola porzione del Generale, conteneva ancora abbastanza potere e auto-coscienza da poter comunicare con il suo padrone.
Dopo aver trovato un posto appartato - lungo le assi del soffitto di una delle numerose stanze presenti nel complesso - la creatura tentò di contattarlo.
Per un attimo vi fu solo silenzio statico. Poi, la voce profonda e cavernosa di Pitch Black riecheggiò nell’essenza stessa di ciò che restava del Generale.
<< Che notizie porti, mio fedele soldato? >> chiese l’Uomo Nero con tono apparentemente gentile.
Il Fearling non esito a rispondere.
<< Ho trovato i frammenti, mio signore >> rispose senza il bisogno di dover parlare. Tutto ciò che gli serviva per comunicare con il Re degli Incubi, al momento, erano gli ultimi brandelli di mente ancora conservati nei granelli di cui era composto.
Pitch rimase in silenzio per qualche secondo.
<< Quanti? >>
<< Tutti loro…ma sono impossibilitato a recuperarli. >>
<< Capisco >> sussurrò l’Uomo Nero, facendo trasparire una certa nota di irritazione. << Puoi condurmi da essi?  Sembra che qualcosa mi impedisca di localizzarli... forse un  qualche tipo di magia protettiva. >>
Questa volta, il Generale esitò appena.
<< Penso di poterlo fare, mio signore. Ho solo bisogno di accedere ad un portale. >>
<< Allora trovane uno >> ordinò freddamente il Re degli Incubi. << E torna da me il più in fretta possibile. >>
<< Farò come ordinate >> rispose il Fearling con tono rispettoso.
E, dopo aver pronunciato tali parole, interruppe il collegamento. Poi, fuoriuscì dal nascondiglio e cominciò a percorre il soffitto della base, nascondendosi tra le ombre.
Fu così che, troppo focalizzato sull’obbiettivo che gli era stato appena assegnato, non si rese conto di essere stato adocchiato da un certo camaleonte.
 
                                                                                                                           * * * 
 
Sotto consiglio di Jack, i vari alleati raccolti dai Guardiani erano stati tutti spostati in una delle stanze più ampie del complesso, solitamente utilizzata come deposito per i giocattoli rotti o quei prototipi che fallivano il collaudo.
Lo Spirito dell’Inverno aveva insistito sul fatto che - nell’attesa di poter distruggere definitivamente le parti di quell’arma infernale - sarebbe stato divertente poter interagire ancora un po’ con degli ospiti tanto variegati, cosa con cui Anna, Rapunzel, Maui e Skellington si erano ritrovati più che d’accordo.
Gli Yeti erano stati così gentili da fornire loro sedie, poltrone e una cioccolata calda ciascuno, accompagnata da deliziosi biscotti appena sfornati. Inutile dire che, di fronte a quella vista, pure Elsa si era ritrovata a condividere l’entusiasmo della sorella.
Attualmente, gli unici ancora restii a partecipare erano Calmoniglio e Merida, fatto reso piuttosto evidente dai loro pronunciati cipigli.
Non che a Jack importasse davvero. Era sicuro che, con il passare del tempo, anche loro avrebbero cominciato a scaldarsi.
<< Allora… chi vuole cominciare? >> chiese con un sorriso incoraggiante.
<< Oh, se permettete io! >> esclamò Rapunzel. << Perché, diamine, è un’eternità che mi tengo dentro questa cosa, e adesso ho finalmente la possibilità di sfogarmi con altre persone che non siano la mia famiglia, e credetemi, ne ho davvero bisogno, sto passando un periodo assurdo, e poi... >>
<< Rapunzel >> la interruppe Elsa, posandole gentilmente una mano sulla spalla. << Respira, o andrai in iperventilazione. >>
<< Oh, giusto… accidenti. >>
La bionda intrecciò le mani in grembo e inarcò le dita dei piedi nudi, nervosa.
<< Come stavo dicendo, per me non è affatto facile… be’, interagire con le persone senza farle sentire a disagio con la mia… personalità eccitabile, ecco. Venni rapita quando ero molto piccola e rinchiusa in una torre sperduta per quasi diciotto anni, con l’unica compagnia di una donna che credevo fosse mia madre. E tutto perché… voleva questi per sé. >>
Si strinse una lunga ciocca di capelli tra le dita e la mostrò.
L'espressione sul volto di Maui si trasformò presto in orrore.
<< Voleva rubare i tuoi capelli? >> domandò incredulo, avvolgendo la propria chioma come se fosse il più prezioso dei tesori. << Quale razza di persona degenere commetterebbe un atto così orribile? >>
<< Una persona che voleva  rimanere giovane e bella per l’eternità >> rispose la principessa, cupa << Vedete, I miei capelli…sono magici. Hanno letteralmente in sé una goccia magica appartenente al sole… >>
<< Una goccia... di sole!? >> ripeté Hiccup, incredulo << Ma non ha senso! >>
<< Non interromperla! >> lo rimbeccò Astrid, tirandogli una pacca in testa.
Rapunzel annuì in conferma.
<< Una goccia di sole che mi conferì poteri particolari. E quello più importante tra tutti…è la capacità di guarire i malati, i feriti… e rallentare l’invecchiamento. Per questo Madre Gothel mi rinchiuse per diciotto anni in una torre nel mezzo del nulla, facendomeli usare su di lei, riempiendomi la testa di bugie per controllarmi… mentendomi sul fatto che lei fosse mia madre, su quanto il mondo fosse orribile ed egoista, di quanti avrebbero voluto per sé i miei capelli e di come mi tenesse segregata in una torre… solo perché mi voleva bene. >>
Sia Elsa che Anna misero una mano sulle spalle della ragazza. Avevano già ascoltato quella storia una volta, e sapevano bene quanto il ricordare quegli eventi fosse doloroso per lei, specialmente quelli riguardanti la sua rapitrice, una donna di cui si era fidata per tutta la vita e per cui aveva nutrito un grande affetto… rivelatasi poi una serpe impostora, falsa, crudele e infida.
Jack Frost si ritrovò spiazzato dalla narrazione della bionda, disturbato dallo scoprire che una persona potesse compiere qualcosa di così atroce come rapire una bambina dalla sua famiglia e sfruttarla in quel modo meschino.
Certo, era ben conscio del fatto che simili eventi accadevano molto più spesso di quanto volesse ammetterlo, ma questa era la prima volta che incontrava una vera e propria vittima di questo deprecabile crimine.
<< Poi, però, ho incontrato… Eugene >> Un sorriso luminoso si fece strada sul volto di Rapunzel << E grazie a lui… ho visto Gothel per quello che era, e insieme… ci siamo liberati. Di lei e di questi miei poteri. Scoprii di essere la principessa perduta del regno di Corona, tornai dalla mia famiglia e nell’anno successivo incontrai anche le mie cugine, Anna ed Elsa. >>
Volse alla coppia di ragazze un sorriso smagliante, prima di rilasciare un sospiro quasi rassegnato.
 << Ma le avventure per me non erano ancora finite. Un giorno, poco prima del mio matrimonio con Eugene, entrai in contatto con delle strane rocce pregne di magia. Una volta a contatto con esse…i miei capelli riguadagnarono i loro poteri >> disse mentre sollevava un’altra ciocca. << E così, venni a conoscenza del fatto che la goccia di sole aveva un suo corrispettivo, la goccia di luna… dai poteri terribili e distruttivi. E proprio tale goccia era all’origine di quelle rocce. >>
Il suo sguardo si fece improvvisamente cupo.
<< Fui costretta a combattere contro Zhan Tiri, un malvagio demone millenario che voleva distruggere Corona per mezzo di entrambe le gocce, affiancata dalla figlia di Gothel, Cassandra, desiderosa di vendetta. Ma dopo una lunga battaglia, riuscii a portarla dalla mia parte…e insieme sconfiggemmo Zhan Tiri. Feci in modo di spedire le due gocce nel posto a cui appartenevano: il cosmo. Solo che, quando finalmente io e Eugene riuscimmo a convolare nuovamente le nozze…beh, il giorno dopo mi risvegliai ancora una volta con i miei capelli dorati. E capii che, nell’esiliare le due gocce… una parte del loro potere si era rifugiata dentro di me, e continua a scorrere tutt’ora. >>
<< Meraviglioso >> mormorò Merida, sconsolata dalle sventure che la ragazza era stata costretta a sopportare. Era come se il destino stesse cercando di prendersi gioco di lei.
<< Aspetta un momento >> si intromise Frost. << Mi stai dicendo che, in questo momento, hai la capacità di utilizzare sia poteri legati al sole… che alla luna? >>
Quando la bionda annuì con un sorriso incerto, lo spirito si ritrovò a sorridere.
<< In pratica, sei come una sorta di arma anti-Fearlings vivente! >> esclamò con evidente eccitazione.
Rapunzel sbatté le palpebre, confusa da quella reazione. << Be'... suppongo di sì... voglio dire, credo di essermela cavata piuttosto bene contro di loro... >>
<< La cosa non mi stupisce >> disse Calmoniglio, attirando l'attenzione della principessa perduta. << Se c'è una cosa che quei figli di un dingo odiano… be’, sono i poteri legati alla luce e alla luna. E tu, a quanto pare... >> continuò indicando la ragazza con un ghigno << li hai entrambi. Credimi, ragazzina, se i Fearlings avessero un Uomo Nero personale… ti assicuro che saresti tu. >>
<< Quindi per loro sarebbe… la Donna Nera? >> fece Maui, strabuzzando le palpebre << La Donna Dorata!? >>
<< Ooh, ho in mente qualcosa di meglio! >> esclamò Skellington, il teschio contratto in quella che pareva un'espressione eccitata << Rapunzel... la Fanciulla d'Oro! Il Flagello dei Fearlings! La Sterminatrice dell’Oscurità! Questa sì che sarebbe davvero… una leggenda spaventosa e terrificante per quei poveri e miserabili spiritelli neri! >>
Scoppiò in una disturbante risata trasudante pura estasi di fronte allo scenario evocato.
Tutti ridacchiarono nervosamente, un po' a disagio a causa della reazione dello Spirito di Halloween.
<< E tu, ragazzone? >> chiese lo Spirito dell’Inverno, nel tentativo di sdrammatizzare la situazione. << Hai qualcosa di interessante da condividere? >>
<< Oh, io ho molto di più! >> sogghignò Skellington << Io… ho la MIA storia! La storia del Re del Terrore, Jack O’ Lantern! >>
Con un gesto, schioccò le dita e all’improvviso l’intera sala piombò nel buio assoluto. Rapunzel soffocò un urlo, mentre centinaia e centinaia di lanterne luminose a forma di zucche si accendevano dal nulla, disseminandosi attorno a loro.
Jack Skellington si portò al centro del cerchio, le orbite assottigliate in un’espressione misteriosa. Schioccò le falangi e indicò il muro davanti a sé: in risposta a quel movimento, le zucche proiettarono la luce contro la parete, accanto al quale si posizionò lo spirito. Dopodiché, allungò le braccia e iniziò a narrare, utilizzando le ombre delle proprie mani per ricreare persone e oggetti.
<< Tanto tempo fa, durante i Secoli Bui, io, Jack Skellington, ero l’unico figlio di un nobile molto influente delle lande scozzesi. Profondamente annoiato e insofferente a quella vita oziosa e ostentatrice di eccessi, pieno di desiderio di realizzarmi da solo, scelsi senza nessun indugio di abbandonare la casa natale, il titolo nobiliare e l’eredità familiare, per poi mettermi in viaggio in cerca di uno scopo. Fu così che raggiunsi un piccolo paesino sperduto del Galles, ove entrai nelle grazie del fabbro del luogo e di un burbero agricoltore di zucche che aveva la sua casa fuori città, in campagna. >>
<< Zucche… non mi dire >> commentò sottovoce Merida, lanciando un’occhiata a qualche lanterna.
<< Decisi, spinto da curiosità, di imparare i loro mestieri, e, nonostante le mie origini nobiliari, fui un lavoratore instancabile e molto capace. Così, prima della loro prematura morte, decisero di affidarmi le loro attività. >>
<< Tutto da solo? >> fece Elsa, con aria inizialmente dispiaciuta.
<< Oh, al contrario! >> replicò Skellington. << All’inizio sì, fui molto solo… finché un giorno, non trovai sul ciglio della strada un povero cagnolino denutrito e brutalmente abbandonato. L’accolsi con me e gli diedi il nome di Zero…e da quel giorno, diventammo inseparabili amici. >>
<< Che carino! >> esclamò Anna, osservando l’ombra del cane riflessa sulla parete. << Forse un po’ strano, con quel nasone grosso e appuntito… ma comunque carino! >>
<< Ah, sì… il tuo cane fantasma col naso alla Rudolph >> si ricordò Calmoniglio. << Tutto molto commovente e interessante… ma questo cos’avrebbe esattamente a che fare con il tuo essere diventato Re delle Zucche? >>
Una nuova figura fece capolino nella luce della stanza: quella del giovane Skellington immerso in una coltre di libri e intento a costruire qualcosa.
<< Io sono sempre stato molto affascinato dall'occulto… e utilizzavo le mie capacità per realizzare decorazioni, costumi e oggetti ispirati a mostri e creature spaventose. Oh, e naturalmente non perdevo occasione per mostrarli ai miei compaesani e intrattenerli con spaventosi scherzi! >>
<< Amico, tu mi piaci >> stabilì Jack Frost, ostentando un ghigno che fece rilasciare un sonoro gemito al Coniglietto di Pasqua.
Skellington ridacchiò, prima di farsi improvvisamente serio.
<< La mia vita cambiò radicalmente… quando conobbi Pitch Black. >>
Al che, l’espressione sul teschio dello Spirito di Halloween si fece cupa, mentre sullo sfondo appariva un’ombra che il Secondo e il Quinto Guardiano conoscevano fin troppo bene.
<< Giunse da me una notte, come in molte altre notti in molte altre case, per portare con sé la paura… ma in me non ne trovò. Io non lo temevo come lo temevano gli altri, anzi! Come vi ho accennato, all’epoca ero molto affascinato da tutto ciò di cui – normalmente - i comuni umani erano terrorizzati… e la figura dell’Uomo Nero non faceva alcuna eccezione. La cosa lo stupì … ma non per molto. In poco tempo, nella sua perversa mente cominciò a formarsi un piano diabolico >> continuò con un sospiro. << Mostrandosi sorpreso e fingendosi allietato dai miei interessi, disse di vedere in me del potenziale, e che voleva il mio aiuto per realizzare uno scherzo che avrebbe potuto spaventare milioni di persone. E io…accettai. >>
<< Accettasti!? >> gli fece eco Rapunzel, sconvolta.
<< Per me… era solo un gioco. Un’avventura, se vogliamo. O più semplicemente… un’occasione. L’occasione di vedere finalmente realizzata quella che era sempre stata la mia più grande aspirazione: rendere il terrore…un’arte >>  disse mentre alzava un mano scheletrica verso il soffitto e la chiudeva a pugno. << Mi fidai di Pitch e della sua presunta buona fede, e accettai la sua proposta. Riuscii a convincere alcuni abitanti del mio paesino ad aiutarci e scegliemmo di realizzare il tutto nei giorno dei morti, per offrire a ciò che stavamo per fare un significato ancora più pauroso! Insieme, creammo maschere, abiti, costumi, ma non solo… ogni singola tradizione di Halloween. Fu tutto frutto di un gran lavoro di squadra, delle nostre menti creative. Tuttavia… io ebbi modo di superare tutti gli altri, realizzando un oggetto sì semplice…ma speciale al tempo stesso. >>
Skellington tese la mano scheletrica di fronte a loro: in uno scoppio di fuoco, sopra di essa apparve una zucca lanterna molto più grande di tutte le altre lì presenti, e molto più luminosa.
<< Questa… è la Jack O'Lantern. L’originale, la prima da me mai creata. Un oggetto... in cui avevo riversato tutto il mio genio, la mia fede e le mie energie. Un tempo, azioni del genere permettevano agli uomini di accedere alla propria natura spirituale … e così accadde anche per me. Quella zucca divenne intrisa della mia stessa essenza, diventando magica. >>
<< Pff… meglio il mio amo >> borbottò Maui sottovoce, mentre il Re delle Zucche riprendeva a raccontare.
<< Ma tutti quegli apparenti festeggiamenti non erano altro che parte integrante del diabolico piano ideato da Pitch: maschere e costumi furono intrise della sua magia nera, e acquisirono il potere di trasformare coloro che le indossavano in mostri malvagi e assetati di sangue. Fu così che gli abitanti del paesino, una volta che le indossarono…si trasformarono nei mostruosi abitanti della Città di Halloween. Controllati mentalmente da Black, cominciarono a seminare terrore per i villaggi circostanti, rafforzando ulteriormente il potere dell’Uomo Nero. >>
Skellington assunse un’espressione mesta e si portò le mani al petto in un gesto di dramma teatrale. Eppure, il rammarico nel tono della sua voce e la tristezza nel suo sguardo erano alquanto sinceri.
<< Black mi convinse che questo era sempre stato ciò che volevo, fin dall’inizio, e che per portarlo avanti non mi sarei dovuto fare alcun tipo di scrupolo. Così… indossai il mio costume… e diventai così. >>
Si sollevò in tutti i suoi due metri di altezza, mentre le luci delle lanterne si coloravano di rosso, conferendogli un’aria ancora più terribile e sinistra.
<< Ben presto, tutto il paesino venne corrotto dall’influenza dell’Uomo Nero, trasformandosi in quella che oggi è la Città di Halloween: gli spiriti malvagi creati da Pitch - e guidati da me - minacciarono di riversarsi in tutto il mondo. In quest’ora buia, solo uno fra tutti loro fu in grado di aprirmi gli occhi. Zero cercò di farmi rinsavire con i suoi abbai e ululati, trasportando con sé la Jack O'Lantern che avevo così faticosamente creato. Purtroppo, Pitch comprese subito quali fossero le intenzioni del mio compagno… così lo uccise brutalmente di fronte a me, e distrusse la zucca. >>
Tale dichiarazione fu seguita da un sussulto scioccato ad opera di ogni ascoltatore, i quali volsero allo spirito sguardi di profonda simpatia.
Dopo un momento di esitazione, questi ricominciò a parlare con voce molto più affettuosa.
<< Tuttavia, il desiderio di Zero di aiutarmi, di tornare da me e avvertirmi… fu talmente forte da permettergli di rinascere sottoforma di fantasma. Non solo! Scoprì che il potere della Jack O’ Lantern che stava trasportando… si era riversato nel proprio naso. >>
<< Che da quel momento in poi cominciò a illuminarsi >> realizzò Calmoniglio.
<< Proprio così >> confermò Skellington, annuendo energicamente. << Zero riuscì a sfruttare quella scintilla per ridare completa forma alla lanterna…e me la consegnò. Presto venni avvolto dalla sua luce calda e splendente, e allora compresi. Compresi quale errore e sbaglio avevo commesso. Il mio desiderio non era mai stato quello di fare del male alle persone…ma semplicemente spaventarle. Toccai la Jack O’Lantern con entrambe le mani, ed essa mi fornì il potere necessario per liberarmi dall’influenza dell’Uomo Nero e per fare lo stesso con gli altri mostri, fermandone l'avanzata. >>
Volse al gruppo un sorriso privo di labbra, che per qualche ragione si rivelò piuttosto rassicurante.
<< Gli umani dei paesi circostanti mi furono molto grati... ma io non li avevo affatto salvati! Avevo solamente fermato i miei amici. Io ero Jack O’Lantern, il solo, unico e vero Re del Terrore! Così, feci in modo di spargere la voce in tutto il mondo: da quel momento in poi, se avessero voluto evitare l'avanzata degli spiriti maligni rimasti al servizio di Black, avrebbero dovuto lasciare una Jack O'Lantern accesa davanti alle loro case >> continuò con tono solenne.  << Ben presto… scoprii che la mia nuova e mostruosa forma, la Jack O’ Lantern e la paura generata dalle persone per me, mi avevano donato dei poteri straordinari. Con essi, diedi vita alla Città di Halloween dal mio paesino - oramai completamente trasformato - e la nascosi in una dimensione separata. Infine, per sdebitarmi con i villaggi circostanti, decisi di regalare loro dolci e caramelle di ogni forma e colore…dando vita alla tradizione di Halloween.  >>
Girò la testa in direzione di Jack e Calmoniglio, i quali erano rimasti ad ascoltare l’intera storia con espressioni rapite.
<< Quando voi Guardiani iniziaste a nascere, Pitch cominciò a perdere parte del proprio potere, ma si rese conto che non eravate solo voi il problema: la maggior parte della paura da lui creata con l’armata dei mostri si era indirizzata verso di me. Furioso, cercò di impossessarsi della mia città, ma oramai io ero diventato uno spirito in tutto e per tutto, molto forte e potente. Riuscii a scacciarlo e ad esiliarlo in una casa squallida e dimenticata della stessa Città, dove un giorno lo avrebbero raggiunto anche i piccoli Vado, Vedo e Prendo. >>
<< Quelle tre piccole pesti!? >> sbottò il Coniglietto di Pasqua, prima che potesse fermarsi.
<< Quali pesti? >> fece Frost, confuso.
Troppo tardi, il Pooka si rese conto di essersi tradito.
<< N-nessuno di importante >> balbettò nervosamente.
Inconsapevole del disagio del Secondo Guardiano, Skellington volse la propria attenzione nei confronti dell’altro Jack.
<< Oh, è una storia abbastanza divertente >> esordì con voce cantilenante, suscitando uno sguardo di puro orrore ad opera di Calmoniglio. << Vedete, dopo qualche decennio o giù di lì, cominciai a trovare il mio ruolo di Re delle Zucche abbastanza…noioso, ecco. >>
Si accasciò sullo schienale della propria sedia, simulando un sospiro affranto.
<< Gli anni si susseguivano ed io ero costretto a fare sempre le stesse cose: preparare la città per la consueta festa di Halloween, liberare gli spiriti maligni dalle loro tombe, spaventare i villaggi occasionali…era diventato tutto così stantio e monotono, mi sembrava quasi di vivere all’interno di un loop dal quale non sarei mai potuto scappare! Per questa ragioni…decisi di provare ad interpretare lo spirito di un’altra festività. E la mia scelta ricadde su Babbo Nachele. >>
A quelle parole, gli occhi di Frost si spalancarono per la sorpresa.
<< Aspetta…hai provato a interpretare Nord? >> domandò incredulo.
Affianco a lui, Calmoniglio rilasciò un sonoro sbuffo.
<< Oh, credimi, ha fatto di peggio. MOLTO peggio >> disse con una risata amara.
Skellington gli offrì un sorriso imbarazzato e, notando gli sguardi incuriositi dei suoi ascoltatori, riprese a parlare.
<< Vado, Vedo e Prendo erano tre bambini a cui avevo dato il compito  di recuperare Babbo Nachele e portarlo da me >> spiegò pazientemente, prima che la sua espressione si facesse nuovamente cupa. << A mia insaputa, erano stati plagiati da Black e convertiti alla sua causa. Quel demonio aveva avvelenato le loro menti con false promesse di grandezza e potere…e quando venne a conoscenza delle mie intenzioni, donò loro dei sacchi magici realizzati con la sua sabbia nera, capaci di sopprimere le abilità magiche di uno spirito. >>
Le orecchie del Coniglietto di Pasqua si drizzarono di colpo. Era ben consapevole di cosa stesse per arrivare.
<< Inizialmente, Vado, Vedo e Prendo scambiarono l’amico Saltellante per il loro bersaglio e lo portarono alla Città di Halloween >> disse indicando il suddetto Guardiano.
Per un attimo, nella stanza calò il più completo dei silenzi.
Con movimenti quasi meccanici, Frost si voltò lentamente verso il Pooka, le labbra arricciate nel sorriso più entusiasta che questi gli avesse mai visto fare.
<< Ti sei fatto letteralmente mettere “nel sacco” da tre bambini? >>
<< Mi hanno solo colto di sorpresa!>> sbottò attraverso i baffi, ringraziando ogni divinità in terra che fosse del tutto incapace di arrossire. << Erano bambini, per tutti i diavoli della Tasmania, come potevo sapere che fossero in possesso di una magia del genere?! >>
Jack si portò un pugno davanti alla bocca, nel tentativo di trattenere una sonora risata. Maui, d’altra parte, non si fece alcun problema ad ostentare il proprio divertimento, ricevendo un’occhiataccia ad opera del Secondo Guardiano.
Nel frattempo, Skellingont ricominciò a narrare.
<< Diedi loro l’ordine di riportarlo dove lo avevano trovato…invece, quei piccoli traditori scelsero di consegnarlo a Black. E quando riuscirono a catturare Babbo Nachele...a lui toccò lo stesso destino >> ammise con riluttanza. << Vedete, Black aveva costruito una macchina con la quale era intenzionato ad assorbire il credo dei due Guardiani e a trasferirlo dentro di sé, in modo tale da riguadagnare la sua vecchia forma. >>
Rapunzel e Anna sussultarono all’unisono, visibilmente investite nel racconto dello spirito. Era quasi come se fossero tornate indietro nel tempo, quando da bambine si divertivano a leggere storie oscure e spaventose prima di andare a letto.
<< Fu solo grazie agli avvertimenti della mia dolce Sally e del mio fedele Zero che venni a conoscenza di una simile trama. Corsi fino alla tana di quel demonio e liberai i due Guardiani proprio mentre Black era sul punto di attivare la macchina! Ne scaturì una battaglia senza esclusione di colpi in cui riuscimmo a scacciarlo per sempre dalla Città di Halloween >> proclamò lo scheletro a gran voce, simulando una posa cavalleresca. << Ancora una volta, mi resi conto del terribile errore che stavo per commettere. Avevo quasi rinnegato la mia natura di Re del Terrore…e quel che è peggio, avevo tentato di rubare il credo di un altro spirito. Per fortuna, Babbo Nachele fu così gentile da spazzare sotto il tappeto questa deplorevole vicenda. >>
Terminata la storia, un gran sorriso si formò lungo la mascella e la mandibola d'osso di Skellington, mentre si girava in direzione del Coniglio Pasquale.
<< Ora è il tuo turno, amico Saltellante! >> ribatté, invitandolo con un elegante ed educato inchino.
Calmoniglio fu inizialmente preso alla sprovvista da tutta l'attenzione che ricevette in quel frangente. Passò brevemente lo sguardo da una persona all'altra, soffermandosi appena sull'espressione divertita di Jack.
Dopo qualche attimo di silenzio, rilasciò un sonoro sospiro.
<< Beh, non si dica in giro che i conigli siano dei codardi >> cominciò con un ghigno teso. << Vediamo, da dove cominciare… sono nato milioni di anni fa, in un mondo molto diverso dalla Terra. Un mondo dai continenti perennemente rigogliosi, che non conosceva né guerre…né conflitti di altro tipo. >>
<< Sul serio? >> fece Rapunzel, meravigliata. << Sembra magnifico! >>
<< Oh, lo era >> confermò il Coniglietto di Pasqua, il volto ora adornato da un'espressione nostalgica. << Avreste dovuto vederlo: montagne verdi che si ergevano fin oltre le nuvole, circondati da vallate e colline di erba rossa e dorata come il sole stesso. E io e la mia gente, i Pooka, vivevamo in completa armonia con le creature che lo abitavano. >>
Lo sguardo sul volto del coniglio si fece improvvisamente cupo.
<< Fino a quando non arrivò… lui... >>
Il silenzio agguantò ogni singolo membro del gruppo. Era facilmente intuibile a chi si stesse riferendo. Skellington emise un sibilo e il suo sguardo si assottigliò.
<< Pitch e i suoi Fearlings... >> continuò la Seconda Leggenda, incapace di trattenere una marcata nota di dolore nel proprio tono. << Discesero su di noi come la Morte in persona. Nessun avvertimento, nessun tentativo di negoziare. Semplicemente, cominciarono ad attaccare il mio popolo e qualunque creature vivente fosse stata così sfortunata da incappare nel loro cammino. >>
Rilasciò un altro sospiro e si accasciò sullo schienale della sedia.
<< Io e i Pooka rimasti tentammo di respingerli… ma non eravamo guerrieri, solo contadini e allevatori. In meno di un mese, tutta la mia razza fu spazzata via o trasformata in Fearlings… e io rimasi l'unico Pooka ancora in vita. >>
Frost sentì il suo cuore perdere un battito. Ecco spiegata la disperazione espressa da Calmoniglio quando Ombric li aveva messi al corrente della guerra imminente. Ecco spiegato l'odio velenoso e malcelato che lo Spirito dell'Inverno gli aveva visto manifestare per Black, durante l’attacco al palazzo di Dentolina.
<< Perché? >> riuscì solo a mormorare, incredulo e incapace di accettare una cosa del genere << Perché Pitch ha...? >>
<< Sterminato un'intera razza senza che fosse stato minimamente provocato? >> disse ironicamente il Coniglio Pasquale << Mi feci questa domanda per anni. E quando ebbi la possibilità di chiederglielo, sai cosa rispose? >>
Strinse ambe le zampe in pugni serrati.
<< Perché poteva farlo >> sussurrò a bassa voce.
<< È... >>
Hiccup non riusciva nemmeno a trovare le parole più per descrivere ciò che aveva appena sentito, tanto era rimasto - quanto Jack - sdegnato, disgustato e confuso da una cattiveria così gratuita.
<< È orribile. >>
<< È molto più che orribile >> si intromise Elsa, gli occhi ricolmi di una rabbia che aveva mostrato solo ad un'altra persona in tutta la sua vita. << È osceno. È... >>
<< Disumano >> terminò Anna, ricevendo cenni solenni da parte delle altre persone raccolte.
L’ultimo dei Pooka offrì loro un triste sorriso.
<< E sfortunatamente, la mia razza non fu certo l'unica a subire un simile destino. Anche Dentolina perse il suo intero popolo a causa delle azioni di quel mostro >> rivelò con uno sguardo cupo.
<< No... >> sussultò Jack, lo shock a malapena contenuto.
Scoprire che la sua migliore amica e più amata confidente avesse subito qualcosa del genere lo distruggeva internamente. E lui che aveva seriamente preso in considerazione l’idea di unirsi a quel mostro!
Ma l'altro Jack Frost... lui l'aveva fatto. E proprio quella consapevolezza aveva cominciato a mangiarlo vivo.
Sapeva benissimo di essere diverso da lui, di non essere la stessa persona, eppure... eppure questo lo destabilizzava. Perché sarebbe potuta andare davvero a finire in quel modo.
<< Alla fine del massacro... >> riprese il Coniglio Pasquale, distogliendolo dai suoi pensieri, << fui in grado di fuggire con una delle navette che il mio popolo utilizzava per esplorare gli altri mondi, e precipitai qui. Mi nascosi al centro della terra e spesi gli anni successivi ad imparare le arti del combattimento… fino a quando non venni scelto dall'Uomo nella Luna per diventare un Guardiano. >>
A quelle parole, il sorriso sul volto del roditore si fece più genuino. << E fu allora che conobbi Nord, Dentolina e Sandy. Insieme, riuscimmo a sconfiggere Pitch dopo che questi aveva cercato di trasformare la terra nel suo nuovo regno… e lo ricacciamo nelle tenebre da cui era venuto. >>
Anna abbassò lo sguardo sulle proprie mani, tormentandosele sonoramente. Per la prima volta, dopo aver ascoltato tutte quelle storie... sentì il suo coraggio venirle meno. Ormai ne era sicura: la sua testa calda l'aveva fatta imbarcare in un'impresa più grande di lei.
Se il Pitch Black di quel mondo era capace di arrivare a tanto... fin dove si sarebbe spinta, quella versione a detta dei Guardiani ancora più terribile e meschina? E soprattutto... che avrebbe potuto fare lei per aiutare?
Tali pensieri avevano cominciato a farsi strada anche nella mente di Elsa, Rapunzel, Hiccup, Astrid e Merida. L’aria era diventata pesante, piena di angoscia e timore.
Percependo la tensione palpabile, Maui capì che era arrivato il momento per sdrammatizzare un po’ la situazione.
Balzò in piedi, atterrando pesantemente sulle assi del pavimento e attirando l’attenzione dei presenti.
<< Penso che sia arrivato il mio turno! >> esclamò con uno dei suoi classici sorrisi. << Allargate le orecchie, gente…e preparatevi ad essere stupiti! >>
E fu così che, con sollievo dello stesso Jack, le varie persone raccolte si ritrovarono ad ascoltare ammirate le imprese perpetrate dal semi-dio. Di come era riuscito a salvare il proprio mondo assieme ad una giovane principessa, affrontando mostri e divinità di ogni genere e dimensioni.
Risero di gusto quando Merida raccontò loro di come aveva trasformato sua madre in un orso per errore, spinta dal desiderio di non doversi sposare…e gioirono di fronte alle storie di Astrid e Hiccup, e di come avevano frenato un’era di conflitti tra il loro popolo e i draghi, di cui Sdentato era una volta l’esponente più temuto.
Infine, Jack volse la propria attenzione nei confronti di Elsa.
<< E tu, fiocco di neve? Vuoi dirci come la sovrana di un regno è finita con il diventare uno spirito? >> domandò con tono colmo d'anticipazione.
Elsa spalancò gli occhi e passò rapidamente lo sguardo da una parte all'altra della stanza, muovendosi a disagio sulla propria sedia.
<< Oh, cavoletti, questa sì che NON è una storia per i deboli di cuore >> replicò Anna, sistemando un braccio attorno al collo della sorella << fortunatamente, per quanto l’inizio possa sembrare spaventoso, il finale è perfettamente roseo! Più o meno... >>
Suo malgrado, la sorella maggiore si ritrovò a sorridere alle buffonate dell’altra e la spintonò scherzosamente.
Fatto questo, volse la propria attenzione nei confronti del gruppo e prese un respiro molto profondo.
<< Sono nata in un piccolo regno della Norvegia, chiamato Arendelle >> cominciò con tono calmo e pacato. << Fin da piccola, sono sempre stata… diversa, rispetto alle altre persone. Avevo abilità che molti avrebbero considerato… innaturali. >>
Detto questo, sollevò la mano destra, evocando alcuni fiocchi di neve.
<< In poche parole, potevo evocare e controllare il ghiaccio. >>
<< Beh, fin qui penso che ci siamo arrivati tutti >> scherzò lo Spirito dell'Inverno con un sorriso, prima di beccarsi un sonoro pugno sulla spalla ad opera di Astrid.
<< Non interromperla, Frost! >> lo rimproverò con tono autoritario.
Lo spirito trasalì per il dolore. Accidenti, quella ragazza sembrava provarci gusto nel riprenderlo in quel modo!
Lanciò un'occhiata ad Hiccup, il quale si limitò a fargli un cenno e una scrollata di spalle. Il messaggio implicito era abbastanza chiaro: "Lascia perdere, è fatta così, ci farai l'abitudine fintanto che rimarremo qui."
Il Quinto Spirito ridacchiò, divertita dalle azioni della vichinga.
<< I miei genitori decisero di mantenere questa abilità segreta, ritenendo che le altre persone ne sarebbero stati spaventate >> continuò. << E per un po' le cose andarono bene, anche dopo la nascita di Anna. >>
Sorrise affettuosamente verso la sorella.
<< Era l'unica, oltre ai miei genitori, a conoscere questi poteri. Almeno… fino al giorno dell'incidente >> sussurrò cupamente.
Anna sospirò e abbassò lo sguardo. << Eravamo bambine. Stavamo giocando con i poteri di Elsa e io…cominciai a comportarmi in modo spericolati. Saltai da una collinetta di neve particolarmente alta, mia sorella tentò di aiutarmi…e nel farlo, mi colpì alla testa con un getto di ghiaccio. >>
Quella dichiarazione inviò un brivido spiacevole lungo la spina dorsale di Jack. Era ben consapevole di quanto le persone potessero comportarsi in maniera del tutto illogica, quando venivano messe di fronte a qualcosa al di là del loro controllo. E proprio per questa ragione…aveva un forte – e terribile - sospetto di come si sarebbero evoluti gli eventi di quel racconto.
Nel mentre, Elsa posò una mano sul grembo della sorella, nel tentativo di rassicurarla.
<< L'evento fu la goccia che fece traboccare il vaso >> sospirò, mentre volgeva al gruppo un'occhiata significativa. << I nostri genitori decisero di fare appello alla magia dei troll, creature che per anni avevano consigliato la famiglia reale. E così… cancellarono dalla memoria di Anna tutto ciò che riguardava i miei poteri, costringendoci a vivere completamente separate. >>
Un mormorio generale nacque di fronte a quell'affermazione, prima che Anna riprendesse a parlare.
<< Poi, un giorno, durante l'incoronazione della mia sorellona... be', i suoi poteri esplosero. E... be'... è stata un po' colpa mia >> ammise, strofinandosi la nuca con fare imbarazzato. << Le avevo presentato un ragazzo che avevo appena conosciuto, con l’intenzione di chiederle di sposarsci… del tutto inconsapevole che quell’uomo non fosse altro che un grandissimo, innominabile pezzo di...! >>
<< Linguaggio >> la rimbeccò Elsa, nascondendo l'ondata di sentimenti spiacevoli che cominciarono ad attraversarle la mente.
Quel giorno era ancora fresco nella sua memoria, l'evento che aveva segnato la sua vita per sempre. Ricordava ancora gli sguardi terrorizzati dei suoi sudditi… l’urlo del Duca di Weselton che la chiamava mostro...
Fece un sorriso tirato, approfittando dell'apertura offertale da Anna.
<< Ma hai ragione, era decisamente un pezzo di sterco >> disse maliziosamente.
<< E dopo cos'è successo? >>  chiese Jack, in profondo ascolto.
A quella domanda,  il Quinto Spirito ridacchiò nervosamente.
<< Sono fuggita sulla montagna più alta di Arendelle e ho costruito un castello di ghiaccio per nascondermi >> ammise con tono imbarazzato.
La dichiarazione venne accolta con espressioni incredule ad opera di tutti i suoi ascoltatori.
Elsa arrossì profondamente.
<< Lo ammetto, non è stato il mio momento migliore >> borbottò a bassa voce.
<< Ad ogni modo, io le sono corsa dietro. Non potevo accettare che la mia sorellona continuasse a nascondersi per sempre e rifiutasse il mio affetto >> replicò la regina di Arendelle. << Durante la strada... ho incontrato Kristoff, il mio... ehm, fidanzato che presto o tardi sposerò, non appena sarò tornata. In ogni caso, ho raggiunto Elsa nel suo palazzo e... e ho provato a farla ragionare >>
Sospirò una seconda volta. << Volevo convincerla a tornare a casa, a cercare di porre fine all'inverno che aveva scatenato. Volevo provarci, almeno. Ma non è servito a niente. E lei... be', ha perso il controllo... e... >>
<< Le ho quasi gelato il cuore >> terminò Elsa, stringendo ambe le mani in grembo e reprimendo un'ondata di nausea.
Le sue parole fecero trasalire tutti i presenti, Jack compreso. Non che lo Spirito dell'Inverno volesse incolparla per quanto accaduto. In realtà, avrebbe tanto voluto dire due parole a quei genitori che avevano permesso ad una bambina di auto-convincersi di essere… pericolosa… un mostro… qualcosa che nessun bambino avrebbe mai dovuto attraversare.
<< L'unico modo per salvarmi era un atto di vero amore >> continuò Anna. << Così, Kristoff mi riportò da Hans, l'uomo che credevo di conoscere e di amare. Ma, come avrete già intuito, ero stata ingannata fin dall'inizio. Il suo vero obbiettivo era sempre stato quello di conquistare Arendelle, e per farlo…aveva bisogno di uccidere me e mia sorella, in modo da non incontrare alcuna opposizione.>>
<< Che pezzo di merda! >> ringhiò Merida, ricevendo mormorii d’accordo dal resto degli ascoltatori.
Jack, in particolare, aveva stretto ambe le mani attorno al bastone, con forza tale da arrossare le nocche.
Il fatto che qualcuno avesse realmente cercato di fare del male a quelle due ragazze, legate tra loro da un amore fraterno così puro…
il solo pensiero gli faceva venir voglia di dare la caccia a quella persona e trasformarla in un fermacarte di ghiaccio sovradimensionato.
Scosse rapidamente la testa, bandendo all’istante quei pensieri oscuri. Era da molto tempo che non provava un forte desiderio di fare attivamente del male ad un essere umano…non dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando aveva visitato i campi nazisti in Europa. Fu il giorno in cui comprese davvero quanto l’umanità potesse essere crudele.
<< Così mi lasciò morire di freddo >> riprese Anna. << A stento, riuscii a fuggire dal castello e cercai di ricongiungermi con Kristoff... ma fu allora che vidi Hans alzare la propria spada contro mia sorella. Io... non potevo permettere che la uccidesse. Cercai di mettermi in mezzo e... >> da qui dovette guardare Elsa, poiché i ricordi di quell’evento erano ancora parecchio confusi.
Questa sorrise con affetto.
<< E mi salvò la vita. Trasformandosi in statua di ghiaccio,  spezzò la lama che era destinata a me >> terminò la giovane donna. << E fu quell'atto di vero amore che la fece tornare com'era… e che mi diede la forza necessaria per annullare l'inverno che avevo scatenato su Arendelle. >>
Frost sgranò le palpebre, stupito da quanto quella storia gli fosse apparsa tanto vicina e familiare. Dopotutto... lui aveva dato la propria vita per cercare di salvare Emma, la sua sorellina. Era morto per lei... così come Anna era quasi morta per salvare la propria.
<< Dopo aver imparato a controllare i miei poteri, la gente di Arendelle cominciò ad accettarmi come loro regina >> riprese Elsa, dopo qualche attimo di silenzio. << Putroppo, il regno divenne presto teatro di una nuova minaccia: gli Spiriti della Foresta. >>
Si voltò in direzione di Jack.
<< Gli stessi che ci hanno aiutato a combattere la chimera Fearling. >>
Il Quinto Guardiano inarcò un sopracciglio.
<< Perché mai avrebbero dovuto farlo? >> domandò perplesso.
L'ex regina si strinse nelle spalle.
<< Venne fuori che, anni prima, mio nonno era entrato in contatto con il popolo dei Northundra, i nativi che abitavano assieme agli spiriti nella Foresta Incantata adiacente al nostro regno >> spiegò, notando le espressioni confuse di Hiccup, Astrid, Merida, Skelligton, Maui e Calmoniglio.
<< L'uomo, temendo la magia di quel bosco incantato, provocò una guerra tra i due regni e creò una diga che intaccò l'ordine naturale della foresta, facendo infuriare gli spiriti. >>
Sorrise tristemente.
<< Fu anche il giorno in cui mio padre, all'epoca solo un principe… incontrò mia madre. >>
<< Vostra madre era una Northuldra? >> ripeté lo Spirito dell’Inverno, sorpreso.
<< Proprio così >> confermò Elsa. << E fu proprio per questo motivo che Ahtohallan, il centro della magia del mio mondo, mi donò questi poteri. >>
Sollevò le mani, i palmi illuminati di magia invernale.
<< Perché io ero il prodotto dell'unione di due mondi: quello degli umani...e quello della Foresta Incantata. E proprio grazie a loro, riuscì a placare gli altri spiriti e a riportare la pace tra i nostri regni. >>
<< Perciò... è così che divenisti il Quinto Spirito >> concluse Calmoniglio, picchiettandosi un ginocchio << Be', direi che siete tutti pieni di sorprese, ragazzini. Forse era volere dello stesso Manny che i nostri cammini s’incrociassero. >>
<< Chi? >> intervenne Hiccup, confuso << Parlate di... Máni? Il dio trainatore del carro della luna? >>
<< M-a-n-n-y >> ripetè Frost, rilasciando un sonoro sbuffo. << Certo che voi vichinghi siete davvero pessimi nel pronunciare i nostri nomi >>
<< Oh, suvvia, Ghost, non essere scortese nei loro confronti! >> intervenne Jack Skellington, in tono paziente << Sono dei mortali, dopotutto, non è certo colpa loro se il loro cervello non è in grado di pronunciarli bene. >>
<< Disse quello che non ne azzecca neanche uno >> borbottò Calmoniglio tra i denti << Da Testa di Brina a Testa di Fantasma, andiamo bene… >>
A quelle parole, tutti i presenti si ritrovarono a ridere ancora una volta.
E per un attimo, anche se solo per qualche minuto, ciascuno di loro si ritrovò ad abbandonare ogni preoccupazione per il futuro, più che convinti che gli eventi stessero finalmente volgendo a favore delle forze del bene.
 


 
Ma per quanto ancora? Risposta…non molto, eh eh eh…
Prima di tutto, fateci sapere se la storia di Rapunzel sia stata abbastanza informativa, abbiamo cercato di sintetizzare i punti salienti della serie tv per coloro che non la conoscevano.
Siamo anche curiosi di sapere se la storia che abbiamo realizzato per Jack Skellington sia stata di vostro gradimento.
Diteci anche se avete apprezzato le varie interazioni tra i personaggi!
Yep, il background di Calmoniglio è ispirato a quello dei romanzi, dove Pitch uccise la sua intera razza.
E sì, la conversazione tra Elsa, Anna e Rapunzel ( + Calmoniglio e Jack ) era un po’ un velato dito medio a tutti quelli che shippano Jack ed Elsa solo per i loro poteri…così come tutti quelli che pensano che la gente li shippi solo per quello. WRONG!
E lo capirete nel prossimo capitolo, che sarà completamente dedicato a loro.
Nel mentre, una certa mano Fearling è pronta a fare casini…
  
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