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Autore: genxha    25/05/2020    3 recensioni
Sono passate due settimane dall'ultimo attacco di Papillon, dall'ultimo set fotografico di Adrien e dall'ultima apparizione di Ladybug.
Chat Noir piomba nella più cupa disperazione senza la sua Lady e solo una persona riuscirà ad aiutarlo.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Tornando a casa da scuola, Marinette venne intercettata dalla mamma sulla porta "Stamattina non sei passata in negozio" le disse Sabine "Io e papà siamo davvero in pena, mi dici cosa non va?"

La ragazza guardò la madre, poi dopo un sospiro, cominciò a spiegare "Sì... Vedi mamma è... per Adrien..." raccontando alla mamma quello che era accaduto a scuola con Alya e le decisioni di miss Bustier.

"Oh, tesoro" fece Sabine quando Marinette concluse il racconto, abbracciando la figlia "sono davvero orgogliosa di te. Però avresti dovuto chiedere prima, anche noi avremmo potuto aiutarti".

"Lo so mamma. scusami ma... non mi sentivo di parlarne, ero troppo triste e preoccupata." fece una pausa, sciogliendosi dall'abbraccio "E un po' lo sono ancora, ma penso che più tardi farò due passi al parco." concluse, avviandosi su per la scala della propria stanza.

 

 

 

Come ogni sera, Chat Noir tornò davanti alla statua. Diversamente dalla sera prima c'era qualcuno a passeggio nel parco ma nessuno faceva caso all'eroe in nero, fermo in piedi vicino alla statua. Adrien era perso nei propri pensieri, quando una voce lo riscosse "Ciat noar? Sei proprio tu?". L'eroe abbassò lo sguardo in direzione della voce, vedendo una bambina, avrà avuto cinque anni, bionda come il grano e con le trecce, che lo guardava "Sono io, in baffi e coda" rispose, asciugandosi le lacrime col dorso della mano e chinandosi per stare all'altezza della piccola.

"Pecché piangi? Hai fatto la bua?" chiese la bimba, guardandolo negli occhi verdi. Lui inghiottì a vuoto prima di rispondere "Beh, non proprio. Mi manca tanto Ladybug." le disse "Ma dov'è la tua mamma?" chiese poi, guardandosi in giro. La bambina si voltò indicando una giovane donna bionda come lei intenta a parlare con altre mamme poco più in là, poi guardò di nuovo Chat Noir con un "Oh." sorpreso "E non puoi chiamarla al teefono?" chiese.

"Ci ho provato, piccola" rispose l'eroe con un sorriso malinconico "ma non risponde...".

La donna bionda si accorse che la figlia non era vicina a lei, e iniziò a chiamare il suo nome "Sophie?...." facendo voltare di nuovo la bimba, che guardò di nuovo Chat Noir "Devo andare!" gli disse, con aria delusa "Ciao" dando poi un veloce abbraccio all'eroe e correndo dalla mamma.

Adrien rimase per un po' accovacciato a terra, dopo aver salutato bambina e mamma con un gesto della mano, riflettendo "So che non serve continuare così. Ma cos'altro posso fare? Non mi rimane altro che lei, ed ora è scomparsa".

Poi si alzò e con un colpo di bastone salì su uno dei tetti degli edifici circostanti il parco.

 

 

 

Marinette aspettava l'arrivo di Chat Noir al parco, come ogni sera, con un occhio sul telefono, in attesa di notizie da Alya o dagli altri compagni, o perché no, da Adrien, ma il telefono restava silenzioso.

Finalmente la mora lo vide arrivare, sceso con un salto da uno dei tetti dal lato opposto del parco; mise in tasca il telefono e con un sospiro scese le scale "Mamma, vado al parco, torno presto" disse, uscendo dall'appartamento.

 

"Non posso tornare ad essere Ladybug" si ripeteva Marinette da due settimane "non voglio mettere di nuovo in pericolo delle persone. E Adrien" mentre continuavano a tornarle alla mente le immagini di due settimane prima.

 

L'Akumizzato era Pascal Bernard uno stagista alla Gabriel, la casa di moda della famiglia Agreste. Durante gli scatti di alcuni capi della nuova collezione era stato prima rimproverato e poi allontanato dal set in malo modo per presunti problemi col suo lavoro, akumizzato in Effaceur.

Marinette aveva visto la notizia all'edizione straordinaria del telegiornale: la Torre Eiffel era improvvisamente scomparsa."Tikki, c'è sicuramente lo zampino di Papillon!" disse alla sua Kwami "Adrien sta facendo un servizio fotografico in quella zona, spero che non gli sia successo niente... Dobbiamo fare presto. Tikki! Trasformami!" .

In pochi minuti Ladybug raggiunse il piazzale antistante alla Torre, ancora più grande di quel che sembra di solito senza il monumento. Appena arrivata vide subito varie persone uscire precipitosamente da un teatro poco distante, al momento chiuso, accanto al quale c'era l'auto degli Agreste e diversi furgoni.

L'Akumizzato stava in piedi su una pila di casse, sulla destra. Ladybug vide che indossava una specie di calzamaglia, come quella dei mimi, ma era a quadrettini alternati bianchi e grigi, piccolissimi. "E togli questo! E togli quello! Ma tanto cosa ci vuole! Chiedetemelo adesso! La Torre l'ho tolta!" gridava, lanciando contro l'ingresso del teatro quella che sembrava una grossa gomma da cancellare, che con un flash fece sparire l'intera facciata, rivelando l'interno "Sono Effaceur! E adesso andiamo a finire il lavoro dentro!" gridava l'akumizzato, mentre faceva il suo ingresso nel teatro.

L'eroina in rosso si lanciò attraverso il varco, atterrando al centro della platea.

Le prime due file di poltrone erano occupate da casse ed attrezzature fotografiche e sul palco erano stati montati riflettori ed alcune scenografie di strade cittadine.

Effaceur saltò sulle pile di casse, diretto verso i membri della troupe fotografica che stavano scappando dietro le quinte. L'akumizzato lanciò nuovamente la gomma, colpendo uno degli addetti delle luci, facendolo scomparire e rimbalzando in mano a Effaceur.

Ladybug notò che sul palco, dietro un tavolo rovesciato, c'erano alcune persone "Chat Noir... dove sei, mi serve un diversivo" disse fra sé, mentre legava lo yo yo sulla struttura delle luci, in alto sopra il palco.

"Ehi, è me che vuoi, lascia stare quelle persone!" gridò l'eroina, per sovrastare il rumore delle persone in fuga.

Effaceur si voltò verso di lei "Ah! Eccoti! Ladybug! Dammi il tuo Miraculous!" gridò di rimando, lanciando la gomma verso di lei. L'eroina a pois spiccò un salto, tendendo il filo per salire sul traliccio delle luci, evitando l'oggetto. Dall'alto vide che dietro il tavolo c'erano accucciate due ragazze circa della sua età, abbracciate tra loro e Adrien, che si guardava attorno.

L'Akumizzato aveva ripreso la gomma e approfittando della distrazione di Ladyug la lanciò verso uno dei supporti della struttura, facendolo scomparire. Lei sentì l'appoggio mancare e, come al rallentatore, l'intera struttura cadere sul palco, verso i ragazzi accovacciati. L'eroina lanciò lo yo yo per cercare di bloccarla creando una carrucola improvvisata, ma il peso del traliccio di acciaio la scagliò contro il soffitto del teatro. Ricadde sul palco, qualche metro più in basso "Respira!" riusciva solo a pensare, l'impatto l'aveva lasciata totalmente senza fiato.

Con uno sforzo, Ladybug si alza in piedi, cercando con lo sguardo il suo avversario "Se resta fermo sembra fondersi con gli oggetti che ha vicino" notò la ragazza, scuotendo la testa, leggermente stordita, poi notò che il traliccio delle luci aveva travolto il tavolo e le scenografie, spezzando le tavole del palcoscenico.

Il cuore le mancò un battito quando Marinette comprese che i ragazzi erano rimasti lì ed erano stati colpiti in pieno, iniziava a sentire un ronzio alle orecchie, non era certa se per la botta di prima, "No. No. No." balbettò fra sé, ignorando Effaceur che stava facendo sparire uno dopo l'altro i tecnici della troupe che non erano ancora riusciti a scappare.

Ladybug corse verso i resti del palco, gli occhi che bruciavano, poi "No... Concentrati Marinette. Sistemerai tutto dopo" e si voltò verso il suo avversario roteando lo yo yo e lanciandolo subito dopo, immobilizzando il braccio dell'akumizzato. "Adesso BASTA" gridò, quasi un ruggito, mentre tirava con entrambe le braccia verso di sé, trascinando Effaceur a terra.

L'eroina lanciò lo yo yo in aria scandendo "Lucky Charm!" e si trovò in mano un secchello di vernice, rosso a pois neri. L'akumizzato nel frattempo si era alzato e caricò il colpo lanciando la gomma. Ladybug se l'aspettava e la parò con il secchio, facendola diventare dello stesso colore del Lucky Charm. Subito dopo la ragazza afferrò la gomma, strappandola e facendone uscire la farfalla viola. "Ladybug sconfigge il male!" declamò, catturandola e "Ciao ciao, farfallina.." dopo averla purificata.

L'akumizzato riprese il suo aspetto normale, rimanendo seduto con aria confusa a qualche metro da Ladybug, che, corsa sul palco, sollevò con tutte le sue forze i resti del traliccio, gemendo per lo sforzo. Finalmente, dopo un paio di minuti di sforzi enormi nonostante l'aiuto dei superpoteri, riuscì a spostarlo e vedere l'orlo frastagliato della voragine tra le assi.

"Adrien!" chiama "Adrien, rispondimi!", il fiato corto, un nodo alla gola sempre più stretto "no..." Marinette lasciò andare un gemito disperato quando vide un lembo della giacca che il ragazzo indossava sul set. La ragazza cadde sulle ginocchia, i pugni serrati. "No" pensava "no, non può essere!", la testa vuota, un ronzio nelle orecchie, poi sentì il suono degli orecchini "Il Miraculous Ladybug. Posso ancora fare qualcosa". Ladybug si alza e corre a raccogliere il secchio, che lancia in aria scandendo "Miraculous Ladybug".

Immediatamente un'onda di coccinelle magiche si espanse dall'oggetto, annullando i danni fatti dall'akumizzato, riportando Adrien e le ragazze sul palco e tutti i membri della troupe in sala, incolumi.

Ladybug saltò di nuovo sul palco, gettandosi al collo di Adrien e abbracciandolo "Per fortuna! Stai bene!". Il ragazzo arrossì violentemente "L-L-Ladybug?" e lei lo lasciò subito, le guance in fiamme, più rosse del costume "Scu-scusami è che..." balbettò, indietreggiando "D-devo andare!" disse poi, lanciando lo yo yo e uscendo dal lucernario della sala.

 

 

 

Marinette arrossì di nuovo pensando a quella scena,a ma lo sconforto e la pena per Chat Noir presero subito il sopravvento, riportandola alla realtà.

Il parco era silenzioso come la sera precedente, Marinette, da lontano, vide Chat Noir accanto alla statua di Ladybug, immobile e si avvicinò al ragazzo, mentre si alzava una brezza fresca.

Chat Noir stava cercando di dare una spiegazione alla scomparsa di Ladybug, chiedendosi se ne fosse in qualche modo responsabile "Forse è colpa mia.. forse è perché non mi ha visto su quel set, sono stato così stupido, non sono stato attento.. ma è successo tutto così in fretta, non ho potuto reagire e..." si lambiccava lui.

"Cos'è questo.... ma è il suo profumo?" Adrien, i sensi acuiti dal Miraculous, pensò di sentire, nella brezza, il leggero profumo di lavanda e mandarino che accompagnava sempre Ladybug. Sentì dei passi leggeri alle sue spalle, voltandosi leggermente ma tenendo sempre lo sguardo a terra vide un paio di ballerine rosa "Ah. Sei tu. Non mi va di parlare, vai via, Marinette" disse poi, allontanandosi di un passo "Ma, Chat Noir io..." si intromise la ragazza, seguendolo, ma lui la allontanò con una leggera spinta, cominciando a voltarsi per darle le spalle "devo risolvere questa cosa da solo, non voglio che tu mi ve..."

 

Lo schiaffo giunse completamente inaspettato, facendolo voltare del tutto immediatamente, una mano sulla guancia, la bocca aperta, stupefatto e sorpreso.

 

"Stupido. Gatto. Sbruffone." alzò la voce Marinette, trattenendo a stento le lacrime e fissandolo, gli occhi color del mare nei suoi occhi felini.

Lui rimase immobile, gli occhi spalancati per quel suo gesto inaspettato, la bocca semiaperta. Marinette si coprì la bocca con una mano, non meno scossa "Oh no! s-scusami..." balbettò, circondando il petto dell'amico con le braccia "Non-non so cosa mi ha preso, scusami, Chat Noir!"

L'eroe in nero rimase per qualche momento immobile, poi finalmente ricambiò l'abbraccio, gli occhi che bruciavano "No, Principessa.. non piangere.. è.." parlava a fatica, mentre le lacrime gli appannavano la vista "colpa mia... non.. non volevo" disse tra i singhiozzi, lasciandosi cadere sulle ginocchia.


Nota dell’autore

In questo capitolo cominciamo a capire qualche cosa in più degli avvenimenti che hanno portato alla sparizione di Ladybug. Marinette riuscirà a ridare il sorriso a Chat Noir?
Perché ha deciso di rinunciare al Miraculous?
 Rinnovo i ringraziamenti della parte 1 ;)

 

   
 
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