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Autore: Willow99    26/05/2020    0 recensioni
«Pronto?» Risposi al cellulare.
«...» Silenzio dall'altro lato.
«Pronto?» Dissi di nuovo.
«...» Nulla ancora.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 32          

                                                                                                                 -Let It Be-



Nathan andò a farsi una doccia veloce, non avevo un pigiama da dagli così gli prestai una tuta grigia: che avevo acquistato per sbaglio. Cioè, avevo preso la taglia sbagliata, la tuta era per entrambi sessi: era universale.


Comunque nel mentre mi ero messa a pulire il pavimento, non volevo la puzza di cacca di cane sparsa per tutta casa. Poco prima avevo pulito anche le scarpe di Nathan con dello sgrassatore per i vetri... non avevo trovato altro!


Dopo che Nathan si fu lavato gli indicai la stanza degli ospiti; per fortuna era pulita e il letto era fatto. Dopo di che fu il mio turno nel farmi una doccia ed indossai poi un pigiama color porpora, quel pigiama me lo aveva regalato mia sorella Valery. 


Andai in camera mia, spensi la luce e mi misi sotto alle coperte, quella sera faceva un pò freddo. 


«Shiver?» Nathan entrò in camera mia.
«Che c'è?» Chiesi, sollevandomi.
«Non ho sonno... ti va di fare due chiacchiere?» Mi chiese.
«... certo, vieni.» Risposi, facendogli il segno di sedersi sul letto.


Così lui chiuse di nuovo la porta, venne dall'altra parte del letto e si mise anche lui sotto alle coperte. Eravamo vicini e mi fece una strana sensazione allo stomaco, certo non era prima volta che stavamo nello stesso letto; ma al tempo eravamo dei ragazzini e le cose erano molto diverse. 


«Ti ricordi quando provai a truccarti?» Mi chiese, all'improvviso.
«Non farmici pensare.» Risposi, sorridendo.
«Tutto sommato non eri male.» Constatò lui.
«Che cosa?! Sembravo PennyWise di It.» Diedi il punto di vista.
«Che vorresti dire?» Chiese, curioso.
«Che non sei adatto nel fare il Make-Up Artist.» Risposi, ridendo.


Fece uno strano suono con la bocca, come si stesse risucchiando tutta l'aria nei polmoni, non so come spiegarvi meglio. Si girò di scatto ed iniziò a darmi dei piccoli schiaffetti giocosi sulla guancia ed io ricambiai con una raffica di pizzichi su tutto il corpo: prima sul petto, poi sulla pancetta e sulle gambe. 


«Vuoi la guerra?! E che guerra sia!» Disse, con voce dura.
«Non ho paura di te!» Esclamai.
«Ah no?» Chiese.
«No!» Risposi, con l'aria di sfida.


Lui mi saltò addosso ed iniziò a farmi il solletico sull'addome, iniziai a ridere e a divincolarmi per sfuggire dalla sua presa. Devo dire la verità, Nathan pesava un pochino, ma era anche normale del resto. 


Nathan si portava di staffa più grande della mia, ma non era così male infondo mi stavo riscaldando con il suo peso. La pancia poi era morbida morbida, mi venne voglia di dargli un bel morso sopra, ma un morso forte. 


Si fermò poi ed io continuai a ridere per un altro pò respirando anche in modo abbastanza pesante. Smisi di ridere e mi asciugai gli occhi con il tessuto soffice del pigiama, mentre Nathan rimase ancora su di me. 


Lo guardai attentamente anche se era quasi impossibile visto che eravamo al buio.


«Perché mi guardi così?» Domandai.
«Ma ti da fastidio tutto?!» Disse, in modo teatrale.
«Non ho detto che mi da fastidio.» Lo informai.
«Quindi non ti da fastidio?» Chiese.
«No, assolutamente.» Risposi.
«E allora stai zitta.» Controbattette lui.
«Lo sai che sei una rottura di coglioni?!» Dissi, un pò volgare.


Mi prese la testa fra le mani e iniziò a scuotermela come un matto psicopatico, ricominciai a ridere lui dopo un pò si fermò; si avvicinò e mise le sue labbra sulle mie. Amavo quando mi baciava così all'improvviso... era un emozione unica.


Si sdraiò sul mio corpo ed io misi le mie mani sul suo volto coperto da una leggera barbetta. Si sistemò meglio sul mio corpo e sentii molto bene qualcosa di “sodo” sulla mia gamba. Mi paralizzai leggermente colta alla sprovvista. 


Insomma, non avevo mai “dormito” in quel modo con un uomo in vita mia, mai nessuno mi aveva vista nuda. Lui non si tolse, ma al contrario: si mise meglio tra le mie gambe e si strusciò con leggerezza e lentezza. 


Si staccò dalle mie labbra e mi guardò profondamente negli occhi, gli sorrisi dolcemente e mi riattaccai alle sue labbra incantevoli. Prima o poi sarebbe comunque successo: non credevo e non mi aspettavo di certo con lui onestamente!


Oh mio Dio, la mia prima con Nathan!


Con dolcezza mi toccò i seni da sotto la maglia del pigiama, successivamente me la tolse e fece lo stesso con la sua. Di sera non indossavo mai il reggiseno perché mi dava fastidio e questo gli semplificò un passaggio abbastanza critico per un ragazzo. 


Mi toccò i seni scoperti e si strusciò per un pò sulla mia intimità, lasciandosi scappare qualche gemito di piacere. Era un pò strano sentire qualcosa di gonfio lì... era tutto nuovo per me e non sapevo minimamente come comportarmi. 


Si sollevò e mi abbassò i pantaloni e la culotta insieme, lasciandoli da qualche parte sotto alle coperte. Con un pò di esitazione feci lo stesso con lui e quando arrivai ad abbassargli i boxer lungo le sue gambe...


Respira Shiver!


... Mi imbarazzai leggermente quando sfiorai leggermente i peli pubici e un pò della sua intimità eretta... era il primo ragazzo che vedevo nudo e che sopratutto toccavo nudo!


Afferrò la coperta, se la mise sulle spalle e si riabbassò su di me divaricandomi dolcemente le gambe. Prese in mano la sua erezione e la portò davanti alla mia entrata vaginale, ero così nervosa, emozionata e tremavo leggermente. 


Mi baciò sulle labbra e mi penetrò, serrai gli occhi e d'istinto mi spostai leggermente all'indietro presa da un dolore improvviso e tremai ancora di più; ma lui mi tenne ferma senza smetterla di baciarmi con passione.


Mi fece male, malissimo... come una lacerazione improvvisa alla faccia di chi diceva che la prima volta non facesse male. A quelle persone voglio dire solo una cosa: vaffanculo, fa male quindi ragazze preparatevi. 


Comunque, Nathan mi aveva fatto donna, lui il mio migliore amico, la persona che amavo alla follia. Era doloroso ma magnifico allo stesso tempo perché lo stavo facendo con lui, con la persona di cui mi fidavo ciecamente.


Questo per me era molto importante. Significava molto. 


Nathan nel mentre continuava a baciarmi e a spingersi dolcemente in me, ma faceva male comunque anche se stava andando piano. Danielle una volta mi disse che a lei non fece per nulla male, beata lei. 


Nathan si staccò dalle mie labbra, mi guardò negli occhi e mi accarezzò la guancia. Poi si lasciò scappare una serie di gemiti, estrasse la sua intimità dalla mia e si diede da solo dei “colpetti” sulla sua erezione. 


Sentii un liquido caldo e gelloso colarmi sull'addome e lui poggiò la sua testa sul mio petto mentre prendeva fiato. Non restò per molto tempo perché mi diede un ultimo bacio e si misi dall'altra parte del letto e si addormentò poco dopo.


Prima di addormentarmi anch'io decisi di scrivere a Danielle e di raccontarle tutto quello che era successo. Ma sbagliai ad aprire applicazione, perché apposta di aprire WhatsApp aprii l'applicazione di Facebook.


Vidi che Liam aveva condiviso sul mio Diario un post, lo lessi attentamente e mi commossi un pò. Era davvero bello e aveva molti significati: il testo era questo: 


“Let It Be. Lascia che sia. Lascia che le cose accadono.Non riempirti di paranoie, problemi. O peggio ancora: paura. Canta. Balla. Dedica canzoni. Sogna. Sogna tanto. E fai di tutto per realizzare il tuo obbiettivo. Ribellati. Non farti sottomettere. Non preoccuparti del futuro. Non aver timore di metterti in gioco, di osare, dimostrati per quello che sei.


Lasciati andare, lasciati trasportare dalla vita e dalle emozioni. Non ci sarà una seconda possibilità di rivivere determinati momenti. Esci. Vai a ballare e torna alle sei del mattino a casa. O non tornarci proprio. Ma non restare chiuso in casa. Non fare l'orgoglioso. Non serve a niente. O meglio, serve solo ad allontanare le persone. Tutti hanno vissuto brutte esperienze. Ognuno ha avuto le sue delusioni.


Non credere di essere l'unico. Ma non per questo devi chiuderti in te stesso. Scrivi quei messaggi che non hai il coraggio di inviare. Non rimanere nel dubbio di come sarebbe potuta andare. Non pentirti. E non giudicarti. Sei quello che sei. Non perdere tempo con l'invidia. Non c'è alcun motivo di avere un piano B, perché distrae dal piano A. Rilassati. Sdraiati sul prato e guarda il cielo. 


Vai al mare. Ascolta il rumore delle onde. Non badare a ciò che dice la gente. Sì solare, pure incazzata. Non avere paura di ridere ad alta voce. Leggi le istruzioni, anche se farai di testa tua. Non è mai troppo tardi per cambiare. Guarda le cose da punti di vista diversi. Non essere cocciuto. Sì curioso. 


Viaggia. Non prenderti troppo seriamente. Nemmeno troppo sottogamba. Le persone vanno e vengono. Come le stagioni.


Prometti solo se sei sicuro di mantenere. Sorprenditi per piccole cose. Stupisci con i piccoli gesti. Guarda molti film. Credi in molte cose. Sopratutto in te stesso. Ridi. Sì felice. Sperpera allegria. Perché sorriso porta sorriso. Sì umile. Ama tanto, ama tutto. Ama sempre. Lascia che le cose accadano. Lascia che sia come deve essere. Lascia che sia. Let It Be.”


*Piccola precisione, questo testo non l'ho scritto io, ma è stato un punto di riferimento per questa storia che per me vale molto*. 
   
 
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