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Autore: Shellcott    27/05/2020    2 recensioni
[Continuazione della storia "Dopo la fine"]
Continua la narrazione dei "19 anni" trascorsi tra la fine della battaglia e quella mattina sul binario nove e tre quarti.
I protagonisti stanno cominciando a lasciarsi i brutti ricordi alle spalle e hanno iniziato con la loro vita dopo la scuola, pur non senza difficoltà e imprevisti. Ma spesso il passato tende a tornare.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 3: CONFESSIONI


 

2 giugno 2000

«Pensi che finirà mai questa storia?» La donna aveva le mani sui fianchi e guardava il marito imbronciata.

«Cosa intendi?» Chiese lui cauto

«Questo!» Esclamò lei indicando il ragazzo addormentato steso sul divano del loro salotto «Possibile che debba sempre rifugiarsi in casa nostra?»

«Appena si sveglia gli parlo, promesso» Sospirò l'uomo grattandosi sovrappensiero la cicatrice sulla guancia.

«Sveglialo te! Io vado a dare da mangiare a Victoire» Ribattè Fleur scomparendo su per le scale.

 

«Scusa, ma non sapevo dove andare» confessò Ron guardando il fratello. Bill era riuscito a svegliarlo e ora erano seduti nel portico di Shell Cottage a bere caffè.

«Ma non stai da Harry a Grimmauld Place, ora?»

«Si, ma Ginny era con lui» Ron si passò una mano tra i capelli imbarazzato «Ho sempre paura a entrare in quella casa quando so che sono insieme da soli»

Bill rise «Devi abituarti mi sa!» Poi tornando serio «Quindi perché hai litigato con Hermione?»

«Sinceramente non l'ho capito neanche io» esclamò il ragazzo. Poi gli raccontò il dialogo della sera precedente.

«Sono rimasto fuori dal suo appartamento fino alle due di notte sperando che mi aprisse. Per questo poi sono venuto a casa tua. Non volevo andare da mamma e papà e nell'appartamento di George è già tanto se c'è spazio per lui e Angelina!» Concluse

«Ron, se devo essere sincero, penso che lei abbia ragione!» Sentenziò Bill alla fine del resoconto .

«Ragione?» Esplose il fratello «E su cosa? Io non le ho detto nulla!»

«È questo il problema!»

Ron fece una smorfia di disperazione «Non essere criptico anche te, per favore!»

Bill scoppiò a ridere.

«È semplice Ron! Quando Harry ha detto che non rimaneva a Grimmauld Place, Hermione si aspettava che andassi a stare da lei» Concluse Bill «Tu invece hai detto che ti saresti cercato un coinquilino»

Ron spalancò gli occhi e rimase a fissare il fratello qualche secondo. Poi sbattendosi una mano sulla fronte esclamò

«Miseriaccia, sono un idiota!»


 

Harry sentiva il corpo caldo di Ginny stretto al suo e la sua bocca baciargli delicatamente la base del collo.

Si erano svegliati da poco, ma era bastato qualche strusciamento per far finire tutti i vestiti sul pavimento vicino al letto.

Le teneva le mani sul sedere accompagnando dolcemente il movimento che faceva ansimare entrambi.

Improvvisamente lei si fermò e girò la testa verso la porta chiusa della camera.

«Non hai sentito un rumore?» Chiese perplessa.

«No ma che rumore!» Esclamò lui. Con un colpo di reni la fece girare e, senza uscire da lei, le finì sopra «Non distrarti» Le sussurrò mentre riprendeva a muoversi e le mordicchiava un lobo.

Ginny rise ed emise un gemito quando Harry accelerò il ritmo.

«Ronald Weasley!» Un urlo si propagò per tutta la casa e i due ragazzi si fissarono con gli occhi spalancati.

Sentirono le porte vicino a loro spalancarsi e sbattere contro il muro, ma non fecero in tempo a muoversi che anche quella di camera loro venne aperta con violenza.

Harry afferrò la bacchetta dal comodino puntandola contro la figura che si stagliava dove prima c'era la porta chiusa.

«Hermione!» Urlò Ginny tirando il lenzuolo fino al collo.

«Cavolo. Scusate» La rabbia che trasfigurava il viso di Hermione sparì immediatamente sostituita da un evidente imbarazzo.

 

«Scusa ancora Ginny, non credevo foste in casa» Hermione era seduta al tavolo della cucina di Grimmauld Place con una tazza di the fumante davanti e con la testa tra le mani.

Harry era uscito di casa già da qualche minuto e Ginny era rimasta insieme ad Hermione .

«È domenica mattina! Dove pensavi che fossimo?»

«Hai ragione scusa!» Ripeté imbarazzata «Ma quando tuo fratello mi fa innervosire non capisco più nulla»

«Ancora per ieri sera?»

Hermione annuì.

«Ieri è venuto a casa, ha bussato un paio di volte, ma quando non gli ho aperto ha smesso e se ne è andato»

Ginny la scrutò dubbiosa

«Non è per difendere Ron, ma cos'altro avrebbe dovuto fare? Non credo che abbia le chiavi di casa nostra!»

«Si sarebbe potuto materializzare dentro!» Rispose l'amica stizzita

«Capisco che tu sia cresciuta con dei babbani, ma materializzarsi in casa di altri non è una cosa che si fa nel mondo magico!» Poi arrossendo leggermente aggiunse «e visto quello che è successo poco fa dovresti aver capito il motivo!»

Hermione la guardò cominciando a sentirsi in colpa. Lei e Ron avevano sempre trovato ogni pretesto per battibeccare, ma ultimamente si era resa conto che utilizzava ogni minimo errore del ragazzo per scaricargli addosso una frustrazione che poco aveva a che fare con lui.

«Vabbe avrebbe potuto continuare a bussare» continuò per nulla convinta.

«Hermione, non che sia una novità, ma io credo che voi abbiate un serio problema di comunicazione!»

«Sono venuta qua apposta per comunicare con lui»

«No!» Esclamò Ginny «Fino ad oggi il vostro comunicare è stato gridarvi contro per poi rotolarvi tra le lenzuola» Concluse guardandola accigliata

«Comunicazione non verbale» Ribatté con tono saccente Hermione.

L'amica la fissò perplessa, poi sbuffò «Dico solo che, invece di arrabbiarti, potresti semplicemente parlare. Mio fratello non è mai stato particolarmente rapido a capire ciò che non gli viene detto esplicitamente. Dovresti conoscerlo ormai!»

Hermione fece per rispondere, quando la porta d'ingresso della casa si aprì ed entro Harry

«Guardate chi ho trovato qua fuori» disse lasciando spazio per far passare Ron.

Ginny guardò di sfuggita il fratello per poi tornare a fissare Hermione.

L'amica le sorrise ad annuì.

«Harry andiamo a fare una passeggiata nel parco?» Chiese al suo ragazzo.

«Volentieri!» Rispose lui e poi rivolto agli amici aggiunse «Ci raggiungete per un pic-nic che dite?»

Hermione annuì mentre Ron continuò a fissarla con l'aria da cane bastonato.

Quando sentì chiudere la porta lui prese il posto lasciato vuoto da Ginny e mormorò

«Scusa»

Hermione allungò il braccio e gli prese la mano

«No scusa tu» Gli disse sorridendo

«Io vorrei venire a vivere da te, solo che pensavo che tu non volessi. Cioè non ne avevamo mai parlato» Esclamò Ron sputando fuori rapidamente più parole possibile

«Ron» lo interruppe lei «Non mi sono arrabbiata per quello»

Ron si fermò e spalancò gli occhi, mentre Hermione abbassava lo sguardo leggermente imbarazzata.

Con un evidente sforzo mentale decise di rivelare la cosa che la rendeva così collerica ultimamente.

«C'è una cosa che non ti ho detto e che ultimamente mi ha reso più nervosa di quanto non sia normalmente»

«Che cosa?» Chiese lui cauto e preoccupato

Lei prese un respiro e iniziò.

«L'ufficio per il sostegno ai Lupi Mannari ha iniziato un progetto con il Ministero della Magia in Italia per cercare di sviluppare un metodo di integrazione più sicuro e affidabile. Lo dirigerà Gwendolyn Sherwood e Sybil ha proposto il mio nome come sua vice»

«Ma è una notizia fantastica!» Esclamò Ron «Sei li da meno di un anno e stai già facendo carriera!»

«Ron, il progetto si svilupperà in Italia. Dovrei stare li otto mesi almeno, forse un anno»

«Ottimo!» Continuò lui sempre più entusiasta «Non ho mai visto l'Italia! Verrò a trovarti tutti i weekend!»

Hermione spalancò gli occhi stupefatta.

«Non..Non sei arrabbiato?» Chiese tentennante.

«Perché dovrei essere arrabbiato?»

Lei si rese conto di non avere una risposta a questa domanda, ma i numerosi dubbi che la tenevano sveglia la sera ricominciarono ad affacciarsi nella sua mente.

Ron le tirò la mano e la fece alzare, poi la abbracciò

«Herm cosa c'è che non va?» Le sussurrò all'orecchio.

«E se capissimo che stiamo meglio quando siamo lontani?» Chiese lei trovando il coraggio di dare voce alle sue paure.

«Non è la prima volta che stiamo lontani per un anno Herm!» La rassicurò lui stringendola più forte «L'anno scorso quando sei tornata ad Hogwarts ci siamo visti pochissimo eppure è andato tutto bene!»

«Infatti» Esclamò lei trattenendo le lacrime «Invece quest'anno che ci siamo frequentati di più litighiamo almeno una volta a settimana»

«Herm io ti amo anche quando litighiamo» Esclamò Ron sciogliendosi dall'abbraccio e guardandola in faccia «Quando siamo a letto e tu mi dai le spalle imbronciata per qualcosa che ho fatto o detto, io riesco a dormire solo perché, anche se possiamo essere arrabbiati o tristi, so che sei li con me e che la mattina dopo mi risveglierò abbracciato a te»

«Mi abbracci solo perché hai freddo» disse lei non riuscendo a nascondere un mezzo sorriso.

Ron sorrise e aggiunse «Non esiste niente al mondo che mi possa far capire che sto meglio senza di te» e le diede un rapido bacio sulle labbra

Hermione si asciugò una lacrima con il dorso della mano

«Davvero verrai a trovarmi ogni weekend?»

«Certo!» rispose con veemenza «Chiederò il permesso per una passaporta e se non me lo concedono utilizzerò la metropolvere facendo scalo in Francia»

«Perchè devi fare scalo?»

«I viaggi in metropolvere più sono lunghi più sono pericolosi. Meglio fare più scali possibili»

Lei annuì. Poi il suo sguardo si intristì di nuovo.

«Scusa per ieri. Credo di essere stata un po' gelosa di Harry e Ginny»

«Quando tornerai andremo a vivere insieme anche noi» la rassicurò accarezzandole una guancia «Ad una condizione però» aggiunse diventando serio.

«Quale?»

«Che al tuo gatto malefico sia impedito di entrare in camera!»

Lei sorrise e rimase in silenzio qualche secondo poi:

«Allora niente, cercati pure un coinquilino» ribatté facendogli la linguaccia.


 

«Harry! Vieni a vedere»

Il ragazzo uscì dal bagno e raggiunse Ginny in camera. Era già a letto e stava leggendo avidamente un articolo sul settimanale del Quidditch.

La finestra era aperta e lasciava entrare il riflesso della luna e un leggero venticello fresco muoveva le tendine.

«Che succede Gin?» Chiese lui sdraiandosi accanto alla ragazza.

Ginny si schiarì la voce e, con tono serioso lesse:

«Le Harpies si impongono sul campo delle Vespe di Winbourne per 190 a 100 grazie all'esordiente Ginny Weasley. L'infortunio di Carla Purcell ha permesso alla promettente cercatrice di partire titolare e lei ha ripagato la fiducia afferrando il boccino dopo una picchiata degna del celebre Krum ribaltando lo svantaggio iniziale» concluse chiudendo la rivista e fissando Harry con un sorriso da orecchio a orecchio.

Harry le diede un bacio e poi commentò:

«Quindi ora siamo Mr e Miss Celebrità!»

Ginny rise e gli saltò addosso

«Un buon motivo per festeggiare!» Esclamò con sguardo malizioso mentre infilava le mani sotto la maglietta di Harry

«Giusto» Ribatté lui «E poi noi due abbiamo un discorso in sospeso da stamattina» Aggiunse prima di baciarla con passione.




Note dell'autore: Buongiorno a tutti. Come avrete notato all'inizio di ogni capitolo ho inserito la data. Senza riferimenti temporali mi sono reso conto che è complicato capire a che punto dei "19 anni" siamo. Inoltre i prossimi capitoli si svolgeranno a distanza di mesi l'uno dall'altre e così è più facile rendersi conto anche del tempo passato.
Detto questo vorrei ringraziare chi mi ha recensito e chi continua a seguire la storia nonostante la mancata costanza nell'aggiornamento. Purtroppo (o per fortuna) sto scrivendo anche altro e con il ritorno alla normalità il tempo è sempre meno.
Grazie comunque a tutti, spero di leggere molti feedback.
A presto! :)

 

   
 
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