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Autore: Shellcott    24/05/2020    2 recensioni
[Continuazione della storia "Dopo la fine"]
Continua la narrazione dei "19 anni" trascorsi tra la fine della battaglia e quella mattina sul binario nove e tre quarti.
I protagonisti stanno cominciando a lasciarsi i brutti ricordi alle spalle e hanno iniziato con la loro vita dopo la scuola, pur non senza difficoltà e imprevisti. Ma spesso il passato tende a tornare.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 2: UNA CENA MOVIMENTATA


 

1 giugno 2000

«Perché quando sono insieme, sono sempre in ritardo?» Chiese Ron sbuffando.

«In realtà Ginny è in ritardo anche da sola» Rivelò Harry continuando a fissare il menù appeso sulla vetrina del ristorante davanti al quale stavano aspettando le due ragazze.

«Hermione non è mai in ritardo, se non quando è con lei» continuò a lamentarsi Ron.

Harry lo ignorò a si guardò intorno. Avevano deciso di andare a cena in un ristorante che aveva appena aperto in una zona un po' più residenziale di Diagon Alley.

«Chissà com'è vivere qua!» Chiese all'amico.

«In che senso?» Rispose Ron guardandolo stupito

«Adesso viviamo a Londra, in mezzo a babbani. Chissà come sarebbe vivere in un posto dove ci sono solo maghi» Spiegò Harry

«Sicuramente avremmo la casa assediata dai fan» Esclamò Ron ammiccando verso una coppia che passeggiava sul marciapiede opposto a loro e li fissava sussurandosi chissà cosa all'orecchio.

Harry alzò gli occhi al cielo. Negli ultimi giorni gli capitava troppo spesso di essere fermato da qualcuno per una foto o addirittura un autografo. Aveva sempre odiato essere al centro dell'attenzione e ora che tutti quegli sconosciuti lo conoscevano e si intromettevano nella sua vita si sentiva sempre più irritato.

Un sonoro crack lo distrasse dai pensieri e Ginny apparve insieme ad Hermione.

«Era ora!» Esclamò Ron voltandosi «Sto morendo di...» Si interruppe e spalancò gli occhi fissando le due ragazze.

Ginny indossava una gonna rossa plissettata che le arrivava poco sopra al ginocchio, una camicia nera di velo molto sottile, ma abbastanza da coprire il necessario e due stivaletti a metà polpaccio.

Hermione invece portava un vestito rosa salmone che le lasciava scoperte le spalle e legato in vita da una cintura spessa.

«Ma come ti sei vestita?» Chiese Ron alla sorella.

Harry intervenne prima di far scoppiare una lite «Sei bellissima» Esclamò avvicinandosi a Ginny e stringendola in vita per darle un bacio «Anche tu Hermione stai molto bene!» Aggiunse guardando l'amica

«Impara, Ronald!» Mormorò a denti stretti la ragazza

«Herm tu sei molto bella! Parlavo con Ginny» provò a scusarsi il ragazzo

«Tua sorella non è bella quindi?» Chiese Hermione con disprezzo

«No anche lei è bella» Ron divenne paonazzo «Pensavo solo che non fosse il caso si vestisse così»

«Così come?» Intervenne Ginny alzando un sopracciglio

«Andiamo a mangiare? Siamo già in ritardo» Harry alzò la voce per evitare che Ron replicasse e passassero la sera sul marciapiede a discutere.


 

«Signor Potter!» Esclamò un cameriere vestito come se fosse una evento di gala «è un onore averla qua! Prego seguitemi» Disse indicando la strada «Vi ho riservato il tavolo migliore»

La cena fu piacevole e anche Hermione e Ron seppellirono l'ascia di guerra scambiandosi occhiate furtive e stringendosi la mano sopra il tavolo.

Quando il cameriere portò via i piatti dei dolci Harry prese la parola.

«Ron, Hermione dobbiamo dirvi una cosa»

I due ragazzi passarono lo sguardo da Harry a Ginny che sorrideva imbarazzata.

«Non sarai incinta?!» Esclamò Ron così forte che fece girare due streghe verso il loro tavolo.

Hermione gli diede una gomitata e Ginny divenne paonazza

«Ron ma cosa ti viene in mente!» Rispose Harry frettolosamente

«Ah ok, scusate. Continua pure» Il ragazzo apparve notevolmente rilassato.

«Io e Gin abbiamo deciso che, quando scadrà il vostro contratto d'affitto» e si rivolse a Hermione «Volevamo andare a vivere insieme»

«Insieme inteso come nella stessa casa?» Chiese Ron leccando il cucchiaio che era rimasto sul tavolo ancora sporco del gelato al cioccolato che aveva ordinato come dessert.

«Stessa casa, stessa camera e stesso letto, Ron» Esclamò Ginny per evitare altre domande inutili.

«Sono molto felice per voi!» Esclamò Hermione sorridendo alla ragazza «Anche se ora dovrò trovarmi qualcun altro con cui dividere l'affitto!» Aggiunse lanciando un'occhiata a Ron.

Lui però la ignorò e dopo aver pensato qualche secondo, alzò le spalle e disse «Vabbè ho vissuto con Ginny per diciassette anni. Averla di nuovo in giro anche per Grimmauld Place non sarà un problema!»

Gli altri tre ragazzi al tavolo si scambiarono occhiate stupite e imbarazzate.

Fu Harry a prendere la parola «Ron in realtà» Disse «Volevamo andarcene da Grimmauld Place, per cercare un appartamento...»

«...Solo per noi due!» Terminò Ginny con forza.

«Quindi mi stai cacciando da casa?» Ron guardò l'amico sbigottito, mentre Hermione gli prese una mano mormorando «Ronald non credo...»

«Ma no Ron!» Esclamò Harry frettolosamente «Puoi rimanere a Grimmauld Place ovviamente»

«Ok» rispose pensieroso, per poi aggiungere «Posso cercarmi un coinquilino?»

Harry spalancò gli occhi passando lo sguardo da Ron a Hermione. Non capiva se fosse diventata rossa per l'imbarazzo o per la rabbia.

Non sapeva che dire mentre Ron continuava a fissarlo aspettando una risposta.

«Io vado a casa» Esplose Hermione alzandosi di scatto e trascinando la sedia sul pavimento.

Mentre si fiondava fuori dalla porta attirò lo sguardo dei pochi clienti rimasti .

«Sei un cretino, Ron»Esclamò Ginny con sguardo furioso nei confronti del fratello

«Che ho fatto?»

«Credo ti convenga seguirla, prima che si smaterializzi»

Ron si girò verso l'uscita e non vedendo più la ragazza si alzò per andarle dietro.

«Poteva andare peggio» Sospirò Harry con la faccia stranita.

«Sicuro» Rispose Ginny ridendo e stringendogli la mano.

«Signor Potter, mi scusi» Una voce alle loro spalle li fece girare.

Il cameriere era comparso e, visibilmente imbarazzato, si era chinato verso di loro.

«Mi dica!» Rispose Harry educato «C'è qualche problema?»

«Vede, non so chi sia stato» Iniziò l'uomo grattandosi il mento «Ma qualcuno deve aver segnalato a qualche giornalista la sua presenza qui» il suo sguardo si fece sempre più preoccupato «E ora sono fuori ad aspettare che esca»

Harry allungò il collo per guardare oltre il muro che li divideva dalla vetrina del ristorante. Appena la sua testa spuntò decine di flash scattarono accecandolo.

«Ma sono tantissimi!» Esclamò spalancando gli occhi ancora appannati dalla luce.

«Mi spiace signor Potter» Ripeté il cameriere arretrando verso il bancone

«Non possiamo smaterializzarci direttamente da qua?» Chiese Ginny

«Non è possibile signorina. Non ci si può smaterializzare dentro i locali pubblici» rispose l'uomo sempre più costernato.

Dopo aver pagato il conto, Harry e Ginny si strinsero la mano e decisero di affrontare la folla di giornalisti che li aspettava per smaterializzarsi appena raggiunto il marciapiede.

Appena aprirono la porta decine di domande lo assalirono

«Signor Potter è vero che vuole candidarsi a Ministro della Magia?»

«Thelonius Potter, inventore del telescopio inverso, è suo parente signor Potter?»

«Signorina Weasley lei lascerà il Quidditch per diventare la signora Potter?»

«È vero che il Ministro Shakebolt ha minacciato il capo Auror di licenziarlo se non l'avessero ammessa al corso pur essendo senza M.A.G.O.?»

Harry e Ginny rimasero basiti per qualche secondo dall'assurdità delle domande. Poi abbassando la testa e facendosi largo tra i giornalisti raggiunsero il marciapiede opposto e si smaterializzarono per comparire davanti a Grimmauld Place.

«Neanche per Gilderoy Lockhart ho mai visto così tanti cronisti» Esclamò Ginny stupefatta.

Harry annuì senza sapere cosa dire.

«Ah ti avviso» Aggiunse Ginny guardandolo con un sopracciglio alzato «C'è solo un motivo per cui potrei lasciare il Quidditch e di sicuro non è quello di “diventare la signora Potter”» concluse scimmiottando il giornalista.

«Non te lo chiederei mai!» Esclamò Harry imbarazzato

«Non mi chiederai mai di diventare la signora Potter?» Chiese lei fissandolo.

«Si. No. Cioè...» Harry odiava quando non capiva se lo stesse prendendo in giro o dicesse sul serio «Io intendevo che non ti chiederei mai di lasciare il Quidditch»

«Ok, bene» Rispose Ginny squadrandolo con un sorriso ironico «Ora vogliamo entrare o vuoi aspettare qualche altro fotografo, Mr Celebrità?»

«Gin qual è il motivo per cui lasceresti il Quidditch?» Chiese Harry pensieroso mentre si richiudeva la porta alle spalle.

«Magari un giorno lo scoprirai» Rispose Ginny guardandolo maliziosamente «Non troppo presto però!» e salì le scale verso la camera



Nota dell'autore: Non ho molto da dire questa volta se non che ringrazio i molti che leggono e i pochi che recensiscono. Sto portando avanti altre storie quindi non sarò regolare con gli aggiornamenti.
Grazie a tutti per la lettura, vi invito a recensire e a farmi sapere che ne pensate.
A presto! :)

 

   
 
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