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Autore: LazySoul    27/05/2020    3 recensioni
[Seguito di "Gioco di Sguardi", di cui si consiglia vivamente la lettura]
A cinque anni dalla morte del Signore Oscuro, il Mondo Magico è tornato allo splendore di un tempo, rinascendo dalle proprie ceneri come una fenice.
Harry Potter e Ronald Weasley lavorano come Auror ormai da un paio di anni; Hermione Granger aspetta da un momento all'altro di essere promossa, essendo la migliore impiegata dell'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche; Blaise Zabini possiede un atelier di alta moda; Pansy Parkinson tiene su Strega Moderna una famosa rubrica specializzata in consigli d'amore: "Cuori infranti: filtri d'amore e altri rimedi"; Draco Malfoy invece è il vice capo del Quartier Generale degli Obliviatori.
Tutto sembra procedere come dovrebbe: Harry e Ginny stanno organizzando il loro matrimonio, Hermione e Ronald stanno decidendo se compiere il grande passo e andare a convivere, Pansy continua ad essere troppo orgogliosa per ammettere i propri sentimenti per Blaise e Draco si è da poco fidanzato ufficialmente con Astoria Greengrass.
Tutto cambierà quando, per problemi di ristrutturazione, l'ufficio di Draco Malfoy verrà spostato al quarto livello, proprio accanto a quello di Hermione Granger.
Riusciranno i due ex-amanti a mantenere un rapporto strettamente professionale?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di Sguardi'
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ATTENZIONE: Se siete capitati qui e non avete letto "Gioco di Sguardi", vi consiglio di fare un salto nella mia pagina autore e cercarla, dato che questo è il continuo.

Altra cosa: questa storia non terrà conto né dell'epilogo "19 anni dopo" del settimo libro della saga di Harry Potter, né de "La maledizione dell'erede" (che tra l'altro ammetto di non aver mai letto), ma per quanto riguarda gli altri avvenimenti del sesto e settimo libro di cui non parlo nello specifico (per esempio: morte di Silente, Dobby, Remus, Tonks, Fred, Voldemort, ecc.), a meno che non vi dica il contrario, date per scontato che siano successi.

Buona lettura!







1. Teiera gialla




 

Era da qualche tempo che Draco Malfoy aveva iniziato a passeggiare per la Londra babbana.

Provava ancora un misto di meraviglia e orrore ogni volta che vi metteva piede, ma aveva imparato a dominare i propri sentimenti, e a superare i pregiudizi che aveva nutrito per anni nei confronti di quella parte di mondo che non conosceva.

La prima volta che aveva messo piede in Piccadilly Circus, aveva rischiato di svenire a causa del rumore, delle luci e del numero di persone, di babbani, che si era trovato di fronte.

Si era Materializzato a casa sua dopo pochi secondi, con il cuore in gola e le mani che gli tremavano, infischiandosene altamente se qualcuno in mezzo a quella folla avesse assistito alla sua improvvisa scomparsa.

Dalla volta dopo aveva optato per una via meno trafficata e aveva iniziato, lentamente, il suo viaggio di scoperta e rinascita.

Dopo la guerra e la morte del Signore Oscuro, si era rifiutato di tornare a Hogwarts, optando per un'educazione privata che, malgrado i tempi bui per la sua famiglia, si era potuto permettere tranquillamente e si era presentato nella sua vecchia scuola solo per sostenere e superare con ottimi voti gli esami finali dei M.A.G.O.

Si era poi avvalso di numerose sedute da un medimago specializzato nel funzionamento della psiche umana e aveva iniziato il suo percorso di apertura mentale e di allontanamento dai vecchi pregiudizi e insegnamenti bigotti, che gli erano stati inculcati fin da piccolo.

C'erano voluti mesi prima di imparare a mettere in dubbio la realtà che aveva accettato fin da piccolo come unica e universale, ma alla fine c'era riuscito.

A volte gli capitava ancora di fare dei commenti o dei pensieri sbagliati, ma stava imparando ad ammettere, per quanto gli era possibile, i propri errori e a imparare da essi.

I genitori di Draco e la sua fidanzata, Astoria, non sapevano niente delle sue visite a zia Andromeda e al cugino Teddy, o delle passeggiate che compiva settimanalmente nella Londra non magica.

Gli unici che ne erano a conoscenza erano Blaise Zabini, che accettava con condiscendenza quella stramberia dell'amico, dicendogli di fare attenzione e di non finire bruciato al rogo, e Pansy Parkinson, che sfruttava le passeggiate dell'amico per farsi comprare settimanalmente riviste di gossip babbane, dalle quali prendeva spunto per la sua rubrica di consigli d'amore: "Cuori infranti: filtri d'amore e altri rimedi".

Sarebbe arrivato il giorno in cui Draco Malfoy avrebbe raccontato ai suoi genitori di aver visitato la British Gallery e di essersi innamorato dei quadri babbani, dove le persone ritratte erano immobili, congelate in quell'istante e spettava alla mente dell'osservatore immaginare il prima e il dopo del momento raffigurato. O avrebbe raccontato loro di essere stato a Birmingham ad osservare i gabbiani sulla spiaggia e i babbani, che ammiravano le onde del mare e i colori del tramonto.

Aveva anche assistito ad alcuni sport babbani, faticava a ricordarne i nomi, che per lui avevano un suono assurdo e poco orecchiabile, ma aveva apprezzato lo sport in sé, il modo in cui i giocatori correvano dietro a quella che a lui aveva ricordato la pluffa del Quidditch. 

Erano molte le usanze dei babbani che lo avevano lasciato perplesso, ma aveva seguito i consigli del medimago specializzato nella psiche umana e aveva mantenuto la mente aperta e aveva cercato di non scandalizzarsi troppo, soprattutto quando aveva visto il modo in cui alcuni babbani si vestivano.

In quel momento stava percorrendo una via nel quartiere di Camden Town e cercava di non scandalizzarsi troppo del vestiario babbano o dell'esuberanza dei colori e dei negozi.

Passando di fronte a un negozio d'antiquariato, si fermò a osservare assorto la vetrina, dove una teiera gialla, dall'aspetto tremendamente ordinario, aveva attirato la sua attenzione.

Sentì un brivido percorrergli la schiena mentre un ricordo specifico si faceva strada nella sua mente e, senza pensarci, entrò nel negozio.

Sussultò appena all'udire il suono del campanello che risuonò lungo le pareti del locale per avvisare chi di dovere della sua presenza nel negozio e attese qualche istante sulla porta, un piede dentro e uno fuori, chiedendosi se avesse fatto bene ad essere così avventato.

Si era appena chiuso la porta alle spalle, muovendo i primi passi nel negozio, quando comparve da una porticina di servizio una signora col volto segnato da profonde rughe e i capelli argentei acconciati in uno stretto chignon; a Draco ricordò in modo impressionante Madama Chips, l'infermiera di Hogwarts.

«Buongiorno, posso aiutarla?», chiese la donna, con tono amabile, sistemandosi gli occhiali tondi sul naso.

«Salve», disse lui, nascondendo il nervosismo dietro ad un sorriso di circostanza: «Sono entrato per... ho visto la teiera gialla in vetrina e vorrei comprarla».

Malgrado il tentennamento iniziale, Draco Malfoy era fiero di esser riuscito a parlare con tanta facilità alla donna. Non era la prima volta che parlava con un babbano, ma aveva sempre il terrore di dire qualcosa di sbagliato o di rivelare involontariamente di essere un mago.

«Certo, caro!», esclamò la donna, sorridendo affabile: «Te la prendo subito».

Quando arrivò il momento di pagare, Malfoy estrasse il suo portafoglio babbano, ricordandosi della volta in cui, in un negozio di musica babbana il proprietario gli aveva riso in faccia quando aveva provato a pagare con dei galeoni. Da quel momento in poi aveva iniziato a portarsi sempre il suo portafoglio babbano, con dentro sterline, quando gli capitava di fare una delle sue passeggiate in incognito.

La signora ripose la teiera in una scatola in cartone, che poi infilò in un sacchetto di plastica.

Malfoy aveva talmente tanti sacchetti simili a casa che non sapeva che farsene quindi, a costo di risultare scortese, disse alla signora che non ne aveva bisogno, dato che avrebbe portato la scatola sottobraccio.

La donna non sembrò stupirsi della richiesta e Malfoy tirò un sospiro di sollievo; forse anche quella volta avrebbe evitato di Obliviare la mente di qualche ignaro babbano.

Una volta pagato uscì dal negozio e, appena trovò un vicolo buio deserto, si Smaterializzò.

Come sempre lo strappo della Materializzazione gli provocò una leggera nausea, ma cercò di non pensarci e posò il suo nuovo acquisto sul tavolo basso del salotto di casa sua.

Aveva acquistato quell'appartamento da meno di un anno, quando si era reso conto che continuare a vivere a casa con sua madre era diventato impossibile e si era reso conto di aver bisogno di un proprio spazio personale.

Astoria ci aveva messo piede un paio di volte, da quando avevano ufficializzato il fidanzamento, ribadendo ogni volta che non avrebbe vissuto in un luogo simile una volta che si fossero sposati, perché non si addiceva al suo stile di vita.

Era da un paio di mesi, all'incirca da quando sua madre l'aveva costretto a comprare un anello di fidanzamento per Astoria e a farle la proposta, che si rendeva conto di non volere quello che sua madre e la sua fidanzata si aspettavano da lui.

Stava ancora cercando il coraggio di rompere il recente fidanzamento e dire a sua madre che lui e Astoria non erano fatti per vivere insieme; sapeva che gli ci sarebbe voluto del tempo.

Si tolse il cappotto scuro e lo appesa all'appendiabiti nell'ingresso, poi salì le scale che portavano al soppalco, che era la sua camera da letto.

Ebbe giusto il tempo di indossare degli abiti più comodi, quando sentì qualcuno suonare al campanello.

Scese le scale con la bacchetta in mano, e osservò con sguardo curioso dallo spioncino sulla porta.

Blaise Zabini, con in mano un paio di bottiglie di burrobirra, sorrideva da orecchio a orecchio.

Draco si colpì la fronte con la mano, si era dimenticato che, essendo sabato pomeriggio, Blaise si sarebbe presentato come suo solito a casa sua per passare la serata insieme.

Fino alla settimana scorsa anche Pansy partecipava a quegl'incontri, ma dato che lei e Blaise avevano litigato recentemente, dubitava che l'amica si sarebbe fatta vedere.

Appena aprì la porta, venne invaso dall'odore del dopobarba di Blaise e non poté fare a meno di storcere appena il naso. Prima o poi avrebbe dovuto dire all'amico di non esagerare con i profumi, se non voleva essere scambiato per un fiore da qualche Golden Snidget (*).

«Ho portato le burrobirre!», esclamò il moro, appoggiandole sul tavolino basso del salotto, che si trovava vicino all'ingresso.

Blaise si tolse il soprabito, gettandolo a Malfoy, mentre prendeva posto sul divano e iniziava ad aprire la prima burrobirra.

«Oh, hai fatto acquisti?», chiese Blaise, mettendo le mani sulla scatola in cartone che conteneva la teiera gialla.

Il biondo ripose con un veloce incantesimo il soprabito dell'amico sull'appendiabiti, poi tolse dalle grinfie del moro il suo recente acquisto: «Sì, vado a prendere dei bicchieri».

Avrebbe potuto in realtà usare un semplice incantesimo, ma Draco aveva bisogno di un attimo di solitudine prima di essere travolto dal tornado Blaise Zabini.

Una volta in cucina, il proprietario di casa posò vicino ai fornelli la scatola contenente la teiera gialla, poi recuperò due bicchieri dalla credenza e prese un profondo respiro per calmare i suoi nervi tesi.

Avrebbe voluto che Pansy fosse lì con loro, lei sì che sarebbe riuscita a smorzare, con poche parole, l'entusiasmo di Zabini.

Tornato in salotto, trovò Blaise che osservava con occhi affascinati il poster acquistato alla British Gallery, raffigurante "La valorosa Téméraire" di Turner, che aveva colpito particolarmente Draco durante la sua ultima visita al museo.

«Come va la tua osservazione dei babbani? Continuano a crederti uno di loro?», chiese Blaise, versando della burrobirra in entrambi i bicchieri che aveva portato Draco dalla cucina.

«Direi di sì, ancora non mi hanno messo al rogo», rispose il biondo, sorridendo appena: «Come va il tuo atelier?»

Gli occhi di Blaise sembrarono brillare per qualche secondo: «Ho una nuova idea per ampliare gli affari! So che la scorsa settimana volevo lanciarmi sulla creazione di un profumo, ma ho avuto un'idea migliore: gioielli».

L'entusiasmo di Blaise era qualcosa a cui Draco dubitava si sarebbe mai abituato.

Era un mese circa che l'amico parlava di "ampliare gli affari", ma ogni settimana cambiava idea su cosa effettivamente volesse fare. In un primo momento aveva parlato di scarpe, poi di parrucche, successivamente di profumi e quella settimana era arrivato il turno dei gioielli.

«Brindiamo ai gioielli, allora!», disse Draco, leggermente perplesso, sollevando il bicchiere e facendolo scontrare con quello dell'amico.

«Sì, brindiamo!»

Il biondo bevve un sorso di burrobirra e sentì quasi istantaneamente i nervi rilassarsi.

In quel momento qualcuno suonò al campanello.

Malfoy fissò la porta, poi Blaise: «Avete fatto pace?», gli chiese a bassa voce, intuendo chi si dovesse trovare sul pianerottolo.

Zabini scosse il capo, all'improvviso sembrava nervoso: «Non ancora».

«Ottimo», commentò a mezzo voce Draco, prima di aprire la porta.

Il sorriso che aveva sulle labbra, morì istantaneamente alla vista dello sguardo scocciato di Pansy Parkinson.

«Ho portato dell'idromele», disse lei scontrosa, lasciando bottiglia e cappotto in mano al padrone di casa mentre entrava.

Blaise sorrise alla nuova arrivata, pronto a salutarla, me lei non lo degnò di uno sguardo.

Draco intuì che dovessero aver litigato pesantemente.

«Hey, Pan», disse il moro, non prestando attenzione al fatto che la nuova arrivata lo stesse palesemente ignorando: «Ho una nuova idea per l'atelier: gioielli!»

Pansy andò in cucina a prendersi un bicchiere e, una volta tornata, riprese dalle mani di Draco la bottiglia di idromele, aprendola con un incantesimo: «Strano, di solito sei sempre così sicuro, non pensavo avresti cambiato idea per la quarta volta», il suo tono di voce grondava sarcasmo.

Draco si servì una generosa porzione di idromele e si sedette sulla poltrona che fronteggiava il divano, pronto a godersi lo spettacolo che, ne era certo, si sarebbe svolto nell'arco di pochi secondi.

«E con questo cosa vorresti dire?», chiese Zabini, seduto su un lato del divano, lanciando occhiate di fuoco alla ragazza.

Pansy, seduta sul lato opposto del divano, accavallò le gambe, e si passò distrattamente una mano tra i capelli corti, prima di voltarsi verso il moro: «Quello che ho appena detto».

Blaise si alzò in piedi: «Io so quello che voglio!»

Pansy sorrise, bevendo un piccolo sorso di idromele, la tinta rossa che copriva le sue labbra non lasciò alcun segno sul vetro: «No, tu credi si saperlo, ma poi sei talmente indeciso che finisci col cambiare idea altre cento volte».

Blaise la fissò interdetto per qualche secondo, poi scoppiò a ridere, facendo sussultare per la sorpresa sia Draco che Pansy.

Appena si riprese dallo scoppio ilare, il moro esclamò: «Adesso è tutto chiaro! É perché ti ho detto che ti amo e tu hai paura che cambi idea, vero? É per questo che abbiamo litigato?»

Draco rischiò di strozzarsi con l'idromele. 

Avere il sospetto che i suoi due migliori amici avessero una relazione, era ben diverso dal riceverne la conferma in un modo tanto improvviso e inaspettato.

Pansy si fece rossa in viso e, posato il bicchiere di idromele sul tavolino basso di fronte a sé, si alzò a sua volta, così da fronteggiare il ragazzo, occhi negli occhi.

«Abbiamo litigato perché io non voglio una relazione, mentre tu sì», gli ricordò la Parkinson, i lineamenti del volto stravolti dalla rabbia: «Il fatto che tu cambi idea ogni pochi giorni è un dettaglio che dimostra soltanto che anche tu, in realtà, non sei pronto per una relazione seria».

«E immagino che tu, dato che dai consigli d'amore alle lettrici di Strega Moderna, sappia più di me quello per cui sono o non sono pronto, giusto?», ribatté Blaise con sarcasmo, bevendo l'ultimo sorso di burrobirra, prima di posare il bicchiere sul tavolo basso, accanto a sé.

«Esatto», disse Pansy, portandosi le mani ai fianchi: «Sono felice che tu l'abbia capito, finalmente».

«Sei impossibile», si lamentò Blaise, alzando le mani al cielo: «Perché devi sempre comportarti così?»

Draco venne distratto dalla conversazione tra i suoi due migliori amici, quando notò un gufetto fuori dalla finestra del salotto, che si affacciava sulla via principale di Diagon Alley.

Bevve l'ultimo sorso di idromele e posò il bicchiere sul tavolo di fronte a sé, prima di aprire le ante per permettere al rapace di porgergli la zampa.

Lesse velocemente il messaggio e, con la mente altrove, prese dal barattolo in vetro sulla mensola accanto alla finestra uno snack per gufi da dare al volatile.

«Draco, stai bene?», chiese Pansy, avvicinandosi preoccupata all'amico.

Il biondo annuì distrattamente: «É l'ufficio, a quanto pare da lunedì inizieranno dei lavori al mio livello e sarò trasferito per un paio di settimane al quarto».

Il gufato volò via e Pansy chiuse la finestra, impedendo alla fresca aria di Marzo di entrare nell'appartamento.

«Beh, non è mica un dramma», disse lei, prendendo dalle mani dell'amico la pergamena su cui era scritto il messaggio.

«Oh, Pan...», disse Blaise, avvicinandosi ai due amici: «Questa è la dimostrazione che di amore non ne capisci proprio niente».

La ragazza gli lanciò un'occhiata di fuoco: «Come, scusa?»

«Se Draco verrà trasferito al quarto livello al Minstero, vorrà dire che sarà per due settimane a stretto contatto con... Hai capito, no?»

«Oh», disse semplicemente Pansy, capendo il perché dello sguardo allucinato del biondo.

Gli occhi di Draco intanto erano fissi sul bancone della cucina, dove poteva vedere chiaramente, accanto ai fornelli, la scatola in cartone dentro alla quale si trovava la teiera gialla che aveva comprato quel pomeriggio a Camden Town.

La teiera che aveva comprato unicamente perché somigliava in modo impressionante a quella che aveva usato sei anni prima, nella Stanza delle Necessità.

La teiera che gli aveva ricordato subito la persona che non riusciva a togliersi dalla mente: Hermione Granger.






 

(*) Golden Snidget è una creatura esistente nel mondo di Harry Potter, non viene specificato di cosa si nutra sul sito di Potterpedia, quindi mi sono presa la libertà di renderlo nettarivoro come i colibrì.


 

***


Buongiorno popolo di EFP!

Come vi avevo promesso, eccomi tornata con il continuo di "Gioco di Sguardi"!

Siete emozionati/e? Io sì!

Spero davvero che la storia vi piaccia, ovviamente questo è solo il primo capitolo, ma confido nei prossimi di farvi innamorare ancora una volta di Draco ed Hermione.

Intanto vi faccio qualche domanda, giusto per non perdere le buone abitudini di un tempo:

Cosa pensate del fatto che Draco stia cercando di essere una persona migliore?

Da 1 a 10 quanto sono carini Blaise e Pansy che litigano?

Cosa vi aspettate nel prossimo capitolo?

Detto ciò, spero che abbiate tempo e voglia di farmi sapere la vostra e se avete domande, chiedete pure!

Cercherò di pubblicarvi un capitolo a settimana, diciamo che indicativamente ogni mercoledì avrete qualcosa di nuovo da leggere (in caso non dovessi farcela ve lo farò sapere)!

Come sempre ricordo, per chi volesse, che è possibile seguirmi su Instagram, il nome dell'account è lazysoul_efp.

Vi auguro una buona giornata!

Un bacio,

LazySoul

 
  
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