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Autore: Apollonia Storie    28/05/2020    1 recensioni
Lily. Harry. Ania. Draco. Voldemort.
Gli scacchi principali di questo gioco mortale.
Ania aspettava da anni di conoscere finalmente il grande Harry Potter, eppure, da quel momento in poi una serie di eventi agitano acque pericolose.
Draco non sa cosa ci vede in quella lí, sa solo che lo scava dentro, che é fragile e pericolosa allo stesso tempo, e che a lui i giochi pericolosi sono sempre piaciuti.
E il Signore Oscuro pensa davvero di conoscere bene il suo servitore Severus? E se il piú grande segreto dell'uomo fosse una figlioccia maledetta, per cui darebbe la vita?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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XXXVIII
 
- WEASLEEY! –
Battè il pugno contro la porta in legno, cosi forte da farla tremare nei cardini.
Era una mattina qualunque di una settimana d’inferno, e come da diversi giorni a quella parte, Draco aveva iniziato la giornata maledicendo il giorno in cui era arrivato in quella maledetta casa.
 
- ASPETTA IL TUO TURNO MALFOY ! –
- SEI LI DENTRO DA ORE. ESCI DA QUESTO MALEDETTO BAGNO! –
- Sta calma principessa, è cosi che funziona quando c’è solo un bagno in casa. –
- Tu sta zitta, pel di carota e tornatene in camera tua a giocare con le barbie. –
- NON PARLARE  COSI’ A MIA SORELLA, TESTA DI CAZZO. –
- PARLO COME DIAVOLO MI PARE E
ESCI
DA QUESTO
MALEDETTO
BAGNO! –
 
Buttò un ultimo possente pugno contro la porta, e dopo qualche secondo, con sua grande sorpresa, la serratura scattò e Ronald Weasley uscì dal bagno con gli occhi assonnati e  l’aria pericolosamente soddisfatta.
Gli bastò mettere un piede nel bagno per capire il perchè.
 
- Ma che diamine… è un letamaio per draghi!–
- Molto scortese da parte tua Dracuccio. Dovresti già sentirti fortunato per avere un tetto sulla testa anche se non prestigioso come il tuo.-
- Se lo fosse, faccia da clown, ti farei campare dove meriti, nella cuccia dei cani e sono certo che non distinguerei la loro merda dalla tua. –
- Draco Lucius Malfoy! -  
 
Draco alzò gli occhi al cielo.
Tutta quella situazione era una tortura.
Non solo si ritrovava con i suoi odiatissimi compagni di scuola in una casa piccola uno sputo, no! Ci voleva anche sua madre a coronare il tutto!
 
- Si, madre. – scandì stringendo i denti.
- Modera il linguaggio. Non ho un cresciuto un troll. – replicò Narcissa dal piano inferiore, scatenando le risatine di Ron.
- Già, Dracuccio, ascolta la tua mammina. –
- Dormi con un occhio aperto tu! … schifosissimo idiota puzzolente.
 
Con un diavolo per capello e i pugni serrati, si chiuse finalmente nel bagno.
Non aveva mai odiato cosi tanto la sua vita.
 
 
Questa, signori, era una delle tante scenette che si verificarono in quella settimana al numero cinquantatre di Propshall Drive, nel Lancashire.
Una villetta indipendente, con un bel giardinetto sul retro, fino ad allora dimora di appena tre persone ma che in quei giorni brulicava di gente.
 
Qualche giorno dopo il burrascoso di Narcissa e Draco, i Mangiamorte avevano attaccato la Tana, casa della famiglia Weasley, riducendola in una carcassa di paglia e cenere.
Sfortunatamente per Draco, Harry si trovava con i Weasley al momento dell’attacco e con loro si era spostato in una dimora d’emergenza.
Appunto, il numero cinquantatre di Propshall Drive.
 
E dove andava Harry, andava Sirius Black, il suo amorevole padrino.
 
Nel giro di appena due giorni, Draco si era ritrovato a vivere con circa dieci persone. Ma non persone qualsiasi, no… ma bensì i suoi peggior nemici.
 
Le litigate di quei giorni tra Draco ed Harry sarebbero rimaste per sempre nei ricordi di quella combriccola.
Dal cornetto mancante a colazione, fino a chi meritasse l’asciugamano da bagno più grande e morbida.
 
Ma, contro ogni aspettativa, i due ragazzi non erano i litiganti più acerrimi del gruppo.
Anzi, in quei giorni Draco aveva scoperto un lato tutto nuovo e sconosciuto di sua madre.
Un lato che evidentemente, Sirius Black sapeva far uscire fuori con grande facilità.
 
- Povero illuso... –
- Chiedo scusa? –
- Scuse accettate Sirius… –
- Tu, Narcissa Malfoy osi chiamare me povero illuso? –
- Ho una lunga lista di aggettivi da affibbiarti, cugino, tra cui obsoleto e sciroccato. –
- Sciroccato, anche! SCIROCCATO, oh CUGINA, questo è un termine che proprio tu dovresti eliminare dal tuo dizionario.  -
- Cosa staresti insinuando con quel proprio tu! –
- Ma non so, dai un’occhiata al tuo albero genealogico e poi nei parliamo… -
- Lo guardo spesso a dire il vero, e  l’ultima volta che l’ho guardato c’era una grossa chiazza nera ad oscurare il più sciroccato di tutta la mia nobile stirpe! -
- Andromeda…Ah, mia cara dolce Andromeda… La prossima volta che ti serve dell’essenza di Dittamo, sarei immensamente grato se mi avvisassi che è per salvare la vita di una delle tue sorelle, perché in tal caso FARÒ IL POSSIBILE PER NON AVERNE A DISPOSIZIONE. –
- Piano con le parole quando parli con mia madre, grassone! –
- Grassone? -
- Draco non sprecare fiato con lui –
-… Io sarei un grassone ? –
- No non lo sei SIrius, è lui che un’idiota.-
- Ah, AH, puoi dirlo forte Harry. -
-…e nel caso non lo sapessi Malfoy, Sirius ha adottato una speciale dieta chiamata “dodici anni ad Azkaban”. Chissà come ci si sta trovando tuo padre… -
- Stupido ragazzino presuntuoso, chi ti credi di essere per parlare di mio marito in questi termini! –
- Se parli un’altra volta di mio padre, Potter, giuro che ti amm…-
-  ADESSO BASTA! PIANTATELA! –
 
L’urlo di Andromeda congelò tutti i presenti, bloccando Harry dal sfoderare la bacchetta e Draco dal tirargli un piatto di ceramica in faccia.
 
- Sono giorni che sento polemiche su polemiche, in questa casa. Siamo tutti adulti qui o sbaglio?
E se voi ragazzi volete davvero far parte dell’Ordine della Fenice… -
- Io non faccio parte proprio di un bel niente di nessuna fenice. –
- Oh su questo non c’erano dubbi. –
- Harry! Te ne prego… piantatela.-
 
Andromeda spostò i suoi occhi dall’uno all’altro, e non riprese a parlare finchè Draco non si fu seduto a braccia conserte.
Harry annuì inspirando forte, ed Andromeda lo prese come il segnale per ricominciare a parlare, senza interruzioni.
 
- Narcissa è mia sorella e questa è casa mia. Io e Ted parlavamo da mesi con Narcissa di ospitarli se si fosse presentata la necessità… -
- Oh, immagino che Ted sia molto d’accordo, eh Ted? –
- Beh… - iniziò Ted grattandosi la testa ed evitando lo sguardo della moglie.
- … Non ne sono entusiasta ma… sentiamo ogni giorno di più parlare di famiglie distrutte. Forse è solo un bene se di tanto in tanto ci si ritrova, anche se a distanza di anni. Ma se si fosse trattato di Bellatrix… -
- Non potrà mai trattarsi di Bellatrix. Il suo cuore è troppo corrotto, vedo solo quello che vuole vedere. Per tutto il resto, si volta dall’altra parte. Persino quando si parla del suo stesso sangue - disse Narcissa, perdendosi con lo sguardo nel buio.
Si portò una mano al ventre ancora fasciato, dove, sotto la garza, la ferita per nulla guarita le succhiava ancora energia e salute.
 
- Siamo qui stasera perché delle persone sono morte, e stanno, tutt’ora morendo. Concentriamoci su questo… -
 
Andromeda lasciò il suo posto al lungo tavolo e si alzò in piedi, difronte a tutti, giungendo le mani con aria seria.
 
- Ci è giunta voce… - scandì a gran voce -… che i Mangiamorte bramano il controllo del Ministero. E’ loro primario obiettivo appropriarsene, presto o tardi. –
- E’ plausibile?  Cioè, potrebbe accadere sul serio? –
- Tu-Sai-Chi è abbastanza potente da poter fare molte cose, cara Ginny. Il punto è quando le farà… -
- Io ribadisco quanto detto prima. Ci vuole un infiltrato! -
- Oh, per Merlino Sirius…- Narcissa frenò la lingua, bloccando tutta la serie di epiteti che le erano saliti in mente, e strinse i denti sotto l’occhiataccia severa della sorella maggiore.
- Intendo dire…- ricominciò con faticosa calma - …che sarebbe da ingenui pensare anche solo per un istante a questa possibilità. Nessuno può bluffare con il Signore Oscuro… Sarebbe come imbrogliare Albus Silente in persona.
Con una differenza.
Silente non avrebbe l’animo di cavarti la verità a suon di Crucio dalle labbra o di risvoltarti la mente come un calzino da buttare… e fidatevi se vi dico che i miei stessi occhi hanno visto grandi uomini diventare reietti sotto la bacchetta del Signore Oscuro. –
 
Lo sguardo di Narcissa si perse di nuovo nel nulla.
Forse era la stanchezza fisica che la stava torturando giorno dopo giorno o le condizioni in cui si era ritrovata la sua famiglia di punto in bianco, fatto sta che la donna fiera di qualche tempo prima pareva solo una donna stremata, avvolta in un mantello di terrore e brutti ricordi.
 
- Beh, allora non c’è alternativa. – sbottò Sirius pieno di sarcasmo, per niente rattristato da quella nube nera che era calata nella sala.
- Allora dobbiamo solo… hm, aspettare che qualche cattivone mascherato si presenti al Ministero tentando di assaltarlo e li lo afferriamo e lo mettiamo nel sacco. Beh, che importa se nel frattempo muoia qualche Auror. E’ questo che state proponendo, mi sembra.
Fare un bel nulla! -
- No Sirius, non intendiamo questo, nessuno vuole restare con le mani in mano qui. Mettere qualcuno dei nostri in campo è troppo rischioso… l’ideale sarebbe, trovare qualcuno dei loro disposto a parlare, ecco. –
- Oh, grande idea Ted! Facile da attuare, soprattutto… Dunque, qualcuno di voi fantastici amici conosce qualche Mangiamorte che vuole farsi una chiacchierata con l’Ordine della Fenice? – ironizzò sorridente sfregandosi le mani.
Nessuno rispose.
Fin quando…
 
- Io. –
 
Sirius si bloccò di colpo, sorpreso, come chiunque altro nella sala.
Con le sopracciglia crucciate e l’aria beffarda si voltò verso Draco, in attesa.
Draco rispose allo sguardo con arroganza, serrando la mascella, come se quello che stava per dire gli costasse tutta il coraggio che avesse in corpo.
 
- Una volta … ho sentito mio padre parlare con un uomo.-
- Draco Lucius Malfoy. –
 
Narcissa lanciava fiamme dagli occhi e i suoi occhi si sbarrarono così tanto che le sopracciglia quasi toccarono l’attaccatura dei capelli.
Sembrava avesse già capito cosa stesse pensando suo figlio.
E dalla sua reazione, era chiaro che non gli piacesse affatto.
 
- Tu non dirai una parola di più…  –
- Papà è l’unico che può sapere –
- Stai parlando di Lucius, ragazzo? AH! Non lo farà mai…– obiettò Sirius.
- Draco, anch’io dubito che Lucius sarà disposto a … -
- Certo che non lo farà Andromeda, non c’è bisogno che tu dica ovvietà…-
- E invece lo farà. Se saprà che i Mangiamorte ci hanno voltato le spalle, se saprà cosa ti hanno fatto... – strinse i pugni, mentre lo stomaco gli si torceva per il nervoso.
 
Narcissa strinse le labbra, portandosi dritta sulla sedia, ad occhi sbarrati, sconvolta di vedere tutta quella rabbia sul bel volto di suo figlio adolescente.
 
- Credi davvero che Lucius possa sapere qualcosa? – disse Andromeda seria.
- Domani Azkaban aprirà i cancelli ai visitatori. Per il Natale… non avevo intenzione di andarci ma… sarebbe l’occasione perfetta.  –
- Se davvero te la senti Draco, noi tutti te ne saremmo grati…-
- Ad una condizione! – sbottò Draco interrompendo bruscamente le parole della zia - Voglio degli Auror, i migliori, a fare da guardia alla cella di mio padre. Notte e giorno. Mi dirà quello che serve sapere ma, deve essere protetto. –
-  Oh tuo padre sarà ben protetto dalle guardie di Azkban anche senza il nostro intervento… il punto qui è un altro…Se davvero vuoi farlo, ragazzo... – disse Sirius, per la prima senza malizia né scherno nella voce. – Ti servirà una scorta. -
Da qui a domani mattina passa meno di una notte, non abbastanza tempo per reclutare Auror all’altezza del compito… quindi suppongo, di essere io il fortunato accompagnatore. -
- Sirius no! Non puoi tornare ad Azkaban. Ha più effetto su di te che su chiunque altro. –
- Conosco quel posto meglio di ognuno di voi, Harry. E poi, non vedo l’ora di dire quattro paroline a qualcuna delle guardie… -
- Allora verrò con te. – disse Harry alzandosi in piedi
- Oh certo, Harry Potter non può perdere l’occasione di sfoggiare le sue manie di protagonismo. –
- Ah! Draco cos’ho appena detto riguardo agli inutili battibecchi? – lo bacchettò Andromeda.
- Allora è deciso. – sbottò Sirius, ignorando le occhiatacce di Narcissa.
- Domani mattina, si va ad Azkaban. –
   
 
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