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Autore: ReikaDragneel94    28/05/2020    1 recensioni
[Izuku Fem!]
-Ti propongo un accordo pacifico che dici?- Sospirò con le braccia al petto
-Non faccio accordi con te chiaro nerd!- Abbassando un po’ il capo contro il suo
-Se entriamo entrambi all'accademia, cosa che accadrà a parere mio- continuò come nulla fosse, -Risolveremmo i “nostri” dissapori alla prima occasione che dici?-
-Penso che sei una codarda-
-Vedila come vuoi- scrollò le spalle, -Ormai tu non mi spaventi più come quando eravamo piccoli- seria, -Ho conosciuto gente più pericolosa quando ero via- orgogliosa, -E non sarai tu a vanificare tutti i miei sforzi per migliorarmi- spingendolo un po’ indietro per scendere.
***
Ciao, sono nuova in questo fandom, spero di avervi incuriositi, lasciate un commento di qualsiasi genere, soprattutto quelli che mi potrebbero aiutare ad migliorarmi, a presto ^_^
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1° Prologo
 
 
 
Passato
 


Era una giornata molto tranquilla in una scuola elementare, dove due bambini stavano giocando allegramente; il primo aveva dei capelli color biondo cenere abbinati a degli occhi color rubino e si chiamava Katsuki Bakugo, mentre la bambina aveva una chioma riccioluta color verde cespuglio che incorniciavano degli occhi del medesimo colore ma con sfumature blu ed il suo nome era Izuku Midoriya. Erano inseparabili e quel giorno, mentre erano intenti a divertirsi, successe qualcosa al piccolo Katsuki, che iniziò a sentire un bruciore proveniente dalle sue manine e da esse iniziarono a manifestarsi diverse scintille che attirarono la curiosità dell’amica che chiamò subito la maestra. Quest’ultima rimase letteralmente stupita di tale evento, ma non allarmata più di tanto, così chiamò gli altri colleghi per farsi aiutare per calmare il bambino ed una volta placcato, gli spiegarono che aveva dimostrato la sua unicità o chiamata anche quirk.
Da quel momento Katsuki fu sempre elogiato per il suo quirk esplosivo, mentre Izuku lo ammirava come tutti, solo che con il passare del tempo non sembrò mai manifestare nulla e per fino i medici sembravano confermare ciò e così, Katsuki, da prima il suo migliore amico diventò l’aguzzino personale, iniziando a chiamarla Deku, nomignolo dispregiativo per chi era una persona inetta. Nonostante tutto, Izuku non smise di seguirlo ed essergli vicina in tutti momenti, consapevole che agli occhi di Katsuki era una debole ed inutile senza un quirk decente, ma tutto cambiò l’estate prima che iniziassero le medie. Izuku, che era per l’ennesima volta bullizzata da Katsuki ed altri ragazzi, il biondo ne uscì con una frase che da un po’ di tempo, aveva fatto impensierire la ragazza, -Sei il solito ragazzino piagnucolate-
-Ragazzino?- Mormorò Izuku corrugò la fronte
-Deku di merda non borbottare! Devi stare zitto o dici ad alta voce- iniziando ad attivare la sua unicità
-Ma io...- tentò di parlare
-Zitto! Ti vesti pure da ragazzina non ti vergogni?-
-Ma Kacchan!- Cercò di rimettersi in piedi
-Non chiamarmi così perdente!- Tirandogli un calcio
-Ahi!- Mormorò cadendo un attimo in ginocchio, ma si rialzò comunque
-Oh vedo che ne hai di coraggio per rimetterti in piedi- sghignazzò lui avvicinandosi
-Lasciami!- Venendo bloccata con una mano
-Tu devi...- fu zittito da uno schiaffo da parte sua
-Sei un mostro!- In lacrime e se ne tornò a casa.
Una volta arrivata a casa, per la prima volta dopo tanto tempo, rincontrò suo padre cosa che la fece sorridere sinceramente, ma quest’ultimo nel vedere la figlia conciata in quel modo, vestiti sporchi e varie ferite, le corse incontro e l’abbracciò forte, per fargli sentire la sua vicinanza. Dall’altro canto, Inko Midoriya, sua madre, le bastò guardarla un attimo negli occhi nel capire chi era stato, ma in silenzio scosse la testa; Hisashi, però non era stupido e gli bastò l’incrociare lo sguardo della moglie per capire che ciò non era la prima volta che accadeva. Prese una decisione abbastanza drastica, che la comunicò al resto della famiglia dopo aver sospirato; l’uomo spiegò il motivo per cui era tornato, ovvero comunicare alla moglie, che a causa del lavoro avrebbe dovuto trasferirsi per un paio d’anni in America, ma dopo aver visto la figlia conciata in quel modo ed intuendo che non era nemmeno la prima volta, aveva preso la drastica decisione che anche lei ed Izuku lo avrebbero seguito.
A quella notizia, Inko sembrò da prima sorpresa ed abbattuta, ma in qualche modo felice di poter cambiare aria e forse questo avrebbe aiutato l’autostima di sua figlia e che l’avrebbe fatta felice; al contrario Izuku non fu per niente contenta, lei avrebbe preferito rimanere comunque lì, dov’era nata, ma con la “scusa” che avrebbe potuto incontrare All Might dal vivo, visto che in quell’epoca era lì, la fecero titubare. Alla fine si rese conto che oltre a poter, forse, incontrare il suo idolo, aveva la possibilità di avere delle analisi più approfondite sul suo status di Quirkless; pesando i pro e contro vinsero i pro ed iniziò a fare le valige, essendo che avrebbero preso l’aereo all’alba e questo voleva dire, che non avrebbe potuto salutare Katsuki, anche una parte di se gli sussurrò che non se lo meritava.
 
 
 
Presente
 
 
 
Izuku risvegliò al suono assordante della sua sveglia che la fecero sussultare sul posto e per poco non la fece cadere dal letto; nel momento in cui tornò lucida, ripensò anche al sogno che stava facendo, scosse la per cacciare via quei pensieri e poco dopo il suo occhio cadde prima sul calendario e poi sull’orario. Si ritrovò a sbattere le palpebre per essere sicura che non avesse le allucinazioni; nel constatare che fosse tutto vero, scattò verso il bagno ricordandosi solo in quel momento che mancavano poche ore al suo ritorno alla sua terra natia. Una volta nel bagno, decise di fare una doccia per togliersi gli ultimi residui del sonno e forse avrebbe potuto far calmare un po’ quell’ansia che era stranamente nata nel suo cuore. Una volta più tranquilla, riuscì a guardarsi allo specchio con più attenzione e così poté notare con soddisfazione il “grande” cambiamento avvenuto in lei; sembrava una ragazza più matura da quando era arrivata lì in America e conosciuto il suo idolo, per prima cosa, i suoi capelli si erano fatti più lucenti, gli occhi più espressivi e limpidi a detta dei suoi genitori. A seguire: si era alzata in altezza, anche se per lo standard femminile era ancora bassina; in compenso gli era cresciuto un bel po’ di seno ed infine, anche se all’apparenza non si notava, aveva sviluppato dei muscoli e la dimostrazione di ciò, c’erano delle sottili e pallide cicatrici sulle mani e sulle braccia derivate da un periodo di duro allenamento.
Un leggero bussare la fece tornare con i piedi per terra e nel voltarsi vide sua madre con un sorriso teso, ma allo stesso luminoso; Izuku sapeva che sua madre non era ancora molto sicura di farla tornare in Giappone per diventare un’eroina, considerando che anche lì poteva farlo, nonostante fosse un lavoro troppo rischioso. Dall’altro canto Inko sapeva anche che non sarebbe stata sola in Giappone e non era giusto tapparle le ali del suo sogno; dal tronde, Izuku poteva cavarsela da sola ormai.
-Ehi tesoro hai riposato?- Accarezzandogli una guancia
-Sì, tranquilla- le sorrise
-Hai tutto? Fra poco ti viene a rendere-
-Sì, ora mi vesto- sospirò
-Sei sicura di stare bene?- Dolcemente
-Sono solo in ansia, fra non molto non solo tornerò in Giappone dopo anni, ma tenterò l’esame di ammissione alla più prestigiosa scuola per eroi esistente, per di più sono anche raccomandata dal Simbolo della Pace in persona, ho solo paura di sbagliare e deluderlo- mormorò
-Non succederà figlia mia- risoluta Inko
-Ne sei certa?- Stupita
-Io e tuo padre, più di chiunque altro, abbiamo visto quanto ti sei impegnata nei tuoi assurdi allenamenti e se darai sempre il massimo, All Might non sarà mai deluso da te- sorrise
-Grazie mamma- più tranquilla
-Su andiamo, fra poco dovrebbe arrivare e...- sentirono il campanello, -A quanto pare è già qui, su, vestiti- sorrise
-Vado!- Più allegra.
La giovane finì di sistemarsi e mettere le ultime cose in valigia dopo di che scese ed uscì di corsa in strada dove trovò ad attenderla All Might, il Simbolo della Pace ed Eroe N°1 del Giappone; quest’ultimo era vestito con un completo a righe che si alternavano da giallo limone a quello color senape, cosa che per poco non fece ridacchiare la giovane, ma con il solito ed instancabile sorriso lo salutò felice di rivederlo. Grazie al quirk della madre, tutti i bagagli furono messi in ordine nel baule dell’auto e dopo un ultimo saluto, mentore ed allieva salirono in auto; la loro destinazione era proprio l’aeroporto, ma lungo il tragitto, l’uomo si accorse c’era qualcosa che non andava e prima di parlare innalzò la barriera sonora tra l’autista e loro e poco dopo disattivò il suo quirk e la fissò, -Tutto bene giovane Midoriya?- Le chiese
-Sì, sono solo emozionata- sorrise tesa
-Se non ricordo male, sarà la prima volta che torni in Giappone, vero?- Pensieroso
-Esatto, sono così felice di tornare e vedere quanto è cambiata la mia città- sorrise
-Hahaha! Quanto entusiasmo ragazza mia- sorrise, per poi diventare serio, -Ti ricordi cosa ti dissi un mese fa? Dopo gli ultimi allenamenti per perfezionale al meglio i tuoi attacchi?-
-Sì, nell’esatto momento in cui riuscirò ad entrare alla Yuei, dovrò tenere un basso profilo, finché non mi darai il via libera, perché nessuno deve scoprire il segreto dietro al nostro quirk- sospirò; -Per di più, non potrai sempre essere presente, visto il tuo limite di tempo si è dimezzato per via di quella vecchia ferita, anche se l’ho curata, non ho potuto... annullare del tutto le conseguenze- abbassando il capo
-Non ti devi abbattere, eri ancora molto inesperta nel attivare quel quirk curativo- sospirò l’eroe sorridendo, -Se devo essere sincero, mi va bene così- sorrise
-Che vorresti dire?- Spiazzata
-Un giorno sarai la mia erede, dal nostro... secondo incontro, non mi pento di averti scelto- gli accarezzò i capelli
-Davvero?- Quasi sul punto di piangere
-Sì- ridacchiò
-Allora farò di tutto per non deluderti All Might!- Sorrise raggiante
-Appena saremo in aereo mi dovrai chiamerai solo con il mio vero nome, nessuno con questo aspetto sa che sono anche All Might- serio.
Izuku seria e “professionale” annuì, come aveva detto, il tempo della trasformazione del suo eroe e mentore era molto limitato e la utilizzava solo per salvataggi e altre occasioni; dal tronde, appena era salito aveva “disattivato” il suo quirk ed era tornato ad avere la sua vera forma, quella di Thoshinori Yagi, uomo dall’aspetto quasi scheletrico, dagli arti lunghi e magri che aumentavano solo nel momento in cui richiamava i suoi poteri, corti capelli color grano con due ciocche di capelli più lunghi che gli facevano da frangetta e due lucenti occhi azzurri come il cielo.
La giovane era così immersa nei suoi pensieri e ricordi, che non si accorse sul momento che All Might gli aveva appoggiato una mano tra i capelli e scompigliandoli con fare paterno; quindi, come c’era d’aspettarsi, Izuku sobbalzò e lo fissò stralunata, -A cosa stai pensando giovane Midoriya?-
-Al fatto che a scuola, quando ci chiederanno il nostro costume da eroe, io ho fin troppi bozzetti per adattarsi al mio stile combattivo e quello curativo... al tal proposito... conosci qualcuno che abbia un quirk simile al mio?- Curiosa
-Certo, a scuola c’è una donna chiamata Recovery Girl, che si occupa dell’infermeria- sorrise, -Immagino che tu gli voglia chiedere dei consigli in merito-
-Sì, perché non sempre posso contare sul tuo quirk All Might- seria, -Se posso dare subito un primo soccorso con il mio vero quirk, voglio farlo-
-Hahahaha! Sarai un ottima eroina fidati... siamo arrivati- vedendo l’auto fermarsi.
Il volo fu abbastanza lungo e per via del jet lag, Izuku provò una stanchezza e spossatezza, che sentiva quasi i muscoli pesanti; quindi una volta scesi e prese le loro valige, presero un taxi e raggiunsero con esso la prima destinazione, ossia la casa della giovane. Di fatti, quella casa apparteneva ancora alla famiglia Midoriya, quindi era di diritto ed utile per la giovane, ma una volta scesa davanti all’entrata, i due si separarono; era giusto così, nessuno doveva scoprire che erano tornati e soprattutto sospettare qualcosa, quindi la prima cosa che fece appena mise piede in casa, fu andare direttamente in letto e dormire come un ghiro.
Le conseguenze del sonno, ne risentì parecchio, essendo che si vegliò all’alba del giorno dopo e per fortuna abbastanza riposata; quindi indossò una vecchia tuta per poi uscire a fare un po’ di corsetta per riscaldare i muscoli, essendo che quella stessa mattina avrebbe fatto l’esame d’ammissione. Dopo un’oretta di corsa, rientrò in casa, dove si diede una rinfrescata e si preparò per raggiungere la Metro che l’avrebbe portata alla Yuei; arrivata a destinazione, rimase imbambolata nell’ammirare la scuola che aveva visto solo in fotografia per un po’ prima di entrare per raggiungere gli altri studenti. Lungo il viale uno di questi, avanzando troppo di fretta, le diede una spallata che per poco non la fece cadere; grazie al cielo qualcosa glielo impedì, da prima sentì un tocco leggero su un braccio ed a seguire si sentì leggera come se non avesse più gravità e nel girare un attimo la testa incrociò uno sguardo dolce di un’altra ragazza. Quest’ultima aveva i capelli a baschetto color castano dorato come gli occhi e le stava rivolgendo un sorriso un po’ di scuse, -Ciao!- La saluto Izuku
-Stai bene?- Le chiese di rimando l’altra rimettendola giù
-Sì grazie, mi chiamo Izuku Midoriya e tu?- Gentile
-Mi chiamo Ochaco Uraraka, scusa se ho usato il mio quirk su di te, ma quel maledetto biondo non si è fermato a chiederti scusa- seria
-Il tuo quirk? Oh allora è merito tuo se non sono caduta- sorrise
-Già, è basato sulla gravità- sorrise tornando a camminare
-State bene ragazze?- Intervenne un altro ragazzo
-Sì grazie...- inclinò la testa di lato Izuku titubante
-Oh scusa, io mi chiamo Iida Tenya, anche voi siete nuove?- cordiale
-Io Ochaco Uraraka-
-Io mi chiamo Izuku Midoriya e sì, credo che gran parte dei ragazzi qui lo siano- sorrise cordiale.
I tre si avviarono parlando del più e del meno per conoscersi meglio, trovandosi bene in compagnia; in questo modo, Izuku poté studiare al meglio il giovane, che aveva i capelli blu scuro ed occhi del medesimo colore solo più chiaro e portava gli occhiali, ciò gli conferiva una somiglianza ad altro eroe. Per buona misura, decise di scacciare per un momento quel tipo di pensiero finché non tornò con forza, dopo una frase del giovane; aveva appena parlato del suo quirk ed in nano secondo si fece travolgere dal suo lato nerd e gli chiese se per caso fosse imparentato con Tensei Iida, anche conosciuto come Turbo Hero: Ingenium. Per tutta risposta, Tenya la fissò da prima stupito per poi dirgli con orgoglio, che in realtà Tensei era suo fratello maggiore; disgraziatamente non fece dire altro che si sentì una campanella risuonare nel parco che invitava i nuovi inscritti ad raggiungere l’auditorium. Una volta lì, trovarono al centro della stanza un piccolo soppalco su cui si trovava uno dei professori, nonché Pro hero Present Mic; al suo fianco in un completo molto discutibile, vi era All Might che eccitò anche con solo la sua presenza, tutti i ragazzi presenti.
I due hero dopo essersi presentati, anche se non c’era bisogno, Present Mic iniziò a spiegare in cosa consisteva l’esame d’ammissione, dopo di che fecero scattare una specie di sirena che comportò l’aprirsi delle grosse mura, segno che da quel momento l’esame era iniziato. Tutti i ragazzi iniziarono a correre, in quel modo sembrò crearsi fin troppo caos, finché a sbarrare la strada di molti di loro, comparirono dei robot giganteschi; al primo impatto fece rabbrividire la giovane Izuku, per poi ricordarsi che ha vissuto in America e lì aveva visto e vissuto di peggio. Quello per lei fu il segnale effettivo che doveva in qualche modo mettersi in mostra, senza però esagerare e quindi attivò la propria unicità, a basso livello, ed iniziò in questo modo il test; ripensando a tutto il discorso ed il ricordo di cosa significava essere un hero per lei, riuscì ad intuire il reale obbiettivo della prova.
Durante la prova, non solo si diresse verso il punto in cui doveva andare, distrusse molti robot e soprattutto salvando più studenti possibili, anche se alcuni di loro la guardavano irritati o semplicemente sorpresi; mancavano pochi minuti alla fine, quando vide uno di quei cosi attaccare un ragazzo alle spalle che sembrava per di più molto indebolito ed affaticato, così senza pensarci lo raggiunse e con un calcio rotante distrusse la macchina. Fu lì che lo vide immobile che la fissava con quegli occhi rossi, da prima incazzato nero perché si era permessa d’intromettersi e poi era passato dal sorpreso allo sconvolto; nell’atterrare a pochi metri da lui, ne uscì solo un nome, -Kacchan?- Stupita
-Deku?!- Scandalizzato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao a tutti! Questa è la prima volta scrivo qualcosa su questo fandom, spero che siate clementi... che dite del prologo? Spero che vi abbia incuriositi e secondo voi che farà adesso Bakugo nel rivedere Izuku? Se avete suggerimenti per migliorarmi li accetto volentieri a presto!
  
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