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Autore: Marauder Juggernaut    30/05/2020    2 recensioni
[ Victorian Age! AU ]
Laxus Dreher, capitano ed erede di una delle più importanti compagnie commerciali inglesi, tornato a Londra dopo un lungo viaggio, scopre che la sua famiglia ha già scelto per lui il suo futuro; un avvenire che, per quanto immaginato e scontato, lo costringerebbe ad abbandonare le rotte navali per segregarlo dietro a una scrivania. Laxus non è disposto ad abbandonare così a cuor leggero la navigazione, soprattutto perché è sul punto di partire per un viaggio che avrebbe dimostrato a tutta Londra le sue abilità non dipendono unicamente dal cognome che porta. Tuttavia, forse c'è sul serio un valido motivo per restare sulla terra ferma.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus Dreher, Mirajane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV




Freed osservò l’acqua calda assumere il tipico colore bruno dovuto alle foglie essiccate. Una forte fragranza di tè coccolò il profondo respiro che prese per gustarsi l’aroma, completamente rilassato. Appoggiò soddisfatto la schiena contro la poltrona, socchiudendo gli occhi e ascoltando la composizione dei violini che proveniva dall’angolo della stanza dove si trovava un quartetto di archi. Quella musica creava un’atmosfera di agio e raffinatezza che il primo ufficiale della Fairy Tail aveva sempre apprezzato.
Riguardò la lettera del suo capitano: l’aveva ricevuta la sera prima, molto dopo l’ora di cena. Diceva che l’avrebbe incontrato la mattina dopo al club Blue Pegasus per spiegargli nei dettagli la situazione che aveva accennato in quelle righe. Freed era rimasto davvero colpito dal pensiero che Laxus potesse prendere moglie e già faticava a immaginare come fosse la donna che potesse meritarlo. Il suo capitano inoltre non aveva un carattere facile.
Posò la missiva per prendere in mano il Times che aveva comprato da uno strillone poco prima. Stava per leggere quell’articolo sul torneo internazionale di scacchi che si sarebbe tenuto da lì a una settimana, quando una presenza prese posto sulla poltrona di fronte a lui. Freed richiuse il giornale per sorridere a Laxus che addentava una tartina al salmone mentre il cameriere gli versava il tè nella candida ceramica della tazzina.
«Quell’esaltato di Eucliffe mi ha trattenuto perché ascoltassi un’altra delle “grandiose” imprese a cui ha preso parte…».
«Non ti devi giustificare con me per il ritardo, Laxus» disse tranquillamente il luogotenente, mentre versava alcune gocce di latte nel proprio tè e, con un cenno, domandava a Laxus se ne volesse.
«Dice di essere arrivato in cima al più alto dei cosiddetti “Monti della Luna”» spiegò annoiato il capitano, dopo aver rifiutato l’offerta e aver preso invece una nuova tartina.
Freed sbuffò, portandosi la tazzina alla bocca e gustandosi un sorso del contenuto prima di posarla nuovamente nel piattino, con un tintinnio di porcellana. «Nulla in confronto alle imprese del grande Raijiin…» lo adulò il sottoposto con quella parola esotica e un sorriso ammirato.
Quell’appellativo sorprese non poco Laxus, che portò una mano al volto con un gesto assolutamente involontario. Sotto le dita avvertì la molle e ruvida consistenza della cicatrice. Se ci ripensava attentamente, sentiva ancora il bruciore del ferro che scavava la carne, il rombo dei tuoni nella tempesta che si confondevano con il rimbombo dei cannoni e con lo scoppio degli spari.
Una ferita che stupiva gli uomini, scioccava le donne, incuriosiva tutti.
«Te lo ricordi ancora…».
Freed sorrise, sebbene la piega delle sue labbra avesse un’ombra dolceamara: «Difficile che me lo dimentichi: mi hai salvato la vita…».
«Lo avrebbe fatto chiunque» deviò il discorso Laxus, voltando la testa da un’altra parte.
Il luogotenente bevve un nuovo sorso di tè, chiudendo gli occhi: non lo avrebbe fatto chiunque, perché nessuno eccetto Laxus si era accorto di lui e di ciò che stava accadendo, il resto dell’equipaggio troppo impegnato nella battaglia che imperversava tutt’intorno. Due mozzi, sul vascello giusto, nel momento sbagliato.
«Non è ver-»
«Non siamo qui per parlare di questo, Freed» lo ammonì severo il capitano, riportando l’attenzione del sottoposto sulla vera questione per cui l’aveva convocato in quel club.
«Hai ragione, ma non ho ben chiaro cosa vuoi che faccia…» ammise il luogotenente, approfittando anche lui di quei deliziosi pasticcini imbanditi sul tavolo. Spalmò il burro sopra lo scone, intingendo poi il coltellino in quell’invitante marmellata al limone.
Laxus osservò attentamente ogni suo gesto: «Voglio che tu prepari la Fairy Tail: partiremo il giorno designato, come da programma».
La posata quasi scivolò via dalle mani di Freed, che riuscì abilmente a evitare l’imbarazzo che essa cadesse a terra. Ciò non gli impedì di guardare con gli occhi spalancati l’amico che gli aveva appena impartito quell’ordine. Posò il dolce nel piattino: «Sei sicuro che sia la cosa giusta da fare?».
Il tono incerto della sua voce era quasi palpabile, ma ciò non impedì a Laxus di stupirsi e irritarsi: raramente Freed aveva da ribattere sui suoi ordini. Aveva pochi anni in meno di lui, ma da quando aveva memoria lo aveva sempre guardato con una luce di ammirazione e rispetto negli occhi che non aveva fatto altro che esaltare di più il suo ego. Vederlo rifiutarsi era inusuale.
«Stai disubbidendo a un mio ordine, Freed?» domandò con tono duro; dal suo luogotenente, più che da altri, pretendeva una massima efficienza.
«Non mi permetterei mai, Laxus, lo sai» disse questi, cercando di mettere subito in chiaro le cose «Quello che volevo dire era che in ogni caso, anche se partissimo per il viaggio, quando tornerai non potrai comunque tirarti indietro da questa situazione…».
Laxus rimase qualche secondo a bocca aperta, chiudendola poi e sistemandosi meglio contro lo schienale della poltrona. Mise su un’espressione pensierosa, come se davvero non avesse immaginato quell’eventualità, come se davvero non avesse pensato al dopo. Perché per quel giovane capitano non c’era altro che quel viaggio intorno al mondo che gli avrebbe portato nuova e grande notorietà, che gli avrebbe dato la possibilità di farsi conoscere in quella competitiva alta società innanzitutto come Laxus Dreher e non solo come “nipote di Makarov”. Purtroppo un seguito a quell’impresa sarebbe giunto – il cielo avesse voluto – e non era possibile piantare tutto in asso prima, sperando che non ci sarebbero state conseguenze.
«Tu cosa faresti, Freed?».
Era davvero raro vedere il dio del tuono così indeciso, così insicuro sulle proprie azioni. Il primo ufficiale quasi si esaltò all’idea di poter essere nuovamente la voce della coscienza del suo capitano, ma si diede un contegno mantenendo la propria facciata composta.
«Parlale! Dille di questo tuo immenso progetto e spiegale che la sposerai di ritorno dal viaggio».
Laxus finì di spalmare la marmellata d’arance sulla tartina che aveva in mano, prima di fissare seriamente l’amico. «Questo non è un problema, il problema è convincere il mio vecchio…» disse, addentando il dolcetto e prendendo una sorsata dell’infuso.
Il sorriso sul volto di Freed prese una piega più furba: «Allora basterà semplicemente che Makarov non lo sappia. Parla il prima possibile alla tua futura moglie e non dire nulla a tuo nonno. Di certo non avrà il coraggio di fermarti quando partirai e non resterà arrabbiato a lungo se sa che quando tornerai manterrai la tua promessa».
Era quello il punto.
Mantenere quel giuramento voleva dire porre la parola “fine” a una vita di avventure che lo aveva portato a conoscere meglio il ponte delle navi rispetto alle vie di Londra. Significava l’inizio di un’esistenza sedentaria che lo avrebbe relegato dietro una scrivania a dirigere i traffici commerciali unicamente su una mappa e non impugnando lui stesso il timone.
Bevve un altro sorso di tè.
Per quanto avesse sognato a lungo di prendere in mano la compagnia, ora che ne aveva la vera occasione, non sapeva se era disposto a barattare tale opportunità con le giornate a comando della Fairy Tail. Sposare Mirajane segnava la conclusione delle ramanzine a carpentiere e timoniere per le risse che iniziavano sul ponte, dei richiami fatti al nostromo per i suoi atti di nudismo e per il poco pudore, delle lunghe ore ai porti a contrattare sul prezzo delle merci; ma anche dei giorni di tempesta quando l’adrenalina correva nel sangue insieme alla paura, con le onde che incalzavano la nave e il vento che strappava le vele, o alle notti limpide in mezzo al nulla quando il mare era una tavola e l’acqua sembrava riflettere la luce delle stelle.
Non era pronto a rinunciare a tutto quello.
«Le parlerò» disse solamente, mentre Freed metteva su un sorriso compiaciuto, soddisfatto e ammirato per il comportamento maturo dell’amico.
«Molto bene. In ogni caso sarebbe meglio avere un buon rapporto con lei. In fondo dovrà essere tua moglie. Falla divertire in questi giorni prima della partenza, così conserverà un bel ricordo di te, Laxus».
Questi sgranò gli occhi, preso in contropiede. Far divertire una ragazza non era mai stata una delle sue priorità; o meglio un metodo c’era - e Laxus lo conosceva bene - ma non era adatto a una donna di buona famiglia che si presumeva volesse mantenere un certo portamento fino al matrimonio. E le ultime donne a cui aveva fatto compagnia erano state delle prostitute in un bordello di Singapore.
Il luogotenente parve intuire il suo disagio e immediatamente corse in suo aiuto per evitargli l’imbarazzo di ammettere che, nel suo essere rude, non sapeva da che parte cominciare.
«Nella lettera mi hai scritto che lei ha lasciato Amburgo da un po’:  potresti portarla in qualche luogo che le ricordi la sua terra natia…» disse vago.
«E dove? In un pub?» domandò ironico e infastidito da quel suo parlare per sensi velati.
Freed sorrise per l’impazienza del capitano, ma semplicemente gli passò il quotidiano che teneva accanto a sé, portando in evidenza l’articolo ancora in prima pagina: «Avrei un’idea migliore…».
Laxus lesse il titolo in grassetto.
Forse poteva funzionare.








Note autrice:
Per chi se lo chiede, i "Monti della Luna" è la traduzione del modo in cui viene chiamato il Kilimanjaro nella lingua natia. 
In ogni caso, il quinto capitolo non arriverà tanto presto.
Ringrazio ancora tutti coloro che hanno recensito/messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite. Risponderò a tutti prima o dopo!
MJ.
   
 
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