Solo per un appuntamento?


Dall’ufficio del Kazekage si sentivano urla sovrumane, per non parlare del rumore dei cocci infranti sul pavimento.
Shikamaru non aveva il coraggio di aprire la porta che lo separava da Temari, perché così facendo sarebbe venuto irrimediabilmente in contatto con la furia di Kankuro.
Si appoggiò con la schiena sul muro e chiuse gli occhi, borbottando delle frasi sconnesse, in cui si riconosceva più volte la parola ‘seccatura’. Il tutto con tono scocciato e annoiato. Era palese d'altronde. La situazione lo annoiava, ma era tanto vero ciò quanto lo era il fatto che Shikamaru aveva paura. Sì. Aveva paura della furia di Kankuro. Il solo pensiero di vedere quelle sue cose, che lui continuava a voler definire marionette, gli impediva di far battere le sue nocche, provate dai combattimenti, contro il legno della porta.
“Shikamaru.”
Qualcuno esclamò il suo nome a mo’ di saluto; Shikamaru, aprendo gli occhi, scoprì che quel qualcuno si trattava del Kazekage di Suna.
Sì, perché nell’ufficio del Kazegake, non vi era chi di dovere, ma a far fuori tutti gli oggetti presenti vi erano Temari e il marionettista fallito.
“Gaara.”
Gaara era davanti a lui con la solita aria impassibile, ma si potevano rilevare note di ilarità, verso la situazione, e noia mal celate. Lui non si era dimostrato contrario alla scelta della sorella. Non si poteva dire lo stesso per il fratello maggiore dei Sabaku, che ora stava urlando a pieni polmoni: “Prima deve passare sul mio cadavere e quello di Kuroari, Karasu e Sanshou!”
Il Nara richiuse gli occhi sbuffando. Voleva aggiungere anche qualcun altro? Se non fosse morta per salvare il fratello, Kankuro, nella lista, ci avrebbe aggiunto anche la vecchia Chiyo. Ma sì, perché non metterci anche il fratello Ebizo?
“Secondo te ne avranno ancora per molto?”
Gaara volse un occhiata verso la porta, che in quel momento si aprì di scatto a causa di una folata di vento creata dal ventaglio di Temari.
All’interno della stanza vi erano una Temari che armeggiava affannata il ventaglio e un Kankuro che controllava una di quelle cose informi, che tanto adorava chiamare marionette, tentando di difendersi dalla donnola che la sorella aveva appena evocato. Il tutto senza accorgersi minimamente della presenza di Gaara e Shikamaru. Il primo scosse impercettibilmente il capo e se ne andò. Il secondo richiuse la porta e sbuffò.
Dalla stanza proruppero nuovamente i toni soavi di Kankuro. “... e per il matrimonio...”
Shikamaru non prestò più attenzione allo sproloquio del marionettista, il suo cervello aveva smesso automaticamente di funzionare alla parola ‘matrimonio’.
Matrimonio? Nessuno aveva parlato di matrimonio! Poi se stavano quasi per distruggere l’intero palazzo del Kazekage solo per un appuntamento...
“Che enorme seccatura.”


Una ShikaTema. Sì, il caldo gioca brutti scherzi. Già, Già. Mi piacciono le ShikaIno e scrivo ShikaTema!xD La coerenza non è il mio forte!">_>
Alla prossima!