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Autore: JennyPotter99    04/06/2020    1 recensioni
SEQUEL DI "I DONI DELLA MORTE PARTE 2"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Delphini Riddle, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Halloween 2018, Hogwarts.
 
Erano passati due anni, ma Albus e Scorpius non erano riusciti a farsi molti amici.
Questo perché la gente sparlava ancora di loro, sul fatto che Draco era un Mangiamorte e prendevano in giro Albus per via dell’appartenenza a Serpeverde.
Gli unici a parlargli erano Roxanne Weasley, che pensava ai suoi affari e Craig, il loro prefetto.
Il pomeriggio del 31 Ottobre, Scorpius si diresse nella sala grande, con un contenitore a forma di zucca, pronto a fare a gara con il cugino per quanti dolci erano riusciti a raccattare.
Passando per il corridoio, sentì degli schiamazzi provenire dal cortile.
Affiancò la figlia di Pansy Parkinson, osservando che una marmaglia di gente si era accalcata vicino alla fontana principale, urlando.
-Che cosa sta succedendo?- chiese alla ragazza.
-Credo stiano picchiando quel Potter, ben gli sta.- rispose lei, alzando le spalle.
-Cosa?!-
Scorpius sgranò gli occhi e lasciò la zucca, correndo immediatamente tra la folla, facendosi spazio con forza.
Era vero: un altro ragazzo di Serpeverde era a cavalcioni su Albus e lo stava picchiando.
Aveva già vari lividi sul volto e sangue che gli usciva dal naso.
-Tenete quel Malfoy!- esclamò l’aggressore, indicando al suo gruppo di amici proprio verso Scorpius.
Altri 3 lo accerchiarono, tenendolo fermo. -No, lasciatemi!-
Era incredibile come nessuno intorno a loro volesse intervenire.
-E tu saresti un Potter?- ridacchiò l’altro, stringendo la divisa di Albus, troppo intontito per dire qualcosa.
Scorpius vide chiaramente Craig tra la gente, con le mani in mano.- Craig! Craig fa qualcosa, dannazione!- gli strillò, cercando di dimenarsi.
Craig rimase fermo, con sguardo duro.- Non vedo niente per cui intervenire, Malfoy.-
Era evidente che Craig ce l’avesse con Albus e decise di non fermarli.
Ormai da qualche minuto quel ragazzo stava schiaffeggiando suo cugino e Scorpius, disperato, non riusciva ad aiutarlo.
-Fermi tutti, maledizione!-
L’urlo di Draco rimbombò per tutto il cortile e non appena fu udito, tutti presero a scappare.
Una volta che si fu liberato, Scorpius saltò addosso al colpevole e gli diede un pugno sul viso, facendogli sputare sangue.
Gliene avrebbe date altre, se suo padre non lo avesse fermato.- Scorpius, basta, sarà espulso, avrà quello che si merita! Adesso sta calmo.- gli disse, tenendolo fermo per le braccia.
-Bastardo!- esclamò l’altro, singhiozzando.
-Dobbiamo portare Albus in infermeria.-
***
Mentre Draco andò a prendere delle garze per fasciare la testa di Albus, Scorpius si occupò di togliergli il sangue dal volto.
Intinse un panno nella ciotola d’acqua e glielo passò sulla fronte delicatamente.
Albus stava bene, stordito, ma vigile.
-Non devo avere una bella faccia.-
Scorpius ridacchiò appena, sedendosi accanto a lui sul letto.- Meglio di quella che hai di solito.-
L’altro tentò di fare lo stesso, però la bocca gli faceva troppo male e uscì solo un grugnito.- Tu stai bene?- gli domandò, osservando le sue nocche rosse.
-E’ solo un po' rosso, non mi fa tanto male.- rispose, stringendo poi i denti.- Avrei voluto ucciderlo. Avrei voluto fare di più.-
-Sei qui adesso.- mormorò Albus, sorridendogli quanto poteva.
Nel guardarsi negli occhi, nessuno dei due si accorse che le loro dita erano finite intrecciate.
In quell’esatto momento, Draco ed Harry entrarono in fretta in furia.
-Oh Albus, come ti senti?- gli chiese Harry, preoccupato.
Il ragazzo evitò il suo sguardo, borbottando.- Sto bene.-
-Ha uno zigomo rotto, ma si riprenderà in un paio di giorni.- spiegò Draco.
Harry si accorse sin da subito che suo figlio era chiaramente arrabbiato con lui.- Potete lasciarci soli?-
-Certo, vado ad assicurarmi che quel ragazzo e la sua combriccola vengano espulsi.- rispose Draco, afferrando la mano di Scorpius.- Andiamo, figliolo.-
Harry si mise seduto su una sedia accanto al letto ed estrasse una coperta con sopra una fiala rosa, portati da casa. -Lo zio Ron voleva che ti dessi questa.- gli disse, mostrandogli la fiala con un accenno di sorriso.- E’ per scherzo, è un filtro d’amore.-
-Posso cavarmela da solo.- borbottò il ragazzo.
-Sai cos’è questa?-
Albus scosse la testa.
-E’ la coperta con la quale ero avvolto la notte in cui i Dursley mi trovarono sulla loro soglia. Credevo fosse andata perduta, ma quando Petunia è morta, Dudley l’ha ritrovata tra le sue vecchie cose e ha voluto ridarmela.- spiegò Harry, mettendogliela sulle gambe. -Passerai qualche giorno qui, quindi volevo che l’avessi tu, è molto importante per me. Ogni volta che ho sentito di aver bisogno di un po' di fortuna, l’ho tirata fuori e l’ho stretta. Allora ho pensato che tu………….-
-Che anche io volessi stringerla?- continuò Albus, contrariato e con un gesto sofferto la strinse tra le mani.- Ecco, fatto. Non è di fortuna che ho bisogno! Lo sai perché mi hanno picchiato? Perché credevano che io, da bravo Potter, avrei reagito. Perché la gente è così grata del tuo eroismo, che prende in giro me!-
-Albus, io non ho mai chiesto gratitudine.- replicò Harry.
-E allora perché sei venuto qui? Perché mi hai portato questa stupida coperta?!-
-Perché sei mio figlio!-
-E non avrei mai voluto esserlo!- esclamò l’altro, singhiozzando.- Guarda a cosa ha portato, guarda la mia faccia.-
Harry strinse i pugni, con rabbia.- E certe volte io vorrei che tu non fossi mio figlio.-
Di tutta risposta, Albus tirò a terra la coperta e il filtro d’amore andò rotto su di essa.- Vattene via.-
Improvvisamente, Draco rientrò col fiatone.- Harry! Tua sorella! E’ successo qualcosa!-
 
Stesso giorno, ufficio del Ministero della Magia.
 
Draco ricevette un gufo urgente da parte di Hermione: Jenny era barcollata nel suo ufficio, dolorante ad una mano, così lui ed Harry si erano subito precipitati lì.
Jenny aveva usato la Giratempo ed era tornata indietro di qualche anno: quell’oggetto si era rivelato però difettoso.
-Sono rimasta circa 10 minuti e poi ho sentito di colpo le ossa rompersi.- spiegò la ragazza, mentre Draco le fasciava la mano.
-Ma come diamine ti è venuto in mente?- sospirò il marito.- Indietro dove, poi? A fare cosa?-
Le labbra della donna tremarono e i suoi occhi si fecero lucidi.- Volevo vederla solo un’ultima volta.- balbettò.
Draco capì subito a chi si riferisse.- Baby, così ti fai solo altro male.- commentò, accarezzandole le guance.
-Lo so, mi dispiace.-
-Jenny, sono dispiaciuta per Maia, ma in quanto Ministro non posso passare oltre.- intervenne Hermione. – Sei sospesa dal tuo incarico per 2 mesi.- aggiunse, porgendole la mano così che Jenny potesse consegnarle la Giratempo.- E questa resterà nel mio ufficio, ben protetta, così che nessun altro possa usarla di nuovo.-
 
31 Luglio 2019. (3° anno)
 
Era l’ennesimo compleanno di Harry e Jenny e come consuetudine, la famiglia si riuniva alla tana degli Weasley per festeggiare.
Ma anche Albus aveva qualcosa da comunicare.
Nervoso, aiutò Hermione ad apparecchiare la tavola.
Scorpius notò che le sue mani tremavano e prima che rovesciasse un piatto, lo afferrò velocemente.
-Scusa, sono ansioso.- balbettò Albus, ticchettando con le dita sul lavabo.
-Ehi, sta tranquillo, andrà bene.- commentò il cugino, sorridendogli.
-Bene? Scorpius, sto per rivelare ad Harry Potter, che mi piacciono gli uomini.- sussurrò l’altro, per non farsi sentire.- Harry Potter, chiaro?-
Il biondo sospirò appena e lo strinse per le spalle.- E’ tuo padre.-
-Già, è proprio questo che mi preoccupa.- borbottò Albus, sedendosi al suo posto.
Jenny era stata riammessa già da un po', ma non voleva che durante il pasto si parlasse di lavoro.
-La Giratempo è al sicuro?- domandò Harry, a capo tavola, riempiendosi la bocca.
-Sì, per quanto ho potuto, ho messo dei tranelli a proteggerla.- rispose Hermione, mentre James torturava il fratello, rubandogli il cibo dal piatto.
-Tipo? Una partita a scacchi?- commentò Ron, facendo ridere tutti, nel ricordarsi la loro avventura con la pietra filosofale.
-Tesoro, è arrivato un gufo dal figlio della tua pro-zia Tessie. Dice che questo inverno si sposa con sua cugina.- continuò Hermione.
-Ci si può sposare tra cugini?- chiese Ginny, sorpresa.
-Che c’è di male? Se sono innamorati.- continuò Jenny.
Per la preoccupazione, Albus fece cadere una forchetta e tutti si voltarono a fissarlo.
-Ehm, scusate.-
Si chinò a prenderla, mentre Hermione tornò dalla cucina con un’ampia torta piena di candeline.
Nella stanza iniziarono tutti a cantare, mettendo in imbarazzo i due fratelli.
-A 40 anni ancora la canzone.- mormorò Harry, coprendosi il viso.
Jenny lo guardò con un sopracciglio alzato, dato che aveva sottolineato la sua età.- Parla per te!-
Mangiando la torta, Albus si rese conto che la serata stava per finire: ora o mai più.
-D-dovrei dire una cosa.- annunciò, alzandosi dalla sedia.
-Certo tesoro, siamo tutti orecchie.- gli disse Ginny.
Albus tentò di prendere un bel respiro, ma ciò che uscì dalla sua bocca furono solo incomprensibili balbettii.- I-io.-
-Vuole dire che è gay.- esclamò d’un tratto James.
-James!- replicò Scorpius, nel frattempo che Rose gli diede un pugno sulla spalla.
-Ahi! Non lo avrebbe detto comunque! Guardatelo: è una femminuccia!- aggiunse James.
Albus rimase imbambolato, senza sapere cosa dire.
Senza riuscire a rivelare cosa provasse veramente.
Senza essere in grado di dire a suo cugino che era cotto di lui da sempre.
-Albus, è vero?- gli domandò Harry.
Egli alzò lo sguardo verso Scorpius: gli diede sicurezza.- Sì.-
Calò un tombale silenzio: erano tutti sorpresi e nessuno diceva niente.
Albus lesse negli occhi di suo padre che chiaramente si vergognava di lui.
-Proprio quello che mi aspettavo.- commentò, prima di fuggire fuori.
Jenny si guardò intorno, scuotendo la testa.- E’ vostro figlio, maledizione.-
***
Il giorno successivo, per smaltire l’imbarazzo della sera prima, Jenny e Draco decisero di portare i tre cugini a Diagon Alley, per l’esattezza al negozio di Ron, i Tiri Vispi Weasley.
In realtà aveva funzionato, perché quel posto era così divertente e magico, che aveva fatto dimenticare ad Albus tutti i suoi problemi.
Mentre Scorpius dava un occhiata ad un buffo cappello da cowboy che faceva crescere i baffi, Albus notò una coppa al centro della stanza, piena di fialette rosa.
-Filtri d’amore.- intervenne Ron, affiancandolo. -Sei un bel giovanotto, credo che le ragazze cadranno ai tuoi piedi anche senza questo.- commentò, accorgendosi poi di aver parlato di ragazze e non di ragazzi.- Ehm, insomma, hai capito.-
Albus sorrise per la sua goffaggine.- Grazie zio, ma non credo che la persona di cui sono innamorato ricambi i miei sentimenti.- rispose, alzando lo sguardo su Scorpius che si stava godendo i suoi baffi temporanei.
-Beh, ho avuto una brutta esperienza con questi cosi, ma se ti posso dare un consiglio: tre gocce due volte al giorno, dovrebbero bastare per farlO impazzire di te.- spiegò Ron.
Albus diede un galeone allo zio e si mise la fialetta in tasca.
Era ancora incerto se usarla su Scorpius o no: il ragazzo non aveva mai dato cenno di interessarsi a lui.
Una cosa era sicura: lui era follemente innamorato.
***
 
   
 
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