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Autore: Lara714    05/06/2020    2 recensioni
Sakura Haruno aveva tutto sotto controllo, ma proprio tutto.
Amici, popolarità, bellezza e ricchezza, il tutto accompagnato da un’intelligenza da far invidia a chiunque.
Fino a quando quel venerdì maledetto di metà aprile non accadde l’imprevedibile per la perfetta Sakura Haruno.
{SasuSaku centric – Modern AU}
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Tutto sotto controllo

Nulla sotto controllo 

 

 

Il giorno dopo…

 

Sakura era avvolta tra le coperte del suo amato letto e non aveva alcuna voglia di alzarsi, ma l’incessante vibrazione del suo smartphone era diventata troppo assordante per far finta di nulla. 

Aprì gli occhi lentamente buttando uno sguardo alla sveglia sul suo comodino che segnava le 12:47, era tardissimo, ma poco le importava.

Non aveva fame, non voleva parlare con nessuno, non voleva fare nulla.

L’unica cosa che voleva davvero era dimenticare, tutto.

 

Si alzò contrariata recuperando il suo telefono. Sbuffò nel trovare una moltitudine di chiamate perse da parte di Ino più vari messaggi sempre da parte sua e altri da parte di Tenten e Hinata. 

Sobbalzò quando quell’infernale oggetto iniziò nuovamente a vibrare tra le sue mani.

Per la milionesima volta era la sua migliore amica a cercarla, proprio non demordeva, ma purtroppo non era dell’umore giusto per rispondere.

Staccò la telefonata per poi scriverle un messaggio scusandosi e avvisandola che le avrebbe raccontato tutto il giorno dopo, dopodiché impostò la modalità off.

 

Visto che non aveva molta fame optò per un caffè e dei biscotti, giusto per ammazzare un po’ il tempo e mettere qualcosa sotto i denti.

Sorseggiò la bevanda calda fuori al suo balconcino terrazzato, era una piacevole e calda domenica di fine aprile, ma una uggiosa giornata di pioggia sarebbe stata più adatta per il suo attuale stato d’animo.

 

Sedendosi sul divanetto decise di godersi un po’ quei piacevoli raggi di sole che le ricordarono il primo giorno alla Konoha…

 

I ciliegi erano sbocciati da pochi giorni e quando mise per la prima volta piede in quel posto da studentessa restò incantata da quei rami così rosei e delicati che ornavano il percorso dal cancello all’ingresso dell’accademia.

Fortunatamente Ino era capitata in classe con lei.

-Sakura! Siamo di nuovo insieme!- disse la bionda abbracciandola di slancio facendola ridere di gioia.

-Sembra che il destino non ci voglia proprio separare- rispose la rosa staccandosi e sedendosi insieme all’amica su una panchina di pietra sottostante ad uno dei tanti ciliegi in fiore.

-Infatti una volta finita l’accademia ti iscriverai a psicologia così saremo insieme anche all’università-

-Scordatelo… al massimo tu ti iscriverai a medicina-

-E se poi decidi di inseguire quella malsana passione dei numeri e delle probabilità?-

-In quel caso ti iscriverai alla facoltà di statistica-

-Eh non durerei nemmeno un giorno e lo sai…-

Le due risero sonoramente.

-Abbiamo tempo per decidere… fortunatamente quest’anno ci serve per schiarirci ulteriormente le idee-

-Ma soprattutto per garantirci l’ingresso alla Tokyo, ma tanto tu saresti entrata lo stesso…-

-Ovviamente- concluse la rosa convinta.

Furono interrotte da una ragazza della loro età.

-Ragazze scusate se vi disturbo posso lasciarvi dei fogli informativi? Quest’anno l’accademia ha previsto anche delle lezioni pomeridiane extra qui c’è scritto tutto- le informò educatamente la sconosciuta porgendo alcuni volantini alle ragazze.

-Grazie- risposero gentilmente le due prendendo i fogli.

Iniziarono a visionarli superficialmente mentre la ragazza si allontanava.

-Anche delle lezioni pomeridiane? E io che pensavo che questo fosse una sorta di anno sabatico- disse Ino con tono scocciato mentre Sakura rideva.

-Oh andiamo non sono obbligatorie… non preoccuparti nessuno ti vieterà i tuoi pomeriggi di shopping- 

Poi un’improvvisa folata di vento strappò i fogli di mano alla rosa che colta alla sprovvista si alzò prontamente per prenderli prima che cadessero. Pericolo inesistente visto che ondeggiavano dolcemente in aria raggiungendo quasi l’altezza dei rami del ciliegio in fiore. 

Tuttavia Sakura saltando leggermente riuscì a prenderli al volo.

-Presi!- esclamò euforica come una bambina una volta compiuta l’impresa.

Dopodiché il suo sguardo si spostò dai fogli che teneva ancora a mezz’aria a lui.

Fu in quell’esatto momento che i loro occhi si incontrarono per la prima volta.

Si incantò a guardare quegli ipnotici occhi neri che la scrutavano dall’alto del primo piano dell’accademia. Occhi che appartenevano ad un così splendido viso dalla pelle diafana contornato da fitti e vividi capelli corvini che danzavano perfettamente insieme alla brezza primaverile.

-Sakura tutto ok? Che stai guardando?- chiese Ino avvicinandosi alla rosa e facendole distogliere lo sguardo da quell’inspiegabile magnetismo in cui era stata catturata.

-Mmm… ma che bel maschione tenebroso… chissà qual è il suo nome- commentò Ino constatando da cosa era stata attratta l’amica.

-Scommetto che indagherai finché non saprai tutto di lui…- commentò a sua volta Sakura.

-Esattamente!- ghignò la bionda.

-Pensavo che fosse seria la cosa con il tipo con cui stai uscendo- 

-Sto uscendo con lui solo da qualche settimana e ciò non mi vieta di guardarmi intorno-

-Sei incorreggibile- la richiamò la rosa sorridendo.

-E tu dovresti trovarti un ragazzo!-

-No grazie, preferisco mantenere tutto sotto controllo…-

-Ahh tu e le tue stupide regole un giorno ti si ritorceranno contro…-

 

Sakura sorrise amareggiata, Ino aveva previsto anche questo era davvero incredibile.

Ricordò anche che il giorno dopo aveva già scoperto tutto quello che c’era da sapere sul bel maschione tenebroso

Lei ascoltandola distrattamente captò solo alcune informazioni: Sasuke Uchiha, ambito da tutte, influente, ricco, imperscrutabile, irraggiungibile.

Riflettendo per bene anche quella volta le disse che con tipi del genere era meglio lasciar perdere e puntare al prossimo.

Per un momento pensò di stabilire una nuova regola per sé stessa:

 

Se Ino dice di lasciar perdere, meglio lasciar perdere subito.

 

Successivamente iniziò a ridere da sola dandosi anche della stupida e della patetica ad alta voce.

Tornò dentro con l’intenzione di trovare qualcosa che la tenesse mentalmente occupata, poiché il ricordo del loro primo incontro di sguardi non giovava per nulla al suo umore.

Provò prima facendo un po’ di zapping con la tv in salone ma la domenica era praticamente impossibile trovare qualcosa di interessante, per di più la connessione internet sembrava non funzionare quindi non poteva nemmeno sfogliare il catalogo online per scegliere qualcosa da vedere on-demand.

Aveva anche pensato di scendere per fare una passeggiata ma il sol pensiero di doversi preparare era inconcepibile al momento.

Infine, decise di rimettersi a letto sperando di appisolarsi o quantomeno rilassarsi, ma il caffè l’aveva decisamente svegliata e in qualche modo innervosita.

Inoltre appena provava a chiudere gli occhi le tornavano in mente tutti i momenti di ieri passati con Sasuke, per non parlare di quello che sarebbe successo se quel dannato treno non fosse passato proprio in quel momento… perché sarebbe successo, vero? 

Il solo pensiero le capovolgeva lo stomaco facendola arrossire come una stupida.

Ormai non aveva alcun diritto di pensarlo. 

In qualche modo era riuscita a vincere la sua battaglia, facendogli rimangiare le fastidiose parole che le aveva sfacciatamente detto più volte. Per di più se l’era fatto dire anche una seconda volta che non la reputava noiosa, per cui non poteva nemmeno crearsi l’alibi del forse non ho sentito bene.

Eppure continuava a pensare a lui e a come l’aveva fatta male non vederlo una volta trovato il coraggio di voltarsi. 

Strinse un pugno all’altezza del suo cuore ripensando a quel momento, sentendo ancora quella sensazione di vuoto che proprio non voleva abbandonarla.

Doveva dimenticarlo e anche al più presto, ma come?

 

 

 

Lunedì mattina Sasuke si alzò più presto del solito, pronto per fuggire dalla furia e dalle domande della madre sul perché ieri fosse sparito per tutto il giorno saltando il tradizionale pranzo domenicale di famiglia.

Non era la prima volta che disertava e quando lo faceva l’interrogatorio era una vera e propria tortura nonché perdita di tempo prezioso

-Stai scappando?- Itachi lo colse sul fatto proprio mentre stava per uscire dal portone di Villa Uchiha.

Lui per tutta risposta gli mandò un’occhiataccia prima di mettere un passo fuori.

-La Ferrari non è servita?- incalzò il maggiore.

-Non sono dell’umore giusto- gli rispose duro prima di chiudergli definitivamente il portone in faccia.

 

Il minore degli Uchiha andò spedito in garage per prendere la moto ma Mikoto l’aveva anticipato quasi sorprendendolo facendosi trovare proprio di fianco la sua preziosa Ducati.

-Mamma ti prego…- iniziò esasperato dal suo stato d’animo più che da lei.

-Sasuke era da tempo che non disertavi è successo qualcosa?- chiese lei conoscendo perfettamente le abitudini del figlio.

-Mamma sono di fretta non posso trattenermi- cercò di dissuaderla.

-Sasuke…- provò a continuare lei con tono duro.

-Mamma ho una cosa importante da fare… ti prego- le disse infine sinceramente, perché la verità è che doveva davvero provare a fare qualcosa d’importante.

-Va tutto bene?- gli chiese lei ora comprensiva avendo percepito la sua l’emotività.

-Non preoccuparti per me… ora devo andare- disse avvicinandosi a lei e alla sua moto -ci vediamo più tardi- la salutò sorridendole appena prima di montare in sella e dirigersi in accademia.

 

L’Uchiha Arrivò all’ingresso della Konoha Gauken quasi un’ora prima dell’inizio delle lezioni. 

Parcheggiò la moto nel solito posto e dopo aver tolto il casco integrale si mise in attesa, comodamente seduto sulla sua Ducati.

Dando per scontato che nessuno studente, nemmeno lei, arrivasse prima di quell’ora era fiducioso del fatto che prima o poi l’avrebbe vista passare proprio dove aveva puntato il suo sguardo.

Non aveva un piano preciso su cosa avrebbe fatto o detto ma il suo proposito era quantomeno vederla, per capire, per poi forse parlarle e magari chiarire l’ambiguità del modo in cui si erano lasciati l’altra sera.

Perché quell’ambiguità creatasi non gli aveva dato pace, nemmeno per un momento.

Doveva assolutamente liberarsi da quei pensieri che lo avevano tormentato per tutto il giorno e per tutta la notte. Se la soluzione era affrontarla allora lo avrebbe fatto quanto prima.

 

Dopo mezz’ora i primi studenti iniziarono a far capolino dal cancello per poi percorrere il cortile chiacchierando fino a raggiungere l’ingresso.

Poco dopo vide anche Kiba ma per fortuna il castano era troppo assonnato per notarlo. 

Si tenne fintamente indaffarato quando vide l’amica bionda di lei passare, ma anche quest’ultima non lo notò datosi che era molto occupata a guardare il suo cellulare.

Iniziò a sentire un certo stato di nervosismo.

Com’era possibile che mancavano dieci minuti all’inizio delle lezioni e di lei non c’era alcuna traccia?

Aveva capito che fosse una tipa puntuale dai racconti di Naruto, per giunta l’ultima volta che l’aveva vista in accademia aveva anche notato il suo stato d’ansia per essere arrivata giusto in tempo.  

Ormai fuori l’ingresso non c’era quasi più nessuno e sospirò rassegnato quando vide perfino Naruto arrivare con i suoi soliti cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni.

Abbandonò la moto leggermente frustrato per raggiungere il biondo che gli sorrideva da lontano.

-Sasuke sei arrivato ora? Non è da te- disse dopo averlo salutato.

-Sono qui da un po’- rispose vago.

-A fare?- curiosò il biondo.

-Ero al telefono- inventò la prima scusa plausibile.

-Con?- insistette.

-Mia madre- rispose dopo aver esitato per qualche nanosecondo.

-Oooh- si lasciò sfuggire Naruto guardandolo complice perché non se l’era bevuta.

Il corvino si infastidì.

-Ho saltato il pranzo ieri e con chi parlo al telefono non sono affari tuoi- gli disse nervoso dalla pressione che gli metteva sempre il suo migliore amico.

-Okok… non c’è bisogno di scaldarsi tanto- cercò di rimediare in qualche modo il biondo capendo che l’Uchiha non era di buon umore -vado al bar vuoi qualcosa?- gli chiese infine gentilmente quando misero piede all’interno dell’accademia.

-No… poso la giacca ti aspetto qui- disse infine lui mentre si toglieva l’indumento per metterlo nel suo armadietto all’ingresso.

Quando lo richiuse con un sonoro tonfo lasciò la mano appoggiata lì cercando di scaricare un po’ di nervosismo mentre con l’altra iniziò a massaggiarsi le tempie.

Quel lunedì non era iniziato nel migliore dei modi e a quanto pare non aveva intenzione di migliorarsi.

-Sakura!- la voce dell’amica di lei lo colpì come un fulmine.

Gli bastò sentire quel nome per girare lentamente il suo volto verso l’ingresso e finalmente vederla

Le pareva sorpresa quasi quanto lui, ma questa sensazione durò pochi istanti.

Mentre era immobile con la mano ancora poggiata al suo armadietto, la vide incamminarsi verso l’amica che si era ammutolita subito dopo averlo visto. 

Agli occhi di Sasuke, lei, aveva uno sguardo strano ma in qualche modo sicuro, come se fosse pienamente consapevole delle sue azioni, uno sguardo che non le aveva mai visto su quel delicato volto femminile.

Solo quando gli passò accanto riuscì ad identificare quella stranezza percepita.

Perché lei gli aveva rivolto forse il più glaciale, o peggio, indifferente buongiorno mai sentito in tutta la sua vita.

Restò pietrificato dalla sua totale freddezza, incapace di rispondere, di nuovo, percependo il muro difensivo che aveva eretto intorno a lei, proprio come l’altra sera in quella dannata Ferrari.

Ma c’era un’altra importante percezione che aveva colto in quei pochi istanti, ovvero, l’emozione provata quando l’aveva finalmente rivista. 

E gli era basto questo, per capire.

 

 

-Sakura!- urlò Ino spalancando la porta del bagno delle donne vicino la loro classe dopo aver seguito la rosa, trovandola da sola in piedi e appoggiata con le mani al lavandino.

-Sakura…- provò a chiamarla ora più dolcemente vedendo che l’amica cercava di contenere il tremore del suo corpo stringendo i pugni.

-Ino… io sono proprio una stupida- rispose lei con voce tremante e con lo sguardo basso -anche se ho vinto la mia stupida battaglia… non riesco a vincere contro i miei stupidi sentimenti- ammise girandosi verso di lei con gli occhi lucidi.

-Sakura non devi sconfiggere i tuoi sentimenti ma solo accettarli- cercò di rincuorarla l’amica avvicinandosi a lei lentamente.

-Ino tu non capisci… io non posso accettarli… io non posso dichiarargli quello che provo, non posso- continuò puntando nuovamente il suo sguardo verso il basso -e lui… lui non lo farà mai… lui è troppo orgoglioso, inarrivabile- le scappò una risata amareggiata mentre lo diceva -e io sono solo una codarda che si è imposta una stupida regola perché in realtà ho solo paura di essere rifiutata- concluse poi tutto d’un fiato.

Quanto le era costato ammetterlo la sua migliore amica lo sapeva bene.

-Sakura…- disse infine abbracciandola amichevolmente.

-Ino ti prego aiutami, devo dimenticarlo, devo tornare ad avere tutto sotto controllo

 

 

-Sasuke tutto bene?- chiese Naruto all’Uchiha notandolo immobile ancora vicino al suo armadietto.

-Naruto… dobbiamo parlare- disse girandosi verso di lui e guardandolo serio negli occhi.

L’Uzumaki che stava tranquillamente bevendo un succo di frutta dalla cannuccia lo guardò sorpreso da quelle parole, poi chiuse gli occhi sospirando. Aveva intravisto qualcosa mentre lo raggiungeva e poteva immaginare già cosa gli volesse dire.

-Saltiamo la prima ora… ho scoperto un posto tranquillo recentemente seguimi- gli disse infine dopo aver gettato il contenitore del succo nel cestino.

 

Dopo aver fatto una moltitudine di scale arrivarono sul tetto dell’accademia.

 

-Vuoi per caso fare a botte?- gli chiese Sasuke ironico una volta scoperto il posto dove Naruto l’aveva portato per parlare.

-Dipende da quello che mi dirai- lo sfidò il biondo.

L’Uchiha respirò profondamente, prendendosi un po’ di tempo.

-Avanti di cosa vuoi parlare…- lo incalzò Naruto incrociando le braccia al petto.

-Provo qualcosa per Sakura- ammise poco dopo e in modo diretto senza girarci intorno perché non avrebbe avuto alcun senso per lui.

-Lo sapevo…- rispose il biondo sospirando sciogliendo la posa delle sue braccia, poi lo guardò duro -aspetta un attimo, definisci qualcosa…-

-Naruto…- questa volta sospirò lui.

-Sasuke!-

Si guardarono in cagnesco.

-Perché devi sempre andare in fondo… non pressarmi- rispose l’Uchiha alzando leggermente la voce.

-Lo faccio semplicemente perché qualche giorno fa ti comportavi in modo strano dicendomi che volevi farle abbassare la cresta!- disse Naruto gesticolando animatamente con le braccia.

-Ed era la mia intenzione infatti… ma…- si trattene.

-Ma?- chiese quasi urlando il biondo.

L’Uchiha gli rivolse un’occhiataccia, poi respirò profondamente di nuovo, perché se non si fossero calmati la probabilità di azzuffarsi sul tetto sarebbe stata alta.

-Non lo so cosa è successo… inizialmente volevo restituirle il favore mettendola in ridicolo in qualche modo o semplicemente farle capire chi comanda, non lo so!- urlò quasi per l’ultima esclamazione -poi è successo qualcosa che mi ha confuso… ma stamattina ho avuto la conferma che cercavo- ammise.

-Cioè?- insistette ancora.

-Mi interessa Naruto! Sakura mi interessa! Seriamente!-

Naruto sorrise amaramente alla dichiarazione del suo migliore amico, non aspettandosi minimamente che lo avrebbe ammesso in quel modo.

-E me lo stai dicendo perché vuoi il mio permesso?- gli chiese poi guardandolo negli occhi scorgendo lo sguardo preoccupato dell’Uchiha.

-Naruto…- provò ad iniziare ma fu interrotto dal biondo.

-Per quanto voi possiate pensare che io sia stupido non lo sono fino al punto da pensare di avere una speranza con lei… mi sarei già dichiarato altrimenti- gli confessò mettendo le mani in tasca mentre guardava il luminoso cielo azzurro.

-Ti dirò quello che ho detto a lei… non farla soffrire- aggiunse infine tornando a guardarlo negli occhi.

Sasuke rimase per un attimo interdetto ma preferì non indagare su cosa avesse detto il biondo a Sakura.

-Non preoccuparti per questo… non credo ci sarà modo- rispose l’Uchiha con tono quasi rassegnato.

-Che vuoi dire?- gli chiese confuso Naruto.

-Non credo di essere ricambiato-

-Le hai già parlato?-

-No-

-Allora come puoi dedurre una cosa del genere…- disse il biondo avvicinandosi a lui.

-Tu come l’hai dedotto di non avere speranze?-

-Oh Sasuke ti prego non farmi umiliare inutilmente… determinate cose si percepiscono e poi conosco Sakura, e credimi quando ti dico che non si è mai approcciata ad un ragazzo come ha fatto con te!-

Quest’ultima rivelazione lo colpì e non poco. Magari non era detta l’ultima parola e lei aveva solo paura di affrontarlo per questo aveva eretto quella barriera di ghiaccio e forse finta indifferenza.

-Magari proverò a parlare al momento giusto- si lasciò scappare leggermente più fiducioso.

-Questo è lo spirito giusto!- rispose Naruto mettendogli un braccio amichevolmente intorno al collo.

-Mollami- provò a scrollarselo di dosso.

-No!-

Sasuke sorrise.

-Naruto devo chiederti un favore- 

-Questo favore avrà un prezzo!- disse liberandolo dal peso del suo braccio.

-Va bene- concordò assecondandolo -ma solo una porzione- aggiunse come condizione già immaginando cosa volesse il suo migliore amico.

-No! Minimo quattro e andremo da Ichiraku, ricordati che mi stai rubando la ragazza- disse il biondo mentre avanzava per tornare dentro.

-Non ti sto rubando niente non è mai stata tua!- gli fece notare con un certo ardore.

-Oooh siamo anche gelosi e possessivi- rispose il biondo facendo una faccia maliziosa, per poi scappare alla vista della vena pulsante dell’Uchiha.

 

 

 

I giorni seguenti Sakura cercò di tenersi occupata più che mai in modo da evitare il più possibile di pensare ai suoi sentimenti e a lui

A volte ci riusciva, soprattutto quando usciva con Ino. Ma la notte non poteva fare a meno di tirare le somme su tutte le cose successe ed ogni volta si dava della stupida per aver iniziato quel futile conflitto che le aveva fatto perdere il controllo sul suo cuore.

Da lunedì non avevano seguito nemmeno una volta le facoltative lezioni pomeridiane ed avevano sempre passato il resto delle giornate tra shopping e pause caffè.

Anche giovedì decisero di andare in centro per provare una nuova cheesecake proposta dalla loro Bakery preferita.

Una volta sedute Ino ordinò la nuova variante con base di riso soffiato ricoperta da una colatura di crema alla ciliegia e cioccolato fondente, mentre Sakura ordinò la classica versione ma con colatura di crema di pistacchio decorata con nocciole sbriciolate, una vera gioia per gli occhi e per il palato.

-Adoro questa Bakery ogni volta mi fa raggiungere il paradiso- disse estasiata la rosa mentre assaporava la sua fetta di torta.

-Questa nuova versione è una bomba devi assaggiarla- rispose l’amica mentre le porgeva un boccone.

-Hai avuto un’ottima idea a venire qui oggi!- esclamò Sakura dopo aver assaggiato anche la torta dell’amica.

-Già! Dovremmo venirci più spesso- rispose la bionda gustandosi l’ultimo boccone.

-Tra poco c’è la prova costume meglio non esagerare altrimenti mi tocca saltare la corda ogni sera- la destò Sakura sorridendo mentre guardava l’amica farsi improvvisamente seria.

-Sakura scusami se te lo chiedo… ma domani hai intenzione di presentarti in palestra?- 

La rosa la guardò per un attimo confusa, poi collegò il tutto, del suo abituale e dichiarato allenamento del venerdì mattina in palestra, la corda per saltare, gli scopi dietro tutto ciò e infine lui.

-No- sospirò abbassando lo sguardo.

-Lo immaginavo-

-Pensi che stia sbagliano?- chiese osservandola.

-In questo caso no. Hai chiesto il mio aiuto per dimenticarlo e smettere di andare in quel posto è una scelta saggia se vuoi farlo-

-Già…- sospirò abbassando nuovamente lo sguardo amareggiata.

-Sakura scusami non volevo ricordartelo…- le disse Ino dispiaciuta.

-Non preoccuparti… anzi ti ringrazio per tutto il tempo che mi dedichi! Davvero distrarmi con te mi aiuta tantissimo e rispetto ai giorni scorsi sto già meglio-

-Sicura?-

-Sì, fortunatamente non averlo incontrato dopo lunedì sta favorendo la mia guarigione- rise leggermente nervosa.

-Sakura non sei mica malata…- sorrise l’amica -sei solo umana, per fortuna! Davvero non so come hai fatto dopo Sasori a non prendere una sbandata per nessuno-

-Probabilmente nessuno era degno dei miei pensieri- tornò superba.

-Eccola qui Miss Perfezione Haruno-

-Adesso Miss Perfezione Haruno desidera un caffè prima di tornare a casa-

-Adesso Miss Perfezione Haruno parla in terza persona?- chiese ridendo di gusto la bionda –Andiamo al solito bar e poi a casa?- 

-Andiamo!- esclamò entusiasta la rosa mentre ringraziava la vita per averle donato Ino come migliore amica.

 

Quando tornò a casa sentiva di stare decisamente meglio rispetto ai giorni scorsi.

Anche se ogni tanto lui le tornava in mente, fatto inevitabile, aveva fiducia nel tempo. Se avesse proseguito in questo modo, cioè evitandolo, era sicura che col tempo lo avrebbe allontanato sempre di più dal suo cuore.

D’altronde è così che si dice:

 

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

 

Peccato che un nuovo imprevedibile venerdì stava per sorgere…

 

 

 

Sakura vide entrare Ino in classe raggiante come suo solito.

-Buongiorno fronte spaziosa!-

-Buongiorno siamo di buon umore oggi- 

-Sì! Sai mi ha proposto un’uscita romantica stasera e non vedo l’ora di scoprire cosa ha in mente!- la informò entusiasta -Per cui saltiamo le lezioni pomeridiane e andiamo a fare shopping?-

-Mi sembra un’ottima idea- rispose sorridendole.

Ino sembrava proprio felice e spensierata da quando usciva con questo ragazzo e Sakura ingenuamente si chiese quando sarebbe toccato anche a lei vivere, finalmente, queste emozioni. 

Nel chiederselo pensò a Sasuke e si maledisse subito dopo. Possibile che il suo cuore ci teneva così tanto ad immaginare un futuro di coppia, impossibile, con l’Inarrivabile Uchiha?

Cercò di riportare sotto controllo i suoi pensieri concentrandosi sulle lezioni, ma quel giorno sentiva qualcosa di strano nell’aria, come un presentimento.

 

Alla pausa Ino si allontanò per prendere il suo pranzo in mensa mentre lei l’aspettava in aula con il suo bentō preparato con cura a casa. Voleva evitare il più possibile di aggirarsi per l’accademia e per farlo costringeva anche Ino a mangiare in classe.

-Scusami se ti costringo a mangiare qui- disse Sakura all’amica che prendeva posto di fianco a lei.

-Oh Sakura figurati se mi importa di dove mangiamo, eri tu quella fissata con il cortile e la panchina sotto il ciliegio- rispose la bionda mentre apparecchiava.

-Hai ragione, prometto che mi farò comunque perdonare- le disse la rosa ridendo.

Mangiarono tranquille mentre l’orario di ripresa dell’ultima lezione si avvicinava.

-Non vedo l’ora di evadere da questo posto per godermi il weekend!- esclamò la bionda stiracchiandosi -A proposito tu che intenzioni hai? Ti metto in lista per il Club7?-

-Mmm non lo so… stavo pensando di andare a trovare i miei e staccare un po’ la spina dalla mia quotidianità, magari più tardi provo a sentire anche Tenten e Hinata- le rispose indecisa.

-Fammelo sapere quanto prima lo sai bene che ormai la nostra serata è gettonatissima-

Poi videro il professore entrare in classe e tornarono ai propri posti pronte per quelle ultime ore di lezione.

Ma proprio mentre il silenzio calava nell’aula e Sakura impugnava la sua penna la vibrazione del suo cellulare in tasca la destò, sorprendendola.

Aveva ricevuto un messaggio da un numero non memorizzato tra i suoi contatti, e questo aspetto le fece perdere un battito. 

Si guardò per un attimo intorno per vedere se qualcuno si fosse accorto del suo stato di agitazione, ma gli altri erano intenti a seguire il professore che scriveva alla lavagna.

Ne approfittò per leggere il messaggio:

 

Ti   a s p e t t o   a l l a   f i n e   d e l l e   l e z i o n i   p o m e r i d i a n e.

                                                                                            S a s u k e

 

Aveva il cuore a mille e non riusciva a crederci.

Istintivamente attivò il blocca schermo per mettersi frettolosamente il telefono in tasca. Poi lo riprese per rileggere quel messaggio, e le parole erano le stesse, incredibile.

Dopo aver fissato il telefono per un bel po’ Ino richiamò la sua attenzione senza farsi beccare dal professore.

-Tutto bene?- le bisbigliò la bionda con faccia confusa.

-Sì…- replicò nervosa la rosa mentre nascondeva il cellulare in tasca.

Il professore si girò verso la classe alzando il tono di voce mentre spiegava, doveva aver udito i loro bisbigli.

A lei poco importava di cose pensasse e cosa dicesse il suo insegnante, poiché in quel momento aveva il cervello da tutt’altra parte. 

La sua testa era un continuo mescolare e rimescolare di domande ben precise, del tipo: Perché mi ha scritto? Cosa vuole?  Chi gli ha dato il mio numero? Perché vuole vedermi? Perché ora? È Sasuke Uchiha o un altro Sasuke?

Ok quest’ultima domanda era insensata perché la probabilità che fosse qualcun altro era nulla e lo sapeva. 

Ma perché le aveva mandato quel messaggio?

Con quel vortice nella testa non si accorse nemmeno che le lezioni erano terminate e Ino si era portata davanti al suo banco.

-Andiamo?-

-Ah ecco…io- iniziò cercando di apparire calma -ci ho ripensato e vorrei rimanere a seguire le lezioni pomeridiane-

-Eh?- l’amica la guardò incredula.

-Ino scusami è che mi sono accorta di non aver seguito bene la lezione oggi e vorrei rimediare…- cercò di convincerla.

Aveva paura di dirle del messaggio poiché voleva cercare di schiarirsi le idee da sola senza farsi influenzare minimamente, per questo, a malincuore, si costrinse a mentirle.

-Sakura sicura? Vuoi che resti con te?- le chiese amichevolmente in apprensione per il suo stato d’animo.

-No!- glielo disse quasi urlando -Non ti preoccupare so bene quanto ci tieni a fare compere per stasera e mi dispiace tantissimo non accompagnarti-

-Ok! Allora vado… ma per qualsiasi cosa non farti problemi e chiamami- le disse prima di sparire dall’aula lasciandola sola con qualche altra anima pia sparsa per la classe in attesa delle lezioni extra.

 

Inutile dire che anche durante le lezioni extra continuava ad essere su un altro pianeta, l’incomprensibile pianeta Uchiha.

Rilesse quel messaggio ancora e ancora... sperando che da un momento all’altro gli rivelasse le reali intenzioni di Sasuke. 

Ma, ovviamente il messaggio era sempre lo stesso. Un messaggio apatico e autoritario proprio come lui.

Inoltre, nell’analizzarlo più a fondo apprese che Sasuke era stato molto vago soprattutto per il luogo. 

Mi aspetti alla fine delle lezioni, ma dove? Stupido Uchiha… pensò Sakura.

Rimuginando incessantemente sull’improvvisa situazione creata da Sasuke anche le lezioni extra terminarono mentre il suo stato d’ansia salì alle stelle.

Ripose le cose nella sua borsa lentamente e col cuore a mille mentre sentiva la forza di gravità schiacciarla su quella maledetta sedia dove si ostinava a stare, bloccata dalle sue forti emozioni. 

Quando l’inserviente entrò in aula destandola si accorse di essere sola e di aver perso più tempo del previsto guardando l’orologio che aveva al polso.

Mentre si alzava di scatto un altro pensiero la preoccupò. Lei non aveva risposto al messaggio.

Presa dal panico raccolse le sue cose in fretta dirigendosi spedita verso l’atrio sperando di trovarlo lì.

Ma quando arrivò, leggermente di corsa, era completamente vuoto e tristemente notò anche i responsabili del bar mentre si apprestavano a chiuderlo.

Se l’era cercata. 

Non solo lo aveva snobbato non rispondendo al messaggio, ma addirittura si era trattenuta in classe dopo la lezione perché troppo impegnata a cercare di tornare sulla Terra dal pianeta Uchiha.

Era chiaro che avesse deciso di non aspettarla.

 

Ma quando uscì portandosi finalmente all’esterno dell’accademia, fece scorrere istintivamente lo sguardo verso l’area del parcheggio per mezzi a due ruote e… lo vide, aspettarla, vicino la sua Ducati.

Restò per un momento immobile godendosi la vista dell’Uchiha appoggiato elegantemente alla sua moto con le braccia incrociate. La giacca di pelle nera sbottonata che faceva intravedere una maglia bianca semplice come il jeans scuro che indossava. Semplice ma perfetto pensò Sakura. 

Dopodiché intraprese il suo breve e lento cammino verso di lui mentre cercava di calmare il suo cuore che aveva iniziato a battere più velocemente una volta incrociato il suo sguardo.

-Mi hai aspettata?- chiese una volta arrivata a pochi passi di distanza.

-Ti ho scritto che l’avrei fatto- rispose lui come se fosse una cosa ovvia.

Lei lo guardò incantata e in attesa di sapere

-Non sei venuta in palestra- iniziò lui mentre si staccava dalla moto per voltarsi.

-No…-

-Hai da fare per oggi?- le chiese mentre le dava le spalle.

-No…-

-Prendi- disse porgendole un casco che lei prese con aria interrogativa -hai qualcosa da metterti per ripararti?-

-Sì…- rispose lei mentre frugava nella borsa per prendere un cardigan verde pastello e indossarlo.

Nel frattempo lui montò sulla Ducati per accenderla e iniziare a fare manovra mentre lei indossava il casco.

-Sali- le ordinò pacato proprio come sabato facendole avere un piacevole déjà-vu.

Lei obbedì senza titubare.

-Sasuke…- lo chiamò una volta dietro di lui -non correre… per piacere- gli chiese gentilmente sperando di evitare una nuova esperienza di guida spericolata fatta dall’Uchiha.

Lui, che si era leggermente voltato di lato quando lo aveva chiamato, le sorrise per poi indossare il casco e finalmente partire.

 

 

 

Avrebbe voluto chiedergli dove stessero andando, ma in realtà, poco le importava.

Si stringeva a lui flebilmente per evitare in tutti i modi di dargli fastidio, e si benedì mentalmente per aver deciso di indossare un pantalone quel giorno.

Iniziò ad essere curiosa sulla destinazione solo quando imboccarono una strada statale che conosceva. 

Infatti, poco dopo restò incantata dalla vista della Terrazza Makani, ovvero, un piccolo e suggestivo parco terrazzato che affacciava sul mare cristallino che in quel momento rifletteva la luce calda del sole calante.

Da piccola le capitava spesso di passare su quella strada mentre tornava da pranzi e cene fuori con i suoi genitori ed aveva sempre espresso il desiderio di andare a vedere il mare dall’elegante balaustra colonnata di quel posto incantevole e giocare con quel particolare pavimento a scacchi formato da piastrelle quadrate bianche e grigie.

Si chiese se stessero andando effettivamente lì e come facesse Sasuke a sapere di questo suo desiderio, oppure, era solo una semplice coincidenza?

Si emozionò in ogni caso, godendo a più non posso di quella andatura calma che aveva imposto l’Uchiha alla sua Ducati.

 

Arrivarono proprio in quell’isolato posto fascinoso e dopo aver parcheggiato la moto in strada e aver posati i caschi, Sakura si incamminò spedita verso la fine della terrazza per affacciarsi sul mare.

Era completamente ammaliata dal paesaggio reso ancor più speciale dalla luce arancione che sempre di più colorava i contorni del panorama.

-Ho sempre desiderato venire qui!- esclamò entusiasta all’aria mentre respirava l’odore del mare.

-Lo so- le disse l’Uchiha pacatamente mentre l’affiancava.

Lei lo guardò interrogativa.

-Me l’ha detto Naruto e mi ha dato lui il tuo numero- le confessò.

Lei continuò a guardarlo stranita non capendo il motivo del perché l’avesse portata lì.

-Non ti arrabbiare, l’ha fatto in buona fede-

-Non sono arrabbiata!- replicò velocemente -sono piacevolmente sorpresa e felice- sorrise sincera mentre tornava ad ammirare il mare cristallino. 

Sasuke guardò soddisfatto il profilo di Sakura che fissava gioiosa il panorama, in quel momento apparve ai suoi occhi come una bambina pura ed ingenua, molto diversa dalla ragazza che era solito affrontare tra i corridoi dell’accademia.

Strinse i pugni appoggiati sulla balaustra pronto per togliersi il dente.

-Sakura…- la chiamò voltandosi completamente verso di lei.

Lei girò il viso verso di lui e quando lo guardò negli occhi ebbe un magone. Automaticamente si voltò anche lei con il suo corpo portandolo in posizione frontale dinanzi l’Uchiha, senza mai staccare gli occhi dai suoi, nuovamente caduti in quel ipnotico magnetismo che solo lui riusciva a creare.

Più lo guardava più il battito iniziava ad accelerare cosciente del fatto che a breve avrebbe saputo il motivo di tutto ciò.

-Sakura…- la chiamò nuovamente come per darsi coraggio, mentre lei fremeva tra il timore e la curiosità di sapere.

-Io… non ho paura- sentenziò l’Uchiha con sguardo serio.

Lei lo guardò colpita e confusa, paura di cosa?

-Se… se quella sera non fossimo stati interrotti dall’arrivo del treno…-

Davvero stava tirando in ballo quella faccenda?

Sakura sgranò leggermente gli occhi mentre le guance prendevano visivamente colorito, perché di tutto si sarebbe aspettata ma non di certo che lui se ne uscisse proprio con quell’evento… iniziò a sentirsi tremendamente imbarazzata e non sicura di avere la forza di continuare ad ascoltarlo.

-Io…- proseguì lui mentre lei chiuse gli occhi come se potesse difendersi dalle sue parole.

Ma, la suoneria improvvisa del cellulare della rosa, fortunatamente per lei, interruppe la situazione.

-Ah il mio telefono… dovrei rispondere- disse agitata mentre lo cercava frenetica nella sua borsa.

-Devi rispondere?- chiese lui con tono incredulo mentre portava le braccia avanti come se fosse esasperato da quell’ennesima interruzione.

-Dovrei…- rispose mentre ancora cercava nella sua borsa.

-Devi proprio?- le chiese per l’ultima volta abbassando la voce e le braccia con fare di resa.

-Sì…- rispose lei incerta alzando lo sguardo dal telefono, finalmente preso, a lui e pietrificandosi alla vista del cambiamento della luce riflessa negli occhi dell'Uchiha.

-Capisco…- le disse con tono amaro guardandola rassegnato, deluso, ferito.

E solo quando lo vide voltarsi per allontanarsi da lei, capì.

Lo aveva appena rifiutato.

Sasuke Uchiha, con il suo modo contorto di manifestare interesse per una ragazza, era stato brutalmente calpestato da un’insulsa telefonata che veniva prima dei suoi sentimenti.

Che codarda, lui si dichiarava e lei trovava ancora inutili appigli per difendersi, per non perdere il suo famigerato controllo.

Ma lui, lui… si era dichiarato per primo, o almeno, ci stava provando, giusto?

Al diavolo tutto.

Buttò il telefono spegnendolo spazientita nella borsa dopo aver attaccato la telefonata in modo brusco senza manco fare caso a chi l’avesse chiamata.

 

Gli corse dietro raggiungendolo in poco tempo…

 

-Aspetta!- urlò afferrandolo di slancio, impedendogli ulteriormente di allontanarsi.

Lui inizialmente voltò solo il capo guardando sorpreso la mano di Sakura stringerlo per il braccio, per poi girarsi completamente verso di lei, vedendola leggermente piegata sulle sue ginocchia con un lieve affanno.

Rimase in attesa guardando la sua fluente chioma rosa dall’alto.

-Anche io… anche io non ho paura- trovò il coraggio di dirgli guardandolo dritto negli occhi una volta ritrovata la sua compostezza ma col cuore a mille.

Lui sgranò leggermente gli occhi sorpreso e subito dopo si sentì risollevato da tutti quei sentimenti delusi e tormentati che l’avevano accompagnato durante quel breve tragitto mentre provava ad allontanarsi, invano, da lei.

Cercò di trattenersi dal sorriderle per mostrarsi serio.

-Di cosa non hai paura?- le chiese fintamente curioso.

Lei lo guardò interdetta e sbigottita come se fosse stata colpita da una secchiata d’acqua gelida. Che avesse frainteso tutto?

-Tu di cosa non hai paura?- chiese poco dopo confusa ma con tono rigido lasciandogli il braccio.

-Tu di cosa non hai paura?- continuò lui facendo finta di non capire assottigliando leggermente lo sguardo.

Sakura lo guardò ancora più confusa di prima, ma davvero ci teneva così tanto nel prenderla in giro?

Poi lo vide sorridere leggermente chiudendo per un attimo gli occhi, per poi riaprirli ed avvicinarsi maggiormente al suo corpo, mentre lei continuava a non capire.

Prima che potesse realizzare quello che stava per succedere, il suo sguardo fu catturato dal movimento della mano di lui che abilmente portò all’altezza del suo viso per scostarle una ciocca rosa ribelle.

-Di questo…- le sussurrò a pochi centimetri prima di baciarla, compiendo, finalmente, quel bramato gesto a cui ripensava da sabato.

Sakura si cristallizzò dalla forte emozione che quel semplice e casto bacio poteva scatenarle dentro.

Sasuke avvertendo la sua rigidità si staccò confuso da lei guardandola interrogativo.

Non poteva credere ai suoi occhi, Miss Perfezione Haruno era imbarazzata e senza parole.

Quando poi la vide portarsi una mano tremante alle labbra appena baciate, capì.

-Tu… non sarà mica il tuo primo bacio?- chiese schietto ma piacevolmente sorpreso.

Lei per tutta risposta diventò ancora più rossa guardandolo leggermente furente.

-Stupido…- riuscì a dire con voce tremante.

Lui sorrise divertito da quella inaspettata scena e rivelazione.

-Lo sai vero che quello non è nemmeno un vero bacio- la informò giusto per essere sicuro e già che c’era sfidarla.

-Non sono così ingenua come pensi- ribatté infastidita mentre serrava i pugni ai lati del suo corpo come una bambina capricciosa.

-Dimostramelo- disse suadente prendendola fulmineamente per un polso attirandola a sé.

Sakura si scontrò delicatamente con il corpo di lui e istintivamente alzò il mento verso quel perfetto viso diafano incatenando i suoi occhi a quelli magnetici di lui.

Aveva il cuore a mille e il sol pensiero che l’Uchiha potesse sentire l’effetto che causava al suo corpo non le dava pace ma al contempo voleva vivere quell’emozione che la sua indole romantica sognava da sempre.

Voleva finalmente lasciarsi andare, per una volta, per la prima volta.

Lo guardò intensamente negli occhi imbarazzata ma desiderosa di dimostrargli la sua audacia, mentre lui le sorrideva in attesa a pochi centimetri di distanza.

Lentamente continuò ad alzare il suo mento verso di lui schiudendo le labbra fermandosi quando fu abbastanza vicina da sentire il suo caldo respiro. 

Lui le liberò il polso per portare una mano dietro la sua schiena mentre l’altra si intrecciava tra i lunghi e morbidi capelli rosa.

Lei spinta da quel delicato tocco e dall’ormai irrefrenabile impulso di azzerare quella distanza fiondò con forza, forse troppa, la sua bocca contro quella dell’Uchiha che sorrise a quel violento ma piacevole incontro.

Dopodiché Sasuke guidò il contatto tra le loro labbra allontanandola leggermente tirandole delicatamente i capelli per poi chiederle il permesso di entrare con la punta della lingua. Si unirono in una breve danza in cui Sakura, lasciandosi guidare da lui, assaporava per la prima volta il gusto del suo umido e fugace primo vero bacio.

Quando si staccarono leggermente prima che lui si allontanasse ulteriormente lo attirò a sé prendendogli il viso tra le mani per assaporare nuovamente quel contatto che era stato troppo breve e non l’aveva pienamente soddisfatta.

Questa volta fu lei ad impostare un ritmo più famelico, bramosa di esplorare più a fondo le inebrianti sensazioni che poteva causare un vero bacio. E dal modo passionale di come lui le rispondeva, l’altro bacio non doveva aver soddisfatto nemmeno l’Uchiha.

Dopo un primo momento di voracità continuarono quell’agognata danza impostando un andamento lento e sensuale, staccandosi solo per riprendere fiato.

-Non male… come prima volta- sospirò lui mentre poggiava delicatamente la fronte su quella di lei con il respiro leggermente affannato. 

-Visto… te l’avevo detto di non essere ingenua- si vantò lei esaltata dalle sue parole.

-Vedremo per le altre prime volte…- le sussurrò suadente all’orecchio mentre lei arrossiva immaginando perfettamente a cosa alludeva.

-Stupido!- gli urlò contro staccandosi e dandogli una piccola spinta mentre lui rideva divertito dalla sua reazione.

Poi guardò l’orizzonte dove il sole era appena tramontato.

-Ti accompagno a casa si sta facendo tardi- disse mentre le faceva un cenno col capo di seguirlo.

Lei ancora con le guance gonfie per l’imbarazzo lo guardò ammaliata mentre si incamminava verso la moto. Si girò verso la fine della terrazza ammirando un’ultima volta quel posto magico e suggestivo che avrebbe portato per sempre nel suo cuore.

Poi raggiunse a passo svelto Sasuke.

-Mettiti questa- disse sfilandosi la giacca di pelle di dosso per porgerla a lei.

-Sto bene non preoccuparti…-

-Il sole è tramontato mettila senza fare storie- le ordinò poggiandogliela sulle spalle.

-Sei inaspettatamente gentile e premuroso- si fece scappare ad alta voce.

-Non mi conosci bene…- rispose malizioso dopo essere montato in sella.

-Per ora!- esclamò sicura tornando agli occhi di Sasuke come la tipica e spavalda Sakura Haruno.

-Sali Miss Perfezione Haruno

 

 

 

Quando arrivarono fuori al cancello del suo condominio a malincuore sfilò la giacca per restituirla all’Uchiha.

-Che programmi hai per domani sera?- le chiese Sasuke dopo aver indossato nuovamente la giacca.

Lei lo guardò per un attimo pensierosa -Non ho stabilito nessun impegno per ora… avevo una mezza idea di andare dai miei ma credo che rimanderò- rispose sinceramente.

-Niente Club7?- chiese guardandola con una leggera malizia.

-Per ora no…- rispose testandolo, inutilmente.

-Ti passo a prendere alle nove ma ti mando un messaggio di conferma domani- le disse tranquillamente mentre lei si emozionava all’idea di avere un appuntamento con lui.

-Dove mi porti?- chiese curiosa e impaziente.

-Non lo so ancora ci penserò stanotte- fece il vago mentre lei metteva il broncio fintamente delusa dalla sua risposta, poi l’attirò a sé per salutarla con un bacio a fior di labbra causandole le farfalle nello stomaco.

Quando si staccarono istintivamente Sakura poggiò le sue mani sul petto di lui afferrando i lembi della sua giacca, perché, non voleva lasciarlo andare via, non ancora.

Imbarazzata dal suo desiderio di volerlo baciare ancora… e ancora, puntò gli occhi sulle sue mani prima di trovare in coraggio di alzare lo sguardo lentamente su di lui e sulle sue morbide labbra. 

Sasuke percependo la sensualità di quel gesto si eccitò proprio come fece sabato scorso quando lei accarezzandogli il braccio e con i suoi grandi occhi verdi gli fece capire di essere pronta a riscuotere il lussuoso passaggio a casa.

In quel momento realizzò che fu quell’attimo a fargli perdere la testa per lei.

L’attirò a sé mettendole una mano tra i capelli, per poi baciarla delicatamente e per dare vita ad una nuova e sensuale danza tra le loro lingue.

-Devo andare…- le sussurrò a malincuore mentre si staccava da lei.

-Verrai a prendermi con la Ferrari?- chiese leggermente speranzosa mentre lo vedeva montare in sella.

-Non ci sperare troppo- le rispose sorridendole.

Lei fece una finta smorfia di delusione per poi rubargli un ultimo fugace bacio prima di dirigersi spedita verso il suo portone di casa.

Questa volta quando si voltò vide dalla vetrata Sasuke in attesa per rivolgerle un ultimo romantico saluto con la mano mentre lei rispose con il suo cuore felicemente pulsante.

 

Richiusa anche la porta di casa, una volta tolte le scarpe e buttato la borsa a terra, corse spedita sul letto tuffandosi sopra e rimbalzando ridendo entusiasta degli ultimi avvenimenti.

 

Aveva compiuto l’impossibile.

 

Sasuke Uchiha non solo aveva rimangiato le fastidiose parole che aveva osato rivolgerle, ma addirittura aveva manifestato il suo interesse per lei, dichiarandosi, in qualche modo strano e contorto, per primo.

 

Aveva raggiunto il Non Più Inarrivabile Uchiha.

 

Si eccitò ed imbarazzò al pensiero di quei caldi e sensuali baci e ripensando anche alla frase di lui, sulle altre prime volte, si portò le mani al viso cercando di mascherare le sensazioni causate dalla sua fervida immaginazione.

Non l’avesse mai fatto.

Le sue mani erano impregnate del profumo di lui, una fragranza inebriante e potente,

che la mandò ancora più in estasi.

Col cuore a mille si rese conto che ormai aveva perso definitivamente il controllo…

 

 

Questa è la storia di come la Perfetta Sakura Haruno è passata dall’avere

Tutto sotto controllo

ad avere

Nulla sotto controllo

 

 

 

 

___

Spazio Autrice:

 

Rieccomi, per l’ultima volta, forse.

Con questo lungo capitolo si conclude il breve ma intenso percorso che ha portato la nostra Sakura a perdere il suo famigerato controllo.

Il mio obiettivo era proprio raccontare come sarebbe successo per questo è uscita fuori questa folle storia che spero vi abbia divertito almeno un pochino durante questi giorni e notti di quarantena, per fortuna conclusi.

Io mi sono divertita tantissimo e scriverla mi ha aiutato molto ad affrontare questo periodo difficile e di forti cambiamenti (per la me del futuro che tornerà a leggere questa storia… come al solito ce l’hai fatta e per l’ennesima volta Naruto è stata la tua ancora).

 

Passando alle precisazioni sul capitolo per chi se lo chiedesse Terrazza Makani non esiste. Mi sono inventata questo nome ispirandomi alla suggestiva Terrazza Mascagni che somiglia molto alla versione in miniatura immaginata per la mia storia.

Io lo so… lo so bene che c’è ancora tutto un potenziale mondo da raccontare su questa AU pre universitaria a cui ho dato vita… ed ho un sacco di moments in mente che potrei mettere su carta e pubblicare, magari in una raccolta per rendere la cosa più sciolta.

Vedremo, vedrò. 

Come qualcuno di voi sa… un’idea in particolare già ce l’ho... chissà se prenderà vita, nel caso spero al più presto. 

 

Detto questo vi ringrazio per la compagnia… in particolare ringrazio Saku88s che fin dall’inizio mi ha deliziata con le sue preziose e stupende recensioni e kry333 che poco dopo si è unita facendomi sapere quanto trovasse divertente le scoppiettanti vicende dei nostri piccioncini preferiti.

 

Grazie!

Alla prossima!

 

PS: Voglio comunque lasciarvi così… con la mia immaginazione sul loro imminente futuro...


Con lei… che cerca in tutti i modi di capirlo guardandolo di sottecchi.

Con lui… che cerca in tutti i modi di tenerla sotto controllo.


 

 

 

Fan art: credit to the owner

  
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