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Autore: Itachi95    06/06/2020    1 recensioni
Un ragazzo, segnato da una tragedia che gli ha lasciato una cicatrice indelebile, vive il presente carico di rabbia, odio e trepidazione per la vendetta che un giorno sa che compirà. La piccola e insignificante gilda in cui è entrato non è nient'altro che una copertura, un mezzo per raggiungere più velocemente il suo scopo. Ma un giorno un evento inaspettato sconvolge i suoi piani. I membri della gilda scomparsi sette anni prima riappaiono inaspettatamente. Riusciranno a eliminare l'odio e le tenebre dal cuore dell'ultimo arrivato e a mostrargli come dovrebbe essere veramente un membro di Fairy Tail? O saranno coinvolti nella sua vendetta e verranno travolti dalla sua furia.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mirajane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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17. VENDETTA-prima parte
 
Krono e Malphas erano in piedi tra le rovine e le macerie della gilda.
Si fissavano attentamente. Lo sguardo che gli rivolgeva il demone era rilassato, lo guardava dall’alto in basso con un mezzo sorriso, era molto sicuro di sé e dopo il loro ultimo incontro aveva tutte le ragioni per esserlo.
Krono invece lo guardava duramente, era serio e concentrato, faceva il possibile per trattenere rabbia e odio in modo che non gli offuscassero la mente.
Tutta la città sarebbe stato il loro campo di battaglia. Non avrebbe dovuto preoccuparsi di niente, la città era in rovina e non c’era rimasto nessuno, poteva pensare solo al combattimento.
«È davvero un peccato, la tua gilda ha fatto arrabbiare la mia che per punirla l’ha distrutta insieme alla città. Pensavo di trovare una città con tanti piccoli umani che si affannavano qua e là come formiche e invece niente».
«Non ti avrei lasciato comunque fare del male a nessuno. La tua storia terminerà oggi demone, preparati».
«Ahahah!! Hai davvero un bel fegato a darti tutte quelle arie! Specialmente considerando il nostro ultimo incontro».
«Pensa quello che ti pare, ma io oggi non sono più quello dell’ultima volta. Avresti dovuto farmi fuori quando ne avevi l’occasione, ma non l’hai fatto e oggi te lo farò rimpiangere».
Si piantò bene per terra, allargò leggermente le braccia e strinse i pugni, inclinandosi in avanti di un poco, del fumo nero iniziò ad uscire dal suo corpo.
«Ho passato quattro anni nella più totale solitudine, in quel bosco mi sono preparato, mi sono allenato, ho superato i miei limiti, più e più volte, nel mio isolamento da tutto e tutti, non commetterò gli stessi errori. Oggi io ti ucciderò!! Vendicherò tutti gli innocenti che hai ucciso, la mia famiglia, i miei amici, il mio villaggio, Rio e gli altri devil slayer…Demon Lord!!!», l’aura demoniaca lo avvolse completamente e quando si dissolse mostrò il demone in tutta la sua potenza.
Whooosh!
«Aaaaah!!!»
Krono espanse la sua aura oscura che divampò dal suo corpo fino ad estendersi verso il cielo per poi ridursi fino a svanire.
«Bene allora si comincia!», Malphas ripetette il processo e anche lui si trasformò. Quando l’aura nera scomparve apparve il demone corvo. Distese le lunghe ali nere per poi avvolgerle attorno al proprio corpo.
«Kra kra, manca poco ormai ancora un devil slayer e poi il mio compito sarà terminato, il mio padrone sarà fiero di me, ancora un poco e tu sar…», si accorse di avere Krono, col pugno già quasi completamente disteso, praticamente addosso.
Stuuump!
Ricevette un pugno in pieno volto, la forza fu tale che venne sbalzato all’indietro, volò per quasi una decina di metri per poi finire sul terreno e cominciare a rotolare.
Riuscì a bloccarsi poggiando entrambe le mani per terra e accovacciandosi.
«Brutto bastar…», ma quando sollevò lo sguardo il piede di Krono lo stava per colpire, riuscì solo ad incrociare gli avambracci per proteggersi.
Sbaaaammm!
La botta ricevuta gli fece colpire il terreno, vi strusciò sopra scavando un lungo solco prima di riuscire nuovamente ad arrestarsi.
Ancora una volta alzò lo sguardo, ma non vide nessuno.
«Sono qui», fece una voce alle sue spalle.
Prima che potesse voltarsi sentì una mano premergli sulla nuca a sbatterlo sul terreno, ripetutamente e con grande violenza.
Krono metteva una grande forza in ogni colpo che infliggeva, ma ad un tratto vide due coni di ghiaccio spuntare ai lati del demone corvo e puntare alla sua gola, distese le ali e con un battito si allontanò. Quando fu sufficientemente lontanò atterrò e ritrasse le ali, facendole scomparire.
Osservò il nemico rialzarsi tenendosi una mano sul volto.
«Ti crederai molto forte immagino, eh?», dalla voce doveva essere furioso, «ma se io fossi in te non canterei vittoria troppo presto, ho abbassato la guardia e tu ne hai approfittato, ma non riaccadrà, preparati».
«Non preoccuparti per me, non ho intenzione di esultare finchè non osserverò il tuo cadavere immobile».
Scattò in avanti, era velocissimo, ma Malphas non se ne preoccupò.
Materializzò un dispositivo metallico attorno alla sua mano destra con sopra una sega circolare.
«Con chi credi di avere a che fare», disse quando Krono gli fu molto vicino.
Sorrise.
Swiss. Krono scomparve.
«Patetico», compì un mezzo giro, distese il braccio per colpire Krono che gli era ricomparso dietro. La sega prese il Demon Lord sulla spalla, ma gli passò attraverso.
L’immagine di Krono era già diventata trasparente.
«Un’immagine residua?!».
Ricomparve davanti e gli colpì in pieno lo stomaco con un pugno così forte che affondò nel suo stesso corpo.
Sbooom!
L’impatto fu pazzesco. Krono tirò indietro il braccio e osservo Malphas portarsi le mani sullo stomaco, accovacciarsi e vomitare della saliva mista a bile.
«Cough… sei veloce, ma non se l’unico».
Krono avvertì qualcosa passargli sulla guancia e poi del bruciore, con un balzo si allontanò, si passò poi la mano sulla guancia e vide del sangue. Guardò Malphas e vide che aveva in mano una frusta.
«La riconosci? È usando una frusta come questa che spezzato il braccio del tuo caro paparino. Sono in grado di maneggiare le fruste ad enorme velocità», disse mentre ne evocava un’altra nell’altra mano e le faceva roteare.
Vibrò un colpo, Krono lo schivò ma non si accorse dell’altro e non riuscì a schivarlo in tempo, gli si aprì una lacerazione sul polpaccio sinistro, quando rimise il piede per terra il dolore per un attimo lo fece inginocchiare sulla gamba ferita.
«Kahahah! E dire che avevo appena iniziato a scaldarmi. Sei pronto di ucciderò strappandoti un pezzo di carne alla volta. Scommetto che anche quegli idioti dei tuoi amici a quest’ora saranno già stati fatti fuori dagli altri demoni di Tartaros!».
«Tu credi? Io non li sottovaluterei se fossi in te. Saranno anche dei casinisti, fissati con la famiglia, i rapporti affettivi e altre stronzate varie, ma non sono degli idioti. Mi hanno insegnato cose importanti e stando con loro e osservandoli anch’io ho imparato delle belle cosette».
Allungo le braccia, una lungo il corpo e l’altra verso l’alto. Dell’energia demoniaca gli avvolse le mani. Cominciò a ruotare le braccia creando con delle lingue di energia demoniaca che avvolgevano il suo corpo.
«Ora basta! Crepa!», con un rapido movimento in avanti delle braccia Malphas scagliò le sue fruste verso l’avversario.
Krono si gettò in avanti poi roteò su sé stesso in modo che le lingue potessero distendersi e per ricompattarsi, era proprio come se avesse materializzato anch’egli delle fruste, alzo le braccia: «LAME DEMONIACHE DEL LOTO NERO!!», distese le braccia il movimento si trasferì alle lingue a mo’ di onda.
L’attacco di Krono distrusse le fruste di Malphas polverizzandole completamente.
«Merda!».
Krono roteò ancora una volta e poi scagliò un altro attacco. Le lingue nere presero il demone corvo in pieno facendogli sputare sangue e scagliandolo per terra facendogli colpire violentemente il terreno.
«È solo una pallida imitazione, lo ammetto, tuttavia ritengo che sia anche migliore dell’originale», disse mentre si avvicinava camminando.
Delle catene sbucarono dal terreno e gli legarono le gambe, riuscì a salvare le braccia ma il busto venne anch’esso bloccato.
«Ti ho preso!», Malphas si alzò materializzò un involucro meccanico sulla sua mano con attaccato una trivella.
Driiii.
«Ora ti faccio un bel buco in quella tua testa di cazzo!».
Krono però non perse la calma. Alzò le braccia al cielo, con i pugni uniti e richiamò l’energia.
Fzzzt, zzt, fzzt.
Delle saette nere cominciarono a scorrergli tutt’intorno alle braccia.
Aspettò che Malphas gli fosse il più vicino possibile, che la punta della trivella gli fosse ad un palmo dal naso, prima di sferrare il suo colpo.
«MORSO DEL DEMONE!!!», l’attacco prese Malphas in pieno sulla testa, facendolo schizzare per terra e facendolo affondare insieme a tutto il terreno a loro circostante in una buca per un paio di metri.
«Non male è Malphas? Nemmeno lo sparafulmini avrebbe saputo fare di meglio! E ora ti faccio cader addosso una pioggia di colpi», evocò due mitragliatori Terrocon.
TATATATATATA!!
Malphas fu rapido a scattare impedì e con un colpo d’ali si allontanò ma Krono continuò a sparare. Malphas allora allargò le braccia come se volesse accogliere tutti i colpi che gli venivano sparati ma poco prima dell’impatto tutta la parte anteriore del suo corpo fu rivestita di diamante, i colpi si annullarono contro la superfice di elevata durezza.
«Kahahah! È inutile non puoi superare le mie difese», ma appena ebbe finito di parlare gli spari cessarono.
Krono scattò per portarsi dietro il nemico: «allora vuol dire che mi basta aggirarle».
Gli assestò un violentissimo calcio sulla schiena.
Le placche di diamante svanirono e Malphas cadde ansimante per terra, con una mano dove aveva ricevuto l’ultimo colpo.
«Me ne sono accorto per caso mentre ti vedevo combattere contro Rio. Le tue placche di diamante offrono una difesa assoluta, impenetrabile e più ti ricopri col diamante e più sei protetto. Ma in questo c’è anche un difetto. Tutte le parti che ricopri risultano bloccate in quella posizione finchè la placca non scompare, così facendo rendi vulnerabile le parti che rimangono scoperte ad altri attacchi».
Malphas osservava Krono mentre si rimetteva in piedi. Lo sguardo era meravigliato e sconvolto, come se si chiedesse chi fosse l’individuo che gli si parava davanti.
Krono chiuse gli occhi e gli sorrise, per provocarlo.
«Allora non hai ancora finito di scaldarti?», gli disse in tono scherzoso.
Malphas sgranò gli occhi ma poi abbassò lo sguardo e cominciò a ridere, rideva forte e a squarcia gola.
«Kahahah!! Ebbene mi devo ricredere sul tuo conto Demon Lord. Allora è questa la tua vera forza. Davvero non male, meriti davvero il titolo di più forte devil slayer col potere di lacrima», continuava a muovere le dita delle mani freneticamente come se non riuscisse a tenerle ferme.
«Sembri un’altra persona. Non riesco a capire cosa ti sia successo dal nostro ultimo incontro, non è passato molto tempo eppure hai subito un cambiamento radicale. Percepisco ancora un’immensa rabbia provenire da te e l’odio che provi per me beh, basta guardarti in faccia per capirne la portata, eppure riesci a mantenerti sotto controllo, a non farli trasparire e a scaricarli solo quando sferri i tuoi attacchi, niente male davvero… uhuhuh, eheh…», si strinse le mani sulle spalle e cominciò a sfregarsi.
«Sento che finalmente questa volta dopo tanto tempo potrò finalmente divertirmi come si deve», distese le ampie ali e strinse i pugni.
«Era dalla battaglia con Mard Geer che non mi impegnavo più veramente in uno scontro… quanti secoli saranno passati due, tre, o forse quattro? Mah non importa, comunque sei l’ultimo che mi rimane da far fuori e mi sembra anche giusto che la battaglia comporti da parte mia un impegno superiore», divenne molto serio in un istante.
«Sei pronto d’ora in avanti si fa sul serio».
«Non chiedevo di meglio».
Spalancò le ali, divaricò di un poco le gambe e allargò le braccia.
In un attimo Krono avvertì una sensazione di disagio, del vento cominciò a soffiare attorno al corpo del demone.
«Aaaaargh!», i suoi muscoli si gonfiarono divenendo più definiti, i suoi artigli si allungarono leggermente, il terreno sotto i suoi piedi crepò, un vortice d’aria lo avvolse e poi in un attimo si dissolse.
«Aaaah… mi mancava questa sensazione, l’energia che ti fluisce liberamente nel corpo e da esso sgorga fino a traboccare», rivolse lo sguardo verso Krono, «per te è finita!».
«Tutto qua?», gli chiese sorpreso Krono.
«Kra kra che ti aspettavi? Uno spettacolo pirotecnico come il tuo? Io non manipolo l’energia demoniaca, per aumentare la mia forza e il mio potere non rilascio l’aura, mi basta semplicemente rimuovere i limitatori sul mio corpo!», alzò un braccio con palmo aperto. Un cono di ghiaccio si materializzò di fronte a Krono puntando alla sua gola, spostandosi di lato riuscì a malapena a evitarlo.
Ma Malphas gli era già addosso, i pugni erano rivestiti col diamante fino ai polsi.
Cominciò a tempestarlo di pugni su tutto il corpo: viso, petto, stomaco. I colpi erano troppo veloci, non sarebbe riuscito ad evitarli né tanto meno a pararli, con un battito d’ali provò ad allontanarsi, ma qualcosa alla gamba lo bloccò, si guardò e vide una catena che gli avvolgeva la caviglia, tirandolo di nuovo addosso al suo avversario. Malphas caricò un poderoso pugno che lo colpì in pieno stomaco, l’impatto fu tale che Krono sputò della saliva e venne lanciato all’indietro.
Snap.
Sentì il rumore di uno schiocco di dita, con la coda dell’occhio vide un cono appuntito spuntare da dietro di lui e puntare alla sua schiena. Compì un avvitamento su sé stesso e lo distrusse con un calcio.
BANG!!
Sentì uno sparo e qualcosa colpirgli la schiena, ne segui un forte dolore e bruciore, si voltò e vide ai piedi di Malphas un cannone come quelli che si trovano sulle navi da guerra.
«Sono secoli che vago su questa terra, in tutto questo tempo ho osservato attentamente voi esseri inferiori, alcune delle vostre invenzioni mi sono spesso tornate utili, come puoi vedere», nella mano creò una sfera di vetro, una lacrima.
Krono la riconobbe: l’etere luminescente, la bomba che aveva usato per far saltare in aria Rio.
Gliela lanciò contro. Il Demon Lord fu rapido, evocò una delle sue pistole e con un colpo la fece esplodere quando ancora gli era a distanza, ma si accorse che ai suoi piedi, tutto intorno a lui stavano spuntando dei coni di ghiaccio, non poteva andare in nessuna direzione per evitarli tranne che in aria. Esternò le ali dal suo corpo e con un battito spiccò il volo, si guardò un polpaccio, dalla macchia che sporcava il pantalone di pelle nera era chiaro che aveva riportato almeno una piccola ferita.
«Ti sei distratto!!».
Alzò lo sguardo di scatto, Malphas era sopra di lui, le braccia alzate con i pugni uniti e rivestiti dalla solita placca di diamante.
Stuuuump!
Venne colpito in piena faccia, precipitò verso terra. Per un attimo perse i sensi, un solo attimo, poi riaprì gli occhi e vide sotto di lui una distesa di cono di ghiaccio appuntiti, stava per essere infilzato su tutto il corpo.
Ancora col la vista offuscata, richiamò l’energia demoniaca e la convoglio negli artigli, che si circondarono dell’aura nera.
«ARTIGLI DEVASTATORI!!», con una sola sfuriata fece a brandelli tutto il ghiaccio e poté così poté atterrare sul terreno, appoggiandovici un ginocchio.
Tutto intorno a lui comparvero quattro lastre di metallo nero che lo circondarono, chiudendolo.
“Maginanium”!
«Sei morto!».
Era stato fregato, non poteva muoversi, in nessuna direzione, era bloccato, non poteva nemmeno stendere le ali per spiccare il volo, non ce n’era lo spazio e anche se avesse saltato sarebbe solo andato incontro a Malphas che si stava avvicinando e che lo avrebbe sicuramene colpito dove lui era scoperto e vulnerabile.
Doveva muoversi, sentiva il fiato del demone sulla schiena. Evocò una granata, staccò la spoletta e se la gettò alle spalle, irrigidì le ali per ripararsi.
BOOOM!
L’esplosione lo investì in pieno e a causa delle lastre di maginanium che lo circondavano non si disperse nemmeno, venne schiacciato a terra.
Quando si fu esaurita, Krono si tirò su a fatica, le ali gli dolevano perciò decise di ritrarle, era meglio se per qualche minuto non le avesse più usate, sarebbe comunque riuscito a volare ma sarebbe stato lento.
Vide Malphas di fronte a lui con le braccia incrociate e un sorriso fiero stampato sul volto.
«Non male l’idea della granata, ormai stavo lacerarti la schiena con i miei artigli di diamante, ma all’ultimo minuto hai usato quella bomba, hai sacrificato la carne per salvare la vita, bella mossa, ma sfortunatamente mi sono rivestito con le mie placche e non mi hai fatto nulla».
«Sei molto più veloce, non solo a muoverti ma anche a usare la tua maledizione».
«Eheheh, è questo quello di cui sono realmente capace», portò il braccio all’indietro e rivesti il pugno di diamante.
«Meno male! Se non fossi stato capace di fare di meglio sarebbe stata davvero una battaglia noiosa», il suo pugno si avvolse nell’aura nera.
Si scrutarono per qualche istante, come se aspettassero il momento giusto per cominciare.
Poi, ad un tratto si lanciarono l’uno contro l’altro, tirarono indietro i pugni, per caricare il colpo, poi li distesero.
«PUGNO DIABOLICO!!», urlò Krono.
BOOOOOOOMMM!!!!
L’onda d’urto derivate dall’impatto fu violentissima, il terreno sotto di loro crepò per poi cedere, le macerie tutto intorno a loro si distrussero e loro stessi ne soffrirono.
Tirarono indietro le braccia e cominciarono a sferrarsi rispettivamente pugni, ognuno parava o schivava i colpi dell’altro e poi a sua volta cercava di colpirlo. Dopo i pugni passarono alle sfuriate, la velocità aumentava continuamente, Krono riuscì a lacerare in vari punti con i suoi artigli il petto e le braccia dell’avversario ma ricevette diverse sfuriate sulle spalle e sul petto, il sangue schizzò dalle sue ferite, segno che dovevano essere più profonde di quelle che era riuscito ad infliggere al suo avversario.
Malphas ad un certo punto si lanciò all’indietro e materializzò due mitragliatori rotanti e cominciò fare fuoco, i bossoli dei proiettili cadevano per terra come una pioggia.
Krono per rispondere evocò i suoi e fece fuoco. I proiettili delle due armi si annullarono a vicenda, ma Krono insistette e come aveva previsto le armi di Malphas si scaricarono. Il demone corvo fu investito in pieno da una scarica di colpi, riuscì a malapena a ripararsi con le braccia prima di cadere per terra. Krono sostituì rapidamente le sue armi con due fucili No Limit con cui sparò due sfere di energia.
«SHIELD!», Malphas creò uno scudo di maginanium, per proteggersi dalle sfere di energia che si annullarono contro di esso. Appena lo scudo si dissolse Krono vide Malphas che gli lanciava contro due sfere nere, ma non erano due eteri luminescenti, le sfere gli caddero non molto distanti dai piedi ai lati del suo corpo, esplosero e propagarono una gran fumo.
“Dei fumogeni”!?
Fu circondato da una nube di fumo.
Bang!
Vide una palla di cannone finirgli sul polpaccio ed esplodere. Dovette sforzarsi per non inginocchiarsi dal dolore.
Bang!
Un altro colpo, sta volta sulla schiena.
Spalancò gli occhi e usò la sua vista superiore per vedere oltre la cortina di fumo, era circondato da cannoni.
Bang!
Un altro colpo, ma sta volta lo vide perfettamente e fu in grado di evitarlo. Non vedeva Malphas, probabilmente era in cielo ad aspettare che spiccasse il volo per colpirlo a tradimento.
Bang! Bang!
Altri due colpi, uno di lato e l’atro da dietro, si inclinò in dietro per schivare il primo, poi voltandosi vide il secondo che schivò spostandosi di lato. Con la sua vista poteva restare tranquillamente lì ad aspettare che il fumo si dissolse.
«DIAMOND FEATHERS!!».
Sentì una fitta sulla spalla, vide che c’era conficcata una piuma di diamante, prima che potesse fare qualsiasi altra cosa una pioggia di piume diamantate gli si riversò addosso, era come una cascata, non poté fare altro che ripararsi con le mani, dato che l’intensità dell’attacco era tale che non riusciva a muoversi in qualsiasi altra direzione. Quando l’attaccò terminò la grande maggioranza del suo corpo era ricoperta da piume diamantate.
Sbooom!
Un violentissimo colpo lo prese alla base del collo, facendolo volare via, fuori dalla nube di fumo. Riuscì però a fermarsi dopo qualche metro, voltandosi vide una lacrima di etere luminescente a qualche metro da lui. La lacrima esplose.
Incrociò gli avambracci per proteggersi dall’esplosione.
Avvertì del calore sugli avambracci seguito da un senso di dolore.
Quando l’esplosione si fu esaurita vide spuntare tutto intorno a lui dei coni di ghiaccio.
“Non mi dà nemmeno il tempo di riprendere fiato… e va bene allora”.
Emise una forte ondata di aura demoniaca dal suo corpo che non solo fece uscire dal suo corpo tutte le piume ancora conficcate, distrusse anche i coni di ghiaccio.
Guardò in altro dove vive l’avversario in avvicinamento, concentro l’energia demoniaca nel pugno che si avvolse nell’aura nera.
«PUGNIO DEMONIACO!!…Groowrrr», il demone che si materializzò puntò Malphas che preso di sorpresa non poté evitarlo. Il demone di energia affondò i suoi denti nel corpo del demone corvo, per poi investirlo completamente come flusso di energia ed esplodere. Malphas cadde ma riuscì ad atterrare con i piedi per terra.
Krono evocò il fucile Blade, ruotò l’impugnatura di novanta gradi, così da gettarsi contro il nemico usandolo come spada.
Lancio diversi fendenti ma Malphas fu abile nello schivarli tutti. Krono alzò l’arma per sferrare un fendete dall’altro, ma ancora una volta venne schiavato, Malphas inclinò il busto all’indietro. Il fendete di Krono non era però sceso fino in basso ma si era fermato a metà.
«Mancato», gli disse il demone corvo mostrandogli un sorriso.
«Tu credi?», gli rispose sorridendogli, ruotò l’impugnatura e fece fuoco.
Il bolide di energia prese Malphas in pieno stomaco, ma Krono non si fermò, premette il grilletto per assestare altri colpi: faccia petto, ancora e ancora. In ogni sfera di energia metteva più energia che poteva.
Dopo l’ultima esplosione Malphas volò all’indietro cadendo per terra.
Krono non si mosse, fece sparire l’arma e osservò l’avversario rialzarsi, come se volesse aspettare a sferrare un altro attacco, per studiare l’avversario.
Malphas si passo il dorso della mano sulla bocca, lo sguardo nervoso e scocciato.
«Qualcosa non va demone corvo? Scommetto che pensavi che una volta raggiunta la massima potenza la battaglia sarebbe finita in un attimo eppure non è così».
Infatti, Malphas era furioso, lo scontro si stava rivelando più difficile del previsto. Krono aveva sopportato bene i suoi colpi e gliene aveva inferti di pensati.
Si mise dritto, chiuse gli occhi e si rilassò.
«Uhuhuhuh… sarebbe stato meglio che fossi caduto prima, non avresti dovuto spingermi a tanto».
Distese le ali, unì le mani, palmo contro palmo, all’altezza dello stomaco. Subito delle correnti d’aria cominciarono a soffiare attorno a lui.
Krono percepì il pericolo e si mise in guardia.
In un attimo Malphas, aprì gli occhi e allungò una mano col palmo aperto verso il suo avversario.
Krono sentì una corrente d’aria arrivargli addosso, subito non successe niente, ma quando di preparò a sferrare il suo attacco tutto il suo corpo fu scosso da un colpo violento, la sua schiena, per un attimo, si piegò all’indietro di novanta gradi. Fu del tutto inaspettato. Le braccia si piegarono i modi anomali, il suo busto si torse tanto che riusciva quasi a guardarsi le caviglie senza muovere il collo. In condizioni normali piegamenti del genere comportavano la rottura di ossa e legamenti, ma Krono non aveva avvertito niente del genere, il busto e gli arti gli dolevano ma era un dolore del tutto sopportabile e di sicuro non proporzionale alle pieghe assunte.
Alla fine, capì di cosa si trattasse.
Tirò su la testa a fatica per cercare di guardare Malphas: «…t-t-tu hai distor-to lo spazio che mi circonda?».
«Esatto».
«Avevi detto che la maledizione della creazione era l’unica che eri in grado di usare».
«Kra, kra kra ti mostrerò ora il vero potere di questa maledizione. Dovresti considerarti onorato di essere annientato con da questa tecnica. L’ho usata solo pochissime volte su individui che mi hanno particolarmente seccato».
Nel frattempo, Krono cercava di liberarsi da quella morsa che lo costringeva ad assumere pose assurde, ma era tutto inutile.
«Ho passato decenni a meditare, ho spinto all’estremo il mio potere di creazione e alla fine sono riuscito a creare una dimensione parallela».
«Cosa?!», Krono non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.
«Una dimensione all’interno del quale regna il nulla, solo l’oscurità e le tenebre più totali. È questo il mio potere patetico umano, il potere di un dio, posso creare tutto ciò che voglio. Un infino umano come te non più neanche sperare di opporsi alla mia magnificenza».
«Certo che ne hai di feg…ato a vantarti in quel m-mo-do per aver creato una dimensione dove non c’è niente».
Malphas fece una smorfia per il nervoso ma si calmò subito.
«Se sapessi quello che ti aspetta non faresti tanto lo spiritoso. La solitudine che hai provato in quei quattro anni è ben poca cosa rispetto a quello che ti attende», tirò indietro il braccio, «fluttuerai per il resto dei tuoi giorni in una dimensione senza calore o luce, nel gelo del vuoto siderale, immerso nell’oscurità!».
Distese il braccio: «VUOTO ASSOLUTO!!».
Un buco nero si aprì sullo stomaco di Krono, aveva una capacità di risucchio incredibile, non poteva opporsi.
«Noooooo!!!», Krono non poté far altro che urlare mentre il suo corpo veniva risucchiato e spariva del tutto.
Malphas osservò la scena sorridendo poi si voltò a guardare il sole che orai stava tramontando.
Stette lì immobile per qualche minuto.
«Chissà se quelli di Tartaros hanno già finito con gli umani di quella patetica gilda… bah, chi se ne frega l’importante è che io abbia completato il mio compito, il mio padrone sarà fiero di me kra kra».
Scoppiò a ridere.
 
Krono fluttuava in una dimensione oscura, circondato da nient’altro che tenebre. Tenere gli occhi chiusi o aperti non faceva la benché minima differenza, non sentiva nemmeno rumori, anche se provava ad urlare il risultato era lo stesso.
Aveva provato ad estendere i suoi sensi per provare a percepire qualcosa o qualcuno, ma niente. In quella situazione neanche la sua vista superiore e il suo udito sviluppato si erano rivelati utili.
L’unica cosa che percepiva era il gelo sulle guance.
Da quando era arrivato in quel luogo era come se le sue energie gli fossero state sottratte dalla dimensione stessa, si sentiva spossato, non poteva fare altro che rimanere lì ad aspettare la sua ora.
“Io mi sto forse arrendendo?!”.
Strinse i pugni per la rabbia.
“Non ci penso nemmeno, ho promesso che avrei impedito a Malphas di fare del male ad altre persone, ho giurato a me stesso che lo avrei sconfitto per vendicare la mia famiglia e costi quello che costi io ci riuscirò!”.
Concentrò tutte le energie che aveva per provare di nuovo a percepire qualcosa.
Inizialmente non sentì nulla, ma poi sentì uno strano rumore, sembrava quasi un brusio, si concentrò su di esso.
“Questo è il rumore di qualcuno che ride? …questo è Malphas?!”.
Poteva riconoscere il rumore di quella risata arrogante e insulsa anche se gli arrivava distorta.
Ma come era possibile che sentisse qualcuno da un’altra dimensione.
Poi capì.
C’era una sola possibile spiegazione.
“La dimensione creata da quell’idiota non è a sé stante alla nostra, ma vi è attaccata, appiccicata, come se fosse l’ombra che la nostra dimensione proietta nello spazio. Se è così se riuscissi a forzare il muro dimensionale e a romperlo dovrebbe aprirsi un varco che mi permetterebbe di fuggire”.
Sorrise.
“Niente di più semplice”.
Strinse i pugni e richiamò l’energia demoniaca e la rilasciò, ma non accadde nulla, si sentì ancora più sfinito.
“Merda in queste condizioni non sono in grado di fare nulla, è già tanto che non sono collassato”.
Avrebbe dovuto aspettare che le energie gli ritornassero, ma sarebbero tornate?
Quando era stato scagliato lì aveva ancora molta forza, senza dubbio più della metà eppure appena arrivato lì si era indebolito, come se quel luogo gli avesse sottratto forza. Allora di sicuro anche se avesse aspettato non sarebbe cambiato niente.
Doveva trovare un modo per ricaricarsi, ma quale? Non aveva nulla intorno, a parte l’oscurità.
“Eheh… il dragon slayer di Sabertooth di certo non avrebbe avuto problemi a ricaricarsi, sarebbe stato circondato dal suo elemento, avrebbe potuto farsi una bella mangiat… aspetta un momento, io non sono circondato da ombre ma da oscurità…
Si dice che angeli e demoni siano due facce della stessa medaglia, i primi creati dalla luce e secondi dalle tenebre, io quindi sarei circondato dal mio elemento? Natsu e gli altri dragon slayer quando trovano il loro elemento lo divorano per riacquistare energie. I demoni invece traggono forza dai sentimenti negativi delle persone, sono quelli che gli danno forza non l’oscurità vera e propria”.
Per un attimo perse speranza, ma le parole che Mavis gli aveva detto al palio gli ritornarono alla mente.
“Io sono in parte demone! Sono pur sempre un mago di categoria slayer e provar non costa nulla. Rio e gli altri devil slayer che usano le maledizioni forse non avrebbero potuto fare nulla in questa situazione ma dopotutto il potere del Demon Lord non è come gli altri”.
Sorrise. Non aveva mai provato una cosa del genere, e ciò lo elettrizzava.
Si concentrò, percepì l’oscurità che lo circondava, era come se fosse in una nebbia di tenebra. Quando fu pronto iniziò ad aspirare con la bocca, subito non accadde nulla ma dopo poco l’oscurità cominciò ad entrargli in bocca e scendere giù per la gola e lungo l’esofago.
Era come se stesse bevendo grandi sorsate d’acqua.
Continuò ad inghiottire e man mano il suo stomaco si gonfiava, continuò e continuò finchè non sentì che la pancia stava per esplodergli solo allora si fermò.
Deglutì.
Subito il suo ventre si sgonfiò, l’energia iniziò a scorrere e a fluire in tutte le sue parti del corpo. Muoveva le mani freneticamente, sentiva delle saette passargli sulla pelle, rideva. Si sentiva carico.
“È ora di uscire di qui”.
Incrociò gli avambracci davanti al suo volto, accumulò l’energia demonica e poi distendendo le braccia la rilasciò.
L’energia demoniaca si espanse tutto intorno al Demon Lord, in quella dimensione di oscurità.
 
«Bene ritorniamo alla gilda, ormai non dovrebbe mancare molto all’attivazione di Face», Malphas distese le ali ma appena prima di spiccare il volo percepì una vibrazione. Si voltò per guardare dietro di lui.
Percepiva della confusione nella sua dimensione.
«Ma che diamine succede?!».
Dei vortici d’aria, molto sottili e appena percettibili si formarono e si convogliarono in un punto di fronte a lui.
Crack.
Una crepa si formò nello spazio.
Crack…crak…crak…
Altre crepe si formarono e si estesero incrociandosi in un punto da una parte mentre dall’altra formarono una figura quasi circolare.
Alla fine, lo spazio tra quelle crepe si ruppe come un vaso di porcellana, una colonna nera, di energia demoniaca, fuoriuscì da quella specie di finestra tra le due dimensioni. Malphas fece qualche passo indietro per evitare di essere coinvolto mentre osservava stupito la scena che gli si presentava davanti.
Due mani sbucarono ad un tratto e si aggrapparono ai margini della finestra, seguite da una faccia che urlava.
«Aaaaaaahhhh!!!», la faccia del Demon Lord sbucò in quel fiume di energia demoniaca.
«Ancora tu?!», chiese Malphas tra la sorpresa e la rabbia.
«Ciaaaao suonato!! Ti sono mancato?!».
L’energia che rilasciava aumentò. Con le mani fece forza allargando il foro.
Ormai Krono se ne stava in piedi sulla spaccatura, tra le due dimensioni le braccia erano lungo i fianchi, leggermente allargate, le crepe si espandevano dalla spaccatura a tutto lo spazio circostante ma il foro aveva smesso di allargarsi. La spaccatura partiva dagli stinchi di Krono fino a poco sopra la sua testa.
«Hai sfondato il muro dimensionale del mio Vuoto assoluto?!».
«Ti garantisco che questa non è la cosa peggiore che farò», incrociò gli avambracci davanti al volto, accumulò altra energia.
«Sei impazzito?! Se distruggi il muro dimensionale la mia dimensione si riverserà in questa! Hai idea dei danni che potresti causare?!».
«Una dimensione dove non c’è altro che oscurità che danni credi che possa fare? La tua oscurità si dissiperà appena verrà a contatto con la luce di questa dimensione».
L’energia che Krono rilasciava aumentò ancora.
Distese le braccia allargandole.
«DARKNESS EXPLOSION!!!».
Le crepe si moltiplicarono e si propagarono finchè tutto il muro dimensione non andò in frantumi. Si vide una specie di fumo nero disperdersi nell’aria ma scomparve subito.
Malphas aveva osservato la scena immobile e ora guardava il Demon Lord camminare verso di lui sorridente, con un ghigno sadico che metteva in mostra i canini accentuati e gli occhi rossi.
«Quanto tempo avevi detto che ti ci era voluto per crearla? A me però sono bastati cinque minuti per distruggerla. Ti consideri una sorta di dio ma a quanto pare le tue creazioni non valgono molto, forse perché in fondo tu non sei un dio, ma solo un demone arrogante che ha bisogno di una bella sistemata».
Malphas aveva abbassato la testa e poi aveva cominciato a ridere sottovoce, la sua risata cresceva sempre di più fino a sfociare nella collera più cieca e totale.
«Tu schifoso insignificante umano!! Hai osato troppo! Ti garantisco che quando avrò finito con te rimpiangerai il nulla a cui sei sfuggito».
«Vedremo», Krono si preparò.
Malphas allungo le braccia verso di lui.
«Quindici esplosioni!».
Tutto intorni a Krono comparvero degli eteri luminescenti che iniziarono subito a brillare.
“Merda”.
Non poteva schivargli, le vie di fuga era chiuse e non c’era tempo, poté solo alzare le braccia ai lati del volto per ripararsi.
Boom!! Buuum!! Boooommm!!
Venne investito da esplosioni da tutte le parti, sentì una gran bruciore su tutto il corpo accompagnato da un fortissimo dolore.
Quando l’esplosione terminò e il fumo non si era ancora diradato completamente.
«Due cannoni».
Bang! Bang!
Una palla di cannone prese Krono sulla coscia sinistra e l’altra in pieno petto.
Vomitò un fiotto di sangue.
«DIAMOND FEATHERS!!».
Una raffica di piume di diamante gli fu subito addosso, non poté far altro che ripararsi alzando le braccia per coprirsi almeno il volto. Le piume lo presero in pieno conficcandosi in tutto il suo corpo. Quando la scarica terminò cadde in ginocchio.
Malphas gli si avvicinò, alzò la mano destra, la quale scomparve dentro il guscio metallico su cui materializzò una sega circolare.
«Noi demoni rappresentiamo il male assoluto! Uno come te come poteva anche solo pensare di poterci battere?».
Appena gli fu davanti alzò il braccio: «muori!».
«Uno come me dici? Beh, veramente, non sono proprio una brava persona», prima che potesse abbassare il braccio per colpirlo, Krono si alzò di scatto, convogliò l’energia demoniaca nella sua mano sinistra.
«PUGNO DIABOLICO!!», sferrò un forte pugno sotto il mento dell’avversario che volò all’indietro ma non cadde per terra, distese le ali e volò in cielo.
Krono esternò le sue e lo seguì.
I due demoni ingaggiarono un combattimento aereo per i cieli di Magnolia, volavano a rapidamente e con brusche variazioni di direzione per cercare di sorprendere l’avversario.
Booom! Booom! Booom!
Ogni volta che i loro attacchi si scontravano o uno parava il colpo dell’altro, il rumore della botta si propagava in tutta la zona circostante come un’esplosione.
Colpivano, schivavano, calci, pugni, colpi di artigli, cercavano in tutti i modi di ferire l’avversario.
«LAME DEMONIACHE DEL LOTO NERO!!», Krono creò le sue lingue di energia demoniaca e con un rapido movimento delle braccia le scagliò contro Malphas, il quale schivò tutti gli attacchi con veloci movimenti e rotazioni.
Quando si fu avvicinato a Krono creò una bomba di etere e gliela lanciò contro ma questo la fece esplodere subito con le sue pistole Alfa e Omega. Krono cominciò subito a sparare all’impazzata verso il nemico, anche attraverso il fumo ma grazie alla sua vista superiore lo vedeva benissimo.
Sorpreso da quella precisa e inaspettata raffica di colpi Malphas non poté far altro che rivestire la sua parte anteriore col diamante per proteggersi, i colpì rimbalzarono sulla dura corazza ma ad un tratto la raffica cessò. Malphas osservò la nube sparire, aspettandosi di vedere sbucare il Demon Lord ma non vide nulla. Ad un tratto un movimento sopra di lui gli fece alzare lo sguardo, Krono era proprio sopra di lui, le braccia alzate coi pugni uniti e circondate da saette nere, gli era troppo vicino, non l’avrebbe schivato.
«MORSO DEL DEMONE!!», Krono colpì il demone corvo sulla testa.
L’impatto fu violentissimo, Malphas schizzò come un proiettile verso terra, prima di colpire il terreno passò attraverso due edifici della città creando dei grossi buchi nei loro muri. Krono non stette fermo si gettò verso il punto dove il nemico era caduto, ad un tratto però dal quel punto delle rocce e pezzi di macerie scoppiarono e schizzarono, un Malphas furioso comparve tra la nube di polvere alzatavisi.
Krono evocò due mitragliatori rotanti sulle braccia e uno sulla spalla, concentrò l’energia in essi e fece fuoco.  
«TRIPLA MITRAGLIA…SOPPRESSIONE!!».
Malphas alzò il braccio di fronte a sé: «SHIELD!», lo scudo di maginanium si materializzò e respinse tutti i colpi.
Krono decise di non sospendere l’attacco, avrebbe continuato a sparare finchè non fosse stato abbastanza vicino, poi una volta che lo scudo sarebbe scomparso avrebbe colpito Malphas di sorpresa, ma quando si accorse che per terra stavano comparendo un sacco di cannoni dovete sospendere l’attacco.
I cannoni cominciarono a fare fuoco, era tantissimi, Krono riprese quota per allontanarsi e riuscire a schivare meglio i colpi, una volta che fu sufficientemente in alto scaricò un’altra pioggia di colpi distruggendo tutti i cannoni, evocò poi al posto dei mitragliatori il fucile fumogeno con cui sparò a pochi metri da Malphas, la cortina fumogena si propagò in un attimo, nascondendo il demone che però era comunque visibile da Krono. Si gettò di nuovo in picchiata, più velocemente possibile non doveva lasciare all’avversario il tempo di alzare le difese.
Evocò il fucile Blade, ruotò l’impugnatura di novanta gradi, l’avrebbe tagliato in due.
Si gettò nella nube, alzò le braccia e affondò il fendente sulla fronte dell’avversario.
Clanggg!
Krono osservò la lama del fucile staccarsi e roteare via, Malphas all’ultimo secondo aveva ricoperto la sua fronte con una placca di diamante.
Krono era rimasto scoperto ad un attacco e Malphas lo sapeva, chi sarebbe stato più veloce avrebbe colpito l’altro. Avvenne tutto nel giro di un paio di secondi.
Appena la lama del fucile si staccò Krono capì che sarebbe atterrato di fronte a Malphas, fece sparire il fucile poco prima di poggiare le ginocchia per terra. Malphas alzò le braccia e fece comparire attorno alle sue mani dei gusci metallici con sopra delle trivelle, puntò alla schiena di Krono.
Appena si poggiò per terra Krono materializzò proprio sulla sua schiena un dispositivo metallico con due cilindri metallici attaccati che poggiarono sulle sue spalle.
«Muori», gli disse Malphas a denti stretti.
I due cannoni puntarono il petto del demone, proprio mentre le trivelle erano a pochi centimetri dal dispositivo.
«BAZOOKA DI SFONDAMENTO!!», dalla parte anteriore dei cilindri uscì un colpo che prese Malphas in pieno petto, facendolo volare via mentre dal retro un getto di fumo che annullò il rinculo.
«Aaargh!», Malphas non cadde.
Krono si gettò verso di lui, convogliando l’energia demoniaca negli artigli, caricò il colpo ma prima che potesse sferrarlo sentì un dolore acuto alla spalla e vide il sangue schizzare fuori dalla ferita.
Malphas era stato più rapido l’aveva colpito con la sua sega circolare, un attimo prima.
Krono fece per portarsi una mano sulla ferita ma non ebbe il tempo, fatta sparire la sega Malphas aveva rivestito i suoi artigli col diamante ed era passato all’attacco. Krono evitò una sfuriata ma non la seconda, quattro fregi rossi comparvero sul suo petto. Decise che non avrebbe continuato a schivare, aspettò che Malphas si facesse sotto e quando sferrò le sue sfuriate lo afferrò per i polsi bloccandolo ma questi fece un ampio sorriso. Intorno ai polsi di Malphas si crearono delle placche di diamante che ricoprirono anche le mani di Krono bloccandolo in quella posizione.
«Sei fottuto», gli disse mentre ricopriva tutta la parte anteriore del suo corpo con quelle dannate placche.
Solo all’ultimo Krono si era accorto di una lacrima di etere luminescente che era comparsa tra loto due all’altezza dello stomaco. La lacrima cominciò a brillare.
“Cazzo!”.
Boooooommm!!
L’esplosione lo prese frontalmente in pieno, sentì una grande pressione sul suo petto. Quando fu terminata sentì le mani liberate e un forte calcio in faccia lo fece volare all’indietro. Respirava affannosamente ma vedere il sorriso compiaciuto del nemico lo ricaricò. Allungò il braccio destro e evocò la sua arma migliore.
«Death Striker!», le fauci dell’arma si aprirono e l’energia cominciò ad uscire dagli aculei e a convogliarsi al centro. Malphas capì subito il pericolo e fece un balzo all’indietro.
«…MACROBOLIDE!!», la sfera di energia venne scagliata verso il bersaglio.
Malphas alzò entrambe le braccia di fronte a lui.
«DOUBLE SHIELD!», due scudi di maginanium si materializzarono di fronte a lui, l’uno davanti all’altro a poca distanza. Il bolide colpì il primo scudo, esplose e l’esplosione si propagò nella direzione del secondo scudo e Malphas che sparirono nel fumo. Krono non perse tempo, fece sparire l’arma e al suo posto chiamò due fucili No Limit, saltò in aria compiendo una capovolta in avanti portandosi esattamente sopra Malphas, lo vide e gli scagliò un altro bolide a piena potenza, questi si protesse con le braccia ma venne colpito in pieno. A quel punto Krono cominciò a roteare su sé stesso per spostarsi e ritornare con i piedi per terra proprio dietro Malphas, puntò le armi e mentre il demone corvo riappariva gli lanciò altri due bolidi a piena potenza che lo presero in pieno sullo stomaco e la spalla sinistra. Questa esplosione e il colpo ricevuto dovevano essere stati senza dubbio più forti dei precedenti tanto che Malphas venne scagliato all’indietro strusciando sul terreno per qualche metro finchè non si fermò.
Ora se ne stava là, sdraiato per terra, gambe e braccia divaricate.
Krono sorrise soddisfatto mentre faceva sparire le armi.
“Cominci a capire che per te sta arrivando la fine eh”.



Note dell’autore
Non c’è molto da aggiungere dopo un capitolo del genere. Ho cercato di non dilungarmi troppo nella descrizione di alcune scene e ogni tanto ho aggiunto delle frasi o brevi dialoghi per spezzare un po’ e per non fare pagine intere di battaglia senza interruzione.
Infine, mi devo scusare ma questa settimana non mi sarà possibile pubblicare e anche per la prossima non garantisco la pubblicazione del capitolo infrasettimanale.
Comunque vi assicuro che la pubblicazione al sabato continuerà regolarmente.
A sabato prossimo.

 

 
   
 
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