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Autore: gattozucca    06/06/2020    1 recensioni
Sapete chi sta arrivando, vero? Lo sapete, eh? L'avevamo annunciato nella puntata precedente e siamo qui per mantenere la promessa; “come farebbe un vero ninja”, direbbe lui!
Di chi stiamo parlando?
Vi do tre indizi: è bello come il sole, il personaggio che interpreta si chiama Menma, ma il suo vero nome è...
Lo scopriremo insieme dopo la pubblicità! Restate con noi!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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SECONDA PARTE







Aveva riempito il trolley di vestiti comodi e, con tanta insistenza da parte di sua madre, aveva trovato un piccolo spazio per il kit di primo soccorso, perché trascorrere settimane intere in mezzo al bosco avrebbe significato, secondo il suo parere, graffi ed escoriazioni su braccia e gambe, punture di vari insetti e, probabilmente, incontri pericolosi con bestie feroci.

Era inutile spiegarle ancora una volta che avrebbero soggiornato in una villa ai margini della foresta, che il luogo dove avrebbero lavorato era recintato e allestito per il set e che con loro avrebbero avuto accanto anche un paio di professionisti sanitari, oltre ai membri del corpo forestale.

« Speriamo che ci sia campo... Tu trova un modo per farti sentire almeno due volte al giorno! Fammi sapere se ci sono problemi! ».

Era inutile farle notare che non avrebbe avuto il tempo di stare al telefono con lei perché, da quel momento, le riprese sarebbero state molto più impegnative e avrebbe lavorato ininterrottamente. Ma anche per lui era una novità recitare in un luogo tanto avverso: i ruoli precedenti lo avevano visto impegnato a girare sempre all'interno della città o nei paesi limitrofi. Solo una volta aveva lavorato su una montagna innevata, lontano da qualsiasi forma di civiltà, ma una sola giornata era bastata per quei pochi minuti necessari per la puntata.


 

 

 

 

 


 

Tenten: « Entriamo proprio nel vivo delle riprese, se vuoi. Puoi raccontarci qualche aneddoto o qualche curiosità? Ad esempio, un nostro telespettatore ci chiede: com'è stato realizzare la maggior parte delle scene in mezzo al bosco? Perché, se non sbaglio, parliamo di un bosco vero e proprio, non di una scenografia artificiale »

Naruto Uzumaki: « Sì, è così: abbiamo utilizzato un ambiente naturale per la maggior parte delle missioni del team, per poter dare più realismo alle rappresentazioni. Per lo staff tecnico è stata sicuramente una bella sfida, ma per noi attori nulla di veramente difficoltoso. Sono loro ad avere il merito per l'allestimento del set, li ho visti lavorare duramente per sistemare ogni impalcatura alla perfezione e rendere l'ambiente più sicuro possibile »

Tenten: « Questo perché gli attori non devono correre alcun rischio, giusto? »

Naruto Uzumaki: « Esattamente. Non sono solamente gli stuntman a proteggere gli attori, ma ogni altro membro dell'equipe. Il viso e il corpo di un attore devono essere impeccabili in ogni momento; nulla li deve rovinare, neanche un graffio. Ovviamente, in mezzo al bosco i rischi raddoppiano, quindi Jiraiya ci concedeva di uscire allo scoperto solo ed esclusivamente quando sarebbe stato il nostro turno per girare. Non ci faceva assistere neanche alle scene incentrate su altri personaggi, se non eravamo prossimi ad essere inquadrati »

Tenten: « Vivevate in una bolla d'acqua »

Naruto Uzumaki: « Praticamente sì. O almeno, era quello che cercava di ottenere Jiraiya. Io, però, non sono mai riuscito a stare fermo a non fare niente e ogni tanto me la svignavo per una passeggiata. Ho anche incontrato una volpe e, in qualche modo, ci ho fatto amicizia »

Tenten: « Una volpe? Ah! Questo sì che è divertente! »

Naruto Uzumaki: « Vero? D'altronde il mio personaggio ha sigillato all'interno del proprio corpo proprio il demone-volpe. È stata una coincidenza interessante »

Tenten: « Quindi lasciavi l'accampamento per incontrare la tua nuova amica? »

Naruto Uzumaki: « Ahahah, è così. Mi allontanavo per portarle da mangiare e, un paio di volte, si è anche lasciata avvicinare. Oppure, camminavo fino a raggiungere il fiume, o superavo il recinto e mi addentravo nella foresta; mi piaceva immergermi nella natura incontaminata. Una volta, però, mi sono perso... »

Tenten: « Non ci credo! »

Naruto Uzumaki: « È così. Ho continuato a girare a vuoto per ore intere, ma non riuscivo a riconoscere nulla del paesaggio per capire se fossi sulla strada di ritorno. Ad un certo punto ha fatto buio e mi sono veramente spaventato. Solo allora ho visto la luce delle torce di chi mi stava cercando, e sono riuscito a tornare indietro. Jiraiya non me l'ha ancora perdonato »

Tenten: « Non ha tutti i torti! »

Naruto Uzumaki: « Hey! Dovresti stare dalla mia parte! »

Tenten: « Ahahah, stavolta non ci riesco! Quanto tempo siete rimasti nel bosco? »

Naruto Uzumaki: « La prima volta quasi due mesi, poi siamo tornati in città. Le altre volte avevano costruito il set in altri punti, ma le scene erano più brevi, quindi la vera difficoltà era trovare il luogo adatto in cui iniziare le riprese e il momento giusto della giornata »

Tenten: « Avete avuto problemi di convivenza, tra di voi? »

Naruto Uzumaki: « Affatto. Siamo andati molto d'accordo e, allo stesso tempo, abbiamo mantenuto i nostri spazi. Eravamo come un gruppo di amici in gita, nonostante avessimo del lavoro da fare. È stato molto piacevole »

Tenten: « E, dimmi una cosa, è nato qualche amore? »

Naruto Uzumaki: « Non che io sappia »

Tenten: « Nessuno, o non puoi fare dichiarazioni? Perché mi risulta che tu abbia stretto un buon rapporto con Ino Yamanaka. Non sei stato forse visto a cena con lei qualche giorno fa? »

Naruto Uzumaki: « Aspettavi di farmi questa domanda dall'inizio del programma vero? »

Tenten: « Sì, lo ammetto, ahahah! »

Naruto Uzumaki: « Sì, è vero, ci hanno fotografati mentre eravamo a cena insieme, ma siamo solamente amici. Non avrei problemi ad ammettere una nostra possibile relazione, ma non è questo il caso. Io ed Ino abbiamo legato molto fin dal primo giorno e sono sinceramente contento che questo sia accaduto »

Tenten: « E che mi dici di Sasuke Uchiha? Potrebbe essere nato qualcosa tra loro due? Perché Ino Yamanaka ha confessato qualche tempo fa di essere stata rifiutata da lui, ma magari, durante la convivenza, Sasuke Uchiha potrebbe aver cambiato idea...? »

Naruto Uzumaki: « Non mi risulta, ma, se fosse, non spetterebbe a me rivelare queste informazioni. Dal mio punto di vista, però, il loro rapporto è sempre stato professionale e amichevole, non credo affatto che ci fosse qualcosa sotto » ...


 

 

 

▐▐

 

 


 

« Se continui così, fai peggio. Dammi qua ».

Naruto lo guardò imbronciato, smettendo di strofinare la mano sul pantalone e allungandola nella sua direzione.

« Questo è perché non mi dai mai retta. Che c'è, sei diventato improvvisamente un piccolo esploratore? » lo rimproverò nuovamente Sasuke, mentre si avvicinava con il viso per rimuovere le schegge di legno dal suo palmo. « Te l'avevo detto di non arrampicarti. Oltretutto, con la tua delicatezza, rischiavi di spezzarlo, quel ramo, e il nido si sarebbe sfracellato al suolo »

« Volevo solo vedere i pulcini! ».

Erano in pausa, lontano dalla scena che vedeva Ino come personaggio principale. Erano stati letteralmente costretti a trascorrere quel momento insieme perché erano gli unici personaggi oscurati in quel frangente e, soprattutto, Jiraiya aveva incaricato Sasuke di tenerlo d'occhio e non farlo allontanare da solo, memore dei giorni passati. In realtà, giorno dopo giorno era diventato più semplice mettere da parte le ostilità ed iniziare a conoscersi veramente.

Sasuke aveva smesso di comportarsi come il figlio dell'oca bianca e trattarlo come se fosse una scimmia senza cervello, e Naruto aveva iniziato ad ingoiare gli insulti e cercato di stare al gioco, nonostante la poca convinzione che il suo fosse un gioco.

A quel punto, avevano scoperto che riuscivano a tollerarsi e, successivamente, che potevano persino andare d'accordo. Da lì, lavorare insieme era diventato molto più facile, ma quello che accadeva dietro alle telecamere era ancora più sorprendente.

In realtà, Sasuke continuava ad insultarlo e Naruto aveva sempre la risposta pronta, ma non c'era più vera cattiveria nella loro voce. Era come se ormai il loro rapporto si basasse su quello: su continue provocazioni. Sasuke, però, quando non lo insultava, lo consigliava, e Naruto accettava di buon grado le sue correzioni e i suoi suggerimenti professionali, godendo finalmente della vicinanza con quello che era, ancora, il suo più grande modello ispiratore. E allora il resto dei presenti li osservava in silenzio mentre ripetevano le loro scene nonostante avessero interrotto da tempo le prove, e il giorno dopo quelle stesse scene venivano girate una sola volta, perché erano esattamente come Jiraiya le aveva richieste.

Soggiornavano in una villa ad un paio di chilometri di distanza, fuori dai margini della foresta, ma trascorrevano le serate tutti insieme, cenando all'aria aperta. Nonostante Sasuke si tenesse sempre in disparte e partecipasse alle conversazioni concedendo appena qualche monosillabo, garantiva sempre la sua presenza. Perfino Ino aveva messo da parte la sua ostilità nei confronti dell'Uchiha, ma ogni tanto si lasciava prendere dai vecchi rancori e si arrabbiava senza un vero motivo apparente.

Aveva confidato a Naruto di non aver ancora superato il modo in cui lui l'avesse trattata durante le riprese di un film che li aveva visti protagonisti un paio di anni prima. Ino aveva avuto un interesse particolare a lavorare con lui e aveva sperato veramente di ottenere le sue attenzioni. A detta di lei, Sasuke aveva risposto in malo modo alle sue innocenti avances e l'aveva trattata come se non fosse altro che un fastidio e una fonte di disturbo. A detta di lui, la Yamanaka non aveva fatto altro che atteggiarsi per tutto il tempo e sbattergliela in faccia ad ogni occasione, senza lasciargli un attimo di respiro, e Sasuke era stato costretto a chiederle di smetterla, a farle capire di non essere interessato in alcun modo alla sua persona.

Chi dei due avesse superato il limite, Naruto non lo sapeva, ma in quei giorni cercarono entrambi di andare d'accordo per il bene della serie, e questo bastava.

L'unico vero problema era Naruto stesso.

Sì, era bellissimo essere tutti insieme in un clima pacifico, era emozionante girare in mezzo alla natura e meraviglioso notare quanto stessero riuscendo bene le riprese.

Ma quella convivenza forzata aveva anche molti difetti.

Già, perché incontrare Sasuke in accappatoio alle cinque di mattina, quando tutti ancora dormivano e Naruto aveva deciso di approfittare dell'occasione per andare a correre, era assolutamente un problema. Era un problema anche vederlo cambiarsi i vestiti sul set senza alcuna vergogna e riconoscere ogni centimetro della sua schiena, del suo busto o delle sue gambe, dopo averli osservati a ripetizione nei suoi film. Era un problema vederlo fumare sul balconcino mentre scrutava il buio della notte, ignaro di come il colore dei suoi occhi fosse infinitamente più bello, ed era un problema, un enorme problema, entrare sempre più in contatto con il suo corpo per colpa della fantasia perversa del loro regista.

Eppure, fino a quel momento, Naruto poteva ancora sopportare.

 

 

La tenda era stata montata, ma un lato era aperto, spalancato, per permettere alle telecamere di riprenderli senza la stoffa ad intralciare, mentre il crepuscolo creava la giusta oscurità. Erano sistemati su dei teli uno di fianco all'altro: Sasuke su un lato, Naruto al centro e Ino alla sua sinistra. Il personaggio di Ino aveva appena proposto a Menma di dormire fuori per poter trascorrere la notte insieme all'oggetto dei suoi desideri, ma il ragazzo moro si era opposto, sconsigliando di mandare il ninja all'esterno per non renderlo una facile esca, e aveva immediatamente preso posto quanto più possibile lontano dalla sua ammiratrice.

Jiraiya, in qualche modo, sembrava aver selezionato più accuratamente del previsto il cast, perché la trama stessa sembrava ripercorrere le vite dei tre attori fino a quel momento. Fino a quel momento, grazie al cielo.

La loro compagna aveva iniziato a lamentare la sete e chiesto se fosse rimasta dell'acqua. Aveva poi afferrato le loro borracce vuote e avvisato che sarebbe andata a cercare da bere.

« Se vuoi ti accompagno » si era proposto Menma

« Non serve, grazie » aveva risposto quella con voce irritata, perché non era lui che voleva al suo fianco. Aveva quindi lasciato la tenda a passo di marcia e si era fermata lontano dalle telecamere, per non disturbare il resto delle riprese.

« Buonanotte » annunciò il personaggio di Sasuke, girandosi su un fianco nella direzione dell'altro

« Non aspetti che torni? E se qualcuno la scoprisse? » gli domandò Menma con preoccupazione

« Ha deciso lei di andarsene in giro a quest'ora. Siamo in territorio nemico, eppure è stata così incosciente » rispose freddamente il ninja. « Mi sarei aspettato qualcosa del genere da parte tua, piuttosto » aggiunse, prendendolo in giro con un mezzo sorriso, e Naruto/Menma reagì come il suo solito, afferrando l'altro per il colletto della maglietta e insultandolo a pochi centimetri dal suo viso, prima di realizzare con un certo imbarazzo di essere rimasti soli nella tenda ed essere incredibilmente vicini.

Il personaggio di Sasuke gli rivolse un ghigno beffeggiatorio, sulla sua stessa linea di pensiero, ma Menma non accennò a ritirarsi, perché oramai la sua intera attenzione era focalizzata sulle labbra dell'altro.

Sapevano che la telecamera avrebbe fatto un primo piano delle loro espressioni, allora il ragazzo moro aveva lasciato morire lentamente il ghigno mentre abbassava a sua volta lo sguardo sulle sue labbra e deglutiva, prima di schiudere un poco la bocca, desideroso di un primo contatto.

Naruto intanto aveva lasciato la maglietta dell'altro e sollevato la mano verso il suo viso, sfiorandone una guancia, quindi aveva osato avvicinarsi ancora un poco fino ad accostarsi con il suo intero corpo, quasi sovrastandolo, nonostante l'esitazione chiara nei suoi movimenti.

Chiusero entrambi gli occhi quando le loro labbra stavano per colmare ogni distanza. Dovevano protrarre quella scena il più possibile, avvicinandosi fino a sfiorarsi, ma senza veramente baciarsi, finché uno schiocco di dita, che sarebbe poi stato sostituito con il boato di un'esplosione, non li fece allontanare con uno scatto e voltare in contemporanea verso l'uscita della tenda, lì, dove era sparita dalla loro vista la compagna di squadra.

« Buona! ».

Naruto non aspettò un secondo di più per prendere le distanze dal corpo dell'altro con un movimento rapido e mettersi seduto.

Si era eccitato. Si era eccitato, cazzo, e non si erano neanche baciati.

E, peggio ancora, si era eccitato mentre aveva il bacino contro la sua gamba sinistra, e non era affatto certo che quel dettaglio fosse passato inosservato.

Era pronto ad essere deriso da un momento all'altro, sicuramente Sasuke non avrebbe perso l'occasione se se ne fosse accorto. Eppure, non accadde nulla.

Jiraiya stava già prendendo da parte il cameraman per rivedere la scena e altri due tecnici stavano regolando alcuni pezzi delle apparecchiature. L'altro attore si sistemava in silenzio il colletto della maglietta, senza degnarlo di alcuna attenzione.

Tentò di calmare il battito del proprio cuore.

Era stato sul punto di avere un infarto, costretto a quella vicinanza con l'Uchiha, ed era quasi un bene il fatto di avere avuto un pubblico, perché lo aveva costretto a rimanere ancorato al presente, prevenendo qualsiasi ulteriore imbarazzo o mossa avventata.

Però quelle labbra...

Aveva sentito il suo respiro sulla pelle. Sarebbe bastato così poco, così poco...

Emise un sospiro carico di sconforto e si voltò per osservare l'altro mentre si sollevava a sedere.

Non lo aveva mai guardato tanto da vicino come in quella scena e poteva affermare per certo che nessuna telecamera era mai riuscita a riprendere veramente la sua reale bellezza. C'era quasi da far causa al mondo dello spettacolo per aver alterato tanto quella perfezione, ma allo stesso tempo non poteva non tenere gelosamente per sé quella scoperta.

Lo vide chiedere conferma al regista se avessero finito le riprese per quel giorno, quindi sciogliere le spalle e il collo. Solamente dopo si voltò verso di lui, scrutandolo con gli occhi neri fissi nell'azzurro dei suoi. Rimasero interi secondi in quel modo, poi Sasuke abbassò per un attimo lo sguardo sul cavallo dei suoi pantaloni e lo sollevò nuovamente sul suo viso. La sua espressione mutò in un ghigno divertito, appena prima che aprisse le labbra per parlare:

« Fatti una doccia fredda, quando torniamo ».

Con una pacca sulla sua spalla, Sasuke Uchiha si alzò in piedi e lasciò la tenda. E lasciò Naruto lì, paralizzato sul posto con gli occhi spalancati e il battito fermo al centro del petto. Lo lasciò con il terrore e l'imbarazzo, e la ferma consapevolezza che, cazzo, se ne era accorto davvero!

Cazzo.


 

 

 


 

 

 

Tenten: « Visto che non vuoi dirci nulla su possibili scandali, torniamo a parlare di Menma e di questo rapporto ancora poco chiaro con il suo compagno di squadra. Abbiamo di fronte due adolescenti ancora inesperti in tema di sentimenti, eppure sono uniti da un forte legame »

Naruto Uzumaki: « È così. Sono legati da una profonda amicizia, nonostante continuino a nascondersi dietro questa rivalità. In realtà, si ammirano veramente, ma nessuno dei due riesce ad ammetterlo, e hanno entrambi sofferto molto in passato, il che li rende ancora più simili. Nonostante, però, riescano a leggere l'uno nell'altro la rispettiva sofferenza, non arrivano a capire l'intensità e l'entità dei sentimenti che li uniscono »

Tenten: « Abbiamo visto molte situazioni imbarazzanti tra di loro, ma nessuna che raggiungesse una conclusione. Credo che il potere della regia sia proprio quello: creare momenti salienti, ma lasciare lo spettatore a bocca asciutta »

Naruto Uzumaki: « Sì, sono d'accordo. Aggiungiamo anche che molte di queste situazioni hanno una certa comicità e risultano quindi incredibilmente imbarazzanti per i due ragazzi »

Tenten: « Lo stesso vale per te? Perché Sasuke Uchiha non è nuovo a questi momenti di intimità sul set, ma per te, correggimi se sbaglio, è stata la prima volta. Non c'è mai stato un vero contatto con altri attori davanti alle telecamere, giusto? »

Naruto Uzumaki: « Sì, è stata la prima volta, ma non me ne sono mai preoccupato veramente. Sul set si mettono facilmente da parte queste considerazioni: non esistono scene imbarazzanti, ma solamente il copione da recitare. Inoltre, Sasuke Uchiha è un grande professionista, quindi non avrei avuto motivo di temere qualche imbarazzo »...


 

 

 

▐▐

 

 


 

« Vedi di tenere i tuoi tentacoli lontano da me, stavolta ».

I tecnici stavano sistemando le impalcature e i materassi, Jiraiya era insieme al cameraman a controllare le inquadrature e gli altri attori erano a ristorarsi sotto un albero poco lontano, chiacchierando in attesa del loro turno.

« Ma come ti permetti! ».

Si voltarono tutti quando Naruto si mise ad urlare quelle parole, ma era stata solamente la sorpresa iniziale, prima che tornassero ognuno alla loro occupazione. Erano tutti abituati a vederli bisticciare, a vedere il ragazzo biondo fremere di rabbia e l'espressione derisoria sul volto dell'altro. Non era veramente una novità.

« Stai dando spettacolo, idiota ».

Naruto tornò ad abbassare la voce, considerando che non sarebbe stata una buona idea rendere gli altri partecipi del motivo della loro discussione.

« Io non ho i tentacoli e, di certo, non li metto addosso a te! »

« Lo spero » continuò a provocarlo Sasuke con malcelato divertimento, « Perché in questa scena saremo tutto il tempo incollati in un ambiente particolarmente stretto »

« Lo so, eh! Conosco anche io il copione, che ti pensi! »

« Speriamo che tu riesca a metterlo in pratica senza particolari iniziative, allora » lo schernì nuovamente, riferendosi all'episodio della tenda.

Jiraiya li avvisò di prepararsi ad entrare in scena, mentre i due stuntman terminavano il combattimento e saltavano entrambi in una cassa di legno per nascondersi.

« Sei più frigido di quanto pensassi, Uchiha » lo insultò a bassa voce Naruto, iniziando a camminare verso il regista, che intanto correggeva il salto per farlo combaciare con l'arrivo degli attori principali.

« Ti do quest'impressione? » gli domandò il collega con un ghigno, « Perché, fidati, anche io so come divertirmi ».

Naruto lo vide accelerare il passo verso il centro del set, lasciandolo indietro con quelle ultime parole che rendevano chiaro a cosa si stesse riferendo.

« Scusami, ma fatico a crederci! » gli urlò di rimando, sperando che lo scetticismo delle sue parole lo scalfisse in qualche modo, eppure, in risposta, l'attore moro si voltò di nuovo nella sua direzione. Non disse nulla, ma il suo viso sembrò parlare per lui: l'espressione era carica di malizia mentre un sorriso provocante si apriva sulle sue labbra, gli occhi neri puntati intensamente nei suoi.

« Che fai, vieni? » gli domandò, accennando con la testa al set allestito, ma il suo sembrava un invito osceno per permettergli di confermare personalmente le sue insinuazioni.

Naruto lo raggiunse in automatico, la mente altrove. Ancora una volta si ritrovava impotente di fronte all'altro, senza la prontezza di reagire. Insomma, Sasuke stava facendo lo spaccone come al solito al solo scopo di metterlo nuovamente in imbarazzo, ma quella era la prima volta che lo stuzzicava in quel modo.

Sì, lo aveva preso in giro un paio di volte per la sua imbarazzante reazione fisiologica nella tenda, solitamente prima di girare l'ennesima scena che avrebbe previsto un loro contatto prolungato.

Stavolta, però, l'aveva provocato, e quella era tutt'altra storia.

« Sasuke, tu ti metti sdraiato sulla schiena ».

Cercò di tornare concentrato sul presente per non far ripetere al regista le spiegazioni. Osservò il collega sistemarsi a pancia in su dentro quella che sarebbe dovuta essere una cassa da trasporto. Ovviamente, uno dei lati era mancante per permettere le riprese, ma l'ambiente era ugualmente ristretto e il moro fu costretto a piegare le gambe per potervi entrare.

« Ricordate che entrambi saltate all'interno » continuò l'uomo. « Naruto, tu sei il secondo ad inserirti, quindi ti sistemi sopra » gli disse, avvicinandolo per una spalla e aiutandolo a prendere posizione. « Ti devi praticamente sedere su di lui, quindi le gambe devono andare qui. Bene. Fai questo movimento... » continuò, muovendogli il braccio dall'alto al basso, « ...Per chiudere il coperchio, poi metti le mani a terra, qui, ai lati del suo viso ».

Il biondo eseguì quanto richiesto ingoiando qualsiasi lamentela. L'ambiente era veramente piccolo ed era impossibile contenere l'imbarazzo, in quel momento.

Osservò il volto sotto al suo e incontrò un'espressione di ostentata indifferenza, eppure, gli occhi di Sasuke erano carichi di divertimento, quasi stessero aspettando una sua reazione. Sembrava perfettamente conscio di quanto quella situazione lo destabilizzasse.

Ma Naruto non aveva il tempo di preoccuparsi di qualcosa del genere, perché tutto quello che percepiva in quel momento era il suo dannato corpo, lì, proprio sotto al suo, con i bacini talmente incollati che sarebbe stato impossibile non sentire ogni centimetro della sua carne attraverso la stoffa sottile dei loro vestiti di scena.

Tentò ti distanziarsi un poco senza superare il margine dei lati mancanti, ma Jiraiya spinse con una certa forza una mano sulla parte bassa della sua schiena, costringendolo di nuovo a scendere il più possibile.

Per un attimo, le labbra dell'Uchiha si strinsero in un tentativo di trattenere la risata, prima di celare nuovamente qualunque altra emozione in attesa di riprodurre quella che avrebbe ordinato il regista.

Naruto gli rivolse un'occhiataccia, ma ancora una volta l'uomo decise di complicare le cose, chiedendogli di piegarsi sui gomiti e sdraiarsi sull'altro.

« Metti il viso accanto al suo. Ricordati che lo spazio è piccolo » spiegò, « Iniziate con le prime battute, poi devi cercare di allontanarti mentre ti lamenti della posizione. Sasuke, tu a quel punto gli dici di non fare rumore e lo tieni fermo, e tu, Naruto, prima gli rispondi male, poi esegui. Iniziamo ».

 

 

« Pensi che se ne siano andati? » gli domandò a contatto diretto con il suo orecchio

« Non sento più nulla » rispose il personaggio di Sasuke, emettendo un sospiro tremante e costringendosi subito dopo a tornare impassibile.

Naruto/Menma si sollevò lentamente con la testa, girandosi verso l'altro. Aveva ancora un po' di spazio, ma non sembrava più intenzionato ad aumentare le distanze come qualche minuto prima.

Quel piccolo movimento fece scontrare le punte dei loro nasi, mentre gli occhi si incatenavano.

« Ne sei sicuro? » sussurrò direttamente sulle sue labbra, osservandole con desiderio.

Imbarazzo a parte, non era poi tanto difficile girare quelle scene, perché tutto quello che doveva fare era dare corpo alle sue stesse emozioni. Alla fine, le speranze di Menma rispecchiavano perfettamente le sue, anzi, forse si mantenevano fin troppo caste. Però, la recitazione del suo collega sembrava talmente reale da arrivare a confonderlo. Se non avesse avuto delle telecamere puntate addosso, avrebbe affermato con certezza la veridicità del suo desiderio.

Quando Sasuke aveva dovuto tenerlo fermo contro il suo corpo, Naruto aveva rabbrividito alla sensazione delle sue mani sui fianchi che lo ancoravano verso il basso. Sapeva di aver guadagnato punti agli occhi del regista con quella trovata inaspettata, ma la verità era che non era riuscito a trattenere la sua reazione. Le mani dell'altro personaggio dovevano poi scivolare per errore sotto i bordi della sua maglietta, e Naruto si era scoperto a pregare che quel momento arrivasse il prima possibile.

« Proviamo ad uscire? » domandò a bassa voce, non faticando a mantenere il desiderio nei suoi occhi

« Aspettiamo ancora un po', potrebbero essere ancora qui » rispose il ninja moro, nascondendosi dietro quella scusa quando lui stesso non riusciva a distogliere lo sguardo dalle sue labbra.

Anche quella volta trascorsero interi secondi in quella posizione; Naruto nella mente li aveva iniziati a contare. Il cuore gli batteva impazzito nel petto, ma non poteva assolutamente permettersi di sbagliare arrivati a quel punto, perché non avrebbe sopportato di ripetere l'intera scena.

Eppure, qualcosa aveva superato le sue aspettative. Come al solito, Sasuke sembrava impersonare perfettamente il suo ruolo: ogni aspetto della sua espressione e ogni timbro della sua voce rappresentavano al meglio le emozioni del suo personaggio, ma c'era anche qualcosa che Jiraiya non aveva richiesto, qualcosa che quella posizione non poteva in alcun modo nascondere.

Sasuke era eccitato, esattamente come lui.

Naruto non seppe mai come avesse fatto a non reagire a quella rivelazione. Sforzò i muscoli oculari per trattenersi dallo spalancare gli occhi per la sorpresa e ogni altro muscolo del viso per non rompere la sua maschera di attore, ma adesso non poteva che notare quella verità: Sasuke era eccitato. Poteva percepirlo chiaramente sotto di sé, perché gli era sdraiato sopra e perché, davvero, la stoffa della divisa era incredibilmente sottile.

Ma i secondi erano passati, quelli che Jiraiya aveva richiesto, quindi adesso avrebbe dovuto avvicinarsi ancora di più alle sue labbra.

Menma ridusse le distanze un millimetro alla volta, ben conscio di avere tutta l'attenzione dell'altro. Vicino, sempre più vicino. All'ultimo momento, si allontanò di nuovo, rendendosi conto di quanto stesse per accadere, ma l'altro ninja non glielo permise.

Fu quello, infatti, a colmare il vuoto tra di loro, fino a poggiare le labbra sulle sue in un bacio impacciato, ma carico di desiderio. Una, due volte, poi anche il biondo iniziò a rispondere a quel contatto, prima di schiudere le labbra e approfondirlo.

 

 

« E stop! Buona! ».

Fermarono la registrazione non appena ebbero lasciato la cassa di legno, tranquilli che non ci fossero altri nemici nei paraggi. La scena successiva li avrebbe fatti ricongiungere con la compagna di squadra. Ino si stava facendo sistemare il trucco.

« Ci prendiamo una pausa » informò il gruppo Jiraiya.

Naruto si stiracchiò per sciogliere i muscoli intorpiditi, mentre osservava con la coda dell'occhio il suo collega che beveva da una borraccia.

Non poteva smettere di pensare al bacio appena scambiato e a quanto l'avesse stravolto, né riusciva a dimenticare l'eccitazione che aveva percepito in quel luogo angusto. Quando anche l'altro si voltò nella sua direzione, ne incrociò lo sguardo e fu sinceramente tentato di abbassare il proprio a terra, come se avesse paura di poter rivelare la natura dei propri pensieri, ma cambiò idea all'ultimo momento. Aveva qualcosa da dirgli e l'occasione era troppo proficua per tirarsi indietro.

Gli si avvicinò, tranquillo che fossero sufficientemente lontani da non essere uditi dagli altri, quindi incrociò le braccia al petto e lo guardò con aria divertita.

Al suo sguardo interrogativo, Naruto si decise a parlare:

« La doccia fredda devi farla tu stavolta, Uchiha ».

Avrebbe fatto i salti di gioia, se fosse riuscito ad ottenere anche solo una luce effimera di imbarazzo nella sua espressione. Era pronto ad essere acclamato ed osannato dal mondo intero per averla finalmente avuta vinta contro di lui, almeno per una volta, ma i suoi sogni andarono completamente in frantumi.

O forse no...

« Entrambi, direi. Potremmo farla insieme, a questo punto ».

Osservò sorpreso il sorriso provocante che stava spuntando sul volto dell'altro, prima che il suo cervello riuscisse a realizzare il senso delle parole che aveva appena ricevuto in risposta, sussurrate tanto vicino al suo viso da sentirne il fiato sulla pelle.

E, allora, rimase ancora una volta impotente di fronte alla sfacciataggine dell'altro, a domandarsi quanto stesse scherzando e quante possibilità ci fossero, invece, che l'attore fosse serio.

Forse un giorno sarebbe riuscito a decifrarlo, ma in quel momento era troppo distratto dal pensiero di cosa sarebbe stato avere veramente quel ragazzo tra le mani, sfogare su di lui tutto il desiderio che continuava a provare a causa sua e unirsi insieme in un vortice di lussuria che, ne era certo, sarebbe stato quanto di più bello avesse mai potuto provare nella sua intera vita.

 






 

La cucina era un disastro, ma a Naruto sembrava non importare e Sakura aveva smesso di farglielo notare.

Controllò un'ultima volta l'orologio prima di aprire il frigo ed estrarne la tortiera, quindi la sistemò sul tavolo e ne rimosse la pellicola da sopra.

« Adesso che dobbiamo fare? » chiese l'amica continuando a mescolare l'interno di una ciotola

« Dobbiamo solamente aggiungere la glassa sopra » le rispose liberando le mani della ragazza.

Iniziò a versare il composto morbido sulla superficie della torta, apprezzando immediatamente come il bianco candido venisse coperto da un giallo acceso, quindi prese una spatola e cercò di uniformare il più possibile la superficie.

Guardò l'amica con un sorriso contento, ma incontrò il suo sguardo divertito, una mano che tamburellava sul tavolo.

« Tu sei proprio sicuro che non hai nulla da raccontarmi, eh? » gli domandò per la terza volta, e Naruto, per la terza volta, negò. « Eppure, eccoci qui a fare una torta di compleanno a mano » considerò, « Con quello che guadagni, non ti puoi permettere una torta in pasticceria? »

« Non è quello il punto! » ribatté con un lamento, conscio che l'amica non l'avrebbe lasciato in pace tanto facilmente, « Mi fa piacere, ma non è questa gran cosa. È solo un piccolo pensiero, una stupidaggine »

« Fargli una festa a sorpresa è un “pensiero”. Fargli un dolce a mano è da innamorati ».

Le rivolse un'occhiataccia con il solo risultato di farla scoppiare a ridere.

« Pensa quello che vuoi » borbottò, recuperando dal piattino le tre fette di limone che aveva tagliato a mezzaluna e sistemandole su una parte del bordo a forma di ventaglio. Fece poi lo stesso con tre foglie di menta, posizionandole nel punto in cui gli apici inferiori del limone si univano.

Osservò la propria opera con soddisfazione, prendendo poi il cellulare per scattare una foto. Non l'avrebbe pubblicata per non rovinare la sorpresa o, magari, l'avrebbe postata l'indomani.

« Hashtag: cosa-non-si-fa-per-amore? » gli domandò Sakura, fingendo di consigliargli cosa scrivere nel post

« Hashtag: sei-proprio-una-vecchia-pettegola » ribatté ridacchiando, mentre copriva la torta e la rimetteva in frigo.

« Sarà, ma qui qualcosa puzza » insistette lei con aria saputa

« Sono i fagioli di soia, mamma li ha fatti fermentare »

« Non credo proprio che siano quelli. Sei tu che non mi racconti più nulla delle riprese » lo accusò mal celando il divertimento, « Prima non facevi che lamentarti di Sasuke Uchiha e di quanto fosse antipatico, e adesso gli prepari un dolce »

« L'ho rivalutato, tutto qui »

« Dici? Io invece credo che sia successo qualcosa tra voi due in mezzo al bosco »

« Ancora con questa storia? » le domandò con uno sbuffo

« Già. E vuoi sapere cosa mi rende tanto certa? »

« Devo dirti di sì, vero? » le domandò a bassa voce, quasi cercasse un suo consiglio per come rispondere correttamente

« Ovvio »

« Sì, amica mia. Ti prego, dimmi cosa ti rende tanto certa di quest'idea » la accontentò, trascinando volutamente le parole.

La ragazza fece per aprire bocca, ma non riuscì a trattenere la risata. Aspettò di tornare seria, prima di incrociare le braccia al petto e decidersi a rispondere:

« Stai brillando, caro Naruto » lo informò, sollevando il naso all'insù. « Hai gli occhi a cuoricino, cammini sollevato da terra e, soprattutto, ti ho visto incantarti a fissare il vuoto e sorridere come un deficiente. Facevi anche un po' paura, a dire la verità ».

Alla fine, era stata colpa sua. Era stato lui a chiedere a Sakura di passare a trovarlo, quel pomeriggio.

Voleva solamente compagnia, non si aspettava affatto di ricevere il terzo grado.

 

 

 

 

 

Il set stavolta era costituito da una stanza di ospedale.

Sasuke era seduto sul letto, le gambe rivestite dalla coperta, mentre Ino al suo fianco gli stava pulendo una mela.

Naruto entrò nel riquadro della telecamera quando l'attore buttò a terra il cibo con un gesto della mano, il volto deformato in una smorfia di rabbia.

« Hey! Si può sapere che succede? » domandò Menma, osservando il disastro a terra e lo spavento sul viso della compagna di squadra.

Il ninja moro si voltò verso di lui, rivolgendogli uno sguardo carico di odio e oscurità.

« Perché mi guardi in questo modo? Che ti ho fatto? » gli domandò, sorpreso della sua espressione.

« Menma » lo chiamò quello

« Che cosa vuoi? »

« Voglio che ti batti con me. Qui, adesso »

« Stai scherzando? Sei in convalescenza, non è il caso » tentò di farlo ragionare il biondo, ma l'altro si alzò dal letto con estrema agilità, posando sul pavimento i piedi nudi.

« Tu hai sempre voluto sfidarmi, non è così? » insistette l'altro. « Bene. Ora hai l'occasione per batterti. O forse, tutto un tratto, hai paura? » lo provocò.

Il personaggio di Ino si mise in mezzo cercando di calmare la situazione, ma sembrava invisibile agli occhi dei due ragazzi. Tentò ancora una volta di farli ragionare, sperando in un miglior risultato su Menma, ma il ninja rispose con un'espressione determinata, senza staccare gli occhi dal rivale.

« Non prendermi in giro, non potrei mai avere paura di battermi con te. Anzi, sono davvero curioso di sapere se sei veramente così bravo »

« Molto bene. Vieni con me ».

Lasciarono entrambi la stanza, calpestando gli spicchi di mela riversi a terra. Ino li guardava preoccupata, senza sapere cosa fare per prevenire le conseguenze del loro scontro, ma consapevole di non avere alcun potere per ostacolare la loro decisione.

« Stop! ».

 

 

Gli attori erano raggruppati di fronte al distributore d'acqua, mentre Shikamaru sistemava un tavolino al centro della grande sala e vi poggiava sopra un piatto coperto da una campana in acciaio.

Naruto si spostò silenziosamente alle spalle dell'Uchiha, quindi gli coprì gli occhi con le mani.

« Che diavolo stai facendo? » si lamentò prontamente quello, ma Naruto non gli rispose, iniziando a trascinarlo verso il centro della stanza mentre osservava il complice scoperchiare la torta e accendere la candela posta al centro. Solamente dopo liberò la sua vista, gustandosi pienamente la genuina sorpresa nei suoi occhi, mentre gli altri attori li circondavano e diffondevano gli auguri di buon compleanno.

Forse Sasuke non era veramente abituato a vivere momenti del genere, perché sembrava quasi in imbarazzo mentre ringraziava tutti per il pensiero, eppure era felice. Forse essere al centro dell'attenzione per una star del suo calibro non significava necessariamente essere apprezzato per com'era veramente, ma solo per i suoi personaggi. Forse questa piccola differenza contava molto, nella vita.

« Hanno detto che l'idea è stata tua » gli si rivolse quello un paio di minuti dopo, mentre Ino iniziava a passare i primi piattini di plastica con il dolce. Naruto sollevò le spalle senza rispondere.

« Come facevi a sapere del mio compleanno? »

« Me l'ha detto un'amica, è una tua fan » rispose prontamente; aveva già pensato a quella bugia.

« Mh ». Non riuscì a capire se l'avesse convinto o meno. « Hanno detto che hai fatto tu la torta », aggiunse, e la sua voce suonava un poco commossa.

« Non è stato tanto complicato » minimizzò, prendendo poi uno dei piattini pronti e porgendoglielo. « Però, mi devi dire se ti piace ».

Sasuke sbuffò fuori una risata, poi si umettò le labbra. Rimase qualche secondo in silenzio, come volendo scegliere le parole giuste, prima di ammettere: « Non voglio farti rimanere male, davvero, ma a me i dolci non piacciono proprio. È come se avessi accettato, però ».

« Si, lo so che non ti piacciono » lo rassicurò Naruto, « È per questo che ho scelto questo tipo di torta. Vedi qui? Non è crema, ma formaggio spalmabile e yogurt magro. E la glassa è fatta con i limoni e pochissimo zucchero ».

Ancora una volta, lo sguardo di Sasuke mostrò tutta la sua sorpresa, nonostante il resto del viso rimanesse piuttosto inespressivo.

Allungò di nuovo il piattino nella sua direzione e, stavolta, l'altro lo accettò, prendendone un boccone.

Non ne commentò il sapore, ma annuì: sembrava considerare tra sé e sé per quale motivo lui era tanto convinto che gli sarebbe piaciuto. Continuò a mangiare.

« Come facevi a conoscere i miei gusti? » gli domandò dopo un poco, corrugando le sopracciglia scure in un'espressione sospettosa

« Li hai dichiarati pubblicamente, no? » rispose Naruto, ma adesso stava iniziando ad agitarsi. Aveva preparato quella torta in base alle proprie informazioni sull'attore, ma non aveva affatto pensato che avrebbe attirato qualche suo dubbio.

« Sì, è vero. In un'intervista su Gossip World, ma sarà stato due anni fa » gli fece notare con un sorrisetto sfrontato.

Naruto deglutì, sentendosi con le spalle al muro.

« Ho una buona memoria » si giustificò

« Considerando il numero delle battute che ti dimentichi, non si direbbe » lo prese in giro quello.

Accusò a pieno il colpo e gli rivolse uno sguardo infastidito per celare l'imbarazzo. « Hai finito, no? » gli domandò, strappandogli dalle mani il piatto vuoto. « Ci penso io a buttarlo » annunciò, allontanandosi a passo di marcia verso il secchio.

Continuò ad evitarlo per il resto della pausa, ma ogni tanto finiva per incrociare il suo sguardo divertito, l'espressione insopportabile di chi sa di avere ragione e sa di avere colpito un nervo scoperto.

Quando vennero richiamati da Jiraiya per riprendere le riprese, arrivò per primo, contento che il lavoro lo obbligasse a distrarsi.

Sasuke camminava dietro di lui per raggiungere la postazione, ma, una volta alle sue spalle, si fermò e avvicinò la bocca al suo orecchio, modulando la voce in un sussurro percepibile solamente da lui.

« Grazie per la torta » gli disse, soffiando direttamente nel suo condotto uditivo, quindi continuò ad avanzare.

Quando Jiraiya diede il via alle riprese, Ino gli tirò una gomitata per fargli notare che toccasse a lui entrare nella porta che avrebbe condotto al terrazzo dell'ospedale, per iniziare lo scontro.

Dovettero ripetere.


 

 

 


 

 

 

Tenten: « Dai recenti sondaggi, buona parte del pubblico di Road to ninja spera in un lieto fine per i protagonisti. Non parliamo solamente della realizzazione dei loro sogni, ma proprio della comprensione dei loro rispettivi sentimenti. Sembra incredibile, ma questa serie è riuscita ad andare oltre molteplici pregiudizi, non pensi? »

Naruto Uzumaki: « Assolutamente. Credo che sia stata proprio l'intensità delle loro emozioni e il modo in cui la regia è riuscita a farle arrivare agli spettatori, ad aver portato il pubblico dalla parte di questi due ragazzi. La sofferenza dei personaggi che interpretiamo io e Sasuke Uchiha, insieme alle loro speranze, alla loro determinazione e alla forza del loro legame, hanno reso questi personaggi di fantasia incredibilmente reali, e hanno permesso a chi segue la serie di potersi immedesimare nei loro trascorsi, o essere toccato dalle loro emozioni »

Tenten: « Eppure, mentre Menma rimane fermo nei suoi obiettivi, il personaggio che interpreta Sasuke Uchiha è l'incognita più grande. Viene da domandarsi cosa sceglierà, se proseguire la via della vendetta per rivendicare il proprio clan, oppure rivalutare la vita al villaggio e rimanere al fianco di quello che rappresenta chiaramente la persona più importante per lui »

Naruto Uzumaki: « Posso solo anticipare che i prossimi episodi andranno ben oltre l'immaginazione di chiunque »

Tenten: « E dopo cosa succederà? Ci sarà una seconda stagione, o stiamo andando incontro alla conclusione della storia? »

Naruto Uzumaki: « Non posso dare una risposta a questa domanda, mi dispiace. L'ultima cosa che voglio è regalare la mia testa ai produttori »

Tenten: « Ahahah, è corretto »

Naruto Uzumaki: « Sicuramente, il finale rivelerà chiaramente se sia stata raggiunta una conclusione oppure se dobbiamo aspettarci una seconda stagione »

Tenten: « Allora, dovremo aspettare le prossime settimane per avere una risposta a questa domanda »

Naruto Uzumaki: « Temo proprio di sì »...


 

 

 

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La voce di Jiraiya determinò la pausa delle riprese. Naruto si alzò dal letto e iniziò a stiracchiarsi come se fosse reduce da una lunga dormita, tanto erano intorpiditi i muscoli per aver trascorso due intere ore in quella posizione.

Aveva diverse medicazioni sparse sul viso e una benda di garza intorno al collo; doveva stare attento a non spostarle per non creare errori nella sequenza delle scene, ma sapeva che la truccatrice avrebbe confrontato lo stato delle fasciature con quello registrato nella cinepresa prima che tornasse a lavoro.

Raggiunse la bottiglietta d'acqua che aveva abbandonato in un angolo, bevendo con un po' di difficoltà per il movimento limitato dato dalle medicazioni, quindi si guardò intorno.

C'erano pochi attori sul set quel giorno, come ogni volta che registravano in ambiente chiuso, perché le scene che rendevano necessarie la presenza di un grande numero di personaggi erano quelle di missioni e combattimenti, quindi le tante che avevano girato nel bosco.

Solitamente, ogni set che rappresentava ambienti chiusi veniva utilizzato per più giorni per riprodurre momenti diversi della storia, questo per non dove ricostruire la sceneggiatura ogni volta, ma il regista aveva deciso di ricreare la camera d'ospedale che più volte li aveva ospitati per registrare daccapo il finale con alcune modifiche al copione.

No, non sarebbe stato l'ultimo giorno anche per loro, avevano altri mesi di lavoro davanti, ma in quella stanza bianca, tra macchinari pulsanti e mobili in legno, avrebbero dato fiato alle ultime battute della stagione.

Diede le spalle ai tecnici, attraversando la grande sala grigia fino ad inoltrarsi nel lungo corridoio illuminato. Individuò l'uscita d'emergenza e la raggiunse, spingendo la grande maniglia rossa per uscire fuori all'aria.

« Non hai mai fumato a lavoro » considerò.

Sasuke Uchiha non si preoccupò di voltarsi mentre rispondeva con uno sbuffo dal naso, la sigaretta nella mano destra che si ricongiungeva alle labbra. Teneva lo sguardo fisso di fronte a sé, sul cortile spoglio del retro dell'edificio, eppure un velo di distrazione adagiato sulle sue iridi tradiva la presenza di qualche altro pensiero che non fosse lo sterile panorama.

« Ne sto approfittando perché per oggi ho finito » spiegò alla fine

« Hai finito? »

« Sì. Non ho altre parti per oggi. Non mi piace puzzare di sigaretta quando devo girare una scena; può dar fastidio »

« A me no ».

Tirò fuori una boccata di fumo indirizzandolo verso l'alto, poi si voltò finalmente a guardarlo, puntandogli addosso quegli occhi talmente neri da domandarsi se non fossero stati tracciati con l'inchiostro.

« Lo sa Jiraiya che ti sei nascosto qui? » gli domandò quello, alzando un sopracciglio con finto sospetto

« Non credo » gli rispose Naruto ridacchiando, « Potrebbe essere anche l'ultimo posto in cui mi verrebbe a cercare »

« Vuoi organizzare un'altra ricerca disperata per i tuoi capricci? »

« Sarebbe divertente »

« Ti conviene farti trovare, prima che gli venga un infarto. Se perdiamo il regista, la serie potrebbe essere cancellata » considerò seriamente, ma i suoi occhi tradivano il divertimento

« Questo sarebbe un brutto colpo per la mia scalata verso il successo » ribatté Naruto con aria preoccupata

« Non so... Anche andare in onda potrebbe rivelarsi una tragedia, per te ».

Si vendicò tirandogli i capelli scuri della nuca e costringendolo ad uno scatto della testa all'indietro. Rimase appena un secondo di più con la mano affondata tra le ciocche nere, nero inchiostro come i suoi occhi, il tempo necessario per percepirne la morbidezza e registrarla nella mente, scalfirla nel cervello.

Ignorò il debole lamento dell'altro, quindi lo osservò in silenzio tirare l'ultima boccata di fumo e spegnere la cicca nel posacenere in ferro.

« Andiamo. Non ho voglia di sentirlo urlare per il resto del pomeriggio » commentò Sasuke, anticipandolo all'interno e lungo il corridoio

« Perché, rimani? Non avevi detto che non hai altre parti per oggi? »

« Voglio vedere questa scena. È la scena finale, voglio assicurarmi che esca fuori qualcosa di decente ».

Avrebbe potuto rispondergli in ogni modo possibile, magari lamentandosi del suo scetticismo, della scarsa fiducia nelle sue capacità, oppure decantando ancora una volta le proprie qualità come attore, ma alle sue parole si limitò ad accelerare il passo; nella testa, il pensiero, il forte desiderio, di dare il massimo, perché Sasuke Uchiha sarebbe rimasto ad osservare il suo operato, e non poteva assolutamente permettersi di fare errori.

 

 

Era ancora una volta sul letto d'ospedale, con un pigiama chiaro e medicazioni sul viso. Si era messo seduto all'arrivo di Ino e aveva abbassato la testa per la vergogna: Menma aveva fallito la propria missione e non era ancora riuscito a mantenere la promessa fatta alla compagna di squadra.

« Ti chiedo scusa. Perdonami, non ce l'ho fatta ».

Il personaggio di Ino l'aveva rassicurato con qualche parola, nonostante la tristezza che provava, poi aveva cambiato discorso, ma Menma non si era dato per vinto. Aveva ribadito ancora una volta il suo desiderio di rispettare la promessa fatta riportando a casa il loro amico. Aveva rinnovato la fiducia e la speranza nel cuore della ragazza e, allo stesso tempo, aveva ritrovato il desiderio di ritentare, nonostante la sconfitta subita l'avesse quasi fatto crollare.

Adesso, Kakashi lo osservava dal davanzale della finestra su cui era seduto. Aveva aspettato che rimanessero soli per parlare con Menma, per dargli quel consiglio, nonostante immaginava avrebbe ottenuto purtroppo l'effetto contrario.

« Lascia perdere, Menma. Devi smettere di pensare a lui ».

Naruto/Menma osservò il suo capitano con espressione sconvolta, incredulo all'idea di essere ostacolato persino da quello che era quasi un padre, per lui.

« Nessuno l'ha costretto a lasciare il villaggio, è stata una sua decisione » continuò Kakashi, « Niente può fargli cambiare idea, neanche tu ».

Strinse forte le lenzuola con le mani, le nocche divennero bianche. Avrebbe voluto spiegare cosa lo spingesse ad andare avanti, quali sentimenti lo legassero tanto a quel ragazzo da fargli rischiare ogni cosa pur di riaverlo indietro, ma, quando fece per ribattere, venne interrotto.

« Tu non sei un ragazzo qualunque. Verranno a cercarti, vogliono ottenere lo spirito della volpe a nove-code, lo sai; non puoi andare a cercare il tuo amico, è troppo pericoloso e non ne vale la pena »

« Non mi arrenderò! » esclamò Menma, e la sua era una promessa e una speranza

« Dovrai farlo. Dimenticati di lui, di quello che è successo. Ha preso la sua decisione ed è da sciocchi sperare di fargli cambiare idea » insistette il più grande. « Se vuoi diventare un vero ninja, devi pensare da saggio e valutare bene ogni situazione per non correre rischi inutili ».

Attimi di silenzio seguirono quella frase. Una parte di Naruto percepì come il resto dei presenti stesse veramente trattenendo il fiato in attesa della sua risposta, delle sue ultime parole. Avevano provato quella scena altre volte, ma mai in versione integrale.

Avrebbe anche potuto sbagliare. Alla fine, un secondo o terzo tentativo non avrebbero recato alcun danno alle riprese, ma Sasuke Uchiha era rimasto lì per il gran finale, per quelle poche battute che sancivano il termine della stagione e raccoglievano in una mano i pezzi del loro lavoro, pezzi disordinati che, montati su pellicola, avrebbero finalmente dato vita a una storia incredibile.

Ammorbidì la presa tra le dita, liberando il lenzuolo raggrinzito e sollevando lo sguardo verso il leader del suo team.

Non avrebbe vacillato, né lui, né Menma.

« Se per essere saggio sarò costretto a rinunciare a tutto quello in cui credo, preferisco continuare ad essere folle. Lo riporterò indietro, sensei, può starne certo. Continuerò ad allenarmi, diventerò più forte e lo riporterò a casa. Questa è una promessa ».


 

 

 


 

 

 

Tenten: « Bene, Naruto, io ti ringrazio a nome di tutti per essere venuto nel nostro studio televisivo ed aver preso parte al nostro programma. Abbiamo risposto precisamente a... Vediamo dalla regia... All'ottantanove percento delle domande poste dai nostri telespettatori! Un gran bel traguardo! »

Naruto Uzumaki: « Mi dispiace che non ci sia stato il tempo per rispondere a tutte »

Tenten: « Vorrà dire che ci farai nuovamente l'onore di essere nostro ospite »

Naruto Uzumaki: « Con molto piacere »

Tenten: « Allora faccio preparare da subito un nuovo invito. La prossima volta, però, dovrai portarci qualche pettegolezzo piccante. Me lo prometti? »

Naruto Uzumaki: « Ah si? Peccato, credo proprio di avere l'agenda piena per qualche anno »

Tenten: « Ahahah, questo è molto crudele da parte tua! Seriamente, mi ha fatto molto piacere averti qui con noi e poterti conoscere di persona. Con tutto il cuore, ti faccio i miei complimenti per Road to ninja, in cui hai dimostrato di essere veramente un attore di incredibile talento »

Naruto Uzumaki: « Grazie, grazie veramente, Tenten. Non smetterò mai di ripetere quanto possa essere grato dell'opportunità che mi è stata concessa con questo ruolo e spero con tutto me stesso che il pubblico possa apprezzare il nostro lavoro »

Tenten: « Assolutamente. Questo, a nome di tutti. Un grande in bocca al lupo per la tua carriera che, sono sicura, sarà ormai tutta in salita. Di nuovo, grazie per averci fatto compagnia. Prendo per vera la tua promessa: tornerai a trovarci »

Naruto Uzumaki: « Sicuramente, con molto piacere. Grazie ancora »

Tenten: « Grazie a te. Naruto Uzumaki! Prenditi l'applauso, è tutto per te »

Naruto Uzumaki: « Grazie a tutti! ».

 

 

 

 

Salutò l'assistente e fece un passo verso il sensore, lasciando che le due ante della porta a vetri si aprissero davanti ai suoi occhi. Le attraversò uscendo all'aria aperta e scendendo le scale con una certa fretta, quasi volesse allontanarsi più velocemente possibile dall'edificio, quasi avesse paura di essere richiamato indietro per una seconda comparsa.

Si concesse un sospiro profondo non appena atterrò sul marciapiede, ormai rilassato all'idea che quella giornata fosse giunta al termine. L'aria fresca della sera era una carezza sulla sua pelle dopo tante ore trascorse in mezzo a decine di sconosciuti, a preoccuparsi del trucco, della preparazione all'intervista e l'accordo per la diretta.

Individuò alla sua destra, a qualche metro di distanza, la macchina scura che stava cercando, il passaggio che era riuscito a rimediare dopo qualche preghiera, e la raggiunse con ritrovata allegria a sovrastare un poco della stanchezza che provava.

Aprì la portiera e si sistemò sul sedile in pelle, i vetri oscurati dei finestrini che lo proteggevano dagli sguardi esterni.

« Mettiti davanti, idiota, non sono il tuo autista ».

Osservò la persona alla guida, il suo volto irritato voltato appena verso di lui per poterlo fulminare con gli occhi.

« Scusa, non sei stato tu a chiedermi di non dare nell'occhio? » gli rispose con malcelato divertimento, « Chiunque si aspetterebbe che mi siano venuti a prendere e, se avessi un autista personale, mi metterei sui sedili posteriori ».

Sentì uno sbuffo di protesta da parte dell'altro, ma un secondo dopo la macchina si mise in moto.

Rimase in silenzio ad osservare la persona davanti a sé, il suo profilo in penombra che veniva colpito ad intermittenza dalla luce dei lampioni, i capelli scuri, lisci, che adesso erano un po' più corti rispetto a come li portava qualche mese prima.

La macchina scivolava silenziosa sull'asfalto, spostandosi tra le varie corsie e curvando di tanto in tanto per imboccare strade diverse, strade che ormai Naruto era in grado di riconoscere ad occhi chiusi.

Come ogni volta, Sasuke premette il telecomando appeso alle chiavi con un calcolato anticipo, per cui, una volta di fronte al cancello, non ebbe bisogno di interrompere la guida per aspettare l'apertura. Oltrepassò lentamente il varco, proseguendo lungo il percorso tracciato e deviando a destra fino ad un box dove finalmente spense il motore.

Nella zona periferica della città l'aria della sera era un poco più fredda, ma Naruto non si preoccupò di indossare la giacca per quei pochi metri che li separavano alla porta. All'interno, invece, le temperature erano perfette, il termostato impostato a gusto del proprietario.

Lasciò le scarpe e la giacca all'ingresso e si mosse tranquillo fino al salone, sedendosi sul grande divano senza aspettare alcun permesso, inchinando la testa all'indietro sull'apice dello schienale e socchiudendo le palpebre.

« Ne vuoi? ».

Riaprì gli occhi dopo un paio di minuti per trovare l'Uchiha in piedi a poca distanza, due calici di vino rosso tra le sue mani, uno indirizzato a lui.

« Grazie ».

Lo afferrò, aspettando che anche l'altro prendesse posto al suo fianco per far tintinnare il vetro dei loro bicchieri, quindi portò le labbra alla bevanda, assaporandola con gusto.

« Come è andata la reunion? » gli domandò

« Abbastanza noiosa » rispose quello, passando una mano tra i capelli neri per spostare alcune ciocche dal viso

« Ti sei comportato bene? »

« Come sempre ».

Lo osservò con scetticismo e non si trattenne dal ridacchiare quando intravide una luce di malignità nei suoi occhi.

« Immagino »

« L'intervista, invece? »

« È durata più del previsto »

« È un modo per dirmi che ti sei annoiato anche tu? »

« Un po' sì, lo ammetto » gli confessò, « Sono sempre le stesse domande, il pubblico non si stanca mai di sentire sempre le stesse storie »

« Sei tu che ti rendi troppo disponibile »

« Che intendi? »

« Che dovresti rinunciare a qualche invito, devi farti desiderare di più. Tra qualche settimana, ogni trasmissione ti avrà avuto tra gli ospiti e inizieranno a focalizzarsi su qualcun altro, lasciandoti nell'ombra ».

Buttò giù l'ultimo sorso di vino mentre analizzava le parole appena ascoltate, ma non aveva alcun dubbio sul fatto che l'attore avesse ragione: era la star del momento, sotto gli occhi di tutti in Giappone, ma la sua fama sarebbe stata tanto grande quanto effimera, se avesse continuato con quel programma di appuntamenti.

Posò il bicchiere sul tavolino basso, affiancandolo a quello lasciato a metà dell'altro. Avrebbe pensato l'indomani a rivedere la propria agenda e, forse, avrebbe dovuto valutare l'idea di trovare un manager più professionale di Ebisu, ora che la sua carriera era finalmente in ascesa. Sasuke gli aveva proposto un certo Juugo di cui non ricordava il cognome, era un suo conoscente stretto e, a sua detta, era una persona estremamente organizzata e disponibile. In realtà, lo aveva descritto come “paziente”, « Perfetto per riuscire a sopportare qualcuno come te ».

Cattiveria gratuita a parte, avrebbe dovuto considerare seriamente il suo consiglio.

« Secondo Orochimaru, Jiraiya ci vuole per un incontro il prossimo martedì » lo riportò al presente Sasuke, voltandosi interamente nella sua direzione e sistemando un braccio sullo schienale, la mano poco distante dalla sua testa

« Quel vecchiaccio si sarà finalmente deciso a darci la data di inizio delle riprese » osservò con entusiasmo

« Questo, perché dai per scontato che sarai confermato come protagonista » lo punzecchiò l'Uchiha con un ghigno sulle labbra

« Ovviamente! È merito mio se Road to ninja sta avendo tutto questo successo »

« Staremo a vedere. Hey, non è che ti sei lasciato sfuggire nell'intervista che stiamo per girare una seconda stagione, rovinando il finale? »

« Ma per chi mi hai preso! » rispose fingendosi offeso, « Sono un professionista, io! ».

Osservò la maschera di scetticismo sul volto nell'altro, ma i suoi occhi brillavano di divertimento come ogni volta che si imbeccavano in quel modo.

« Continuo ad avere qualche dubbio. Allora? Quante bugie hai detto alla povera Tenten? »

« Non tante » ammise Naruto, prima di aggiungere con un sorrisetto sfrontato: « La maggior parte su di te »

« Del tipo? »

« Le ho detto che sei sempre stato estremamente gentile e disponibile nei miei confronti, incredibilmente umile nonostante la tua esperienza » gli rispose, sottolineando gli aggettivi con la voce per rinforzare la provocazione sull'altro, « Non le ho detto che sei uno stronzo insensibile e che hai cercato di farmi fuori dal cast fin dal primo giorno »

« Un bel gesto, da parte tua » stette al gioco quello, senza riuscire a nascondere una risata

« Lo credo anche io » gli rispose annuendo con convinzione

« Mentire durante un'intervista... Ora sì che sembri veramente un attore di successo ».

Naruto rispose all'ennesima offesa alla sua professionalità afferrando l'altro per il colletto della camicia scura, sul volto una maschera di rabbia e odio.

« Questa volta ti faccio fuori sul serio » lo minacciò, ma Sasuke scoppiò a ridere in risposta

« Non vale rubare le battute a Menma. Prova ad improvvisare, piuttosto ».

La rabbia sul suo volto venne sostituita immediatamente da un'espressione più sfrontata, ma priva di alcuna recita. Osservò l'altro per qualche secondo, gli zigomi alti accennati dal ghigno divertito che increspava la sua bocca, gli occhi scuri fissi nei suoi come due aghi affilati che gli scavavano nella carne, e capì che era arrivato il momento di cancellargliela, quell'espressione sfacciata e terribilmente eccitante.

Si fiondò sulle sue labbra, su quelle labbra che avrebbe potuto disegnare a memoria, trovando da subito un poco di sollievo a quel bisogno disperato che provava per l'altro ragazzo ogni volta che lo avesse vicino. Lo baciò senza preoccuparsi di fargli male, perché Sasuke era abituato alla sua irruenza, anzi, si divertiva a provocarlo per farla esplodere quando non ne potesse più.

Allentò la presa sulla camicia scura per aprire la mano, utilizzando poi il palmo per spingere il ragazzo moro all'indietro, costringendolo a sdraiarsi sul divano, quindi si sistemò tra le sue gambe, aderendo al suo corpo con il proprio e continuando a baciarlo, mordendogli le labbra, cercando la sua lingua.

« Domani ho un'intervista » lo interruppe Sasuke, allontanandogli il viso quel poco per poterlo guardare negli occhi con una punta di rimprovero. « Non mordermi, che mi rimane il segno ».

Rispose al suo ammonimento con una risata, ripensando alla volta in cui l'attore aveva dovuto affrontare la sala stampa con una macchia violacea sul labbro inferiore, macchia che il trucco non era riuscito a nascondere completamente e che aveva risvegliato una modesta curiosità in molte riviste di gossip.

« Posso lasciarti qualche succhiotto sul collo? » gli domandò in un sussurro, spostandosi con le labbra lungo la mandibola e scendendo lentamente

« Assolutamente no »

« Ma così non è divertente » si lamentò

« Puoi lasciarli in punti che non si vedono » suggerì quello con un tono di casualità, mentre il respiro si faceva più pesante per l'eccitazione.

Naruto iniziò a sbottonargli la camicia, un bottone alla volta, apprezzando come gli occhi scuri dell'altro seguissero con chiaro interesse i suoi movimenti.

Aprì l'indumento sul suo petto chiaro, sul suo addome piatto, e dopo tanto tempo ancora non riusciva a non sorprendersi di quanto fosse perfetto quel corpo, ancora più bello dal vivo di come apparisse davanti alle telecamere.

Percorse con l'indice una linea immaginaria dal suo pomo d'Adamo verso il basso, oltrepassando il torace, l'ombelico, fino al ventre chiaro.

« Qui va bene? » gli domandò con malizia, e intanto si abbeverava della risposta silenziosa dell'altro: del fremito del suo corpo, del respiro che vibrava nella sua gola, dei fianchi che si sollevavano timidamente sotto le sue carezze.

« Lì va bene » gli concesse Sasuke cercando di mostrarsi quanto più indifferente possibile per non dargli soddisfazione, non accorgendosi però di come venisse tradito anche dal tono della sua stessa voce.

Naruto si concesse una piccola risata mentre gli slacciava i pantaloni eleganti e li faceva scivolare lungo le sue gambe.

« E qui? » continuò a provocarlo, adesso sfiorando le sue cosce nella parte più interna con entrambe le mani, due percorsi identici, due tracce immaginarie che convergevano verso la sua intimità.

« Anche lì ».

Scese con il busto verso il basso, fino a percorrere con la punta del naso la sua erezione attraverso la stoffa della biancheria. Vi lasciò un bacio leggero sull'estremità, afferrando intanto i bordi dei boxer e iniziando a sfilarli.

« Immagino che vada bene anche qui, allora » considerò sollevando nuovamente lo sguardo sull'altro, la sua stessa voce roca dall'eccitazione.

« Lì sarebbe perfetto » rispose Sasuke, sulle labbra un ghigno sfrontato di malizia, mentre lussuria sembrava essersi fusa nei suoi occhi, inchiostro liquido pronto a circondarlo e costringerlo in spire di passione con un solo sguardo, quello sguardo che gli stava rivolgendo: il desiderio tanto intenso che stava provando, adesso messo a nudo, completamente, perché avevano finalmente smesso di giocare.

« Fatti guardare » gli ordinò Naruto, mettendosi a sedere sui talloni, e l'altro eseguì.

Un sopracciglio alzato, sorpreso e sfacciato, poi piegò le gambe e le aprì per lui.

 

 

 

 

« Stavo pensando... » incominciò, cercando ancora una volta gli occhi neri dell'altro, « Prima dell'inizio delle riprese, se non hai altri impegni, potremmo andarcene da qualche parte. Sai, una piccola vacanza... »

« Avevo già considerato l'idea, mi piacerebbe prendermi una pausa » rispose l'Uchiha, ma non gli diede il tempo di esultare per la sua confessione, che aggiunse: « Non avevo intenzione di avere compagnia, però »

« Sei cattivo! » lo imbeccò infantilmente Naruto, dandogli un pizzico sul fianco scoperto

« Con te tra i piedi, non riuscirei a rilassarmi » insistette quello con finta esasperazione, massaggiandosi la zona colpita. « Ho trovato una villetta in affitto vicino alle Cascate dell'Angelo. Non è una zona turistica, quindi non ci dovrebbe essere troppa gente in giro »

« Stai scherzando? La tua idea di vacanza è una casa nel bosco? » gli domandò ridendo, « Non ti è bastato tutto il tempo trascorso sul set? »

« Perché, tu non ci torneresti? » domandò quello con aria divertita, « Mi sembra che le cose tra di noi siano andate abbastanza bene, nel bosco » gli fece notare.

Rispose con una risata alla sua allusione, ripensando a come fosse cambiato il loro rapporto in quei mesi, lì, in mezzo alla natura, dove avevano imparato a conoscersi, dove avevano iniziato a provocarsi con intenzioni nuove e dove, alla fine, avevano entrambi ceduto.

« E come avresti intenzione di trascorrere questa vacanza nel verde? »

« Troveremo sicuramente qualcosa da fare » rispose l'Uchiha, e non era necessario domandarsi a cosa si stesse riferendo.

 

 

« Comunque, se ci confermano per la seconda stagione, stavolta lavorare insieme sarà sicuramente più divertente » considerò Naruto, e non riusciva veramente a contenere l'emozione all'idea di poter recitare di nuovo con l'Uchiha, fianco a fianco in quella serie di successo, stavolta senza che litigi e competizioni si frapponessero tra di loro.

« Io mi auguro solamente che tu la smetta di arrossire per ogni scena che giriamo insieme » lo prese in giro quello

« Al contrario, preoccupati del fatto che potrei saltati addosso ad ogni occasione » stette al gioco.

Non ricevere risposta lo incuriosì. Scrutò attentamente il suo viso, domandandosi cosa avesse detto di tanto particolare da far impensierire l'altro.

Osservò le sue sopracciglia leggermente aggrottate sulla fronte, lo sguardo distante, i pensieri che sembravano vorticare dietro le sue iridi scure.

« Credo che stavolta dovrò impegnarmi di più » considerò Sasuke tra sé e sé, un flebile sussurro, come se non avesse avuto coscienza di parlare ad alta voce

« Per fare cosa? » gli domandò confuso, attirando l'attenzione dell'altro, una luce di sorpresa nei suoi occhi scuri, quella di chi è stato appena messo a nudo, ma la risposta successiva e il sorrisetto appena nato sulle sue labbra finirono per rivelare l'ennesima recita dell'attore.

« Per farti togliere il ruolo prima delle riprese ».

 

 

Lavorare con attori professionisti era difficile, capitava spesso di confondere la realtà con la menzogna, ma frequentare Sasuke Uchiha e riuscire ad evitare le sue trappole era un'impresa quasi impossibile.

Parola di Naruto Uzumaki.






 

The End.

  
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