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Autore: Paridoso1    06/06/2020    0 recensioni
Pensate originariamente come storia singola, le Cronache raccontano del vaggio attraverso le dieci Ere di Loren e i suoi compagni alla ricerca di dieci leggendari artefatti che sarebbero in grado di cambiare il passato.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Claire o Caccia ad una reliquia decisamente importante

 
La donna fece un inchino alla folla che l'applaudiva. Ne approfittò per scrutare il suo pubblico dall'alto dell'albero maestro, in cerca di qualche spettatore non del tutto coinvolto: se voleva ricavare il massimo dalla sua esibizione doveva essere sicura di impressionare tutti i presenti. Notò due individui che, quasi noncuranti delle sue dimostrazioni, sembravano troppo impegnati a parlottare tra di loro per divertirsi insieme a tutti gli altri. Ottimo, si disse, si sarebbe divertita un po' con loro.

-Molto bene, signore e signori.- esordì -Per il prossimo trucco ho bisogno di un volontario.-

Come previsto, un coro di "io" e "scegli me" si levò dalle tribune improvvisate sulla chiglia: tutti volevano intervenire, tutti tranne ovviamente i due individui che lei aveva intenzione di far partecipare. Claire, questo il nome della donna, puntò il dito verso uno dei due.

-Tu, amico, con il mantello nero. Ti stai divertendo?-

-Non molto,- rispose pacatamente quello, -ma è anche colpa mia. Non m'interessano molto le esibizioni di magia.-

-Allora voglio proprio provare a farti ricredere. Ci stai?-

L'uomo con il mantello nero acconsentì sorridendo e si alzò in piedi. Fu accompagnato dagli assistenti di Claire, il navigatore Hanna e l'ufficiale Gerard, al centro del palco costruito sul ponte, mentre la donna incitava la folla ad applaudire tenendo allo stesso tempo d'occhio il compare di quell'uomo. Come immaginava, non le staccava gli occhi di dosso. Beh, tanto meglio: avrebbe soltanto osservato meglio.
Claire fece alcune movenze teatrali accompagnate da una piccola acrobazia a mezz'aria, facendo danzare al vento le lunghe code della marsina. Tutti trattennero il fiato quando fece finta di star per cadere, salvo poi finire per ridere ed applaudire mentre la donna li sbeffeggiava per esserci cascati. Anche l'uomo con il mantello sorrideva, e si produsse perfino in un applauso di cortesia.

Quando credette che il pubblico si fosse riscaldato a dovere, Claire puntò la mano sinistra verso il suo aiutante sul palco, rivolgendogli il palmo aperto. Tenendo il braccio sinistro ben teso, fece alcuni movimenti ampi e fluidi con la mano destra, che poggiò infine sul polso sinistro. -E ora vola!- esclamò, e una saetta azzurrina partì dal suo palmo e raggiunse l'uomo sul ponte. Pian piano questi iniziò a sollevarsi da terra tra i commenti sbalorditi del pubblico, che divennero poi risate quando perse l'equilibrio e iniziò a sbracciarsi per cercare di assumere una posizione stabile. Per la soddisfazione di Claire, persino il suo compare si lasciò sfuggire una grassa risata davanti a questo spettacolo.

La donna fece salire il suo "assistente" a qualche metro da terra, ed in seguito gli fece fare un ampio giro al di sopra degli spalti, per poi rimetterlo delicatamente a terra. Dopodiché si esibì in un'altra serie di piccole acrobazie, e terminò con un inchino. A terra l'uomo con il mantello nero applaudiva, genuinamente divertito. -Complimenti,- esclamò, -complimenti davvero! Non avevo mai visto nulla del genere. Le dispiace se ricambio il favore, signorina?-

Claire fu tanto sorpresa dalla domanda dell'uomo che non seppe cosa rispondere. Anche la folla ammutolì, mentre l'altro uomo silenzioso si alzava dal suo posto per raggiungere il suo compare. -Vede, signorina,- riprese l'uomo, noncurante, -quando le ho detto che le esibizioni di magia non mi interessano, l'ho detto perché mi ricordano molto quello con cui lavoro. Potremmo dire che io e il mio amico siamo anche noi un po' dei maghi.-

Il pubblico iniziò a mormorare, mentre sotto gli occhi dell'incredula Claire il secondo uomo, coperto da un lungo abito che ne nascondeva anche il volto, si rimboccava le maniche mostrando quelli che sembravano dei guanti di un'armatura adornati da una serie di tubi. L'altro agitò il mantello, e ne fece cadere tre oggetti metallici simili a piccoli animaletti: ad uno schiocco di dita, questi presero vita ed iniziarono a saltellare per il palco, per poi arrampicarsi sull'uomo fino a raggiungere la sua mano destra dove, tra lo stupore della gente, si trasformarono in un lucente guanto metallico. -Loren,- disse infine, -inizia pure tu.-

L'uomo chiamato Loren congiunse le mani, e dai tubi collegati ai suoi guanti iniziò ad uscire del vapore bianco che ricoprì il palco. Quando il fumo si diradò, il pubblico vide che le sue mani andavano completamente a fuoco, ma Loren sembrava non curarsene. Le mostrò anzi con orgoglio ai presenti e a Claire, rivolgendole verso l'altro, ed infine le spense emettendo una spettacolare fiammata da entrambe le mani. A quel punto fu il turno dell'uomo col mantello: puntò un dito verso il cielo, e ne fece partire una scintilla che, arrivata ad una certa quota, produsse un'esplosione di luci colorate. Il guanto si ritrasformò poi nei tre animaletti, che tornarono a rintanarsi nelle pieghe del mantello. Loren e il suo compare si inchinarono davanti al pubblico, che ora incitava un bis, e si voltarono verso Claire per osservarne le reazioni.
Sebbene la donna fosse sembrata sbalordita all'inizio, già a metà dell'esibizione di Loren aveva ripreso un'apparenza tranquilla e giocosa. Con un balzo, li raggiunse sul ponte e si mise in mezzo ai due, poggiando una mano sulla spalla di ognuno. Intimò ai due di stare al suo gioco, e poi si rivolse al pubblico: -Signore e signori, spero che abbiate apprezzato questo piccolo fuori programma! Solo per oggi sono stata raggiunta da due miei amici che ho conosciuto studiando le Reliquie, e che hanno voluto partecipare allo spettacolo! Forza, fate loro un bell'applauso!-. Inutile a dirsi, la folla aveva apprezzato, e gli applausi e le donazioni furono generosi.

Dopo il forzato discorso conclusivo, Claire fece congedare il pubblico in fretta e furia per non rispondere ad eventuali domande, e fece accomodare a forza i due ospiti nella sua cabina. Quando vi entrò anche lei, non portava più i suoi abiti da esibizione, ma un'elaborata divisa adornata con varie mostrine coronata da un imponente tricorno.

Per niente intimorito, l'uomo con il mantello abbozzò un applauso sarcastico. -Ottima esibizione, davvero.- disse -Non avevo visto il guanto nascosto nella giacca, sa? Me l'ha fatto notare il mio collega.-

-Pochi giri di parole, amico: chi siete? Cosa volete?- Claire era furiosa: era riuscita a salvare la reputazione, certo, ma ora il suo pubblico sapeva che in città c'erano altri cercatori di Reliquie.

Ben pochi osavano avventurarsi oltre la Grande Barriera, un alto circolo di scogli di origine sconosciuta che divideva il mondo conosciuto dal cosiddetto "Fuori", e principalmente si trattava di pazzi, esploratori disorientati o gente senza paura di morire. A quest'ultima categoria - benché molti potrebbero obiettare che si trattasse di pazzi molto fortunati - appartenevano i cacciatori di Reliquie: costoro affrontavano - si dice - mareggiate terribili, acque inesplorate e perfino terribili mostri marini per approdare nelle terre abitate un tempo dal mitico popolo dei Taher-zov e recuperare oggetti preziosi che venivano venduti a parecchi milioni ciascuno. Alcuni di questi oggetti si distinguevano tuttavia per alcune caratteristiche particolari che li rendevano particolarmente ricercati: si trattava appunto delle reliquie, manufatti che si diceva possedessero poteri magici come generare acqua o, nel caso del guanto utilizzato da Claire nella sua esibizione, far levitare gli oggetti e le persone. Nel corso degli anni, la caccia alle Reliquie era diventata un affare di proporzioni enormi, e pian piano cominciarono a crearsi varie leghe di cercatori che lavoravano in competizione o in collaborazione tra loro.

I due uomini si guardarono, dopodiché quello con il mantello si alzò dalla sua sedia e fece un profondo inchino. -Il mio nome è Richard,- si presentò, -e con il mio collega sono alla ricerca di una particolare Reliquia.-

Anche quello totalmente coperto si alzò. Ora che lo guardava da vicino, Claire notò che era davvero molto alto. -In pratica, cerchiamo informazioni.- asserì. -Scusa per la piccola esibizione, ragazzina, ma abbiamo sentito che è impossibile salire qui sopra, quando non ti esibisci.-

In effetti era vero: all'infuori degli spettacoli non c'era modo per gli estranei di salire sull'Aquilon, la nave di Claire. Il rifornimento di provviste veniva durante le esibizioni, e per il breve periodo in cui rimaneva nel porto, la nave calava l'ancora molto al largo. Come se non bastasse, alcune guardie battevano solertemente il ponte a tutte le ore, apparentemente senza riposare un momento. In realtà, quelle guardie non erano affatto normali marinai, bensì illusioni create da una Reliquia trovata anni addietro da Gerard, ma facevano bene il loro lavoro, tenendo alla larga i curiosi.

-Ebbene, che cosa vorreste sapere?- domandò Claire. Forse avrebbe potuto sfruttare la situazione a proprio vantaggio, e ci avrebbe rimediato qualche Reliquia preziosa.

-La Reliquia che cerchiamo- fece Richard -è conosciuta come "l'ultima lacrima di Kamar".-

L'uomo non fece in tempo a completare la frase che subito Claire gli puntò la sua pistola già carica alla testa. Richard alzò le braccia in segno di resa, ma si lasciò scappare un sorriso: se la reazione di Claire era stata così esagerata, probabilmente sapeva di cosa si trattava.

-Cosa sapete della Lacrima?- sibilò minacciosa -E soprattutto, come la conoscete?-

-Ne sappiamo sicuramente più di te,- rispose Richard, -sappiamo a cosa serve, ad esempio. Per il come lo sappiamo, beh, è una storia troppo lunga.-. Appena Richard ebbe finito di parlare, Gerard spalancò la porta della cabina ansimante. -Capitano!- urlò -Ci hanno seguiti!-. Imprecando, Claire rinfoderò la pistola ed intimò ai due ospiti di rimanere dov'erano, e fu subito dietro a Gerard che correva verso il ponte.

Quando i due ebbero raggiunto Hanna, che stava già spiegando le vele, videro le tre navi portanti il vessillo rosso e oro dell'Unione dei Mercanti avvicinarsi minacciose nella baia. Nella più vicina, l'ammiraglia, si potevano già vedere gli uomini preparare l'asse per l'arrembaggio. Senza esitare un secondo, il capitano e l'ufficiale iniziarono anche loro a spiegare le vele per partire il più in fretta possibile.

Quando ebbero quasi finito sentirono improvvisamente un tonfo, e la nave rollò violentemente: solo Hanna, che in quel momento stringeva una cima, riuscì a rimanere in piedi aggrappandovisi. Le navi dell'Unione erano arrivate, ed erano riusciti a speronarli. Dalla nave che si era gettata addosso all'Aquilon giunse, volando grazie ad una Reliquia della forma di un mantello alato, un uomo in un completo vistoso ed elegante completato da una parrucca bionda. Portava al fianco un fioretto ed aveva un'aria altezzosa, rinforzata ancor di più dalla sua voce lamentosa e dalla tendenza a fare attenzione a non sporcarsi mentre si dirigeva verso il capitano. -Claire, amica mia!- scherzò -Non mi saluti?- mentre l'uomo elegante parlava, decine di uomini dell'Unione si fecero strada a bordo della nave, superando la vana resistenza dei tre membri dell'equipaggio. Hanna e Gerard furono presi in ostaggio.

L'uomo elegante sguainò il fioretto e lo puntò al viso di Claire, ancora a terra. -Spero che ora vorrai dirmi dove tieni nascosta la lacrima,- intimò, -mi piangerebbe il cuore se dovessi ricorrere alla violenza.-

Un sonoro "fottiti" fu la risposta che l'uomo si aspettava, e fu la risposta che ebbe. Il fatto che l'avesse previsto, tuttavia, non voleva dire che la cosa non l'avesse fatto infuriare. Accecato dalla rabbia, menò una sferzata al viso della donna, colpendo in pieno l'occhio sinistro e buona parte del naso.

Mentre Claire si rotolava per terra dal dolore, coprendosi la faccia con le mani per cercare di lenire il dolore, l'ufficiale dell'Unione fece un cenno ai suoi ed intimò di far fuori i due prigionieri. Nulla valsero le proteste del capitano mentre il sue equipaggio veniva ucciso senza pietà: l'Unione si sarebbe presa quello che voleva, e se fosse stato necessario versare qualche goccia di sangue, le alte sfere avrebbero volentieri chiuso entrambi gli occhi.

I primi marinai erano appena scesi sotto coperta quando si udì un'esplosione, seguita da alcune grida ed un gruppo di uomini che correvano sul ponte. Alcuni di questi erano ustionati, ed altri avevano vestiti o capelli in fiamme, e corsero a gettarsi in acqua. Gli uomini dell'Unione furono seguiti poco dopo da una figura spaventosa: un uomo dalla statura imponente, coperto di cicatrici, con placche metalliche che sembravano fuoriuscire dalla sua stessa carne, e due pesanti guanti di metallo adornati da numerosi tubi che gettavano vapore bianco.
L'abominio assunse una posizione di guardia ed osservò i dintorni: i marinai sembravano spaventati e perciò si tenevano a distanza, mentre il damerino con il fioretto non sembrava impressionato, tanto che si voltò verso Claire. -E questo chi è?- chiese -Il tuo nuovo fenomeno da baraccone? Fa davvero impressione.-

Il capitano non riuscì a capire di cosa stesse parlando: aveva del sangue nell'occhio destro, quindi non poteva vedere niente.
L'elegantone attivò il suo mantello e si librò in volo, facendo un giro attorno al nuovo arrivato. -Vieni giù e combatti da uomo, signorinella!- urlò questi, e Claire riconobbe la voce dell'uomo chiamato Loren. Pensò che probabilmente l'esplosione di poco prima era stata opera sua, dato che la sua Reliquia sembrava poter generare fiamme. Claire fu sollevata nel sapere che qualcuno la stava aiutando, ma allo stesso tempo ebbe paura che, nel benaugurato caso in cui Loren fosse riuscito a sistemare l'uomo dell'Unione, sarebbe toccato a lei morire tra le fiamme.

Loren produsse alcune fiammate dalle mani, volte più a destabilizzare il volo del suo avversario più che a colpirlo, ed a lungo andare finalmente ci riuscì, bruciando buona parte del mantello che gli permetteva di fluttuare e facendolo così precipitare a terra. Appena in tempo, si disse, dato che aveva combustibile a sufficienza ancora per due colpi al massimo. Non ci pensò due volte e, tra le urla di paura dei pochi sottoposti ancora rimasti ad ammirare quello spettacolo orribile, bruciò tutto l'alcool che aveva in corpo addosso all'uomo dell'Unione dei Mercanti.

Le prime fiamme dell'incendio che avrebbe distrutto per sempre l'Aquilon iniziavano già a divampare mentre Loren si dirigeva verso Claire. La donna si era messa il cuore in pace e si era preparata ad accogliere il caldo abbraccio delle fiamme, e si trovò piuttosto confusa quando l'uomo coperto d'acciaio la prese in braccio e cominciò a correre sotto coperta.

-Che stai facendo?- chiese, faticosamente.

-Ti salvo il culo e ti porto da un medico, ma ho bisogno della Lacrima.- spiegò Loren. -Dov'è?-

Claire svenne definitivamente dopo aver biascicato qualcosa riguardo alla stiva. Ebbe alcuni momenti semicoscienti, dove sentì Loren e Richard imprecare mentre scavavano tra le casse. Poi, ad un certo punto, il caldo proveniente dalle fiamme dell'incendio svanì.
 

 
Claire si svegliò di soprassalto. Non riusciva a muoversi e vedeva tutto sfocato, i suoni le giungevano come da lontano, ovattati. Si sentiva debole e assonnata.

Era sdraiata su un letto, in una stanza dall'aspetto freddo. Il soffitto sopra di lei era bianco, e dalla sua sinistra proveniva un trillo intermittente. Provò a muovere un braccio per portarsi una mano all'occhio ferito, ma il tentativo fallì miseramente e riuscì soltanto a spostare leggermente la mano. Ad un certo punto sentì delle voci: qualcuno si stava avvicinando. Una voce le era sconosciuta, ma riconobbe nella seconda la cadenza calma di Richard. Discutevano di un qualche intervento.

Alle due voci si aggiunse anche quella di Loren. Claire cercò di muovere la testa per controllare da dove venissero le voci, e riuscì a voltarsi abbastanza verso destra per vedere la porta della stanza. Notò anche che aveva un sottile tubo trasparente attaccato ad un braccio.

-È sveglia!- esclamò Loren, correndo verso di lei. Lo seguirono Richard ed un uomo vestito interamente di bianco. I due ringraziarono l'uomo in bianco, che si congedò, e si strinsero la mano sorridendo. Loren, in particolare, era davvero felice. Non avrebbe cancellato il senso di colpa per Ana, ma era riuscito a salvare qualcuno.
   
 
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