Ciiiaaoooo da entrambe, infinite grazie <3 -Proprio te cercavo!- - Lo so, ma te lo voglio ripetere: lascia in pace Holden. Non credere che non sappia che vuoi ancora fargli visita all’Arcade! - brontola l’uomo, dando una serie di informazioni preziosissime per il Signore del Tempo. “Ecco dove lo cercheremo!” - Che vuoi che ti dica, Capo? Dammi un caso più interessante e forse cambierò il mio obiettivo! - fa spallucce il più giovane. Beh, solo apparentemente più giovane. - Ora però, scusami, ho cose molto più importanti da fare! - cerca una scusa per dileguarsi e far ritorno dai suoi Companions, per decidere il da farsi. - Spero che sia andare in un negozio di abiti… come cazzo ti sei vestito oggi? - si fa beffe di lui il Capo di Carlisle, andandosene. “Spiritoso. Che ne può capire un poliziotto corrotto di stile?” alza gli occhi il Dottore, avviandosi. Mentre il Dottore sta per fare ritorno, Barty ripensa al giro di ricognizione che lui ha deciso di fare e non è contento di essere rimasto indietro, seppur l'onore di aver ricevuto la chiave della sua TARDIS gli stia alleggerendo l'umore. "Ci vorrebbe dell'altro Midori! Perché non c'è mai alcool quando serve?" si domanda Peter tastando le tasche, ma purtroppo non ha con sé nemmeno una fiaschetta. É troppo sobrio per sopportare un Mago Oscuro che continua da un tempo che gli sembra infinito ad accarezzare una stupidissima chiave. Non ne può davvero più. -Hai finito di coccolarti quella fottuta chiave?- sbotta, infastidito, le labbra leggermente arricciate. È infastidito sia dal proprio stato così insopportabilmente sobrio, sia dal silenzio che é calato nella stanza da qualche minuto. Barty ringhia a quelle parole perché quella chiave è un simbolo di potere e valore datogli dal suo Signore. Killgrave guarda i due, in attesa che scoppi nuovamente il putiferio. -Non potró torturarti o ucciderti, ma…- Barty lascia che la frase resti sospesa a metà, mentre muove la bacchetta. -Substituo.- Kevin volge lo sguardo a guardare per un attimo Peter in tutù, la cui espressione è tanto inorridita da essere quasi comica. Ha la bocca leggermente aperta e sembra persino essere sbiancato, sempre se sia possibile, pallido com'è. -Balla!- gli ordina, solo per poi aggiungere in un attimo di ripensamento: - Come una bella ballerina. Possibilmente sulle punte.- Peter sgrana gli occhi, ma non riesce ad impedirsi di sollevarsi sulle punte e… quasi cadere faccia a terra. Per fortuna riesce ad appoggiarsi alle sbarre del TARDIS. -Siete due stronzi, voi due!- sbotta, irritato non appena lo shock svanisce, lanciando uno sguardo imbronciato ad entrambi, le labbra leggermente arricciate e le sopracciglia inarcate -Non osare provocare me o il mio…. Il Dottore!- sbotta il Mago Oscuro, il pensiero che vola come sempre all'uomo che è fuori dal TARDIS. -Tingo!- -Scendi dalle punte e balla... ballerina!- sta commentando nel frattempo Kevin con un ghigno sulle labbra, soprattutto quando vede Peter iniziare a volteggiare, mentre la TARDIS fa partire della musica. Inizia semplicemente a condurre, mettendogli una mano sulla spalla e l’altra dietro la schiena, fingendo che non sia pelle contro pelle. "Jessica non ha questi muscoli però… Oh, dannazione! … Non anche la musica!” pensa, mentre la TARDIS fa partire il Valzer dei Fiori. Kevin deve ammettere che quella musica è perfetta per quel preciso momento, mentre accarezza la schiena nuda di Peter fingendo allo stesso tempo di che non lo stia davvero facendo. -Questa fottuta musica classica… non poteva partire prima che ballavo nel silenzio assoluto, come se tutto non fosse già dannatamente ridicolo di suo?- borbotta Peter che si sente in qualche modo preso in giro anche dalla stanza stessa se possibile. "Beh, almeno é davvero bella ed adatta a questo momento!" pensa, avvicinandosi involontariamente a Kevin. "Sta dannatamente bene con questo completo viola, merda! Mai un fottuto momento di pace, eh?? Anche un tizio dannatamente sexy simile a me che sembra più interessato a… usarmi? Fottuta merda, poteva essere meno stronzo, peró!" rimugina, per una volta restando in silenzio. Forse il cambio di vestito e di capelli gli è servito a qualcosa. É a quel punto che arriva il Dottore con la sua solita energia, spalancando le porte della TARDIS e giá gridando per farsi sentire da chiunque si trovi all'interno senza doversi ripetere. -Andremo all'Arcade! É lì che si trova Carlisle!- esclama, decisamente su giri al pensiero di conoscere qualcuno di nuovo. Si blocca non appena mette piede dentro, però, alla vista di ciò che gli si presenta dinanzi: Kevin é trascinato in un valzer improvvisato da un Peter ancora in tutù e capelli verdi, Barty ghigna in disparte guardando a sua volta la scena e accarezzando la propria chiave con pura dolcezza. È proprio quest'ultimo a illuminarsi vedendolo tornare e che gli rivolge un sorriso mentre si avvicina. -Ho seguito le vostre indicazioni, mio… Dottore!- dichiara, tutto orgoglioso, non curandosi nemmeno più dei due ballerini. Il Dottore si volta a guardare meglio Peter con sguardo valutativo. È decisamente verde menta, quasi bosco. É un cambiamento incredibile rispetto al solito nero che indossa, per quanto debba ammettere che non gli stia bene quanto il nero. -E lui è in tutù… e ha i capelli verdi. Ti rendi conto? Ha i capelli verdi!- ripete, sconcertato, gli occhi sgranati dalla sorpresa. -Ehm, sì…- è la remissiva risposta di Barty che già si aspetta una sfuriata, non certo di vedere l'altro sgranare gli occhi maggiormente. -Proprio così, Dottore, è colpa di quel fottuto stregone!- dichiara Peter, ancora vestito in tutù e volteggiante, sperando che il Dottore lo sgridi e forse lo punisca pure. "Capelli verdi. Capelli… verdi… Capelli… Magia… Barty…! Ooh!" L’espressione adombrata e accigliata del Dottore viene rischiarata da un suo sorrisone maniacale, a trentadue denti e uno sguardo da folle che potrebbe far concorrenza a quello tipico di Barty stesso. -Anch'io! Anch'io, colorate i capelli anche a me! Fatemi Ginger!- grida, tutto eccitato cercando di impedirsi di saltellare sul posto, facendo involontariamente spegnere la musica. -Aspetta… Fermati!- mormora sottovoce Kevin ricordandosi che Peter è ancora sotto il suo potere, prima che si blocchino entrambi sul posto e guardino il nuovo arrivato interdetti. "Gli piace il mio incantesimo! Al mio Secondo Signore Oscuro piace il mio incantesimo! Ed è fiero del mio lavoro!" va fuori di sé dalla gioia Barty a quelle parole, mordendosi le labbra contento. Peter manda giù un boccone amaro nel notare che anche il suo unico improbabile alleato é appena sfumato, mentre Kevin ghigna ancora al suo fianco. - Ogni tuo desiderio è un ordine, mio Signore!- -Tingo!- ricorre per la seconda volta a quell'incantesimo Barty, stavolta con gran entusiasmo, muovendo la bacchetta e rendendo i capelli del Dottore di un intenso rosso fuoco sotto lo sguardo sbigottito di Peter. É un attimo prima che il Dottore balzi a guardarsi nei riflessi della TARDIS. - L’ho sognato per anni, secoli! Ora è finalmente realtà! Ed è soltanto grazie a te,- esulta, andando verso Barty, che lo guarda adorante, orgoglioso di essere il motivo della sua gioia. - Siete bellissimo, mio… - L'attimo dopo, infatti, c'è solo un Mago Oscuro senza sensi tra le braccia di un Signore del Tempo. TBC Vero che Peter sarebbe un gran figo con i capelli verdi? E Kevin coi capelli viola? lol lol, lo ha solo pensato, non sappiamo se dire meno male o purtroppo, ahah
Pensate di aver visto cose folli? Ora allora che penserete? ^^’
Capitolo VI: Your desire is my command
Fuori da quella che sembra una normale quanto insolita cabina telefonica, qualcuno sta facendo, come promesso, il suo giro di ricognizione.
Ha attraversato mezzo molo, quando sente una voce alle sue spalle.
Voltandosi, il Dottore si trova faccia a faccia con un uomo sulla cinquantina, alto, brizzolato e con occhi di ghiaccio che rendono il suo sguardo burbero ancora più duro.
-Sì… capo?- tenta la fortuna il Signore del Tempo e pare funzionare.
L’uomo ride sprezzante.
-Oh sì, certo, mi chiami capo, ma poi te ne sbatti degli ordini che ti do.- sbotta.
“Evvai, ci ho preso, è davvero il capo di Peter Carlisle. PC. Come un computer. Aahahah.” ride nella sua testa, ma poi fa l’errore di farlo anche fuori dalla sua mente e pare accorgersene anche il suo interlocutore
- Ah, è così, dunque? Io ti parlo e mi ridi pure in faccia? Carlisle, stai davvero prendendo una brutta piega, non pensavo volessi così tanto esser retrocesso ad ausiliario stradale! - rimbrotta l’uomo brizzolato, con tono minaccioso.
“Non è questo il momento per certi pensieri.” si ravvede il Decimo Dottore. “E non è il caso di rovinare la carriera del povero Peter C. , prima ancora che possa conoscerlo!” si prepara a correre ai ripari.
- Ridevo, è vero, ma non di te, semmai della tua ingenuità, se ancora speri che abbandoni quel caso. Ormai mi dovresti conoscere, no? Non mollo facilmente la presa, se mi ci avvento!- replica con naturalezza il Dottore, calandosi nella parte.
I due Babbani non fanno altro che disturbare i suoi pensieri. Li vorrebbe mandare via, ma ha fatto una promessa al suo Secondo Signore Oscuro che si sarebbe preso cura della sua TARDIS e quindi, in modo indiretto, anche di chi vi è all’interno.
Non intende però farla rovinare quella preziosa e ingegnosa nave spaziale. Da due Babbani per giunta!
Si volta a guardarli con un sogghigno sulle labbra, solo per far rompere il silenzio da Peter che a quanto pare non ha ancora capito la lezione.
Lui ci sguazza nelle atmosfere da rissa, spesso e volentieri ne è la principale causa scatenante.
Peter gli sta semplificando il lavoro. Se non fosse così maledettamente volgare probabilmente gli potrebbe persino piacere.
Il suo è quasi un sussurro, ma basta a trasfigurare l'abito di Peter in un tutù con la gonna di tulle verde e il busto di seta anch'esso verde, ma con ricami argentati, aperto sulla schiena. Non rosa solo perché ha il suo stesso aspetto e il rosa è troppo femminile anche per lui.
E poi il rosa gli ricordava troppo quell'insopportabile confetto ambulante del Ministero della magia, fissata con la disciplina e il rispetto delle regole.
"In effetti, ora ci sarebbe bisogno di disciplina, qua dentro, naaah che dico? sono molto meglio i miei metodi più risolutivi e l'umiliazione funziona sempre!"
Insomma, mille volte meglio il verde.
Verde come Serpeverde, la sua vecchia Casa a Hogwarts.
Verde come la luce che uccide, che tanto gli piace.
Verde, come la speranza di vedere il suo Secondo Signore Oscuro rientrare presto.
Non gli piace saperlo lì fuori, esposto a qualsiasi tipo di pericolo, senza aver la possibilità di proteggerlo. Non vuole davvero pensarci, spera solo che non si faccia male.
“Ma guardalo è così sconvolto! L’abbiamo persa l’aria da superfigo, finalmente? Non che sia mai stato figo… e non che sia attraente anche con quel tutù!” va di nuovo in difficoltà. “Basta, devo fare qualcosa! So che non dovrei infierire, ma… oh, andiamo, da quando ho una morale?”
“Non potrò trovarlo sexy anche mentre si mette a volteggiare in modo stupido… veero?? Per fortuna é in verde, se fosse stato viola e nero… Ma a che diamine sto pensando? Non mi può piacere così conciato!” Si lascia per un attimo prendere dall'isteria, ma solo per un attimo prima di tornare austero.
A Barty non sta bene che il Babbano più indisponente abbia già riacquisito quell’attitudine provocatoria, mentre invece è divertito dal Babbano più snob.
Approva come lui abbia infierito sul primo Babbano ed è il caso che agisca di nuovo contro di lui il Mangiamorte stesso.
Un altro colpo della sua bacchetta e Peter si ritrova coi capelli in tinta col tutù, tra le risate degli altri due.
Mentre è impegnato a piroettare, l’illusionista non può fare a meno di guardarsi riflesso fra le pareti dorate e quello che vede non gli dispiace affatto. I suoi capelli, infatti non solo sono intonati con il tutù, ma gli danno anche un'aria più giovanile ed eccentrica. Sembrano essere stati ingellati a dovere, il costume o con qualsiasi nome si dovesse chiamare gli mette in mostra i muscoli ben delineati e il sedere che, deve ammettere, non è niente male. Manca una rasatura alle gambe e sarebbe perfetto!
“Sono un figo pazzesco anche con questi capelli, forse me li dovrei tenere così E poi sono verdi, come il mio adorato Midori!” considera, col suo ego smisurato rimpolpato a dovere.
Forte di quella sicurezza in sé ritrovata, avanza con passo deciso verso Kevin, che lo guarda perplesso, ma anche incuriosito. Non ha idea che cosa abbia in mente l'altro, ma non si sente particolarmente colpito.
- Ogni ballerina che si rispetti ha il suo partner di danza. Non farti pregare! - lo tira a sé, cominciando un passo a due.
In un'altra occasione Kevin si rifiuterebbe e gli ordinerebbe di non pensarci proprio, ma non in quel momento. Anzi, non sta nemmeno a chiedersi perché lo stia lasciando fare.
“Sto ballando con Jessica, non con Peter… con Jessica…" tenta un po’ di autoconvincimento mentale, peccato però che il suo potere non funzioni su di sé.
Quella caccia agli individui col loro stesso aspetto, ma con personalità sempre più diverse lo sta coinvolgendo come non gli capitava da tanto tempo.
-Barty, ti lascio quindici minuti a custodia della mia TARDIS, torno e cosa trovo? C'è musica, gente che balla, questa atmosfera da festa e tu ne sei l’artefice suppongo... - comincia il Dottore, scuro in volto e con un tono di rimprovero.
Barty si innervosisce al pensiero di averlo deluso, ma preferisce non dire nulla.
Un'idea si va a formare nella sua mente.
Il Decimo Dottore però sembra perso in tutt’altre congetture.
- Barty, tutto questo è meraviglioso! Hai fatto un lavoro eccellente, la TARDIS non era così allegra da tanto di quel tempo! Ed è tutto merito dei tuoi incantesimi… quello sui capelli poi! - si congratula il Signore del Tempo, combattendo l’impulso di mettersi a fare una danza della vittoria per l’entusiasmo.
Hanno già ballato in troppi lì dentro per quel giorno.
Tutto sommato, anche se non lo ametterá mai, ma il ballo gli è piaciuto. Ballare con lui gli è piaciuto.
- Allora, Barty, mi farai Ginger? - domanda fremente il Dottore, ancora sorridente.
“A questo punto potrei chiedergli se a me fa i capelli viola… No, Kevin, non abbassarti al loro livello!” si impone Killgrave, mantenendo il suo solito contegno.
- Sono Ginger e sto da favola! - si specchia in ogni angolazione possibile. - Mi sento felice come quando ho riportato tutti i ventisette pianeti sulla loro traiettoria! - aggiunge, ma gli altri tre non hanno la più pallida idea di che cosa stia dicendo.
Barty non può più parlare, perché il Dottore lo afferra per il bavero del giaccone e lo attira più vicino, prima di portare entrambe le mani a palmo aperto e dita aperte sulle guance di Barty per tenerlo meglio al suo posto, prima di sbilanciarlo all'indietro in una specie di casquet.
Da quella posizione appoggia le labbra sulle sue in un bacio rovente, dettato dall’entusiasmo del momento.
Non si accorge dello sfavillio delle palpebre del Mago preso alla sprovvista, sente solo il peso aumentare.
Troppe emozioni per il povero Barty (ma quale povero? XD ) e si sa, il Dottore travolge peggio di un tornado.
alla prossima, ci dobbiamo rimboccare le maniche o vi faremo aspettare più del solito ^^’
L&L