Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Ela Pink    07/06/2020    3 recensioni
“Quando senti il mio calore, guarda dentro ai miei occhi, è dove i miei demoni si celano. Non avvicinarti troppo, è buio dentro.“
“Penso conosciate tutti la leggenda del filo rosso, quella dell’anima gemella; questa leggenda narra che ogni persona viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che unisce due anime gemelle. Dicono che questo filo rosso sia invisibile, lunghissimo e indistruttibile; però essendo molto lungo tende ad aggrovigliarsi, creando intrecci e nodi che portano difficoltà alle due anime fino al momento di congiungersi.
Fino all’anno scorso avrei riso davanti un discorso del genere, ma adesso sono proprio io a dire che i nodi del mio filo rosso si sono ufficialmente sciolti il 6 Marzo 2017.
Anche se il nostro destino è già scritto, ricordate che ognuno di noi può cambiarlo.“
-
Che cos'è esattamente l'amore? L'amore può avere diverse forme, può essere astratto e concreto. Nel caso dei nostri due protagonisti ha l'immagine di una borsa.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Pov. Sana.
“Buongiorno!” salutai i miei compagni appena entrai in classe.
“‘Giorno!” ricambiarono guardandomi, poi spalancarono gli occhi sorpresi.
“TU A SCUOLA ALLE 7:45? MA CHE TI È SUCCESSO?” urlò preoccupato Terence.
“Si Sana, raccontaci!” mi incitò Alyssa, turbata.
“Non ho nulla! Ho solo dormito male e mi sono alzata prima, tutto qui!” risposi amareggiata, buttandomi sul mio banco e appoggiando la testa sopra.
Sentì una mano toccarmi la fronte, era una mano calda e fu un tocco leggero.
Heric.
“No, non ha la febbre ragazzi!”
Anche se la sua mano non mi dispiaceva, ero molto nervosa quel giorno quindi non sopportavo le prese in giro.
Gli scostai il braccio e mi alzai dalla sedia.
“Io febbre? Pff, sto benissimo!” dissi mettendomi le mani ai fianchi.
“Se lo dici tu.. però ricorda..” ribadì avvicinandosi al mio orecchio e sussurrando “..non dire bugie a te stessa solo perché non accetti la verità!”  poi andò al suo banco, lasciandomi pietrificata.
Ero all’impiedi, con occhi sbarrati e guance colorate per il disagio.
“Sana.. stai bene?..” chiese allarmata Margaret.
Sentì il bruciore di stomaco salire fino alla gola, tossì qualche secondo, poi corsi in bagno a rigettare l’anima.

“Grazie dell’aiuto Funny, adesso sto molto meglio!” poi mi lavai il viso e sistemai il trucco che quel giorno non avevo ancora messo.
“Forse hai mangiato qualcosa che ti ha causato acidità ieri notte.”
“Uhm, in realtà ieri sera ho mangiato davvero poco, non avevo appetito!”
“Wow, strano da parte tua! Beh, Sana..sappi che se hai bisogno di sfogarti con qualcuno..io sono qui!” disse dolce, sorridendomi.
La ringraziai di nuovo e l’abbracciai.
“Comunque sappi che questo fine settimana ti voglio sorridente! Dobbiamo divertirci ad Hokkaido!” sostenne emozionata.
“Di che parli?” chiesi curiosa.
“Ma come? Non l’hai ancora saputo? La gita sabato si terrà ad Hokkaido, torneremo lunedì pomeriggio”
“DAVVERO? MA QUESTA È UNA NOTIZIA MERAVIGLIOSA!” urlai eccitata.
“Ah ah! Tra l’altro siamo i primi di maggio quindi le temperature ci permetteranno di passeggiare tranquillamente!”
“SONO COSÌ CONTENTA FUNNY, NON VEDO L’ORA!”

Quando io e la mia amica rientrammo in classe trovammo la lezione già cominciata, ci scusammo e ci accomodammo ai nostri banchi.
Durante l’ora di pranzo Alyssa mi chiese se nel pomeriggio volessi fare shopping ma dovetti rifiutare l’offerta perché avevo lavoro agli studi televisivi.
Dopo quella frase, non riuscì più a guardare Heric in volto, era riuscito a capirmi senza nemmeno parlare e la cosa mi spaventava.
Come ha fatto a capire che nascondo qualcosa?

Finalmente avevamo l’ultima ora: economia domestica; dovevamo preparare un tipico piatto semplice giapponese, spiegato dal professore l’ora prima.
Io ero in gruppo con Margaret, Heric e Terence - scelti dall’insegnante -.
“Ce ne vuole di più!”
“Io dico che va bene così!”
“No Marghe, sembra giusta la quantità ma fidati che è solo apparenza!”
Mentre i due discutevano se aggiungere o meno farina, io mi persi nei pensieri.
Erano cambiate davvero tante cose da quando ero tornata!
Ho ripreso a lavorare come prima, frequento la palestra, ho degli amici.. però c'era qualcosa dentro me, come un pozzo lungo e senza acqua.
“IHHHH!” urlai non appena sentì della polvere sporcarmi la faccia.
Terence e Margaret ridevano sotto i baffi mentre Heric guardava con un ghigno.
Chi poteva essere il colpevole se non lui?!
“Sei uno stronzo! Mi hai rovinato il trucco! E poi poteva anche entrarmi negli occhi, stupido!” gli urlai, ma non troppo forte per evitare di essere rimproverata dal professore.
“Questi due non la smettevano più, tu eri in trans e io avevo bisogno di sbloccare la situazione!”
“Che scusa del cazzo Heric!” gli dissi mettendomi a braccia conserte.
“Wow! Non mi aspettavo così tante parolacce!“
“Ecco, beccati questo!” affermai, prendendo la panna e spalmandogliela sul naso e sulla guancia.
Terence, che fino a un momento prima cercava di trattenersi, scoppiò in una rumorosa risata, attirando pure l’attenzione del professore.
Lo sguardo sconvolto di Heric fece ridere anche me, era la prima risata della giornata!
Le mie risate però terminarono presto poiché fui ricoperta di cioccolato bianco su tutto il labbro e denti.
“Adesso basta! Voi due, andate fuori, subito!” urlò arrabbiato il nostro docente indicando me e il biondo colpevole.
Senza farcelo ripetere due volte, io e il mio complice andammo fuori, sotto lo sguardo di tutti.
Chiudemmo la porta dell’aula e ci sedemmo a terra.
“Giuro che se salto la gita per colpa t-“
“Non succederà! Ormai manca un giorno, non credo lo facciano, chiuderanno un occhio fidati!”
“Ma perché l’hai fatto?” gli chiesi confusa.
Lui mi guardò, avvicinò la mano verso la mia faccia e prese un po’ di cioccolato dal mio labbro per poi leccarsi la punta del dito.
Quel gesto scaturì delle leggere pulsazioni alla mia femminilità.
Cominciai a pensare se al posto del dito ci fosse un’altra cosa.. e diventai improvvisamente rossa, sentivo il calore avvolgermi.
“Hai riso, no? Basta questo!” rispose lui, sorridendomi malizioso.
Sembrava un sorriso sincero, nonostante fosse malizioso non sembrava avere secondi fini.
Come se qualcuno avesse preso controllo delle mie azioni, gli afferrai il volto e lo avvicinai al mio e - “Che state facendo?” chiese una terza voce, facendomi staccare la presa e riprendere conoscenza.
Boccheggiai qualche secondo, fin quando Heric prese parola “Quindi cosa ci succederà?”
Non ebbi nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi, perché stavo per baciarlo?
Fino a quella mattina non volevo guardarlo in faccia, invece in quel momento volevo solo che fosse mio.
Dopo la risposta che mi diede collegai le cose, ha combinato quel teatrino in aula solo per vedermi sorridere.. mai nessuno era arrivato a tanto per me. Quel ragazzo riusciva a farmi impazzire senza accorgersene.
Chissà perché si comporta in questo modo nei miei confronti..però, quando stavo con lui.. io mi sentivo felice.
“Se vi riferite alla gita, no, non la salterete. Però, oggi non tornerete a casa fin quando non avrete sistemato tutto il trambusto causato. Se dovesse succedere un’altra volta però lo comunicherò al preside!” rispose l'insegnante.
“Grazie prof lei è un angelo!” lo lodai, con lacrime di coccodrillo.
“Si si, adesso andate!”
Dopo aver sistemato tutto, andai direttamente a casa, senza salutare Heric; mi dispiaceva non farlo ma non riuscivo di nuovo a parlargli.
Salì in macchina con Robby e raggiunsi gli studi televisivi, dove mi comunicarono che l'indomani sarei dovuta tornare per un provino.
Tornai a casa sfinita ma soddisfatta; corsi in vasca, nel frattempo indossai una delle mie maschere preferite. Una volta terminato il piccolo momento relax, indossai il pigiama e andai a cenare, dove diedi la notizia della gita.
Durante la cena guardai mia madre a stento, dopo quello che mi disse la sera precedente, mi sentivo afflitta.

 

“Hai preso tutto?”
“Si Patricia, sta tranquilla! Sto via solo tre giorni!”
“Va bene Sana, divertiti!”
“Non mancherò! Salutami mamma!”
“Non la vuoi s-“
“Non ci arrivo, devo scappare!”
Uscì di casa velocemente senza darle il tempo per rispondere, salì in macchina e Robby mi accompagnò a scuola.
“Grazie mille Robby! Ci vediamo lunedì!”
Salutai il mio manager con un bacio sulla guancia, poi corsi verso l’autobus che ci avrebbe condotto all’aereoporto.
“Buongiorno a tutti!” urlai emozionata.
“‘Giorno Sana!”
“Sembri euforica, ti è passata il malore?” chiese Alyssa.
“Ah ah, sono carica ed informa!”
“Ecco! Così ti voglio!” incitò Terence, dandomi un leggero abbraccio.
Mi guardai attorno per cercare una cresta bionda ma non ne trovai traccia.
“Se stai cercando Heric, è lì!” disse Terence, come se potesse leggermi nel pensiero.
Divenni rossa e risposi “Ti sbagli! Stavo cercando.. ehm.. Margaret. Si, dov’è Margaret?”
“È sul bus a prendere posto prima che lo faccia George” enunciò Funny.
“Quei due stanno spesso insieme ormai eh!” rivelò Alyssa.
“L’ho notato anche io!” dissi.
“Ragazzi, ci vediamo sopra!” s’intromise Funny, poi salì sull’autobus anche lei.
“Ma che hanno tutti quanti ultimamente?” chiese confuso Terence.
Mi voltai alla ricerca del biondino e lo trovai appoggiato al muretto della scuola mentre fumava una “SIGARETTA?” urlai, forse un po’ troppo ad alta voce.
La coppia si girò verso di me, come il diretto interessato.
Ero sconvolta, non potevo immaginare che Heric fumasse.
Quest’ultimo gettò a terra la cicca e venne verso di noi.
“Ti accorgi di me solo quando faccio qualcosa che a te non sta bene?” chiese irritato all’orecchio, poi salì sopra il pullman.
Ancora una volta, Heric Akito era riuscito a lasciarmi pietrificata.

 
“Pronta per un'avventura tenebrosa?“ mi chiese Funny eccitata, mentre prendevo posto accanto a lei.
“'Tenebrosa'?“ ripetei confusa.
“Oh andiamo, non dirmi che non lo sai?! Si dice che nell'hotel in cui alloggeremo sono successe delle cose..“
“Q-quali cose?“ chiesi preoccupata.
“Boh..lo scopriremo presto..spero!“  rispose sempre più emozionata.
“Paura Sana?“ chiese ridendo Margaret, sedendosi in ginocchio sul suo sedile e appoggiando le braccia sulla poltrona, in modo da potermi vedere.
“N-no, f-forse.. un pochino!“
FATEMI TORNARE A CASA!
Fine Pov.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Ela Pink