Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Cida    07/06/2020    19 recensioni
Regole vecchie di secoli ed una studiata crudele vendetta riusciranno ad impedire a due spiriti affini di incontrasi, imparare a conoscersi e, perché no, ad amarsi?
Nota *Non tiene conto degli avvenimenti di Frozen 2*
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Ciclo delle Stagioni'
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Capitolo 7

Capitolo 7

Inverno – Ritornello

 

    «Principessa Anna, Kristoff che cosa ci fate qui?» chiese Granpapà ai loro amici appena venuti, tutti i troll a raccolta «E cosa è successo alla regina?» continuò, vedendo la sovrana distesa priva di sensi sul carro trainato dal fido Sven.
«Sono stata io…» confessò la più giovane «Beh, sì, insomma… diciamo che ho preso un vaso e, come dire, l’ho tirato sulla sua testa»
«E perché mai l’avresti fatto?» volle sapere Granmamma incredula.
«Elsa era completamente fuori controllo» intervenne il tagliatore di ghiaccio «Avrebbe seriamente rischiato di far del male a qualcuno, con noi due c’è andata molto vicina»
«Spiegatevi meglio» li invitò il saggio troll.
«Questa mattina era davvero felice» cercò di fare chiarezza la rossa «Poi Freja ha combinato uno dei suoi guai, rompendo uno specchio che mia sorella aveva ricevuto in dono dal re delle Isole del Sud: ha urlato come se qualcosa le fosse entrato nell’occhio e, in effetti, ha questo lampo dorato che…»
«Un lampo dorato, hai detto?» ripeté lui allarmato, trovando conferma in un cenno dei suoi amici «Com’era questo specchio esattamente?»
«Uno specchio a mano in argento, come possono essere tanti altri anche se molto bello» spiegò Anna in un’alzata di spalle «Che c’entra adesso?»
«Se Elsa ha cominciato ad essere aggressiva dopo che lo specchio si è rotto…» sussurrò Granmamma preoccupata.
«Doveva essere lo specchio della Regina delle Nevi» confermò il suo consorte con lo stesso timore.
Questa volta fu il turno dei reali di essere confusi «Regina delle Nevi?»
«Si tratta di una leggenda…» cominciò a raccontare lui, con la sua calda voce «Una donna, tradita dal suo amore, per il troppo dolore diventò una regina di ghiaccio. Ella possedeva uno specchio: rompendosi, le sue schegge entravano negli occhi di coloro che erano dotati della sua stessa magia, corrompendone gli animi e i cuori»
«Ma è terribile» esalò Anna, portandosi una mano al petto «Come possiamo salvarla?»
«Dobbiamo toglierle la scheggia» spiegò risoluto l’anziano «C’è solo un piccolo problema, deve essere sveglia»
Kristoff, quindi, si diresse verso il carro, prese delicatamente fra le braccia la cognata e la adagiò piano a terra, semiseduta, appoggiata ad una delle grosse rocce di cui la radura era piena.
«Elsa…» la chiamò dolcemente Anna, passandole alcune carezze sul viso «Adesso sistemeremo tutto…» le palpebre della bionda si mossero, i sensi che ritornavano man a mano «Come facciamo a toglierle la scheggia?» s’informò, allora, la principessa.
«Ah…» esordì Granpapà imbarazzato «Questo non lo so»
«Non lo sai?» quasì urlò quella di rimando «E non era il caso di dirlo prima di farla svegliare?»
La regina aprì entrambi gli occhi, il sinistro era ormai un pozzo d’oro fuso «Dove sono?» chiese irritata, si alzò e un leggero capogiro la costrinse a portare una mano alla testa «Tu!» esordì contro la sorella «Tu mi hai colpito!» e, senza aspettare oltre, l’attaccò.
Scoppiò il caos generale, Elsa forte della sua magia alimentata dalla sua furia era pressoché innavicinabile: più di un troll era caduto vittima del suo ghiaccio, trasformato in una statua destinata ad avere per sempre una maschera di dolore e paura sul viso.
Persino il fidato Sven, accorso in aiuto del suo padrone ed amico, non era riuscito a scamparsela. Il tempo di preoccuparsi per i caduti, però, non c’era… lo scorrere dei minuti era inesorabile, solo far rinsavire Elsa avrebbe potuto sciogliere i suoi incantesimi, altrimenti, per loro non ci sarebbe stata più possibilità di ritorno.
«Ah!» l’urlo di Anna ebbe il potere di gelare il sangue nelle vene di Kristoff, si girò allarmato: la moglie era a terra, la caviglia bloccata in una morsa ghiacciata, mentre la sorella incombeva minacciosa su di lei. Senza pensarci due volte si lanciò contro la cognata, ma bastò un suo semplice gesto per scaraventarlo con facilità contro ad un albero lì di fianco, imprigionato al suo tronco da una lastra di ghiaccio. Con terrore la vide abbassarsi sulla minore, una mano sul petto che cominciava a spandere il suo potere «Elsa, ti prego!» urlò, sull’orlo delle lacrime «Così la uccidi!»
La principessa, incapace di rassegnarsi al suo destino, riuscì appena in tempo ad alzare un braccio, andando a sfiorare con le dita una guancia dell’altra «Tu non mi farai del male, lo so. Ci siamo già passate, no?» cercò di sorridere, nonostante il freddo cominciasse ad annebbiarle la mente «Abbiamo questa fantastica vita da vivere: tu, io, Freja, Kristoff, Olaf e Sven…»
Incredibilmente quella, rallentò la pressione su di lei: le sue parole erano riuscite a fare breccia nel suo cuore, doveva continuare «Ora che hai trovato anche l’amore, non sarà di certo uno stupido specchio a mandare tutto all’aria. Svegliati Elsa, ti prego»
Il braccio cadde e gli occhi della regina si spalancarono spaventati «Anna!» quasi urlò il suo nome, la magia che si ritraeva liberando tutti quelli che aveva colpito fino a quel momento «Rispondimi, non lasciarmi» così, come tanti anni prima, si aggrappò a lei con tutte le sue forze e pianse, pianse ancora.
*Tling*
Il frammento di specchio rimbalzò sul terreno lì accanto a loro, liberando finalmente la donna dal suo giogo.
La rossa, completamente ripresa, stava per lanciarsi ad abbracciarla quando venne letteralmente travolta dal marito, ritrovandosi cullata dalle sue forti braccia e il viso riempito di baci «Oh amore mio, sei salva»
«Sto bene…» disse, avvampando per quello slancio di affetto sotto agli occhi di tutti «Anche se devo assolutamente capire cos’ho in sospeso con mia sorella, visto come cerchi di uccidermi ogni volta che c’è qualcosa che non va» fece presente, ironica.
«Mi spiace» disse Elsa contrita «Io non riesco a capire cosa mi avesse preso»
«Eravate sotto il controllo di questo, vostra Maestà» gli spiegò Granpapà, mostrandole il piccolo pezzo di vetro.
«Lo sapevo che era un farabutto come suo figlio» ringhiò Kristoff a denti stretti «Dai pini non nascono i castagni: voleva renderti malvagia, farti odiare da tutti»
Anna si sorprese «Pensi che lui sapesse che si trattasse dello Specchio della Regina delle Nevi? Ma non è stato lui a romperlo, è stata nostra figlia»
«Mi ci gioco quello che vuoi…» confermò il marito «Lui sapeva tutto»
La regina inclinò la testa di lato, confusa «Di cosa state parlando?»
Ancora una volta Granpapà spiegò nuovamente la storia e, infine, aggiunse «E’ stato un bene che lo specchio si sia rotto in Estate, se lo Spirito dell’Inverno fosse stato qui sarebbe stata una tragedia terribile per tutti»
Le sorelle tremarono.
«Ehm…» si schiarì la voce la minore «Cosa succederebbe se per puro caso, eh, fosse stato da queste parti?»
«Perché me lo chiedi?» chiese il troll non capendo.
Proprio in quel momento, però, il cielo si oscurò di colpo, le temperature crollarono vertiginosamente ed un vento gelido cominciò a soffiare, mentre fiocchi di neve pesanti scendevano minacciosi sulle loro teste.
«Per questo…» confessò la principessa.
Elsa riuscì appena a sussurrare «Jack…»

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    Arendelle era piombata nel caos, costretta a rivivere inesorabilmente quello che già avevano affrontato in passato, anzi, se possibile ancora peggio di quella volta: il tempo era impazzito, il vento sferzava glaciale, grandine e neve si alternavano senza sosta dalle cupe nubi nere che sembravano aver riempito tutto il cielo.
Come se tutto ciò non fosse bastato, da palazzo era trapelata la notizia che la regina era nuovamente sparita dopo aver dato in escandescenze per tutta la mattina.
Possibile che fosse nuovamente colpa sua? Eppure sembrava aver preso piena coscienza dei suoi poteri ed era sempre buona e gentile con il suo popolo, la sua famiglia, i suoi servitori… insomma, con tutti. Senza contare che tutto il villaggio era solito beneficiare di quella stessa magia, in quelle che erano le loro feste o nella semplice vita di tutti i giorni.
Fortunatamente, ogni tipo di aiuto era cominciato ad arrivare da palazzo ma nemmeno della principessa e del principe si aveva traccia, ancora una volta un regnante delle Isole del Sud cercava di coordinare ogni azione da intraprendere. Un bel deja-vù, non c’era altro da dire.

    «Uh-uh, principessina, cosa fate qui fuori?» esordì Oaken, vedendo la piccola di corte che girava coperta di pellicce per la piazza cittadina, assieme all’immancabile pupazzo di neve.
«Vi aiutiamo, non è vero Olaf?» rispose lei con un sorriso, incitando l’amico a consegnargli una coperta «Così la gente capirà che non è colpa di zia Elsa»
«Sarà il caso di mettersi tutti al riparo» suggerì l’omone bonario «Dov’è la regina, Olaf?»
«Stava male» spiegò quello «Anna e Kristoff l’hanno portata da Granpapà per guarirla, sono certo che non sia colpa sua tutto questo. Non capisco chi abbia potuto anche solo pensarlo»
«Le voci arrivano da palazzo» li informò, prendendo in braccio la bimba e avviandosi verso la propria famiglia, doveva avere di sicuro della legna da parte per le sue saune finlandesi.
Proprio in quel momento si alzò nuovamente un terribile vento tagliente che minacciò di travolgere tutta la piazza ma un’improvvisa barriera di ghiaccio riuscì a deviarne il tragitto, rispedendolo verso l’alto.
«Vostra maestà!» esultò la folla incredula «Siete tornata»
«Certo» replicò quella risoluta «Guardie! Raccogliete coperte, vestiti, legna e portate tutto al castello. Anna, Kristoff, Sven: radunate le persone e portatele al riparo dietro ai nostri cancelli»
«E tu che farai?» volle sapere la principessa, la voce portata via dal vento.
«Io cercherò di farvi guadagnare tempo» detto questo, alzò le braccia e un’enorme cupola riuscì a dare un attimo di tregua al villaggio dalle interperie «Al castello presto, non credo resisterò a lungo»
Difatti, il peso della sua difesa divenne presto insostenibile, cominciò a scivolare e finì in ginocchio, le braccia stavano per cederle quando degli arbusti d’edera crebbero dal terreno e la sostennero, donandole nuova energia. Aiutata da quel prodigio respinse ancora una volta verso l’alto la sua barriera ma quella, purtroppo, cedette ed inesorabilmente si spezzò «No!» gridò, vedendo la gente che ancora non era riuscita a ripararsi al castello.
Tuttavia, prima che ne venisse travolta, un mare di foglie rosse e gialle riuscì a sostenere la valanga un altro po’ e un’improvvisa ondata di calore la sciolse. Le temperature, però, tornarono immediatamente a livello glaciale.
«Voi siete…» iniziò a dire la regina, notando le tre figure appena apparse davanti a lei.
«Allora è vero che ci può vedere» non la fece finire la più giovane dei tre, sprizzando gioia da tutti i pori.
«Questo non è il momento di rallegrarsi» come al solito, la rossa smorzò il suo entusiasmo «Sì, siamo gli Spiriti delle altre Stagioni, l’Inverno immagino voi lo conosciate già bene» le puntò contro il suo bastone di cedro rosso «Se il fatto che quell’idiota abbia voluto conoscervi a tutti i costi ha portato a questo, spero per lui ne sia davvero valsa la pena» l’accusò.
«Oh, smettila Tara!» la riprese Sue, gonfiando le guance «Non è colpa sua se Jack è così, non è vero Barry?»
Il buon’uomo annuì «Noi pensiamo possa essere caduto vittima dello Specchio della Regina delle Nevi»
«E’ proprio così» confermò Elsa: osservando meglio i soccorsi decretò che la ragazzina dagli occhi di foglia doveva essere Primavera, il signore dai curiosi baffi Autunno e la giovane sprizzante astio e calore era, di sicuro, Estate «Anche io ne sono stata colpita, ma grazie alla mia famiglia sono riuscita a liberarmene»
«Questa è un’ottima cosa» si rincuorò il più anziano dei tre «Avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile. Avete radunato tutte le persone in un solito posto, giusto?» vedendola annuire continuò «Saggia decisione, sarà molto più facile proteggere un unico luogo»
«Pensate al vostro il popolo» le suggerì la padrona di quella che, in teoria, doveva essere la stagione in corso «A quello scemo ci pensiamo noi» detto questo volò via, alla sua ricerca, subito seguita da Barry.
«Non badate a lei, è solo preoccupata per Jack» cercò di tranquillizzarla Sue, prendendole le mani «Oh… posso toccarvi!» s’illuminò strappandole un sorriso, nonostante la tensione, per poi librarsi nell’aria e scomparire come i suoi compagni.


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    Il sovrano delle Isole del Sud fu non poco sorpreso di vedere entrare dalle porte del castello la regina di Arendelle, non aveva nulla di diverso dal solito, eppure aveva sentito con le sue stesse orecchie le persone lamentarsi del suo comportamento quel giorno, della sua aggressività ma, soprattutto, se il piano di quel suo sciocco figlio era di nuovo miseramente fallito, chi era che aveva trasformato l’Estate in quell’incubo di ghiaccio?
«Vostra maestà, cosa ci fate qui?» non riuscì a trattenersi dal chiederle quando gli passò vicino.
Lei lo trapassò con un’occhiata sprezzante «Sono qui a sincerarmi che il mio popolo stia bene» assottigliò ulteriormente lo sguardo «Dove altro dovrei essere in un momento come questo?»
«Non fraintendetemi…» cercò di rimediare lui «Mi era stato detto che eravate scomparsa»
«Vi vedo agitato Re Friederik…» lo punzecchiò Kristoff, appena arrivato a sostegno della cognata, assieme alla propria moglie.
«Oh, sì…» gli diede man forte quest’ultima «Dovreste proprio guardarvi allo specchio, decisamente non avete una buona cera»
«Io non capisco» si ritrasse quello «Di cosa mi state accusando?»
«E’ curioso che lo chiediate…» riprese parola la sovrana «…visto che qui nessuno vi sta accusando di nulla»
E lo lasciarono lì, imbambolato su due piedi, ignorato con la consapevolezza che, sebbene non avessero mai potuto provare che lui realmente sapesse che quello fosse lo specchio della Regina delle Nevi, era stato miserabilmente scoperto.

    I regnanti facevano davvero del loro meglio per dare supporto alla popolazione: Anna e Kristoff distribuivano bevande calde e aiutavano a mantere i fuochi accesi, Elsa era un continuo movimento per le stanze del castello, cercando di intervenire, coi suoi poteri, ogni qual volta una porta o una finestra rischiava di spezzarsi sotto alla tenaglia delle interperie che imperversavano fuori.
Quando la situazione sembrava precipitare, fortunatamente, l’intervento delle stagioni riusciva a risollevare il morale: Estate mandava ondate di calore a rinfrancare i corpi e gli spiriti mentre Primavera e Autunno fornivano foglie, rami e piante per costruire ripari e alimentare i fuochi.
La battaglia esterna, tuttavia, sembrava destinata a non trovare una fine: Elsa, riusciva appena a scorgere qualche lampo dalle finestre, brevi esplosioni di potere ma le figure erano fugaci, s’intravedevano per un attimo e poi sparivano…
Così come poteva vederli lei, si accorse che anche molti bambini, capitanati dalla scapestrata nipote che si era autoeletta loro leader, avevano cominciato a notarli. Li sentiva dire:
«Ho visto una ragazza di fuoco»
«Io un signore coi baffi»
«Forza, sconfiggete l’Inverno!»
Già, l’Inverno… in tutto quel disastro non era riuscita a scorgere Jack nemmeno una volta. La battaglia era tre contro uno, perché non riuscivano a porvi rimedio? Sconfiggete l’Inverno… e se non avessero voluto? Erano amici dopo tutto, se sconfiggerlo avesse significato farlo sparire? Quel pensiero l’allarmò, doveva assolutamente aiutarli a farlo rinsavire. Decisa, corse verso la propria stanza e spalancò le porte che davano sul terrazzo, un vento gelido la investì costringendola a chiudere gli occhi.
«Dove stai andando?» la bloccò la principessa alle sue spalle.
«Devo andare con loro, devo far tornare Jack in sé come tu hai fatto con me» cercò di spiegarle.
«Sei matta?» la riprese «Non credi che questa cosa sia un po’ troppo grossa anche per te? Ci sono quattro stagioni che si stanno battagliando là fuori, non è la gara di paese fra scapoli e ammogliati. Ti impedirò di andare» le intimò, prendendole un braccio.
Elsa la guardò tenera, richiamò il braccio verso di sé trascinandosi dietro la sorella. Le posò un bacio su una guancia «Tu non mi impedirai proprio niente» e, prima che l’altra potesse anche solo muovere un muscolo, la allontanò con una folata di vento, uscì sulla terrazza e letteramente murò la finestra con una valanga di neve.
Esclusa, Anna ringhiò di rabbia e frustrazione «Fa che non muoia…» ululò al cielo «Perché se muore, quanto è vero Iddio, io la uccido»

    La situazione che Elsa trovò all’esterno fu molto peggio di quello che si era immaginata, dovette portarsi un braccio davanti alla faccia per riuscire anche solo a vedere dove stesse andando. La bufera era immensa ed era mostruosa.
«Vostra maestà, perché siete uscita? E’ pericoloso» la avvicinò Barry preoccupato.
«Sono venuta a darvi una mano, forse tutti insieme riusciremo a farlo rinsavire»
«Buona fortuna» le augurò Tara sprezzante ma, nonostante le sue parole, si mise a protezione dell’altro suo fianco.
«Non riusciamo a farlo a ragionare» si aggiunse Sue, completando il cerchio «E’ furioso, forte, veloce…»
«Dobbiamo togliergli la scheggia dall’occhio» suggerì lei, mentre tutti insieme rispedivano l’ennesimo attacco al mittente.
«Se non l’aveste capito, non si può, biondina» la riprese Estate «Noi siamo Spiriti, non abbiamo un cuore»
«Non è vero, fatemi provare vi prego…» li implorò, per sussurrare subito dopo «Lui…» tuttavia, non trovò il coraggio di finire la frase.
L’espressione della rossa incredibilmente si distese ma non riuscì a risponderle perché il loro momentaneo nemico si palesò di fronte a loro, stranamente calmo, silenzioso, letale.
La regina, incurante del pericolo, uscì dai ranghi «Jack, ti prego, torna in te…» esordì avvicinandosi, lui cercò di allontanarla con una scarica di ghiaccio che lei riuscì a deviare senza problemi, risoluta continuò «Supereremo questa cosa insieme, tutto sarà a posto» lottò contro il vento che cercava in tutti i modi di spingerla indietro «Per favore Jack, lascia che ti aiuti»
Lo Spirito dell’Inverno si bloccò ma solo per un attimo, cieco e sordo nella sua prigione dorata, abbassò il bastone e la colpì, inesorabilmente, con tutta la forza di cui era capace.
«Vostra maestà!» fu subito su di lei lo Spirito della Primavera, preoccupato «Come state?»
Lei era senza fiato, il sangue le colava da una tempia e aveva il labbro spaccato, si rese improvvisamente conto che loro due non erano mai stati simili, lui era sempre stato molto più potente di lei «Bene» mentì, cercando di rialzarsi ma il dolore la costrinse a rimanere seduta.
Un nuovo colpo partì nella loro direzione, chiuse gli occhi protetta dalle braccia gentili della ragazzina al suo fianco, tuttavia l’attacco non arrivò a destinazione: trovando il coraggio di guardare, scoprì lo Spirito dell’Estate intento a proteggerle con una potente ondata di calore, era fuoco contro ghiaccio.
«Lo sappiamo bene che quello zuccone si è innamorato di voi» le confesso, più dolce «E non siamo ciechi, vediamo chiaramente che anche voi amate lui ma noi siamo Spiriti, siamo fatti di emozioni e di magia, i nostri corpi non sono più umani, senza un cuore che ci comanda le nostre anime sono allo sbando e l’unica cosa che prova Jack in questo momento è rabbia, per via dello specchio non può concentrasi su nient’altro» strinse i denti, sia per lo sforzo di respingere l’attacco sia per quello che stava per dire «Penso che ormai sappiamo tutti quello che dobbiamo fare»
Barry annuì e fu subito al suo fianco, il bastone proteso come quello di Tara, liberò il potere a sua volta, guadagnando un po’ di terreno sul loro avversario «Abbiamo bisogno di te, Sue» incitò la più giovane, un nodo alla gola.
«Ma io…» cercò, invano, di protestare lei ma era chiaro che la sua amica avesse ragione. Perciò si asciugò le lacrime e si unì agli altri due: ancora una volta, l’Inverno perse terreno ma, di nuovo, il loro sforzo risultò insufficiente.
Frost dall’altro lato ghignò, concentrando ancora più potere, riuscì nuovamente a guadagnare ciò che aveva perso.
«Cielo…» si trovò a dire l’Autunno in difficoltà «Come può essere così forte?»
«Vi prego» in lacrime, Tara si rivolse alla sovrana di Arendelle.
Elsa chiuse gli occhi, trapassata dal dolore che niente aveva a che fare con quello delle sue ferite, si alzò mentre le sue lacrime andavano ad unirsi a quelle degli Spiriti lì davanti a lei, tese una mano e liberò il suo potere.
Ci fu una fragorosa e potente esplosione, l’Inverno cessò.



...

Ebbene sì, quel maledetto regalo altro non era che il terribile Specchio della Regina delle Nevi, dritto dritto dalla fiaba di Andersen - da cui Frozen è vagamente tratto (?) - e utilizzato anche nella serie TV Once Upon a Time da Ingrid, zia di Anna ed Elsa. Per necessità di trama qui non colpisce tutti ma solo coloro che hanno i poteri del gelo, ossia Elsa e Jack. Quello di Freja, invece, era solo una copia atta a fomentare la curiosità della piccola verso quello della zia: Elsa avrebbe potuto impiegare anni prima di romperlo, o non farlo mai, così Friederik - che non poteva di certo farlo di persona - ha usato un fattore accelerante che ha avuto il successo sperato.
Anche questa volta il piano delle Isole del Sud è andato ben oltre le reali aspettative ma, ahiloro e ahinoi ç_ç, è di nuovo miseramente fallito. 
Granpapà mi sembrava adatto a rivelare solo la storia ma non il come risolverla al 100%, considerando come spesso dica cose che portano le persone a prendere scelte discutibili, quali traumatizzare una bambina facendole venire mille complessi per la sua diversità, con buon sostegno di quei decerebrati di Agnarr e Iduna. Conceal, don't feel una fava.
Esattamente come nella fiaba, Elsa se ne libera piangendo non appena si rende conto di quello che stava facendo alla sorella che, ancora una volta, risolve la situazione.
In realtà non credo proprio che la nostra regina sia meno potente di Jack, anzi - in quanto sa fare cose che persino lui si sogna (come costruire castelli e il gira la moda) - semplicemente, in quel momento, lei non sa ancora quanto è potente... poiché Show Yourself non c'è stato... per adesso.
Sbarro il passaggio precedente perché evil65 mi ha detto che Jack, nei libri, è in realtà decisamente molto più potente di Elsa - nonostante il power up del secondo film - e questa cosa non può che farmi piacere in quanto va ulteriormente a rinsaldare la mia convizione sul fatto che non siano uguali - uno dei principali motivi per cui questa ship non piace - ma solo simili. Comunque sia mantengo valido il concetto che Elsa, al momento, ancora non sa quanto sia potente in realtà.
Ultima cosa, ho preferito utilizzare il nome originale di Oaken perché Querciola non mi piace proprio >.<
Bene, ora devo andare a nascondermi prima che veniate a cercarmi a casa... ma non disperate, non è ancora finita qui ;)
Come sempre grazie per seguire questa storia, per le impressioni che mi lasciate e quelle che avrete il piacere di lasciarmi (non insultatemi troppo questa volta, per favore XD)
A presto
Cida

  
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