Anime & Manga > Altro - anime/manga vari
Segui la storia  |       
Autore: inu_ka    07/06/2020    5 recensioni
[Kakuriyo no yadomeshi]
[Kakuriyo no yadomeshi]Il dio Inari scompare misteriosamente. La sua scomparsa avviene nell'imminente evento del festival, i suoi templi principali rimangono scoperti, l'affluenza di fedeli e visitatori è particolarmente consistente e le kitsune del dio non sono all'altezza della situazione. In sostituzione del dio, vengono convocate tre potenti kitsune che verranno inviate nei tre templi principali del dio Inari, inoltre si verrà a conoscenza dell'esistenza di un altro Reame, il "Reame Nascosto", a loro del tutto sconosciuto. Le tre kitsune saranno all'altezza del compito? Riusciranno a trovare il dio Inari? E cosa sarà questo misterioso Reame Nascosto?
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una notte di luna nuova; in cielo non avrebbe dovuto esserci nessuna luce proveniente da essa, invece, cosa strana, intorno erano apparsi due strani fasci di luce, simili a delle code.
- Ginji, che specie di luna è quella? Non ne ho mai vista una del genere. - Disse stupito Miketsukami.
- Che sia iniziata la profezia? - Domandò tra sé il Kyūbi. - Dovremmo domandare ai guardiani, di sicuro ne sapranno più di noi. -
 
I tre amici andarono alla ricerca dei due guardiani e, mentre li cercavano, dagli abitanti si udivano le ipotesi più disparate, riguardo a quella strana luna.
I guardiani si trovavano all’Orio-ya, ben distante dal portale.
- Ranmaru. - Urlò Ginji.
Il komainu, sentendosi chiamare, si voltò verso quella voce, costatando l’identità di chi lo aveva chiamato.
- Ragazzi, cosa ci fate qui? - Chiese interdetto Ranmaru.
- Quella strana luna è collegata alla profezia? -Ipotizzò Ginji.
- Non lo sappiamo. Forse sì, forse no. - Intervenne l’Oni.
- Quei due fasci di luce hanno l’aspetto di due code. - Fece notare Miketsukami. - Se facciamo il conto con le varie fasi lunari e il numero delle code, alla fase della luna piena, dovrebbero apparire tutte e nove. - Presunse.
- Hai ragione, se ne appaiono due per ogni fase, l’ultima dovrebbe apparire con la luna piena, così essa verrà circondata. - Concluse Ginji.
- Ranmaru, Odannā, siamo venuti qui per un altro motivo. - Interruppe Miketsukami. - Abbiamo incontrato, con i nostri rispettivi lavori, tre ragazze dai poteri sovrannaturali. Le ipotesi che avete fatto sulla profezia potrebbero essere stravolte. - Li informò, elencando i poteri delle ragazze.
- Quindi, in base a questo, i protagonisti potrebbero non essere Aoi e Odannā . In fin dei conti, con “ ragazza pura e vergine” potrebbe indicare anche Nanami, poiché possiede poteri purificanti, e l’Oni potrebbe riferirsi a Ririchiyo. - Li illuminò Tomoe.
- Dannazione, adesso, siamo punto e a capo. - Si irritò Odannā .
 
La notte di luna piena si stava avvicinando e, come avevano ipotizzato, per ogni fase apparivano due code.
La questione della profezia, aveva fatto dimenticare alle kitsune il vero motivo per cui erano lì; avevano accantonato la ricerca del Dio Inari.
 
Intorno alla luna, ora, si irradiavano otto fasci di luce.
Improvvisamente si sentì una voce che diceva “Nulla sarà come prima”.
 
Era il giorno di chiusura del Moonflower, e Odannā aveva deciso di rivelare la sua vera forma a Aoi; stessa cosa aveva fatto Ranmaru.
Erano appena entrati quando, una felicissima Aoi, si era precipitata al collo di Odannā. Era contenta della sua visita dopo tanti giorni di assenza.
- Odannā, dov’eri finito? Ti sei dimenticato di me? - Domandò in lacrime la ragazza.
Odannā osservava quella scena con amarezza. Lui amava Aoi, a prescindere dalla profezia, mai e poi mai avrebbe voluto essere la causa della sua tristezza.
Era stato così preso dalla profezia, da dimenticarsi di andare a trovarla. In realtà, il motivo per cui era ansioso di risolvere la profezia, era proprio per salvare la vita della sua amata.
- Mi dispiace. - Si scusò l’Oni, spostando con le dita le lacrime che rigavano il viso della ragazza. - Ti sono mancato molto? - Chiese spavaldo.
- Niente affatto. - Mentì la ragazza, stringendo la mano dell’Oni.
Odannā sorrise vedendo quell’espressione, e depositò un tenero bacio sul capo della ragazza che, a quel contatto, arrossì.
 
- Quindi, tu sei un Oni, mentre Ranmaru è un komainu? - Ripeté la ragazza euforica.
Aoi era felice come quando aveva scoperto l’identità di Ginji. Aveva incontrato degli youkai leggendari che non avevano intenzione di ferirla, a differenza di quelli che vedeva spesso.
 
Allo Yutoku Inari Jinja, il tempio sorvegliato da Tomoe, lo youkai aveva deciso che anche lui doveva rivelare la sua identità a Nanami.
- Ciao, Nanami grazie per essere venuta. - Ringraziò lo youkai sorridendo.
- Al telefono avevi una voce piuttosto seria e, adesso, sentendoti parlare in modo così gentile, sono sempre più convinta di non essermi sbagliata. - Costatò la ragazza, stupita da quel comportamento insolito.
- Hai ragione. Ho un segreto da svelarti. - Disse, con tono serio.
Per avere un po’ di privacy, Tomoe aveva condotto la ragazza nel retro dell’edificio, dove vi era un’enorme scalinata, dalla cui sommità si poteva ammirare il mare di Ariake.
Tomoe era rivolto di spalle a Nanami, nessuno diceva una parola.
Improvvisamente, si levò una lieve brezza che trasportava l’odore della salsedine; Nanami era ancora presa da quell’atmosfera, quando notò una strana aurea intorno al compagno e, insieme ad essa, comparvero una coda e due orecchie canine.
La ragazza rimase shoccata da quella rivelazione. Aveva già visto degli youkai, ma quello somigliava enormemente al demone che appariva nelle sue prime visione, a eccezione della natura dell’aurea; una era malvagia, l’altra era benevole.
- Non sei l’unica a nascondere dei poteri. - Disse, voltandosi verso la ragazza.
- Il… Il demone della mia visione! S… Somigliava a te. - Balbettò la ragazza.
- Non sono l’unica kitsune esistente. - Chiarì lo youkai.
- L’aspetto è uguale al tuo. Non avrai qualche gemello? - Domandò, incuriosita.
- Sì, ho un gemello. - Confessò. - Io e il mio gemello siamo identici nell’aspetto, ma completamente opposti nel carattere. - Sottolineò.
- Mmm… Sicuramente è più gentile di te. - Ipotizzò. - Me lo presenti? -
- Se lo conosci bene, giungerai alla conclusione che io, in confronto, sono un santo. - Le dichiarò.
Non mentiva, davvero suo fratello era la parte malvagia della famiglia. Aveva avuto problemi di ogni genere con i guardiani del mondo degli spiriti, diceva di comportarsi così perché spesso si facevano paragoni con suo fratello. Tomoe, era molto più forte di lui e, per questo, veniva considerato di più, arrivando al punto di essere paragonato a un Kyūbi.
La colpa non era di Tomoe, lui non aveva mai voluto essere superiore a suo fratello, ma la volontà negli allenamenti era abissale. Spesso il gemello saltava gli allenamenti, gironzolando per il mondo degli spiriti, lui invece era ligio al dovere, ed era riuscito a raggiungere il livello dei Kyūbi, nonostante fosse ben lontano da un nove code.
- Tomoe, ho detto qualcosa di sbagliato? - Chiese Nanami, vedendolo assente.
- No. - Rispose abbozzando un lieve sorriso. - Non sembri essere troppo sorpresa. -Costatò lo youkai.
- Perché dovrei? Credo fermamente nell’esistenza delle divinità. - Rispose. - Ricordi? E’ la stessa risposta che mi hai dato tu, quando ti ho rivelato il mio potere. - Gli ricordò.
Tomoe sorrise e le scombinò i capelli.
 
I fasci di luce intorno alla luna erano sei, mancavano solo due fasi lunari e la profezia avrebbe iniziato a compiersi.
Gli youkai continuavano a fare tutte le possibili ipotesi. Avevano anche cercato di elaborare un piano basandosi sui poteri a loro disposizione, incluso quelli di Nanami e Aoi. Purtroppo non conoscendo la natura dell’essere dalle nove code, non potevano elaborarne uno adeguato.
- Maledizione, se solo sapessimo chi è il nove code, potremmo fare un’interpretazione esatta. - Imprecò Tomoe. - Purtroppo nemmeno il nostro Superiore ha saputo aiutarci. - Ricordò con rabbia.
- Esatto. I poteri di quelle due ragazze potrebbero essere utili. Nanami potrebbe purificare il demone, e Aoi rigenerare gli eventuali feriti. - Elencò Ginji.
- Questa deve essere l’ultima opzione, non voglio coinvolgere delle innocenti. - Specificò Odannā.
 
La notte di luna piena era arrivata.
Innumerevoli fulmini si diramarono da ogni parte, e potenti tuoni rombavano nel cielo, stranamente, stellato. Questo non era un temporale, ma era il preludio dell’imminente catastrofe.
Sulle vette montuose si ergevano le figure di kitsune avvolte dalla lampeggiante luce dei fulmini, si trattava delle rinomate Sanda.
Improvvisamente, un boato si estese nel cielo, e la nona coda apparve, illuminando i contorni del satellite, rendendolo somigliante al sole. Al centro si ergeva la figura imponente di una divinità dalle nove code.
Le tre kitsune e i guardiani cercavano di dare un’immagine al demone apparso. Solo quando la luce si affievolì, comparve la nitida figura di un uomo, la cui visione, aveva generato sgomento tra i membri del gruppo.
- Non è possibile. - Esclamò Miketsukami stupito.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Bene, il capitolo non è molto lungo, perché mi serviva solo per concludere la rivelazione delle identità. Dal prossimo capitolo, ci sarà più movimento.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga vari / Vai alla pagina dell'autore: inu_ka