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Autore: sihu    09/06/2020    1 recensioni
Rose è infuriata: se sono quel giorno le cose fossero andate diversamente, la sua famiglia adesso non sarebbe divisa. Anni dopo l'aggressione a di Jasper a Bella, i Cullen sono partiti e non sono mai tornati. Da allora, la famiglia è divisa e distrutta. Tuttavia, il destino vuole dare una seconda opportunità alla famiglia di vampiri. Ed anche a Bella. (what if/ con nuovi personaggi inventati dalla sottoscritta)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale, Rosalie Hale | Coppie: Alice/Edward, Bella/Jasper, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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CAPITOLO 2

Alice vuole riconquistare Jasper

“Voglio riconquistare Jasper!”

Aveva esclamato Alice, decisa. Emmett aveva strabuzzato gli occhi, cercando di non dare a vedere la sua sorpresa. Se fosse stato ancora umano di certo il suo cuore avrebbe perso qualche battito o qualcosa del genere.

“Prego?”

Sbottò Emmett, incredulo. I suoi sensi di vampiro erano infallibili, eppure doveva avere sentito male. Forse alla lunga il caldo e splendente sole della California gli aveva giocato qualche brutto scherzo facendogli perdere il senno.

“Hai capito benissimo. Jasper è mio marito, e voi siete la mia famiglia. Mi sono comportata da stupida, ma è ora che le cose tornino al loro posto.”

Ripeté Alice, per nulla intimorita dalla reazione del fratello. Edward, al fianco del piccolo elfo scuoteva appena la testa. Come al solito Alice era stata irruente, senza controllo ed aveva agito in modo avventato. 

Qualsiasi altro membro della famiglia avrebbe reagito male a quella frase, Emmett esplose in una fragorosa risata.

“Aspettate, chiamo Rose. Puoi ripeterlo anche a lei?”

Chiese il grosso vampiro, estraendo il cellulare dalla tasca della sua giacca scura.

”Emmett, non fare l’idiota.”

Lo rimproverò Edward, cercando di prendere in mano le redini di quella conversazione che stava prendendo una piega inaspettata e pericolosa.

”Credetemi, qui il folle non sono io.“

Mormorò Emmett, cercando la piccola Celeste con lo sguardo. La ragazza sedeva tranquilla con un grosso gelato in mano. Il vampiro valutò l’idea di salutare i due fratelli e correre da lei per guardarla mangiare il suo dolce. Sicuramente avrebbe impiegato quel tempo in un modo migliore.

“So cosa stai pensando, posso leggere i tuoi pensieri.”

Sbuffò Edward, infastidito dal fatto che il fratello trovasse le loro parole chiacchiere assurde ed inutili. In risposta, Emmett ringhiò.

“Come sempre, Edward. Leggi i pensieri di tutti, fai le tue misteriose chiacchiere con Alice e prendete decisioni che sconvolgono la vita di tutti. Sparite per dieci anni e poi tornate indietro pensando di essere accolti con tappeti rossi e festoni. Se qualcuno non condivide l’entusiasmo, Dio ce ne scampi.” 

Tuonò il vampiro, cercando di contenere la sua rabbia senza ferire nessuno.

“Ti ho deluso.”

Mormorò Edward, abbassando di colpo la testa. Mai suo fratello Emmett aveva avuto parole - oppure pensieri - tanto taglienti. Se era arrivato a dire quelle cose voleva dire che ci aveva meditato su a lungo e che il loro comportamento doveva essere stato davvero inqualificabile.

“Il punto non è quello. Sei un idiota Edward. Un idiota codardo e pieno di sè a cui piace giocare a fare Dio con le vite degli altri.”
Sbuffò Emmett, scuotendo la testa. 

“Non doveva andare così..”
Continuò la piccola Alice, subito interrotta dal vampiro più grosso.

“Fammi indovinare, Alice. La tua visione era diversa?”
Chiese Emmett, senza nascondere l’irritazione. Quella situazione era folle, forse più del fatto che Alice ed Edward fossero ricomparsi dal nulla dopo dieci anni, pretendendo che tutto tornasse come prima.

”No, io..”

Balbettò il piccolo elfo. Nella sua testa le cose avrebbero dovuto andare in modo molto diverso. Le sue visioni quella volta l’avevano tradita, e la sua vita era finita a rotoli.

“Non credere, ne ho anche per te.”
Ringhiò Emmett.

”Quale è la mia colpa?”
Chiese Alice, alzando la testa e puntando gli occhi in quelli del fratello. Emmett sospirò e scosse la testa.

”Tu avevi visto tutto, sapevi come sarebbe andata. Nel momento esatto in cui hai preso la decisione di organizzare la festa di compleanno di Bella hai avuto una visione. Hai visto Jasper attaccare Bella, ne hai parlato con Edward ed avete deciso che andava bene così. Voi avete distrutto la famiglia, non Jasper. Lui è stato solo uno strumento nelle vostre mani.”

Di colpo Emmett si senti come svuotato, la rabbia era sparita. Era bastato dare voce a quel pensiero fastidioso che lo tormentava da anni. Alice aveva previsto tutto e non aveva fatto niente. Anzi, loro avevano previsto tutto ed avevano deciso di utilizzare le cose a loro vantaggio, sconvolgendo le vite di tutti loro.

“Si, ma..”
Annuì la piccola vampira, senza alzare la testa. Emmett aveva ragione, e lei era una persona orribile per avere pensato ad un piano terribile. Aveva giocato con i sentimenti di Jasper per il suo tornaconto personale, e poi lo aveva lasciato solo nel momento in cui il vampiro aveva più bisogno di lei.

“Alice, lui si fidava di te. Ti amava, sarebbe morto per te se solo tu lo avessi chiesto.”
Esclamò Emmett, incredulo che proprio la persona che diceva di amarlo avesse potuto fare a Jasper tanto male.

“Credi che in questi dieci anni non mi sia mai sentita un mostro per questo?”
Chiese Alice, mentre Edward ascoltava la conversazione in silenzio. Nella sua mente non riusciva a vedere altro che la risata di Bella.

“Non lo so, prova a dirmelo tu..”
Ringhiò Emmett, esasperato da quella che sembrava sempre di più una serie tv da quattro soldi. Alice aprì la bocca e la richiuse, cercando le parole giuste. Quelle che potevano farla sembrare meno colpevole.

“Volevo lasciare Jasper, volevo essere libera e volevo che Bella diventasse un vampiro come me. Anche Edward lo voleva, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di trasformarla.”

Iniziò Alice, abbassando lo sguardo. Sapeva che non avrebbe mai potuto sostenere lo sguardo di Emmett. 

”Vi siete approfittati di Jasper. Come avete potuto?”
Esclamò Emmett, incredulo. Sapeva da tempo come erano andate le cose, eppure sentirlo dire dalla diretta interessata rendeva quel piano ancora più assurdo. Per un capriccio aveva rovinato la vita di così tante persone. Alice scosse la testa.

“Non avrei mai permesso che la uccidesse, doveva solo morderla e renderla immortale.” 

Continuò lei, cercando di convincere il fratello che le loro intenzioni erano buone.

“Non potevamo prevedere come sarebbero andate le cose. Lei doveva unirsi a noi, non doveva restare umana.”
Aggiunse Edward, andando in aiuto della sorella. Quello per l’altro vampiro fu troppo.

”Ok, basta così.”

Esclamò Emmett, deciso. Non voleva sentire altro. Per quanto i due si impegnassero Emmett non riusciva davvero a capire come avessero potuto pensare di mettere in atto un piano tanto crudele. 

“Emmett, hai detto che ci avresti ascoltati..”
Disse Alice, afferrando il braccio del fratello. Emmett sbuffò.

“Lo so Alice, ma sono disgustato. Ogni parola che aggiungete non mi aiuta a perdonarvi e non vedo come speri che questo patetico racconto commuova Rose o Jasper.”
Rispose il vampiro più grosso, lasciandosi cadere a sedere. Basto quel nome a fare brillare gli occhi del piccolo elfo. 

“Vive con voi allora, è tornato?”

Chiese subito lei, maledicendosi per non averlo previsto. Nelle ultime ore i suoi poteri sembravano non funzionare più. 

“Si, ma non è questo il punto.”

Rispose Emmett, maledicendosi di avere nominato Jasper. 

“Sta bene oppure ha ripreso le sue vecchie abitudini?”
Chiese ancora la ragazza, insistente. Voleva sapere tutto. Voleva vedere come gli anni lo avevano cambiato e come era diventato senza la guida di lei. Di colpo Jasper non era più un pensiero vago ma un vampiro in carne ed ossa, che viveva con Emmett. 
L’altro alzò gli occhi al cielo.

“Non ti capisco Alice. Hai appena detto che hai ignorato una visione per liberarti di lui ed avere una scusa per lasciarlo e ora mi chiedi se sta bene? Sei completamente folle.” 

Sbuffò Emmett, scuotendo la testa. Ogni minuto che passava quella situazione gli pareva sempre più folle.

“Siamo stati insieme per cinquanta lunghi anni. Sono stanca di stare sola, mi manca.”
Iniziò l’altra, stringendosi nelle spalle. Edward guardò la sorella e pensò che così sembrava ancora più piccola.

”Ora si che tutto è più chiaro..”

Sbuffò Emmett, arrabbiato. Ad Alice non mancava Jasper, ma qualcuno che dividesse la vita e la quotidianità con lei oltre Edward.

“Sei ironico, ma noi siamo sinceri.”

Disse l’altro vampiro. Emmett strabuzzò gli occhi ancora una volta.

”Non so cosa dirti, Edward.”
Disse alla fine, guardandolo negli occhi. 

“Sono tuo fratello, mi devi dare una seconda possibilità.”
Mormorò l’altro, sostenendo quello sguardo. Sapeva di avere deluso Emmett, ma sapeva anche che il vampiro, seppure grande e grosso, aveva un cuore buono e che alla fine li avrebbe perdonati.

“Il fratello che conoscevo non avrebbe mai fatto una cosa tanto meschina. Hai pensato a come doveva sentirsi Bella? Hai giocato con la sua vita e con i suoi sentimenti.”
Rispose Emmett, costringendosi a restare arrabbiato. Il suo cuore voleva perdonarli ma la testa gli diceva di aspettare ancora. Che non era ancora il momento.

“Voglio chiedere scusa anche a lei, ma prima devo chiarire con tutti voi.”

Disse Edward, pensando a Bella. Chissà dove era finita la sua piccola umana. Sicuramente in qualche città della costa, piene di sole e di gente, magari in California con sua madre e quel giocatore di baseball che aveva sposato.

“Per favore, Emmett.”
Implorò Alice. Emmett li guardò tutti e due e scosse la testa. Maledizione, come faceva a cascarci tutte le volte?

”Per me dovresti ascoltarli. Sono sinceri, e poi conoscevamo già questa storia da diversi anni. Hai avuto tutto il tempo per fartene una ragione e perdonarli. Certo, zia Rose non la prenderà altrettanto bene ma alla fine anche lei sarà contenta di riunire di nuovo la famiglia.”
Si intromise una piccola voce impertinente. Edward si voltò, sorprendendosi ancora per la bellezza di quella strana creatura.

“Una volta ci mettevi più tempo a mangiare il gelato, piccola.”

Replicò Emmett, tirandola delicatamente verso di sè.

“Andiamo, zio. Perdonali, ti sono mancati così tanto. Portare rancore alle persone è davvero stupido, anche per un immortale come te.”

Continuò la ragazza, parlando direttamente al cuore del grosso vampiro. 

“Emmett, non ho idea di chi sia questa ragazza ma devi darle retta. Te ne prego.”

Si intromise Alice, sempre più curiosa di sapere chi fosse quella strana creatura non del tutto umana che chiamava suo fratello zio.

“Va bene, va bene. Potete avere il mio perdono, ed anche venire a casa con noi, ma scordatevi che io prenda le vostre difese davanti a Rose.”

Si arrese alla fine Emmett. Alice esultò e salto al collo del grosso vampiro.

”Ti adoro fratellone.”

Esclamò, baciandolo sulla guancia. Emmett sorrise e ricambiò quella stretta, cercando Edward con lo sguardo.

”Mi siete mancati, davvero. Sapete che non sarà così facile con gli altri, vero?”

Disse alla fine Emmett, allungando la mano libera verso il fratello.

Edward annuì. 

“Beh, questo è l’inizio.”

Disse alla fine. 

“Abbiamo tutta l’eternità per implorare il loro perdono.”
Aggiunse Alice mentre il gruppo si dirigeva verso il parcheggio. Emmett alla fine si fermò davanti ad un grosso fuoristrada ed estrasse le chiavi dalla sua tasca.

”Posso guidare io la tua macchina?”

Chiese la biondina, che non si era mai allontanata dal fianco del grosso vampiro.

”Tesoro, nessuno dei presenti può morire o ferirsi facilmente ma io preferirei lo stesso non rischiare.”
Esclamò Emmett, strappando una risata a tutto il gruppo.

  
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