Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: fabi300108    09/06/2020    2 recensioni
Due personaggi "miei" che amo profondamente, visti in una chiave diversa. Draco adulto, maturo, ben lontano dal ragazzino dei libri della saga, Asteria è una pagina bianca, tutta da creare. Una storia che si evolve capitolo per capitolo in un cammino di consapevolezza e redenzione e la nascita di un amore...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Non accetto questo baccano nel mio reparto! Vi sembra di essere in una pescheria?”

Il rimprovero di Draco è appena più elevato di un sussurro. La sua voce è quasi metallica, le labbra stretta nell’ira, persino il fruscio del camice sembra pieno d’ira. Non tollera malumori e caos, non sotto la sua giurisdizione, non sotto i suoi occhi e nel suo reparto e quei rumori di tafferuglio che risuonavano per tutto il corridoio lo hanno mandato totalmente fuori dai gangheri. Gli occhi ferini stretti e sottili come quelli di un gatto, si sgranano leggermente nel mettere a fuoco la scena nella stanza. Asteria, che la sera prima sembrava immersa in un sonno profondo quasi come la morte, adesso è sveglissima, gli occhi stralunati e la fronte umida di sudore, i capelli sul viso, prova a divincolare i polsi dalla stretta del tirocinante e le linde bende bianche sono già macchiate di sangue.

“Tu lasciala subito! E lei si contenga, cosa succede qui?”

Con un brusco gesto del braccio scaccia il suo assistente dall etto della malata e nel medesimo movimento le afferra delicatamente un polso e poggia il lungo dito diafano sulla grossa vena alla base del pollice.

“Ha i battiti accelerati, faccia lunghi respiri profondi”.

L’uomo le abbassa leggermente una palpebra per notare la pupilla dilatate e lo sguardo inquieto.
La voce del tirocinante è stizzita anche se vi è una punta di timore

“Professore… La signorina si è agitata quando le ho detto che potrebbe essere dimessa anche domani”

Draco si volta verso di lui, sibilando da serpente qual è:

“Taci ed esci fuori, non agitare la paziente dovrebbe essere la base della tua formazione! Incompetente”

La porta si richiude dietro le spalle del tirocinante e Draco si permette il lusso di un sospiro di sollievo. Con delicatezza scioglie le fasce dai polsi della giovane e con eleganti momenti della bacchetta le pulisce prima di fasciarle nuovamente.

“Ecco, tutto sistemato”

Lo sguardo che gli lancia la ragazza è di puro ghiaccio, i suoi occhi color nontiscordardimé sembrano lanciare lampi gelidi:

“Lasciatemi tornare a casa e io ci riprovo”

Lo sguardo dell’uomo è volto a fulminarla ma lei non abbassa gli occhi e ricambia la sfida dello sguardo di lui.

“Questo non è un luogo di villeggiatura e lei è più che maggiorenne, nessuno le dice di tornare a casa se non vuole”

Asteria ride, una risata acida e sarcastica che non illumina per niente i suoi occhi e non dà requie al suo cuore:

“Parli come se non conoscessi il nostro mondo! Dopotutto eri un Serpeverde e in classe con mia sorella. Tu sei un uomo, per te la guerra è finita, ma il nostro mondo non è cambiato… Anzi, la situazione è peggiorata per noi.”

La confidenzialità con cui si è rivolta a lui, spiazza l’uomo, le persone che gli danno del tu si contano sulle dita di una mano e una paziente difficilmente si rivolge a lui in questo modo. La maggior parte delle persone anzi, ignorano le sue origini e non osano fiatare sul suo passato.

“Io mi sono scrollato di dosso il mio passato. Ognuno deve essere artefice del proprio destino”

Lo sguardo di Asteria adesso è pieno di tristezza.

“Tu non sei stato sigillato nella tua camera, non ti hanno rifiutato la compagnia e il cibo perché ti sei rifiutato di sposarti”
“Molte ragazze sarebbero felicissime di sposarsi e avere una casa propria, sicuramente una residenza nobiliare, il membro di una famiglia importante…”
“Pucey”
“Poteva andarti peggio”
“Pucey padre”

Un brivido freddo scorre lungo di schiena di Draco: Pucey padre, fosse stato al posto di Asteria si sarebbe buttato di testa da una scogliera. Se Pucey figlio è un trentenne piuttosto piacente per quanto non particolarmente brillante, il padre è un sessantacinquenne della vecchia scuola Serpeverde. Retrogrado e aggressivo è rimasto vedovo quattro anni prima. Draco ricorda la moglie, intravista in qualche ricevimento, una streghetta che aveva paura solo a fiatare e che camminava sempre un paio di passetti indietro al marito. Improvvisamente non riesce più a tollerare di stare in quella stanza, si alza bruscamente.

“Posso darti un paio di giorni più per trovare un situazione”

Nonostante chiude la porta dietro di sé, i suoi pensieri finiscono sempre in quella stanza, rivive con la mente quel dialogo, le facce di Pucey e di Asteria si rincorrono nella sua mente. Esce un po’ prima per tornare a casa, sente la necessità di trovarsi tra le sue mura, di staccare la spina. Si materializza direttamente nell’ingresso di casa sua. Sente lo scroscio della doccia, strano, la casa sarebbe dovuta essere vuota. Apre la porta del bagno e trova sotto il soffione della grande doccia idromassaggio Madeline avvinghiata a un uomo dai capelli castani, il suo collega. La donna lancia un gridolino e si copre con le mani seno e pube, celandosi dietro l’uomo. I battiti del cuore di Draco aumentano mentre monta l’ira, ma la sua voce e il suo colorito non lasciano trasparire nulla. Ignora totalmente con lo sguardo l’uomo. Mentre parla però il suo cuore è sordo e muto.

“Hai mezz’ora di tempo per prendere le tue cose e andartene. Se ti vedo ancora intorno o se provi a ricontattarmi ti affatturo.”

Draco volta le spalle e richiude silenziosamente la porta del bagno, materializzandosi nei pressi di un piccolo pub babbano a due passi dal San Mungo. Ordina un whiskey liscio che beve in un unico sorso, dopo un minuto ne richiede un altro che manda giù altrettanto velocemente. I suoi passi risuonano nuovamente nel corridoio di marmo dell’ospedale, entra nella camera di Asteria:

“Preparati, se vuoi ti ospito a casa mia.”
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fabi300108