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Autore: fabi300108    20/03/2020    1 recensioni
Due personaggi "miei" che amo profondamente, visti in una chiave diversa. Draco adulto, maturo, ben lontano dal ragazzino dei libri della saga, Asteria è una pagina bianca, tutta da creare. Una storia che si evolve capitolo per capitolo in un cammino di consapevolezza e redenzione e la nascita di un amore...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buongiorno! A distanza di anni, non so se troverò ancora qualcuno che mi conosce. In ogni caso benvenuti ai nuovi e bentornati ai veterani. Questi giorni in casa e un'idea improvvisa mi hanno fatto venire una grandissima voglia di scrivere. Spero vivamente in un vostro riscontro. A presto... 

Nessuno poteva parlare male di lui. Certo neanche bene.

Mai un sorriso, mai un incoraggiamento, mai una parola di conforto, d'altro canto mai un errore, mai uno sbaglio, mai un'incertezza.
inire sotto le sue mani è quasi sempre una garanzia di salvezza. Con le nuove arrivate in reparto si ripeteva sempre lo stesso copione: incantate da quegli occhi color della tempesta, dal camice impeccabile dagli abiti eleganti e dai modi raffinati, cadevano perdutamente innamorate al primo sguardo, per poi disilludersi rapidamente alla sua prima frase sferzante, fattibilmente la primissima volta che apriva bocca in loro presenza.

Draco Malfoy era il fiore all'occhiello e il cruccio dell'intero San Mungo. Mangiamorte redento, ritornò a Hogwarts e conseguí i MAGO con ottimi punteggi, quindi espatriò. Restò fuori dall'Inghilterra per dieci lunghi anni, celato al mondo sperando nell'oblio, mentre percorreva il suo personalissimo cammino di redenzione. Un'illuminazione sulla via di Damasco, un'inaspettata epifania: il percorso per divenire medimago, una trasformazione totale e completa, la sua vita dedicata a salvare delle vite. Anni di studio a cavallo tra il mondo magico e quello babbano, apprendendo da entrambi, attingendo da qualsiasi fonte di sapere a lui disponibile, tirocini nelle parti più sperdute del mondo, notti intere a consumarsi la vista su tomi polverosi e consunti. Niente a distrarlo, nessuna amicizia, il suo mondo lontano, le pozioni lo aiutavano ad assopire i sensi di colpa e a dormire senza sognare. Alla morte dei suoi genitori, cinque e sei anni dopo la grande battaglia, il suo cuore era ormai di pietra. Suo padre più che morire si spense, per i dispiaceri per la fine del mondo che conosceva e il non riuscire a trovare nel nuovo mondo che si stava creando il suo posto. Non accettò mai la scelta del figlio. A breve lo seguì Narcissa, fedele compagna di vita, raggiunse nella morte quello che fu il suo compagno per quasi tutta la sua vita. Tornò in Inghilterra in sordina, con un curriculum degno di una persona di vent'anni più grande, ottenne un posto al San Mungo e si immerse anima e corpo nel suo lavoro.

Non era il tipo con cui dividere un panino o prendere un caffè, i suoi "buongiorno" si limitavano a un gesto del capo e i tirocinanti lo evitavano come la peste, ma nel suo lavoro era un genio. Il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene. Esattamente alle sette del mattino il rumore dei suoi passi riecheggiava nei bianchi corridoi di marmo dell'ospedale. Una cartella in mano, la bacchetta nell'altra, con elaborati gesti del polso muove la bacchetta facendo apparire sui suoi appunti parametri vitali e aggiornamenti. Il suo reparto è uno dei più duri, sospesi sull'orlo del limbo, i pazienti sono in sonno indotto, coloro che sono in bilico tra la vita e la morte.

È lui prevalentemente a tenerli da questa parte del fiume, molti li ha ripresi per i capelli. Su qualche paziente si sofferma un po' di più. Aggiunge una pozione alla flebo di una vecchia strega, mormora un incantesimo puntando la bacchetta al petto di un maganò di mezza età, chiede al tirocinante il campione di sangue di una bambina. Lo fulmina con lo sguardo quando il giovane non riesce al primo tentativo a trovare la vena e scostandolo malamente gli prende il necessario dalle mani e lo effettua lui con estrema abilità e con mani gentili sulla piccola addormentata.

Un nuovo ricovero. Una giovane donna. "Esponi il caso" La sua voce è acciaio ghiacciaio, quella del suo assistente tremula: "Asteria Greengrass 24 anni, parametri vitali adesso stabili, è arrivata stanotte dopo aver perso molto sangue per essersi tagliata le vene dei polsi per un tentato suicidio". Draco Malfoy guarda il volto pallido della donna, i polsi sottili sembrano ancora più esili e pallidi avvolti dalle bende, i lunghi ricci biondi sono sparpagliati sul cuscino candido e creano quasi un'aureola intorno al suo viso.
"Aggiungi alla terapia altri 25cc di rimpolpasangue,"
…………………………………………
L’acqua calda della doccia lenisce i muscoli stanchi e affaticati dopo una lunga giornata passata in piedi. Il bagnoschiuma agli agrumi toglie dalle narici l’odore dell’ospedale. lo scroscio dell’acqua è quasi ipnotico, rilassante. Draco esce dalla doccia e si friziona i capelli in un piccolo asciugamano bianco. Velocemente si infila un paio di pantaloni neri e una maglietta blu scuro.

Il “crack” della materializzazione non lo prende di sorpresa.
“Già a casa caro?”

Madeline si toglie il cappello appuntato sui ricci castani e bacia distrattamente il fidanzato sulla guancia sfiorandogli una spalla con una carezza. La stanza in immacolato ordine, perde nel giro di qualche secondo la sua aurea di perfezione. Le scarpe col mezzo tacco della donna finiscono scomposte sul parquet chiaro, le calze parigine pendono una dal letto e una floscia a terra, il cappello di traverso è poggiato sul letto.

“Sono le venti, il solito orario”

La giovane solleva le spalle continuando a spogliarsi. Coetanea di Draco ha terminato gli studi a Beauxbatons senza infamia nè lode, ed è in Francia che si sono conosciuti, qualche anno dopo, mentre lui frequentava un corso su dei rari anatemi e lei si occupava della registrazione dei partecipanti.

“Hai già mangiato?”

“Si ho mangiato fuori”

Draco si dirige in cucina, apre l’enorme frigo metallizzato a doppio sportello e velocemente si condisce un sandwich con della lattuga e un po’ di roast beef freddo. Lo mangia in piedi, facendo le briciole sul lavandino. Sistema un paio di cose in una stanza già intonsa,e con la bacchetta spegne le luci. Fuori dalla finestra si vedono le mille luci di Londra, osservatore privilegiato dal suo appartamento al diciassettesimo piano. Quando torna in camera lei sta già dormendo. Silenziosamente Draco si infila sotto le lenzuola, si gira sul lato sinistro e chiude gli occhi.

Il sonno lo accoglie immediatamente.
   
 
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