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Autore: Dioni    09/06/2020    1 recensioni
In un mondo di eroi,mostri,uomini e dei,dove immense nazioni si fanno guerra per la supremazia,Milziade,un uomo dalle mille professioni e abile combattente viene contattato da Lucilla,una giovane sacerdotessa di Apollo per scortarla fino alla città-stato di Aegis,dove sa di poter trovare rifugio dalle grinfie di Nova,l'impero che lui legioni si spandono sempre più per posare il vessillo della'aquila dorata su nuove terre e su nuove razze e dal suo imperatore,Lucio Cornelio Silla,il segreto per la quale la ragazza e perseguitata,intrecciando così il suo destino con quello del mercenario,trascinandolo in un avventura che li porterà alla ricerca di un antichissimo potere,pari forse a quello degli dei stessi e che nelle mani sbagliate può cambiare il destino del loro mondo per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ci volle molto prima che seguisse silenziosamente quei due individui,erano sbucati chissà come e lo aveva aiutato con quella banda di invasati senza battere ciglio,come se il loro intervento fosse in qualche modo obbligatorio,chi erano e perché volevano che incontrasse questa donna?E sopratutto chi era colei che doveva incontrare,l'aveva nominata quell'incappucciato che aveva tentato di assassinarlo e persino quell'elfo aveva accennato a lei,era così importante che lui la conoscesse? E se si perché mai? Aveva le idee troppo confuse per dare un senso logico a tutto questo,era notte fonda,aveva dormito poco e soprattutto non voleva averci niente a che fare con questa storia,ma a quel punto tanto valeva seguirli,almeno non avrebbe rischiato di ritrovarsi con una freccia nel cranio,oppure una martellata sulla spina dorsale,doveva stare attento a ciò che faceva,ma per ora si sarebbe accontentato di seguirli,poi,avrebbe visto il da farsi. Si diressero fuori il villaggio,poco oltre le protezioni di legno dove li un cavallo era stato legato ad un albero solitario,coperto dalle ombre della notte.

Gordlack,tu sali dietro”

Disse l'elfo dopo aver slegato l'animale e poi salirvici,il nano sembrava infastidito dalla cosa.

Perché devo salirci sempre io dietro al ronzino?”

Perché tu sei quello più basso e poi il cavallo e mio,quindi decido io dove stai”

Lo saprei condurre meglio di te questo coso,lasciami le redini”

Te lo scordi e poi con la statura che ti ritrovi come faresti a vedere la strada,se la testa del cavallo ti ostruisce la visuale?”

L'elfo allungò la mano verso il compare che in tutto risposta mise le braccia incrociate al petto e con fare indignato girò la testa dall'altra parte.

Sali o giuro che ti lascio qui”.

Il nano guardò prima la mano e poi l'elfo dritto negli occhi,mantenendo la stessa identica espressione.

Nym,questo discorso lo continuiamo in un secondo momento.”

Disse il nano aggrappandosi saldamente al braccio dell'elfo e poi tirarsi su con una certa fatica,dato che l'armatura e la bassa statura non gli rendevano il compito molto facile.

Come siete teneri,mi viene quasi da piangere.”

Disse Milziade con tono sarcastico e strafottente,ma i due lo ignorarono bellamente,senza dare alcuna importanza alle sue parole,tuttavia speravano realmente che fosse lui quello da reclutare con così tanta fretta,ai lori occhi l'umano non brillava per simpatia. Una volta mossi i cavalli si diressero lungo un altra strada,che faceva un percorso differente da quello che percorso in precedenza da Milziade,per un buona mezz'ora spronarono gli animali a gran velocità,la prateria attorno a loro era scivolata in una tenebra sottile,rischiarata da una luna piena,bianca come la madreperla,che dolcemente illuminava il paesaggio,che contrastava ampiamente il massacro che si era compiuto sotto quella candida luce. Dopo una corsa sfrenata giunsero in un punto dove la continuità della prateria era interrotta da una grande foresta,molto più grande di quella dove si era rintanato il grosso lupo,questa sembrava perdersi per chilometri e chilometri di soli abeti a fare da scenario,senza alcuna esitazione i tre entrarono al suo interno. Si mossero lentamente,passando dalla corsa al trotto,dato che l'ambiente stesso non favoriva grandi movimenti,soprattutto per animali così grossi come dei cavalli,creature a loro agio nei grandi spazi e non negli ambienti stretti dato che permettevano poco spazio di manovra,per non parlare dei probabili predatori che avrebbero potuto incontrare:lupi e orsi se andava loro bene,forse qualcosa di peggio se fossero stati sfortunati,per il momento sentirono solo un gufo solitario,la cui voce riecheggiò nella notte.

Dove siamo diretti?” Chiese Milziade.

Verso l'interno della foresta si trova un vecchio santuario dedicato ad Artemide,una volta arrivati troverai risposta alle tue domande. Disse l'elfo senza nemmeno rivolgersi direttamente all'umano.

E come mai dobbiamo andare in questo posto?”

Lo saprai a tempo debito.”

E non posso saperlo adesso?”

No.”

Scese un silenzio di tomba tra i tre e per un attimo sembrava che i suoni della foresta fossero l'unica che tornarono a sentire,l'elfo non sembrava un tipo molto estroverso e il nano di per se stava sulle sue,dei due era quello che sembrava meno scontroso,tuttavia Milziade non poteva dirlo con certezza,dato che li aveva appena conosciuti e sperava di scordarseli al più presto,quella notte stava proprio scorrendo nel peggiore dei modi.

Sei proprio simpatico”.Disse l'umano con ironia.

Fidati,l'apprezzamento e reciproco”Disse l'elfo con tono piatto e distaccato.

Il ragazzo è testardo,sbruffone,arrogante e pensa di essere simpatico...il fatto che sappia far saltare i nervi ha un orecchie a punta come te e già un punto a suo favore. Disse il nano con fare divertito,per contro l'elfo restò calmo,arrabbiarsi per una battuta fatta da un nano non era certo qualcosa di cui stupirsi,non lo faceva per cattiveria,dato che questo era il carattere più comune in voga tra i nani,sopratutto nei confronti degli elfi,la rivalità tra le due razze era un fatto risaputo e poi,lui ormai lo conosceva da un po' di tempo,tempo abbastanza a lungo da aver imparato a sopportarlo. Tuttavia non era lui il problema. Era l'umano,Milziade,che gli dava delle preoccupazione, a prima vista non sembrava un tipo molto affidabile,sembrava svogliato,stanco,come se non facesse altro che trascinarsi per il mondo,quasi per inerzia,gli era bastato uno sguardo e qualche parola per capire che non era un tipo facile con la quale avere a che fare,se fosse cattivo o no questo non poteva saperlo,eppure sembrava sfuggirgli qualcosa di quel guerriero,ma non sapeva dire cosa,chissà cosa ci aveva visto lei in quell'individuo,lui personalmente non ci trovava nulla di utile,oltretutto non sembrava nemmeno affidabile,solo lei lo sapeva,quindi porsi domande su cose a lui sconosciute era solo un inutile cruccio.

Impiegarono almeno una ventina di minuti a cavallo,giunsero nel luogo prestabilito,per raggiungerlo dovettero percorrere un sentiero naturale che si dilungava lungo la foresta,che per via della poca luce che filtrava tra gli alberi era stata una fortuna che l'umano riuscisse a vederla e seguire le sue guide non fu certo una passeggiata,dato che ogni tanto gli parve di perderli di vista,per l'elfo e il nano invece la mancanza di luce forte non era un problema,dato che le loro razze erano abituate a che fare con le attività notturne nel caso degli elfi,oppure nello scavare in gallerie profonde e piene di strane creature,come nel caso dei nani,che quindi riuscirono a percorrere la strada senza troppa fatica,per poi arrivare.

Era una strano edificio di legno rettangolare,costruito coi tronchi degli alberi presenti nei dintorni,con un tetto piatto,mentre l'esterno era privo di decorazioni,fatta eccezione per le due sculture fuori dalla porta d'ingresso,che rappresentavano due cerve alte più di un uomo. Le porte del tempio erano chiuse.

Siamo arrivati”.Disse Nym mentre scendeva dalla cavalcatura,Gordlack lo seguì subito dopo,ma ebbe qualche difficoltà a scendere,data dall'altezza e dal peso dell'armatura,che gravò non poco sulla discesa,che per poco rischiò di farlo inciampare.

Mai una volta che riesca a scendere con semplicità da questo dannato ronzino.”

Non chiamarlo ronzino,stupido goffo barile di lardo,ti ci vorrebbe un oca come mezzo di trasporto,altro che un cavallo.

Vieni a dirlo più da vicino,specie di effeminato,rinsecchito,bastardo dalle ossa gracili,sei così magro che nemmeno un ratto proverebbe a nutrirsi del tuo cadavere.”

I due continuarono a rispondersi per le rime e tuttavia avanzarono verso l'ingresso,come se per quei due fosse la cosa più naturale del mondo,dal suo punto di vista l'umano preferì non intromettersi,vederli litigare non rendeva la serata migliore,ma se non altro sentiva di non dover stare sulla difensiva. Poco dopo i due aprirono dalla porta e invitarono il loro ospite a scendere da cavallo,a quel punto anche Milziade lasciò la sua cavalcatura,così da poter entrare nel tempio,una volta dentro vide l'interno dell'edificio,era pieno di polvere,era sul pavimento,sui muri,persino l'aria ne era piena,sui muri erano presenti delle decorazioni,molto probabilmente erano affreschi riguardanti il culto della dea e di leggende inerenti al suo culto,ma il tempo non era stato clemente con quelle rappresentazioni,che ormai erano sul punto di sgretolarsi,insieme al legno sottostante,ormai vecchio e con traccie di muffa. Nel fondo della stanza era presente la statua di una donna,anch'essa di legno,alta,vestita da un chitone a gonna corta,armata di un arco di piccole dimensioni e con una faretra dietro la schiena,sotto di essa era presente una figura non ben riconoscibile,era girata di spalle,illuminata a malapena da una lucerna posta vicino a lei,era in ginocchio di fronte alla scultura lignea,come in segno di devozione.

Mia signora”.

Dissero il nano e l'elfo con rispettosa educazione. La figura si alzò in piedi,per poi girarsi verso di loro,era una ragazza,dai lunghi capelli biondi e gli occhi verdi,avvolti in un velo trasparente e sulla fronte portava un diadema dorato con al centro una decorazione del medesimo materiale con la forma del sole,era magra,vestita con un sontuoso chitone bianco ,sovrastato da un mantella di seta color porpora che gli copriva il braccio destro,dalla spalla fino al polso.

Ti stavo aspettando,Milziade.

Disse lei con tono gentile e rispettoso.

Si....certo,tu saresti?

Oh perdona le mie maniere,mi presento...”

La ragazza fece un piccolo inchino.

Il mio nome e Augusta Lucilla,sono una sacerdotessa di Apollo,sono stata io a mandare i miei amici a cercarti,ti ho convocato qui per chiederti un favore,prima però devi sapere per quale motivo sei stato attaccato,forse ti chiederai per quale motivo sappia dell'attacco...

Tranquilla dolcezza e chiaro come il sole che le uniche risposte sensate sono due,o quei pazzi c'è li hai mandati tu e adesso sono qui,caduto in chissà quale trappola,oppure,sapevi dell'attacco prima ancora che avvenisse e hai mandato il signor sono simpatico come un manico di scopa e il signor decorazione da giardino a farmi da balia,dico bene?.”

I due accompagnatori lo guardarono in cagnesco,sentirsi definire in quel modo da uno alla quale avevano appena salvato la vita era proprio una sensazione piacevole. Sapevano bene che gli umani erano una razza strana,invecchiavano troppo velocemente,vivevano vite brevi ,che in tempi di guerra non esitavano a buttar via per inseguire ambizioni personali e capricci di vario genere fini a se stessi,molti umani erano così,ma quella sera scoprirono che potevano essere anche arroganti,presuntuosi e ingrati fino all'eccesso,persino Gordlack che per carattere si era sentito avere qualcosa in comune con quell'uomo ora doveva ricredersi. Ma sopratutto rivolgersi a lei in quel modo,senza nemmeno il dovuto rispetto,come se fosse una qualunque ragazza come tante altre,questo proprio non riuscirono a sopportarlo. Proprio quando stavano per dirgliene quattro la ragazza si rivolse ai suoi due collaboratori.

Tranquilli,va tutto bene”,Disse lei indicando a loro di non arrabbiarsi verso Milziade,”So bene che il nostro ospite ha un carattere un po' difficile,vi chiedo solo di avere pazienza,se gli dei hanno voluto che fosse qui ci sarà pure una ragione”.

Come fai a dirlo con certezza?”

Disse Milziade con una certa curiosità.

Perché l'ho visto”

L'ho hai visto?”

Si,nelle mie visioni”

Ah,certo,come il tipo che mi ha aggredito nella mia stanza e mi ha detto che ti avrei incontrato,se la sua profezia fosse stata veramente accurata avrebbe saputo che gli avrei mollato quel gancio secco,ascolta,sarò anche uno scettico,ma ho già avuto a che fare con degli indovini,sopratutto quando mi pagavano per dare la caccia a membri di sette esoteriche,pensano tutti di essere bravi a vedere il futuro,di essere gli unici a poter intravedere eventi che si devono ancora manifestare e scemenze di questo genere,quando poi apparivo io per catturarli o per ucciderli non sapevano più che cosa fare,ho visto personalmente com'erano bravi e facevano tutti pena,dal primo all'ultimo,quindi mi perdonerai se sono così scettico a tutto questo e comunque,io cosa ci guadagno a stare qui con voi mentre potrei andare via da tutto questo?”

C'è una motivazione per la quale ti ho fatto venire fin qui,Milziade,voglio che tu svolga un compito per me”.

Un compito?”

Si,tranquillo sarai lautamente ricompensato”.

L'uomo se ne restò in silenzio per un istante,non aveva idea di chi fosse lei,chi fossero quei due tizi lo avevano portato fin li,n'è il gruppo che lo aveva aggredito,n'è tanto meno cosa fosse tutta quella storia e in che modo lui potesse centrare,ma tuttavia,così tanta segretezza doveva pur avere una spiegazione e poi,considerate le vesti che portava la ragazza avrebbe dovuto essere per lo meno una nobildonna,ho una persona molto influente dalle sue parti,oltretutto il nano e l'elfo possedevano protezioni e armi di una certa qualità,non molto comuni da trovare in giro,per non parlare delle loro abilità nel combattimento,un arciere così talentuoso e un combattente così abile in un arma così pesante non erano certo un sostegno da poco,forse erano mercenari,ma dal modo in cui la trattavano erano molto più che semplici uomini prezzolati,no,forse la posta in gioco,per quanto non fosse certo della sua effettiva esistenza era un piatto piuttosto ghiotto.

Milziade restò calmo,statuario,l'espressione neutra sul suo volto era segno di una precisa valutazione di quella offerta,la cui risposta arrivò poco dopo.

In questo caso accetto,tuttavia...

Tuttavia?”

Chiese Lucilla con ansia,mentre vedeva l'uomo di fronte a lui allungare una mano aperta di fronte a lei.

Prima voglio un assicurazione,un pegno per assicurarmi che questo accordo venga onorato in tutto e per tutto”

Milziade squadrò un attimo la ragazza da capo a piedi cercando sul corpo di lei qualcosa che potesse prendere,che fosse piccolo,facile da nascondere e che si potesse custodire con facilità,poi,lo trovò.

era un anello d'oro,dal disegno semplice e senza pietre posizionato sull'indice destro,non spiccava certo per sfarzosità o per lusso,si quello sarebbe andato bene.

quell'anello andrà più che bene”

Come,il mio anello?”

Milziade fece un cenno e la ragazza istintivamente strinse la mano destra con la sinistra,come a voler nascondere l'oggetto alla vista del guerriero.

Non posso,per me questo e un oggetto molto caro”

In tal caso va ancora meglio,dubito che dietro vi siate portati inchiostro e pergamena per stipulare un contratto,dato che comunque,non credo proprio che il compito che mi volete affidare sia legale,o in un qualche modo autorizzato,quindi,se volete che accetti,forse a voi sembrerà una richiesta assurda o priva di senso,ma preferisco sapere di avere una qualche sorta di garanzia,piuttosto che accettare un compito a vuoto.

La ragazza non seppe come reagire,a quella richiesta la ragazza era titubante,sapeva bene cosa fosse giusto,ma quella richiesta tuttavia gli sembrava crudele,lui la vedeva solo come un qualcosa alla quale affidarsi,un assicurazione simbolica,ma per lei era molto di più,qualcosa dalla quale non voleva separarsi,il guerriero davanti a lei sembrava impassibile,freddo,completamente distaccato da quello che per lei avesse importanza.

Va bene,accetto.”

Si sfilò l'anello dal dito e poi lo posò sulla mano di Milziade,ma quando la sua mano sfiorò quella di lui accadde qualcosa,si sentì mancare,quasi stesse per svenire,mentre nella sua mente,immagini e suoni assaltavano il suo inconscio,come una branco di lupi che si avventano su una pecora. Fiamme,fumo,donne che urlavano,corpi martoriati,uomini in scintillanti armature che uccidevano civili inermi e tra loro spiccava un simbolo,un asta sulla quale era posata l'effige di un aquila d'oro,illuminata dal fuoco,più splendente del sole,un immagine maestosa,potente,ma anche crudele,priva di ogni pietà. Poi la ragazza si riprese di colpo e fissò dritto negli occhi l'uomo che aveva davanti.

Ehi dolcezza,tutto bene?” Disse Milziade mentre le schioccava le dita di fronte agli occhi,”Sei con noi?”

Si sto bene,ho solo avuto...non importa.”

Disse lei girando lo sguardo da tutt'altra parte.

E tardi,dovremmo riposare tutti,dato che domani ci aspetta un lungo viaggio,poi,parleremo del vostro compito”.

Concordo”.

Pronunciate queste parole Milziade si allontanò dal resto del gruppo,giocherellò con l'anello passandoselo tra un dito e l'altro,quasi fosse un piccolo svago personale,come un gatto che batte la zampa su un topo solo per vederlo dimenarsi,poi,ormai annoiato lo infilò sotto la corazza,in una tasca interna posta vicino all'ombelico,dove solitamente ci teneva erbe o ungenti,che solitamente usava per impedire che le ferite più gravi si infettassero.

In quello stesso istante il nano e l'elfo sentirono il forte impulso di andare dal nuovo arrivato e dirgliene quattro sul suo comportamento,poi forse chissà,un paio di frecce e un martellata sulla zucca gli avrebbero insegnato due cose sulle buone maniere,sopratutto quando si era rivolta a Lucilla in quel modo,se soltanto avesse saputo chi era lei veramente avrebbe certamente tenuto un atteggiamento di gran lunga più rispettoso.

Signora,chiedo il permesso di poter usare il mio arco contro quell'uomo,così almeno imparerà cosa sia l'umiltà”.

Disse Nym mentre la sua mano si stringeva ancora di più sul manico dell'arma,Gordlack lo imitò in pieno.

Per una volta sono d'accordo con lui,lascia che me ne occupi io bambina mia,le maniere di un uomo cambiano molto quando qualcuno gli fracassa il costato con un martello.”

No,non posso permettere che gli facciate una cosa simile,se Apollo ha voluto che lui fosse qui avrà le sue ragioni,oltretutto...”

Lei abbassò il volto,chiuse gli occhi e si concentrò,cercò di ricordare le immagine che aveva visto in precedenza,sangue,morte,distruzione e poi,quell'aquila,quell'animale dall'aspetto così fiero e regale,molti erano i popoli che erano stati sottomessi,con la forza o la paura sotto quell'insegna,che era divenuto simbolo di conquista e dominazione,portata col pugno di ferro. Gli era bastato un tocco,il solo sfiorare la pelle di quell'uomo gli aveva scaturito in lei quella visione orrenda,che gli impediva di provare un sentimento negativo verso Milziade,non dopo quello che aveva visto,non dopo quella che aveva sentito.

Rialzò la testa rivolgendo sguardo carico di volontà verso gli altri due.

Ho visto nella sua anima e ho trovato in lui un forte dolore,non trattatelo male,ve ne prego,fatelo per me.”

Il nano e l'elfo sostennero lo sguardo della ragazza,forte,deciso,ma anche caritatevole,come potevano dire di no a lei,così buona,anche verso una persona simile,avrebbero preferito tenerla lontano da un uomo di quel tipo,che non sembrava ne eroico ne disposto a servire,era solo un mercenario,un cacciatore di mostri,un sicario,insomma,un uomo che dava valore alla propria vita solo al prezzo a lui più conveniente. Non sapevano cosa potesse aver visto in lui,ma se la loro signora diceva di non fare nulla,allora non avrebbero fatto nulla.

Se questo è il suo volere io non mi opporrò,faccio il primo turno di guardia.

E Detto questo,Nym si allontanò con l'arco già in mano e uscì dal tempio,al suo passaggio notò di fronte a se Milziade,che tra le mani teneva una coperta,recuperata dalla sella del sua giumenta,i due scambiarono un occhiata,l'arciere gli rivolse un occhiata carica di antipatia,con il volto statuario,mentre l'umano gli rivolse un occhiata divertita,quasi sornione,con un sorrisetto che gli dava un espressione decisamente arrogante.

Ti tengo d'occhio”.

Disse Nym con tono piatto,per risposta Milziade gli fece un occhiolino come a volerlo provocare,poi si distanziarono,allentando la tensione che già si percepiva nell'aria. Restò fuori dal tempio,controllava che non ci fossero movimenti sospetti,strani suoni nell'aria,come ogni elfo che si rispettasse sapeva distinguere il suono emesso da un coniglio che muove qualche cespuglio,da un orso in cerca di una preda assai sostanziosa,tuttavia non dovette preoccuparsi di sentire simili cose,per quanto fosse bravo a farlo,il suo turno di guardia,circa tre ore smise senza dare problemi,si fece dare il cambio dal nano,che come si sapeva era gente poco avvezze ai boschi e alle foreste,troppi alberi,troppe piante in generale,non come la montagna,solida roccia da poter chiamare casa,con gallerie e passaggi che si estendevano quasi all'inverosimile per miglia e miglia nella roccia calcarea,tuttavia,Gordlack fece il suo turno con operosa dovizia,alla pari del suo compare più alto,arrivando fino all'alba,per poter anche lui farsi una dormita mentre tutti gli altri si sarebbero svegliati un paio di ore dopo.

Arrivata la mattina,passò qualche ora,prima che gli unici due umani e il nano si svegliassero,i turni fatti per sorvegliare i dintorni del tempio erano stati fatti in modo piuttosto approssimativo,dato il fatto che recuperare il nuovo sgradito membro della squadra,sempre se così lo si potesse definire,aveva richiesto più energie e risorse del previsto,sbilanciando così il tempo dovuto per la sorveglianza notturna,per fortuna che elfi e nani necessitavano di meno ore di riposo degli umani,solitamente dormivano solo dalle quattro alle sei ore per notte,avendo anche ritmi naturali legati alla loro natura di umanoidi ancora a contatto con la natura.

Fecero una breve colazione a base di focacce al miele e acqua,nulla di troppo regale,ma abbastanza sostanziosa da permettere di affrontare il viaggio. Durante la prima parte della mattina,l'aria nel gruppo era piuttosto tesa,Lucilla notò molto facilmente come Gordlack e Nym guardavano Milziade,non erano troppo entusiasti di vedere che era rimasto,almeno in caso di fuga,avrebbero avuto la scusa per inseguirlo e poterlo malmenare un po',invece niente,era rimasto li con loro,come voleva lei,almeno adesso sapevano che un minimo di dignità c'è l'aveva anche lui,anche se la promessa di un guadagno cospicuo non lo rendeva ai loro occhi più ammirevole.

Allora,in cosa consisterebbe il mio compito?”

Chiese Milziade tutto ad un tratto,come a voler spezzare quel silenzio di tomba.

Dovete accompagnarmi fino alla città stato di Aegis.

Posso sapere perché?”

La ragazza dal canto suo sembrò non voler parlare così,di getto,come a volergli tenere nascosto qualcosa,persino i suoi due accompagnatori non sapevano cosa rispondere,si scambiarono sguardi preoccupati,come a non sapere cosa fare in quel momento,poi in loro soccorso intervenne Lucilla.

Ho degli affari da svolgere li,affari che richiedono la mia presenza”.

Fate la misteriosa vero?

Ho le mie ragioni,cercate di comprendere.”

E giusto,voi non mi conoscete nemmeno,sono solo un umile lama vagabonda,che viene pagata per i suoi modesti servigi”

Quindi siete un mercenario?”

Diciamo solo che cerco le opportunità più remunerative che la vita mi offre,non sono un eroe se è questo che volete sapere,ma non sono nemmeno un tagliagole,insomma,sono un tipo dai mille impieghi.”

Disse Milziade con il sorriso sulle labbra,la ragazza da parte mostrò un timido sorrisino appena accennato,sembrava timida o in un qualche modo non abituata a confrontarsi con persone di quel genere,tuttavia non gli dava un impressione cattiva o alcuna sensazione sgradevole di qualche,forse perché era stata influenzata in qualche modo dalle immagini che la sera prima erano entrate forzatamente nella sua testa,in caso o nell'altro Milziade si era conquistato la fiducia di Lucilla,anche se non n'è era consapevole.

E meglio cominciare a raccogliere le nostre cose,prima arriviamo in città meglio e”.

Disse Nym senza nascondere una sensazione di fastidio verso Milziade,sul volto dell'arciere si era posata un'espressione quasi furente,come se qualcosa lo infastidisse,tuttavia Gordlack e Lucilla non diedero troppo peso alla cosa,Milziade invece si era totalmente disinteressato,dato che non sentiva alcun legame con gli altri del gruppo. Presero le loro cose,si sistemarono al meglio e si avviarono ai cavalli,ma proprio quando uscirono dal tempio,ecco che si ritrovarono di fronte ad un creatura bizzarra,sembrava una specie di cervo,alto quanto una delle statue fuori dal tempio,dalle lunga corna color dell'oro,che si ramificavano in numerose direzioni e con le estremità più acuminate della punta di una lancia,il suo manto era marroncino,qualche puntino bianco alla base del collo e gli zoccoli parevano rivestiti di bronzo,persino Milziade,per quanto fosse abituato ad affrontare creature di ogni sorta era rimasto affascinato da quella creatura,così bella da sembrare irreale.

Videro la ragazza avvicinarsi all'animale allo stesso modo di come si tratterebbe uno stallone purosangue,con rispetto e gentilezza annullò la distanza tra loro due e allungando la mano invitò il grande cervo ad annusarla,che subito la riconobbe come una persona fidata,una volta conquistata la sua fiducia,Lucilla gli salì in groppa e si rivolse agli altri tre.

Non abbiate paura,la cerva di Cirenea non farebbe del male a nessuno...se può evitarlo”.

Milziade non riuscì a credere alle sue orecchie,aveva detto veramente la cerva di Cirenea? La stessa cerva di Cirenea? Quella stessa cerva del mito di Eracle? No,non poteva crederci,un animale simile di fronte a lui?

All'inizio era rimasto basito dall'accaduto,ma poi,un pensiero si fece largo nella sua mente,si guardò attorno e vide solamente Gordlack e Nym,oltre a Lucilla e quel ruminante di dimensioni innaturali,grande quanto il lupo che aveva ucciso il giorno prima,il gruppo che lo aveva attaccato la sera precedente,l'arrivo di quei due e alla fine lei,quella ragazza,che aveva richiesto la sua presenza in quel bizzarro gruppo ed infine,quello.

All'inizio ci aveva scherzato su,sarebbe stata una delle sue tante disavventure della sua vita,eppure sentiva che qualcosa non quadrava,come se il tutto avesse un qualcosa di connesso,ma anche se fosse stato così perché mai era stata richiesta la sua presenza? Non poteva saperlo per certezza,forse era solo una sua impressione,ma forse non era così.

Ma in che razza di situazione mi sono andato a cacciare?”

  
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