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Autore: Geh__    10/06/2020    1 recensioni
Andò alla sua cella, lui era nell'angolo con la sua solita aria da strafottente.
«Sono sorpreso che tu sia venuta adesso» ruppe il silenzio. «Dovevo farlo prima?» chiese lei con voce inespressiva. Lui sorrise. «Me lo aspettavo, in un certo senso»
«Non ne avevo motivo» disse. Le andò avanti, la guardava dritto negli occhi da dietro le sbarre.
«Sappiamo entrambi che sono innocente» cercò di prenderle la mano, ma lei si divincolò.
«Non sembrerebbe» diceva quelle cose ma non ci credeva neanche lei.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Dicembre 1993
Dicembre era arrivato e il panorama della scuola era diventato come una grande torta alla panna montata, faceva molto freddo e stare in giro di notte era diventato molto più complicato.
Scrimgeour, il capo del dipartimento Auror, non era molto felice della piega che stava prendendo la missione. Non avevano più avvistato Sirius neanche una volta e Alexis era da un lato contenta che Kingsley non lo avesse trovato, ma dall’altro era irritata, perché anche lei ne aveva perso le tracce. Dopo che ebbe raccontato a Remus cosa aveva visto nella foresta, l’amico era varie volte andato con lei per trovare quel cane, ma come avevano preventivato, era bravo a nascondersi.
Non aveva detto nulla a Kingsley; si sentiva in colpa ma non voleva immischiare il collega. Di prove a suo favore non ne aveva alcuna e non aveva idea di come avrebbe potuto ascoltarla. Camminava verso la foresta demoralizzata, pensando che fosse soltanto uno spreco di tempo. Quella notte faceva più freddo del solito e aveva lo sciarpone che le lasciava scoperti solo gli occhi, dandole l’aspetto di un dissennatore. Mentre si addentrava sempre più nella foresta, sperava di non incontrare nuovamente i centauri… non era stato semplice, settimane prima, convincerli a lasciarla andare. Anzi, era stato così complicato che dovette intervenire il professor Silente. Tremava e tremava, sperando che il tempo passasse e che potesse tornare il prima possibile al castello. Era di pessimo umore finché non vide un grande cane nero e un gatto arancione correre in lontanza. All’improvviso tutte le energie che sentiva di non avere presero possesso di lei e cominciò a inseguirli. Non voleva perderli, non poteva permetterglielo questa volta, era stanca di quella situazione e voleva una svolta.
Correva, sentiva il fiato mancarle e lanciava schiantesimi ma la nebbia era così fitta e lui correva così veloce che non riusciva a prenderlo. Così si materializzò più avanti, certa che si sarebbe trovata il cane correre verso di lei.
Così fu, e quando lui la vide cercò di fuggire dal lato opposto, ma lei aveva una bacchetta e lui no, e fu più veloce.
«Animaleus Nobodyx!»
A quelle parole l’evaso ritornò in forma umana, e Alexis rimase scioccata per chi si ritrovò davanti: non sembrava Sirius, l’uomo che aveva davanti dava più l’impressione di essere un vampiro. Ricordo una delle pochissime volte che l’aveva visto ad Azkaban: il giorno in cui lei aveva arrestato il suo primo mangiamorte Selwyn e dovette andare alla prigione dei maghi.
 
«E domani, signorina Maxwell, lo porterà ad Azkaban» disse Caramell sorridendo e sedendosi sulla sua larga poltrona. Alexis non lo sopportava e se avesse potuto lo avrebbe schiantato senza tanti ripensamenti.
Tutta l’euforia che provava per la cattura di Selwyn all’improvviso si dissolse.
«Io c-cosa…?» chiese lei guardando Malocchio Moody preoccupata, sperando che negasse ciò che aveva appena detto il Ministro della Magia. Malocchio aveva voluto accompagnarla dal Ministro, il fatto che la sua pupilla avesse catturato un Mangiamorte dopo soltanto un anno di servizio lo rendeva molto fiero.
«Sì Maxwell, è la prassi. Quando catturiamo dobbiamo esserci anche noi quando viene portato ad Azkaban. Andrà bene» rispose lui dandole una pacca sulla spalla.
«Non lo sapevo» disse lei non molto convinta. Certo che lo sapeva, ma aveva sempre cercato di ignorare la cosa.
«Ma i dissennatori?»
«Avrai il Patronus, non oseranno avvicinarsi a te»
«Va bene, va bene…»
Ma quelle creature non erano l’unica cosa a preoccuparla.
*  *  *
Arrivata ad Azkaban pensò che quel posto fosse terrificante e sentì il sangue gelarsi nelle vene.
«Maxwell, il patronus» disse Malocchio.
Lei annuì e evocò il suo Patronus, la piccola viverna argentata andò a poggiarsi sulla sua spalla e si sentì rassicurata. Alexis poteva giurare che fosse leggermente più grande, era possibile quella cosa? Teneva la sua bacchetta puntata su Selwyn mentre andavano verso la sua cella, che sarebbe stata la 305, tanto, troppo vicina a quella di Sirius.
300… 301… 302.. non guardava, non aveva il coraggio.
«305, benvenuto Selwyn» disse lei al Mangiamorte mentre il dissennatore apriva la cella. Selwyn, non sapevano come, riuscì a strattonarsi dalla presa del suo carceriere e le diede un pugno sul viso.
«Troia! Lurida mezzosangue!» urlò mentre il dissennatore lo spingeva nella cella.
«Una mezzosangue che ti ha appena portato in prigione» disse lei toccandosi l’occhio colpito.
«Ti ha fatto male?» chiese Moody.
«Secondo te?» disse lei ironicamente che come risposta ottenne un ringhio come quello di un cane da parte dell’Auror.
Aveva pensato tutta la notte a quello che avrebbe potuto fare, se ignorarlo o parlargli. Chiese consiglio anche a Remus che non aveva voluto esprimersi e le aveva solo detto di fare ciò che voleva. E così, pensando che fosse una pessima idea, decise di parlargli. Chiese di essere lasciata sola, e con grande confusione, lo fecero.
Andò alla sua cella, lui era nell'angolo con la sua solita aria da strafottente.
«Sono sorpreso che tu sia venuta adesso» ruppe il silenzio.
«Dovevo farlo prima?» chiese lei con voce inespressiva. Sorrise. «Me lo aspettavo, in un certo senso»
«Non ne avevo motivo» disse. Le andò avanti, la guardava dritto negli occhi da dietro le sbarre. Era diverso. Era dimagrito, i capelli erano lunghi, e anche la barba. Ma gli occhi erano gli stessi di sempre.
«Nuovo taglio di capelli? Ti stanno bene» disse scrutandola attentamente riferendosi al suo caschetto.
«Allora dovrei farli ricrescere» rispose lei. Lui sospirò.
«Sappiamo entrambi che sono innocente» cercò di prenderle la mano, ma Alexis si divincolò.
«Non sembrerebbe» diceva quelle cose ma non ci credeva neanche lei.
«Alex, sai che non è vero, sono stato incastrato. Non mi hanno neanche processato, non è vero niente» disse lui con un tono di panico nella voce.
«So quello che sanno tutti, hai tradito Lily e James. Hai ucciso Peter. Hai ucciso dodici persone innocenti»
«Alex, almeno tu devi credermi. Non sono stato io!»
Furono interrotti da Moody che tornò a riprenderla.
«Buonasera, Black. Alexis, dobbiamo andare»
Si girò verso di lui e si guardarono intensamente. Lui le bisbigliò qualcosa.
«Mi dispiace»
Voleva dirgli qualcosa, ma quando avvertì le lacrime riempirgli gli occhi, se ne andò.


Rimasero a fissarsi per qualche secondo, lei con occhi sgranati e la bacchetta puntata, lui con lo sguardo folle.
All’improvviso, l’evaso riprese a correre e quando Alex fece per seguirlo, si ritrovò il gatto infuriato su di lei che aveva iniziato a graffiarla. Cadde sul suolo, ma alzò la testa e vide la figura scarna correre.
«Stupeficium!»
Black svenne nella neve. Corse verso di lui, allarmata si guardò intorno, impaurita che qualcuno potesse vedere la scena, ovviamente non c’era nessuno.
Prese il suo braccio e si materializzò.
Non erano più nella foresta ma in una buia, fredda caverna poco lontana da Hogsmeade. Lì era sicura che nessuno li avrebbe trovati.
Studiava il corpo di lui inerte ai suoi piedi, per tanto tempo aveva immaginato quel momento e ora, finalmente, era arrivato. Prima di risvegliarlo fece apparire delle corde che gli legarono le mani e le gambe.
Mentre lo faceva, si strofinò la faccia e vide del sangue sulle mani e scoprì che il gatto l’aveva graffiata per bene sulla guancia.
Si abbassò verso Black e gli puntò la bacchetta sul petto.
«Innerva»
Si alzò e lui invece aprì gli occhi di scatto. Il suo sguardo impaurito passò lentamente tutto il corpo di Alexis, e quando vide che era lei, alzò gli occhi al cielo e uno strano sorriso gli ricoprì il viso.
«Ciao, Sirius»





* * *
SALVE! :)
Finalmente è arrivato l'incontro tra Alexis e Sirius, vi è piaciuto? A me è piaciuto tanto il flashback (è anche il motivo per cui manca la parte del passato). La caverna in cui vanno alla fine è quella in cui Sirius nel quarto libro si nasconde che gli era stata consigliata da Silente. Fatemi sapere cosa ne pensate, ovviamente leggere le vostre recensioni mi rende sempre contenta perché sapere che ad altri piace la mia storia è molto bello! A presto! x

 
  
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