Normalità


 

La prima cosa che Keiji notò rientrando in ufficio fu l’assenza della sua collega. In un primo momento pensò che si fosse trasferita in un’altra stanza per garantire le distanza di sicurezza; solamente qualche ora più tardi venne a sapere che era rimasta a casa per poter seguire i figli in vista del prolungamento della chiusura delle scuole.
Chi lo stupì con la sua inaspettata presenza, invece, fu Udai.

“Akaashi-san! Non ci crederai, ma sono quasi contento di rivederti.”

La sua voce risultava ovattata dalla mascherina. I lunghi capelli corvini erano stati raccolti in una coda che, una volta tanto, gli conferiva un’aria decisamente più ordinata ed apprezzabile.

“Lo stesso vale per me. Volevo scusarmi ancora per quello che è successo con Bokuto-”

“Ah, non ti preoccupare. Ho fatto anch’io vita di spogliatoio qualche anno fa... se ben ti ricordi.”

“Giusto. Ad ogni modo, come stai?”

Tenma sgranò gli occhi per poi abbassare lo sguardo. Non era facile riportare attraverso delle semplici parole il senso di vuoto e angoscia che aveva provato in quelle lunghe settimane di completa solitudine, fatta eccezione per gli sporadici collegamenti lavorativi svolti in videoconferenza.

“Oh, sono sopravvissuto. Sì, è proprio così che mi sento, esattamente come un ‘sopravvissuto’ al COVID-19.”

E probabilmente non solo a quello.
Akaashi lo aveva compreso senza che ci fosse stata la necessità di aggiungere altro. Solo in quel frangente riuscì a comprendere appieno quanto fosse stato fortunato ad aver avuto l’opportunità di trascorrere l’intero periodo di quarantena in compagnia della persona amata, per quanto non fossero mancati spaventi ed imprevisti di vario genere.

“Capisco. Ti va di pranzare assieme? Offro io!”

Udai sollevò il capo e assunse la postura di chi fingeva palesemente di riflettere su una questione già decisa. Sorrise appena, realizzando di essere ufficialmente entrato a sua volta nella fatidica ‘fase tre’; e non solo per sentito dire.

“Ma potremo conversare attraverso i divisori in plexiglass?”

Keiji non riuscì a trattenere una risatina con la quale voleva far intendere di aver colto la battuta. Annuì mostrando al talentuoso mangaka il depliant di un izakaya inaugurato giusto un paio di mesi prima dell’inizio della pandemia. Come per molti altri posti del genere, quel giorno i suoi proprietari ne avrebbero festeggiato la riapertura.

“Suppongo di sì. Al massimo ci portiamo un block-notes e dei pennarelli.”

I due si guardarono per un attimo negli occhi per poi scoppiare a ridere insieme, rincuorati dalla possibilità di tornare a condividere quei momenti di cui avevano sentito inevitabilmente la mancanza.
 

Il giovane editore ricevette un messaggio mentre stava uscendo dall’edificio che ospitava la sua sede lavorativa. Koutarou gli aveva appena inoltrato un breve video.

“Hey, hey, hey, Keiji! Guarda un po’ chi ti saluta?!”

L’ace aveva spostato l’inquadratura del suo smartphone sui visi sorridenti di Atsumu Miya e Hinata. Quando vide quest’ultimo, una lacrima sgorgò spontaneamente dal suo occhio, sino a bagnargli la mascherina.
Decise di rispondere con un vocale di pochi secondi.

“Siamo tornati alla nostra meritata normalità. Grazie ragazzi!” 









 

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Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di flash! :)

Spinta dall’ispirazione donata da alcune fanart trovate di recente sul web e data la quarantena ho avuto la malsana (?) idea di creare una raccolta di flash dedicata alla #BokuAka catapultata nella medesima situazione. Ho in mente di creare una serie di brevi episodi in cui l’ironia si mescola con la naturale angoscia provata per la pandemia. Ho scritto il tutto basandomi sulle restrizioni imposte in Italia, anche se la contestualizzazione resta quella nipponica.

Tredicesimo ed ultimo step. E ‘Fase 3’ sia, per tutti! **
Il nostro Keiji è tornato a lavoro e non senza qualche novità. Ritrovare Tenma Udai è stato sicuramente un piacere da entrambe le parti, così come il reciproco desiderio di passare del tempo insieme dopo la pandemia e la conseguente quarantena.
Koutarou, dal canto suo, è tornato ad allenarsi con i compagni dei Black Jackals, con i quali ha subito deciso di condividere un video-saluto da inviare al suo Akaashi. Per quest’ultimo, rivedere Hinata è stata una gioia immensa, soprattutto per il senso di resilienza e positività che il più giovane gli ha sempre trasmesso.
Ho volutamente deciso di non nominare Sakusa perché ho immaginato che il rientro in squadra per lui potesse essere ancora più traumatico che per gli altri, considerando la sua ipocondria. Quindi, figuriamoci che voglia potesse avere di comparire nel video fatto da Bokuto. ;)

Al momento chiudo qui questa raccolta di flashine che ci ha tenuto compagnia durante questo periodo di clausura forzata e di tutto quello che ne è naturalmente conseguito. Non escludo in futuro di poterla riaprire per inserirci qualche nuova chicca a seconda dell’ispirazione e di come andranno le cose (speriamo bene, ovviamente).
Vi avviso che sono già all’opera per la #BokuAkaWeek2020 che si terrà tra la fine di luglio e l’inizio di agosto! ;)

Colgo l’occasione per ringraziare chiunque abbia letto, recensito e/o inserito la raccolta nelle varie liste.
Grazie, davvero a tutti voi! **
 
A presto,

Mahlerlucia