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Autore: Shellcott    11/06/2020    3 recensioni
[Continuazione della storia "Dopo la fine"]
Continua la narrazione dei "19 anni" trascorsi tra la fine della battaglia e quella mattina sul binario nove e tre quarti.
I protagonisti stanno cominciando a lasciarsi i brutti ricordi alle spalle e hanno iniziato con la loro vita dopo la scuola, pur non senza difficoltà e imprevisti. Ma spesso il passato tende a tornare.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 13: TUTTO BENE


 

18 aprile 2001

La passaporta fece arrivare Hermione direttamente nell'atrio del San Mungo.

Ad attenderla c'era Molly Weasley e istintivamente la ragazza le corse incontro e la strinse in un abbraccio.

«Come sta Ron?» Chiese sforzandosi di non far diventare lucidi i propri occhi

«È ancora sotto l'effetto della pozione soporifera, ma non è in pericolo di vita» rispose la donna.

Hermione la guardò e vide gli evidenti segni della stanchezza.

«Posso vederlo?»

«Mi dispiace cara, ma finché non si sveglia non fanno entrare nessuno» Rispose la signora Weasley accarezzandole una guancia «Harry è sveglio e sta bene. Ti porto da lui»


 

«Voglio andarmene!» Esclamò Harry rabbioso

«Signor Potter, bisogna attendere che l'ossofast saldi tutte le ossa del cranio, poi potrà uscire»

«Sto bene!»

«Ha ancora un braccio fuori uso signor Potter!»

«Ma quello con cui uso la bacchetta funziona benissimo!» Rispose tentato di lanciare una fattura al guaritore che gli impediva di uscire «Se non mi dimettete io mi smaterializzo!»

«Non ci si può smaterializzare dentro l'ospedale!» Esclamò Hermione entrando nella stanza

«Hermione! Sei arrivata!» Harry sorrise vedendo entrare l'amica «Aiutami a convincerlo a dimettermi!»

«Non credo lo farò, Harry!» Rispose la ragazza sorridendo

«Vi siete coalizzati contro di me»

«Signor Potter, ancora qualche giorno e poi potrà uscire» Concluse il guaritore, esausto dalla conversazione, prima di uscire.

«Come stai, Harry?»

«Starei meglio se mi facessero uscire»

«Dov'è Ginny?» Chiese Hermione ignorando l'insistenza del ragazzo

«A Holyhead. C'è la riunione di fine stagione. Sarà qua nel pomeriggio»

La ragazza fece un cenno di assenso e si sedette sulla sedia vicino al letto dell'amico.

«Hai visto Ron?» chiese Harry

«Non fanno entrare nessuno finché non si sveglia»

«Starà bene, vedrai» La rassicurò vedendo comparire una smorfia di preoccupazione su suo volto.

«Si» mormorò lei mentre gli occhi le diventavano lucidi.

Calò un silenzio imbarazzato. Fu Harry il primo a prendere parola

«Mi ha detto Ron di quello che...»

«Harry mi dispiace così tanto» Lo interruppe lei scoppiando in lacrime e chinando la testa sul materasso, avvolta tra le braccia.

Lui le passò una mano tra i capelli.

«Herm, che succede?»

Lei continuò a singhiozzare qualche secondo, poi alzò lo sguardo verso l'amico.

«E se fosse...fosse...» Mormorò senza riuscire a finire la frase

«Ron sta bene e tornerà come nuovo» la tranquillizzò lui «E dubito possa darsi alla pazza gioia tra le lenzuola per almeno un po' di tempo, quindi sarete costretti a parlare e non potrete evitare i problemi con il sesso»

Hermione divenne rossa alternato una risata con qualche singhiozzo.

Si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

«Sai che non mi piace mettermi in mezzo fra voi due, ma mi spieghi che è successo?»

La ragazza fece un sospiro, provando a calmarsi.

«Immagino che ti abbia detto che mi ha chiesto di...» Rimase con la frase in sospeso come se avesse paura a continuarla.

«In realtà, da quanto ho capito» Intervenne Harry venendole in aiuto «Più che una vera proposta di matrimonio, era una dichiarazione! Era più un “Miseriaccia, sono sicuro di amarti e che vorrò stare con te per sempre”» Concluse provando a fare l'imitazione di Ron.

«Fai pena a fare le imitazioni» rispose lei facendo un sorriso divertito

«Lo so, Ginny è più brava, ma non cambiare argomento»

«Non poteva dire semplicemente così?» Esclamò lei sbuffando «Perché ha dovuto metterci “sposami” all'inizio?»

«Perché è Ron, lo conosci! È un istintivo e dice sempre la prima cosa che gli viene in mente»

«Io invece no!» Rispose lei stizzita

«Lo so bene. Tu devi avere tutto ben chiaro in testa e ben pianificato» Ribatté il ragazzo ripensando all'estate in cui Hermione è andata in giro per settimane con una borsa piena di libri e vestiti in previsione, poi rivelatasi esatta, di dover partire alla ricerca degli Horcrux senza preavviso.

«Esatto! E di sicuro non era pianificato sentirmi fare una proposta di matrimonio a ventun'anni» Esclamò appoggiandosi sullo schienale della sedia e lasciando andare la testa all'indietro, con gli occhi fissi sul soffitto «Ho passato tutto ieri a fare liste di pro e contro»

«Ed è servito a qualcosa?» Chiese Harry sorridendo sornione

«No» Ammise la ragazza

«Herm, stammi ad ascoltare» cominciò lui provando a tirarsi su dal letto facendo forza con l'unico braccio che funzionava «Dall'alto della mia esperienza in rapporti romantici, che è probabilmente pari alla tua, posso dirti che ragionare troppo quando ci sono di mezzo i sentimenti non serve a nulla. Non ci sono regole da seguire. Guarda me e Ginny per esempio»

«Te e Ginny?» Chiese lei perplessa

«Esatto. C'è una cosa che non ho mai detto a nessuno» Rivelò lui «Durante l'estate prima del sesto anno abbiamo passato molto tempo insieme alla Tana. All'inizio credevo fosse solo affetto come per te e per Ron e tutti gli altri Weasley. Poi però è iniziato l'anno e lei stava con Dean. Vederli insieme mi dava fastidio, ma credevo fosse gelosia fraterna esattamente come quella di Ron»

«Ma non era solo quello»

«Infatti. Se quella sera dopo la partita mi fossi fermato a ragionare, avrei avuto mille motivi per non baciarla: prima di tutto eravamo davanti a tutti i Grifondoro, tra cui due suoi ex; Poi non ero sicuro che i miei sentimenti fossero ricambiati»

«Non ha mai smesso di essere cotta di te, ma non dirle che te l'ho detto» Rivelò lei abbassando la voce come se rischiasse di essere scoperta

Harry sorrise

«Ma soprattutto rischiavo di perdere Ron: pensavo che si comportasse da stronzo quando lei usciva con due ragazzi qualunque, figurati cosa avrebbe combinato se il suo migliore amico ci avesse provato con la sua sorellina»

«E invece...»

«E invece non ho ragionato Herm! Ho spento il cervello per un secondo ed ogni volta che mi sveglio e mi ritrovo i suoi capelli rossi in faccia ringrazio Merlino di averlo fatto» Concluse, particolarmente soddisfatto di come era venuto fuori il suo discorso.

Hermione rimase in silenzio fissando l'amico che sorrideva.

«Quand'è che sei diventato così saggio, Harry Potter?»

«Sai, ho passato parecchie notti da solo nei letti di infermeria e ospedali vari. Ho avuto molto tempo per riflettere!» Rispose facendole l'occhiolino.


 

Ron si svegliò quando ormai era ora di cena.

La prima a fiondarsi dentro fu la signora Weasley, mentre gli altri rimasero nella sala d'attesa ad ascoltare il guaritore.

«Ora che si è svegliato possiamo escludere eventuali danni permanenti. È giovane e in forma, sono sicuro che si riprenderà in breve tempo» concluse per poi tornare nei corridoi dell'ospedale.

Il signor Weasley raggiunse la moglie e insieme uscirono dalla stanza dopo una decina di minuti.

«Hermione, cara, Ron ha chiesto di te» Mormorò Molly rassicurante avvicinandosi alla ragazza.

Lei avanzò cauta, temporeggiando con la mano sulla maniglia della stanza,

Poi fece un respiro profondo ed entrò

«Herm!» Esclamò Ron vedendola entrare.

La ragazza si sorprese di vederlo piuttosto vitale: si sarebbe aspettata di trovarlo agonizzante e sofferente invece era li, appoggiato con la schiena a due cuscini, che le sorrideva con un leggero imbarazzo.

Sentì di nuovo le lacrime provare a spuntarle dagli occhi e cercò di trattenerle.

Così come provò a resistere all'istinto di lanciarsi sul suo letto e stringerlo.

Con un colpo di bacchetta accostò una sedia al letto e si sedette accanto a lui. Ron allungò una mano e lei gliela strinse.

«Ero preoccupata» mormorò Hermione sentendosi subito stupida per una frase così sciocca.

«Sto bene, Herm, tranquilla» la rassicurò lui accarezzandole la mano.

Ricadde un silenzio imbarazzato mentre i due continuavano a fissarsi negli occhi.

«Scusa» sussurrò Hermione dopo un po'.

Notando l'espressione confusa di Ron continuò «Scusa per non aver detto nulla sabato. Sai dopo...» Lasciò la frase in sospeso abbassando gli occhi

«Herm, non ti preoccupare»

«Ron, io ti amo, ma...»

«Anche io ti amo! Non serve altro» la interruppe lui stringendole la mano

«Ti prego lasciami finire» esclamò lei con uno sguardo supplichevole «Ti amo, ma mi hai sorpreso con quella dichiarazione, ecco»

«Herm, non serve...» Iniziò lui per poi fermarsi quando vide l'espressione della ragazza «Scusa, continua»

«Se devo essere onesta mi sono un po' spaventata. Non perché non sia sicura di quello che provo per te» Si affrettò ad aggiungere «Ma mi conosci, sai che la mia mente viaggia veloce e di fronte a cose che non avevo previsto vado in confusione. Poi quando ho saputo che eri in ospedale ho capito di essere stata stupida. Ho avuto di nuovo paura, ma paura di non poterti più stringere e paura che per il resto della mia vita non ti avrei più avuto al mio fianco» Hermione aveva sputato fuori tutto rapidamente, quasi senza respirare.

Si fermò un secondo poi continuò

«Anche io voglio passare il resto della vita con te, quindi ok» Concluse con un sorriso «Sposiamoci»


 

I signori Weasley erano seduti nella sala d'attesa quando entrò di nuovo un guaritore guardandoli imbarazzato.

Erano le dieci di sera. Hermione era tornata a casa dai suoi genitori e anche tutti gli altri figli erano andati via. Ora stavano solo aspettando Ginny, che avrebbe trascorso la notte alla Tana.

Era arrivata mezzora prima, trattenuta a Holyhead con il resto della squadra. Era passata in camera del fratello per sincerarsi delle sue condizioni, per poi andare subito da Harry.

Il guaritore si avvicinò con evidente disagio

«Signori Weasley? Ci sarebbe un problema» quando un'espressione preoccupata comparve sul volto di Molly si affrettò ad aggiungere «Niente di grave! Nessuno sta male, però avrei bisogno del vostro aiuto»

Molly e Artur si guardarono confusi per poi seguirlo fino alla camera di Harry.

«Vedete, l'orario delle visite è finito un'ora fa e lei non potrebbe...» Sussurrò lasciando la frase in sospeso e lasciando che anche i coniugi Weasley vedessero dentro la stanza.

Ginny era stesa a fianco di Harry, con la testa sul suo petto e il braccio che gli circondava la vita. Le mani dei due erano strette le une alle altre e stavano entrambi dormendo.

«Vuole che svegli mia figlia e il suo ragazzo, che si trova qui dopo aver sventato un attentato, solo perché l'orario delle visite è finito?» Chiese Molly alzando un sopracciglio, leggermente alterata.

«Vede ci sono delle regole che...»

«Forse per Harry Potter» lo interruppe Arthur sussurrando, ma con tono fermo «Si può chiudere un occhio su queste regole, no?»

Il guaritore era molto in imbarazzo e non vedeva l'ora di uscire da quella stanza.

Fece un cenno di assenso e senza dire nulla tornò nel corridoio.

I signori Weasley lanciarono un'ultima occhiata ai due ragazzi poi si guardarono sorridendo. Uscirono anche loro, tenendosi per mano, e chiudendosi delicatamente la porta alle spalle.



Note dell'autore: Ciao a tutti. Non manca poi molto alla fine di questa seconda parte della storia. Sicuramente ci sarà un altro capitolo (che pubblicherò domani) e forse un altro ancora (che non ho ancora scritto). Non so se e quando ci sarà la terza parte. Comunque ne parlerò meglio nelle note del capitolo finale.
Grazie a quelli che hanno recensito e anche a quelli che hanno solo letto.
A presto! :)

 

   
 
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